CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 giugno 2008
18.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del presidente della V Commissione, Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 9.15.

DL 93/2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 giugno 2008.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte preliminarmente che gli emendamenti 2.19, 2.32 e 2.33, pubblicati in allegato al resoconto della seduta delle Commissioni riunite di ieri, devono intendersi presentati a prima firma del deputato D'Antoni.
Ricorda inoltre che nella giornata di ieri i relatori hanno presentato i propri emendamenti 1.62 e 3.25 (vedi allegato), e che alle ore 10 della giornata odierna è stato fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti.
Invita quindi i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Borghesi 1.2, Lenzi 1.3 e Bucchino 1.5. Chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento Picchi 1.6, al fine di compiere ulteriori approfondimenti in merito.
Esprime inoltre parere contrario sull'emendamento Causi 1.9 e sugli identici emendamenti Osvaldo Napoli 1.10 e Causi 1.11; il parere è invece favorevole sugli emendamenti Angela Napoli 1.7 e Causi 1.8, se riformulati nel senso di prevedere,

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al comma 2 dell'articolo 1, dopo le parole «regolamento vigente» le parole «o delibera comunale».
Esprime parere contrario sugli emendamenti Lenzi 1.12 e Borghesi 1.13. Chiede poi l'accantonamento dell'emendamento Zeller 1.14 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Ciccanti 1.15 e Cesare Marini 1.16.
Segnala che l'emendamento Zeller 1.17 prevede una proroga dei termini di pagamento dell'ICI per i proprietari di determinate fattispecie immobiliari rispetto ai quali potevano essere sorte difficoltà interpretative in ordine all'applicazione delle disposizioni del decreto: esprime pertanto parere contrario su tale emendamento, che ritiene possa essere assorbito dai successivi emendamenti Marchi 1.45 e Ciccanti 1.46, sui quali si riserva di esprimere un parere favorevole, formulando una proposta di riformulazione.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Ventura 1.18, Milo 1.23, Ventura 1.19, Ventura 1.20, Barbato 1.21, Causi 1.24, Barbato 1.25, Bosi 1.26 e Paroli 1.27.
Il parere è invece favorevole sull'emendamento Borghesi 1.32, se riformulato nel senso di aggiungere al comma 4 dell'articolo 1, dopo le parole: «con proprio decreto» le seguenti: «da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge».
Esprime parere contrario sugli emendamenti Cambursano 1.29, Causi 1.30, Galletti 1.31, Cambursano 1.33, nonché sugli identici emendamenti Borghesi 1.34, Causi 1.35 e Marchignoli 1.36.
Propone poi una riformulazione degli emendamenti Armosino 1.37, Lenzi 1.38 e Bosi 1.42, nel senso di prevedere l'inserimento dopo il comma 4 dell'articolo 1, di due commi aggiuntivi che dispongono che il Ministero dell'interno, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge ripartisce ed accredita ai comuni il 50 per cento del rimborso loro spettante, come determinato ai sensi del comma 4 dell'articolo 1, e che, in sede di prima applicazione, fino al 30 giugno 2008 il limite dei tre dodicesimi di cui all'articolo 222 del testo unico sugli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 sia maggiorato dell'importo equivalente al credito ICI determinatosi, per effetto delle norme di cui ai commi da 1 a 4, a favore delle singole amministrazioni comunali nei confronti dello Stato.
Esprime parere contrario sugli emendamenti Osvaldo Napoli 1.39, Causi 1.40, Barbato 1.41, Nannicini 1.61, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Lenzi 1.43.
Esprime altresì parere contrario sull'emendamento Borghesi 1.44, riservandosi, come già segnalato, di proporre una riformulazione degli identici emendamenti Marchi 1.45 e Ciccanti 1.46.
Il parere è quindi contrario sugli emendamenti Messina 1.49, Ventura 1.50, Causi 1.51, Borghesi 1.53, Cesare Marini 1.52 e Borghesi 1.55.
Esprime invece parere favorevole sull'emendamento Galletti 1.54, se riformulato nel senso di prevedere, al comma 7 dell'articolo 1, l'inserimento, dopo le parole: «delle regioni e degli enti locali» delle parole: «che hanno rispettato il patto di stabilità interno per l'esercizio 2007».
Il parere è ancora contrario sugli emendamenti Messina 1.56, Carella 1.57, Boccia 1.58.
Il parere è infine favorevole sull'emendamento Strizzolo 1.59 se riformulato nel senso di prevedere, nel comma aggiuntivo 7-bis, introdotto nell'articolo 1 dall'emendamento, che i comuni che abbiano in corso di esecuzione rapporti di concessione del servizio di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sugli immobili possono estinguere e rinegoziare i contratti in essere ai fini dell'accertamento e della riscossione di altre entrate, compatibilmente con la disciplina comunitaria in materia di prestazione di servizi.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere contrario sull'emendamento Picchi 1.6 e sull'emendamento Zeller 1.14.

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Si riserva di approfondire il contenuto dell'emendamento 1.62 dei relatori, della riformulazione, proposta dai relatori, degli emendamenti 1.37, 1.38 e 1.42, degli identici emendamenti 1.45 e 1.46 e degli emendamenti 1.54 e 1.59, dei quali chiede l'accantonamento. In particolare, con riferimento all'emendamento 1.59, segnala che devono essere approfondite le implicazioni che il contenuto dell'emendamento può avere in ordine al rispetto della normativa comunitaria in materia di appalti di servizi, lavori e forniture.
Esprime quindi parere conforme a quello del relatore per la VI Commissione su tutti gli altri emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1.

