CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 giugno 2008
16.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 12 giugno 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.45 alle 11.50.

SEDE REFERENTE

Giovedì 12 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 11.50.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 10 giugno 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che - oltre al parere già espresso dal Comitato per la legislazione ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento - sono pervenuti i pareri formulati, sul provvedimento in esame, dalle Commissioni I, II, IV, VI, VII, IX, X, XI, XII, XIII e XIV, mentre non è ancora stato trasmesso il parere della V Commissione. Avverte, quindi, che il relatore ha preannunciato la presentazione di emendamenti diretti a recepire taluni rilievi contenuti nei pareri espressi e ad apportare alcune correzioni formali al testo.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, fa presente, in primo luogo, che tutte le Commissioni si sono espresse in senso favorevole sul provvedimento in esame, sebbene talune di esse abbiano formulato rilievi sul contenuto di alcune specifiche disposizioni. Rileva, peraltro, che la VII Commissione (Cultura) ha inserito, nel proprio parere, alcune condizioni, che appaiono, tuttavia, dirette soprattutto a rafforzare le competenze parlamentari e ministeriali di settore; per tali ragioni, non ritiene opportuno procedere al recepimento delle condizioni citate.
Al contempo, osserva che tra i rilievi espressi dalle Commissioni in sede consultiva vi sono anche le osservazioni formulate nei pareri delle Commissioni I

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(Affari costituzionali) e II (Giustizia); si tratta, a suo giudizio, di indicazioni di natura generale particolarmente interessanti, ma che non sembrano, al momento, giustificare la necessità di apportare specifiche modifiche al testo del decreto-legge.
In conclusione - rilevata l'opportunità di apportare alcune modifiche formali e di recepimento di rilievi espressi dalle Commissioni e fatta salva l'esigenza di recepire in modo testuale le condizioni sui profili finanziari formulate dalla V Commissione (Bilancio) - avverte di avere predisposto alcuni emendamenti riferiti al testo del decreto-legge, come risultante al termine dell'esame degli emendamenti della seduta dello scorso 10 giugno (vedi allegato).

Angelo ALESSANDRI, presidente, preso atto delle considerazioni svolte dal relatore e considerato che anche il parere da poco reso dalla IV Commissione (Difesa) reca talune condizioni, propone di sospendere brevemente la seduta, al fine di valutare più compiutamente il testo del citato parere.

La Commissione conviene.

Angelo ALESSANDRI, presidente, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 12.05.

Ermete REALACCI (PD) esplicita le questioni che il suo gruppo considera essenziali ai fini dell'orientamento da assumere in ordine al complesso del provvedimento, rilevando anzitutto che, ad una prima valutazione di massima, gli emendamenti predisposti dal relatore sembrano confermare un atteggiamento di chiusura della maggioranza rispetto ai temi e alle proposte emendative già presentate. Infatti, se da un lato i pareri pervenuti dalle Commissioni confermano la rilevanza dei temi segnalati dall'opposizione in sede di esame degli emendamenti - a partire dal quello particolarmente delicato della cosiddetta «superprocura», riproposto oggi nel parere della Commissione Giustizia -, dall'altro gli emendamenti del relatore non sembrano tenere conto delle condizioni e osservazioni formulate nei pareri stessi. Sotto questo profilo, considera pertanto auspicabile che, in vista del dibattito in Assemblea, si riconsideri la possibilità di adottare nuovi emendamenti, oltre che sull'istituzione della «superprocura», anche sui temi del rafforzamento dell'azione preventiva contro la criminalità camorristica, delle deroghe in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dei limiti di impiego delle forze armate.
Fa presente, poi, che un'ulteriore questione generale riguarda la notizia che il Governo si appresterebbe ad emanare un nuovo decreto-legge sull'emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, atto sul quale risulta già convocata, per la giornata di domani, una riunione del Consiglio dei ministri. Osserva che - senza voler escludere l'ipotesi che ci si trovi di fronte a un Governo «pasticcione» - l'unica spiegazione plausibile di questo comportamento del Governo è che ci siano (o siano sorti) problemi che richiedono di essere risolti con l'emanazione di ulteriori norme di immediata applicabilità: di qui, la necessità di un nuovo decreto-legge, probabilmente non da convertire in legge, ma da «trasformare» in un maxi-emendamento al testo del provvedimento d'urgenza in esame nel corso del dibattito in Assemblea. A suo giudizio, se così fosse, ci si troverebbe di fronte alla assoluta necessità che il Governo e la maggioranza parlamentare spieghino con chiarezza come intendano proseguire nell'iter parlamentare del provvedimento in discussione e, in modo particolare, se e come intendano farsi carico dell'esigenza - irrinunciabile per l'opposizione - di una riapertura effettiva, e non formale, dell'esame in Commissione.

