CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 giugno 2008
19.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 19 giugno 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 8.40.

DL 93/2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana del 18 giugno 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, nella giornata di ieri, i relatori hanno formulato l'emendamento 1.63 (vedi allegato 1), che interviene sulla medesima materia affrontata dagli emendamenti Galletti 1.54 e Messina 1.56, nonché gli emendamenti 5.220 e Dis. 1.1 (vedi allegato 2). Ricorda altresì che, sempre ieri, il Governo ha presentato l'emendamento 5.221.
Rammenta inoltre che su tali emendamenti sono stati presentati subemendamenti: invita quindi i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sul subemendamento riferito all'articolo 1.63 dei relatori.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sul subemendamento Borghesi 0.1.63.1.

Il sottosegretario Luigi CASERO, esprime parere conforme a quello del relatore sul subemendamento 0.1.63.1, esprimendo altresì parere favorevole sull'emendamento 1.63 dei relatori.

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Antonio BORGHESI (IdV) illustra il contenuto del proprio subemendamento 0.1.63.1, il quale intende penalizzare i comuni non virtuosi, prevedendo un minor rimborso del mancato gettito ICI per i comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità interno.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva come già l'emendamento 1.62 dei relatori, approvato nella seduta di ieri, stabilisca che, nell'individuazione delle modalità del rimborso ICI si debba tenere conto del rispetto del patto di stabilità interno.

Le Commissioni respingono il subemendamento Borghesi 0.1.63.1.
Le Commissioni approvano l'emendamento 1.63 dei relatori, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Galletti 1.54 e Messina 1.56.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Carella 1.57 e Boccia 1.58.

Ivano STRIZZOLO (PD), nel confermare il suo assenso, in linea generale, alla riformulazione prospettata nella seduta di ieri sul suo emendamento 1.59, ritiene tuttavia opportuno sopprimere, nella nuova formulazione, il riferimento alla possibilità di estinguere i rapporti di concessione del servizio di accertamento e riscossione dell'ICI, rimanendo invece ferma la possibilità di rinegoziare tali rapporti nel rispetto della normativa europea sulla prestazione dei servizi.

Il sottosegretario Luigi CASERO concorda con la riformulazione da ultimo prospettata dal deputato Strizzolo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, concorda, anch'egli, con la riformulazione da ultimo prospettata dal deputato Strizzolo.

Ivano STRIZZOLO (PD) alla luce di quanto emerso nel dibattito, riformula il proprio emendamento 1.59.

Le Commissioni approvano l'emendamento Strizzolo 1.59, come riformulato dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 2.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Damiano 2.1, Messina 2.2 e 2.3, Misiti 2.4, Messina 2.5 e 2.6, Damiano 2.7, Borghesi 2.8, Messina 2.9, Barbato 2.10, Borghesi 2.13 e 2.14, Messina 2.12, Nannicini 2.37, Galletti 2.15 e 2.16 e Borghesi 2.17.
Esprime una valutazione sostanzialmente positiva sull'emendamento Messina 2.18, ritenendo peraltro che la proposta emendativa debba essere più attentamente valutata nel corso della discussione in Assemblea; esprime parere contrario sugli emendamenti Ventura 2.19, Borghesi 2.20, Barbato 2.22, Cambursano 2.23, Borghesi 2.21, Cambursano 2.24, Barbato 2.25, Santelli 2.26, Borghesi 2.28, Cambursano 2.29, Barbato 2.27, Messina 2.30 e 2.31, Ventura 2.32 e 2.33, Galletti 2.34, Poli 2.36, Galletti 2.35, Ventura 2.38, Barbato 2.39, nonché sugli identici emendamenti Ciccanti 2.40 e Cambursano 2.41.
Si riserva di svolgere ulteriori approfondimenti sull'emendamento Borghesi 2.43, esprimendo altresì parere contrario sugli emendamenti Barbato 2.44, Messina 2.45, Ciccanti 2.42, Borghesi 2.46 e 2.47, e Messina 2.48.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere contrario sull'emendamento Messina 2.18, evidenziando come esso sia suscettibile di determinare oneri finanziari; esprime quindi una valutazione sostanzialmente favorevole sull'emendamento Borghesi 2.43, ritenendo tuttavia che non sia possibile accoglierlo in questa fase, e che sia opportuno svolgere su di esso ulteriori approfondimenti, ai fini della discussione del provvedimento in Assemblea.

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Esprime quindi parere conforme a quello del relatore su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 2.

Le Commissioni respingono l'emendamento Damiano 2.1.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il contenuto del proprio emendamento 2.2, il quale, sopprimendo l'intero articolo 2, intende porre rimedio all'asimmetria evidente di tale disposizione che, da un lato, prevede una misura di detassazione degli straordinari provvisoria e limitata a specifici settori produttivi, e, dall'altro, sopprime la non imponibilità delle erogazioni liberali di modico valore in misura permanente e per tutti i lavoratori, circostanza tanto più grave in quanto tra tali erogazioni sono comprese, secondo la normativa vigente, anche quelle a sostegno delle vittime dell'usura.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 2.2, Messina 2.3, Misiti 2.4, Messina 2.5 e 2.6.

