CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2008
15.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 17 GIUGNO 2008

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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 11 giugno 2008.

Sulla situazione e sui problemi del settore della pesca.

Audizione delle organizzazioni sindacali FLAI-CGIL, FAI-CISL, UILA-UIL e UGL Agroalimentare.

L'audizione informale è stata svolta dalle 8.40 alle 9.20.

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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 11.25.

Sui lavori della Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato di non poter intervenire all'inizio della seduta, per impegni istituzionali. Propone pertanto di passare all'esame in sede consultiva dei disegni di legge di conversione C. 1185 e C. 1145, per poi passare, alla presenza del rappresentante del Governo, allo svolgimento dell'interrogazione e alla discussione delle risoluzioni.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che almeno la fase conclusiva dell'esame in sede consultiva dei disegni di legge di conversione dovrebbe svolgersi alla presenza del rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, fortemente interessato dal contenuto dei medesimi.

Viviana BECCALOSSI (PdL) osserva che il rappresentante del Governo ha già presenziato al dibattito svoltosi sul disegno di legge C. 1185.

Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene necessario, dal punto di vista sostanziale e formale, che il Governo sia presente alla discussione dei decreti-legge, sui quali la Commissione deve confrontarsi proprio con il Governo, oltre che al suo interno. Pertanto, giudica impossibile procedere anche al solo dibattito in assenza del Governo e non vorrebbe che la situazione di difficoltà organizzativa di oggi costituisse un precedente.

Paolo RUSSO, presidente, nel riconoscere le difficoltà di funzionamento della Commissione in questi giorni, insiste tuttavia nella proposta di proseguire l'esame in sede consultiva, al cui avvio il Governo ha già presenziato nelle precedenti sedute. Avverte in ogni caso che il sottosegretario ha annunciato che sarà presente a partire dalle ore 13.

Giacomo STUCCHI (LNP) osserva che il problema della presenza del Governo, al di là dell'impegno personale dei suoi esponenti, si porrà con ogni probabilità anche in futuro, visto che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali può avvalersi di un solo sottosegretario. Occorre pertanto pervenire ad un'intesa sui lavori della Commissione, almeno per quanto riguarda la sede consultiva e alcune attività di minore valenza politica.

Massimo FIORIO (PD) fa presente che la questione della presenza del Governo non riguarda le opposizioni, ma l'intera Commissione, che proprio con il Governo deve confrontarsi. Sottolinea inoltre che il suo gruppo ha assicurato la disponibilità a trattare tutti gli argomenti all'ordine del giorno.

Sebastiano FOGLIATO (LNP), associandosi alle considerazioni del deputato Stucchi, osserva che l'atteggiamento delle opposizioni appare ostruzionistico, tenuto conto che sul disegno di legge n.1185 il dibattito ha avuto luogo alla presenza del Governo ed è stato più volte rinviato.

Luciano Mario SARDELLI (Misto-MpA) ritiene che la questione della partecipazione del rappresentante del Governo ai lavori della Commissione sia destinata a riproporsi, tenuto conto della pluralità degli impegni cui il sottosegretario sarà chiamato a far fronte.

Angelo ZUCCHI (PD) ricorda che nella precedente legislatura l'allora opposizione era solita richiedere la partecipazione del rappresentante del Governo, che infatti

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seguiva costantemente i lavori della Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, sottolinea che, se il Governo merita apprezzamento per aver ridotto il numero dei suoi membri, ciò non può andare a detrimento dei lavori parlamentari. In ogni caso, oggi si è verificata una situazione particolare, nella quale sembra ragionevole accedere alla proposta del deputato Zucchi di proseguire il dibattito sui disegni di legge in sede consultiva, per poi concluderlo a partire dalle ore 13, alla presenza del sottosegretario. Alle ore 12,30 la seduta potrà essere sospesa, in accoglimento di una richiesta formulata dal deputato Oliverio.

La Commissione concorda.

Decreto-legge n. 93 del 2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 10 giugno 2008.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di giovedì 5 giugno il relatore Beccalossi ha svolto la relazione introduttiva, proponendo di esprimere parere nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1) e che nella seduta di ieri è proseguito il dibattito.

Sandro BRANDOLINI (PD) sottolinea che il disegno di legge in esame, che si propone il compito ambizioso di salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, prevedendo misure come l'esenzione dell'ICI sulla prima casa, l'esenzione dalla tassazione delle prestazioni di lavoro straordinario e l'intervento per l'Alitalia, non può trovare il consenso del suo gruppo, poiché tali misure sono contraddittorie rispetto all'obiettivo dichiarato.
Il provvedimento, infatti, sembra più che altro dettato dall'esigenza di rispondere ad una promessa elettorale piuttosto che essere improntato all'attuazione di una politica economica idonea ad affrontare la negativa congiuntura economica mondiale, preoccupante per le sue nefaste conseguenze sulle famiglie di lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi. Nemmeno si è tenuto conto delle misure già avviate con la legge finanziaria 2008. Esprime inoltre perplessità sul metodo utilizzato per il reperimento delle risorse, poiché non si è tenuto in alcun conto l'extragettito che si è formato nel frattempo, eredità del Governo precedente.
Rileva, infine, nel merito delle misure riguardanti il settore agricolo, che la soppressione dello stanziamento di 50 milioni di euro per i danni causati dalla peronospora, se eccedente, avrebbe dovuto essere ricondotto alla reale entità dei danni e non semplicemente soppresso.
Alla luce delle argomentazioni esposte, invita dunque il Governo a rivedere il provvedimento, in quanto gli aiuti al settore agricolo costituiscono al contempo un aiuto alle famiglie alle prese con i rincari dei generi di prima necessità.

