CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 giugno 2008
11.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, e per la giustizia, Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.35.

DL 90/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1145 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 29 maggio 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Avverte, quindi, che nella riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi lo scorso 29 maggio, sono state definite le modalità per il seguito dell'esame del provvedimento. Al riguardo, fa presente che si è concordato di proseguire - nella seduta odierna e in quella di domani - l'esame preliminare del provvedimento e di fissare per le ore 12 di venerdì 6 giugno il termine per la presentazione di eventuali emendamenti, il cui esame avrà luogo nella giornata di martedì 10 giugno.
Segnala, infine, che è appena pervenuto il parere espresso, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, dal Comitato per la legislazione, che è a disposizione dei componenti della Commissione.

Ermete REALACCI (PD), intervenendo sulle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione, segnala che il suo gruppo ritiene che il consenso dell'Unione europea sul provvedimento in esame sia essenziale per una positiva attuazione delle misure in esso contenute. In tal senso, poiché risulta da alcuni organi di informazione che, in questi giorni, sia in atto un confronto tra Commissione europea e Stato italiano per i necessari chiarimenti su alcune disposizioni del decreto-legge in esame, invita il rappresentante del Governo a fornire tempestivamente le relative informazioni alla Commissione. In ogni caso, lungi dal chiedere un allungamento dei termini per la presentazione di emendamenti, sollecita il relatore a farsi carico di eventuali modifiche che dovessero risultare necessarie a seguito del confronto in sede comunitaria, anche nella

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prossima settimana, nella quale dovrà aver luogo l'esame delle proposte emendative da parte della Commissione.

Il sottosegretario Roberto MENIA fa presente che è in corso un confronto tra rappresentanti del Governo italiano e organismi comunitari, che potrebbe anche concludersi con un giudizio di totale legittimità delle misure previste dal decreto-legge in esame. Assicura, peraltro, che il Governo si riserva, in ogni caso, di assumere eventuali iniziative di modifica del testo, qualora queste dovessero essere richieste dalle istituzioni europee, riferendone prontamente al Parlamento.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, nel giudicare evidente che il Governo provvederà a proporre le eventuali modifiche concordate con le istituzioni comunitarie, si dichiara comunque disponibile a predisporre gli interventi emendativi che dovessero essere necessari per garantire la compatibilità comunitaria del provvedimento in esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo avere avvertito che il sottosegretario di Stato per la giustizia dovrà a breve abbandonare l'aula della Commissione per altri impegni istituzionali, prende atto dei chiarimenti testé forniti dal rappresentante del Governo, invitando ora i deputati interessati a svolgere i propri interventi di carattere generale sul provvedimento in esame.

Salvatore MARGIOTTA (PD) osserva che l'emergenza in atto nella regione Campania costituisce una vera priorità nazionale, che investe numerosi settori di rilievo, sui quali il Governo sta intervenendo in modo condivisibile. Ricostruisce, quindi, le iniziative legislative d'urgenza adottate nella scorsa legislatura sulla materia, ricordando come alcuni gruppi dell'allora maggioranza - e, in particolare, il gruppo dei Verdi - si siano resi politicamente responsabili del fallimento di ogni tentativo di risolvere la questione.
In tal senso, ritiene di dover esprimere, in primo luogo, un giudizio positivo sulla scelta del sottosegretario Bertolaso come responsabile dell'emergenza, nonché una valutazione favorevole sull'impianto complessivo del provvedimento e sulla volontà fin qui manifestata dal Governo di realizzare pienamente le misure adottate. Allo stesso tempo, ritiene che la definitiva uscita dalla attuale situazione di crisi sia possibile solo a condizione di dare risposte concrete alle questioni rigurdanti lo sviluppo della raccolta differenziata, la tempestiva realizzazione di discariche nei siti provvisori, la costruzione di impianti di termovalorizzazione, la messa a norma degli impianti per la produzione di CDR.
Nel richiamare, sul piano generale, l'esigenza che buone leggi e buone pratiche siano accompagnate da una dotazione di risorse adeguata agli obiettivi prefissati, giudica, pertanto, praticabile un intervento emendativo su alcune parti del testo, che possono essere migliorate e rese maggiormente aderenti alle effettive necessità. Anzitutto, segnala l'esigenza di chiarire in che modo e a quali condizioni possa essere autorizzato l'utilizzo dell'esercito nelle situazioni emergenziali.
Inoltre, giudica indispensabile realizzare un coerente piano di bonifiche dei siti inquinati, che - allo stato - è stato solo enunciato come finalità dal Ministro dell'ambiente, ma non trova alcun riscontro nel testo del decreto. Ribadisce, altresì, l'obiettivo di un rafforzamento delle misure per la raccolta differenziata, esprimendo preoccupazione per un arretramento rispetto alle misure previste dall'ultimo decreto-legge approvato nella passata legislatura, e invita il Governo alla massima cautela nella materia giudiziaria, per la quale occorre poter contare anche sul contributo degli altri organismi parlamentari competenti.
In conclusione, preannuncia che il suo gruppo presenterà un limitato numero di emendamenti al provvedimento, in uno spirito di collaborazione parlamentare finalizzata al miglioramento del testo.

