CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 luglio 2008
25.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 2 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 14.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013.
Doc. LVII, n. 1.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta di ieri.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri, dopo l'intervento introduttivo del relatore, si è svolto il dibattito di carattere generale.

Il Sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, nel ringraziare il relatore che ha messo in luce l'impostazione complessiva e gli elementi innovativi della manovra di finanza pubblica presentata dal Governo, sottolinea che in tale manovra il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) conserva la sua essenza di strumento di indirizzo e, al contempo, si traduce immediatamente in scelte operative, come quelle recate, in particolare, dal decreto-legge n. 112 del 2008, in materia di sviluppo economico, semplificazione, competitività, stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria. Viceversa, nel corso degli anni passati, i generali obiettivi indicati nel DPEF spesso non hanno trovato seguito nella successiva stesura della legge finanziaria.
Per quanto riguarda i rilievi critici formulati dall'opposizione in merito alla presunta scarsa attenzione prestata al settore dell'agricoltura, ricorda che anche

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l'ultimo DPEF presentato dal Governo Prodi riconosceva spazio limitato a queste tematiche e, in ogni caso, conteneva indicazioni che non hanno trovato adeguato sviluppo nei provvedimenti successivamente adottati. Infatti, la cosiddetta centralità dell'agricoltura non si è tradotta nelle necessarie misure per il rafforzamento competitivo delle imprese agricole. Premesso che il precedente Governo aveva indicato per l'inflazione programmata il valore dell'1,5 per cento per gli anni successivi al 2008, ricorda che la questione dei nuovi strumenti finanziari si è risolta infine solo nella cartolarizzazione dei crediti previdenziali, mentre nulla è stato fatto per la stabilità del trattamento fiscale, nonostante una situazione favorevole nella quale il comparto agricolo, anche per la ristrutturazione del catasto, ha garantito all'economia del Paese circa un miliardo di euro.
Nel sottolineare che il DPEF punta a ridurre il peso della spesa pubblica sull'economia, invita a valutare la manovra proposta dal Governo nel suo complesso, tenendo anche conto dei provvedimenti normativi che contengono significativi interventi per il settore agricolo. Si riferisce, in particolare, alle disposizioni relative ai distretti e al Fondo per le aree sottoutilizzate, per il quale - grazie all'azione dei diversi Governi che ne hanno garantito la programmazione attuativa - sono confermate risorse pari a 875 milioni di euro. Sono altresì confermate le risorse per il piano irriguo e per la ricerca, con particolare riferimento al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), mentre non si incide sulla previdenza.
In conclusione, invita la Commissione a valutare, al di là delle diverse posizioni politiche, gli elementi innovativi della manovra del Governo, concentrando in particolare l'attenzione sul decreto-legge n. 112, nell'ambito del quale può essere riconosciuto adeguato spazio alle tematiche del comparto agricolo.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato), sottolineando che essa intende raccogliere le indicazioni fornite nel corso del dibattito, anche dai colleghi dell'opposizione, pur consapevole che la natura fortemente politica del DPEF non potrà consentire alla Commissione di esprimere una valutazione unitaria. In particolare, ha ritenuto di cogliere il richiamo alla necessaria valorizzazione della funzione che la Commissione Agricoltura è chiamata a svolgere in questa sede.
Precisa quindi che la sua proposta di parere, per quanto riguarda, in particolare, i settori di competenza della Commissione, intende innanzitutto rimarcare che l'agricoltura è un settore produttivo primario, inserito a pieno titolo nel sistema economico nazionale e fortemente interessato dal processo di riorganizzazione dello Stato e di semplificazione burocratica. Pertanto, poiché anche le imprese agricole sono penalizzate dall'attuale assetto, anche esse sono destinate a beneficiare in modo duraturo dei vantaggi di una ripresa economica complessiva e di un rilancio della competitività del Paese, che possono essere promossi solo da una rete di interventi strutturali come quella disegnata dal DPEF. Inoltre, sottolinea che la capacità di investimento in agricoltura è legata altresì alle risorse messe a disposizione dalle regioni e dall'Unione europea.
Sottolinea poi che situazioni e problemi specifici richiedono interventi specifici. Da questo punto di vista il DPEF deve essere valutato tenendo anche conto del decreto-legge n. 112 del 2008 e del decreto-legge deliberato dal Consiglio dei ministri lo scorso 27 giugno 2008, per il rilancio del settore della pesca. Inoltre, appare coerente con l'impostazione complessiva della manovra la sua integrazione con l'indicazione degli interventi che interessano specificamente i settori agricoli e della pesca, che potranno essere approfonditi in sede di esame dei citati provvedimenti.
In conclusione, ritiene necessario compiere un salto di qualità, anche da parte della Commissione, che non deve perdere di vista gli interessi primari affidati alla sua azione. In questo senso, piuttosto che chiedere risorse aggiuntive, costituirebbe