Luciano AGOSTINI (PD) ritiene che il provvedimento, in modo diametralmente opposto alle intenzioni del Governo, colpisca lo sviluppo e la crescita e quindi, indirettamente, impedisca alle famiglie proprio di fronteggiare l'aumento dei prezzi, che incide pesantemente sul potere di acquisto. Il disegno di legge prevede infatti, tra le altre misure, quella che riguarda la questione Alitalia e quella che si riferisce al taglio dell'ICI sulla prima casa, che risultano incomprensibilmente assunte a scapito di importanti interventi di sostegno allo sviluppo. Inoltre, l'extragettito fiscale creato dal precedente Governo poteva e doveva essere impegnato per elevare il potere d'acquisto delle famiglie: se il Governo ritiene che tali risorse non esistano, lo dimostri. Invita altresì il Governo a precisare le risorse che si

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ritiene possibile recuperare, cui il sottosegretario ha fatto riferimento nella seduta di ieri.
Ritiene infine che la riduzione degli stanziamenti per la creazione di infrastrutture, ivi comprese quelle che riguardano direttamente o indirettamente l'agricoltura, elimini il necessario presupposto per la crescita del potere d'acquisto delle famiglie, ben oltre la portata limitata del disegno di legge in esame.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), respinte le accuse di condotta ostruzionistica da parte delle opposizioni, auspica che il ruolo della Commissione si esplichi nella ricerca di soluzioni il più possibile condivise, con sempre maggior coinvolgimento del Governo, evitando per il futuro che la Commissione sia invece utilizzata solo per preannunciare eventuali iniziative governative. Nel merito del provvedimento, ritiene che anche i fondi destinati a indennizzare i danni causati da particolari avversità possano essere considerati alla stregua di interventi a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie.

Susanna CENNI (PD) si associa, in primo luogo, alle critiche svolte in merito all'assenza del rappresentante del Governo.
Rileva, in secondo luogo, sia l'inadeguatezza del provvedimento per raggiungere gli obiettivi prefissati, sia il forte contrasto tra l'apprezzabile attivismo del ministro Zaia, anche in sede europea, e la mancanza di qualsiasi riscontro nei provvedimenti del medesimo Governo che, al contrario, non eroga risorse né per l'agricoltura né per la produttività agricola né per le agroenergie, azzera gli stanziamenti per i danni causati dalla peronospora, e riduce gli stanziamenti per gli interventi sul clima, per la riforestazione, per le risorse idriche, per la filiera esente da organismi geneticamente modificati e per le biotecnologie. Appare inoltre particolarmente grave il contrasto tra le scelte adottate in concreto e i grandi temi dell'alimentazione e dei cambiamenti climatici, che stanno richiamando l'attenzione a livello internazionale.
Chiede infine di conoscere come si concilino alcune affermazioni del Ministro sul tema degli OGM rispetto a contrastanti affermazioni del Presidente del Consiglio dei ministri.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), nel constatare che anche i colleghi della maggioranza stanno allontanandosi dall'aula, dichiara che il provvedimento in esame non è coerente rispetto agli obiettivi generali che si prefigge. Una valutazione complessiva delle misure adottate evidenzia che esse determineranno effetti piuttosto marginali sulla distribuzione del reddito delle famiglie e sulla crescita, mentre trascurano le reali emergenze del Paese: il livello troppo basso dei salari e l'aumento dei prezzi, soprattutto di quelli alimentari.
Infatti, l'esenzione dell'ICI per la prima casa esclude le famiglie non proprietarie, tra le quali la quota di famiglie povere è maggiore. Inoltre, non è condivisibile l'opinione del relatore, secondo il quale l'applicazione del provvedimento avverrà senza alcuna penalizzazione del bilancio dei comuni. A parte la necessità di produrre una stima esatta del minor gettito ICI, considerato che il vicepresidente dell'ANCI, Osvaldo Napoli, ha quantificato in 2.2 miliardi di euro la compensazione per il minor gettito ai comuni, un problema particolarmente rilevante riguarda i tempi e le modalità di restituzione ai comuni del mancato introito dell'ICI, che dovrebbe avvenire nella forma di un trasferimento erariale. I tempi della restituzione saranno dilatati, mentre le entrate verranno meno sin dal giugno 2008: i comuni diventeranno di fatto privi di una reale capacità di spesa e di risorse che sin qui servivano anche a garantire importanti margini di manovrabilità finanziaria e diventeranno dipendenti da trasferimenti governativi incerti nella dimensione e nei tempi di erogazione effettiva. Inoltre, il decreto, bloccando tutte le altre forme di autonomia impositiva e finanziaria dei comuni, costituisce un ritorno ad un modello di centralismo fiscale da parte di un Governo che fa del federalismo la sua bandiera. È facile prevedere quali saranno gli effetti