Gianfranco CONTE, presidente, in considerazione dell'imminente scadenza del termine fissato per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti 1.62 e 3.25 dei relatori, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 9.45, è ripresa alle 10.40.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, avverte di aver formulato una ulteriore proposta di riformulazione degli emendamenti Armosino 1.37, Lenzi 1.38 e Bosi 1.42.

Il sottosegretario Luigi CASERO, integrando i pareri già espressi in precedenza, esprime parere favorevole sugli emendamenti Angela Napoli 1.7 e Causi 1.8, come riformulati; esprime parere contrario sull'emendamento Zeller 1.14, nonché sull'emendamento Zeller 1.17; esprime parere favorevole sull'emendamento Borghesi 1.32, a condizione che sia riformulato nel senso indicato dai relatori.
Chiede ai relatori di riformulare il loro emendamento 1.62, nel senso di aggiungere, al comma 4, terzo periodo, dell'articolo 1, in fine, le parole: «secondo principi che tengano conto dell'efficienza nella riscossione dell'imposta, del rispetto del patto di stabilità interno, per l'esercizio 2007, e della tutela dei piccoli comuni».
Esprime parere favorevole sull'ulteriore riformulazione proposta dai relatori con riferimento agli emendamenti Armosino 1.37, Lenzi 1.38 e Bosi 1.42; chiede di riformulare gli identici emendamenti Marchi 1.45 e Ciccanti 1.46, nel senso di aggiungere, dopo il comma 6 dell'articolo 1, il seguente: «6-bis. In sede di prima applicazione delle disposizioni di cui ai commi precedenti, con esclusivo riferimento alle fattispecie di cui al comma 2, non si fa luogo all'applicazione di sanzioni nei casi di omesso o insufficiente versamento della prima rata dell'imposta comunale sugli immobili, relativa all'anno 2008, a condizione che il contribuente provveda ad effettuare il versamento entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge.».
Esprime parere contrario sull'emendamento Galletti 1.54, pur ritenendo possibile svolgere su di esso un ulteriore approfondimento ai fini della discussione in Assemblea; esprime invece parere favorevole sulla riformulazione dell'emendamento Strizzolo 1.59 proposta dai relatori.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, accoglie l'invito del rappresentante del Governo, riformulando conseguentemente l'emendamento 1.62.

Antonio BORGHESI (IdV) considerato che la riformulazione dell'emendamento 1.62 dei relatori ne innova radicalmente il contenuto, chiede di fissare un nuovo termine per la presentazione di subemendamenti.

Gianfranco CONTE, presidente, in riferimento alla richiesta del deputato Borghesi stabilisce alle ore 12 della giornata odierna il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.
Avverte quindi che i relatori hanno presentato il loro emendamento 5.220, per il quale il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 17 della giornata odierna.

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Antonio BORGHESI (IdV), con riferimento al proprio emendamento 1.2 segnala che nel corso della discussione per la legge finanziaria per il 2008 anche una componente dell'attuale maggioranza, la Lega Nord, aveva espresso interesse per l'ipotesi di trasformare l'importo dell'esenzione ICI in un credito d'imposta fruibile ai fini IRPEF, come ora riproposto da suo emendamento. Ritiene che tale ipotesi sia preferibile all'esenzione presentata dal provvedimento in quanto si evita lo scardinamento dell'unica imposta d'impianto federale presente in Italia. Osserva inoltre che la soppressione dell'ICI sulla prima casa crea problemi per quel che attiene i costi fissi dei comuni in quanto si porrà il problema di riallocare gran parte del personale attualmente impiegato nei servizi di accertamento dell'ICI.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 1.2, Lenzi 1.3 e Bucchino 1.5.

Guglielmo PICCHI (PdL) chiede di accantonare il proprio emendamento 1.6.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) si associa alla richiesta del deputato Picchi con riferimento al proprio emendamento 1.17.

Il sottosegretario Luigi CASERO ritiene opportuno valutare ulteriormente le tematiche affrontate dagli emendamenti 1.6 e 1.17.

Marco CAUSI (PD) con riferimento al proprio emendamento 1.9, rileva che numerosi comuni hanno con proprio regolamento assimilato alla prima casa fattispecie immobiliari diverse e quindi l'applicazione della disposizione nel suo attuale contenuto potrebbe comportare notevoli disuguaglianze.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Causi 1.9 e gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 1.10 e Causi 1.11.

Gioacchino ALFANO (PdL) sottoscrive l'emendamento Angela Napoli 1.7, al fine di riformularlo nei termini proposti dai relatori.

Marco CAUSI (PD) accoglie la richiesta dei relatori di riformulare il proprio emendamento 1.8, ringraziandoli per la disponibilità dimostrata.

Le Commissioni approvano gli emendamenti Angela Napoli 1.7 e Causi 1.8, come riformulati.

Le Commissioni respingono l'emendamento Lenzi 1.12.

