CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 giugno 2008
18.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 114

SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA indi del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 10.10.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145-A Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 17 giugno 2008.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, comunica anzitutto che - considerata anche la necessità di assicurare l'ordinato andamento dei lavori della Commissione sul provvedimento in esame - la presidenza, acquisito l'orientamento del Governo, ha convenuto sull'opportunità di prevedere che l'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, già fissata per la giornata odierna, non abbia luogo. In tal senso, fa presente che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di domani, potrà definire le modalità per la nuova calendarizzazione di tale audizione.
Avverte, quindi, che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti al provvedimento in esame, nonché subemendamenti riferiti agli emendamenti predisposti dal Governo nella seduta di ieri (vedi allegato 1).
Al riguardo, segnala che la presidenza non può che considerare inammissibile, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, l'articolo aggiuntivo Marinello 13.01, il quale - pur meritevole di massima attenzione dal punto di vista sociale - è volto ad introdurre ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza in comuni non campani, ricadenti nelle aree individuate dall'obiettivo «Convergenza»

Pag. 115

del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006; tale articolo aggiuntivo, peraltro, è di contenuto sostanzialmente identico a quello già dichiarato inammissibile dalla presidenza della Camera nella seduta di ieri. Al contempo, avverte che è da considerarsi inammissibile, in quanto contenente materia ordinamentale, l'articolo aggiuntivo Guido Dussin 14.01, che reca modifiche a regime del cosiddetto «codice ambientale».

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento del Governo 1.1; sull'emendamento del Governo 2.1; sull'emendamento del Governo 2.2, subordinatamente alla sua riformulazione, nel senso di aggiungere le parole «, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare»; sull'emendamento del Governo 2.3; sull'emendamento del Governo 2.4; sull'articolo aggiuntivo del Governo 6.01; sull'emendamento del Governo 8-bis.1; nonché sull'emendamento Guido Dussin 17.2. Raccomanda, inoltre, l'approvazione dei suoi emendamenti 10.1, 15.1 e Dis.1.1. Invita, infine, al ritiro dei restanti emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi presentati.
Intende, peraltro, fornire alcune precisazioni in ordine alle motivazioni del parere testé espresso. Quanto all'emendamento Realacci 2.13, fa presente di avere un orientamento tendenzialmente favorevole rispetto alla sua formulazione, fatta salva una verifica dei profili relativi alla copertura finanziaria, che motivano un invito al suo ritiro e alla successiva ripresentazione in Assemblea. Sull'emendamento Stradella 12.1 manifesta un orientamento tendenzialmente favorevole, previa verifica del testo sul piano tecnico-giuridico; invita, pertanto, i presentatori a ritirarlo e ripresentarlo in Assemblea. Sugli emendamenti relativi all'articolo 7, infine, ritiene opportuno attendere di conoscere le valutazioni del Governo prima di esprimere il proprio parere.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime parere conforme a quello del relatore. Quanto, poi, all'articolo 7, richiama le considerazioni svolte nella seduta di ieri, in cui aveva manifestato disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata dall'opposizione, ribadendo - peraltro - l'obiettivo - prioritario per il Governo - del riordino delle strutture tecniche in questione e l'esigenza - essenziale per il Ministero dell'ambiente - di verificare l'esistenza di un percorso alternativo, ma altrettanto efficace del decreto-legge in esame, per perseguire quell'obiettivo. Osserva che l'approfondimento svolto ha reso chiaro che lo stralcio formale dell'articolo 7 non è tecnicamente possibile e che, per venire incontro alla richiesta dell'opposizione, non resterebbe altra strada che la soppressione dello stesso articolo. Fa presente, tuttavia, che - se questo è vero - il Governo, prima di pronunciarsi, attende di conoscere se le forze parlamentari siano disponibili ad assumere formalmente l'impegno alla presentazione di uno specifico progetto di legge che riproduca il contenuto dell'articolo 7 e al quale sia accordata una «corsia preferenziale» per il suo esame e la sua approvazione. In caso contrario, rileva che il Governo non può che esprimersi per il mantenimento dell'attuale testo dell'articolo 7.
Con riguardo, infine, alla questione relativa ai profili di compatibilità del testo in esame con il quadro normativo comunitario, il Governo rassicura la Commissione sul fatto che entro la giornata di oggi sarà nelle condizioni di approntare, anche con il contributo del relatore, quegli emendamenti che, all'esito dei colloqui fra Governo e Commissione europea, si rendessero necessari per garantire il puntuale rispetto della normativa europea.

Guido DUSSIN (LNP) dichiara di non comprendere le ragioni del parere appena espresso dal relatore sul suo emendamento 11.1.