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altamente negativi sulla qualità e la quantità dei servizi dispensati a livello comunale soprattutto ai nuclei familiari più indigenti.
Un'altro punto essenziale sul quale è assolutamente necessario soffermarsi riguarda la copertura finanziaria dei provvedimenti.
In via prioritaria, è dubbia l'opportunità di ricorrere alla copertura di spese ordinarie con tagli alle spese relative alle infrastrutture, che costituiscono un grave danno per il Mezzogiorno e lo sviluppo del Paese. Si pensi ai previsti interventi per opere infrastrutturali in Sicilia e Calabria da realizzare con le risorse relative al ponte sullo stretto di Messina, agli investimenti nel trasporto pubblico locale e per il rafforzamento delle autostrade del mare e del passaggio dal trasporto su gomma a quello su nave, alle riduzioni a carico del Fondo per la competitività e lo sviluppo e del Fondo per la finanza d'impresa, alla soppressione del finanziamento per ristrutturazione delle rete idrica. Come è possibile migliorare la competitività e la capacità di stare sul mercato delle imprese, soprattutto di quelle agricole meridionali, se si sottraggono risorse essenziali per le infrastrutture strategiche e per la crescita produttiva?
Ancora una volta si registra quindi una evidente contraddizione tra gli obiettivi del decreto e i suoi effetti reali che, di fatto, penalizzano l'attività d'impresa e, indirettamente, riducono il reddito disponibile e la capacità di spesa delle famiglie italiane.
Per quanto riguarda il taglio degli stanziamenti che riguardano materie di specifica e diretta competenza della Commissione Agricoltura, sottolinea che le affermazioni del ministro Tremonti, che ha ritenuto gli stanziamenti per l'apicoltura un esempio di sperpero finanziario rappresentano un grave errore di valutazione, sia sul piano politico che su quello strettamente tecnico-economico. Infatti, i 2 milioni di euro destinati al settore rappresentano in realtà il rifinanziamento della legge n. 313 del 2004, approvata sotto il precedente Governo Berlusconi, che riconosceva all'apicoltura valenza «di interesse nazionale». Si tratta di un settore economicamente importante, che attualmente deve fronteggiare la mortalità delle api per causa veterinaria, che lo scorso anno ha comportato la perdita del 30-40 per cento degli alveari, e la contaminazione ambientale dovuta all'uso crescente di insetticidi tossici.
Anche lo stanziamento in favore delle aziende vitivinicole siciliane danneggiate dalla peronospora deve considerarsi vitale per lo sviluppo di un segmento strategico per l'economia e l'agricoltura meridionale. La sottrazione di risorse a questa finalità sembra ispirata da una logica punitiva e antitetica rispetto agli indirizzi governativi che vorrebbero salvaguardare il reddito disponibile delle famiglie. Infatti, saranno immediate le conseguenze negative sulle famiglie degli operai e braccianti agricoli interessati e sui numerosi piccoli e piccolissimi produttori.
Per questi motivi, il suo gruppo è fermamente contrario al provvedimento in esame, nella certezza di essere a favore del Mezzogiorno, delle sue infrastrutture, dell'apicoltura e delle aziende agricole.

Massimo FIORIO (PD), respinte le accuse di condotta ostruzionistica rivolte all'opposizione, ribadisce come la presenza del Governo durante le discussioni in Commissione sia fondamentale per il miglior esito dei provvedimenti.
Nel merito del provvedimento, il settore agricolo sembra sottovalutato, a scapito dell'interesse di chi produce e di chi consuma. In proposito anche il relatore Beccalossi si è trovato in imbarazzo per la riduzione di fondi per l'agricoltura operata dal Governo.
Manifesta quindi contrarietà per la misura di azzeramento dell'ICI sulla prima casa, che rende vani gli sforzi operati dai comuni per una gestione virtuosa del territorio, anche attraverso l'anagrafe degli edifici; ricorda in particolare quanto sia importante il tributo dell'ICI per le casse dei piccoli comuni.
Per quanto riguarda poi l'azzeramento dello stanziamento per i danni causati dalla peronospora, rammenta che vi è

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ancora una situazione di rischio che potrebbe pregiudicare anche vigneti di altre regioni, comprese quelle nel Nord del Paese, e che potrebbe richiedere ulteriori stanziamenti. Non si tratta di difendere il Sud, ma una piattaforma produttiva importante per l'intero Paese, che deve difendere le sue produzioni tipiche e di qualità.
Rileva infine che il provvedimento del Governo renderà vani i recenti riconoscimenti internazionali conseguiti dall'apicoltura italiana, renderà difficile la gestione del territorio tesa ad evitare la deforestazione e a diminuire le immissioni di anidride carbonica e renderà impossibile affrontare i problemi legati all'uso di organismi geneticamente modificati e al tema centrale della tutela delle biodiversità.