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una vera svolta per il Paese acquisire la capacità di investire tempestivamente i fondi comunitari, con una programmazione adeguata e con il necessario cofinanziamento.

Sebastiano FOGLIATO (LNP), esprimendo un giudizio favorevole al DPEF in esame, rileva come la riduzione del potere di acquisto delle famiglie non possa essere fatta risalire all'incremento dei prezzi agricoli alla produzione, ma piuttosto alla politica fiscale del passato Governo, che ha impoverito le famiglie italiane. Ricorda inoltre gli effetti negativi prodotti dalla politica dei Governi di centrosinistra, come alcune privatizzazioni a prezzi non vantaggiosi per lo Stato, tra le quali quelle della Telecom e degli immobili pubblici.
Ritiene inoltre che le indicazioni politiche fornite dal Ministro e dal Sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali abbiano già trovato conferma nel decreto-legge n. 112 del 2008, direttamente riferibile al DPEF, che affronta in più punti le problematiche dell'agricoltura. Ciò a differenza del passato, quando il DPEF rimaneva un «libro dei sogni» non seguito dai necessari provvedimenti attuativi. Il DPEF in esame appare essenziale nei contenuti, ma più rispondente alle esigenze e, soprattutto, immediatamente operativo.
Nel ribadire dunque piena fiducia nell'operato del Governo, dichiara il voto favorevole del gruppo LNP sulla proposta di parere del relatore.

Massimo FIORIO (PD) ritiene la Commissione Agricoltura, al di là delle lodevoli intenzioni del suo presidente, non sia stata messa in grado di sviscerare adeguatamente le tematiche prospettate nel DPEF e non abbia potuto procedere ad una analisi compiuta dei vari aspetti di quello che si presenta a tutti gli effetti come il primo atto di politica economica del Governo. Tale politica, peraltro, è stata possibile grazie all'azione di risanamento economico prodotto nel biennio 2006-2007.
Nel merito del documento, rileva con rammarico come lo stesso preveda un divario troppo marcato fra l'inflazione programmata e quella tendenziale. Ritiene infatti che tale indicazione sia sostanzialmente contraddittoria rispetto all'intenzione manifestata dal Governo di innalzare il reddito degli italiani e l'economia del Paese, con riflessi anche sull'agricoltura. Lamenta inoltre l'insufficienza delle misure di sostegno ai redditi più bassi.
Osserva poi che la scelta del Governo di trascurare il settore agricolo nel DPEF ha completamente disatteso le indicazioni, illustrate alla Commissione e accolte con interesse dalla stessa opposizione, del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, che ha ripercorso le criticità del settore, pur con carenze nella programmazione politica. Rileva inoltre la netta contraddizione tra lo sbandierato proposito di premiare l'eccellenza e la qualità dei prodotti italiani e la completa assenza nel DPEF di qualsiasi misura a favore delle aziende più dinamiche che intraprendono sui mercati esteri.
Il documento è poi del tutto carente per quanto riguarda la predisposizione di un modello di sviluppo sostenibile per l'agricoltura e di politiche assicurative di sostegno all'agricoltura, come quelle anticipate dal ministro. Ritiene infine che almeno il mantenimento della ristrutturazione del debito INPS portata avanti dal precedente Governo avrebbe potuto rappresentare una misura a favore del sistema agricolo.
Per quanto esposto, a nome del suo Gruppo, esprime parere contrario sulla proposta di parere favorevole del relatore ed un giudizio di insufficienza nei confronti del DPEF.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), nel concordare con l'intervento dell'onorevole Fiorio per quanto riguarda i tempi di esame del provvedimento, inadeguati per analizzarlo anche alla luce delle linee programmatiche esposte dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Rileva inoltre che numerose sollecitazioni provenienti dalle organizzazioni di categoria non hanno trovato adeguato accoglimento nella complessiva manovra del

