CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 giugno 2008
11.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 giugno 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Ugo Martinat.

La seduta comincia alle 14.00.

Sull'ordine dei lavori.

Andrea GIBELLI, presidente, propone alla Commissione di iniziare i propri lavori dall'esame in sede consultiva del decreto-legge rifiuti, in considerazione del fatto che dalla IX Commissione non è ancora pervenuto il nuovo testo sul decreto-legge Alitalia.

La Commissione concorda.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda ai colleghi che la Commissione inizia oggi l'esame in sede consultiva del decreto-legge sull'emergenza rifiuti. Peraltro, non essendo il provvedimento ancora calendarizzato per l'Aula, il relativo parere potrà essere espresso anche nel corso della prossima settimana. Nella seduta odierna quindi sarà svolta la relazione dal collega Lazzari e successivamente si procederà allo svolgimento degli interventi da parte dei colleghi che lo desiderino.

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Luigi LAZZARI (PdL), relatore, ricorda che il decreto all'esame della Commissione - che reca un insieme di misure complesse e di particolare urgenza, anche in relazione ai pericoli di carattere sanitario connessi alla stagione estiva - dispone misure straordinarie per fronteggiare la perdurante emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché ulteriori disposizioni connesse al complessivo funzionamento del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri in relazione ai maggiori compiti assegnati dal provvedimento. Rileva che la competenza della Commissione sulla materia è di carattere generale, connessa cioè alla necessità di creare nella Campania una situazione che consenta lo sviluppo economico-produttivo dell'intera area, intervenendo su una situazione che non si può non definire drammatica.
In particolare, l'articolo 1 introduce un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana. I commissari delegati e le relative strutture, sono sostituiti da un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. È quindi attribuito al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri il coordinamento della complessiva azione di gestione dei rifiuti nella regione Campania per la durata del periodo emergenziale (prorogato fino al 31 dicembre 2009).
L'articolo 2 affida al Sottosegretario il compito di provvedere all'attivazione dei siti da destinare a discarica. Il Sottosegretario di Stato può utilizzare procedure espropriative per l'acquisizione di siti per lo stoccaggio/smaltimento dei rifiuti nonché disporre l'acquisizione di ogni bene mobile funzionale al corretto espletamento delle attività di propria competenza. Ai siti, alle aree e agli impianti comunque connessi all'attività di gestione dei rifiuti è attribuita la qualifica di «aree di interesse strategico nazionale». Rileva a tale proposito che andrebbe meglio indicato che tale norma si riferisce solo ai siti collocati nella regione Campania. Chiunque vi si introduca abusivamente o ne ostacoli l'accesso autorizzato è punito con l'arresto da 3 mesi ad un anno o l'ammenda da 51 a 309 euro. I poteri d'urgenza sono esercitati dalle autorità competenti, d'intesa con il Sottosegretario di Stato, mentre viene previsto il coinvolgimento delle forze di polizia e delle forze armate al fine di assicurare piena effettività agli interventi ed alle iniziative per fronteggiare l'emergenza. Il Sottosegretario di Stato può richiedere alle autorità competenti l'adozione di ogni provvedimento necessario all'esercizio delle prerogative di pubblica sicurezza. Il Sottosegretario di Stato può inoltre disporre la precettazione dei lavoratori a qualsiasi titolo impiegati nell'attività di gestione dei rifiuti. In caso di indisponibilità, anche temporanea, del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti derivante da qualsiasi causa, egli è altresì autorizzato al ricorso di interventi alternativi anche attraverso il diretto conferimento di incarichi ad altri soggetti idonei.
L'articolo 3 reca disposizioni finalizzate a definire - in via transitoria e fino al termine dello stato emergenziale - la competenza dell'autorità giudiziaria nei procedimenti penali relativi alla gestione dei rifiuti nella regione Campania.
Per tutta la durata dell'emergenza, le aree destinate a discarica e a sito di stoccaggio possono essere oggetto di sequestro preventivo qualora sussistano gravi indizi di reato o sia impossibile contenere altrimenti il pregiudizio alla salute dei cittadini.
L'articolo 4 disciplina la tutela giurisdizionale relativa alle controversie attinenti alla gestione dei rifiuti, anche qualora tale azione sia posta in essere con comportamenti dell'amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati. Le suddette controversie sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, la quale si estende anche alle controversie relative a diritti costituzionalmente tutelati.
Al fine di consentire il pieno rientro dall'emergenza viene autorizzato il conferimento ed il trattamento di una serie di rifiuti (tra cui le cosiddette «ecoballe») presso il termovalorizzatore di Acerra per