Antonio BORGHESI (IdV), con riferimento al proprio emendamento 1.13, rileva come in tutta Italia siano assai poche le unità immobiliari accatastate con classe A1, A8 o A9, evidenziando a tale proposito il fatto paradossale che persino immobili siti in piazza di Spagna siano considerato a fini catastali di lusso. Per tale motivo ritiene opportuno fare piuttosto riferimento al decreto ministeriale del 1969, il quale stabilisce le caratteristiche delle abitazioni di lusso.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) rileva come, ai fini della delimitazione dell'esenzione ICI, non si possa fare riferimento a una vicenda anomala e specifica come quella relativa all'accatastamento degli immobili siti di piazza di Spagna. Ricorda, peraltro, che nella legge finanziaria per il 2005 era stato attribuito all'Agenzia del territorio il potere di procedere alle operazioni relative alla revisione delle rendite catastali in sostituzione dei comuni inadempienti.

Marco CAUSI (PD) nell'annunciare il voto favorevole sull'emendamento 1.13, precisa che esistono due modalità per procedere agli adeguamenti catastali: secondo la prima tale attività è realizzata dall'Agenzia del territorio, con la quale può collaborare, grazie alle disposizioni in materia di decentramento catastale approvate nella scorsa legislatura, anche il comune,

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mentre la seconda, come ricordato dal deputato Armosino, consente ai comuni di proporre all'Agenzia delle entrate revisioni delle rendite, sulla base delle operazioni di accertamento da queste compiute. Ricorda che il Comune di Roma ha avviato in tale quadro operazioni di ravvedimento operoso che si sono già concluse per duemila condomini, e che risultano in corso per altri ventimila, coinvolgendo anche gli immobili siti in piazza di Spagna, a piazza Navona e nel quartiere Trastevere.

Antonio MISIANI (PD), nel condividere le finalità dell'emendamento 1.13, ricorda le evidenti distorsioni esistenti nel catasto immobiliare, che non riguardano ovviamente solo il comune di Roma.

Maurizio LEO (PdL) in risposta alle osservazioni del collega Causi, segnala che la legge finanziaria per il 2005 individuava le microzone nelle quali i comuni dovevano svolgere la propria azione di verifica. In proposito il collega Causi ha ricordato le operazioni di ravvedimento operoso avviate dal comune di Roma, si chiede però se si sia anche proceduto, in caso di mancato accesso al ravvedimento operoso alle operazioni di accertamento. In risposta invece al collega Borghesi segnala che il classamento catastale è un dato oggettivo mentre il decreto ministeriale richiamato dell'emendamento fa riferimento solo a caratteristiche che gli immobili devono avere.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva come solo pochi comuni abbiano provveduto all'applicazione della disposizione della legge finanziaria per il 2005 e sicuramente il decreto-legge in esame ora non li incentiva ad operare in tal senso. Esprime pertanto l'avviso che si debba affrontare quanto prima il tema della riforma del catasto.

Roberto SIMONETTI (LNP) osserva che il decreto ministeriale richiamato dall'emendamento non può fare fronte all'esigenza segnalata dal suo presentatore: infatti le caratteristiche delle abitazioni di lusso indicate nel decreto, quali la superficie superiore a 200 metri quadrati, la presenza di campi da tennis mal si adattano ad esempio alle abitazioni di piazza di Spagna.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 1.13, Zeller 1.14, Ciccanti 1.15 e Marini 1.16.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) ritira il proprio emendamento 1.17, in considerazione del parere favorevole espresso sulla eventuale riformulazione degli emendamenti 1.45 ed 1.46, i quali affrontano la medesima problematica; dichiara inoltre di sottoscrivere l'emendamento Ciccanti 1.46.

Alberto FLUVI (PD) segnala alla Presidenza come vi siano diversi emendamenti accantonati, chiedendo pertanto chiarimenti circa le modalità di esame di tali emendamenti, considerato che, a causa dell'esiguità del tempo a disposizione, sussiste il rischio che non potranno essere di nuovo presi in considerazione.

Gianfranco CONTE, presidente, ribadisce l'intenzione di procedere ad un esame completo degli articoli del provvedimento e delle proposte emendative ad essi riferite.

Marco CAUSI (PD), intervenendo sull'emendamento 1.18, osserva come esso rechi una proposta organica di intervento, con la quale si mira, in primo luogo, a cogliere l'occasione dell'esenzione dall'ICI della prima casa, per dare avvio a un federalismo fiscale sostenibile, solidale e moderno. A tal fine nell'emendamento, anziché prevedere il rimborso del minor gettito ICI mediante trasferimenti dal bilancio dello Stato, si amplia il novero dei tributi propri dei comuni, attribuendo a tali enti il gettito derivante dall'imposta di registro sulle compravendite immobiliari. In secondo luogo, l'emendamento definisce modalità certe e permanenti di riconoscimento ai comuni della perdita di gettito,

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stabilendo tra l'altro date precise e tenendo conto della evoluzione di tale importo nel tempo. Infine, si prevedono modalità stringenti di informazione al Parlamento, prevedendo una relazione del Ministro dell'economia e delle finanze al Parlamento entro il 30 settembre 2008 che dia conto della sostenibilità dell'attribuzione ai comuni dell'imposta di registro.

Gianfranco CONTE, presidente, segnala l'opportunità di interventi brevi, se si intendono esaminare tutti gli emendamenti presentati.

Maino MARCHI (PD) evidenzia l'esigenza di un esame attento e approfondito delle questioni poste dall'emendamento 1.18, rilevando come il Governo stia assumendo una serie di decisioni che muovono in direzione opposta rispetto alla volontà di definire un regime di federalismo fiscale. Sottolinea quindi l'importanza di stabilire tempi e modalità certe per il rimborso ai comuni, anche al fine di limitare pesanti aggravi dell'onere per interessi che i comuni stessi dovranno fronteggiare in assenza della disponibilità del gettito ICI.