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Governo, come quelle in materia di promozione della qualità, di interventi infrastrutturali, di modelli innovativi per lo sviluppo sostenibile. Anche per quanto riguarda gli altri temi all'attenzione dell'agenda agricola, quali la crescita della dimensione delle imprese, i nuovi strumenti di intervento finanziario e lo sviluppo di filiere innovative, pur richiesti dagli operatori del settore, deve lamentarne la completa assenza nel DPEF.
Annuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo.

Giuseppe RUVOLO (UdC) nel dichiarare la contrarietà del suo gruppo al documento proposto dal Governo, fa presente che, contrariamente a quanto è stato affermato dalla maggioranza, i temi agricoli sono ampiamente assenti anche nel decreto-legge n. 112 del 2008.
Preso atto dunque con rammarico dell'assenza di qualsiasi misura a favore del settore agricolo esprime sfiducia per l'azione di Governo, che si risolve nell'assoluta mancanza di qualsivoglia atto concreto di cui l'agricoltura italiana necessiterebbe per il suo rilancio.

Viviana BECCALOSSI (PdL), intervenendo per dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, sottolinea che lo stesso relatore ha pienamente approfondito le linee di sviluppo della manovra in esame e ha rilevato in modo chiaro ed efficace l'effettiva portata del DPEF che, al di là della mera citazione del termine agricoltura, contiene la previsione di misure di ordine generale che la riguardano direttamente. Ritiene infatti che una delle fondamentali richieste del mondo agricolo, sia del settore primario che della trasformazione, si riferisca alla necessità di una generale semplificazione burocratica delle pratiche amministrative a cui i produttori sono sottoposti, più che all'incremento delle risorse finanziarie. Il DPEF in questo senso viene puntualmente incontro alle aspettative degli imprenditori del settore, che devono intrattenere rapporti con numerose istituzioni, dalle regioni alle province, dalle amministrazioni statali a quelle comunitarie.
Invita quindi a tenere conto dello sforzo compiuto nel procedere ad una manovra triennale in tempi rapidi, esaminata tempestivamente dal Parlamento.
Esprime quindi apprezzamento per la dedizione e la passione con cui il sottosegretario Buonfiglio ha seguito i lavori della Commissione agricoltura ed auspica che possa essere sempre possibile tenere nella medesima considerazione, anche in futuro, le esigenze del mondo agricolo.

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

Decreto-legge n. 112 del 2008: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, ricorda che il decreto-legge del quale la Commissione agricoltura avvia oggi l'esame è il primo dei provvedimenti nei quali si articola la manovra delineata nel Documento di programmazione economico finanziaria 2009-2013. A questo proposito, desidera richiamare il dibattito svolto sul medesimo documento nonché le conclusioni proposte dal relatore e oggi approvate dalla Commissione.
Nel merito del decreto-legge in titolo, ricorda che l'articolo 1 afferma che le disposizioni in esso contenute, unitamente ad altri provvedimenti normativi indicati nel DPEF 2009-2013, sono volte a realizzare, con effetti a far data dalla seconda metà dell'esercizio finanziario in corso, un intervento organico diretto a conseguire gli obiettivi, in termini di indebitamento netto e di rapporto debito pubblico/PIL, definiti dallo stesso DPEF nonché a determinare una crescita del tasso di incremento del