Tino IANNUZZI (PD) esprime preliminarmente apprezzamento per il fatto che il Governo abbia posto la soluzione dell'emergenza

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rifiuti in Campania come una priorità della propria azione. A suo avviso, infatti, è giunto il momento di scelte politiche chiare, nette e coraggiose - e la scelta del Governo va in questa direzione -, da un lato per fronteggiare efficacemente l'emergenza in atto e dall'altro per dare finalmente una soluzione stabile e efficiente alla gestione campana del ciclo dei rifiuti.
Nel ribadire, quindi, l'impegno coerente del suo gruppo in vista del positivo esito dell'iter parlamentare del provvedimento in esame, ritiene - per lo specifico ruolo politico che ricopre - di dover aggiungere che lo stesso impegno è - e continuerà a essere - profuso dal Partito democratico sul territorio campano, con l'azione coerente e responsabile degli amministratori locali nelle diverse comunità.
Desidera, inoltre, esprimere come cittadino e come parlamentare di quella regione il proprio rammarico e la propria sofferenza per una vicenda che mortifica l'immagine della propria terra nell'intero Paese e anche in ambito internazionale.
Richiama, quindi, fra i principali punti positivi del decreto-legge emanato dal Governo la scelta del dottor Bertolaso; l'individuazione dei siti delle discariche e dei termovalorizzatori e la loro dislocazione in tutte le province campane, inclusa l'area napoletana; la realizzazione degli impianti di compostaggio e lo sviluppo delle attività di raccolta differenziata dei rifiuti, mentre ritiene utile che il provvedimento fissi un termine ravvicinato e vincolante per l'individuazione in via di urgenza del soggetto chiamato a completare il termovalorizzatore di Acerra.
Allo stesso tempo, ritiene importante richiamare l'attenzione su alcuni ulteriori punti del provvedimento in esame che, a suo giudizio, possono essere integrati e migliorati, colmando alcune lacune. In questa direzione, richiama in particolare le questioni relative: alla necessità di prevedere un serio e qualificato intervento per le bonifiche dei siti inquinati, indispensabile per ripristinare il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni; all'opportunità di prevedere che le misure di compensazione ambientale non siano generalizzate su tutto il territorio regionale ma, al contrario, siano mirate a favorire i comuni nei cui territori saranno ubicati impianti di trattamento dei rifiuti e discariche; all'esigenza di prevedere commissari ad acta nei comuni inadempienti sul versante della raccolta differenziata dei rifiuti, piuttosto che inasprire le tariffe a carico dei cittadini; alla necessità che nel provvedimento siano previste risorse aggiuntive, secondo quanto emerge anche dal dibattito in V Commissione, che siano davvero adeguate alla soluzione stabile delle questioni poste dall'emergenza in atto; alla necessità che, di fronte alla eccezionalità e straordinarietà della situazione campana e alla previsione nel provvedimento di molteplici norme derogatorie del quadro normativo e ordinamentale, si estenda il sistema degli incentivi CIP6, già eccezionalmente previsto per l'impianto di Acerrra in fase di ultimazione, anche agli altri impianti di termovalorizzazione previsti dal provvedimento in esame, a partire da quello di Salerno in fase di gara.
In conclusione, esprime la convinzione che nel dibattito in Commissione sarà possibile affrontare con serietà e in modo approfondito tutte le questioni poste.