Antonio CUOMO (PD) manifesta disagio per il modo in cui il dibattito sta procedendo, nella disattenzione della maggioranza.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) rammenta che il Presidente aveva preannunciato una sospensione dei lavori alle ore 12,30.

Paolo RUSSO, presidente, prendendo atto della sollecitazione del deputato Fogliardo, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 12.45, è ripresa alle 13.20.

Giuseppina SERVODIO (PD) manifesta apprezzamento per la presenza del sottosegretario, che ha scongiurato il rischio di trasformare il dibattito in un soliloquio, e per la relatrice Beccalossi che ha manifestato imbarazzo e perplessità sul provvedimento per le ricadute non positive sul settore agricolo.
Considerato che il problema principale del Paese è la crescita, quale unico elemento che può produrre un innalzamento del potere d'acquisto delle famiglie, ritiene che il provvedimento del Governo contraddica profondamente questa esigenza.
Ritiene poi doveroso precisare che la legge finanziaria del precedente Governo non conteneva provvedimenti assistenziali. Inoltre, ricorda alcune iniziative particolarmente qualificanti assunte dalla Commissione Agricoltura nella precedente legislatura, spesso all'unanimità, in materia di ristrutturazione della rete idrica e di incendi boschivi, che evidenziavano lo stretto collegamento dell'agricoltura con la gestione del territorio. La posizione della maggioranza di oggi appare quindi contraddittoria con le posizioni assunte allora.
Invita quindi il relatore a non limitarsi ad auspicare il reintegro dello stanziamento riferito alla peronospora.

Antonio CUOMO (PD) rileva come il provvedimento contraddica sia le indicazioni svolte in sede europea circa la priorità del risanamento, in continuità con la linea del precedente Governo. Il provvedimento infatti non si muove nella direzione auspicata.
Ritiene necessario considerare sia le differenze fra le agricolture delle diverse zone del Paese sia quelle che intercorrono fra l'Italia e gli altri Paesi europei, da cui deriva la necessità di interventi strutturali e non di interventi come quello che si prospetta per la pesca, di natura non strutturale. Altro settore di intervento dovrebbe essere quello relativo alle risorse idriche, stante il livello delle perdite nella distribuzione dell'acqua che si aggira intorno al 50 per cento.
In conclusione, ritiene che il provvedimento manifesti tutta la sua carica demagogica, in risposta ad una precisa esigenza elettorale.

Marco CARRA (PD) rileva il giudizio non lusinghiero formulato dal Sole 24 ore e le preoccupazioni espresse da esponenti della maggioranza circa le conseguenze per i comuni per il mancato incasso dell'ICI di giugno. Ritiene quindi che le misure introdotte dal Governo in materia di fiscalità locale oltre ad essere negative siano anche contraddittorie rispetto alla linea della maggioranza che ha fatto dell'autonomia del federalismo la propria

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bandiera. Paventa anche le conseguenze che un eventuale blocco dell'addizionale IRPEF potrebbe portare ai comuni che erogano servizi sul territorio. Auspica infine che il confronto con l'ANCI induca il Governo a rivedere il proprio orientamento.

Ivan ROTA (IdV) respinge l'accusa mossa alle opposizioni di aver intrapreso una condotta ostruzionistica, mentre si è inteso solo affrontare il merito del provvedimento. La maggioranza invece manifesta fastidio per il dibattito, tanto che il deputato fogliato sembra voler lasciare tutto all'iniziativa del Ministro, sminuendo il lavoro svolto dalla Commissione
Ritiene infine che il provvedimento sia ispirato da una mera convenienza elettoralistica: il finanziamento della compagnia aerea, società per azioni e non azienda di Stato, si è risolto in una mera sottrazione di fondi destinati alle imprese, mentre la manovra sull'ICI avvantaggerà solo una parte dei cittadini e non le famiglie meno abbienti che non sono proprietarie di una abitazione.

Angelo ZUCCHI (PD) sottolinea che, sulla base dei dati ISTAT, il sostegno alle famiglie avrebbe dovuto essere indirizzato ai salari e alle pensioni. Inoltre, il Ministro delle economia e delle finanze avrebbe dovuto chiarire lo stato dei conti pubblici e mettere in campo il cosiddetto extragettito, che ha invece nascosto anche alla sua maggioranza.
Sono inoltre inaccettabili le coperture finanziarie a carico di iniziative importanti per il settore agricolo. Al di là delle dimensioni quantitative dei relativi stanziamenti, viene così meno un'idea dell'agricoltura che si collega alle fondamentali questioni dell'alimentazione e delle sfide poste dai cambiamenti climatici all'ordine del giorno in sede europea e internazionale.
Con riferimento alle affermazioni del Governo circa la possibilità di reperire fondi in altri capitoli di spesa, ritiene che ciò dimostri la veridicità dei bisogni sottesi a quei finanziamenti e che il Governo non abbia le idee chiare in proposito. Con riferimento al problema del presunto sovradimensionamento dello stanziamento per i danni causati dalla peronospora, non comprende perché non il Governo non si è limitato a ridurre lo stanziamento sulla base delle effettive esigenze. A proposito poi di presunte erogazioni liberali del Governo Prodi, con riferimento allo stanziamento di 2 milioni di euro per l'apicoltura, rammenta che era destinato a rifinanziare una legge varata nel 2004 e fortemente voluta dall'allora ministro Alemanno.
Ritiene infine che i primi passi del Governo sono fortemente penalizzanti per il settore agricolo: non vorrebbe che ciò si colleghi alla falsa idea che l'agricoltura sia assistita e che perciò può essere con leggerezza privata di risorse.