Pier Paolo BARETTA (PD) illustra il contenuto dell'emendamento 2.7, di cui è firmatario, rilevando come lo stesso delinei un intervento alternativo e più efficace a sostegno del reddito dei lavoratori rispetto a quello parziale di detassazione degli straordinari previsto dal Governo, prevedendo la detrazione al 23 per cento dall'imposta lorda della quota di retribuzione imponibile prevista dai contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero dai contratti di secondo livello, al fine di incentivare queste forme di contrattazione nell'ottica della promozione della produttività. Osserva quindi come anche le misure previste dall'emendamento, analogamente alla disposizione dell'articolo 2, abbiano carattere sperimentale, essendo limitate al periodo di imposta 2008, e siano provviste di idonea copertura finanziaria.

Le Commissioni respingono l'emendamento Damiano 2.7.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il contenuto del proprio emendamento 2.8, che intende eliminare l'effetto di regressività attualmente presente nell'articolo 2, attraverso la previsione di una detrazione dall'imposta lorda del 19 per cento in luogo dell'imposta sostitutiva prevista dall'articolo 2.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Borghesi 2.8, limitatamente alla parte ammissibile, e gli emendamenti Messina 2.9, Barbato 2.10, Borghesi 2.13 e 2.14, Messina 2.12, Nannicini 2.37, Galletti 2.15 e 2.16.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il contenuto del proprio emendamento 2.17, il quale riduce il limite di importo al quale risulta applicabile l'imposta sostitutiva dell'articolo 2.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 2.17 e Messina 2.18.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede ai relatori ed al rappresentante del Governo le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 2.19, il quale vincola l'applicazione dell'agevolazione dell'articolo 2 al contenuto della contrattazione aziendale e territoriale, disponendo, ove questa non sia prevista, una comunicazione da parte dell'azienda alle organizzazioni sindacali della provincia.

Le Commissioni respingono l'emendamento Ventura 2.19.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio emendamento 2.20, evidenziandone la natura antielusiva, in quanto esso intende evitare che, per usufruire dell'agevolazione prevista dall'articolo 2, molte aziende spostino quote di attività lavorativa dall'orario ordinario allo straordinario.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 2.20, Barbato 2.22, Cambursano 2.23, Borghesi 2.21, Cambursano 2.24 e Barbato 2.25.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Santelli 2.26 è stato ritirato dal presentatore.

Massimo VANNUCCI (PD) fa proprio l'emendamento Santelli 2.26.

Renato CAMBURSANO (IdV) fa anch'egli proprio l'emendamento Santelli 2.26.

Amedeo CICCANTI (UdC) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Santelli 2.26.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Santelli 2.26, fatto proprio dai deputati Vannucci, Cambursano e Ciccanti, l'emendamento Borghesi 2.28, limitatamente alla parte ammissibile, e gli emendamenti Cambursano 2.29, Barbato 2.27, Messina 2.30 e 2.31.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 2.32, di cui è firmatario.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rileva come l'emendamento 2.32 estenda l'ambito dell'agevolazione prevista dall'articolo 2, e sia pertanto in contrasto con l'impostazione generale dell'agevolazione medesima, che è intesa come sperimentale e limitata, oltre a porre problemi di copertura finanziaria.

Il sottosegretario Luigi CASERO concorda con le valutazioni del relatore, rilevando come ogni estensione si ponga in contraddizione con il carattere sperimentale della disposizione e con la quantificazione dei relativi oneri.

Alberto FLUVI (PD), dopo aver ricordato che il suo gruppo ha presentato una misura alternativa a quella dell'articolo 2, contenuta nell'emendamento 2.7, volta a prevedere misure di generale detassazione dei redditi da lavoro dipendente in luogo di una semplice misura di detassazione degli straordinari che risulta limitata e si presta ad effetti elusivi, rileva come, anche qualora si voglia seguire la strada della detassazione degli straordinari, come deciso dal Governo, sia necessario apportare delle modifiche migliorative a tale misura.
In tal senso il suo gruppo ha in primo luogo presentato l'emendamento 2.19, che intende legare l'agevolazione agli accordi raggiunti in sede di contrattazione aziendale e territoriale. In secondo luogo, l'emendamento 2.32 intende estendere l'agevolazione prevista dall'articolo 2 non a tutto il pubblico impiego, ma ad alcuni comparti particolarmente meritevoli di attenzione, quali quelli del Servizio sanitario nazionale, del comparto sicurezza e dei vigili del fuoco. In proposito segnala in particolare la situazione del personale sanitario operante nelle strutture manicomiali penitenziarie, il quale, in molte situazioni, di cui offre personale testimonianza, per le proprie condizioni di lavoro, è di fatto costretto a prestazioni di lavoro straordinario. Invita pertanto ad una attenta riflessione su tali proposte emendative, evitando di assumere decisioni affrettate.