Tommaso FOTI (PdL) rileva anzitutto che gli interventi dei deputati dei gruppi di opposizione non hanno sufficientemente sottolineato l'esistenza di centinaia di ordinanze di protezione civile che si sono susseguite negli anni, in uno stato di emergenza continuo che, in realtà, avrebbe dovuto cessare già dall'aprile del 1994. Osserva, inoltre, che occorre fare attenzione alla figura dei commissari ad acta, evocati in alcuni interventi precedenti, che rischiano di far fallire la finalità primaria del provvedimento, che consiste nella piena responsabilizzazione degli amministratori locali. In questo senso, dichiara preferibile l'istituto del commissariamento delle amministrazioni comunali che non fanno il loro dovere, in quanto più adeguato ad un obiettivo di complessiva revisione del «sistema di governo» dell'emergenza-rifiuti in Campania, che nel

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corso degli anni ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Osserva, poi, che gli articoli 3 e 4 del decreto-legge rappresentano una vera sfida di fronte ad una emergenza di natura eccezionale; essi non vanno, pertanto, né indeboliti né snaturati, pena il rischio di una sistematica disapplicazione delle norme emergenziali, come risulta anche dalle costanti denunce che la Corte dei conti rivolge, sin dal 2001, alle istituzioni competenti. Al contempo, invita i gruppi di opposizione a non proporre uno stravolgimento del testo per la parte relativa alle bonifiche, che possono di certo essere potenziate, ma evitando di costruire nuove e complesse procedure istruttorie.
Ritiene, quindi, che i gruppi di maggioranza abbiano il dovere di garantire serietà nelle politiche finanziarie legate all'emergenza, facendo chiarezza sui finanziamenti (che a suo avviso non sono insufficienti, come taluni intervenuti hanno paventato), nonché l'onere di sostenere la realizzazione delle discariche, alle quali non c'è una vera alternativa di breve periodo. Nel giudicare in termini positivi le misure sui termovalorizzatori e la definizione delle aree di interesse strategico nazionale, invita quindi il Governo a sostenere con forza l'intervento di urgenza adottato, considerato anche che gli strumenti introdotti con il decreto-legge in esame possono evitare di dover fronteggiare, a breve, una possibile e gravissima emergenza sanitaria.
In conclusione, nell'esprimere il convincimento che l'attuale situazione emergenziale debba essere definitivamente risolta, dichiara la disponibilità del suo gruppo a possibili miglioramenti del testo, ma senza snaturare - con aggiramenti procedurali - la sostanza del decreto adottato del Governo e senza guadagnare ulteriore tempo per la sua definitiva conversione in legge.

Salvatore MARGIOTTA (PD), intervenendo per una precisazione, afferma che i gruppi di opposizione non possono certo essere accusati di voler perdere tempo sul provvedimento in esame.

Tommaso FOTI (PdL) dichiara che lo spirito del suo intervento non era quello di rivolgere addebiti ai gruppi di opposizione, bensì di invitarli ad una coerenza politica complessiva, evitando di disperdere il senso del provvedimento in interventi di varia natura, come potrebbe accadere qualora si volesse riscrivere la normativa sulle bonifiche dei siti inquinati.

Mauro LIBÈ (UdC), nel ribadire il giudizio positivo sul provvedimento in esame, già espresso nella precedente seduta, conferma la volontà di contribuire al miglioramento del testo in alcuni specifici punti, sottolineando che questa intenzione non può, né deve, essere equivocata come volontà dilatoria e che per il suo gruppo resta fondamentale che il confronto fra le forze parlamentari prosegua con lo spirito costruttivo e responsabile che lo ha fin qui contraddistinto.
Richiama, inoltre, tutti i gruppi ad una corale assunzione di responsabilità rispetto ad una emergenza che ha aspetti rilevanti, non solo per l'immagine dei territori coinvolti, ma anche per quanto riguarda la costruzione di un rapporto corretto fra le diverse aree del Paese (a partire dalla necessità di contrastare con forza i fenomeni illegali di «migrazione» di rifiuti tossici dal Nord verso il Sud e verso la Campania in particolare) e la diffusione della consapevolezza che quel che oggi succede in Campania potrebbe succedere domani, se non si interviene con scelte chiare e coraggiose, anche in altre regioni.
Nel sottolineare positivamente che il provvedimento in esame dimostra la capacità delle istituzioni e della politica di decidere e di dare risposte positive ai problemi delle collettività, ritiene che questa rinnovata capacità di decidere vada accompagnata da una nuova capacità di trasparenza e di dialogo con i cittadini, in un percorso scandito da decisione, dialogo e attuazione delle scelte compiute. In questo senso, la piena responsabilizzazione degli amministratori locali deve tradursi, in caso di inadempienze, nella previsione del commissariamento dei comuni e non