Raffaella MARIANI (PD) esprime il proprio sconcerto per la posizione espressa dal sottosegretario Menia, che - a suo avviso - è diametralmente opposta

Pag. 116

alla proposta formulata ieri in Assemblea dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, che aveva prefigurato il ritorno al testo originario del decreto-legge in esame, con la soppressione dell'attuale articolo 7. A questo punto, ritiene doveroso che maggioranza e Governo escano da una insostenibile situazione di ambiguità, chiarendo finalmente la propria posizione o, quantomeno, consentendo alla Commissione di votare gli emendamenti soppressivi presentati dall'opposizione.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che la richiesta indirizzata dal sottosegretario Menia ai rappresentati dei gruppi, nei termini in cui è stata formulata, non sia ricevibile per l'opposizione: il gruppo del Partito Democratico, infatti, ha più volte ribadito, così come del resto ha fatto il presidente del gruppo UdC nel corso della discussione svoltasi ieri in Assemblea, la propria disponibilità ad affrontare in altra sede il confronto sul riordino del sistema dei controlli ambientali; ora spetta al Governo e alla maggioranza assumere un'iniziativa capace di assicurare un iter parlamentare spedito e positivo al provvedimento d'urgenza in discussione.

Il sottosegretario Roberto MENIA, intervenendo per una precisazione, osserva che nella seduta dell'Assemblea di ieri il Ministro per i rapporti con il Parlamento si è espresso favorevolmente sul rinvio in Commissione del provvedimento, rimettendo tuttavia alla Commissione stessa e alle forze parlamentari la scelta della soluzione più adeguata per risolvere la questione connessa al cosiddetto «stralcio» dell'articolo 7. Sotto questo profilo, la posizione appena espressa a nome del Governo non può essere tacciata di ambiguità o di equilibrismo, dato che i due punti fermi di tale posizione restano gli stessi di ieri, vale a dire, da un lato, l'esigenza prioritaria di provvedere al riordino delle strutture tecniche in questione e, dall'altro, l'esigenza di individuare uno strumento e un percorso parlamentare certo per il conseguimento dello scopo indicato.

Mauro LIBÈ (UdC) ritiene che la questione relativa all'articolo 7 non possa essere rappresentata come fosse di natura «tecnica»; si tratta, infatti, di una questione politica che va chiarita da Governo e maggioranza, verificando se esista o meno la volontà politica di trovare un'intesa con l'opposizione e una soluzione al problema posto dal medesimo articolo 7 del provvedimento in esame. Osserva, dunque, che - se questa volontà esiste - spetta al Governo e alla maggioranza avanzare una proposta conseguente; in caso contrario, maggioranza e Governo possono senz'altro andare avanti, assumendosene ovviamente tutta la responsabilità.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, prospetta l'opportunità di una breve sospensione della seduta, per consentire i necessari chiarimenti politici sulla questione in discussione.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni dei gruppi rispetto alla richiesta avanzata dal relatore, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 10.30, è ripresa alle 10.45.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, chiede al relatore se vi siano elementi di novità rispetto alla fase precedente alla sospensione dei lavori della Commissione.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime, anche nella sua qualità di rappresentante del gruppo PdL, l'orientamento favorevole ad una soluzione che contemperi anche una proposta soppressiva del comma 3 dell'articolo 7 del provvedimento in esame, fermo restando l'impegno e la determinazione del suo gruppo a presentare subito un progetto di legge che ne recepisca il contenuto e a procedere ad una sua calendarizzazione fin dalla prossima settimana. Aggiunge, peraltro, che tale posizione è frutto della consapevolezza dell'assoluta necessità e urgenza di procedere al riordino delle strutture

Pag. 117

tecniche in questione e dell'altrettanto stringente necessità di garantire un'approvazione rapida del decreto-legge in esame. In conseguenza, modificando il proprio precedente avviso, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Realacci 7.4 e Guido Dussin 7.5.

Il sottosegretario Roberto MENIA, pur rivendicando la validità delle finalità dell'attuale testo dell'articolo 7 e della sua collocazione all'interno del provvedimento d'urgenza in esame, si rimette, in ossequio alla volontà del Parlamento, alla valutazione della Commissione sul mantenimento o meno dell'attuale testo e, dunque, sugli identici emendamenti Realacci 7.4 e Guido Dussin 7.5.

Raffaella MARIANI (PD) ritiene che le ragioni che erano alla base dell'opposizione del suo gruppo al contenuto del comma 3 dell'articolo 7 si riferivano all'intero testo dell'articolo 7 e permangono intatte, in particolare, per quel che riguarda il contenuto del comma 3-bis dello stesso articolo. Chiede pertanto al relatore, per ragioni di coerenza complessiva, di rivedere ulteriormente, nella direzione indicata, il proprio parere.