Rolando NANNICINI (PD) esprime viva preoccupazione per i tagli delle risorse destinate agli enti locali, ribadendo a tale riguardo l'esigenza di stabilire tempi certi per il rimborso e per la disponibilità da parte dei comuni della liquidità. Osserva inoltre come le disposizioni contenute nel comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge svuotino il Parlamento di ogni potere di decisione, rimettendo tutto all'accordo da raggiungere in sede di Conferenza Stato-città. Ritiene pertanto che si debbano definire misure diverse rispetto a quelle contenute nel provvedimento in esame.

Maurizio LEO (PdL), pur ritenendo condivisibile nelle linee generali e negli obiettivi perseguiti l'emendamento 1.18, ritiene che non si debba prendere in considerazione soltanto l'imposta di registro, ma anche l'IVA e le imposte ipotecarie catastali, se si intende definire un assetto della fiscalità immobiliare coerente e completo. Ritiene in ogni caso che tali aspetti saranno opportunamente affrontati nell'ambito dell'esame parlamentare dei provvedimenti legislativi che saranno prossimamente presentati sulle tematiche del federalismo fiscale.

Bruno TABACCI (UdC) osserva come la discussione svolta finora e gli emendamenti esaminati non affrontino il tema fondamentale, rappresentato dall'entità enorme del sommerso relativo al patrimonio immobiliare, che in Italia risulta di gran lunga superiore rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei. Ricorda che vi è una enorme differenza tra il valore di mercato delle unità immobiliari e il valore che risulta dalle rendite catastali, ritenendo pertanto che, al di là delle discussioni relative al federalismo fiscale, il Parlamento dovrà comunque intervenire su questo aspetto.

Paola DE MICHELI (PD) ritiene che le disposizioni di cui all'articolo 1 siano inique, e attestino l'incapacità del Governo di elaborare un disegno complessivo di riforma dei rapporti tra la finanza statale e quella delle regioni delle autonomie locali. Osserva in proposito come i comuni siano gli enti più indicati per gestire la tassazione sugli immobili, anche al fine di contrastare l'evasione, considerando pertanto fortemente auspicabile un intervento di riordino della fiscalità in questo senso.

Massimo MARCHIGNOLI (PD) sottolinea il carattere strutturale dell'emendamento 1.18, evidenziando l'esigenza di garantire ai comuni il rimborso immediato del minor gettito recato dall'abolizione dell'ICI sulla prima casa, dal momento che tali enti si trovano a dover fin da adesso fronteggiare pagamenti non rinviabili. Sottolinea altresì come le difficoltà finanziarie dei comuni si tradurranno in difficoltà per le famiglie, dal momento che implicheranno una riduzione dei servizi sul territorio. Esprime pertanto un giudizio fortemente negativo sulle misure inserite nel decreto-legge, anche per il fatto che

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rappresentano un intervento di stampo nettamente centralista.

Antonio MISIANI (PD) ritiene opportuno evidenziare come il trasferimento che sarà effettuato in favore dei comuni a rimborso delle minori entrate rimarrà stabile nel tempo, mentre il gettito dell'ICI che dovrebbe rimpiazzare avrebbe avuto un andamento dinamico. Segnala come tale problematica fosse evidenziata nell'emendamento presentato dal deputato Reguzzoni, facendo inoltre presente che si è già tenuta, in data 12 giugno, una seduta della Conferenza Stato-città, nella quale si è stabilito che entro metà luglio sarà rimborsata ai comuni il 50 per cento dell'importo attestato con la certificazione del gettito riscosso a titolo di ICI sugli immobili adibiti ad abitazione principale per l'anno 2007. Ritiene dunque che il decreto dovrebbe riprodurre i termini già individuati nell'accordo definito in sede di Conferenza Stato-città.

Stefano GRAZIANO (PD) ribadisce l'esigenza che il Governo dia attuazione all'accordo stabilito in sede di Conferenza Stato-città, osservando come le risorse necessarie dovrebbero essere già state stanziate sui pertinenti capitoli del bilancio dello Stato. Non comprende pertanto quali obiettivi intenda perseguire la riformulazione degli emendamenti 1.37, 1.38 e 1.42, nella quale si fissa un termine di 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto per l'accreditamento ai comuni del 50 per cento del rimborso ad essi spettante.

Gian Luca GALLETTI (UdC) condivide le considerazioni dei deputati in pervenuti, segnalando la rilevanza delle difficoltà di cassa che le disposizioni contenute nell'articolo 1 del decreto-legge potranno determinare per i comuni. Segnala altresì l'importanza di stabilire un termine termine per l'assegnazione ai comuni della seconda rata del rimborso, che dovrà avere luogo assolutamente entro il 31 dicembre, rilevando come, in caso contrario, si determinerebbero non solo possibili situazioni di carenza di liquidità ma anche vere e proprie difficoltà a chiudere il bilancio e a rispettare i vincoli fissati dal patto di stabilità interno.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) ritiene che l'obiettivo perseguito dal decreto-legge sia sicuramente quello di evitare l'insorgere di difficoltà per i comuni, rilevando a tal fine una sostanziale conformità degli emendamenti giudicati in modo favorevole dal relatore con le decisioni assunte dalla Conferenza Stato-città nella seduta del 12 giugno. Osserva altresì come in tali decisioni sia stato fissato al 31 luglio 2008 il termine per l'attivazione del tavolo di lavoro che dovrà pervenire alla definita determinazione dei criteri e delle modalità per il rimborso, ritenendo che tale termine dovrebbe essere inserito anche nel decreto-legge in esame.

Simonetta RUBINATO (PD) osserva che il rimborso del 50 per cento del minor gettito è già slittato, secondo quanto emerso dagli interventi precedenti, a metà luglio. Ritiene pertanto che sia necessario stabilire nel decreto-legge un termine chiaro e ravvicinato per garantire ai comuni la disponibilità delle risorse che avrebbero ricavato dal gettito ICI sugli immobili di prima abitazione, rilevando come altrimenti si corra il rischio di sottrarre ai comuni risorse preziose, con pesanti conseguenze anche per i cittadini, in primo luogo in termini di riduzione dei servizi. Ribadisce pertanto l'esigenza di ridefinire il comma 4 dell'articolo 1 in modo da stabilire una disciplina chiara e immediatamente attuabile di rimborso ai comuni del minor gettito.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva l'opportunità che il Governo provveda in ogni caso ad erogare ai comuni quanto già previsto dalla legge finanziaria per il 2008.

Il sottosegretario Luigi CASERO evidenzia come il Governo abbia già provveduto ad attivare la Conferenza Stato-Città per definire le modalità di erogazione del

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primo acconto relativo al rimborso ai comuni del minor gettito. Rispetto a quanto definito in tale sede, ritiene che la riformulazione predisposta dal relatore degli emendamenti 1.37, 1.38 e 1.42 risponda all'esigenza di stabilire un'ulteriore salvaguardia a tutela dei comuni. Osserva peraltro che si può rinunciare all'approvazione del testo riformulato degli emendamenti indicati, se le Commissioni reputano che tale testo possa essere causa di ritardi, eventualmente optando per la presentazione di un ordine del giorno. In ogni caso giudica non opportuno inserire nel decreto-legge i contenuti dell'accordo definito nella seduta del 12 giugno della Conferenza Stato-città, anche in considerazione del fatto che è presumibile che il disegno di legge di conversione sia definitamene approvato in data successiva alla metà del mese di luglio.

Stefano GRAZIANO (PD) invita il rappresentante del Governo a dare risposta alle domande relative alla data in cui avrà effettivamente luogo il rimborso ai comuni del mancato gettito.

Il sottosegretario Luigi CASERO ribadisce la validità del termine del 15 luglio stabilito in sede di Conferenza Stato-città per il rimborso ai comuni del primo acconto pari al 50 per cento dell'importo che, secondo le certificazioni rese dai comuni stessi, rappresenta il gettito riscosso a titolo di ICI per gli immobili adibiti ad abitazione principale per l'anno 2007.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva che, se il Governo intendesse dare effettivamente attuazione agli impegni assunti, dovrebbe subito adottare il decreto che attribuisce ai comuni il primo acconto del rimborso, piuttosto che fissare nel decreto-legge scadenze più lontane nel tempo.

Maino MARCHI (PD) segnala come le Commissioni potranno verificare, nel corso dell'esame del provvedimento, se il Governo darà effettivamente attuazione agli impegni assunti in sede di Conferenza Stato-città. In ogni caso ritiene che, anche con apposite disposizioni, debba essere definita la disciplina del rimborso del saldo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, osserva come la riformulazione da lui proposta degli emendamenti 1.37, 1.38 e 1.42 miri ad escludere problemi di liquidità per i comuni in rapporto al mancato incasso del gettito ICI sugli immobili adibiti ad abitazione principale entro il 16 giugno. Il proprio intervento pertanto è stato ispirato da uno spirito collaborativo e ha inteso rispondere ad esigenze sollevate da emendamenti presentati anche da colleghi dell'opposizione. Osserva in proposito come, secondo quanto risulta noto a proposito delle decisioni assunte dalla Conferenza Stato-città, manchi, in tale ambito, la definizione di un termine chiaro e definitivo per l'assegnazione ai comuni del primo acconto relativo al rimborso delle minori entrate ICI. Per tale motivo la riformulazione proposta, dal momento che non era praticabile fissare all'interno del decreto-legge la data del 30 giugno 2008, prevede un termine ultimo a 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ventura 1.18 e Milo 1.23.

Alberto FLUVI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che la discussione fin qui svolta ha senza dubbio contribuito ad approfondire le problematiche connesse al provvedimento. In proposito, rileva peraltro che i gruppi dell'opposizione si sarebbero aspettati di iniziare a votare già nella giornata di ieri. L'impressione è che le ragioni del ritardo nell'andamento dei lavori siano da ricercarsi non nel comportamento dell'opposizione ma nelle divisioni interne alla maggioranza. Ricorda inoltre che il suo partito ha individuato tre punti sulle quali è necessario introdurre modifiche

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nel decreto. La prima attiene alle modalità di ristoro per i comuni del minor gettito ICI, con riferimento alla quale ipotizzare, come prospettato negli emendamenti presentati dal suo gruppo, una compartecipazione al gettito di determinate imposte, anziché trasferimenti statali, avrebbe rappresentato un'occasione per iniziare a parlare in concreto di federalismo fiscale. In secondo luogo, l'entità dei trasferimenti a carico dello Stato risulta evidentemente sottostimata in quanto non tiene conto dell'ampliamento delle fattispecie immobiliari per le quali risulta applicabile l'esenzione ICI. A tale proposito continua poi a non esservi certezza sui tempi di erogazione dei trasferimenti. In terzo luogo, segnala che il blocco delle addizionali previsto dall'articolo 1 produce l'effetto di premiare i comuni meno «virtuosi» ai fini del rispetto del patto di stabilità interno.

Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Fluvi, rileva come sull'andamento dei lavori delle Commissioni riunite, non abbiano inciso certamente pretese divisioni della maggioranza, che invece non sussistono, quanto piuttosto la volontà della maggioranza stessa di prestare attenzione alle problematiche sollevate dall'opposizione.

Marco CAUSI (PD) illustra il contenuto dell'emendamento 1.19, il quale modifica la disciplina della compartecipazione comunale all'IRPEF nel senso di elevarla fino a corrispondere al ristoro del mancato gettito ICI conseguente all'esenzione stabilita dall'articolo 1.

Gianfranco CONTE, presidente, torna ad invitare i componenti delle Commissioni ad effettuare interventi sintetici al fine di agevolare i lavori.

Antonio MISIANI (PD) rileva come la compartecipazione dinamica all'IRPEF prevista dall'emendamento 1.19 risulti coerente con le disposizioni su tale materia nella legge finanziaria per il 2007, richiamando in particolare su tale tema l'attenzione dei deputati appartenenti al gruppo della Lega Nord Padania, anche in considerazione del fatto che un emendamento presentato dal deputato Reguzzoni, e dichiarato inammissibile, prevede ugualmente la promozione della compartecipazione comunale al gettito IRPEF.

Simonetta RUBINATO (PD) sottolinea l'importanza dell'emendamento 1.19, rilevando ancora una volta il paradosso di un Governo che afferma di voler attuare in tempi rapidi il federalismo fiscale ed inizia la sua attività abolendo per la maggior parte degli immobili l'unica imposta di carattere federale, sostituendola per di più con nuovi trasferimenti dallo Stato, i quali rispondono alla logica irresponsabile, già a lungo sperimentata in Italia, della finanza derivata.

Le Commissioni respingono l'emendamento Ventura 1.19.

Gianfranco CONTE, presidente, rileva come le presidenze delle Commissioni riunite abbiano finora consentito la più ampia facoltà di parola ai deputati che intervengono in sede di dichiarazione di voto, anche in deroga ai principi regolamentari vigenti in materia: invita tuttavia i colleghi a contenere i la durata dei propri interventi, considerata la brevità dei tempi a disposizione per la conclusione dell'esame in sede referente, che dovrà aver luogo inderogabilmente entro la giornata di domani.

Alberto FLUVI (PD) dichiara la disponibilità del proprio gruppo ad ampliare il più possibile gli spazi di discussione, anche utilizzando per l'esame del provvedimento tutti i tempi disponibili.

Gianfranco CONTE, presidente, rinvia il seguito dell'esame alle ore 15,30 della giornata odierna.

La seduta termina alle 13.

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 giugno 2008. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del presidente della V Commissione, Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 15.40.

DL 93/2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

Le Commissioni respingono l'emendamento Ventura 1.20.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento Barbato 1.21, di cui è firmatario, sottolineando come lo stesso intenda fornire ai comuni elementi di certezza in ordine all'erogazione dei trasferimento compensativi in loro favore.

Le Commissioni, respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Barbato 1.21, Causi 1.24, Barbato 1.25 e Bosi 1.26.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Paroli 1.27 è stato ritirato dal presentatore.

Antonio BORGHESI (IdV) accoglie l'invito dei relatori a riformulare il proprio emendamento 1.32.

Le Commissioni approvano l'emendamento Borghesi 1.32, come riformulato dal presentatore.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sono stati presentanti taluni subemendamenti all'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti all'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere conforme a quello del relatore Fugatti.

Massimo MARCHIGNOLI (PD) rileva come, in base alle informazioni acquisite, il segretario generale dell'ANCI abbia ricevuto dal Ministero dell'interno formale notifica che il dipartimento competente sta accelerando l'erogazione dei trasferimenti compensativi ai comuni, con riferimento alla recente intesa sul tema in sede di Conferenza Stato-Città, e che tale erogazione dovrebbe avvenire comunque entro il 30 giugno. Invita pertanto, con riferimento alla riformulazione prospettata dai relatori degli emendamenti 1.37, 1.38 ed 1.42, a sopprimere il termine dei trenta giorni dalla legge di conversione, ritenendo che sul tema potrebbe essere presentato un ordine del giorno in Assemblea per recepire l'impegno assunto dal Governo in sede di conferenza Stato-Città.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene singolare che il legislatore debba operare sulla base delle dichiarazioni di funzionari di associazioni di settore e rileva come, ai fini della soluzione della vicenda, valgano molto di più gli impegni assunti dal rappresentante del Governo nella seduta odierna.

Bruno TABACCI (UdC) condivide le dichiarazioni del Presidente e rileva come il Parlamento non possa fungere da cassa di risonanza ad intese tra rappresentanti di associazioni di settore e funzionari ministeriali.