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nella nomina di commissari ad acta. Casomai, ove fosse necessario, si potrebbe ipotizzare un allungamento dei termini fissati per lo sviluppo della raccolta differenziata nei comuni, ma occorre assolutamente superare il vecchio e rischioso istituto dei commissari ad acta.
Preannuncia, quindi, che il suo gruppo presenterà pochissimi emendamenti, ribadendo tuttavia che la richiesta dell'inserimento nel provvedimento di un serio intervento per la bonifica dei siti inquinati non possa essere considerata come diretto a rallentare l'approvazione del decreto-legge. Elenca, quindi, alcuni ulteriori punti del testo che, a suo giudizio, richiedono un approfondimento e un miglioramento, fra i quali: la previsione contenuta al comma 4 dell'articolo 11 del provvedimento, che affida ai sindaci il compito di fornire i dati sulla raccolta differenziata; le disposizioni in materia di competenza degli organi giudiziari; le norme relative ai siti di stoccaggio provvisorio dei rifiuti, sui quali tradizionalmente si appuntano le mire e gli interessi delle organizzazioni criminali; le disposizioni relative al ruolo e ai compiti dell'esercito, che devono essere ricondotti alla prioritaria esigenza di tutelare e garantire la sicurezza dei cittadini.
Quanto al sistema degli incentivi CIP6, richiamato dal deputato Iannuzzi, si dichiara contrario in linea generale alla sua estensione agli altri impianti campani, in primo luogo perché in contrasto con una tendenza generale - sul piano nazionale e internazionale - che vede nei rifiuti sottoposti a trattamento una risorsa e non un costo per i soggetti gestori degli impianti, e in secondo luogo per i rischi di una inopportuna generalizzazione che tale misura estensiva inevitabilmente comporterebbe.

Settimo NIZZI (PdL) ritiene che il provvedimento in esame vada approvato rapidamente, ma apportandovi le necessarie modifiche e integrazioni. In primo luogo, segnala l'esigenza di procedere ad un ripensamento delle figure dei commissari ad acta, che finiscono solo per risolvere i problemi creati dagli amministratori locali inadempienti, senza tuttavia far valere le gravi responsabilità politiche di tali amministratori. Sollecita, inoltre, i rappresentanti della società civile e le stesse associazioni ambientaliste - spesso protagoniste di campagne di propaganda su temi minori - a battersi per una politica di sensibilizzazione del territorio nei confronti della raccolta differenziata, a partire dalle istituzioni scolastiche: a suo avviso, infatti, il problema in Campania si risolve solo con una educazione ambientale verso la raccolta effettuata «porta a porta». Quanto all'utilizzo dell'esercito nei siti individuati dal decreto, osserva che si tratta di una misura indispensabile, non tanto per combattere la criminalità, quanto per proteggere i cittadini dai potenziali pericoli ambientali.
Sottolinea, infine, la necessità di apportare una specifica modifica al decreto-legge in esame, nel senso di vietare il trasferimento di rifiuti dalla regione Campania verso altre regioni, in particolare verso quelle insulari. Tale misura, a suo giudizio, dovrebbe essere accompagnata da una corrispondente iniziativa di solidarietà, consistente nel possibile incremento della tassazione ordinaria a carico di tutti i contribuenti italiani, che consenta di dirottare verso la Campania finanziamenti aggiuntivi idonei a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti nel territorio regionale, secondo il principio di autosufficienza nella gestione del ciclo dei rifiuti.