Isidoro GOTTARDO (PdL) rileva che la Commissione Agricoltura non può ritenersi estranea ai programmi messi in campo dalla coalizione che ha vinto le elezioni e dalle relative priorità generali; non può quindi limitarsi ad una visione settoriale.
Ritiene poi che si debbano affrontare l'abbandono e lo spopolamento delle zone di montagna e collinari piuttosto che alcune questioni oggetto della legge finanziaria dello scorso anno, che rispondeva a logiche interne alla maggioranza e meno a esigenze di sviluppo.
Quanto agli interventi sull'ICI, non tutti i comuni sono uguali e non tutti sono gestiti alla stessa maniera. Tuttavia, in base al criterio della spesa storica, che risale al cosiddetto «decreto Stammati», i trasferimenti ai comuni sono distribuiti in modo iniquo e bene fa il Governo a porre il problema di una più equa ridistribuzione delle risorse. La proposta del Governo inoltre non riguarda le categorie sociali con maggiori disponibilità economiche: si tratta di un criterio già in parte seguito dai comuni, che ora diventa un principio generale.
L'imposta comunale sugli immobili invece è particolarmente insopportabile perché si rivela come una tassazione sulla

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cultura del popolo. Far pagare l'ICI a chi ha sacrificato una intera esistenza per raggiungere l'obiettivo di acquistare una casa significa quindi far pagare una tassa sulla cultura del Paese e porsi al di fuori di un corretto rapporto con convinzioni profondamente radicate nella pubblica opinione.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) riterrebbe più giusto e produttivo circoscrivere l'ambito della discussione in sede consultiva al merito delle parti del decreto-legge che riguardano le competenze della Commissione. Nel merito, lo stanziamento per i danni da peronospora, in rapporto alle superfici effettivamente interessate, appariva esorbitante.
Ritiene poi premature le critiche rivolte all'operato del Governo, al quale non viene dato il tempo di dimostrare la bontà delle proprie decisioni che, lo ricorda, sono state assunte dopo una attenta valutazione delle situazioni e dei problemi. Manifesta particolare apprezzamento per il Ministro Zaia, capace di affrontare i problemi nel confronto della gente, a differenza del suo predecessore.

Luca SANI (PD) manifesta apprezzamento per la presenza del rappresentante del Governo che, intervenendo in Commissione, ha anche avuto l'effetto di ripopolare i banchi della maggioranza. Con riferimento poi alle osservazioni testé formulate dall'onorevole Fogliato, ritiene sbagliato circoscrivere la discussione alle strette questioni di competenza.
Con riferimento al provvedimento in oggetto, sottolinea come esso risponda all'esigenza di mantenere fede ad uno spot elettorale piuttosto che a quello di innalzare il potere d'acquisto delle famiglie. Moltissime categorie di persone, infatti, sono escluse dagli effetti del provvedimento. Tra queste, i dipendenti del pubblico impiego e i pensionati, che non si avvantaggiano della detassazione degli straordinari, e tutti quei cittadini non proprietari di una abitazione, che non godono dell'abbattimento dell'ICI. Lamenta inoltre la mancata considerazione dell'extragettito da parte del Ministro Tremonti e il fatto che si siano liquidate con superficialità questioni che hanno contraddistinto l'impegno del Parlamento e del Governo precedente in tema di agricoltura, specie con riferimento al mezzogiorno. Si riferisce alla questione della peronospora e all'azzeramento dei fondi dell'apicoltura, per rifinanziare una legge del centrodestra. Altrettanto negati sono i temi della riforestazione, dell'aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, oggetto del dibattito in sede FAO, il tema delle risorse idriche, della forestazione e della riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Esprime dunque preoccupazione per la futura condotta del Governo in tema di agricoltura.

Nicolò CRISTALDI (PdL), intervenendo sulla questione dello stanziamento per i danni da peronospora, ricorda che risponde ad obiettive esigenze, certificate dalle autorità europee, nazionali e regionali, alle quali occorre fare fronte prima che le aziende interessate scompaiano. Si tratta di una grave situazione per il settore vitivinicolo di tutta la regione siciliana, che è altresì testimoniata dall'andamento del relativo fatturato.