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PIL attraverso una serie di interventi idonei a promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Si tratta quindi di un provvedimento di particolare rilievo, in quanto destinato a definire le linee prioritarie di intervento del Governo in campo economico e ad avviare un processo di rilancio delle attività produttive in tutti i settori di attività, condizione indispensabile questa sia per il risanamento dei conti pubblici, sia per garantire la possibilità di interventi equi e sostenibili in campo sociale.
Nelle sue linee essenziali, il decreto prevede: misure di riduzione della spesa pubblica (in particolare all'articolo 60, che riduce tra l'altro le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa del bilancio a legislazione vigente per un importo pari a 8.135 milioni di euro nel 2009, 8.592 milioni nel 2010 e 15.211 milioni nel 2011), nonché di razionalizzazione degli assetti organizzativi delle pubbliche amministrazioni; interventi di semplificazione normativa ed amministrativa, sia di portata generale (articolo 24, per l'abrogazione di leggi ad effetti esauriti; articolo 25, per la riduzione degli oneri amministrativi; articolo 26, per la soppressione di enti; articolo 27, per la sostituzione con strumenti telematici della documentazione cartacea nelle amministrazioni pubbliche), sia con riferimento specifico ad alcuni settori chiave, quali quello del lavoro, del fisco, del processo amministrativo; interventi per lo sviluppo economico, con particolare attenzione alle reti infrastrutturali, alla produzione di energia, all'innovazione.
Per quanto riguarda in particolare le materie di competenza della Commissione Agricoltura, occorre premettere che le disposizioni riferite direttamente ed espressamente a tali materie sono assai poche: si tratta, essenzialmente, dell'articolo 9, comma 2, che prevede misure volte a fronteggiare la situazione di crisi nel comparto agricolo e della pesca derivante dall'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, e dell'articolo 22, nell'ambito del quale si provvede ad ampliare l'applicabilità dell'istituto del lavoro accessorio a tutte le attività agricole a carattere stagionale, oltre che naturalmente dell'articolo 60, con le riduzioni alle dotazioni finanziarie dei Ministeri per la parte di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
In proposito, richiamando la discussione svolta con riferimento al DPEF, sottolinea che occorre inquadrare i contenuti del decreto-legge in una prospettiva più ampia, per valutarne l'impatto complessivo sul comparto agricolo nel quadro di una manovra che riguarda l'intera economia del Paese ed è caratterizzata da una forte spinta alla semplificazione come motore essenziale dello sviluppo.
Illustra quindi le disposizioni rispetto alle quali, nella prospettiva allargata prima ricordata, ritiene opportuna una valutazione da parte della Commissione.
L'articolo 5 ridefinisce, in un quadro di semplificazione e snellimento procedurale, le funzioni del Garante per la sorveglianza dei prezzi, prevedendo specifici poteri conoscitivi e un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria e delle amministrazioni pubbliche: la norma si inserisce in un ambito di particolare attualità per il settore agricolo, sul quale la Commissione ha recentemente deliberato l'avvio di una indagine conoscitiva.
L'articolo 6 interviene su alcune norme concernenti il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, che possono interessare anche il settore agroalimentare. Più specificamente, la disposizione opera un riassetto degli interventi a valere sul Fondo rotativo per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici in Paesi non comunitari, di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 251 del 1981, al fine di adeguare la politica di settore all'evoluzione recente del contesto economico e della normativa comunitaria.
L'articolo 7 è volto ad introdurre uno strumento di indirizzo e programmazione a carattere generale della politica energetica nazionale, nel cui ambito andranno affrontate anche le questioni legate alla promozione delle fonti rinnovabili, ivi comprese quelle derivanti dall'utilizzo di biomasse agricole.