Il sottosegretario Roberto MENIA, nel replicare alle osservazioni formulate dal deputato Realacci, rileva, con riferimento al tema della «superprocura», che l'istituzione di tale organo è conseguenza necessaria di un giudizio politico che il

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Governo conferma circa l'unicità della vicenda emergenziale, la quale richiede di essere fronteggiata attraverso un'azione unitaria e coerente.
Quanto alla seconda questione, relativa al prosieguo dell'iter parlamentare del provvedimento in esame, ritiene di poter fornire alcuni elementi di chiarimento. In primo luogo, in merito all'annunciato provvedimento d'urgenza che il Governo si appresta ad adottare, per le notizie in suo possesso ad ora, esso dovrebbe contenere poche norme, sostanzialmente dirette a chiarire quali prodotti sia legittimo trattare negli impianti di CDR, anche per risolvere problematiche penali emerse recentemente, nonché norme dirette a meglio delimitare - raccogliendo anche sollecitazioni provenienti dall'opposizione - i compiti delle forze armate, attribuendo ai loro appartenenti, nello svolgimento delle mansioni di custodia degli impianti, la qualifica di agenti di pubblica sicurezza, nonché assegnando all'Esercito (e in particolare all'Arma del Genio Militare) il compito di garantire il funzionamento degli impianti, non più di competenza della società affidataria FIBE.
Quanto, invece, all'esame parlamentare del provvedimento in discussione, il Governo ritiene opportuno che la Commissione proceda oggi al conferimento del mandato al relatore, per consentire lo svolgimento, nella giornata di lunedì 16 giugno, della discussione sulle linee generali in Assemblea, restando confermata la piena disponibilità del Governo ad esprimersi favorevolmente per un eventuale rinvio in Commissione del provvedimento, nel caso in cui l'annunciato, nuovo, decreto-legge venga effettivamente emanato dal Governo e, successivamente, «trasformato» in emendamento al testo del provvedimento attualmente in discussione.

Carlo MONAI (IdV) ritiene che l'emendamento 19-bis.1 del relatore, con il quale - in recepimento del parere espresso dalla XII Commissione - si rende esplicita la necessità che la prevista relazione al Parlamento risponda anche all'esigenza di salvaguardare l'osservanza dei principi fondamentali in materia igienico-sanitaria, non si colleghi opportunamente al testo dell'articolo 18 del provvedimento in esame, che non prevede un richiamo così forte ed esplicito ai medesimi principi. Poiché, peraltro, condivide lo spirito e le finalità dell'emendamento del relatore, ritiene che vada fatto un ulteriore sforzo di coordinamento con il citato articolo 18, inserendo in questo articolo anche un espresso richiamo ai suddetti principi fondamentali.