Il Sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, osservando che ieri l'Ufficio di presidenza della Commissione aveva fissato l'inizio della seduta odierna per le ore 14, fa presente di non aver potuto partecipare all'inizio dei lavori a causa di un concomitante incontro con le rappresentanze di migliaia di pescatori giunti a Roma per una manifestazione di protesta.
Per quanto riguarda poi la sottrazione dei fondi per la peronospora, che lo stesso Ministro De Castro aveva a suo tempo valutato sovrastimati, fa presente che il capitolo non risulta azzerato, in quanto vi sono 13 milioni di euro di fondi che, allo stato, sono ritenuti sufficienti.
Parimenti, nel respingere qualunque ipotesi che veda il ministro Tremonti in una posizione di pregiudizio nei confronti del settore dell'apicoltura, rassicura la

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Commissione circa la possibilità di appositi piani di settore finanziabili diversamente.
Ribadisce infine che vi sarà quella necessaria discontinuità tra chi vedeva l'agricoltura quale fenomeno residuale e chi pensa debba essere al centro dell'azione del Governo.

Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, dopo aver accolto un suggerimento del deputato Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) riferito alla parte motiva, presenta conclusivamente una nuova formulazione della sua proposta di parere (vedi allegato 2).

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole con un'osservazione, come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del vicepresidente Roberto ROSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 14.40.

5-00045 Cenni ed altri: Iniziative in merito al preannunciato blocco delle importazioni da parte degli USA del vino Brunello di Montalcino.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, rispondendo all'interrogazione in titolo, ricorda che la vicenda che ha interessato il vino Brunello di Montalcino DOCG è all'attenzione del Ministero, che è intervenuto tempestivamente e nelle sedi opportune. Sulla questione specifica sono in corso indagini della Procura della Repubblica di Siena, alle quali sta partecipando l'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari in collaborazione con la Guardia di finanza.
In attesa delle determinazioni della magistratura, sono state intraprese intense iniziative diplomatiche con le autorità statunitensi, anche da parte dello stesso Ministro Zaia, che hanno portato al risultato di scongiurare il blocco alle importazioni negli Stati Uniti, previsto per il 9 giugno, che è stato differito al 23 giugno.
Gli Stati Uniti hanno chiesto in più occasioni rassicurazioni, che il Governo ha fornito sia sul piano diplomatico sia su quello tecnico, chiarendo innanzitutto che la questione non riguarda la sicurezza alimentare. Inoltre, lo scorso 9 giugno, al fine di tutelare l'interesse dei consumatori e dei produttori e di salvaguardare l'immagine del vino Brunello di Montalcino, è stato adottato un decreto ministeriale per il rafforzamento dei controlli in tutta la filiera produttiva, attraverso la nomina di un Comitato di garanzia, costituito da esperti, avente il compito di supervisionare l'attività di controllo sulla produzione e di verificare la rispondenza del piano dei controlli.

Susanna CENNI (PD), replicando, ringrazia il Governo per l'impegno profuso per la soluzione della questione. Il Brunello di Montalcino è un prodotto che chiama in causa l'immagine dell'intera Italia e che da molto tempo sta subendo una pesante pressione mediatica, che ha accostato le indagini in corso ad altre vicende di vere e proprie truffe. Si tratta di una situazione preoccupante, che danneggia un settore che occupa circa 4 mila addetti e nel quale operano aziende che rispettano il disciplinare e non sono affatto coinvolte da indagini.
Raccomanda pertanto al Governo di seguire attentamente gli sviluppi della vicenda, anche con riferimento alla tipologia delle analisi richieste dalle autorità americane, che possono comportare gravi oneri per i produttori corretti.

Roberto ROSSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 14.55.

Decreto-legge n. 90 del 2008: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame nuovo testo e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del nuovo testo del disegno di legge in titolo.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la Commissione, che nella seduta di ieri ha già espresso parere favorevole sul testo originario del Governo, è ora chiamata a valutare le modifiche apportate dalla Commissione Ambiente.

Francesco BIAVA (PdL), relatore, fa presente che le modifiche che investono le competenze della Commissione Agricoltura sono contenute nell'articolo 7, che istituisce l'Istituto di ricerca per la protezione ambientale, al quale sono trasferite le funzioni dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare. In particolare, l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS), sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente, è un organismo nazionale di ricerca e consulenza, con competenza nel settore della conservazione e gestione della fauna selvatica.
Al riguardo, ritiene necessario evitare che la riorganizzazione degli enti in questione si traduca nel venir meno delle competenze che la legge già attribuisce al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nei confronti dell'INFS.
Per questi motivi, propone di esprimere parere favorevole con una condizione, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene una forzatura inserire nel decreto-legge norme per la riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente, tema che doveva essere oggetto di un più meditato esame, anche perchè si riferisce ad enti molto diversi tra loro.
L'INFS svolge un importante ruolo ai fini della individuazione delle deroghe relative alle specie cacciabili e la sua indipendenza appariva meglio garantita da un inquadramento in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Pertanto, la sua parte politica aveva già manifestato perplessità quando l'Istituto è stato sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'ambiente. Ora, si compie un ulteriore passo nella direzione sbagliata e preoccupa ulteriormente il rischio che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non possa svolgere più alcun ruolo in materia.
Preannuncia quindi la contrarietà del suo gruppo al nuovo testo in esame, invitando tuttavia la maggioranza a chiedere almeno che l'INFS sia riportato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL) chiede chiarimenti al Governo sulle conseguenze della riorganizzazione degli enti in questione sulla situazione del personale, con particolare riferimento a quello dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente.