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un quantitativo massimo complessivo annuo pari a 600.000 tonnellate. Sono quindi autorizzati l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra e la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa (articolo 5).
L'articolo 6 dispone una valutazione sul valore di alcuni impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, ai fini di una eventuale conversione in impianti per il compostaggio di qualità e per le attività connesse alla raccolta differenziata ed al recupero.
L'articolo 7 riduce da 60 a 50 il numero dei componenti della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale. Viene poi istituita, presso il Ministero dell'ambiente, la figura del Segretario generale.
L'articolo 8 autorizza il Sottosegretario di Stato alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione nel comune di Napoli. Il sindaco provvede entro trenta giorni all'individuazione del sito in cui ubicare l'impianto; in caso di mancato rispetto del predetto termine, il Consiglio dei Ministri delibera in via sostitutiva. È prorogato per un triennio l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o smaltimento.
L'articolo 9 autorizza la realizzazione di 10 siti da destinare a discarica (presso i comuni di Sant'Arcangelo Trimonte (BN) - località Nocecchie; Savignano Irpino (AV) - località Postarza; Serre (SA) - località Macchia Soprana; Serre (SA) - località Valle della Masseria; Andretta (AV) - località Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (NA) - località Pozzelle; Terzigno (NA) - località Cava Vitiello; Napoli località Chiaiano (Cava del Poligono - Cupa del cane); Caserta - località Torrione (Cava Mastroianni); Santa Maria La Fossa (CE) - località Ferrandelle) e individua le tipologie di rifiuti smaltibili.
L'articolo 10 autorizza le attività di trattamento e smaltimento del percolato prodotto dalle discariche regionali presso gli impianti di depurazione delle acque reflue e - in deroga alle disposizioni in materia di disciplina degli scarichi - l'immissione nei corpi idrici ricettori degli scarichi provenienti dagli impianti di depurazione in una misura non superiore al 50 per cento rispetto ai limiti fissati dal Codice ambientale, previa valutazione da parte di un apposito gruppo di lavoro istituito dal Sottosegretario di Stato.
Sono quindi definite misure volte ad incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti nella regione Campania (articolo 11), attraverso una serie di misure così individuate: definizione di obiettivi minimi di raccolta e, per i comuni che non ottemperino, maggiorazioni sulle tariffe di smaltimento; verifica e monitoraggio dei dati da parte del sottosegretario di Stato; scioglimento dei consorzi di bacino di Napoli e Caserta e loro riunione in un unico consorzio; affidamento al CONAI (Consorzio nazionale imballaggi) di apposite campagne di sensibilizzazione e comunicazione; definizione di un piano per la raccolta differenziata per il comune di Napoli; previsione di un apposito stanziamento destinato alla realizzazione di misure di compensazione ambientale. Con l'articolo 12 si autorizzano i capi missione a provvedere - per un importo massimo pari a quaranta milioni di euro - alle attività solutorie nei confronti di creditori, subappaltatori, fornitori o cottimisti delle società affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti (si ricorda in proposito che già il decreto-legge n. 245 del 2005 aveva disposto la risoluzione dei contratti stipulati dal commissario delegato con le affidatarie del servizio smaltimento dei rifiuti solidi urbani, risoluzione poi prorogata al 31 dicembre 2007).
Con l'articolo 13 sono definite nuove iniziative volte a garantire l'informazione e la partecipazione dei cittadini e degli enti pubblici e privati sui temi ambientali e in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti.
Ai sensi di quanto disposto dall'articolo 14, i provvedimenti adottati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza non sono soggetti al preventivo controllo di legittimità della Corte dei conti.
Per assicurare la complessiva funzionalità dell'Amministrazione, l'articolo 15