Antonio MISIANI (PD) ritiene valida l'ipotesi dell'ordine del giorno, osserva peraltro come non sia stato risolto il problema

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di dare tempi certi per i trasferimenti compensativi del saldo ICI di dicembre.

Marco CAUSI (PD), con riferimento ai subemendamenti presentati dal suo gruppo sull'emendamento 1.62, segnala come il subemendamento 0.1.62.7 vincoli i trasferimenti compensativi del minor gettito ICI anche al miglioramento della classificazione catastale, volendo in tal modo premiare gli enti che hanno collaborato alla revisione delle rendite catastali, che, come ricordato nella seduta antimeridiana, risulta particolarmente necessaria.

Le Commissioni respingono il subemendamento Borghesi 0.1.62.5.

Renato CAMBURSANO (IdV) ritira il proprio subemendamenti 0.1.62.6.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Ventura 0.1.62.7, Barbato 0.1.62.8, Messina 0.1.62.9 e Borghesi 0.1.62.10.

Alberto FLUVI (PD) dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sull'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.

Antonio BORGHESI (IdV) dichiara anch'egli il voto di astensione del proprio gruppo sull'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.

Le Commissioni approvano l'emendamento 1.62 dei relatori, come riformulato.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il proprio emendamento 1.29, rilevando come lo stesso sia finalizzato a costituire una banca dati aggiornata sul gettito ICI di ciascun comune distinto per categoria di immobili.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Cambursano 1.29, Causi 1.30, Ciccanti 1.31, Cambursano 1.33, gli identici emendamenti Borghesi 1.34, Causi 1.35 e Marchignoli 1.36.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, modifica ulteriormente la propria proposta di riformulazione degli emendamenti Armosino 1.37, Lenzi 1.38 e Bosi 1.42, nel senso di aggiungere, dopo il comma 4 dell'articolo 1, i seguenti:
4-bis. Per l'anno 2008, il Ministero dell'interno, fatti salvi eventuali accordi intervenuti in data precedente in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, ripartisce ed accredita ai comuni e alle Regioni a statuto speciale, a titolo di primo acconto, il 50 per cento del rimborso loro spettante, come determinato ai sensi del comma 4.
4-ter. In sede di prima applicazione, fino all'erogazione effettiva di quanto spettante a titolo di acconto a ciascun comune ai sensi del comma 4-bis, il limite dei tre dodicesimi di cui all'articolo 222 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è maggiorato dell'importo equivalente al credito dell'ICI determinatosi, per effetto delle norme di cui ai commi da 1 a 4, a favore delle singole amministrazioni comunali nei confronti dello Stato.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) accoglie l'invito dei relatori, riformulando conseguentemente il proprio emendamento 1.37.

Maino MARCHI (PD) rileva che si continua a non considerare il problema del saldo del rimborso ed osserva che dal tenore del comma 4-ter dell'emendamento si può presumere che vi saranno, a contrario di quanto affermato dal Governo, oneri per i comuni.

Stefano GRAZIANO (PD) rileva che l'emendamento dovrebbe stabilire tempi certi anche per il saldo del rimborso.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rileva che sul problema

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del saldo potrà intervenire la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.

Antonio MISIANI (PD) esprime apprezzamento per la riformulazione proposta dal relatore, rileva che tuttavia termini certi dovrebbero essere dati anche per il saldo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime la propria disponibilità a predisporre un ordine del giorno sulla questione in Commissione.

Alberto FLUVI (PD) dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sull'emendamento 1.37, come riformulato.

Gian Luca GALLETTI (UdC) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento 1.37, come riformulato.

Antonio BORGHESI (IdV) annuncia il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento 1.37, come riformulato.

Le Commissioni approvano l'emendamento Armosino 1.37, come riformulato dal presentatore, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Lenzi 1.38 e Bosi 1.42.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Causi 1.40 e Barbato 1.41.

Rolando NANNICINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.61, che mira alla soppressione del comma 5. Ritiene infatti doveroso non destinare ulteriori risorse ad un'istituzione privata, che peraltro, e di questo si assume la propria parte di responsabilità in quanto parlamentare di maggioranza della passata legislatura, già nella legge finanziaria per il 2008 aveva ottenuto ulteriori risorse, derivanti dall'incremento dallo 0,6 allo 0,8 per mille della percentuale di gettito ICI da destinare a tale istituto.

Gianfranco CONTE, presidente, invita il deputato Nannicini a riformulare il proprio emendamento 1.61 nel senso di renderlo identico all'emendamento Lenzi 1.43, sul quale i relatori ed il Governo hanno espresso parere favorevole, al fine di consentirne l'approvazione.

Rolando NANNICINI (PD), pur rilevando che come destinazione delle maggiori risorse derivanti dalla soppressione del comma 5 ad un decremento della riduzione dell'autorizzazione di spesa operata nell'elenco 1 al Comitato italiano paraolimpico risulterebbe alquanto meritevole, accoglie l'invito del presidente, riformulando conseguentemente il proprio emendamento 1.61.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Nannicini 1.61, come riformulato, e Lenzi 1.43.

Le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 1.44.

Maino MARCHI (PD) accoglie l'invito dei relatori a riformulare il proprio emendamento 1.45.

Amedeo CICCANTI (UdC) accoglie l'invito dei relatori a riformulare il proprio emendamento 1.46.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Marchi 1.45 e Ciccanti 1.46, come riformulati dai presentatori.

Le Commissioni respingono l'emendamento Messina 1.49.