Pier Paolo BARETTA (PD), associandosi alle considerazioni del collega Fluvi, rileva come il suo gruppo abbia proposto estensioni limitate dell'applicazione dell'articolo 2, a maggior ragione meritevoli di attenzione. Inoltre, per quanto concerne l'emendamento 2.19, ne sottolinea la ragionevolezza in quanto, esso, al fine di evitare difformità di trattamento, dispone che, laddove non sia prevista la contrattazione aziendale e territoriale, si intervenga con una comunicazione da parte dell'azienda alle organizzazioni sindacali della provincia.

Il sottosegretario Luigi CASERO rileva come, sia sulla questione affrontata dall'emendamento 2.19, sia su quella relativa all'estensione della portata della disposizione dell'articolo 2, affrontata dall'emendamento 2.32 e da altre proposte emendative successive, si potrà compiere un approfondimento ai fini della discussione del provvedimento in Assemblea.

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Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ventura 2.32 e 2.33, Galletti 2.34, Poli 2.36 e Galletti 2.35.

Massimo VANNUCCI (PD) interviene sull'emendamento 2.38, di cui è firmatario, rilevando l'importanza dello stesso, che ripristina nella sua integrità l'accantonamento del fondo speciale relativo al Ministero della solidarietà sociale.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ventura 2.38, Barbato 2.39, gli identici emendamenti Ciccanti 2.40 e Cambursano 2.41, nonché gli emendamenti Borghesi 2.43, Barbato 2.44, Messina 2.45, Ciccanti 2.42, Borghesi 2.46 e 2.47, e Messina 2.48.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 3.

Maurizio FUGATTI (LNP) relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Cambursano 3.1 e Ceccuzzi 3.3. Esprime parere favorevole sull'emendamento Tabacci 3.5 a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere la parola «migliorative» e di inserire, dopo le parole: «di rinegoziazione dei mutui» le seguenti: «più favorevoli per i mutuatari», rilevando come l'accoglimento di tale emendamento assorba gli emendamenti Ceccuzzi 3.4 e Messina 3.6.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Ceccuzzi 3.7, Barbato 3.8 e Borghesi 3.9, esprimendo invece parere favorevole sull'emendamento Nannicini 3.10.
Esprime parere contrario sugli emendamenti Ceccuzzi 3.11, Strizzolo 3.12 e 3.13; esprime invece una valutazione sostanzialmente positiva sull'emendamento Ceccuzzi 3.15, limitatamente alla parte ammissibile, chiedendo peraltro al rappresentante del Governo di approfondire la questione.
Esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Cambursano 3.20, Messina 3.22, Borghesi 3.21, Barbato 3.23, esprimendo invece parere favorevole sull'emendamento Borghesi 3.24.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere favorevole sull'emendamento 3.25 dei relatori, esprimendo altresì parere conforme a quello del relatore su tutti gli altri emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 3.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 3.1, di cui è firmatario, il quale, attraverso soppressione dell'articolo 3, intende evitare gli effetti negativi sulla concorrenza tra istituti bancari che la disposizione, favorendo la creazione di un cartello tra le banche ai fini della determinazione delle condizioni dei mutui ai propri clienti, determina conseguenze pesantemente negative per i mutuatari, come dimostrano le simulazioni compiute,le quali hanno evidenziato come, applicando le condizioni di rinegoziazione dei mutui previste dall'articolo 3, si provochi un allungamento delle rate da pagare di circa quattordici anni.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cambursano 3.1.

Franco CECCUZZI (PD), intervenendo sul suo emendamento 3.3, rileva come il parere contrario espresso su tale proposta emendativa contrasti con le finalità che lo stesso articolo 3 si pone, in quanto non si prevede alcuna disposizione agevolativa per i titolari di mutuo a tasso fisso.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) rileva come la finalità della disposizione di cui all'articolo 3 sia quella di eliminare gli effetti negativi sulle rate dei mutui derivanti dall'incremento dei tassi di interesse registrati negli ultimi anni, e come pertanto la stessa non interessi i titolari di contratti di mutuo a tasso fisso.

Le Commissioni respingono l'emendamento Ceccuzzi 3.3.