Gianpiero BOCCI (PD), nel ricordare che recenti disastri ambientali sono stati evitati anche grazie all'impegno della società civile, giudica evidente che i gruppi di opposizione stanno dimostrando un grande senso di responsabilità nell'affrontare il provvedimento in esame, anche alla luce delle autorevoli dichiarazioni rese dallo stesso Presidente della Repubblica. In questo senso, ritiene che l'obiettivo di miglioramento del testo, che il suo gruppo si pone con determinazione, rappresenti un'opportunità e non un rischio, considerato anche che sui temi in esame vi è una forte condivisione a livello parlamentare e si possono anche trovare punti di intesa

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che uniscano tutti i gruppi parlamentari, senza alcuna contrapposizione ideologica, come spesso è accaduto nei lavori della VIII Commissione, anche nelle passate legislature.
Invita, quindi, il Governo a prestare molta attenzione all'utilizzo dell'esercito, scongiurando il rischio di atti ostili nei confronti delle popolazioni e rafforzando, semmai, l'attività di vigilanza notturna dei siti, secondo quanto dichiarato anche dal sottosegretario Bertolaso nella precedente seduta. Allo stesso tempo, ritiene che si debba discutere seriamente del problema delle bonifiche, che costituisce un nodo da risolvere in tempi quanto mai rapidi.
Chiede, infine, al rappresentante del Governo di fare chiarezza sui principi che devono guidare la lotta all'illegalità ambientale, affrontando con coraggio questioni che non possono non riguardare anche la discussione del decreto-legge in esame, come emerge dallo stesso «Rapporto sulle ecomafie» presentato proprio oggi da Legambiente. In tal senso, sollecita una risposta ufficiale del Governo in ordine alle notizie, apparse in questi giorni su taluni organi di informazione, in base alle quali talune discariche inserite nel piano di emergenza sarebbero oggetto di indagine da parte della magistrature campana.

Alessandro BRATTI (PD) esprime condivisione per lo spirito ed il contenuto generale del provvedimento in esame e richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che, al di là di alcuni aspetti peculiari della grave situazione campana, in tutte le regioni - anche in quelle ritenute «virtuose» - occorre compiere con urgenza scelte chiare e lungimiranti, se si vuole davvero scongiurare il rischio che in futuro si producano (o, come in alcune regioni del Nord, tornino a manifestarsi) emergenze come quella campana. Passa quindi ad elencare rapidamente alcuni punti del testo che, a suo giudizio, sono suscettibili di interventi migliorativi, riferendosi, in particolare, all'anomala e incongruente disposizione contenuta all'articolo 7 del decreto-legge, che non ha nulla a che fare con l'emergenza rifiuti e che, in una logica di trasparenza e di chiarezza delle scelte, andrebbe discussa in altra sede, giacché si riferisce alla composizione ed al funzionamento di un organo tecnico, che forse è ridondante nella sua composizione, ma che ha compiti che travalicano sicuramente il ciclo di gestione dei rifiuti e si estendono a tutti gli interventi di infrastrutturazione del Paese. Prosegue, quindi, segnalando criticamente i seguenti aspetti: la mancata previsione nel testo di un qualunque ruolo del sistema delle agenzie ambientali, che soprattutto in tema di bonifiche potrebbe dare un qualificato e positivo contributo; la mancata previsione di norme relative all'esatto dimensionamento dei termovalorizzatori previsti oltre quello di Acerra; la dubbia compatibilità con la normativa europea delle disposizioni contenute nell'artcolo 9 sui tempi per il rilascio della cosiddetta VIA per l'apertura delle nuove discariche e l'esercizio degli impianti; la mancata fissazione di limiti temporali alle norme derogatorie previste all'articolo 10 in materia trattamento del percolato negli impianti di depurazione delle acque reflue; la mancanza di norme adeguate in tema di verifica del raggiungimento effettivo delle percentuali fissate per il progressivo aumento della raccolta differenziata.
Infine, sul tema generale delle bonifiche, richiamando la relazione illustrativa svolta dal Ministro dell'ambiente nella precedente seduta con rifierimento alle misure compensative, ritiene che il provvedimento possa senz'altro essere migliorato con l'inserimento di chiare norme, capaci di dare impulso ad un intervento complessivo diretto alla bonifica dei siti inquinati. Propone, infine, che avvalendosi delle competenze che fanno capo all'APAT, sia messo in opera un adeguato sistema di sorveglianza e di monitoraggio degli effetti ambientali e sanitari degli impianti e che le disposizioni finanziarie di cui all'articolo 12 siano estese oltre che alle società di gestione degli impianti e delle attività di

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raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche agli altri soggetti pubblici e privati interessati.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 4 giugno 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.15.