Marco CAUSI (PD) intervenendo sull'emendamento Ventura 1.50, ne evidenzia la rilevanza strategica ai fini della definizione di un sistema di finanza pubblica multilivello. Ricorda che l'emendamento riprende disposizioni già contenute nel disegno di legge delega per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione presentato dal precedente Governo. In particolare, si prevede che nel documento di programmazione economico-finanziaria si stabilisca il livello complessivo programmato della pressione fiscale e la sua ripartizione

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tra lo Stato, le regioni e le autonomie locali. Si tratta, a suo avviso, di una condizione essenziale per l'attuazione di un sistema di federalismo fiscale moderno e solidale.

Antonio MISIANI (PD) ritiene assolutamente discutibile la previsione della sospensione della facoltà per le regioni e gli enti locali di aumentare i propri tributi e addizionali. Tale previsione, tra l'altro, comporta che vengano meno le sanzioni previste per il mancato rispetto dei vicoli del patto di stabilità interno. Ritiene che sia piuttosto opportuno prevedere, secondo quanto si prospetta nell'emendamento 1.50, un coordinamento dell'intensità dell'imposizione fiscale tra i diversi livelli di governo territoriale.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ventura 1.50 e Causi 1.51.

Antonio BORGHESI (IdV), intervenendo sul proprio emendamento 1.53, evidenzia l'esigenza di non pregiudicare l'autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali e, a tal fine, di limitare nel tempo la sospensione della facoltà per tali enti di aumentare i propri tributi addizionali. In tal senso l'emendamento 1.53 propone che la sospensione di tale facoltà cessi in ogni caso al 31 dicembre 2008.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 1.53, Cesare Marini 1.52 e Borghesi 1.55.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, nel ricordare di essersi impegnato a prospettare una riformulazione dell'emendamento 1.54, ritiene che in ogni caso la questione delle sanzioni per gli enti locali che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno debba essere comunque affrontata di nuovo in Assemblea.

Gian Luca GALLETTI (UdC) ritiene che vi sia un'effettiva incongruenza nelle disposizioni recate dal comma 7. Infatti si premiano ancora una volta gli enti locali non virtuosi. Segnala che il meccanismo di rimborso del minor gettito ICI previsto dal decreto-legge di per sé stesso favorisce i comuni che hanno aumentato l'aliquota. Ritiene pertanto che sia necessario salvaguardare le sanzioni per gli enti locali che non abbiano rispettato i vincoli del patto di stabilità interno relativi all'anno 2007.

Antonio MISIANI (PD) condivide l'emendamento 1.54, ritenendo che debbano essere applicate le sanzioni previste per il mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno. Osserva inoltre come, se si intende definire un sistema di federalismo fiscale, occorra porre tra i principi fondamentali la responsabilità per la correttezza della gestione finanziaria.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime la propria condivisione dell'emendamento 1.54. Rileva che le disposizioni contenute nel decreto-legge sono suscettibili di determinare ingiuste sperequazioni tra i comuni per quanto concerne l'importo del rimborso spettante a ciascuno di essi. Ribadisce l'esigenza di non penalizzare i comuni virtuosi.

Massimo MARCHIGNOLI (PD) ritiene che l'opportunità di introdurre la disposizione di cui all'emendamento 1.54 sia del tutto indiscutibile, in quanto le previsioni del comma 7 dell'articolo 1 implicano un sostanziale condono nei confronti dei comuni che non hanno rispettato i vincoli del patto di stabilità interno. L'applicazione di tali sanzioni è, invece, a suo parere, tanto più opportuna, nella misura in cui permette ai cittadini di giudicare i propri amministratori.

Bruno TABACCI (UdC) ricorda che il relatore Fugatti aveva sollevato, nella propria relazione introduttiva, la questione dei comuni virtuosi. Chiede pertanto precisazioni su quali iniziative si intendano assumere in Assemblea, ritenendo infatti che si debba evitare la condotta, più volte praticata dal Ministro Tremonti, di avanzare promesse e proclami di impronta

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federalista e assumere decisioni e interventi di stampo centralista.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) si associa all'invito a riconsiderare il problema in Assemblea, in modo da definire un testo normativo che garantisca che gli enti virtuosi saranno premiati. Preannuncia un ordine del giorno in questo senso, nell'ipotesi in cui non sia possibile introdurre la materia nel testo del decreto-legge.

Bruno TABACCI (UdC), in relazione alle considerazioni del deputato Armosino, osserva come la materia in questione non possa essere affrontata nell'ambito di un ordine del giorno.

Simonetta RUBINATO (PD) ritiene necessario definire una chiara formulazione che faccia salve le sanzioni nei confronti degli enti locali che non abbiano rispettato i vincoli del patto di stabilità interno. Sotto questo profilo ritiene che la formulazione dell'emendamento 1.54 non sia del tutto appropriata, in quanto non bisogna sospendere la facoltà di aumentare i tributi e le addizionali per gli enti rispettosi del patto, come risulta dall'emendamento in esame, ma piuttosto ripristinare le sanzioni per gli enti che non hanno rispettato tali vincoli.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno accantonare l'emendamento Galletti 1.54. In considerazione dell'imminente avvio della seduta dell'Assemblea, rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla giornata di domani, nel corso della quali le Commissioni riunite saranno convocate alle ore 8.30 ed al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

La seduta termina alle 16.30.