Ermete REALACCI (PD) chiede chiarimenti in ordine al parere favorevole appena espresso dal relatore sugli identici emendamenti Realacci 7.4 e Guido Dussin 7.5, nel senso di comprendere se esso possa intendersi come riferito anche al suo emendamento 7.9, soppressivo del comma 3-bis dell'articolo 7.

Guido DUSSIN (LNP) ritiene che il comma 3-bis dell'articolo 7 sia strettamente legato al comma 1 del medesimo articolo e che esso vada mantenuto, se davvero si vuole garantire, sul versante impiantistico - allo stesso modo di quanto è stato fatto sul versante giudiziario, con le misure fissate dagli articoli 3 e 4 del provvedimento -, il completamento di quella filiera che, a suo avviso, è assolutamente indispensabile per superare definitivamente l'emergenza in atto.

Francesco NUCARA (Misto), nel condividere la posizione espressa dal rappresentante del Governo, dichiara che non potrebbe che votare con grande difficoltà gli emendamenti soppressivi dei commi 3 e 3-bis dell'articolo 7.

Roberto TORTOLI (PdL) ribadisce l'assoluta necessità di procedere al riordino dell'APAT, poiché il Paese ha bisogno di un ente di ricerca che sia davvero capace di coordinare il complesso sistema delle agenzie di protezione dell'ambiente. In ogni caso, si rende conto dell'attuale situazione di compromesso, che sembra portare alla soppressione del comma 3 dell'articolo 7.

Alessandro BRATTI (PD) ribadisce la disponibilità del suo gruppo ad esaminare in altra sede le proposte di riordino e di rafforzamento del sistema dei controlli ambientali, facendo, se possibile, tesoro dell'ottimo lavoro istruttorio condotto nella passata legislatura per la riforma «in senso federalista» del sistema agenziale. Ribadisce, al tempo stesso, la necessità di espungere dal testo dell'articolo 7, non solo il comma 3, ma anche il successivo comma 3-bis.

Mauro LIBÈ (UdC) esprime apprezzamento per l'annunciato parere positivo del relatore sugli emendamenti soppressivi del comma 3 dell'articolo 7 e ritiene che il mantenimento del comma 3-bis rappresenti una forzatura che, peraltro, trova almeno in parte giustificazione nelle identiche forzature poste in essere dal precedente Ministro dell'ambiente in sede di nomina dei componenti dell'organismo tecnico ivi disciplinato.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, intervenendo in risposta ad alcuni chiarimenti richiesti, precisa che il proprio parere favorevole deve intendersi riferito a tutta la parte del testo dell'articolo 7 radicalmente diversa dal testo originario del decreto-legge in esame, e, per la precisione, sia al comma 3 che al comma 3-bis dello stesso articolo.

Pag. 118

Il sottosegretario Roberto MENIA conferma la posizione già espressa a nome del Governo, compreso il giudizio con il quale si è rimesso alla valutazione della Commissione in ordine all'approvazione o meno degli emendamenti soppressivi dell'articolo 7 nella sua attuale formulazione.

Ermete REALACCI (PD), intervenendo per una precisazione, dà atto al sottosegretario Menia della coerenza delle posizioni espresse - che rappresentano anche un importante segnale di distensione - e riconosce che, a suo giudizio, la questione del riordino del sistema complessivo dei controlli ambientali - che l'attuale formulazione dell'articolo 7 si proponeva di disciplinare - ha finito per divenire parte di una vicenda che attiene alla ricerca, in questo avvio di legislatura, di un terreno e di un metodo di lavoro nuovi e di un rapporto anch'esso nuovo fra maggioranza e opposizione, che si allarga anche ad altri campi e settori.

Guido DUSSIN (LNP) dichiara di ritirare il proprio emendamento 7.5, soprattutto in considerazione del fatto che ciò potrebbe essere di aiuto alla definizione di una soluzione condivisa della questione affrontata.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, confermando quanto già affermato dopo la sospensione dei lavori e modificando, in tal senso, il parere precedentemente reso, esprime parere favorevole sull'emendamento Realacci 7.9.

Il sottosegretario Roberto MENIA dichiara che il Governo si rimette alla Commissione sull'emendamento Realacci 7.9.