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reca alcune misure di potenziamento e organizzazione delle strutture facenti capo al Sottosegretario di Stato e al Dipartimento della protezione civile, anche ai fini della determinazione degli emolumenti del personale impegnato nelle attività di gestione dell'emergenza rifiuti (inclusi forze di polizia, forze armate e vigili del fuoco). Sono inoltre sottratte al pignoramento e al sequestro le risorse finanziarie destinate all'emergenza rifiuti e resi privi di effetti i pignoramenti già notificati (articoli 15 e 16).
Per far fronte alle spese derivanti dalle nuove disposizioni, l'articolo 17 istituisce un Fondo per l'emergenza con una dotazione per l'anno 2008 pari a 150 milioni di euro, di cui un importo pari al 10 per cento (15 milioni di euro) è destinato alle spese di parte corrente finalizzate alla risoluzione dell'emergenza.
Si autorizzano, infine, il Sottosegretario di Stato e i capi missione a derogare - nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute, dell'ambiente e del patrimonio culturale - alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali (articolo 18).
L'articolo 19 prevede che lo stato di emergenza si protragga fino al 31 dicembre 2009, mentre l'articolo 20 reca le norme sull'entrata in vigore e la pubblicazione.
In conclusione, si riserva di elaborare una proposta di parere al termine del dibattito, che si augura costruttivo e finalizzato al miglioramento del testo.

Ludovico VICO (PD) osserva che le misure previste dagli articoli 1 e 2 del provvedimento d'urgenza comportano un'esorbitante concentrazione di poteri e forti limitazioni delle libertà fondamentali. Ritiene che sia attribuita un'eccessiva discrezionalità al sottosegretario per quanto riguarda la nomina dei capi missione, che subentrano ai commissari delegati in carica. Al riguardo, ritiene che si dovrebbe chiarire la posizione dei presidenti delle province campane, cui il decreto-legge n. 61 del 2007 aveva attribuito le funzioni di subcommissari, con l'obiettivo di accelerare il processo di restituzione dei poteri agli enti ordinariamente competenti.
Con riferimento all'articolo 3, richiama la nota inviata al Consiglio superiore della magistratura dai pubblici ministeri di Napoli. Sottolinea altresì che le misure contenute negli articoli 5 e 6 del decreto-legge sembrerebbero autorizzare il conferimento di qualsiasi tipologia di rifiuti - tranne il tossico - ai termovalorizzatori. Osserva che le disposizioni appaiono estremamente generiche, anche alla luce della relazione illustrativa del provvedimento in cui si evidenzia che i termovalorizzatori campani bruceranno il rifiuto «tal quale», come risulterà dal processo di raccolta. Al riguardo, sarebbe opportuno che la norma chiarisse quali siano i rifiuti ammessi in deroga al parere di valutazione di impatto ambientale.
Rileva che all'articolo 10, comma 2, non viene specificata la durata delle deroghe alla disciplina degli scarichi. Al riguardo, sottolinea un'eccessiva discrezionalità dell'operato del sottosegretario anche in relazione alla nomina del gruppo di valutazione.
Ricorda che l'articolo 11, ai commi 9 e 10, prevede che per l'attivazione della raccolta differenziata nei comuni campani, si faccia fronte con mezzi e strutture previsti dall'accordo quadro ANCI-CONAI. In particolare, il CONAI, con oneri a proprio carico, dovrà predisporre ed effettuare una campagna di comunicazione finalizzata ad incrementare i livelli di raccolta differenziata. Preannuncia che la disposizione relativa agli oneri sarà oggetto di opposizione da parte dello stesso CONAI.
Con riferimento all'articolo 12, rileva che sarebbe opportuno indicare un tetto massimo per gli importi da riconoscere ai singoli creditori.
Sottolinea che l'articolo 14 stabilisce, attraverso una norma di interpretazione autentica, che i provvedimenti da assumere o già assunti, anche anteriormente alla data di adozione del decreto-legge, non siano sottoposti al controllo di legittimità

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dalla Corte dei conti. Osserva che tale disposizione appare estremamente generica e che il suo ambito di applicazione potrebbe essere esteso anche a casi estranei all'emergenza Campania.
Rileva che all'articolo 15 si prevede, in deroga alle vigenti disposizioni in materia di pubblico impiego, la proroga dei contratti di lavoro già attivati dal Dipartimento della protezione civile. In particolare, il comma 3 dispone l'impignorabilità delle risorse finanziarie destinate a fronteggiare l'emergenza rifiuti, stabilendo inoltre l'inefficacia dei pignoramenti già notificati. Al riguardo, si dovrebbe chiarire la tutela per i creditori che sono titolari del titolo esecutivo, ricordando che alcune dei beni sequestrati riguardano la società Fibe, sulla quale sono attualmente in corso indagini giudiziarie.
Rileva infine l'eccessiva discrezionalità delle disposizioni recate dall'articolo 18 che, tra l'altro, non tiene conto della ripartizione delle competenze tra Stato e regioni prevista dal titolo V della Costituzione.
Ritiene infine che il periodo di realizzazione dei dieci nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti, fissato in quarantacinque giorni, sia assolutamente insufficiente, soprattutto se si tiene conto della serie di adempimenti che devono essere svolti in un così breve lasso di tempo.