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Franco CECCUZZI (PD), intervenendo sul suo emendamento 3.4, rileva di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso sullo stesso, soprattutto in considerazione del parere favorevole espresso sul successivo emendamento Tabacci 3.5. Infatti le finalità delle due proposte emendative sono identiche e, a suo giudizio, l'emendamento 3.4 presenta l'ulteriore merito di riprendere quasi testualmente le osservazioni sull'articolo 3 dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, richiamando anche le disposizioni in materia di portabilità dei mutui presenti nel decreto-legge legge n. 7 del 2007.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 3.4.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rileva come le ulteriori condizioni migliorative rispetto a quanto previsto dall'articolo 3 possano essere affidate alle autonome decisioni dei rappresentanti degli istituti bancari e delle associazioni dei consumatori.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva come l'articolo 3, rinviando alle concrete modalità applicative che saranno autonomamente individuate dalle parti, evidenzi a maggior ragione la necessità di richiamare il tema della portabilità dei mutui.

Ivano STRIZZOLO (PD) rileva come l'emendamento 3.4 vada incontro alle giuste osservazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Renato CAMBURSANO (IdV) sottoscrive l'emendamento 3.4, di cui condivide il contenuto, sottolineando l'importanza di introdurre una maggiore concorrenza tra gli istituti bancari.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva come già l'emendamento 3.5 vada in questa direzione.

Bruno TABACCI (UdC), nel ringraziare i relatori ed il rappresentante del Governo per il parere favorevole espresso sul suo emendamento 3.5, ricorda di aver già sollevato, in sede di esame preliminare, la debolezza delle condizioni agevolative per i mutuatari dell'articolo 3, nonché i problemi relativi alla scarsa concorrenza del settore bancario. In tale ottica ritiene che l'emendamento 3.4 compia un ulteriore passo in avanti, dichiarando pertanto di sottoscriverlo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, alla luce dell'andamento del dibattito, si dichiara disponibile a modificare il parere precedentemente espresso sull'emendamento Ceccuzzi 3.4.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, suggerisce al presentatore l'opportunità di riformulare il testo dell'emendamento, sopprimendo le parole: «non vincolanti e».

Franco CECCUZZI (PD) si dichiara disponibile ad accogliere la richiesta di riformulazione proposta dal Presidente.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, rileva la necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti in ordine agli emendamenti 3.4, 3.5 e 3.6, ai fini di una loro eventuale riformulazione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, considerata la delicatezza della materia, ritiene opportuno accantonare gli emendamenti Ceccuzzi 3.4, Tabacci 3.5 e Messina 3.6.

Franco CECCUZZI (PD) illustra il contenuto del proprio emendamento 3.7, che intende, introducendo una nuova modalità di calcolo dell'importo delle rate, evitare gli effetti negativi per i mutuatari derivanti dall'articolo 3.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ceccuzzi 3.7 e Barbato 3.8.

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Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio emendamento 3.9, anch'esso volto ad incrementare la consapevolezza dei mutuatari rispetto ai rischi insiti nella rinegoziazione dei mutui prevista dall'articolo 3.

Le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 3.9.
Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 3.25 dei relatori e Nannicini 3.10.

Franco CECCUZZI (PD) evidenzia i gravi rischi, per i mutuatari, derivanti dall'operazione di rinegoziazione dei mutui prevista dall'articolo 3, sottolineando come essa determini vantaggi sostanzialmente marginali, incrementando l'indebitamento complessivo degli stessi mutuatari, molti dei quali, trovandosi in una condizione ormai insostenibile, si troveranno, di fatto, costretti ad accedere alla rinegoziazione. Ritiene invece necessario dare ai consumatori interessati un ventaglio più vasto di soluzioni possibili, ad esempio rafforzando maggiormente le disposizioni in materia di portabilità dei mutui, di cui al decreto-legge n. 7 del 2007, le quali avevano indicato, sia pure in modo parziale, una prospettiva positiva. A testimonianza dell'inefficacia e pericolosità delle misure recate dall'articolo 3 cita l'esempio di un mutuo di 150 mila euro che, se rinegoziato in tali termini, risulterebbe ridotto nella rata di soli 100 euro, a fronte di un allungamento della durata di 26 rate pari ad un ammontare da restituire nell'ambito nel conto accessorio previsto dal comma 3 del medesimo articolo 3. L'emendamento 3.11 intende appunto farsi carico di tali problematiche, stabilendo che le banche informino adeguatamente gli interessati di tutte le conseguenze derivanti derivanti dalla rinegoziazione.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, considera significative le considerazioni svolte dal deputato Ceccuzzi, ritenendo che esse possano essere oggetto di un ordine del giorno da presentare nel corso dell'esame in Assemblea.

Franco CECCUZZI (PD) insiste per la votazione del proprio emendamento 3.11.

Le Commissioni respingono l'emendamento Ceccuzzi 3.11.

Ivano STRIZZOLO (PD) invita i relatori ed il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere contrario espresso sul suo emendamento 3.12 in quanto lo stesso è finalizzato ad agevolare condizioni migliori per i mutuatari di quelle previste dall'articolo 3.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rileva come non si possa che concordare su tutte le iniziative che agevolano le condizioni di disagio dei mutuatari. Osserva tuttavia che ai fini dell'esame del decreto-legge è necessario individuare quali misure è opportuno inserire in un testo legislativo e quali invece devono continuare ad essere affidate all'autonomia delle parti. Con queste motivazioni ribadisce il parere contrario espresso sull'emendamento 3.12 ed invita il collega Strizzolo a presentare un ordine del giorno su tale argomento in occasione della discussione in Assemblea.

Ivano STRIZZOLO (PD) insiste per la votazione del proprio emendamento 3.12.

Le Commissioni respingono l'emendamento Strizzolo 3.12.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione dell'imminente avvio delle votazioni in Assemblea rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana già prevista, che inizierà trenta minuti dopo il termine delle votazioni in Assemblea.

La seduta termina alle 9.50.

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SEDE REFERENTE

Giovedì 19 giugno 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione, Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 13.30.

DL 93/2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione della contemporaneità della costituzione di alcune Commissioni bicamerali, sospende la seduta fino alle ore 14.

La seduta, sospesa alla 13.35, è ripresa alle 14.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rivedendo il parere precedentemente espresso, esprime parere favorevole sugli emendamenti Ceccuzzi 3.4, Tabacci 3.5 e Messina 3.6, precedentemente accantonati, a condizione che siano riformulati nei seguenti termini:
Al comma 1 aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Al fine di favorire una maggiore concorrenza del mercato a vantaggio dei mutuatari, nella convenzione è espressamente prevista la possibilità che le singole banche aderenti adottino, dandone puntuale informazione ai clienti, eventuali condizioni migliorative rispetto a quanto previsto ai commi 2 e seguenti, ferma restando l'opzione di portabilità del mutuo, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40.»

Franco CECCUZZI (PD) accoglie la richiesta di riformulazione del proprio emendamento 3.4.

Bruno TABACCI (UdC) aderisce anch'egli alla richiesta di riformulazione del proprio emendamento 3.5.

Ignazio MESSINA (IdV) riformula anch'egli il proprio emendamento 3.6 nel senso indicato dal relatore.

Le Commissioni approvano gli emendamenti Ceccuzzi 3.4, Tabacci 3.5 e Messina 3.6, come riformulati dai presentatori.
Le Commissioni respingono l'emendamento Strizzolo 3.13.

Ivano STRIZZOLO (PD) ) illustra l'emendamento 3.15, di cui è firmatario, rilevando come lo stesso intenda dare elementi di certezza in ordine al fatto che anche agli interessi sul conto accessorio di cui all'articolo 3 si applicherà la detrazione sugli interessi passivi sui mutui prevista dal testo unico sulle imposte sui redditi.

Il sottosegretario Luigi CASERO rileva come sulla questione, che riconosce fondata, ha già fornito chiarimenti nella sua replica alla conclusione dell'esame preliminare. Invita comunque il deputato Strizzolo a ritirare l'emendamento e presentare su tale tema un ordine del giorno in occasione della discussione del provvedimento in Assemblea.

Ivano STRIZZOLO (PD), accogliendo l'invito del sottosegretario, ritira l'emendamento 3.15 di cui è cofirmatario, riservandosi di riformularlo come ordine del giorno da presentare nel corso della discussione in Assemblea.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cambursano 3.20.

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Antonio BORGHESI (IdV) illustra il contenuto dell'emendamento 3.22 di cui è firmatario, rilevando che lo stesso intende agevolare la stipula di accordi di rinegoziazione, riconoscendone la validità anche su atti stipulati con scrittura privata autenticata.

Il sottosegretario Luigi CASERO rileva che l'emendamento 3.22 affronta un problema realmente esistente che peraltro si ricollega agli ostacoli alla portabilità dei mutui derivanti dagli oneri notarili già ricordati nel corso dell'esame dalla relatrice per la V Commissione. Si impegna pertanto a svolgere un approfondimento ai fini dell'esame dell'Assemblea.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Messina 3.22, Borghesi 3.21 e Barbato 3.23.
Le Commissioni approvano l'emendamento Borghesi 3.24.

Ivano STRIZZOLO (PD) chiede le ragioni dell'inammissibilità dichiarata sull'emendamento 3.01. L'emendamento infatti mira ad estendere la disciplina agevolativa anche in materia di portabilità dei mutui contenute nel decreto-legge n. 7 del 2007 anche alla cancellazione delle ipoteche sui beni immobili ricadenti nei territori dove vige il sistema tavolare. Rileva che l'emendamento è privo di effetti finanziari ed è sollecitato sia dagli utenti sia dagli operatori del sistema bancario dei territori interessati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che l'articolo aggiuntivo 3.01, alla luce dei criteri di ammissibilità adottati, non risulta strettamente riconducibile alla materia propria del decreto.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere favorevole sull'emendamento 4.1 dei relatori.