Susanna CENNI (PD) ricorda la sua contrarietà alla riorganizzazione voluta dall'allora Ministro Pecoraro Scanio, sottolineando che l'INFS non può essere considerato un ente di carattere meramente ambientale, perché per le funzioni svolte deve assumere connotati di scientificità. Esso infatti, per quanto «appannato» negli ultimi tempi, esprime pareri

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sulle deroghe in materia di specie cacciabili, anche al fine di evitare contrasti della normativa regionale con quella comunitaria. Con l'operazione ora proposta dal Governo, l'INFS rischia di perdere autorevolezza, con la conseguenza che le singole regioni provvederanno a crearsi istituti loro propri, con conseguenze in termini di costi opposte a quelle volute. Invita pertanto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a far valere le proprie attribuzioni.

Viviana BECCALOSSI (PdL) ricorda che, in qualità di assessore competente della regione Lombardia, ha rappresentato la Conferenza Stato-regioni in seno all'Istituto, incarico dal quale ha rassegnato le dimissioni, essendosi convinta dell'assoluta inutilità dell'Istituto stesso. Pertanto, è favorevole alla riorganizzazione proposta, se costituisce un primo passo verso la soppressione dell'INFS, che negli ultimi anni non ha messo le regioni in condizione di legiferare, non esprimendo i pareri di sua competenza. Peraltro, sono le regioni a pagare le sanzioni per le eventuali infrazioni comunitarie relative agli atti di loro competenza. Dopo aver ricordato che per volontà dell'allora Ministro Pecoraro Scanio, l'Istituto è stato posto sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente, ritiene che sia sbagliato anche confermare questa scelta.
Nel preannunciare il suo voto favorevole sulla proposta del relatore, auspica che il Ministero delle politiche agricole rivolga particolare attenzione alle tematiche venatorie in ogni circostanza e non solo a fini elettorali. La caccia non è questione ideologica: si può anche cacciare con spirito ambientalista, purchè in un quadro di riferimento nazionale e regionale certo. Se l'INFS non riesce a dare il suo contributo in questo senso, dorà essere soppresso.

Sandro BRANDOLINI (PD), premesso che è sbagliato intervenire sulla materia con un affrettato emendamento ad un decreto-legge, ritiene che il parere proposto dal relatore non produca effetti, perché l'INFS non dipende dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Nel merito, non sa quale sia la migliore scelta per il futuro dell'INFS, ma il problema esiste e la sua soluzione deve vedere il coinvolgimento delle regioni.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, facendo presente che la riorganizzazione proposta dal Governo è ispirata ad un intento di razionalizzazione, ricorda che all'inizio della scorsa legislatura un decreto-legge in materia di caccia è decaduto proprio per i problemi insorti in merito al ruolo dell'INFS, che è stato collocato sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente per decisione del precedente Governo.
Nel merito, la proposta del relatore non è priva di effetti pratici, in quanto la legge oggi riconosce al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il concerto sulle modifiche statutarie dell'INFS, riconoscendo in tal modo un rilievo alle esigenze del mondo agricolo. Sottolinea inoltre che il Ministero ha anche un suo rappresentante in seno all'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).
Invita quindi la Commisisone ad una visione più ampia ed unitaria dei problemi, che sarà particolarmente importante in vista delle decisioni che prossimamente sarà chiamata ad assumere.

Carlo NOLA (PdL) esprime forte preoccupazione per l'accorpamento degli istituti in questione, ricordando che l'INFS svolge funzioni di ricerca e di consulenza indipendente nei confronti delle amministrazioni locali. Il suo ruolo è risultato appannato nel passaggio al Ministero dell'ambiente e con il previsto accorpamento si annullerà del tutto. Ciò contrasta con l'esigenza, richiamata in sede europea, di dotarsi di un organismo tecnico indipendente. Sollecita pertanto il Governo a prestare grande attenzione a questi temi, perché l'attività venatoria sta pagando una gestione politicizzata e miope.

Giuseppina SERVODIO (PD), nel preannunciare la contrarietà del suo

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gruppo alla proposta del relatore, rileva che in Commissione Ambiente si è voluto «forzare la mano». Avrebbe perciò preferito che la Commissione Agricoltura si opponesse con decisione all'operazione, che non è affatto di semplificazione. Il Governo aveva invece il dovere di far funzionare le autorità tecnico-scientifiche per meglio coniugare l'attività venatoria con la tutela dell'ambiente e dell'agricoltura. Sottolinea in proposito l'imbarazzo della maggioranza rispetto ad un tema che la Commsisione si troverà certamente ad affrontare in futuro.

Ivan ROTA (IdV), evidenziando che la questione in esame appare assolutamente estranea all'oggetto del decreto-legge, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta del relatore.

