CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 giugno 2008
17.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 17 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 12.10.

DL 93/08: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

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Franco STRADELLA (PdL), relatore, rileva anzitutto che il decreto-legge in esame ha una rilevante importanza nella strategia di politica economica e sociale del Governo Berlusconi; si tratta, anzi, del primo provvedimento di rilievo adottato dal Governo con il dichiarato obiettivo della diminuzione del carico fiscale sui cittadini e della salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie, nonché dell'aumento della produttività del lavoro e del rilancio dello sviluppo economico. Accenna, quindi, ai principali punti del provvedimento, fra i quali figurano: l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, con la dovuta eccezione delle abitazioni di lusso per le quali l'imposta continua ad applicarsi; la detassazione degli straordinari in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato; la rinegoziazione dei muti bancari a favore dei cittadini che hanno acquistato la prima casa; un più incisivo monitoraggio della spesa pubblica.
Osserva, pertanto, che il provvedimento non contiene norme di diretto interesse per la Commissione, fatto salvo l'articolo 5 relativo alla copertura finanziaria, che prevede significative riduzioni di autorizzazioni di spesa e abrogazioni di norme di spesa contenute in diversi altri provvedimenti legislativi e in particolare nella legge finanziaria per il 2007 e nel decreto-legge n. 248 del 2007. Pur ritenendo opportuno che la Commissione si esprima favorevolmente sul provvedimento in esame, anzitutto in ragione dei positivi effetti che da esso ci si attende nella direzione di un rilancio dello sviluppo e della crescita del Paese, ritiene doveroso segnalare quantomeno le principali riduzioni di spesa che in esso sono contenute e che investono sia il settore ambientale che quello delle infrastrutture. Su questo versante, segnala in particolare la riduzione degli stanziamenti per il potenziamento della viabilità in Calabria e in Sicilia (500 milioni di euro) e di quelli derivanti dal «definanziamento» del Ponte sullo Stretto di Messina (deciso dal Governo precedente) destinati alla realizzazione di diverse opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria (1.363 milioni di euro). Quanto, invece, al settore ambientale, segnala fra le diverse riduzioni di autorizzazioni di spesa previste dal provvedimento - quasi tutte, peraltro, di non elevato ammontare - quelle relative al finanziamento di nuove aree marine protette (articolo 2, comma 328, legge finanziaria 2008), alla difesa del suolo nei piccoli comuni (articolo 2, comma 331, legge finanziaria 2008) e alla ristrutturazione e all'ammodernamento della rete idrica nazionale (articolo 2, comma 333, legge finanziaria 2008).
Dichiara di essere consapevole del fatto che si tratta, in alcuni casi, di rinunce a fondi relativi a interventi di rilievo strategico, ma osserva anche che tali rinunce sono più che giustificate dal perseguimento di un obiettivo irrunciabile di sostegno economico alle famiglie e di solidarietà sociale. Esprime, peraltro, la convinzione che il Governo saprà a breve trovare le risposte più opportune per dare soluzione alle riduzioni di spesa più rilevanti.
In conclusione, ribadito il proprio convincimento sull'opportunità di esprimersi favorevolmente sul provvedimento, insieme ad un forte auspicio che sia possibile farlo nei tempi prefissati, manifesta la disponibilità a ricevere da tutti i deputati suggerimenti e osservazioni utili per la redazione della sua proposta di parere.

Tommaso FOTI (PdL) conferma il proprio giudizio politico positivo su un provvedimento che finalmente, con l'abolizione dell'ICI, cancella un'imposta avente, a suo giudizio, le caratteristiche inaccettabili della patrimoniale. Con riferimento al testo del provvedimento, ritiene, tuttavia, che sarebbe stato opportuno distinguere meglio il trattamento degli immobili di categoria A1 da quelli di lusso, giacché solo le caratteristiche di questi ultimi sono fissate con apposito decreto ministeriale e omogeneamente assegnate in sede di accatastamento su tutto il territorio nazionale, mentre il «classamento A1» sconta la disomogeneità esistente nelle classificazioni effettuate dai diversi comuni, rischiando di assoggettare all'imposta cittadini che non lo meritano.

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Guido DUSSIN (LNP) ritiene che il provvedimento in esame dia una risposta positiva alle aspettative dei cittadini e agli impegni assunti dall'attuale maggioranza durante la campagna elettorale. Allo stesso tempo, ritiene che gli strumenti e le soluzioni trovate per la sua copertura finanziaria siano, in più punti, problematici e insufficienti. In particolare, il suo gruppo si sarebbe aspettato che alla copertura finanziaria si fosse provveduto con riduzioni di spesa, piuttosto che con semplici spostamenti di capitoli di bilancio o tagli di risorse già precedentemente assegnate. Pur comprendendo, quindi, la doppia necessità politica di produrre, con le misure contenute nel provvedimento in esame, un miglioramento del potere d'acquisto delle famiglie e il mantenimento di un preciso impegno preso in campagna elettorale, ritiene che sul piano delle politiche di bilancio - e, nello specifico, per quanto riguarda la copertura finanziaria del provvedimento in esame - serva altro per portare il Paese fuori dalle «secche» nelle quali si trova.

Roberto TORTOLI (PdL), nel sottolineare l'importanza, anche sul piano simbolico, di un provvedimento con il quale il nuovo Governo mantiene un impegno preso con gli elettori, ritiene che i tempi strettissimi per la sua emanazione siano la vera ragione degli aspetti problematici, sotto il profilo della copertura finanziaria, che anche il deputato Guido Dussin ha appena menzionato. Ritiene, peraltro, che quella politica di bilancio virtuosa, che proprio l'intervento precedente ha auspicato, sarà certamente posta in essere dal Governo nel dispiegamento di un'azione che ha come orizzonte quello dell'intera legislatura.

Mauro LIBÈ (UdC) sottolinea che il decreto-legge in esame dimostra come anche le buone intenzioni possano essere non sostenute da buoni provvedimenti. Lo strumento del semplice spostamento delle risorse finanziarie dall'uno all'altro capitolo del bilancio dello Stato non costituisce, a suo avviso, un esempio virtuoso di politica finanziaria. Al tempo stesso, osserva che - se è vero che l'abolizione dell'ICI va nella giusta direzione - è anche vero che essa non rappresenta la priorità o, quantomeno, non lo è nelle forme in cui è stata adottata, sia perché lascia scoperte le famiglie che non hanno un'abitazione di proprietà, sia perché per le famiglie meno abbienti l'ICI era già venuta meno per effetto di precedenti provvedimenti. Nel ribadire che l'obiettivo strategico di politica finanziaria resta, per il suo gruppo, quello dell'istituzione del cosiddetto «quoziente familiare», sottolinea l'insufficienza anche delle altre misure contenute nel provvedimento: la rinegoziazione dei mutui, che - a suo avviso - si risolve semplicemente nello spostamento in avanti del termine di rimborso delle rate, nonché la detassazione degli straordinari che, per come è stata disciplinata, non potrà che sortire effetti molto limitati e solo per alcune categorie di lavoratori. Annuncia quindi l'orientamento di astensione del suo gruppo.

Franco STRADELLA (PdL), relatore, richiama alcuni punti degli interventi dei deputati ai quali, peraltro, aveva già accennato nella relazione introduttiva. Conferma che l'urgenza del provvedimento è, anche a suo giudizio, la ragione vera di alcune scelte problematiche in termini di copertura finanziaria e si dichiara convinto che nei cinque anni di governo sarà certamente possibile fare fronte alle esigenze delle famiglie più bisognose. Ritiene, infine, che la puntuale osservazione del deputato Tommaso Foti sia meritevole di attento approfondimento.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO richiama l'attenzione della Commissione sulla gravità della congiuntura economica internazionale e su un mutamento di scenario che era impensabile fino a tre o quattro mesi fa. Sottolinea che proprio la serietà della situazione è alla base di alcune delle scelte contenute nel provvedimento in esame; tuttavia, il Governo conferma la propria determinazione nel voler perseguire, nell'arco della legislatura,

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obiettivi fondamentali come quello del «quoziente familiare» richiamato dal deputato Libè. Inoltre, annuncia che alcune scelte, in materia di copertura finanziaria, potranno essere riviste in tempi strettissimi e che, anzi, la stessa discussione che si aprirà domani nell'ambito del Governo sulla manovra finanziaria e sul connesso piano triennale potranno senz'altro costituire un'occasione per rivedere alcune scelte da più parti giudicate problematiche.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.30.

INTERROGAZIONI

Martedì 17 giugno 2008. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino, e per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 12.30.

5-00008 Iannuzzi: Ammodernamento dell'autostrada A3.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Tino IANNUZZI (PD), nel ringraziare il sottosegretario, prende atto delle articolate risposte fornite. Sottolinea, peraltro, che la sua interrogazione vuole porsi come conferma del proprio impegno costante per il completamento dell'autostrada A3, che ha posto al centro di molteplici iniziative parlamentari già nelle due precedenti legislature. Rimarca, inoltre, il fatto che la A3 deve intendersi collocata nella griglia delle grandi priorità della politica infrastrutturale del Paese - unitamente ad altre infrastrutture come la Variante di valico, la SS 106 Ionica, la Bre-BE-MI, la Pedemontana, l'Alta Velocità e l'Alta Capacità Ferroviaria -, per la cui realizzazione il Partito Democratico è impegnato e si impegnerà con convinzione e coerenza.
Nel segnalare che nella scorsa legislatura si è avuta una positiva accelerazione nei lavori della A3, ritiene che questa tendenza vada ora proseguita e potenziata. Cita, in questo senso, la scelta positiva - a suo tempo adottata - di concentrare finanziamenti e sforzi organizzativi su alcune grandi opere, a cominciare proprio dalla A3, grazie all'utilizzo del soppresso «Fondo Autostrade e Ferrovie metropolitane».
Ribadisce, infine, come il completamento della A3 costituisca la prima, grande priorità infrastrutturale del Mezzogiorno e come essa sia molto più urgente del Ponte sullo Stretto di Messina, il cui rilancio rappresenta, all'opposto, un rischio e un pericolo per la realizzazione delle altre infrastrutture del Sud, considerando che il costo del ponte, di circa 6 miliardi di euro al 2006, è già ora nettamente superiore ed è destinato a gravare sulla società Stretto di Messina, a cui partecipano ANAS (81 per cento del capitale azionario) ed AF1 (circa il 13 per cento). Sottolinea, quindi, che il ponte non è una priorità né per il Mezzogiorno, né per il Paese.
Indicati i dati non ancora incoraggianti per i diversi maxi-lotti - con alcuni in cui le opere pur consegnate non hanno avuto inizio ovvero sono ancora in corso le progettazioni o le procedure di gara - , afferma che il Governo deve, pertanto, prestare massima e prioritaria attenzione al progetto di ammodernamento della A3 per garantirne il completamento integrale in questa legislatura. Assicura, dunque, che il suo gruppo continuerà a svolgere un'azione di forte e intenso controllo e monitoraggio, nonché di attiva proposta e stimolo.

5-00023 Caparini: Finanziamento del collegamento autostradale Bre.Be.Mi.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo

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nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Davide CAPARINI (LNP), nel dichiarare la propria soddisfazione per la risposta fornita dal sottosegretario, formula un forte auspicio affinché l'impegno qui assunto dal Governo possa finalmente preludere alla conclusione definitiva della vicenda del collegamento autostradale Bre-Be-Mi. Nel sottolineare l'importanza dell'annunciato impegno del CIPE a pronunciarsi in modo conclusivo entro la fine di questo anno, ritiene che il mantenimento di tale impegno sarebbe il più concreto segno di una positiva discontinuità nell'azione del nuovo Governo rispetto al precedente.

5-00024 Caparini: Interventi sulla strada statale n. 39.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Davide CAPARINI (LNP), nel ringraziare per la celerità con cui si è proceduto allo svolgimento della propria interrogazione, prende atto degli elementi di chiarimento contenuti nella risposta del Governo, di cui si dichiara soddisfatto.

5-00025 Polledri: Tutela paesistica del Borgo Tavernago (PC).

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Massimo POLLEDRI (LNP), nel ringraziare il sottosegretario per la puntualità e la completezza della risposta fornita, ritiene doveroso procedere ad un approfondimento dei numerosi elementi di conoscenza e di informazione contenuti nella risposta stessa. Ritiene, peraltro, che, in prima battuta, tali elementi rassicurino quanti, come lui, anche alla luce delle recenti e allarmanti notizie riportate dalla stampa locale, ritengono indispensabile porre, nel caso segnalato, serie prescrizioni e vincoli adeguati alla tutela dei beni ambientali e paesaggistici minacciati dall'intervento in questione.

5-00038 Esposito: Fondi per l'edilizia sociale in favore del comune di Torino.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Stefano ESPOSITO (PD), nell'esprimere l'auspicio che l'impegno del sottosegretario Giachino, anch'egli torinese, possa costituire un ulteriore elemento per una positiva conclusione della vicenda richiamata nella propria interrogazione, ricorda che la città di Torino ha già utilmente impiegato tutti i fondi a propria disposizione per cercare di alleggerire una situazione di forte domanda di alloggi residenziali pubblici e di far fronte alla grave situazione di difficoltà in cui versano migliaia di famiglie torinesi. Nel ricordare, in proposito, che l'ultimo bando di assegnazione di alloggi pubblici a Torino ha registrato la presentazione di circa 20 mila domande, ritiene che la messa a disposizione effettiva, da parte del Governo, delle risorse già formalmente stanziate, possa costituire un piccolo ma concreto segnale per migliorare l'attuale situazione. Al contempo, auspica che importanti risposte giungano dal Governo anche per le altre città italiane.

La seduta termina alle 12.55.

COMITATO DEI NOVE

Martedì 17 giugno 2008.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145-A Governo.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 13.10 alle 13.30.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 17 giugno 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.25 alle 17.35 e dalle 17.55 alle 18.

SEDE REFERENTE

Martedì 17 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 18.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145-A Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, fa presente che la Commissione avvia nuovamente l'esame del disegno di legge in titolo, nel testo appena rinviato in Commissione da parte dell'Assemblea. Avverte, quindi, che il Governo ha testé presentato, con riferimento al testo citato, gli emendamenti 1.1, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4 e 8-bis.1, nonché l'articolo aggiuntivo 6.01 (vedi allegato 6). Al riguardo, comunica che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, appena riunitosi, ha convenuto che il termine per la presentazione di subemendamenti ai citati emendamenti e all'articolo aggiuntivo, nonché per la presentazione di ulteriori emendamenti riferiti al testo, sia fissato alle ore 9 di domani.

Guido DUSSIN (LNP), nel valutare positivamente le proposte emendative del Governo, dichiara che il suo gruppo le sosterrà, anche sotto il profilo del loro «assorbimento» nel testo del provvedimento in esame. Ad una prima lettura, ritiene che le proposte emendative del Governo perseguano l'obiettivo che tutte le forze parlamentari sembrano voler condividere, nel senso di assicurare maggiore operatività, efficacia e condizioni di sicurezza nell'azione degli operatori che sono chiamati al superamento dell'emergenza in atto.
Per queste ragioni, giudica apprezzabile l'atteggiamento assunto, nella precedente riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, dal rappresentante del gruppo UDC, che ha manifestato una disponibilità al confronto e al rapido iter del provvedimento, nel caso in cui il Governo adotti, in relazione al contenuto dell'articolo 7, iniziative coerenti con gli interventi svolti oggi in Assemblea.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, dichiara la propria «neutralità», allo stato degli atti, rispetto all'ipotesi di soppressione delle disposizioni di cui all'articolo 7, alla quale si è fatto riferimento in sede di Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, ritenendo comunque auspicabile che sulla questione il Governo possa quanto prima manifestare una posizione univoca. Per il resto, ritiene che non vi sia la necessità di alcun «cambio di linea», ben potendosi - a suo giudizio - continuare nell'iter procedurale già predisposto per una rapida discussione e votazione, al più tardi entro la mattinata di domani, degli emendamenti e subemendamenti che verranno riproposti all'attenzione della Commissione, dando la possibilità al Governo entro lo stesso limite temporale di rappresentare alla Commissione la propria volontà in ordine alle prospettive di evoluzione del testo.