Le Commissioni approvano l'emendamento 4.1 dei relatori.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, informa che i relatori hanno presentato l'emendamento 5.222, che modifica l'articolo 5, rimodulando le riduzioni di autorizzazione di spesa operate da tale disposizione. Rileva che l'emendamento interviene su profili importanti quali il ripristino del fondo contro la violenza sulle donne, degli incentivi per i lavoratori socialmente utili, del fondo per l'acquisto dei mutui prima casa.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, considera necessario definire prioritariamente l'organizzazione dei lavori della seduta. A tale riguardo ritiene che sussistano sostanzialmente due possibilità. In una prima ipotesi si potrebbe procedere all'esame di tutti gli emendamenti presentati all'articolo 5, prevedendo che i lavori delle Commissioni riprendano anche dopo la conclusione dei lavori pomeridiani dell'Assemblea; in una seconda ipotesi, che ritiene preferibile, si potrebbe scegliere di esaminare esclusivamente gli emendamenti 5.220 dei relatori, l'emendamento 5.221 del Governo, l'emendamento Dis. 1.1 dei relatori, ed i relativi subemendamenti, considerando invece respinti per l'Assemblea tutti gli altri emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 5. In tal caso non si procederebbe alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 5.222 dei relatori, testè presentato, il quale anch'esso sarebbe respinto tecnicamente, ai fini di un suo compiuto esame in Assemblea.
Chiede pertanto ai gruppi di esprimere il loro avviso in merito.

Il sottosegretario Luigi CASERO concorda con la seconda ipotesi di organizzazione dei lavori prospettata dal Presidente.

Renato CAMBURSANO (IdV) esprime l'assenso del proprio gruppo rispetto all'ultima ipotesi prospettata dal Presidente.

Maurizio BERNARDO (PdL) condivide anch'egli, a nome del proprio gruppo, la soluzione indicata dal Presidente.

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Alberto FLUVI (PD) concorda con l'opportunità di procedere nel senso indicato dal Presidente.

Gian Luca GALLETTI (UdC) aderisce all'ipotesi di lavoro individuata dal Presidente.

Il sottosegretario Luigi CASERO ritiene opportuno rinviare l'esame dell'emendamento 5.222 dei relatori alla fase di discussione in Assemblea, in considerazione della notevole delicatezza e complessità del testo.

Le Commissioni respingono l'emendamento 5.222 dei relatori, al fine di consentirne un più approfondito esame nel corso della discussione in Assemblea sul provvedimento.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti all'emendamento 5.220 dei relatori.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere conforme a quello del relatore.

Lino DUILIO (PD) lamenta le modalità con le quali sono stati organizzati i lavori delle Commissioni, evidenziando come la seduta pomeridiana sia stata fissata in un orario contemporaneo con le sedute di costituzione delle Commissioni bicamerali, ostacolando in tal modo la partecipazione di tutti i deputati interessati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comprende e condivide le ragioni espresse dal deputato Duilio, ricordando tuttavia che, proprio per la contemporaneità con le sedute delle Commissioni bicamerali, la seduta pomeridiana delle Commissioni è stata sospesa fino alle ore 14, con il consenso di tutti i gruppi; peraltro, esprime la propria disponibilità a sospendere ulteriormente la seduta, al fine di venire incontro alle esigenze dei deputati componenti delle Commissioni bicamerali.

Lino DUILIO (PD) ritiene che l'eventuale, ed ulteriore sospensione della seduta delle Commissioni riunite risulterebbe orami tardiva, ribadendo la sua protesta per il fatto che sia stato violato il proprio diritto di parlamentare di partecipare compiutamente ai lavori delle Commissioni di cui è componente.

Alberto FLUVI (PD) concorda con i rilievi del deputato Duilio, confermando, peraltro, le affermazioni del Presidente e riconoscendo la correttezza del suo operato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ribadire la piena considerazione per le ragioni espresse dal deputato Duilio, si rimette a quest'ultimo circa le modalità più opportune per la prosecuzione dei lavori delle Commissioni riunite.

Lino DUILIO (PD) ritiene che sia ormai preferibile proseguire la seduta delle Commissioni riunite, ribadendo comunque i rilievi già espressi in merito al convulso andamento dei lavori delle Commissioni.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti all'emendamento 5.220 dei relatori.