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole con osservazione, formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.30.

RISOLUZIONI

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 15.30.

7-00008 Beccalossi: Iniziative per far fronte alla crisi nel settore della pesca.

7-00009 Sani: Iniziative per far fronte alla crisi nel settore della pesca.
(Discussione congiunta e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 7-00008 e di un nuovo testo della risoluzione 7-00009).

La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, vertendo le risoluzioni sullo stesso argomento, la discussione avrà luogo congiuntamente.

La Commissione concorda.

Giuseppina SERVODIO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che era stato predisposto da alcuni colleghi un nuovo documento che unificava le risoluzioni presentate e che sembrava aver ottenuto un consenso unitario.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la presentazione della nuova risoluzione non risulta formalizzata.

Il Sottosegretario Antonio BUONFIGLIO esprime un orientamento favorevole sia sulla risoluzione n. 7-00008 Beccalossi sia sulla risoluzione n. 7-00009 Sani.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) chiede al Governo di precisare su quali punti della risoluzione che era stata informalmente predisposta la valutazione del medesimo Governo era contraria.

Paolo RUSSO, presidente, nel sottolineare che il tentativo di mediazione che era stato avviato non ha evidentemente prodotto risultati positivi, precisa che la Commissione si trova di fronte a due documenti sui quali il Governo ha espresso un giudizio favorevole: si potranno quindi votare entrambi o ricercare altra soluzione.

Giovanni DIMA (PdL) rileva che in ogni caso il risultato politico può considerarsi raggiunto.

Paolo RUSSO, presidente, sospende brevemente la seduta, per consentire gli opportuni approfondimenti.

La seduta, sospesa alle 15.40, è ripresa alle 16.

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Paolo RUSSO, presidente, avverte che è stata presentata una nuova formulazione della risoluzione n. 7-00009 Sani (vedi allegato 4).
Avverte che la risoluzione n. 7-00008 Beccalossi è stata sottoscritta anche dal deputato Mannino.

Luca SANI (PD) illustra la nuova formulazione della risoluzione n. 7-00009, che intende riprendere alcune sollecitazioni emerse nel corso delle audizioni informali delle organizzazioni professionali e sindacali, svoltesi in questi giorni. In particolare, si è ritenuto di dover invitare il Governo ad intervenire non solo sulla questione dell'aumento del prezzo del gasolio, ma anche su un più ampio complesso di problematiche che incidono fortemente sull'attività dei pescatori italiani.

Nicolò CRISTALDI (PdL) sottolinea che la maggioranza ha cercato di pervenire ad un testo unitario, che potesse essere condiviso da tutta la Commissione, ma sono emerse contraddizioni che non possono essere accettate. In particolare, pur se sono sostanzialmente condivisibili le proposte in materia di IVA e di previdenza per i pescatori, non possono essere inserite in un atto che dovrà costituire una guida per l'attività del Governo a breve termine, perché si rischia altrimenti di rendere inattuabile l'indirizzo della Commissione nel suo complesso. In questa fase, quindi, è opportuno infatti limitarsi all'individuazione delle linee essenziali di azione, tenuto conto che il Governo ha annunciato la volontà di assumere iniziative, valutandone previamente la compatibilità in sede europea.

Ivan ROTA (IdV) sottolinea che i gruppi dell'opposizione cercano di fornire risposte concrete ai problemi della pesca e, a tal fine, il testo che era stato informalmente predisposto sembrava accettabile. In ogni caso, la maggioranza non si preoccupa sempre allo stesso modo della compatibilità delle sue scelte con le regole europee, come dimostra la vicenda dell'Alitalia.

Luciano AGOSTINI (PD) ritiene che la risoluzione a prima firma del deputato Beccalossi sia condivisibile, ma parziale, mentre la risoluzione dei gruppi di opposizione cerca di affrontare in modo più completo la crisi che attanaglia il settore della pesca, mettendo in campo una pluralità di interventi.

Marco CARRA (PD) ritiene che le due risoluzioni possano coesistere, nel senso che il Governo potrà dar seguito immediatamente ad alcuni impegni, effettuare le verifiche ritenute necessarie per altri e infine riferire alla Commissione.

Il Sottosegretario Antonio BUONFIGLIO conferma l'orientamento favorevole sulla risoluzione n. 7-00008 Beccalossi.
Quanto alla risoluzione n. 7-00009 Sani, nella nuova formulazione prevede impegni condivisibili nell'intento, ma che necessitano di un successivo approfondimento in sede comunitaria. Nel merito, peraltro, ricorda che l'IVA agevolata per la pesca è stata autorizzata solo per il 2005 e non per gli anni successivi, proprio per motivi di compatibilità comunitaria. Inoltre, per quanto riguarda il Fondo europeo per la pesca (FEP), non tutte le scelte sull'allocazione delle risorse rientrano nella competenza nazionale, anche se il FEP potrà offrire alcune soluzioni per le esigenze di ristrutturazione del settore.

La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, la risoluzione n. 7-00008 e la risoluzione n. 7-00009 (Nuova formulazione).

La seduta termina alle 16.15.