Savino PEZZOTTA (UDC) osserva preliminarmente che il suo gruppo è favorevole alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in esame. Evidenzia, tuttavia, profili di illegittimità costituzionale in merito all'articolo 3 del decreto-legge, ricordando che l'articolo 102 della Costituzione stabilisce con chiarezza che non possono essere costituiti giudici straordinari o speciali. Ritiene altresì opportuno approfondire il contenuto del comma 3 dell'articolo 8 che proroga di un triennio l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o smaltimento. Ritiene altresì che si dovrebbero individuare modalità più efficaci per l'incentivazione per la raccolta differenziata e che si dovrebbero attuare campagne informative sull'impatto sanitario e sui rischi per la salute derivanti da una scorretta gestione dei rifiuti. Osserva infine che le disposizioni di cui agli articoli 6 e 8 del decreto-legge non individuano una data certa per il completamento dei termovalorizzatori.

Arturo IANNACCONE (Misto-MpA) esprime apprezzamento per l'orientamento favorevole espresso dal gruppo dell'UdC e invita gli esponenti del Partito Democratico a valutare gli elementi postivi contenuti nel decreto-legge, che fanno tesoro degli errori commessi dal 1994 per fronteggiare la drammatica emergenza rifiuti nella regione Campania. Concorda con il deputato Pezzotta che sarebbe opportuno stabilire con certezza i tempi di realizzazione dei termovalorizzatori. Rileva tuttavia che l'individuazione dei siti da destinare a discarica abbia eccessivamente penalizzato la provincia di Avellino, caratterizzata da un notevole turismo ambientale. Auspica, pertanto, che possa essere realizzata una sola discarica nel territorio della provincia di Avellino.

Alberto TORAZZI (LNP) ricorda che la Lega ha sempre espresso un orientamento favorevole alla realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti in territorio campano. Nel sottolineare i numerosi aspetti positivi delle misure recate dal provvedimento d'urgenza, osserva che la norma di interpretazione autentica, di cui all'articolo 14, che sottrae al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti i provvedimenti adottati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, difficile da accettare nel merito, appare necessaria a fronteggiare la gravissima emergenza della regione Campania. Riterrebbe opportuno prevedere infine una commissione che abbia l'obiettivo di valutare gli errori finora commessi nella gestione dell'emergenza rifiuti.

Andrea GIBELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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DL 80/2008: Misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo.
Nuovo testo C. 1094/A Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che in relazione al rinvio in IX Commissione del decreto-legge Alitalia, e alle modifiche da tale Commissione apportate al testo - conseguenti ad un emendamento presentato dal Governo - la Commissione è chiamata a deliberare un nuovo parere. Da quindi la parola al relatore, collega Vignali.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, il nuovo testo approvato dalla IX Commissione recepisce proposte emendative del Governo finalizzate a raccogliere in un unico provvedimento le varie disposizioni emanate su Alitalia.
Il comma 2 del nuovo articolo 1 in esame, riprendendo il contenuto del precedente comma 2, prevede che il rimborso della somma da parte di Alitalia dovrà essere effettuato nel minor termine fra il trentesimo giorno successivo alla cessione o perdita del controllo effettivo da parte del Ministero dell'economia ed il 31 dicembre 2008.
Il comma 2-bis prevede una maggiorazione, pari all'1 per cento, del tasso di interesse gravante sull'importo di cui al comma. Tale incremento viene disposto, secondo quanto afferma la relazione illustrativa, per compensare l'eventuale modifiche alle condizioni del prestito, derivante dalla possibile liquidazione di Alitalia S.p.a.
Va ricordato che il tasso di interesse da applicarsi per la restituzione del prestito è stabilito come segue:
fino al 30 giugno 2008 si applica il tasso di interesse previsto nella comunicazione della Commissione 2007/C 319/03 (attualmente pari al 5,9 per cento);
dal 1o luglio 2008 si applicherà il tasso di interesse derivante dai criteri di cui alla comunicazione 2008/C 14/02, la quale ha previsto una revisione del metodo di indicazione dei tassi di riferimento che prevede quale base di calcolo l'applicazione dei tassi IBOR a un anno.