Mauro LIBÈ (UdC) ribadisce le perplessità, già espresse a nome del suo gruppo in sede di esame degli emendamenti, sulla prevista istituzione della cosiddetta «superprocura napoletana». Ritiene, infatti, che si tratti di una misura pericolosa, che potrebbe rappresentare, in futuro, un precedente anomalo per assumere analoghe iniziative in altre situazioni di emergenza. Allo stesso tempo, la misura in questione, a suo avviso, rischia di non sortire gli effetti annunciati, ma anzi di risolversi in una ulteriore causa di perdita di funzionalità e di efficacia nel lavoro degli uffici giudiziari coinvolti.
Manifestando, inoltre, la disponibilità a svolgere nei tempi previsti dal calendario la discussione sulle linee generali del provvedimento in Assemblea e attendere, tuttavia, l'effettiva emanazione dell'annunciato, nuovo, decreto-legge - in modo da poter effettuare una compiuta valutazione delle norme in esso contenute -, preannuncia che il suo gruppo, in ogni caso, valuterebbe in modo diverso eventuali disposizioni che estendessero i compiti delle forze armate al di là di quelli relativi al presidio dei siti.
Infine, nel dichiarare sin d'ora il voto di astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore, ribadisce una valutazione nettamente negativa sia sull'emendamento del Governo che ha modificato l'articolo 7, che giudica estraneo al contenuto proprio del decreto-legge in esame, sia sul contenuto dell'articolo 16, che - mentre si nega qualsiasi aumento delle risorse per le bonifiche dei siti inquinati - contiene norme di dubbia legittimità

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e di sicuro aumento di spese per promozioni e assunzioni di personale; in proposito, dunque, intende sottolineare che il consenso intorno alla nomina del dottor Bertolaso era stato così vasto, principalmente per le sue riconosciute capacità, ma anche perché le azioni della Protezione civile hanno sempre avuto il merito di essere effettuate nell'invarianza di costi.

Raffaella MARIANI (PD) dichiara di non potersi esimere dal giudicare negativamente gli elementi di chiarimento appena forniti dal Governo, se è vero che le annunciate nuove norme potrebbero investire anche profili e temi che già il suo gruppo aveva sollevato in Commissione nel corso dell'esame degli emendamenti, scontrandosi con un incomprensibile atteggiamento di chiusura dello stesso Esecutivo e della maggioranza. Rileva, peraltro, che gli stessi pareri pervenuti dalle altre Commissioni hanno nuovamente riproposto tali temi nelle ultime ore; dunque, a suo avviso, è un preciso dovere della maggioranza farsene carico.
Nell'esprimere, inoltre, una forte preoccupazione per la mancata valutazione di quelli che considera evidenti profili di inammissibilità dell'emendamento del Governo 7.8, approvato dalla Commissione nella precedente seduta, ritiene che la richiesta del Governo di voler comunque procedere al conferimento del mandato al relatore - prima dell'emanazione del nuovo provvedimento d'urgenza, la cui adozione è stata testé confermata dal sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare - non possa che essere giudicata come un chiaro segnale politico di disinteresse verso la possibilità di impiantare un lavoro comune per migliorare il testo del provvedimento in esame: a tal fine, preso atto che l'orientamento maggioritario sembra propendere per confermare i tempi di discussione del testo in Assemblea, auspica che la prossima settimana - se il Governo decidesse di inserire nel decreto in esame il contenuto delle nuove norme che si appresta ad adottare - si possa comunque rinviare il provvedimento in Commissione e lavorare, con responsabilità e disponibilità, alla rivalutazione di talune scelte sbagliate e poco comprensibili.
Dichiara, in ogni caso, che - ancor prima di procedere alla votazione degli emendamenti del relatore - il suo gruppo intende sin d'ora preannunciare che, pur a fronte dei profili fortemente negativi testé evidenziati, si asterrà sul conferimento del mandato al relatore, continuando a tenere un atteggiamento di responsabilità politica nei confronti di un tema di estrema delicatezza e sensibilità sociale.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, ritiene che il contenuto dei pareri resi dalle Commissioni competenti - incluso quello della IV Commissione - non contengano elementi tali da giustificare una modifica dell'orientamento precedentemente espresso. In ogni caso, si dichiara disponibile a valutare - nel seguito dell'esame del provvedimento - possibili, nuovi, emendamenti dei gruppi di opposizione, assicurando che da parte della maggioranza non vi è alcuna preclusione nei confronti di tali gruppi e dichiarando un'ampia disponibilità della stessa maggioranza a riaprire in Commissione i termini di un confronto approfondito sul provvedimento, una volta che il Governo dovesse formalizzare la presentazione di eventuali proposte emendative, il cui testo formale non è, peraltro, attualmente nella disponibilità di alcuno.