Lino DUILIO (PD), intervenendo sul proprio subemendamento 0.5.220.1 osserva che l'emendamento dei relatori 5.220 riguarda una materia molto rilevante e delicata, quale i rapporti tra Parlamento e Governo in relazione alla determinazione degli stanziamenti di bilancio. Pur comprendendo le esigenze di flessibilità nella gestione finanziaria in corso di esercizio, evidenzia che tali esigenze devono contemperarsi con il rispetto di quanto deciso dal Parlamento nel momento in cui approva la legge di bilancio. L'attribuzione al Governo di poteri molto ampi di variazione degli stanziamenti decisi dal Parlamento, secondo quanto si prevede nell'emendamento proposto dai relatori, deve essere considerata come una misura di carattere straordinario e temporaneo,

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come implicitamente si riconosce nel testo stesso dell'emendamento, laddove si parla di una misura da adottare in via sperimentale, fino alla riforma della legge n. 468. Rileva pertanto che il proprio subemendamento è volto a limitare temporalmente l'applicazione della misura fino all'anno 2011, vale a dire all'ultimo anno del triennio di programmazione finanziaria che avrà inizio con il prossimo esercizio. Chiede pertanto al relatore le ragioni della parere contrario espresso su tale subemendamento.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, fa presente che il testo dell'emendamento presentato dai relatori rappresenta il punto più avanzato di compromesso al momento raggiungibile tra le diverse esigenze manifestate, in relazione alle misure contenute nel comma 3 dell'articolo 5 del decreto-legge in esame, dal Governo, dalla maggioranza e dai relatori stessi, che hanno prestato particolare attenzione alla salvaguardia delle prerogative del Parlamento. Osserva in proposito come il testo dell'emendamento rappresenti un notevole miglioramento rispetto alla disposizione contenuta nel decreto-legge adottato dal Governo sotto il profilo della tutela del ruolo delle Commissioni bilancio. Ritiene quindi che modifiche al testo dell'emendamento potrebbero compromettere l'accordo raggiunto.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni i subemendamenti Duilio 0.5.220.1, Messina 0.5.220.2, Borghesi 0.5.220.3, 0.5.220.4 e 0.5.220.5, Cambursano 0.5.220.6, Borghesi 0.5.220.7, gli identici subemendamenti Messina 0.5.220.8 e Duilio 0.5.220.9, nonché i subemendamenti Cambursano 0.5.220.10 e Barbato 0.5.220.11.

Lino DUILIO (PD) intervenendo sul proprio subemendamento 0.5.220.13, riconosce che, rispetto al testo del decreto-legge adottato dal Governo che prevedeva la mera trasmissione alle Commissioni parlamentari dei decreti di variazione degli stanziamenti di bilancio, l'emendamento presentato dai relatori propone il parere parlamentare. Rileva tuttavia che il termine di dieci giorni per l'espressione del secondo parere parlamentare nel caso in cui il Governo non intenda adeguarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni parlamentari con riferimenti ai profili finanziari risulta troppo ristretto e dovrebbe essere ampliato almeno fino a venti giorni.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, modificando il giudizio precedentemente espresso, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Cambursano 0.5.220.12 e Duilio 0.5.220.13.

Il sottosegretario Luigi CASERO concorda con il parere espresso dal relatore sugli identici subemendamenti Cambursano 0.5.220.12 e Duilio 0.5.220.13.

Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Cambursano 0.5.220.12 e Duilio 0.5.220.13.

Lino DUILIO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.5.220.14, con il quale si stabilisce che, nel caso in cui si tratti di dotazioni finanziarie direttamente determinate da disposizioni di legge, si possa procedere a rimodulazioni tra i programmi di spesa solo successivamente alla presentazione del disegno di legge di assestamento. Altrimenti, infatti, si consentirebbe al Governo di modificare con decreto ministeriale quanto deciso dal Parlamento.

Il sottosegretario Luigi CASERO rileva che il subemendamento limita quella che risulta essere la principale finalità della disposizione del comma 3, anche nel testo proposto dai relatori con l'emendamento 3.220, vale a dire la possibilità di attuare una gestione maggiormente dinamica e flessibile delle dotazioni di bilancio.

Renato CAMBURSANO (IdV) dichiara di sottoscrivere il subemendamento Duilio 0.5.220.14.

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Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Duilio 0.5.220.14 e Borghesi 0.5.220.15.
Le Commissioni approvano l'emendamento 5.220 dei relatori, come modificato dagli identici subemendamenti Cambursano 0.5.220.12 e Duilio 0.5.220.13.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento 5.221 del Governo, esprimendo invece parere contrario su tutti i subemendamenti ad esso riferiti.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Messina 0.5.221.1 e 0.5.221.2.
Le Commissioni approvano l'emendamento 5.221 Governo.
Le Commissioni respingono quindi, con votazione riassuntiva, tutti gli altri emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti al decreto-legge.

Laura RAVETTO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sul subemendamento Messina 0.Dis.1.1.1.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere favorevole sull'emendamento Dis. 1.1 dei relatori, concordando inoltre col parere espresso dal relatore sul subemendamento Messina 0.Dis.1.1.1.