Carlo MONAI (IdV), intervenendo per una questione di natura generale, osserva che l'attuale formulazione dell'articolo 15 del provvedimento appare gravemente lesiva dei principi fondamentali di uno Stato di diritto, giacché nega il sacrosanto diritto del «cittadino creditore» che, senza indennizzo e senza pagamento del credito vantato, si vede negata - in nome dell'emergenza sui rifiuti - ogni possibilità di far valere i propri diritti e di vedere soddisfatte le proprie più che legittime aspettative. Sul piano della fiducia dei cittadini nel corretto funzionamento della giustizia, a suo avviso, risulta quanto mai pericolosa la norma che stabilisce, non solo la non sequestrabilità di determinati beni e impianti, ma anche la perdita di efficacia dei sequestri giudiziari già effettuati.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che la deliberazione della Commissione sugli emendamenti testé richiamati sarà svolta al momento opportuno, mentre ora si procederà nel consueto ordine di votazione delle proposte emendative, partendo da quelle riferite all'articolo 1.

La Commissione approva l'emendamento 1.1 del Governo.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 1.2.

La Commissione approva l'emendamento 2.1 del Governo.

Ermete REALACCI (PD) illustra il subemendamento Mariani 0.2.2.1.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, conferma il parere contrario sul subemendamento Mariani 0.2.2.1.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Mariani 0.2.2.1 e approva l'emendamento 2.2 del Governo, nella sua nuova formulazione (vedi allegato 1).

Guido DUSSIN (LNP) ritira l'emendamento Volpi 2.10 e il suo emendamento 2.12.

Francesco NUCARA (Misto) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati da deputati non presenti alla seduta odierna, per consentire, al di là della loro condivisione nel merito, l'esame da parte della Commissione.

Pag. 119

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Biava 2.11 ed i subemendamenti Paolo Russo 0.2.3.1, Villecco Calipari 0.2.3.2 e 0.2.3.3.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.2.3.4.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Piffari 0.2.3.4 ed approva l'emendamento 2.3 del Governo.

Ermete REALACCI (PD) ritira il suo emendamento 2.13, prendendo atto della disponibilità del relatore a riconsiderarne il contenuto in Assemblea.

La Commissione approva l'emendamento 2.4 del Governo.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il suo emendamento 3.1, sottolineando la contraddittorietà del parere negativo espresso oggi dal relatore rispetto alle aperture dallo stesso formulate nel suo intervento in Assemblea, nel corso della discussione sulle linee generali. Rileva, inoltre, che l'emendamento in questione sintetizza e raccoglie le osservazioni contenute nel parere approvato dalla II Commissione (Giustizia) e che lo stesso è perfettamente in linea con le esigenze emergenziali, scongiurando al tempo stesso i rischi di stravolgimento dell'impianto ordinamentale e costituzionale.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 3.1.

Francesco NUCARA (Misto) ritira l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 3.01, di cui è cofirmatario.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 5.1.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Polledri 6.1 e 6.2, nonché i subemendamenti Piffari 0.6.01.1, 0.6.01.2, 0.6.01.3, 0.6.01.4 e 0.6.01.5.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.6.01.6, chiedendo chiarimenti al Governo sulla portata derogatoria dell'articolo aggiuntivo 6.01 ed esprimendo preoccupazione per l'ampiezza della deroga medesima.

Il sottosegretario Roberto MENIA torna ad assicurare che entro la giornata di oggi saranno proposte dal Governo tutte le ipotesi emendative originate dal confronto costruttivo fra Governo e Commissione europea; ribadisce, inoltre, la propria convinzione che tali proposte emendative risolveranno tutti i dubbi e le preoccupazioni sulla portata derogatoria di alcune norme contenute nel provvedimento in esame. Nell'annunciare, poi, la disponibilità del Governo a confrontarsi con l'opposizione sul contenuto di tali proposte emendative in sede di Comitato dei nove, risponde anche ad una richiesta di chiarimento formulata ieri dal deputato Zamparutti, informando che l'impianto di Acerra è ricompreso nell'emendamento del Governo e che la portata derogatoria delle norme in esso contenute avrà effetto ex nunc.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), preso atto dei chiarimenti forniti dal sottosegretario Menia, ritira il proprio subemendamento 0.6.01.6, riservandosi di riformularlo per l'esame in Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Esposito 0.6.01.7, approva l'articolo aggiuntivo 6.01 del Governo, respinge gli emendamenti Realacci 7.1, 7.2 e 7.3 ed approva l'emendamento Realacci 7.4.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Realacci 7.4, risultano preclusi gli emendamenti Margiotta 7.6 e Biava 7.7, nonché l'emendamento 7.8 del relatore.

Guido DUSSIN (LNP), richiamando le ragioni già espresse in precedenza, dichiara

Pag. 120

il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Realacci 7.9.

La Commissione approva l'emendamento Realacci 7.9.