Guido DUSSIN (LNP) preannuncia sin d'ora il voto favorevole del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore, interpretando l'orientamento dell'opposizione verso un voto di astensione come un segnale di volontà nel proseguire con il previsto svolgimento dell'iter parlamentare del provvedimento in discussione.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nel rivendicare alla Commissione il «diritto-dovere» di esercitare pienamente il proprio ruolo, che non può essere limitato da alcuna imposizione, intende impegnarsi sin d'ora a garantire adeguati spazi al

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dibattito nella stessa Commissione, soprattutto nel caso in cui il Governo - nella prossima settimana - dovesse assumere iniziative emendative conseguenti alla preannunciata adozione di un nuovo decreto-legge in materia.

Ermete REALACCI (PD), intervenendo per una precisazione sulle modalità di organizzazione dei lavori della Commissione, ritiene anzitutto doveroso chiarire che, di fronte alla comune volontà di risolvere l'emergenza in atto e di fronte ad un'azione di governo che fin qui è stata sostenuta da tutte le forze parlamentari e da tutte le istituzioni territoriali della regione Campania, non vi può essere alcuno spazio per polemiche o accuse di ostruzionismo. A suo avviso esiste, invece, una vera e propria necessità politica di assicurare alla Commissione uno spazio di lavoro adeguato, da un lato diretto alla verifica e alla discussione approfondita delle misure che saranno contenute nel preannunciato, nuovo, provvedimento d'urgenza che il Governo si appresta a emanare, dall'altro mirato ad una più attenta considerazione, da parte dei gruppi della maggioranza parlamentare, delle questioni già sollevate dal suo gruppo e delle proposte emendative respinte.
Afferma, in termini più espliciti, che - nella prospettiva che si realizzino le condizioni procedurali testé esposte - occorre dare un segnale inequivoco, tale da poter essere utilmente recepito, anzitutto, dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, la quale dovrebbe garantire - a fronte della eventuale presentazione di emendamenti del Governo nella prossima settimana - uno slittamento dell'esame del provvedimento in Assemblea alla successiva settimana di lavori parlamentari, in modo da poter rinviare il provvedimento alla Commissione e riconoscere concretamente, in tal modo, quei tempi adeguati e quello spazio di lavoro che, a suo giudizio, appaiono necessari, anche in ragione dell'inevitabile allungamento dell'iter che si produrrebbe, invece, nel caso di un distinto esame parlamentare dei due decreti-legge in questione.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ritiene che l'intera Commissione possa convenire sulle modalità relative al seguito dell'esame del provvedimento, come emerse nel corso del dibattito. Per tali ragioni, ritiene che nella seduta odierna possa concludersi l'esame in sede referente del disegno di legge in titolo, con l'intesa che - in caso di rilevanti novità che dovessero emergere a partire da domani e sino alla discussione sulle linee generali del provvedimento in Assemblea - ciascuno opererà, nei propri ambiti di competenza, per assicurare che la Commissione disponga di tempi adeguati per una istruttoria approfondita.
Rilevato, peraltro, che non è ancora pervenuto il parere della V Commissione sul provvedimento in esame, sospende nuovamente la seduta.

