CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2008
15.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta.

La seduta comincia alle 14.

Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, sulle linee programmatiche, per le parti di competenza.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.
intIl ministro Renato BRUNETTA svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Giuliano CAZZOLA (PdL), Massimiliano FEDRIGA (LNP), Maria Anna MADIA (PD), Alessia Maria MOSCA (PD), Simone BALDELLI (PdL), Nedo Lorenzo POLI (UdC), Teresio DELFINO (UdC), Giulio SANTAGATA (PD), Amalia SCHIRRU (PD), Donella MATTESINI (PD), Cesare DAMIANO (PD) e Aldo DI BIAGIO (PdL).

Il ministro Renato BRUNETTA risponde ai quesiti posti dai deputati intervenuti.

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Stefano SAGLIA, presidente, ringrazia il ministro e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Eugenia Maria Roccella.

La seduta comincia alle 16.

Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile.
Nuovo testo C. 1145 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 giugno 2008.

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che è pervenuta dalla presidenza della VIII Commissione la richiesta di parere sul nuovo testo del decreto-legge in esame, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.

Teresa BELLANOVA (PD) evidenzia l'assenza del rappresentante del Governo in un dibattito di particolare rilevanza. Pur riconoscendo che la presenza del Governo non è necessaria da un punto di vista procedurale, ritiene opportuno che la Commissione acquisisca la posizione dell'Esecutivo anche in vista della formulazione della proposta di parere che il relatore si accinge a formulare.

Stefano SAGLIA, presidente, dopo avere ribadito che, sotto il profilo strettamente procedurale, la presenza del Governo non è obbligatoria in sede consultiva, fa presente che, a seguito dei rilievi avanzati sul testo del decreto legge in esamenel corso delle precedenti sedute, sono stati richiesti chiarimenti al Governo, il cui rappresentante risulta in procinto di arrivare.

Simone BALDELLI (PdL), relatore, nel presentare la proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), ricorda come nella precedente legislatura la Commissione abbia votato diversi pareri in assenza di rappresentante del Governo. Comunque ribadisce che il rappresentante del Governo ha fatto sapere di essere in procinto di arrivare per fornire i chiarimenti richiesti.
Con riferimento ai rilievi mossi in ordine alla deroga alla normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, precisa che tale deroga ha una sua fondatezza se si considera che già il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 contempla la possibilità, per i servizi di protezione civile, di derogare alla normativa ivi prevista. Al riguardo richiama l'articolo 3 del decreto legislativo che prevede nei confronti, tra l'altro, di tali servizi l'applicazione delle disposizioni del decreto medesimo previa considerazione delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, individuate entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo con regolamenti governativi, allo stato non ancora emanati.

Il sottosegretario Eugenia Maria ROCCELLA osserva che il quadro in cui si colloca il decreto-legge è rappresentato da una condizione di assoluta straordinarietà e emergenza. Viene affidato alla Protezione civile nazionale il compito di coordinare l'azione di Governo per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, dopo una lunga storia di esperienze fallimentari

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di cui occorre prendere atto. Precisa che si parte da una serie di interventi che non sono riusciti a risolvere il problema, in parte sicuramente per la mancanza di strumenti adeguati e di una sufficiente flessibilità e ampiezza di possibilità nell'adozione di modalità di intervento che tenessero conto della straordinarietà della situazione. La stessa nomina del Capo della Protezione civile a sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri è una scelta che testimonia la straordinarietà della condizione in cui ci si muove, se si considera che si tratta di un atto in deroga alle disposizioni della legge n. 215 del 2004.
Con riferimento alle perplessità evidenziate da alcuni membri della Commissione sul provvedimento in esame, sottolinea che l'articolo 15 prevede, al fine di assicurare le funzionalità dell'azione della Protezione civile, e in relazione ai maggiori compiti assegnati dal decreto, alcune disposizioni particolari. Al comma 1 introduce misure di potenziamento delle strutture facenti capo al Sottosegretario di Stato e al Dipartimento della Protezione civile, che possono essere adottate in deroga alla normativa vigente e nei limiti delle spese di parte corrente previste dal successivo articolo 17, quali la proroga - non oltre il 31 dicembre 2009 - dei rapporti di lavoro a tempo determinato e delle collaborazioni, la stipula di contratti di diritto privato della durata massima di un anno e comunque fino al 31 dicembre 2009 con personale di comprovata qualificazione professionale proveniente da enti ed aziende pubbliche o private. Il comma 2 stabilisce inoltre che con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri sia disciplinata l'organizzazione delle strutture di missione previste dal decreto-legge in esame per sostituire i Commissari delegati e siano determinati gli emolumenti del personale impegnato nelle attività di gestione dell'emergenza rifiuti (inclusi forze di polizia, forze armate e vigili del fuoco).
Dopo aver ricordato il contenuto dell'articolo 16, precisa che la norma inserita al comma 2 si rende necessaria per far fronte alle nuove e maggiori esigenze connesse con la gestione dell'emergenza rifiuti in Campania, attraverso la stabilizzazione di rapporti con figure che, oltre al bagaglio culturale e professionale posseduto, in ormai più di cinque anni di continua permanenza nell'incarico presso il Dipartimento, hanno svolto attività di fondamentale importanza per lo sviluppo dell'odierno sistema di protezione civile, contribuendo a far raggiungere al nostro Paese una posizione di preminenza anche a livello internazionale. Tali funzioni, tenuto conto della particolarità del contesto è opportuno che vengano affidate a personale di ruolo che possono assicurare la necessaria continuità dell'azione amministrativa, conseguendo in tal modo la maggiore efficienza, efficacia dell'azione amministrativa. Nell'ambito della specifica emergenza, ai predetti dirigenti verrà affidata la gestione di delicati settori di competenza.
In merito poi alla modifica del comma 2 dell'articolo 3 del decreto-legge 90/2005, prevista dall'articolo 16, comma 1 lettera b) relativa ai concorsi per il reclutamento del personale dirigente di seconda fascia, osserva che la norma si pone quale adeguamento alla attuale normativa di settore che non prevede più tra le forma di reclutamento il corso concorso di formazione dirigenziale. La percentuale del 20 per cento dei posti riservati per tale procedura dal decreto legge sopra richiamato sono stati equamente ripartiti tra le altre due forme concorsuali previste dalla norma in questione. La norma mira a valorizzare la professionalità dei dipendenti apicali dell'ex ruolo speciale della protezione civile di cui alla legge 730/1986, consentendo l'avvio di una specifica forma di riqualificazione professionale, in vista dell'aumento delle attribuzioni che potrebbero comportare lo svolgimento di mansioni relativa all'area terza, le quali, in carenza di tale procedura potrebbero essere attribuite ai sensi della normativa di diritto privato solo per periodi limitati non compatibili con l'emergenza in atto.
Infine richiama l'articolo 18 che prevede un elenco di disposizioni a cui il

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Sottosegretario e i capi missione sono autorizzati a derogare in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, con riferimento al decreto legislativo 9 aprile 2008, sempre nel rispetto dei principi essenziali della salute e sicurezza dei cittadini e dell'ambiente. Precisa che si tratta di norme che riguardano la prevenzione degli incendi, gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, le misure specifiche di prevenzione e protezione e che il ricorso alle deroghe ha carattere eventuale e, in regime emergenziale, viene espletato nei limiti strettamente necessari.
Aggiunge poi che la deroga alle suddette disposizioni si è resa necessaria, in quanto, attualmente, non è noto lo stato di sicurezza degli impianti, tanto che, ai sensi dell'articolo 6 del decreto-legge n. 90/2008, è prevista una valutazione degli stessi al fine di determinarne, tra l'altro, l'effettiva funzionalità, la vetustà e lo stato di manutenzione. In tale contesto, tenuto conto che l'utilizzo degli impianti è indispensabile per garantire la raccolta ed il trattamento meccanico dei rifiuti, l'eventuale mancata rispondenza degli impianti alla suddetta normativa, in corso di verifica, non può nel frattempo pregiudicare il mantenimento in attività di questi ultimi, che comunque non potrà prescindere dall'adozione di misure di sicurezza alternative, al fine di assicurare un adeguato livello di tutela per i lavoratori impiegati.
Conclude evidenziando che il già citato decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, all'articolo 3, prevede, per particolari servizi, tra cui la protezione civile, che le disposizioni del decreto stesso non siano applicate, tenendo conto delle speciali esigenze connesse al servizio e alle necessità organizzative, individuate entro e non oltre dodici mesi dall'entrata in vigore del decreto, con regolamenti adottati dai ministri competenti, di concerto con i ministri del lavoro e della previdenza sociale, della salute, delle riforme nelle pubblica amministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente Stato-regioni, e sentite le organizzazioni sindacali. Osserva che, poiché tali regolamenti non risultano ancora emanati, non sussistono regole per le necessarie deroghe in materia di protezione civile, le quali sono state quindi introdotte con il decreto legge in esame.

Elisabetta RAMPI (PD) fa presente la necessità, recentemente ribadita dal Presidente della Repubblica, di conciliare urgenza e legalità per fronteggiare la situazione dei rifiuti e i legami con la camorra, come già rilevato dalla Commissione parlamentare di inchiesta che ha approvato il 13 giugno 2007 una relazione in cui è scritto che «il settore dei rifiuti rappresenta ormai uno dei terreni privilegiati della criminalità organizzata per l'investimento dei capitali illeciti, mediante il controllo ovvero la gestione diretta di una porzione rilevante delle imprese del settore...» e che «la criminalità organizzata è passata, nel settore dei rifiuti, da soggetto esterno a circuito istituzionale gestionale, interessato ad inserirsi nei canali di erogazione della spesa pubblica, a soggetto sempre più presente negli snodi decisionali». A fronte di simile emergenza e del degrado in cui versano interi territori, nonché a fronte del conseguente rischio di epidemie e dell'immagine negativa del Paese a livello internazionale, con ricadute già visibili in economia e nel settore del turismo, ritiene che occorra un'azione coordinata e straordinaria di tutte le forze politiche affinché venga abbandonato ogni interesse di parte e venga affermato il bene comune, l'interesse del Paese, che si deve conciliare con il benessere delle popolazioni locali. Con riferimento alle parti del decreto-legge in esame di competenza della XI Commissione, ravvisa elementi di particolare criticità negli articoli 16 e 18. In particolare all'articolo 16, individua aspetti che sarebbe opportuno valutare alla luce del dettato costituzionale. Precisa che la norma, derogando al sistema ordinario delle assunzioni nella pubblica amministrazione, autorizza l'immissione nella area terza fascia retributiva F1 del ruolo

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speciale tecnico-amministrativo del personale assunto nella sesta qualifica, e riserva il 50 per cento dei posti dirigenziali di seconda fascia al personale dello stesso Dipartimento, prevedendo come criteri selettivi per il concorso interno solo le esperienze maturate nel dipartimento, mentre in precedenza erano previsti come requisiti il possesso del diploma di laurea e la certificazione delle esperienze maturate. Per quanto riguarda l'inquadramento nel ruolo speciale di dirigenti di prima fascia, ricorda che l'articolo 16 richiede solo il requisito dei cinque anni di anzianità di servizio. Fa notare come grazie alle disposizioni inserite nel decreto-legge in esame personale esterno alla pubblica amministrazione potrà essere destinato con assunzioni a tempo indeterminato a ruoli importantissimi, come quello di direzione generale, senza alcun previo concorso. Ritiene che ciò sia in palese contrasto con le condizioni di uguaglianza previste dall'articolo 51, primo comma della Costituzione per regolare l'accesso agli uffici pubblici, nonché con l'articolo 97, terzo comma, della Costituzione che riguarda l'accesso ai pubblici impieghi mediante concorso. Sottolinea che le norme di cui all'articolo 16 si limitano ad accelerare i tempi per le nomine senza risolvere il problema vitale della responsabilità nella pubblica amministrazione e si prestano altresì a spiacevoli strumentalizzazioni che le condizioni di emergenza consiglierebbero di evitare.
Ritenendo che su temi come quelli sopra citati occorra trovare un accordo che consenta di lavorare nel modo più unitario possibile, evidenzia l'opportunità che il Governo stralci dal decreto-legge le disposizioni citate. Analogo stralcio dovrebbe altresì essere previsto per la deroga alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di continuare il lavoro già avviato in tale settore nella XV legislatura che sta producendo i primi frutti. Non ravvisando nella proposta di parere presentata dal relatore alcun recepimento dei rilievi critici evidenziati, preannuncia il voto contrario del suo gruppo alla proposta medesima.

Teresio DELFINO (UDC) prende atto del mancato recepimento nella proposta di parere formulata dal relatore delle osservazioni sollevate dalle opposizioni nel corso del dibattito sul provvedimento all'esame della Commissione. Pur condividendo la ratio ispiratrice del provvedimento, ritiene di non condividere le disposizioni riguardanti la riqualificazione e l'inquadramento di personale dirigenziale e non in servizio nonché quelle volte ad autorizzare nuove assunzioni, soprattutto alla luce del fatto che né il relatore né il rappresentante del Governo, nel loro tentativo di fornire maggiori delucidazioni in ordine ad alcuni aspetti del decreto-legge, hanno inteso presentare dati specifici, quantificando il numero di personale coinvolto da tali disposizioni. Sottolinea poi che il carattere straordinario dell'intervento del Governo in Campania non può consentire quegli interventi in deroga a cui il Sottosegretario di Stato e i capi di missione sono autorizzati in materia di sicurezza del lavoro, sulla base dell'articolo 18 del provvedimento in discussione. Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo alla proposta di parere formulata dal relatore.

Guido BONINO (LNP), pur dichiarando di comprendere in linea di principio le obiezioni mosse al provvedimento da diversi esponenti dell'opposizione, ritiene che esse non possano essere accolte a fronte della necessità di conseguire un risultato definitivo, immediato e concreto in ordine alla questione dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Ritiene infatti necessario far fronte con un'azione sollecita alla situazione di emergenza che si protrae in quel territorio ormai da troppi anni.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritiene che potrebbe essere opportuno inserire tra le premesse della proposta di parere una puntualizzazione in ordine alla straordinarietà

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dell'intervento che ha valenza per un limitato e definito periodo di tempo. Preannuncia comunque il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere presentata.

Simone BALDELLI (PdL), relatore, condividendo la precisazione richiesta dal collega Fedriga, riformula la proposta di parere nel senso di inserire un'ulteriore premessa dal seguente tenore «considerata la straordinarietà dell'intervento che ha valenza per un limitato e definito periodo di tempo».

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore come riformulata (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 16.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.35 alle 17.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Conversione in legge del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.