Il sottosegretario Roberto MENIA rileva preliminarmente come sia paradossale che la discussione sull'emergenza rifiuti in Campania rischi di vedere posta al centro del dibattito, non la gravità della situazione in atto, ma l'articolo 7 del provvedimento in esame. Inoltre, nel fare propria la proposta appena avanzata dal relatore,

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rileva tuttavia che - al di là della forma e degli strumenti - il Ministero che egli rappresenta giudica urgente e indifferibile che si proceda al riordino e alla razionalizzazione degli enti richiamati nel citato articolo 7 del provvedimento in esame. A questo scopo, chiede che - nel proseguire con i lavori della Commissione - venga tenuto conto dell'esigenza di una ulteriore riflessione da parte del Governo, tale da consentire una verifica rapida di quale sia lo strumento e l'iter più adeguato per il raggiungimento dell'obiettivo testé richiamato del riordino delle citate strutture tecniche, riservandosi di fornire alla Commissione, nel corso della seduta prevista per domattina, la soluzione che il Governo reputa essere la migliore per garantire un iter parlamentare spedito e positivo al provvedimento in esame.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che non si possa non condividere l'auspicio espresso dal relatore, affinché il Governo rappresenti in modo univoco la propria volontà. Quanto al merito della discussione in corso, richiama anzitutto il valore dell'impegno, assunto dal suo gruppo, di rendere possibile e di condividere, nell'esercizio delle proprie responsabilità, un percorso capace di affrontare efficacemente l'emergenza in atto. Tale impegno si è tradotto, di fronte all'emanazione di un nuovo decreto-legge da parte del Governo, nella condivisione di un'ipotesi fondata sull'incorporazione del nuovo provvedimento d'urgenza nel testo all'esame della Commissione, ipotesi volta, fra l'altro, a scongiurare ogni rischio e lungaggine derivanti dall'esame parlamentare distinto dei due provvedimenti emanati dal Governo. Avverte, dunque, che non è con intento ostruzionistico che il suo gruppo chiede ora un tempo congruo per approfondire e discutere, anche con i gruppi di maggioranza, alcune questioni che il nuovo testo ripropone, come ad esempio quelle relative all'impiego delle forze armate e ai compiti ad esse affidati.
Quanto, poi, alla questione rappresentata dall'estraneità del contenuto dell'articolo 7 rispetto alla materia dei due provvedimenti d'urgenza, ma anche alle questioni altrettanto delicate della istituzione della superprocura, della messa in campo di azioni preventive da parte delle forze di polizia, nonché della raccolta differenziata, formula un pressante invito al relatore a riprendere in esame le proposte già prospettate dal suo gruppo.
Infine, ferma restando la non accoglibilità del modello fissato dall'articolo 7 del provvedimento in esame, dichiara fin d'ora la piena disponibilità ad avviare, in altra sede e con spirito costruttivo, la discussione necessaria a dare risposta all'esigenza, prospettata dal sottosegretario Menia, di procedere con tempestività ad un riordino complessivo degli enti posti sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente e del complessivo sistema di controlli ambientali. Giudica, infatti, convincente la ratio della richiesta formulata dal sottosegretario Menia, perché, a suo giudizio, il complessivo sistema dei controlli ambientali attualmente non funziona in modo adeguato. Dopo aver ricordato la delicata e spinosa situazione connessa alla proroga delle autorizzazioni integrate ambientate, indispensabili per il mantenimento in funzione di migliaia di impianti industriali, rinnova la disponibilità del suo gruppo, se l'obiettivo è davvero quello di dare forza ed efficacia al complessivo sistema dei controlli ambientali, a lavorare con scrupolo al suo riordino.
Conclude, quindi, ribadendo che la netta opposizione al mantenimento dell'articolo 7 del provvedimento in esame non può e non deve in nessun caso essere interpretata come difesa dell'esistente, ma come opportunità per procedere davvero all'indispensabile rafforzamento del sistema dei controlli ambientali nel nostro Paese.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) chiede che il Governo fornisca alcuni chiarimenti sul contenuto del proprio articolo aggiuntivo 6.01, che illustri la relazione esistente con le procedure comunitarie d'infrazione e con i profili derogatori della normativa europea. Inoltre, con riferimento particolare al prospettato nuovo articolo 6-bis,

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chiede di sapere se le norme in esso contenute si riferiscano soltanto all'impianto di Acerra; per quanto riguarda, invece, il nuovo articolo 6-ter, chiede di sapere se le deroghe in esso previste si riferiscano solo al futuro o viceversa esplichino anche un'efficacia, per così dire, retroattiva.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) ritiene che il suo gruppo non sia, allo stato, nelle condizioni di sottoscrivere formalmente un impegno per una chiusura certa dell'esame in Assemblea del provvedimento in discussione; il suo gruppo, che non ha fatto - né farà - alcun intervento ostruzionistico, è certamente disposto a ridurre all'essenziale, come proposto dal Presidente, il numero degli emendamenti da presentare in vista del dibattito in Assemblea, ma ripropone con forza l'esigenza di una modifica degli articoli 3 e 4, che oltretutto produrranno ulteriori disfunzioni e inefficienze a carico degli uffici giudiziari.

Donatella FERRANTI (PD) chiede al relatore che, sul tema della cosiddetta «superprocura», sia consequenziale con quanto dallo stesso dichiarato in Assemblea nel corso della discussione sulle linee generali del provvedimento, allorché aveva lasciato aperta la strada di una possibile riconsiderazione anche di tale questione.
Stigmatizza, inoltre, l'assenza anche in questa seduta di un rappresentate del Ministero della giustizia, che contribuisce, per la mancanza delle competenze tecniche oltre che politiche ad esso riferibili, a vanificare ogni reale ipotesi di approfondimento delle proposte emendative e di reale miglioramento del testo in esame. Nel richiamare con forza le ragioni espresse dalla II Commissione (Giustizia) nel parere reso la scorsa settimana, sia pure sotto forma di semplici osservazioni, che tuttavia riprendono nella sostanza molte delle proposte formulate dal suo gruppo, giudica negativamente la chiusura fin qui dimostrata, di fatto, dalla maggioranza e dal Governo rispetto alle proposte formulate dal Partito Democratico. In conclusione, auspica che un rappresentante del Ministero della Giustizia partecipi, fin dalla seduta di domattina, al prosieguo del dibattito.

Ermete REALACCI (PD), intervenendo per una precisazione, rinnova la richiesta, già formulata in avvio del dibattito sul provvedimento in esame, che il Governo riferisca e rassicuri la Commissione sull'esito dei colloqui fin qui intervenuti con la Commissione europea in relazione ai profili di rispondenza e aderenza del testo rispetto alla normativa comunitaria.

Il sottosegretario Roberto MENIA, in relazione alla questione testé posta, informa che i colloqui fra Governo e Commissione europea sono stati finora improntati a grande collaborazione e che si registra con soddisfazione, da parte del Governo, la positiva volontà dell'organismo comunitario di venire incontro alle esigenze straordinarie del Paese. Ritiene di poter assicurare senz'altro che domattina sarà in grado di fornire ulteriori e più specifici elementi sullo stato e sull'esito dei colloqui fin qui intercorsi.

Alessandro BRATTI (PD) sottolinea la gravità dell'articolo 7 del provvedimento in esame, che, procedendo ad un azzeramento degli organi e delle strutture esistenti, sembra non tenere conto del fatto che la Commissione VIA e, ancor più, la Commissione IPPC, sono organismi funzionanti e quotidianamente impegnati a valutare progetti e interventi di grande complessità e rilievo. Dopo avere ricordato succintamente la mole e l'importanza degli interventi oggetto della loro valutazione, ricorda, inoltre, che in molti casi le disfunzioni e i ritardi sono causati da inadempimenti e inottemperanze delle regioni, alcune delle quali, come ad esempio il Veneto, si trovano in grave ritardo rispetto agli obblighi legislativamente fissati in materia. In questo senso, conferma fin d'ora - ove si registrassero sostanziali aperture da parte del Governo e della maggioranza anche sui temi della «superprocura» e dell'uso dell'esercito, oltre che

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sullo stralcio dell'articolo 7 - la volontà del suo gruppo di garantire un iter parlamentare rapido e positivo del provvedimento in esame.

Angelo ALESSANDRI (LNP), nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Ricorda che l'esame degli emendamenti riprenderà domani alle ore 10.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 18.35.