La seduta, sospesa alle 12.30, è ripresa alle 12.45.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che è stato appena trasmesso il parere espresso dalla V Commissione. In tal senso, comunica che il relatore - preso atto delle numerose condizioni contenute in tale parere, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione - ha predisposto ulteriori emendamenti riferiti al testo del decreto-legge come risultante dagli emendamenti approvati (vedi allegato).

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione sia dei suoi emendamenti già presentati prima della sospensione sia dei suoi nuovi emendamenti, che rappresentano un adempimento sostanzialmente «dovuto» rispetto alle condizioni espresse nel parere della V Commissione.

Il sottosegretario Roberto MENIA si rimette alla Commissione sugli emendamenti presentati dal relatore.

La Commissione approva gli emendamenti del relatore 1.50, 2.51, 2.50, 5.50, 6.50, 6.51, 7.54, 7.51, 7.52, 7.53, 7.50, 9.50,

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10.50, 11.100, 11.101, 13.50, 13.51, 14.50, 15.50, 15.51, 16.51, 16.52, 16.50, 17.50, 17.51 e 19-bis.1.

Raffaella MARIANI (PD) intende anzitutto sottolineare il comportamento lineare e corretto tenuto dal suo gruppo, anche nella seduta odierna, di fronte a scelte politiche assunte dalla maggioranza che appaiono poco comprensibili. In tal senso, auspica che il Governo e i gruppi parlamentari che lo sostengono si assumano sino in fondo le proprie responsabilità, non soltanto sul versante dell'individuazione di soluzioni idonee ad uscire dall'emergenza in atto, ma anche su quello delle modalità adottate per giungere all'approvazione di discutibili interventi normativi di varia natura. In tal senso, nel confermare l'astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore, fa presente che sarà necessario prevedere tempi adeguati di confronto in Commissione sulle preannunciate nuove norme d'urgenza che saranno adottate domani dal Governo.
Ribadisce, infine, l'esigenza che le presidenze di Commissione e Assemblea sappiano prestare la massima attenzione alla questione dell'estraneità di materia degli emendamenti presentati, garantendo criteri rigorosi di ammissibilità delle proposte emendative ed evitando di ripercorrere palesi «forzature», come quella posta in essere con l'emendamento 7.8 del Governo, approvato nella seduta del 10 giugno scorso.

Angelo ALESSANDRI, presidente, con riferimento alle questioni poste dal deputato Mariani, assicura anzitutto che - qualora dovessero emergere ipotesi di forte innovazione del testo del provvedimento, anche a seguito della preannunciata riunione di domani del Consiglio dei ministri - si adopererà personalmente affinché siano garantiti tempi adeguati per i necessari approfondimenti istruttori da parte della Commissione.
In relazione ai profili di ammissibilità dell'emendamento 7.8 del Governo, intende, in primo luogo, fare presente di avere adottato, lo scorso 10 giugno, una scelta che - sia pur difficile e senza che vi fossero state specifiche contestazioni - è stata assolutamente ponderata. In tal senso, sottolinea che la presidenza si è trovata di fronte ad un testo del decreto-legge, come approvato dal Consiglio dei ministri, che già conteneva - all'articolo 7 - disposizioni di natura organizzativa, potenzialmente estranee alla materia principale disciplinata dal provvedimento, ma che, tuttavia, non era nelle sue facoltà espungere dal testo. Poiché, dunque, il citato articolo 7 recava misure di organizzazione del Ministero e della Commissione VIA, l'emendamento 7.8 del Governo, a suo avviso, non poteva essere in modo univoco considerato non strettamente attinente alla materia disciplinata dal decreto, secondo le stesse valutazioni compiute su analoghe proposte emendative di singoli deputati (quali, ad esempio, gli emendamenti 7.5 e 7.7 del deputato Tommaso Foti), che erano già state dichiarate ammissibili dalla stessa presidenza.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire al deputato Ghiglia il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge n. 1145, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 12.55.