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L'articolo 9, commi 2 e 3, al fine di fronteggiare la crisi nei settori dell'agricoltura, della pesca professionale e dell'autotrasporto conseguente all'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, assegna, tramite apposita convenzione e sino al 31 dicembre 2008, all'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa SpA il compito di provvedere, utilizzando le proprie risorse, alle opportune misure finalizzate a mantenere i livelli di competitività dei suddetti settori. Ricorda, in proposito, che un intervento più ampio per il settore della pesca è previsto in un apposito decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 27 giugno scorso.
L'articolo 22 modifica la disciplina delle prestazioni occasionali di tipo accessorio, al fine di semplificarne il regime giuridico e di ampliarne l'ambito oggettivo e soggettivo di applicazione. Per quanto riguarda in particolare il settore dell'agricoltura, mentre il testo previgente del decreto legislativo n. 276 del 2003 consentiva il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio solo per l'esecuzione di «vendemmie di breve durata e a carattere saltuario, effettuate da studenti e pensionati», il testo in esame estende l'applicabilità dell'istituto a tutte le attività agricole di carattere stagionale.
L'articolo 23 interviene sulla disciplina del contratto di apprendistato, con modifiche che mirano alla piena valorizzazione dell'autonomia collettiva nella regolamentazione del rapporto di apprendistato.
L'articolo 26 delinea una nuova procedura per addivenire alla soppressione di enti pubblici, destinata ad aggiungersi e ad integrare i precedenti interventi in materia. Esso dispone: la soppressione ex lege, entro 60 giorni, degli enti pubblici non economici di più ridotte dimensioni, oltre che degli enti menzionati nell'allegato A alla legge finanziaria 2008, ad eccezione di quelli che saranno confermati da un apposito decreto ministeriale; la soppressione, con decorrenza 31 dicembre 2008, degli altri enti non economici, qualora entro il medesimo termine non siano stati individuati dalle amministrazioni vigilanti ai fini della loro conferma, riordino o trasformazione. Al riguardo, ricorda che nel citato allegato A figurano tra gli altri l'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) e l'Ente irriguo umbro toscano, nonché, a seguito dell'integrazione apportata dal decreto-legge in esame, l'Ente italiano montagna.
L'articolo 28 prevede, ai commi 1 e 2, l'istituzione, sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente, dell'Istituto di ricerca per la protezione ambientale (IRPA), cui sono trasferite le funzioni e le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dei seguenti enti, i quali sono soppressi a decorrere dall'insediamento dei commissari di cui al successivo comma 5: Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT); Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS); Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).
L'articolo 30 dispone che per le imprese soggette a certificazione ambientale o di qualità rilasciata da un soggetto certificatore accreditato in conformità a norme tecniche europee ed internazionali, i controlli periodici svolti dagli enti certificatori sostituiscono i controlli amministrativi o le ulteriori attività amministrative di verifica, anche ai fini dell'eventuale rinnovo o aggiornamento delle autorizzazioni per l'esercizio dell'attività.
L'articolo 38 detta norme volte a semplificare le procedure per l'avvio e lo svolgimento delle attività imprenditoriali, mediante autorizzazione al Governo a modificare, nel rispetto di specifici principi e criteri, la disciplina dello sportello unico per le attività produttive di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 447 del 1998.
L'articolo 39 è volto ad introdurre alcune misure di semplificazione per quanto riguarda gli adempimenti obbligatori di natura formale nella gestione dei rapporti di lavoro. A tal fine si prevede l'istituzione del libro unico del lavoro, il quale sostituisce i libri che il datore di lavoro doveva obbligatoriamente istituire

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ai sensi della normativa precedente e cioè, in particolare, il libro matricola e il libro paga.
L'articolo 40 reca disposizioni di semplificazione in materia di tenuta dei libri ed altri documenti relativi al personale nonché di altri adempimenti formali. In particolare, il comma 6 interviene in materia di comunicazioni relative all'instaurazione e alla cessazione dei rapporti di lavoro della gente di mare, prevedendosi che gli armatori e le società di armamento sono obbligati a comunicare, entro il ventesimo giorno del mese successivo alla data di imbarco o sbarco, agli uffici di collocamento della gente di mare l'assunzione e la cessazione dei rapporti di lavoro relativi al personale marittimo iscritto nelle matricole della gente di mare nonché comunque a tutto il personale che a qualsiasi titolo presta servizio a bordo di una nave.
L'articolo 60 dispone un taglio delle dotazioni delle missioni di spesa del bilancio a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 per gli importi fissati nell'elenco elenco 1 allegato: tali importi ammontano per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a 173 milioni di euro per il 2009, 131 milioni per il 2010 e 214 milioni per il 2011. La norma introduce altresì, in sede di predisposizione del progetto di bilancio per il triennio 2009-2011, la possibilità, per i Ministri competenti, di rimodulare tra i relativi programmi le riduzioni delle missioni di spesa di cui sopra.
L'articolo 68 reca disposizioni volte ad accelerare il processo di riordino degli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni, avviato con l'articolo 29 del decreto-legge n. 223 del 2006 ed a realizzare, entro il triennio 2009-2011, la graduale riduzione di tali organismi fino al definitivo trasferimento delle attività ad essi demandate nell'ambito di quelle istituzionali delle Amministrazioni.
L'articolo 82 contiene disposizioni in materia di trattamento fiscale per le società cooperative: in particolare, i commi 25 e 26 dispongono - fissandone condizioni e modalità - l'obbligo per le società cooperative a mutualità prevalente di destinare il cinque per cento dell'utile netto annuale al Fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti di cui all'articolo 81, commi 29-31. Il comma 27 eleva - dal 12,5 al 20 per cento - la ritenuta a titolo d'imposta sugli interessi corrisposti dalle società cooperative e dai loro consorzi ai soci persone fisiche, residenti nel territorio dello Stato, in relazione ad alcune tipologie di prestiti. Il comma 28 eleva - dal 30 al 55 per cento - la quota degli utili netti annuali destinati a riserve indivisibili che, per legge, concorre alla formazione del reddito imponibile delle cooperative di consumo e dei loro consorzi.
A conclusione della illustrazione svolta e prima di formulare alcune considerazioni sui temi che richiedono approfondimenti più meditati, auspica che la pur legittima e per alcuni versi opportuna discussione su ciò che nel decreto non c'è, per quanto riguarda le competenze della Commissione, non impedisca di dedicare l'attenzione dovuta a quanto invece nel decreto c'è e può incidere in modo rilevante sul mondo agricolo.
Da questo punto di vista, nel ribadire la convinta adesione all'impianto generale del provvedimento, e in particolare al disegno complessivo di semplificazione che esso avvia, facendone una leva essenziale per l'azione di rilancio dell'economia, ritiene necessario approfondire in via preliminare, nel confronto in Commissione e utilizzando l'indispensabile interlocuzione con il Governo, i seguenti aspetti: la sostenibilità per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dei tagli alle dotazioni delle missioni di spesa previsti nell'articolo 60; l'impatto sulla organizzazione amministrativa preposta al comparto agricolo delle misure di razionalizzazione degli enti pubblici e degli organismi collegiali previste in particolare agli articoli 26, 28 e 68; la portata e l'incidenza sul comparto agricolo delle misure fiscali in materia di società cooperative contenute nell'articolo 82, anche in considerazione del ruolo che le cooperative di consumo svolgono con particolare riguardo

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ai prodotti agroalimentari. A tale ultimo proposito, ricorda che vi è stato un richiamo formale dell'Unione europea, sotto il profilo delle regole sulla concorrenza.
Desidera inoltre richiamare l'attenzione sulla necessità di una più forte presenza dell'Italia nel dibattito che si è aperto in sede europea sulla politica agricola comune (PAC), nell'ambito della quale alcune scelte dovranno essere ripensate per consentire il rilancio dell'agricoltura italiana, con particolare riferimento ad alcuni settori, come quello dello zucchero.
Auspica infine che il dibattito possa condurre ad un parere che raccolga la più ampia condivisione possibile, così da rappresentare con maggior forza la posizione e gli interessi dell'agricoltura nel momento in cui inizia a svilupparsi l'azione del nuovo Governo.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00017 Renato Farina: Iniziative per l'inserimento della gastronomia italiana nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità e per l'istituzione di un riconoscimento speciale per produttori e cuochi.

7-00012 Nola: Iniziative per il reinserimento dello storno nell'elenco delle specie cacciabili.

INTERROGAZIONI

5-00080 Di Giuseppe: Provvedimenti per il ristoro dei mancati introiti del Consorzio di bonifica integrale larinese, a seguito della sospensione del pagamento delle quote consortili.

5-00124 Carra Marco: Trattative tra le organizzazioni di categoria sul prezzo del latte.

5-00065 Caparini: Interventi per i casi di malattia vescicolare del suino registratasi in provincia di Brescia.