Ermete REALACCI (PD) illustra il suo subemendamento 0.8-bis.1.1, sottolineando la delicatezza della questione rappresentata dall'estensione del riconoscimento degli incentivi CIP-6 per il funzionamento dei termovalorizzatori campani: detta estensione appare, infatti, solo parzialmente giustificabile, anche tenendo conto dell'assoluta straordinarietà ed eccezionalità dell'emergenza in atto in quella regione. Per questa ragione, il subemendamento in discussione lega strettamente l'estensione dei CIP-6 ai termovalorizzatori campani ad una specifica richiesta del Sottosegretario Bertolaso (la cui azione, a sua volta, è esclusivamente finalizzata a fronteggiare e risolvere l'emergenza in atto), scongiurando ogni rischio di una possibile estensione ad altre aree del Paese. Per queste ragioni, rivolge al relatore un forte invito ad una riconsiderazione del parere contrario precedentemente reso.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, invita il deputato Realacci a ritirare il suo subemendamento 0.8-bis.1.1, anche in vista di una possibile riconsiderazione in Assemblea del parere reso.

Ermete REALACCI (PD) ritira il suo subemendamento 0.8-bis.1.1,

La Commissione approva l'emendamento 8-bis.1 del Governo.

Ermete REALACCI (PD) ritira l'emendamento Quartiani 8-bis.2, in vista di una sua possibile ripresentazione in Assemblea.

Alessandro BRATTI (PD) illustra il suo emendamento 9.1, rilevando che esso trae origine da una ragionevole proposta del WWF che, per scongiurare il pericolo concreto, stante la lettera attuale dell'articolo 9 del provvedimento, che nelle discariche campane possano finire anche rifiuti pericolosi o speciali, consente il conferimento di tali rifiuti in apposite discariche speciali.

Ermete REALACCI (PD), nel sottolineare come l'emendamento Bratti 9.1 abbia una forte connessione con i chiarimenti richiesti dalla Commissione europea, ne annuncia il ritiro, con l'auspicio di una possibile riconsiderazione in Assemblea, da parte del relatore, del parere precedentemente reso.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 9.2.

Mauro PILI (PdL) chiede chiarimenti sulla formulazione dell'emendamento 10.1 del relatore.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, chiarisce le ragioni che sono alla base della formulazione del proprio emendamento 10.1, che mira a rendere più chiara la deroga prevista dall'articolo 10.

La Commissione approva l'emendamento 10.1 del relatore.

Guido DUSSIN (LNP) chiede di valutare con attenzione il parere del Governo sul suo emendamento 11.1 - con il quale si intende introdurre un serio elemento di deterrenza nei confronti degli amministratori inadempienti -, anche in considerazione di una precedente presa di posizione favorevole espressa, in una sede informale, da un altro rappresentante del Governo.

Il sottosegretario Roberto MENIA invita il deputato Guido Dussin a ritirare il suo emendamento 11.1. Quanto al riferimento fatto alle considerazioni positive svolte da un altro membro del Governo, ritiene di non avere alcuna difficoltà ad esprimere un giudizio di condivisione delle stesse. Al tempo stesso, ritiene che la complessità dell'emergenza in atto e il carattere stringente delle quote percentuali e dei limiti temporali fissati con

Pag. 121

riferimento al potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti nei comuni della regione Campania consigli di non introdurre norme come quella fissata dall'emendamento Guido Dussin 11.1.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, ritiene che l'emendamento Guido Dussin 11.1 possa anche essere condivisibile, se fosse riferito a tutti i comuni italiani e non solo a quelli campani. In tal senso, ricorda che molti comuni della sua stessa provincia di provenienza, quella di Torino, dovrebbero essere destinatari della sanzione proposta dall'emendamento in discussione.

Guido DUSSIN (LNP) ricorda al relatore che fra i gruppi di maggioranza era stata verificata la disponibilità a estendere eventualmente a tutti i comuni italiani la sanzione prevista dal suo emendamento 11.1 e che il suo gruppo non accetta di vedere rappresentata la sua proposta emendativa come una penalizzazione unicamente rivolta ai territori e ai comuni della regione Campania. Ribadisce che l'emendamento in discussione ha unicamente lo scopo di rafforzare e di rendere più credibile il sistema sanzionatorio nei confronti degli amministratori locali inadempienti e preannuncia la propria disponibilità a ritirarlo, ma anche a riformularlo - riferendolo a tutti i comuni italiani - in vista del dibattito in Assemblea e sostenendolo, se necessario, anche con l'utilizzo di tutti gli strumenti parlamentari a disposizione del suo gruppo.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, osserva che non era sua intenzione urtare la suscettibilità di nessuno e che il suo intervento era unicamente dettato dalla volontà di stimolare, riprendendo le osservazioni del deputato Guido Dussin - sulle quali si registra peraltro un'ampia condivisione - , un dibattito culturale sulla necessità che tutte le comunità locali siano maggiormente responsabilizzate al rispetto dei limiti e degli obiettivi fissati dalla legge in tema di raccolta differenziata dei rifiuti.

Mauro LIBÈ (UdC) sottolinea il valore dell'affermazione del sottosegretario Menia relativa al fatto che l'articolo 11 del provvedimento in esame fissa limiti stringenti, troppo alti per la raccolta differenziata, che rischierebbero, in caso di previsione della sanzione dello scioglimento dei consigli comunali, di produrre il commissariamento di pressoché tutti i comuni campani. Tuttavia, se così stanno le cose, ritiene che la soluzione non sia quella di prevedere sanzioni inefficaci, che rischiano di giustificare le inadempienze, ma, semmai, di fissare limiti e quote più realistiche e di comminare sanzioni adeguate.

Tommaso FOTI (PdL) ritiene che il problema testé affrontato riguardi in egual misura i comuni del Nord e quelli del Sud del Paese. Sulla base di questa considerazione di buon senso, invita il deputato Guido Dussin a ritirare il suo emendamento 11.1 e a ripresentarlo, semmai, sotto forma di ordine del giorno in Assemblea.

Alessandro BRATTI (PD) conviene sulla necessità di un approfondimento della questione sollevata dal deputato Guido Dussin.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 11.1, riservandosi di riproporlo in Assemblea sotto forma di ordine del giorno, come proposto dal deputato Tommaso Foti, ovvero riformulandolo nel senso indicato in precedenza.

La Commissione respinge l'emendamento Realacci 11.2.

Franco STRADELLA (PdL), preso atto delle rassicurazioni fornite in precedenza dal relatore, ritira il suo emendamento 12.1.

Raffaella MARIANI (PD), dopo avere illustrato le ragioni che sono alla base del suo emendamento 14.1, dichiara di ritirarlo in vista di una sua eventuale riproposizione in Assemblea.

Pag. 122

La Commissione approva l'emendamento 15.1 del relatore.

Guido DUSSIN (LNP) illustra i suoi emendamenti 17.1 e 17.2, sottolineando la delicatezza del tema da essi sollevato, relativo alla necessità di un'azione politica capace di tradursi in misure concrete di responsabilizzazione e di moralizzazione dei cittadini e della classe politica sull'uso corretto e appropriato delle risorse pubbliche. Osserva, peraltro, che entrambi gli emendamenti meriterebbero di essere approvati.

Il sottosegretario Roberto MENIA condivide l'osservazione del deputato Guido Dussin sulla delicatezza del tema unitariamente sollevato dai suoi emendamenti 17.1 e 17.2. Per tali ragioni, ritiene opportuno, quanto meno, il ritiro dell'emendamento Guido Dussin 17.1, considerato che sull'altro emendamento vi è il parere favorevole del relatore.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, conferma l'invito al ritiro dell'emendamento Dussin 17.1 e il parere favorevole sull'emendamento Dussin 17.2.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD) osserva come lo stesso tema sia svolto in maniera diversa dai due emendamenti in discussione, il primo dei quali produce una penalizzazione a danno delle casse dei comuni inadempienti, mentre il secondo rischia di tradursi in una penalizzazione a danno dei cittadini, con un inasprimento della tariffa a loro carico.

Mauro LIBÈ (UdC) dichiara di condividere alcune delle osservazioni svolte dal deputato Guido Dussin, ma ribadisce il giudizio negativo del suo gruppo su misure che possano comportare il rischio di scaricare sui cittadini le inadempienze degli amministratori locali. In tal senso, rivolge un appello al relatore, al Governo e a tutti i gruppi, affinché sia possibile svolgere, in vista del dibattito in Assemblea, un approfondimento che consenta di predisporre misure capaci di colpire effettivamente una classe politica inefficace e incapace.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) invita il relatore a riconsiderare il parere reso in precedenza, nel senso di esprimersi favorevolmente sull'emendamento Guido Dussin 17.1, che colpisce effettivamente gli amministratori inadempienti, piuttosto che sull'emendamento Guido Dussin 17.2, che rischia di risolversi in una penalizzazione per i cittadini incolpevoli.

