CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 luglio 2008
25.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 2 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.05.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013.
Doc. LVII, n. 1.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o luglio 2008.

Laura MOLTENI (LNP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1).

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stata presentata una proposta di parere alternativa, che verrà posta in votazione solo qualora la proposta di parere del relatore fosse respinta.

Marco CALGARO (PD) rileva preliminarmente che il ministro Tremonti, nel corso dell'audizione svolta oggi innanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, ha confermato che l'obiettivo della correzione dei conti pubblici pari a 10 miliardi di euro nell'anno 2009 sarà conseguito anche attraverso un aumento della pressione fiscale, rivelando in tal modo come la cosiddetta «perequazione fiscale» altro non sia che un inasprimento della

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tassazione. Rileva inoltre che la tanto declamata «Robin tax» si ripercuoterà in modo significativo sulle tariffe al consumo, penalizzando ulteriormente i redditi delle famiglie. Segnala quindi la forte riduzione della spesa per investimenti, che si accompagna a un livello sostanzialmente invariato, al netto degli interessi, della spesa corrente per l'anno 2009. Ritiene inoltre che i redditi, e in particolare quelli più bassi, saranno pesantemente penalizzati da un tasso di inflazione programmata fissato, del tutto irrealisticamente, all'1,7 per cento. Come ha rilevato più volte il Governatore della Banca d'Italia, l'inflazione reale colpisce gravemente il potere d'acquisto delle famiglie italiane e ne minaccia i risparmi. Tale situazione è ulteriormente aggravata dall'aumento dei prezzi delle materie prime, anche alimentari, e dal progressivo innalzamento dei tassi di interesse. Tutto questo accresce sensibilmente il rischio di impoverimento delle famiglie, e segnatamente di quelle più numerose, in un Paese già caratterizzato da un tasso di natalità bassissimo. A ciò si aggiunge la riduzione dei trasferimenti verso regioni ed enti locali, che mette a rischio servizi essenziali per le famiglie e i cittadini. Ritiene insomma che gli unici aspetti positivi della politica economica del Governo sin qui emersi siano riconducibili alla volontà di rilanciare le politiche abitative e al riconoscimento, da parte del ministro Tremonti, dei limiti del libero mercato. Il documento in esame, invece, non contiene il minimo cenno al contrasto dell'elusione e dell'evasione fiscali. Giudica inoltre limitativo che nella proposta di parere del relatore si faccia riferimento esclusivamente alle politiche sanitarie. A tale proposito, comunque, evidenzia che la riduzione di 3 miliardi della spesa sanitaria a partire dal 2010 rischia di mettere in discussione i risultati conseguiti dal Patto per la salute concluso nella precedente legislatura e gli strumenti di controllo della spesa sanitaria in esso previsti. Reputa quindi poco comprensibile che detta proposta di parere valuti positivamente la scelta di mantenere invariato il tasso di inflazione programmata. Rileva inoltre che, in ambito sociale, il relatore si è limitato a citare le verifiche relative agli invalidi civili, omettendo di rimarcare l'assenza di misure per la non autosufficienza. Stigmatizza infine che, dopo una campagna elettorale in cui l'attuale maggioranza ha particolarmente insistito sul tema della famiglia, il documento in esame non contenga, al riguardo, alcuna indicazione significativa.

Anna Margherita MIOTTO (PD) sollecita la risposta del relatore alle questioni poste nella seduta di ieri.

Livia TURCO (PD) illustra la sua proposta di parere alternativa (vedi allegato 2), sottolineando in particolare, per la parti di competenza della Commissione, come le scelte economiche del Governo mettano in discussione il Patto per la salute siglato tra lo Stato e le Regioni nel 2006 e comportino tagli rilevanti alla spesa sanitaria. Ritiene inoltre che la scelta di vincolare i finanziamenti al Servizio sanitario nazionale cui concorre lo Stato alla sottoscrizione di una nuova intesa tra lo Stato e le regioni determini tensioni tra i soggetti interessati. Sottolinea quindi che non vengono individuate le risorse necessarie a prorogare la sospensione del ticket sull'assistenza ambulatoriale specialistica e che vengono fortemente ridotti gli investimenti strutturali in ambito sanitario. Rileva altresì che nel documento in esame non vi è traccia di argomenti che pure hanno caratterizzato la campagna elettorale dell'attuale maggioranza, quali l'applicazione della normativa in materia di interruzione volontaria della gravidanza, la ricerca in campo clinico e in particolare sulle malattie genetiche, le patologie di tipo neuro-degenerativo o il disagio mentale. Stigmatizza inoltre la mancanza di interventi volti a salvaguardare la perdita di potere d'acquisto dei redditi da lavoro e da pensione, nonché l'assenza di misure a tutela della disabilità e della non autosufficienza. Evidenzia infine la mancanza di una politica a tutela della famiglia, alla quale pure tanta enfasi era stata dedicata, in campagna elettorale, dall'attuale maggioranza.

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Sottolinea infine l'assenza di una politica di integrazione degli immigrati, indispensabile, a suo avviso, al fine di garantire effettivamente la sicurezza dei cittadini.

Laura MOLTENI (LNP), relatore, su richiesta, esprime alcune precisazioni con particolare riferimento alle domande formulate dall'onorevole Miotto. In proposito osserva, innanzitutto, che molte delle questioni sollevate dai colleghi intervenuti nel corso del dibattito saranno approfondite in sede di esame del decreto-legge n. 112 del 2008, nonché degli altri provvedimenti che il Governo predisporrà al fine di dare attuazione agli indirizzi di politica economica delineati nel documento in esame. Sottolinea quindi che l'osservazione contenuta nella sua proposta di parere prevede che l'azione correttiva da realizzarsi a partire dal 2010 nel settore sanitario sia perseguita esclusivamente attraverso interventi di monitoraggio della spesa, escludendo con ciò l'introduzione di nuove o maggiori forme di compartecipazione alla spesa a carico degli utenti del servizio. Con riferimento al problema del carovita, osserva che il tasso di inflazione programmata pari all'1,7 per cento per l'anno 2008 conferma l'impegno del Governo a contenere l'aumento dei prezzi ben al di sotto del 4 per cento indicato dal collega Calgaro. Per quanto concerne, infine, l'entità della manovra correttiva, rileva che l'importo della stessa, pari a 35 miliardi di euro, non si discosta in modo significativo da quanto indicato nella Relazione unificata sulla economia e la finanza pubblica, pubblicata nel marzo scorso.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 92/2008: Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica.
C. 1366 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o luglio 2008.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Delia MURER (PD) sottolinea innanzitutto la contraddizione, nel documento in esame, tra la scelta di inasprire le pene per i reati connessi a violazioni del codice della strada e la sospensione dei processi per i medesimi reati. Evidenzia altresì che la norma sulla sospensione dei processi inciderà su circa 100 mila processi, ivi compresi quelli relativi ai reati di stupro, violenza sessuale, violenza privata, aborto clandestino, sfruttamento della prostituzione, detenzione di materiale pedo-pornografico, maltrattamenti in famiglia, molestie, omicidio colposo per colpa medica, adulterazione di sostanze alimentari, somministrazione di medicinali pericolosi e circonvenzione di incapace. Rileva inoltre la contraddizione insita nel fatto che il Governo ha recentemente approvato, tra l'altro, due disegni di legge dei ministri Alfano e Carfagna, recanti rispettivamente misure contro gli atti persecutori e misure contro la violenza sessuale, negli stessi giorni in cui, al Senato, la maggioranza respingeva emendamenti del Partito Democratico di tenore analogo ai provvedimenti approvati dal Governo. In particolare, sono stati respinti emendamenti che: inasprivano le pene per maltrattamenti contro congiunti, conviventi e persone collegate da relazioni affettive anche se non conviventi; istituivano il reato di atti persecutori (stalking); inasprivano le pene per chi organizza e sfrutta l'immigrazione clandestina, in particolare se il reato coinvolge minori; prevedevano il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, per i soggetti sottoposti a violenze in ambito familiare o minacciati a qualunque titolo; prevedevano il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale per i lavoratori stranieri irregolari gravemente sfruttati. Stigmatizza infine le iniziative del ministro Maroni

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relative alla schedatura dei minori di etnia rom.

Livia TURCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza l'assenza del rappresentante del Governo nell'ambito dell'esame del provvedimento in titolo.

Giuseppe PALUMBO, presidente, assicura che si attiverà al fine di sollecitare la costante partecipazione dei rappresentanti del Governo ai lavori della Commissione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

I deputati Silvana MURA (IdV) e Donata LENZI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiedono al presidente che sia verificato l'esito della votazione, se necessario disponendone la ripetizione.

Giuseppe PALUMBO, presidente, osserva che non vi possono essere dubbi sull'esito della votazione e che, comunque, la richiesta dei deputati Mura e Lenzi è stata formulata quando ormai molti dei deputati che avevano preso parte alla votazione avevano lasciato l'aula della Commissione. Assicura comunque che, anche in futuro, si procederà sempre in modo scrupoloso al conteggio dei voti.

Domenico DI VIRGILIO (PdL) invita i colleghi dell'opposizione a non sollevare questioni pretestuose. Dichiara peraltro di apprezzare le rassicurazioni fornite dal presidente in riferimento a future votazioni.

Paola BINETTI (PD) ritiene che il problema sollevato dai deputati Mura e Lenzi nasca anche dal comportamento dei colleghi della maggioranza che, mostrando scarsissimo rispetto per i dibattiti che hanno luogo in Commissione, sono presenti in aula soltanto al momento del voto.

Giuseppe PALUMBO, presidente, riconosce la fondatezza dei rilievi critici sollevati dalla collega Binetti e assicura che, per quanto in suo potere, inviterà tutti i membri della Commissione a prender parte più assiduamente ai lavori della stessa.

DL 112/2008: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Lucio BARANI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alle Commissioni riunite V e VI il parere di competenza sul disegno di legge n. 1386, recante conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. Per quanto concerne lo specifico ambito di competenza della Commissione, segnala, in particolare, l'articolo 37, comma 1, il quale prevede l'emanazione di un decreto del Ministro del lavoro, della salute e della solidarietà sociale, di concerto con il Ministro per la semplificazione, previa intesa in sede di Conferenza unificata, che individua le disposizioni da abrogare allo scopo di eliminare o ridurre le pratiche sanitarie obsolete. Segnala altresì che l'articolo 63, al comma 7, prevede l'integrazione di 300 milioni di euro per l'anno 2009 dell'autorizzazione di spesa del Fondo per le politiche sociali, determinata dalla tabella C della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Particolarmente rilevanti appaiono poi le disposizioni contenute nell'articolo 79, commi 1 e 2, dove sono indicate le risorse destinate alla programmazione della spesa sanitaria per il triennio 2009-2011, al fine di garantire il rispetto degli obblighi comunitari

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e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica. In particolare, la lettera a) del comma 1 stabilisce che, per il triennio 2009-2011, al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, cui concorre ordinariamente lo Stato, sono destinate le seguenti risorse: per l'anno 2009 sono confermati 102.683 milioni di euro, per effetto dell'articolo 1, comma 796, lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007) e dell'articolo 3, comma 139, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008); per l'anno 2010 sono previsti 103.945 milioni di euro, mentre per l'anno 2011 sono previsti 106.265 milioni di euro. La norma in esame specifica altresì che i suddetti importi risultano comprensivi della somma di 50 milioni di euro, per ciascuno degli anni indicati, a titolo di ulteriore finanziamento a carico dello Stato per l'ospedale Bambino Gesù. Restano fermi gli adempimenti regionali previsti dalla legislazione vigente, nonché quelli derivanti dagli Accordi e dalle Intese intervenute fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. La lettera b) del medesimo comma 1 prevede, entro il 31 luglio 2008, la stipula, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, di una specifica intesa fra lo Stato, le Regioni e le Province, al fine di accedere per gli anni 2010 e 2011 al finanziamento integrativo, rispetto al livello previsto per l'anno 2009, a carico dello Stato, derivante da quanto disposto dalla suddetta lettera a). La norma specifica che l'intesa viene adottata ad integrazione e modifica dell'accordo Stato-Regioni dell'8 agosto 2001, dell'intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 e dell'intesa Stato-Regioni relativa al Patto per la salute del 5 ottobre 2006, contemplando norme di «efficientamento» del sistema e conseguente contenimento della dinamica dei costi, al fine di non determinare tensioni nei bilanci regionali extrasanitari e di non dover ricorrere necessariamente all'attivazione della leva fiscale regionale. Il comma 2 incrementa il livello del finanziamento cui concorre ordinariamente lo Stato, di cui alla lettera a) del suddetto comma 1, di 184 milioni di euro per l'anno 2009 e di 69 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, al fine di procedere al rinnovo degli accordi collettivi nazionali con il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale per il biennio economico 2006-2007 ed anche per l'attuazione del Progetto Tessera Sanitaria e, in particolare, per il collegamento telematico in rete dei medici e la ricetta elettronica, di cui al comma 5-bis dell'articolo 50 della legge 24 novembre 2003, n. 326. Il comma 3 abroga il secondo periodo dell'articolo 4, comma 2, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159 (Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale), il quale prevede l'incompatibilità della nomina a commissario ad acta con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento. Ricorda quindi che l'articolo 80 disciplina l'attuazione di un Piano straordinario di verifica delle invalidità civili. Il comma 1, in particolare, prevede l'attuazione dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2009, da parte dell'INPS, di un piano straordinario di 200.000 accertamenti di verifica nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile. Il comma 2 prevede quindi la revoca del pagamento dei benefici economici ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 698, nel caso di accertata insussistenza dei prescritti requisiti sanitari. Il comma 3 disciplina i casi di sospensione e revoca del pagamento dei benefici economici concernenti l'invalidità civile. In una prima fase, l'INPS sospende il pagamento dei suddetti benefici, se l'interessato, a cui sia stata notificata la convocazione, non si presenta a visita medica senza giustificato motivo, durante i procedimenti di verifica, compresi quelli in corso, finalizzati ad accertare, nei confronti di titolari di trattamenti economici di invalidità civile, la permanenza dei requisiti sanitari necessari per continuare a fruire dei benefìci stessi. Successivamente, viene disposta da parte dell'INPS la revoca della suddetta provvidenza,

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a decorrere dalla data della sospensione di cui sopra, per l'invalido che non fornisce idonee motivazioni circa la mancata presentazione a visita, entro novanta giorni dalla data di notifica della sospensione ovvero dalla data di notifica della richiesta di giustificazione nel caso in cui tale sospensione sia stata già disposta. Tuttavia, nel caso di valide giustificazioni addotte, verrà comunicata la nuova data di visita medica alla quale l'interessato non potrà sottrarsi, pena la revoca del beneficio economico dalla data di sospensione, salvo i casi di visite domiciliari richieste dagli interessati o disposte dall'amministrazione. È disposta inoltre una deroga per le disposizioni di cui al primo e al secondo periodo del presente comma riguardante le seguenti categorie di persone: i soggetti ultrasettantenni; i minori nati affetti da patologie e per i quali è stata determinata una invalidità pari al 100 per cento; i soggetti affetti da patologie irreversibili. Per tali categorie di soggetti, infatti, in luogo della automatica sospensione dei pagamenti, si procede obbligatoriamente alla visita domiciliare volta ad accertare la persistenza dei requisiti di invalidità necessari per il godimento dei benefìci economici. Il comma 4 prevede, per l'invalido che non si sottoponga agli ulteriori accertamenti specialistici, eventualmente richiesti nel corso della procedura di verifica, la sospensione dei pagamenti e la revoca del beneficio economico con le medesime modalità di cui al suddetto comma 2. Il comma 5 autorizza gli uffici della motorizzazione civile a rilasciare un permesso di guida provvisorio, valido sino all'esito delle procedure di rinnovo, ai titolari di patente di guida speciale in fase di rinnovo della stessa. Il permesso di guida provvisorio consente al conducente di continuare a guidare nei casi in cui la procedura di rinnovo della patente sia ancora in corso alla data di scadenza della patente stessa. Il comma 6 assegna la legittimazione passiva all'INPS nei procedimenti giurisdizionali relativi ai verbali di visita emessi dalle commissioni mediche di verifica, finalizzati all'accertamento degli stati di invalidità civile, cecità civile e sordomutismo, nonché ai provvedimenti di revoca emessi dall'INPS nella materia di cui al presente articolo. Il comma 7 stabilisce che i termini e le modalità di attuazione del suddetto piano straordinario sono determinati con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento. Ricorda infine che l'articolo 81, ai commi 29-31, istituisce e disciplina il Fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti. Il comma 29, in particolare, stabilisce che le finalità di tale Fondo speciale riguardano il soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare e, successivamente, anche energetiche dei cittadini meno abbienti. Il comma 30 dispone in ordine al finanziamento del citato Fondo, mentre il comma 31 demanda a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, la definizione delle modalità di utilizzo del Fondo per la erogazione di aiuti eccezionali in presenza di effettive situazioni di bisogno. I commi 32-38 del medesimo articolo, invece, istituiscono e disciplinano la carta acquisti. Il comma 32, in particolare, concede una carta acquisti, con onere a carico dello Stato, ai cittadini residenti richiedenti, che versano in condizione di maggior disagio economico, per l'acquisto di beni alimentari e di servizi di carattere energetico. Il comma 33 stabilisce che, entro trenta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, disciplina, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente: i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio tenendo conto dell'età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare; l'ammontare del beneficio unitario; le modalità e i limiti per la fruizione del beneficio. Il comma 34 prevede l'obbligo di

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attuazione del presente articolo entro il 30 settembre 2008 ed a tal fine consente al Ministero dell'economia e delle finanze di avvalersi di altre amministrazioni, enti pubblici o di Sogei Spa. Il comma 35 stabilisce che è compito del Ministero dell'economia e delle finanze, ovvero di uno dei soggetti di cui al comma precedente, individuare: i titolari del beneficio previsto, in conformità alla disciplina di cui al comma 33; il gestore del servizio integrato di gestione delle carte acquisti e dei relativi rapporti amministrativi, tenendo conto della disponibilità di una rete distributiva diffusa in maniera capillare sul territorio della Repubblica, che possa fornire funzioni di sportello relative all'attivazione della carta e alla gestione dei rapporti amministrativi, al fine di minimizzare gli oneri, anche di spostamento, dei titolari del beneficio, e tenendo conto altresì di precedenti esperienze in iniziative di erogazione di contributi pubblici. Il comma 36 obbliga le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che detengono informazioni funzionali all'individuazione dei titolari del beneficio o all'accertamento delle dichiarazioni da questi effettuate per l'ottenimento dello stesso, a fornire, in conformità alle leggi che disciplinano i rispettivi ordinamenti, dati, notizie, documenti e ogni ulteriore collaborazione richiesta dal Ministero dell'economia e delle finanze o dalle amministrazioni o enti di cui questo si avvale, secondo gli indirizzi da questo impartiti. Il comma 37 prevede apposite convenzioni tra il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ed il settore privato, per il supporto economico in favore dei titolari delle carte acquisti. Il comma 38 stabilisce che la copertura del presente articolo è garantita mediante l'utilizzo del Fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti di cui ai commi 29-31 del medesimo articolo. Ricorda infine la valenza sociale di due articoli, che pure non rientrano nello specifico ambito della Commissione: il primo, l'articolo 11, prevede l'adozione di un piano nazionale di edilizia abitativa, al fine di contrastare le diverse forme di disagio abitativo e risolvere il tema dell'emergenza abitativa, aggravatosi negli ultimi anni per le categorie sociali svantaggiate. Il secondo, l'articolo 72, reca alcune disposizioni concernenti lo stato di servizio e il collocamento a riposo dei dipendenti pubblici, introducendo l'istituto dell'esonero dal servizio; in particolare, il comma 3 specifica che durante il periodo di esonero dal servizio al dipendente spetta un trattamento economico temporaneo pari al 70 per cento qualora il dipendente pubblico, durante tale periodo, svolga in modo continuativo ed esclusivo attività di volontariato, opportunamente documentata e certificata, presso ONLUS, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non governative che operano nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, ed altri soggetti da individuare con un apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento in esame. Infine, nel riservarsi di formulare una proposta di parere al termine della discussione, preannuncia l'intenzione di inserire nella medesima un'osservazione volta a richiedere l'introduzione di ulteriori misure di favore per i dipendenti pubblici che, esonerati anticipatamente dal servizio ai sensi dell'articolo 72, svolgano attività di volontariato nel periodo di esonero.

Domenico DI VIRGILIO (PdL) osserva che il comma 13 dell'articolo 41 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, esclude il personale delle aree dirigenziali degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale, in ragione della qualifica posseduta e delle necessità di conformare l'impegno di servizio al pieno esercizio della responsabilità propria dell'incarico dirigenziale affidato, da quanto previsto dagli articoli 4 e 7 del decreto legislativo n. 66 del 2003, e cioè abolisce per loro il riposo di undici ore dopo ventiquattro ore di lavoro, ed il tetto massimo di quarantotto

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ore settimanali. Meraviglia che proprio quando diventa sempre più conflittuale il rapporto medico-paziente, con aumento delle denunce per «presunti» errori medici, si proponga di abolire il riposo dei medici dopo ventiquattro ore di servizio, con un possibile conseguente aumento di errori medici; i dati della letteratura scientifica internazionale sottolineano che già dopo dodici ore di lavoro la stanchezza influenza negativamente le prestazioni sanitarie. Comprende il fine di una migliore organizzazione del lavoro, la necessità di conformare l'impegno di servizio al pieno esercizio della responsabilità propria dell'incarico dirigenziale affidato, ma ciò non si realizza con l'abolizione del riposo. Ritiene quindi più opportuno rimettere ai contratti collettivi la definizione delle modalità volte a garantire ai dirigenti medici condizioni di lavoro che consentano una protezione appropriata sul piano della tutela della salute e sicurezza ed il pieno recupero delle energie psico-fisiche. Auspica, inoltre, che il contratto nazionale di lavoro per i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale, ormai da tempo scaduto, venga rapidamente rinnovato.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo luglio-settembre 2008 e del calendario dei lavori per il periodo 7 luglio-11 luglio 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.