CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 giugno 2008
14.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 43

SEDE REFERENTE

Martedì 10 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Guido Bertolaso, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 11.10.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 5 giugno 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che il Governo ha consegnato una documentazione, predisposta dal Dipartimento della Protezione civile, contenente elementi di chiarimento in merito alle questioni emerse nel corso del dibattito in Commissione (vedi allegato 1). Avverte, inoltre, che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti agli articoli del decreto-legge in esame (vedi allegato 2).
Al riguardo, ricorda che il decreto-legge n. 90 del 2008 introduce misure straordinarie specificamente destinate alla soluzione dell'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania, nonché limitate e circoscritte disposizioni organizzative che interessano il Dipartimento della Protezione civile e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Conseguentemente, considerato il circoscritto ambito di intervento del decreto-legge, ritiene che presentino profili di dubbia ammissibilità, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi, in quanto non strettamente attinenti alla materia oggetto del decreto-legge: l'articolo aggiuntivo Romano 5.01, che è diretto a prevedere ulteriori autorizzazioni all'esercizio di impianti produttivi su tutto il territorio nazionale, in deroga alla normativa in materia di autorizzazione integrata ambientale; gli emendamenti Romano 11.29 e 11.34, che mirano a ricomprendere le autorità d'ambito della regione

Pag. 44

Sicilia e la stessa regione Sicilia tra i beneficiari delle specifiche misure e risorse che il decreto-legge in esame pone in capo al CONAI; gli articoli aggiuntivi Romano 11.01 e 11.02, che introducono modifiche normative di natura generale alla vigente disciplina della TARSU e ad una disposizione del «codice ambientale» in materia di fissazione della tariffa per la gestione dei rifiuti; l'emendamento Romano 18.3, che disciplina le agevolazioni tariffarie per gli impianti di termovalorizzazione nella regione Sicilia; gli articoli aggiuntivi Nicolais 18.01 e Nucara 18.02, che - pur collegati, nella loro formulazione, alle conseguenze prodotte dall'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania - sono finalizzati a dettare misure straordinarie per il settore turistico della stessa regione.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Piffari 2.11; sull'emendamento Guido Dussin 2.13; sull'emendamento Ferranti 3.6; sull'emendamento Piffari 3.7; sugli identici emendamenti Tommaso Foti 6.1 e Lupi 6.2, subordinatamente alla loro riformulazione, nel senso di inserirli alla fine del periodo, preceduti dalla locuzione «nonché»; sull'emendamento Guido Dussin 6.3; sull'articolo aggiuntivo Iannuzzi 8.01; sull'emendamento Guido Dussin 9.10, subordinatamente alla sua riformulazione, nel senso di sopprimere la parola «raggiunte»; sull'emendamento Guido Dussin 10.4; sull'emendamento Libè 11.3; sugli identici emendamenti Cosenza 11.22 e Osvaldo Napoli 11.23.
Invita, quindi, al ritiro dei restanti emendamenti e articoli aggiuntivi presentati.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime parere conforme a quello del relatore.

Tommaso FOTI (PdL), preso atto dell'orientamento espresso dal relatore e dal rappresentante del Governo, ritira i suoi emendamenti 7.5 e 7.7.

Alessandro BRATTI (PD) ritira l'emendamento Realacci 9.3.

Ermete REALACCI (PD), considerato che i pareri di relatore e Governo prospettano l'accoglimento di un solo emendamento del suo gruppo, preannuncia che l'esame degli emendamenti in Commissione non si dovrà considerare improntato ad estrema celerità, in quanto i presentatori di tali emendamenti intendono illustrare con la necessaria attenzione il contenuto delle proposte emendative presentate.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) illustra il suo emendamento 1.1, sottolineando la necessità di garantire trasparenza nell'utilizzo delle risorse finanziarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti in Campania.

Il sottosegretario Roberto MENIA ritiene che l'emendamento Zamparutti 1.1 prefiguri un inutile appesantimento procedurale e che la trasparenza nell'uso delle risorse sia già garantita dal testo in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Zamparutti 1.1.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 1.2 e l'emendamento Volpi 2.1.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il suo emendamento 2.2, sottolineando l'importanza della sua approvazione.

Gianpiero BOCCI (PD) manifesta dubbi sull'esito della votazione testé svolta e invita il Presidente a garantire, per le prossime votazioni, la verifica della regolarità dell'esito delle votazioni stesse.

Guido DUSSIN (LNP) ricorda di aver sollecitato, in precedenza, l'intervento dei segretari, proprio perché aveva intuito l'intento ostruzionistico dei gruppi di opposizione, confermato ora dalla richiesta, a suo giudizio infondata, avanzata dal deputato Bocci. Richiama, inoltre, i gruppi di

Pag. 45

opposizione a mantenere la pur legittima pratica ostruzionistica entro i confini di una certa «eleganza istituzionale».

Ermete REALACCI (PD) ritiene inaccettabile che l'impegno costruttivo del suo gruppo per il miglioramento del provvedimento in esame possa essere interpretato come atteggiamento ostruzionistico.

Tommaso GINOBLE (PD) sottolinea l'importanza fondamentale del rispetto delle regole nello svolgimento dei lavori della Commissione e ritiene che in nessun caso tale questione possa essere sminuita a questione di «eleganza» nei rapporti fra maggioranza e opposizione.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 2.2.

Salvatore MARGIOTTA (PD) stigmatizza l'atteggiamento dei gruppi di maggioranza, che sembrano intenzionati a respingere sistematicamente le proposte emendative del suo gruppo, tendenti esclusivamente a rendere migliore e più rispondente alla situazione reale il testo del provvedimento in esame. Passa, quindi, ad illustrare il suo emendamento 2.3, rilevando che esso non intende in alcun modo cancellare, ma solo delimitare meglio, l'uso delle forze armate, escludendo il loro coinvolgimento in attività e compiti tipicamente riferibili alle forze di polizia.

Ermete REALACCI (PD) ricorda che il tema oggetto dell'emendamento Margiotta 2.3 è stato più volte sollevato, anche da alcuni ministri, e che lo stesso emendamento si prefigge esclusivamente di rendere esplicito il fatto che le forze armate non possono essere impiegate per compiti di ordine pubblico.

Guido DUSSIN (LNP) ricorda che il suo gruppo si era già espresso contro l'uso delle forze armate per i compiti di raccolta dei rifiuti. Pur ritenendo che il testo in discussione scongiuri tale eventualità, manifesta la disponibilità del suo gruppo ad approfondire le varie tematiche e invita i gruppi di opposizione a riformulare in questa direzione gli emendamenti presentati.

Il sottosegretario Roberto MENIA, pur comprendendo le preoccupazioni espresse dal deputato Realacci, ritiene che un uso limitato ed eventuale, nonché temporalmente definito, delle forze armate, nei termini stabiliti dal decreto-legge in discussione, sia strumento necessario per fronteggiare efficacemente l'emergenza in atto. Nel rassicurare, inoltre, il deputato Guido Dussin su un impiego delle forze armate che sia totalmente rispettoso del loro ruolo e della loro dignità, richiama l'importanza, sul piano simbolico e del messaggio politico, delle disposizioni che disciplinano l'impiego delle forze armate nell'emergenza in atto.

Ermete REALACCI (PD), nel sollecitare al relatore la proposta di accantonamento dell'emendamento Margiotta 2.3, ai fini di un suo maggiore approfondimento, ribadisce che il suo gruppo è disponibile ad un iter parlamentare celere e positivo del decreto-legge in esame; a questo scopo, tuttavia, giudica indispensabile introdurre nel testo almeno alcune delle modifiche proposte, come segno concreto di un lavoro comune e di un impegno costruttivo e condiviso.

Maurizio LUPI (PdL) ritiene che l'esperienza maturata in seno alla VIII Commissione nella passata legislatura possa avvalorare alcune delle considerazioni svolte dal deputato Realacci e giudica senz'altro possibile approfondire - in vista del dibattito in Assemblea e in sede di Comitato dei nove - le tematiche segnalate dai gruppi dell'opposizione.

Ermete REALACCI (PD), considerati gli elementi emersi nel corso del dibattito, ritira l'emendamento Margiotta 2.3.

Guido DUSSIN (LNP), alla luce del dibattito svolto sull'emendamento Margiotta 2.3, ritira il suo emendamento 2.4.

Pag. 46

Ermete REALACCI (PD) illustra il suo emendamento 2.5, sottolineando l'importanza del rafforzamento dell'azione preventiva di contrasto della criminalità, che l'emendamento si propone. Nel richiamare l'analogo, positivo, precedente rappresentato dalla cosiddetta Operazione Primavera, condotta alcuni anni fa in Puglia contro il contrabbando, raccomanda l'approvazione dell'emendamento, che, tra l'altro, comporta oneri finanziari limitati.

Mauro LIBÈ (UdC) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Realacci 2.5.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) fa presente che il suo gruppo condivide l'emendamento Realacci 2.5

Il sottosegretario Roberto MENIA, pur comprendendo le ragioni che sono alla base della proposta emendativa del deputato Realacci, ritiene che essa comporti il rischio di un appesantimento dell'impianto normativo, che già consente al Sottosegretario di Stato di avvalersi dell'intervento delle forze di polizia nell'azione di prevenzione, oltre che di contrasto e repressione, della criminalità organizzata.

Ermete REALACCI (PD), intervenendo per una precisazione, ribadisce l'alto valore simbolico del suo emendamento 2.5, anche in termini di vicinanza alle forze di polizia quotidianamente impegnate sul territorio campano nelle operazioni di contrasto della criminalità.

Raffaella MARIANI (PD) segnala la contraddittorietà dell'atteggiamento del Governo, il quale, mentre ritiene che l'emendamento Realacci 2.5 si risolva in un superfluo appesantimento dell'impianto normativo, ha tuttavia giudicato indispensabile confermare le disposizioni sull'impiego delle forze armate, soprattutto per il loro valore simbolico e per il messaggio politico che esse diffondono.

La Commissione respinge l'emendamento 2.5.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 2.9, finalizzato a chiarire in maniera esplicita la tipologia di comportamenti punibili in base al comma 9 dell'articolo 2.

La Commissione respinge l'emendamento Piffari 2.9.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 2.7, anch'esso destinato ad introdurre elementi di chiarezza normativa.

La Commissione respinge l'emendamento Piffari 2.7.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 2.8.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Piffari 2.8 e 2.6.

Donatella FERRANTI (PD) ritira i suoi emendamenti 2.10 e 2.12.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Piffari 2.11 e Guido Dussin 2.13.

Ermete REALACCI (PD) avverte che il suo gruppo si asterrà sugli emendamenti soppressivi riferiti all'articolo 3, nella consapevolezza che le disposizioni in esso contenute, pur ampiamente migliorabili, non debbono essere rimosse dal testo del decreto-legge in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Vietti 3.1.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 3.2.

Tommaso FOTI (PdL) invita la Commissione ad attendere il parere della II Commissione in relazione all'articolo 3, segnalando l'opportunità di non apportarvi alcuna modifica in questa fase di esame.

Pag. 47

Guido DUSSIN (LNP) si associa alla proposta formulata dal deputato Tommaso Foti.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene di non poter accedere alla richiesta del deputato Tommaso Foti, dal momento che la Commissione Giustizia è chiamata ad esprimere soltanto un parere sul testo in esame, mentre spetta alla VIII Commissione, competente in sede referente, la funzione di discutere e, se del caso, emendare il testo stesso. Ritiene, pertanto, che sia di fondamentale importanza capire nel corso dei lavori della Commissione quale sia l'effettivo orientamento del Governo e della maggioranza parlamentare sulle proposte emendative presentate.

Giuseppe SCALERA (PdL), nel riconoscere che gli emendamenti in materia di giustizia presentano profili di particolare delicatezza, auspica che già nelle prossime ore sia possibile addivenire ad un testo condiviso. Pertanto, ritiene che sia un errore dividersi ora con una votazione fra favorevoli e contrari alle proposte emendative che in questo momento sono all'attenzione della Commissione e che fin dalle prossime ore saranno poste all'attenzione dell'Assemblea.

Ermete REALACCI (PD), riferendosi all'intervento del deputato Scalera, ritiene di dover ribadire un punto politicamente essenziale per il prosieguo dei lavori. Ricorda che, con spirito costruttivo, il suo gruppo ha individuato e segnalato fin dall'inizio alcuni punti critici del provvedimento in esame; ha, quindi, proceduto al loro approfondimento e alla formulazione di specifiche proposte emendative migliorative, fra le quali quelle tradotte in emendamenti all'articolo 3, che nelle ultime ore hanno trovato conforto anche nelle prese di posizione degli organismi rappresentativi della magistratura.

Agostino GHIGLIA (PdL) relatore, ritiene opportuno procedere alla votazione degli emendamenti all'articolo 3, rinviando semmai ai lavori dell'Assemblea l'eventuale approfondimento delle problematiche da essi sollevate.

Tino IANNUZZI (PD) sottolinea che gli emendamenti presentati dal suo gruppo all'articolo 3 del provvedimento in esame mirano esclusivamente al perseguimento di una equilibrata soluzione, capace di portare ad una sintesi positiva il dibattito in atto, nel senso di un riconoscimento della legittimità costituzionale delle norme contenute nel decreto-legge in esame e, al tempo stesso, di un loro miglioramento, non solo sotto il profilo della coerenza ordinamentale, ma anche della loro efficacia.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Piffari 3.2 e 3.3.

Donatella FERRANTI (PD) illustra i suoi emendamenti 3.4 e 3.5, che intendono disciplinare in modo chiaro la condotta che deve essere perseguita penalmente. In tal senso, gli emendamenti propongono un riferimento alla fattispecie di «danno ambientale» di cui all'articolo 300 del cosiddetto «codice ambientale» ovvero una specificazione di quello che deve intendersi un reato compiuto nell'ambito della gestione dei rifiuti.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ferranti 3.4 e 3.5, e approva gli emendamenti Ferranti 3.6 e Piffari 3.7.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 3.8, ispirato alla medesima logica che ha guidato i precedenti emendamenti del suo gruppo riferiti all'articolo 3.

La Commissione respinge l'emendamento Piffari 3.8.

Donatella FERRANTI (PD) illustra il suo emendamento 3.9, rilevando che esso rappresenta un cardine della proposta politica del suo gruppo. L'emendamento si fa carico, infatti, di proporre una soluzione

Pag. 48

equilibrata - che si richiama, con particolare riferimento alle attribuzioni delle procure distrettuali, alle norme vigenti in materia di lotta alla criminalità organizzata - capace di garantire efficacia e coerenza all'azione degli uffici giudiziari, scongiurando al tempo stesso il rischio derivante dalla prospettata attribuzione al Procuratore della Repubblica di Napoli di una sorta di «potere assoluto», che non trova fondamento alcuno né nell'ordinamento giudiziario né, soprattutto, nel dettato costituzionale.

Tino IANNUZZI (PD) sottolinea l'anomalia negativa rappresentata dalla paventata istituzione di una sorta di «superprocura» a Napoli, ritenendo che, se è vero che l'eccezionalità della situazione in atto richiede l'adozione anche di una serie di norme derogatorie della normativa ordinaria, è altrettanto vero che tali deroghe hanno un senso e sono giustificate solo quando rispondano anche all'esigenza di un rafforzamento, in termini di efficacia e di celerità, dell'azione delle istituzioni democratiche e degli organi dello Stato. Così non è, a suo giudizio, nel caso dell'attuale formulazione dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge in esame, che - invece di dare risposte positive ai problemi esistenti - rischia di aggravarli e di crearne di nuovi in termini di funzionalità e di efficacia dell'azione degli uffici giudiziari in Campania.

Sergio PIZZOLANTE (PdL) osserva che la discussione relativa all'emendamento Ferranti 3.9 risulta politicamente e istituzionalmente imbarazzante, in quanto i gruppi di opposizione, anziché esprimere i propri orientamenti, stanno, di fatto, sostenendo acriticamente le posizioni assunte in questi giorni dalla magistratura.

Ermete REALACCI (PD) ricorda, ove fosse necessario, che fin dall'inizio del dibattito in Commissione sul decreto-legge in esame, il suo gruppo aveva posto in evidenza, fra le altre, la questione della cosiddetta «superprocura» e che, fin dall'inizio, le sue proposte migliorative erano incardinate, da un lato, sul riconoscimento di un'esigenza di maggiore coerenza ed efficacia dell'azione della magistratura, alla quale il provvedimento dava risposta, e dall'altro, sulla critica della proposta organizzativa dallo stesso prospettata. Tali proposte migliorative sono state, quindi, tradotte in emendamenti che, con comprensibile soddisfazione del suo gruppo, hanno poi trovato riscontro in molteplici prese di posizione, anche da parte di istituzioni e di organismi rappresentativi dell'ordine giudiziario, come, da ultimo, risulta dal parere espresso dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Tino IANNUZZI (PD) intervenendo per una precisazione, rileva che gli interventi dei deputati del suo gruppo non hanno fatto altro che richiamare il parere reso dal CSM, ossia dall'organo di autogoverno della magistratura.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ferranti 3.9 e Piffari 3.10, 3.11 e 3.12.

Il sottosegretario Roberto MENIA avverte che il Governo - raccogliendo le sollecitazioni provenienti da taluni emendamenti presentati dal deputato Tommaso Foti e da elementi contenuti in alcuni emendamenti dei gruppi di opposizione - ha predisposto due emendamenti riferiti agli articoli 7 e 13 del decreto-legge in esame (vedi allegato 3).

Angelo ALESSANDRI, presidente, prende atto dell'iniziativa assunta dal Governo e invita i gruppi interessati a presentare non oltre le ore 14 di oggi eventuali subemendamenti riferiti agli emendamenti testé depositati.
Avverte peraltro che, essendo imminente l'inizio delle votazioni in Assemblea, la seduta sarà ora sospesa e riprenderà alla prima pausa dei lavori dell'Assemblea stessa.
Sospende, quindi, la seduta.

La seduta, sospesa alle 12.15, è ripresa alle 14.15.

Pag. 49

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che il Governo, prima della sospensione della seduta, ha presentato gli emendamenti 7.8 e 13.6, in relazione ai quali sono pervenuti anche taluni subemendamenti (vedi allegato 3). Al riguardo, considerata anche la brevissima sospensione dei lavori dell'Assemblea e visto che diversi gruppi hanno posto l'esigenza di un più compiuto approfondimento sulla valutazione di tali proposte emendative, ritiene utile prevedere che la seduta della Commissione sia ulteriormente sospesa e riprenda al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.

Tino IANNUZZI (PD) osserva che il suo gruppo prende atto dell'ulteriore sospensione dei lavori della Commissione, dichiarandosi disponibile alla loro ripresa al termine delle votazioni in Assemblea.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, giudica condivisibile la proposta testé formulata dal presidente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, sospende, quindi, la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.20, è ripresa alle 20.55.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che la Commissione riprenderà l'esame degli emendamenti, partendo dall'emendamento Ferranti 3.13.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ferranti 3.13, Piffari 3.14, gli identici emendamenti Ferranti 3.15 e Piffari 3.16, l'emendamento Ferranti 3.17, gli identici emendamenti Piffari 3.18 e Vietti 3.19, nonché gli emendamenti Piffari 3.20 e 3.21, Ferranti 3.22 e Piffari 3.23.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che la questione della cosiddetta «superprocura» debba rimanere aperta e chiede, in tal senso, che la maggioranza dia un segno di disponibilità a riconsiderare l'attuale formulazione del testo, anche in vista del dibattito in Assemblea. Raccomanda, pertanto, l'approvazione dell'emendamento Ferranti 3.24, che mira a circoscrivere la fattispecie disciplinata, allo scopo non di indebolire ma, al contrario, di rendere più efficace e di rafforzare l'azione degli uffici giudiziari, che altrimenti rischierebbero di doversi occupare anche di reati che nulla hanno a che fare con la gestione del ciclo dei rifiuti e l'emergenza in atto.

La Commissione respinge l'emendamento Ferranti 3.24.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Paolo Russo 3.01; si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Ferranti 4.1 e gli identici emendamenti Ferranti 4.2 e Piffari 4.3.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 5.1.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione degli identici emendamenti Tommaso Foti 6.1 e Lupi 6.2, nella loro proposta di riformulazione.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Tommaso Foti 6.1 e Lupi 6.2, nella nuova formulazione (vedi allegato 2), nonché l'emendamento Guido Dussin 6.3.

Ermete REALACCI (PD) illustra il suo emendamento 7.1, ribadendo il giudizio del suo gruppo circa l'assoluta estraneità di materia dell'articolo 7 del provvedimento in esame rispetto al suo contenuto proprio.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Realacci 7.1 e Piffari 7.2.

Salvatore MARGIOTTA (PD) illustra il suo emendamento 7.3, rilevando che esso trae origine dalle dichiarazioni del rappresentante del Governo, secondo il quale

Pag. 50

l'intervento sulla Commissione VIA era motivato dall'esigenza di ottenere risparmi e razionalizzazioni di spesa, con la riduzione da 60 a 50 dei suoi componenti. Al riguardo, osserva che l'emendamento propone - se davvero si vuole perseguire lo scopo del contenimento delle spese per il funzionamento della citata Commissione - di ridurre da 60 a 20 il numero dei suoi componenti.

La Commissione respinge l'emendamento Margiotta 7.3.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) illustra il suo emendamento 7.4, rilevando l'opportunità che l'annunciato intervento di spoil-system rispetto alla Commissione VIA tenga almeno conto della naturale scadenza degli organi ai quali esso si vuole applicare.

La Commissione respinge l'emendamento Piffari 7.4.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Nucara 7.6; si intende che vi abbia rinunciato.

Guido DUSSIN (LNP) prospetta l'opportunità di accantonare l'emendamento 7.8 del Governo e i relativi subemendamenti.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, dichiara di condividere la proposta formulata dal deputato Guido Dussin.

La Commissione conviene di accantonare l'emendamento 7.8 del Governo e i relativi subemendamenti.

Alessandro BRATTI (PD) illustra il suo emendamento 8.1, sottolineando come il termine di 30 giorni previsto per gli adempimenti in tema di realizzazione dei termovalotrizzatori sia del tutto inverosimile.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Bratti 8.1 e Libé 8.2 e 8.3.

Tino IANNUZZI (PD) illustra il suo articolo aggiuntivo 8.01, rilevando che esso è diretto a favorire la realizzazione di termovalorizzatori, la cui costruzione avviene in un contesto straordinario ed eccezionale quale quello della Campania, nel quale le difficoltà da affrontare sono più forti e pesanti rispetto ad altre zone del Paese. Fa presente che la concessione degli incentivi, del resto, è rimessa alla proposta motivata del Sottosegretario di Stato, sulla base di una congrua verifica di tutti gli esperti e degli impianti effettivamente occorrenti per una adeguata capacità di smaltimento.

Mauro LIBÈ (UdC), nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Iannuzzi 8.01, ribadisce tuttavia la contrarietà, in linea di principio, rispetto al sistema degli incentivi CIP6 e sottolinea che il preannunciato voto favorevole è unicamente dovuto all'eccezionalità dell'emergenza in atto in Campania.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo Iannuzzi 8.01 e respinge l'emendamento Piffari 9.1.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) illustra il suo emendamento 9.2, sottolineando che esso è strettamente collegato ai suoi emendamenti 11.21, 11.25, 11.26, 11.27 e 11.30, che complessivamente delineano - per perseguire efficacemente l'obiettivo strategico della riduzione delle discariche - un sistema alternativo di raccolta degli imballaggi inerti, nonché del loro successivo collocamento, trattamento e smaltimento nelle aree produttive attualmente inutilizzate della regione Campania, precisando che le stesse ammontano complessivamente a quasi 330 ettari. Inoltre, con riferimento al sistema dei consorzi obbligatori, che a suo avviso è una delle cause principali della disastrosa emergenza in atto, chiede al Governo un supplemento di attenzione nei confronti dei suoi emendamenti, ritenendo che l'unico modo per uscire davvero dall'emergenza sia rappresentato da una radicale svolta verso il decentramento e l'autogestione del ciclo

Pag. 51

dei rifiuti da parte dei comuni, svolta che è oggi resa impossibile dal soffocante sistema consortile.

Guido DUSSIN (LNP) ritiene che il contenuto dell'emendamento Zamparutti 9.2 possa essere più utilmente ripresentato, sotto forma di ordine del giorno, nell'esame in Assemblea.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) prende atto positivamente dell'intervento del deputato Guido Dussin e preannuncia che valuterà attentamente l'opportunità di presentare il richiamato atto di indirizzo nel corso dell'esame in Assemblea.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Zamparutti 9.2, Piffari 9.4, 9.5, 9.6, 9.7 e 9.8, nonché l'emendamento Nizzi 9.9.

Il sottosegretario Roberto MENIA raccomanda l'approvazione dell'emendamento Guido Dussin 9.10 nella sua proposta di riformulazione, in modo che le disposizioni in esso contenute non debbano riferirsi soltanto alle intese già concluse.

Ermete REALACCI (PD), nell'annunciare il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Guido Dussin 9.10, nella sua nuova formulazione, ribadisce che - mentre vi è la piena condivisione sul principio di responsabilità nella gestione del ciclo dei rifiuti - sarebbe «bizzarro» che si consentisse di esportare i rifiuti in Germania vietandone, invece, il loro trasferimento infra-regionale sulla base di apposite intese fra le regioni interessate.

Guido DUSSIN (LNP) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione del suo emendamento 9.10.

La Commissione approva l'emendamento Guido Dussin 9.10, nella sua nuova formulazione (vedi allegato 2).

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 9.11.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Libé 9.12 e Piffari 10.1.

Alessandro BRATTI (PD) illustra l'emendamento Realacci 10.2, rilevando che esso tende a porre rimedio ad un'evidente incongruenza testuale, che nella delicata materia del trattamento delle acque reflue «dimentica» di indicare il termine di scadenza dell'emergenza come limite massimo di durata del regime derogatorio.

Il sottosegretario Roberto MENIA ritiene che le considerazioni del deputato Bratti siano fondate; propone, pertanto, di riformulare l'emendamento Realacci 10.2, nel senso di costruirlo come intervento aggiuntivo anziché sostitutivo.

Ermete REALACCI (PD) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione del suo emendamento 10.2.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, rivedendo l'orientamento precedentemente assunto, esprime parere favorevole sulla nuova formulazione dell'emendamento Realacci 10.2.

La Commissione approva l'emendamento Realacci 10.2, nella sua nuova formulazione (vedi allegato 2).

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 10.3.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Guido Dussin 10.4, respinge gli emendamenti Piffari 11.1 e 11.2, nonché l'emendamento Zamparutti 11.4, e approva l'emendamento Libé 11.3.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Cosenza 11.5 e Paolo Russo 11.6; si intende che vi abbiano rinunciato.

Salvatore MARGIOTTA (PD) illustra il suo emendamento 11.9, rilevando che esso riformula in modo più stringente la disposizione contenuta nel provvedimento in

Pag. 52

esame, prevedendo, nei confronti dei comuni inadempienti rispetto al raggiungimento degli obiettivi fissati in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, l'obbligatorietà e non la facoltatività del loro commissariamento. Chiede, pertanto, al Governo un supplemento di riflessione sul significato dell'emendamento stesso, auspicandone l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Margiotta 11.9.

Mauro LIBÈ (UdC) ribadisce che per il suo gruppo il commissariamento ad acta è un istituto controproducente rispetto all'obiettivo condiviso della responsabilizzazione degli amministratori locali e raccomanda, per questo, l'approvazione del suo emendamento 11.7, che sanziona i comuni inadempienti con lo scioglimento delle amministrazioni ed il loro commissariamento.

Guido DUSSIN (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Libé 11.7, che si muove nella stessa logica del suo emendamento 11.8.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Libé 11.7 e Guido Dussin 11.8.

Ermete REALACCI (PD) ritira il suo emendamento 11.10.

Alessandro BRATTI (PD) illustra il suo emendamento 11.11, che fa riferimento alla necessità di avvalersi del sistema delle agenzie ambientali per lo svolgimento di propri compiti di istituto.

Il sottosegretario Roberto MENIA prospetta l'opportunità di accantonare l'emendamento Bratti 11.11, il cui contenuto è strettamente connesso all'esito della votazione dell'emendamento 7.8 del Governo, anch'esso in precedenza accantonato.

La Commissione conviene di accantonare l'emendamento Bratti 11.11; respinge, quindi, l'emendamento Mariani 11.12.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Cosenza 11.13 e Osvaldo Napoli 11.14; si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione respinge l'emendamento Mariani 11.15.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Cosenza 11.16 e Osvaldo Napoli 11.17, nonché degli identici emendamenti Cosenza 11.18 e Osvaldo Napoli 11.19; si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Libé 11.20 e Zamparutti 11.21.

Mauro LIBÈ (UdC) dichiara di sottoscrivere gli identici emendamenti Cosenza 11.22 e Osvaldo Napoli 11.23.

La Commissione approva gli identici emendamenti Cosenza 11.22 e Osvaldo Napoli 11.23.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Cosenza 11.24; si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Zamparutti 11.25, 11.26, 11.27, 11.28, 11.30 e l'emendamento Mariani 11.31.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Cosenza 11.32 e Osvaldo Napoli 11.33, nonché degli identici emendamenti Cosenza 11.35 e Osvaldo Napoli 11.36; si intende che vi abbiano rinunciato.

Ermete REALACCI (PD) chiede al Governo di cogliere appieno l'importanza del segnale politico che sarebbe rappresentato dall'approvazione del suo emendamento 11.38.

Pag. 53

Il sottosegretario Roberto MENIA dichiara di recepire e apprezzare il segnale politico che la proposta emendativa in questione contiene, invitando a riformularla, nel senso di limitarla alla prima parte e non a quella consequenziale, poiché non vi sono margini per aumentare la dotazione finanziaria.

Tino IANNUZZI (PD) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione dell'emendamento Realacci 11.38, di cui è cofirmatario, poiché consente di inserire esplicitamente il tema delle bonifiche dei siti inquinati nel testo del provvedimento in esame. Preannuncia che si adopererà, in vista del dibattito in Aula, affinché sia possibile, come egli reputa necessario, aumentare la dotazione finanziaria prevista, per affrontare con efficacia il tema delle bonifiche.

Guido DUSSIN (LNP) chiede che venga chiarito se le bonifiche alle quali si fa riferimento riguardano solo quelle dei siti campani o siano estese a tutto il territorio nazionale.

Il sottosegretario Roberto MENIA assicura che l'intervento sarebbe circoscritto alla sola regione Campania.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sulla nuova formulazione dell'emendamento Realacci 11.38.

La Commissione approva l'emendamento Realacci 11.38, nella sua nuova formulazione (vedi allegato 2).

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Cosenza 11.37; si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge l'emendamento Piffari 11.39.

Alessandro BRATTI (PD) illustra il suo emendamento 11.40, che - in un quadro di deroghe riferite sia alla realizzazione che all'attivazione degli impianti, che rischia di escludere qualsiasi controllo ambientale in materia - introduce una strumentazione che tende a rassicurare l'opinione pubblica, sia sul versante della tutela dell'ambiente che della salute dei cittadini.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Bratti 11.40 e 12.1.

Alessandro BRATTI (PD), richiamandosi alle considerazioni espresse in precedenza, sottolinea l'importanza del suo emendamento 13.1, che mira a rafforzare i percorsi di informazione completa e trasparente a favore della cittadinanza. Si rammarica, peraltro, che la rapidità delle operazioni di voto non gli ha consentito di illustrare il suo emendamento precedente, diretto a mettere sullo stesso piano di tutela e di garanzia i creditori diversi dai privati e, in particolare, gli enti e gli organismi pubblici che pure hanno prestato la propria opera e la propria attività nel settore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bratti 13.1, approva l'emendamento 13.6 del Governo e respinge l'emendamento Realacci 13.2.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Cosenza 13.3 e Osvaldo Napoli 13.4, nonché dell'emendamento Romano 13.5; si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Mariani 14.1 e gli identici emendamenti Piffari 16.1 e Libé 16.2.

Mauro LIBÈ (UdC) giudica incomprensibile il fatto che in un provvedimento d'urgenza, emanato per affrontare l'emergenza rifiuti in Campania e di fronte ad un atteggiamento del Governo che sistematicamente pone la questione delle limitate risorse finanziarie disponibili, si trovi

Pag. 54

poi il modo di introdurre norme onerose in tema di assunzione di personale, di promozioni e avanzamenti di carriera. Raccomanda, pertanto, l'approvazione delle proposte emendative del suo gruppo.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Libé 16.3 e 16.4.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Nucara 16.5 e Vessa 16.6; si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Libé 16.7, Piffari 16.8, Libé 16.9, 16.12, 16.10 e 16.11.

Angelo ALESSANDRI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Brandolini 16.13; si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge l'emendamento Libé 16.14.

Carmen MOTTA (PD) illustra l'emendamento Damiano 16.15, che so pone la finalità di evitare una inspiegabile lievitazione dei costi per il personale del Dipartimento della protezione civile, oltre che di garantire che non sia derogato il principio generale delle assunzioni per pubblico concorso.

Carlo MONAI (IdV) osserva che il suo gruppo condivide pienamente lo spirito della proposta emendativa formulata dal gruppo del Partito Democratico, tanto che a tale spirito si richiama anche l'identico emendamento Piffari 16.16.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Damiano 16.15, Piffari 16.16 e Libé 16.17.

Carmen MOTTA (PD) illustra l'emendamento Damiano 16.18, che si ispira agli stessi principi degli emendamenti testé respinti dalla Commissione.

La Commissione respinge l'emendamento Damiano 16.18.

Guido DUSSIN (LNP) fa presente che il suo emendamento 17.1 è stato firmato da tutti i componenti del suo gruppo; per tali ragioni, pur potendo ritirare tale emendamento a fronte dell'invito rivolto dal relatore e dal rappresentante del Governo, preferisce insistere per la sua votazione, al fine di non mettere a disposizione di alcuni gruppi di opposizione facili strumenti procedurali. In ogni caso, preannuncia la riformulazione di tale emendamento per l'esame in Assemblea, qualora la Commissione decidesse di respingerlo nell'attuale formulazione.

Carlo MONAI (IdV) intende precisare che il suo gruppo condivide lo spirito dell'emendamento Guido Dussin 17.1, nel rispetto del principio comunitario «chi inquina paga».

La Commissione respinge l'emendamento Guido Dussin 17.1.

Carmen MOTTA (PD) illustra gli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, di cui è cofirmataria, sottolineando l'importanza di un intervento emendativo che possa porre rimedio e correggere una pericolosa disposizione contenuta nel provvedimento in esame, secondo la quale sarebbe possibile derogare, in blocco, ad un complesso di disposizioni introdotte con una legge votata all'unanimità dal Parlamento nella passata legislatura, diretta a rafforzare gli strumenti di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Pur dichiarando la disponibilità del suo gruppo a ragionare su singole ipotesi derogatorie, ritiene del tutto inaccettabile il metodo e il contenuto dell'intervento legislativo prospettato con l'articolo 18 del decreto-legge in esame, che giudica gravissimo e pericoloso.

Il sottosegretario Roberto MENIA avverte che il Governo intende fare una seria verifica sulle questioni poste dagli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, riservandosi di rivalutare il proprio parere in occasione dell'esame in Assemblea. Nel frattempo, insiste per il ritiro di tali emendamenti, non potendo assumere al momento la

Pag. 55

responsabilità di una decisione definitiva sulla materia.

Raffaella MARIANI (PD) fa presente che gli emendamenti sono stati presentati sin dallo scorso 6 giugno e che, pertanto, il Governo avrebbe potuto valutarli con attenzione. In ogni caso, richiede le opportune garanzie su tale questione, trattandosi di un fatto che investe i rapporti di lealtà e di fiducia tra gruppi di opposizione e gruppi di maggioranza.

Guido DUSSIN (LNP) fa presente che, qualora fossero ritirati gli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2, il suo gruppo sarebbe disponibile a votare a favore di analoghe proposte emendative in occasione dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Carmen MOTTA (PD), preso atto della chiara disponibilità manifestata dal Governo e da taluni gruppi di maggioranza, ritira gli emendamenti Damiano 18.1 e 18.2.

Guido DUSSIN (LNP) ritira il suo emendamento 19.1, preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Mariani 19.01.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) giudica essenziale l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Mariani 19.01, ai fini di una costante informazione del Parlamento sull'attuazione del provvedimento in esame.

Il sottosegretario Roberto MENIA, modificando l'orientamento precedentemente espresso, si rimette alla Commissione sull'articolo aggiuntivo Mariani 19.01.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Mariani 19.01.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che la Commissione dovrà ora tornare all'esame degli emendamenti e dei subemendamenti accantonati in precedenza.

Alessandro BRATTI (PD) ricorda che già l'iniziale formulazione dell'articolo 7 del decreto-legge, che si risolve in un sostanziale azzeramento della Commissione VIA, è da ritenersi estraneo e non attinente alla materia del decreto-legge in esame. Ritiene, quindi, che l'emendamento 7.8 del Governo costituisca un netto peggioramento del quadro normativo prospettato, giacché oltre alla Commissione VIA si «manomettono», in un sol colpo, l'ICRAM, l'INFS e, soprattutto, l'APAT, oltre che il complessivo sistema nazionale delle agenzie di protezione dell'ambiente, oggetto nella passata legislatura di un approfondito e proficuo percorso di riforma, condotto dal Governo e dal Parlamento con il coinvolgimento pieno delle regioni, del sistema agenziale e del mondo delle autonomie locali, purtroppo interrotto bruscamente per la fine anticipata della legislatura.
Dichiarando la disponibilità del suo gruppo a prendere in esame le esigenze e le proposte di riordino e di modernizzazione degli enti coinvolti, ritiene inaccettabile e del tutto ingiustificabile che si provveda a interventi di questa portata con lo strumento del decreto-legge. Sottolinea, inoltre, la delicatezza e l'importanza del sistema nazionale dei controlli ambientali, che con il paventato intervento legislativo d'urgenza rischia di vedere azzerata la sua imprescindibile caratteristica di terzietà, in un'ottica di controllo e di subordinazione politica.

Mauro LIBÈ (UdC) fa presente che il suo gruppo aveva iniziato l'esame del provvedimento discutendo con spirito costruttivo, con l'intento di giungere in modo condiviso alla conclusione del dibattito. A suo giudizio, tuttavia, il Governo ha approfittato di tale disponibilità per introdurre elementi che prospettano una riforma strutturale di taluni organismi di protezione ambientale, che non hanno alcun collegamento con l'oggetto del decreto-legge in esame. Per tali ragioni, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 7.8 del Governo e sui relativi subemendamenti.

Pag. 56

Guido DUSSIN (LNP) osserva che il suo gruppo ha condiviso la formulazione dell'articolo 7 del decreto-legge in esame, utile a dare un segnale al precedente Ministro dell'ambiente. Non comprende, tuttavia, le ragioni che hanno portato il Governo a presentare l'emendamento in discussione, sul quale preannuncia l'astensione.

Il sottosegretario Roberto MENIA intende anzitutto rilevare che per il Governo sussiste omogeneità e attinenza fra il contenuto del suo emendamento 7.8 e quello complessivo del provvedimento, richiamando in proposito le molteplici connessioni rinvenibili fra gli organismi coinvolti nell'intervento di razionalizzazione e la complessiva materia oggetto del provvedimento. Ritiene, inoltre, che - se si volesse prendere in considerazione, al di là di astratte enenuciazioni, la concreta situazione degli enti in questione - si verificherebbe facilmente che la prospettata fase transitoria di commissariamento non si discosta poi tanto dalla situazione nella quale, ad esempio, versa tutt'ora l'INFS o nella quale si è trovato fino a pochi mesi fa l'ICRAM. Inoltre, rigetta la sollevata obiezione, secondo la quale si vorrebbe approfittare della discussione del provvedimento d'urgenza in esame per operare una sostanziale riforma del Ministero dell'ambiente, senza tenere conto della volontà e della voce del Parlamento.
In proposito, propone una nuova formulazione del suo emendamento 7.8, che, proprio allo scopo di tenere conto di alcune osservazioni critiche sollevate soprattutto dai deputati dell'opposizione, riconosce la centralità del ruolo del Parlamento, prevedendo che il decreto da adottarsi dopo l'istituzione del nuovo ente sarà emanato solo decorsi venti giorni dalla espressione di uno specifico parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti in materia di ambiente.

Ermete REALACCI (PD) osserva che l'emendamento 7.8 del Governo assume un'enorme rilevanza poiché interviene sul sistema dei controlli ambientali, che rappresenta una questione cruciale per lo stesso Paese. Rileva, inoltre, chetale emendamento, che disciplina una materia palesemente estranea al contenuto del decreto-legge in esame, si propone - nel merito - di mettere insieme in un unico istituto una serie di organismi tra loro molto diversi. Pertanto, per apprezzando lo sforzo sotteso alla proposta di riformulazione testé prospettata, invita il Governo a ritirare il suo emendamento 7.8, ricordando come al termine della scorse legislatura i gruppi dell'allora maggioranza bloccarono un pesante intervento di riorganizzazione del Ministero dell'ambiente.

Raffaella MARIANI (PD) rivolge un appello al Governo e ai gruppi di maggioranza affinché rinuncino a portare a compimento una riforma degli organismi di protezione ambientale che appare affrettata e generica. Invita, peraltro, a non considerare il criterio del risparmio come unico elemento di traino per l'adozione di importanti riforme, soprattutto quando queste riguardano settori molti delicati come quello del monitoraggio ambientale.

Salvatore MARGIOTTA (PD) ritiene offensivo, per i gruppi che stanno lavorando al miglioramento del decreto-legge sull'emergenza campana, che il Governo utilizzi tale provvedimento per imporre una delicata riforma degli organismi di protezione ambientale. Insiste, pertanto, per il ritiro dell'emendamento 7.8 del Governo.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Mariani 0.7.8.1, 0.7.8.2 e 0.7.8.3.

Alessandro BRATTI (PD) ritiene che l'eventuale approvazione dell'emendamento 7.8 del Governo, anche nella sua nuova formulazione, faccia venir meno una straordinaria occasione di affrontare in Parlamento la revisione del sistema delle Agenzie di protezione ambientale. Ricorda, in tal senso, l'importante percorso comune fatto da una proposta di legge in ,materia nella scorsa legislatura, che era stato fortemente condiviso dall'intero

Pag. 57

sistema agenziale. Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 7.8 del Governo, nella sua nuova formulazione.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, prospetta l'opportunità di una breve sospensione della seduta, per consentire i necessari chiarimenti politici sulla nuova formulazione dell'emendamento 7.8 del Governo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 22.15, è ripresa alle 22.25.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, ritiene che - essendo temporaneamente risolti i confronti tra i gruppi di maggioranza - la Commissione possa procedere alla votazione dell'emendamento 7.8 del Governo, nella sua nuova formulazione.

Raffaella MARIANI (PD) intende stigmatizzare il fatto che, in modo sorprendente, i deputati del gruppo della Lega Nord Padania non si sia ripresentato in Commissione dopo l'ultima sospensione della seduta, preferendo - forse - rinunciare ad assumere posizioni formali su un tema delicato come quello dei controlli ambientali.

La Commissione approva, quindi, l'emendamento 7.8 del Governo, nella sua nuova formulazione (vedi allegato 3).

Ermete REALACCI (PD) ritira l'emendamento Bratti 11.11, di cui è cofirmatario, preannunciando la sua riformulazione in occasione dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Angelo ALESSANDRI, presidente, fa presente che, essendosi così concluso l'esame degli emendamenti, il testo risultante sarà trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti in sede consultiva, per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 22.30.