Tino IANNUZZI (PD) richiama anzitutto la Commissione a riflettere sul fatto indubitabile che gli emendamenti proposti dal deputato Guido Dussin chiamano in causa responsabilità che certamente fanno capo agli amministratori locali, ma anche a quelli regionali e perfino ai governi nazionali, che in questi quindici anni si sono succeduti. Ritiene inoltre che, se davvero si vuole perseguire l'obiettivo fondamentale e da lui pienamente condiviso di una affermazione del principio di responsabilità nella gestione e nell'uso delle risorse pubbliche, allora la strada obbligata passa per una seria riformulazione dell'articolo 11, quanto meno sotto il profilo di una chiara e realistica determinazione degli obiettivi della raccolta differenziata. Sottolinea, inoltre, che a nome del suo gruppo ha già avuto modo di proporre un passo nella direzione di un'effettiva, concreta, responsabilizzazione degli amministratori locali, con la proposta di rendere obbligatoria e non facoltativa - come avviene nel testo dell'articolo 11 - la comminazione della sanzione del commissariamento ad acta contro i comuni inadempienti. La strada proposta dall'emendamento 17.2, invece, è, a suo avviso, completamente sbagliata e rischia di tradursi unicamente in un'ingiusta penalizzazione dei cittadini.
Preannuncia, quindi, il voto contrario sull'emendamento Guido Dussin 17.2.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 17.1.

La Commissione approva l'emendamento Dussin 17.2.

Pag. 123

Carmen MOTTA (PD) illustra gli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, rilevando anzitutto come le deroghe contenute nel testo unico sulla sicurezza sul lavoro, alle quali in una precedente occasione aveva fatto riferimento il sottosegretario Menia allo scopo di attenuare la portata e l'eccezionalità delle deroghe previste dal provvedimento in esame, siano comunque limitate agli eventi emergenziali e alle operazioni necessarie per fronteggiare i medesimi eventi. Nel caso in esame, invece, a suo avviso, le deroghe in materia di sicurezza sul lavoro vanno ben oltre la gestione delle situazioni emergenziali e si estendono sia dal punto di vista temporale (fino al 31 dicembre 2009) che dal punto di vista delle attività ricomprese (alcune delle quali di gestione di impianti e di esecuzione di attività cantieristiche), tali da risultare inaccettabili per i gruppi di opposizione.

Il sottosegretario Roberto MENIA richiama, anzitutto, l'attenzione della Commissione, non su un'astratta situazione emergenziale, ma sulla concretezza di una situazione che, ad esempio, impone per il prossimo fine settimana la necessità di confrontarsi a Napoli con una temperatura che si potrebbe aggirare intorno ai 34 gradi centigradi (con i connessi rischi di epidemie) e con la stringente necessità di dover provvedere alla rimozione di tonnellate di rifiuti ammassati per strada. In tal senso, convenuto sull'importanza del tema sollevato dagli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, ribadisce che le deroghe previste nel decreto-legge in esame si rifanno ad alcune previsioni già contenute nel testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando, al contempo, che tali regole sono rigorosamente limitate alla regione Campania. Per tali ragioni, non ritiene di poter formulare un giudizio favorevole sulle proposte emendative illustrate dal deputato Motta, se realisticamente si vuole conseguire il difficile, ma irrinunciabile, obiettivo del superamento definitivo dell'emergenza in atto.

Ermete REALACCI (PD) invita il Governo e il relatore ad un supplemento di attenzione, sottolineando la diversa portata dei due emendamenti in discussione, il primo dei quali è meramente soppressivo delle norme derogatorie, mentre il secondo, pur tenendo in considerazioni le esigenze emergenziali richiamate dal sottosegretario Menia, consente di contemperarle con le insopprimibili ragioni e principi posti a tutela della sicurezza dei lavoratori.

Carmen MOTTA (PD), intervenendo per una precisazione, ricorda che nella precedente seduta del 10 giugno scorso anche altri rappresentanti dei gruppi, a cominciare dal deputato Guido Dussin, avevano convenuto sulla necessità di trovare una soluzione più rispettosa della tutela della sicurezza dei lavoratori. Ricorda, altresì, che le proposte emendative avanzate dal suo gruppo non negano le deroghe necessarie alla gestione degli interventi emergenziali, ma tendono unicamente a scongiurare il rischio gravissimo che deroghe molto ampie, sia sul piano temporale che su quello delle attività ricomprese, finiscano per esporre i lavoratori a pericoli gravissimi e a non più ammissibili tragedie.

Tino IANNUZZI (PD) richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che, per come le norme sono tecnicamente fissate nel testo del provvedimento, la portata effettiva del regime derogatorio è di difficile valutazione. Sotto questo profilo, ritiene che lo spirito dell'emendamento Damiano 18.2 possa essere senz'altro accolto favorevolmente dalla Commissione, nel senso di riformularlo, per l'esame dell'Assemblea, quale clausola di salvaguardia, capace di riaffermare politicamente il valore irrinunciabile della sicurezza sui luoghi di lavoro e la sacralità del valore della vita umana.