Il comma 2-ter dispone che le somme che formano oggetto del prestito, comprensive degli interessi maturati, saranno utilizzate per coprire le perdite che comportino una diminuzione del capitale versato e delle riserve inferiori al livello minimo legale.
Va osservato che tale diversa configurazione del provvedimento può incidere sulla valutazione della norma ai sensi della disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato.
I commi 2-quater e 2-quinquies disciplinano le modalità del rimborso nelle ipotesi di liquidazione della società Alitalia, ovvero di cessione del controllo da parte del Ministero dell'economia.
Per il primo caso, il comma 2-quater prevede che il debito derivante dal prestito venga rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti gli altri creditori della società, e, comunque, proporzionalmente al capitale sociale. La disposizione è volta a confermare l'obbligo di rimborso anche nel caso di procedura di liquidazione della società, posponendo peraltro il soddisfacimento del credito di cui lo Stato è titolare rispetto a quelli vantato dagli altri creditori. A compensare parzialmente gli effetti di tale disposizione, dovrebbe valere la maggiorazione del tasso di interesse prevista dal comma 2-bis, sopra illustrato.
Il comma 2-quinquies, con riguardo all'esito della procedura di cessione della quota di Alitalia, o di perdita del controllo effettivo, da parte del Ministero dell'economia, dispone che la somma di cui al comma 1, utilizzata per la copertura delle perdite, venga ripristinata e rimborsata mediante aumento del capitale sociale di pari importo.
Il comma 2-sexies disciplina la restituzione delle somme e degli interessi maturati in caso di realizzo di utili da parte di

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Alitalia entro il 31 dicembre 2008: in questa ipotesi la società sarà tenuta a restituire gli importi sopra indicati, nei limiti degli utili realizzati, e con applicazione della disciplina dettata dai precedenti commi. In sostanza, la norma pone un divieto di distribuzione degli utili, fino al momento in cui sia stato interamente restituito il prestito. Il comma 2-septies dispone la copertura dell'onere di 300 milioni di euro.
In base alle nuove disposizioni contenute nel testo in esame, il prestito si configura pertanto come un reintegro del capitale sociale di Alitalia S.p.A. a carico del bilancio dello Stato che determina un effetto economico di indebitamento netto. Nel caso in cui non venisse restituito, il predetto trasferimento in conto capitale sarebbe a fondo perduto e per tale motivo le norme prevedono una corrispondente copertura finanziaria a valere sul conto economico. Dal punto di vista contabilistico tale intervento, in quanto contabilizzato sul conto economico, non sembra rivestire la natura di prestito e tale circostanza sembra rilevare anche ai fini della valutazione di compatibilità comunitaria.
Conseguentemente, la copertura dell'onere derivante dai commi sopra esaminati è disposta come segue:
riduzione autorizzazione di spesa Fondo per la competitività e sviluppo (articolo 1, comma 841, LF 2007) per 205 milioni di euro;
riduzione autorizzazione di spesa Fondo per la finanza d'impresa (articolo 1, comma 847, LF 2007) per 85 milioni di euro;
riduzione Fondo speciale di parte corrente stato di previsione del MEF, accantonamento Ministero della solidarietà sociale per 10 milioni di euro.

L'articolo 1-bis aggiuntivo dispone in merito alle modalità da seguire per l'alienazione delle partecipazioni dello Stato in Alitalia spa: al comma 1 viene disposto che, in deroga a quanto previsto in materia dal decreto-legge 332/1994, il Consiglio dei Ministri individua con propria delibera uno o più soggetti qualificati che promuovono un'offerta finalizzata ad acquisire il controllo della società. Dalla data della delibera è consentito a tali soggetti l'accesso ai dati e alle informazioni necessari per formulare l'offerta; le attività finalizzate alla presentazione dell'offerta non sono soggette agli obblighi informativi di cui al testo unico in materia finanziaria 58/1998 (comma 3). Le successive determinazioni in ordine alla cessione del controllo sono assunte con delibera del Consiglio dei Ministri, avendo prioritario riguardo alla tutela degli interessi pubblici coinvolti (comma 4). Infine, ai sensi del comma 5, sono prorogati gli incarichi di consulenza conferiti dal MEF nell'ambito della procedura per la privatizzazione di Alitalia.
In considerazione dell'urgenza e della necessità di provvedere tempestivamente alla risoluzione dei problemi connessi alla vicenda Alitalia, propone di esprimere un parere favorevole alla IX Commissione.