Le Commissioni respingono il subemendamento Messina 0.Dis.1.1.1.
Le Commissioni approvano l'emendamento Dis. 1.1 dei relatori.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD), intervenendo per dichiarazione di voto, annuncia che il suo gruppo voterà contro il conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea, indicando, tra le motivazioni del voto contrario, il fatto che il rappresentante del Governo non abbia fornito chiarimenti sui tagli operati ai fondi per le opere infrastrutturale di viabilità di Sicilia e Calabria e sulle modalità con cui si vorrà procedere al necessario ripristino di tali risorse. Nella sua attuale formulazione il testo toglie infatti risorse ai territori più poveri e bisognosi di sostegno del Paese per finanziare il taglio dell'ICI per i ceti più abbienti.

Roberto OCCHIUTO (UdC), nell'annunciare il voto contrario del suo gruppo sul conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea, si associa alle considerazioni del collega D'Antoni, rilevando inoltre come il provvedimento, in violazione della disciplina contabile vigente, disponga la copertura di spese correnti a valere su risorse di conto capitale.

Renato CAMBURSANO (IdV), intervenendo per dichiarazione di voto, annuncia il voto contrario del suo gruppo al conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea. Segnala infatti che il provvedimento non tiene conto delle esigenze del Paese, come dimostrano i tagli operati con finalità di copertura finanziaria ai fondi per la realizzazione delle metropolitane di Torino, Bologna e Firenze. Con riferimento a tale aspetto, rileva incidentalmente che si tratta in tutti i casi di comuni amministrati da coalizioni di centro-sinistra. Segnala altresì che sono decurtate le risorse del fondo unico per lo spettacolo e quelle destinate alla cooperazione allo sviluppo.

Antonio MILO (Misto-MpA) rileva la propria insoddisfazione per il contenuto dell'emendamento 5.222 da ultimo presentato dai relatori, il quale non recepisce il contenuto di alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo che miravano all'indispensabile recupero delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del ponte di Messina nonché delle metropolitane di Palermo e Catania ed auspica che l'approfondimento su tale proposta emendativa ai fini dell'esame in Assemblea potrà porre rimedio a tale mancanza.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) esprime il proprio dissenso sulle dichiarazioni dei colleghi che lo hanno preceduto. Rileva infatti che i

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gruppi della maggioranza, i relatori ed il Governo hanno svolto un proficuo lavoro che ha risolto alcune delle criticità che il testo del provvedimento presentava anche con riferimento agli interessi delle regioni meridionali del Paese. Richiama in proposito le modifiche prospettate nell'emendamento 5.222 dei relatori per quello che concerne i lavoratori socialmente utili in comuni meridionali con popolazione inferiore a 50.000 abitanti. Rileva poi che il Governo si è impegnato ad individuare risorse adeguate per il finanziamento delle infrastrutture di Sicilia e Calabria. Su tale tema si può pertanto, a suo avviso, intervenire con la presentazione di un ordine del giorno nel corso della discussione in Assemblea.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) rileva che nei provvedimenti finanziari approvati nella giornata di ieri il Governo ha praticamente prosciugato le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulle quali si dovevano realizzare anche gli interventi infrastrutturali richiamati dal collega Marinello e già rifinanziati dal decreto-legge in esame.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) rileva che dalle informazioni da lui acquisite risulta invece che nella versione definitiva dei provvedimenti finanziari approvati dal Governo non è prevista alcuna decurtazione delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate.

Alessandro PAGANO (PdL), nell'associarsi alle considerazioni da ultimo svolte dal collega Marinello, esprime il proprio apprezzamento per lo sforzo compiuto dal Governo. Ritenendo di poter parlare a nome della Commissione finanze, fa presente che il Governo ha confermato il proprio impegno per individuare il finanziamento della viabilità secondaria in Sicilia. Ricorda altresì che è già stato adottato il decreto ministeriale di assegnazione delle risorse per i lavoratori socialmente utili. Rileva infine che, come già emerge dall'emendamento predisposto dai relatori, saranno altresì ripristinati i finanziamenti per i lavori socialmente utili nei comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti.

Angelo CAPODICASA (PD) chiede che il rappresentante del Governo fornisca qualche elemento in merito alla questione. Critica vivacemente le scelte del Governo che ha sottratto risorse destinate a opere infrastrutturali già concordate tra le regioni Sicilia e Calabria e il Ministero delle infrastrutture. Segnala altresì che l'adozione del decreto-legge è viziata sotto il profilo formale, dal momento che non è stato convocato alla seduta del Consiglio dei ministri il Presidente della Regione siciliana, al contrario di quanto prevede lo statuto speciale nel caso di atti del Governo che incidano sugli interessi della regione medesima.

Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori, Ravetto per la V Commissione e Fugatti per la VI Commissione, mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le presidenze delle Commissioni riunite si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 18 del 18 giugno 2008, a pagina 41, prima colonna, quarantesima riga, dopo la parola: «il Ministero dell'interno», aggiungere le seguenti: «, fatti salvi eventuali accordi intervenuti in data precedente in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali,».