Il sottosegretario Roberto MENIA segnala che potrebbe anche ipotizzarsi l'adozione di un ordine del giorno condiviso da tutti i gruppi, per tenere conto degli obiettivi richiamati dal deputato Iannuzzi.

Pag. 124

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, invita a non effettuare una contrapposizione di interessi, entrambi condivisibili, e dichiara di condividere l'ipotesi di adozione di un ordine del giorno in Assemblea.

Tommaso FOTI (PdL) si associa alla proposta di lavorare alla predisposizione di un apposito atto di indirizzo in materia.

Guido DUSSIN (LNP) riconosce che il suo gruppo aveva assunto un impegno in materia nelle precedenti sedute; a tal fine, dichiara la piena disponibilità a cercare una soluzione equilibrata tra tutti i gruppi.

Ermete REALACCI (PD) insiste per la votazione degli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, in modo da chiarire le posizioni dei diversi gruppi su un tema altamente sensibile.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 19.1.

La Commissione approva l'emendamento Dis.1.1 del relatore.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che, essendosi testé concluso l'esame degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi, il relatore ha rappresentato l'esigenza di apportare talune correzioni di forma al provvedimento in esame.

Agostino GHIGLIA (PDL), relatore, intende richiamare l'attenzione della Commissione su talune correzioni di forma che il testo del provvedimento richiede, proponendo, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, le seguenti correzioni:

All'articolo 2:
al comma 9, la parola: «ostacoli» è sostituita dalla seguente: «ostacola»;
al comma 12, le parole: «ricorso di interventi» sono sostituite dalle seguenti: «ricorso ad interventi»;

all'articolo 3:
al comma 1, le parole: «nonché a quelli» sono sostituite dalle seguenti: «nonché in quelli»;
al comma 4, le parole: «Procuratore della Repubblica di Napoli» sono sostituite dalle seguenti: «Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli»;
al comma 5, primo periodo, le parole: «delle disposizioni medesime» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto»;

all'articolo 7:
al comma 2, il secondo periodo, introdotto nel corso dell'esame presso la Commissione, è inserito prima delle virgolette conclusive del primo periodo, all'interno della novella all'articolo 37 del decreto legislativo n. 300 del 1999;

all'articolo 11:
al comma 1, le parole: «il 35» e le parole «il 50» sono rispettivamente sostituite dalle seguenti: «al 35» e «al 50»
al comma 8, le parole: «della provincie» sono sostituite dalle seguenti: «delle province»;

all'articolo 17:
al comma 1, come modificato nel corso dell'esame presso la Commissione, le parole: «di quelle» sono sostituite dalle seguenti: «delle spese»
al comma 2, le parole: «all'articoli 61» sono sostituite dalle seguenti: «all'articolo 61»;
all'articolo 19-bis, introdotto nel corso dell'esame presso la Commissione, alla rubrica, la parola: «Informazione» è sostituita dalla seguente: «Relazione».

Pag. 125

La Commissione conviene sulla proposta del relatore.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, fa presente che il testo del provvedimento, come risultante dagli emendamenti approvati e dalle correzioni di forma testé adottate, sarà inviato alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del prescritto parere.
Avverte, pertanto, che la seduta sarà ora sospesa e riprenderà non appena pervenuti i pareri delle citate Commissioni in sede consultiva.

La seduta, sospesa alle 12.10, è ripresa alle 15.35.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri sul provvedimento - come risultante a seguito dell'esame degli emendamenti - formulati dalle Commissioni I, II, IV, VII, X, XII e XIV. Fa presente, inoltre, che le Commissioni VI, IX, XI e XIII hanno convenuto di non esprimere il parere di competenza, mentre la V Commissione lo esprimerà direttamente per l'Assemblea.
Avverte, quindi, che il relatore ha predisposto taluni emendamenti diretti ad apportare alcune correzioni formali al testo (vedi allegato 2).

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, illustra i pareri espressi dalle competenti Commissioni, che risultano tutti favorevoli, fatti salvi alcuni rilievi, che potranno essere riconsiderati per l'esame in Assemblea.
Raccomanda, quindi, l'approvazione dei suoi emendamenti 6-bis.50 e Dis.1.2.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime parere favorevole sugli emendamenti del relatore.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 6-bis.50 e Dis.1.2 del relatore.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che alle ore 16,30 di oggi la Commissione è tenuta a presentare in Assemblea il nuovo testo del provvedimento.

La Commissione delibera, quindi, di conferire al deputato Ghiglia il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge n. 1145-A, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.45.

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 18 giugno 2008.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145-A/R Governo.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 17.20 alle 17.40.