Savino PEZZOTTA (UDC), ricordato che ogni prestito fatto ad Alitalia ha provocato un prolungamento dei tempi per la soluzione della difficile situazione della compagnia, osserva che il provvedimento prevede in realtà una misura di patrimonializzazione. Sottolinea altresì che nel nuovo testo in esame non si fa più alcun riferimento all'aeroporto di Malpensa e alle modalità di riorganizzazione del sistema aeroportuale italiano. Dichiara, quindi, voto contrario sul parere proposto.

Andrea LULLI (PD), ricorda come, in sede di emanazione del primo parere sul decreto, avesse chiesto una riflessione più accurata sulla vicenda, onde evitare che ci si trovasse in Aula di fronte ad un testo diverso; la sua previsione si è puntualmente avverata ed ora la Commissione deve deliberare con urgenza e senza istruttoria di alcun genere un parere su un testo completamente diverso dall'originario.
Il suo gruppo è contrario non solo in relazione ai motivi di metodo illustrati, ma

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soprattutto in relazione al merito del nuovo testo che, con la trasformazione del prestito-ponte in capitalizzazione, scarica gli oneri dell'operazione sul debito pubblico, vale a dire sulle tasche di tutti i cittadini, anche quelli che non prendono l'aereo! Ritiene che la situazione attuale, dopo la liquidazione dell'ipotesi Air France, sia molto preoccupante e non si intravedono soluzioni: in relazione a quanto esposto dichiara il voto contrario del suo gruppo sul parere proposto dal relatore.

Arturo IANNACCONE (Misto-MpA), dichiara il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento che appare necessario per rilanciare l'intero sistema-Paese e per consentire un risanamento dell'Alitalia che la possa rendere appetibile ad eventuali investitori.

Enzo RAISI (PdL), dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul parere proposto dal relatore. Sottolinea come la cessione all'Air France fosse in realtà una svendita poco vantaggiosa e frettolosa. Ritiene che, al contrario, poter ponderare su nuovi futuri partner sia una scelta intelligente e lungimirante.

Massimo POLLEDRI (LNP), dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere. Ricorda che l'integrazione al provvedimento nasce dai rilievi formulati in sede europea sul testo precedente e sottolinea che questi elementi non erano conoscibili né prevedibili in sede di espressione del precedente parere. Ritiene la soluzione proposta adeguata; per quanto concerne il rilancio di Malpensa, ricorda che il primo parere deliberato ne parlava esplicitamente.

Domenico SCILIPOTI (IdV), ritiene utile e costruttiva una riflessione comune di maggioranza e opposizione sul testo del decreto, al fine di poter pervenire tramite l'approfondimento ad una soluzione condivisa ed opportuna. Se viceversa la maggioranza intende forzare i tempi per l'espressione del parere, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta formulata.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che sul provvedimento è prevista la ripresa dei lavori in Aula alle ore 16 ed il parere della Commissione deve pervenire entro un tempo utile a tale ripresa.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 15.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 4 giugno 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Ugo Martinat.

La seduta comincia alle 15.20.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che nella seduta odierna avrà luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 135-ter del regolamento.
Ricorda inoltre che ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso e ne dispone pertanto l'attivazione.

5-00074 Vico: Situazione del comparto industriale del mobile imbottito dell'area Murgiana.

Ludovico VICO (PD), illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Ugo MARTINAT risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Ludovico VICO (PD), replicando, prende atto della risposta del rappresentante del Governo, sottolineando che sarebbe stato opportuno fornire scadenze

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temporali più precise. Osserva altresì che il Governo avrebbe dovuto assumere impegni più puntuali.

5-00075 Raisi: Sulla ristrutturazione in corso dell'Enea.

Enzo RAISI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Ugo MARTINAT risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Enzo RAISI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che giudica rassicurante. Ricordato che l'Enea ha subito un forte processo di politicizzazione della propria struttura amministrativa, sollecita il Governo a vigilare sul processo di ristrutturazione in corso, anche in considerazione dell'importanza assunta dal nucleare nella grave situazione di crisi energetica che il paese si trova ad affrontare.

5-00076 Polledri: Sulla situazione della centrale di Caorso.

Massimo POLLEDRI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Ugo MARTINAT risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Massimo POLLEDRI (LNP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, invitando il rappresentante del Governo a fare un'attenta istruttoria della situazione della centrale elettronucleare di Caorso, poiché sembra che la SOGIN abbia affidato ad un project manager le responsabilità relative alla direzione della centrale, nella fase delicata del trasferimento del combustibile nucleare irraggiato in Francia, in violazione delle norme previste dalle legge.

Andrea GIBELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 16.00.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI