CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 maggio 2008
7.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 27 maggio 2008. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.15.

DL 80/2008: Misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo.
C. 1094 Governo.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Mario PESCANTE, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alla IX Commissione Trasporti sul decreto-legge n. 80 del 2008 recante «Misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo», approvato in prima lettura dal Senato. Avverte che poiché la Commissione Trasporti intenderebbe concludere l'esame del provvedimento nella giornata di domani - essendo l'avvio dell'esame in Aula previsto a partire da questa settimana - sarebbe preferibile che la Commissione esprimesse già nella seduta odierna il proprio parere.

Sandro GOZI (PD), constatata l'assenza del Governo e tenuto conto del rilievo del provvedimento in esame, chiede un rinvio della seduta alla giornata di domani al fine di assicurare la presenza di un rappresentante dell'Esecutivo.

Mario PESCANTE, presidente, ribadisce la limitatezza dei tempi a disposizione della Commissione, in considerazione della calendarizzazione del provvedimento in Assemblea.

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Jean Leonard TOUADI (IdV) si associa alla richiesta formulata dal deputato Gozi, sottolineando l'opportunità che il Governo indichi il contesto di rilancio economico e industriale nel quale si colloca il prestito ponte che intende concedere.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC) esprime perplessità sul provvedimento in esame, ricordando che la disciplina in materia di aiuti di Stato finalizzati al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in crisi prevede che tali aiuti possano essere concessi solo una volta, a meno che siano trascorsi dieci anni dal precedente aiuto, ovvero dal termine del periodo di ristrutturazione. Dall'ultimo intervento del Governo in favore di Alitalia, nel 2004, non è tuttavia ancora trascorso un decennio; ricorda inoltre che in quella occasione vi furono degli investitori privati disposti a sottoscrivere il prestito di capitale. Nel caso in esame, invece, non è affatto chiaro chi sia e se vi sia un soggetto disposto a comprare la compagnia e occorre quindi chiedersi come sia possibile parlare di prestito ponte. Si sofferma inoltre sul comma 3 del decreto-legge che stabilisce che gli atti e i pagamenti posti in essere da Alitalia non sono soggetti all'azione revocatoria. Si concedono risorse senza sapere se potranno mai essere restituite, non essendoci allo stato un compratore della compagnia.
Ribadisce in conclusione i propri dubbi sul provvedimento, tanto più se integrato dal citato comma 3. Ritiene che le questioni sollevate meriterebbero una risposta da parte del Governo.

Massimo POMPILI (PD) ricorda come la vicenda di Alitalia abbia diviso molto nettamente gli schieramenti politici, anche nel corso della recente campagna elettorale. Come è noto il decreto-legge in esame è stato presentato dal Governo Prodi ed è il frutto di un gentleman's agreement tra maggioranza e opposizione. Occorre tuttavia che, in questa fase, la Commissione possa pronunciarsi conoscendo le intenzioni dell'attuale maggioranza in ordine alla strada che intende perseguire al fine di mettere in sicurezza la compagnia aerea e assicurarle un futuro. Si associa quindi alla richiesta formulata dal deputato Gozi relativa all'opportunità della presenza del Governo.

Gianluca PINI (LNP) si dichiara disponibile ad un rinvio della seduta al fine di consentire la partecipazione del Governo.

Simeone DI CAGNO ABBRESCIA (PdL) dichiara a sua volta la propria disponibilità ad un rinvio della seduta.

Mario PESCANTE, presidente, alla luce delle osservazioni formulate dai colleghi e valutata l'opportunità di pervenire alla formulazione di un parere opportunamente meditato, propone di riconvocare la Commissione al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea, al fine di consentire la partecipazione del Governo.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 27 maggio 2008. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Nicola Cosentino.

La seduta comincia alle 19.

DL 80/2008: Misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo.
C. 1094 Governo.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, illustra il contenuto del decreto-legge n. 80 del 2008, che dispone un prestito a favore dell'Alitalia, ricordando che il decreto è stato emanato dal Governo Prodi è stato approvato senza modifiche dal Senato.

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Il decreto-legge dispone al comma 1 dell'articolo 1 l'erogazione di una somma pari a 300 milioni di euro in favore di Alitalia S.p.a., per consentire alla compagnia di far fronte ai propri pressanti fabbisogni di liquidità. L'importo viene prelevato dalla contabilità speciale 1201, utilizzata per la gestione del Fondo speciale rotativo per l'innovazione tecnologica.
Ai sensi del comma 2, tale somma dovrà essere rimborsata entro il trentesimo giorno dalla cessione della quota del capitale di Alitalia da parte del Ministero dell'economia, ovvero entro il termine massimo del 31 dicembre 2008. A tali fini, si prevede l'applicazione dei tassi di interesse indicati dalla Commissione europea, secondo tale sequenza: fino al 30 giugno si applicherà il tasso di interesse pari al 5,9 per cento (previsto nella comunicazione della Commissione 2007/C 319/03); dal 1o luglio, si applicherà il tasso di interesse derivante dai criteri di cui alla comunicazione 2008/C 14/02, secondo la quale i tassi di riferimento devono prevedere quale base di calcolo l'applicazione dei tassi IBOR a un anno.
Il comma 3 stabilisce che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto- legge (24 aprile 2008), gli atti e pagamenti posti in essere da Alitalia S.p.a. sono equiparati a quelli indicati dall'articolo 67 del regio decreto n. 267 del 1942 (recante Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa). In particolare, tale norma prevede che, in relazione a imprenditori dei quali sia stato dichiarato il fallimento, non siano soggetti all'azione revocatoria gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore, purché posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell'impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria e la cui ragionevolezza sia attestata da un professionista iscritto nel registro dei revisori contabili e che abbia i requisiti previsti dall'articolo 28, lettere a) e b) ai sensi dell'articolo 2501-bis, quarto comma, del codice civile.
Per quanto riguarda più specificamente i profili inerenti la compatibilità comunitaria del provvedimento, ricorda che, in base all'articolo 87 del Trattato CE, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, sotto qualsiasi forma, che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. Peraltro, lo stesso articolo 87, paragrafo 3, lettera c), considera compatibili con il mercato comune gli aiuti di Stato destinati «ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse» e si applicano a qualsiasi impresa in difficoltà, comprese le piccole e medie imprese, ed a qualsiasi settore, compresa l'agricoltura.
Sottolinea quindi che a partire dal 1994 la Commissione ha adottato gli «Orientamenti in materia di aiuti di Stato finalizzati al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in crisi», poi prorogati fino a tutto il 1999. In questo stesso anno la Commissione ha introdotto, con Comunicazione C 288 del 9 ottobre 1999, una nuova disciplina, con l'obiettivo di consentire la concessione di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà, a determinate condizioni. La Comunicazione C 244 del 1o ottobre 2004 ha poi introdotto ulteriori modifiche a tale disciplina. Secondo la Commissione sono considerate in difficoltà le imprese che non sono in grado, con le loro risorse ed in mancanza di un intervento esterno dei poteri pubblici, di contenere le perdite che potrebbero condurle quasi certamente al collasso economico a breve o a medio termine. Gli orientamenti distinguono tra aiuti di salvataggio e aiuti di ristrutturazione. Entrambi possono essere concessi solo una volta, a meno che siano trascorsi dieci anni dal precedente aiuto, ovvero dal termine del periodo di ristrutturazione. Un aiuto per il salvataggio - transitorio

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per natura - deve consentire di mantenere in attività un'impresa in difficoltà per un periodo corrispondente al tempo necessario ad elaborare un piano di ristrutturazione o di liquidazione. Una ristrutturazione, invece, è basata su un piano realizzabile, coerente e di ampia portata, volto a ripristinare la redditività a lungo termine dell'impresa. Gli aiuti per il salvataggio, che devono limitarsi a prestiti o a garanzie su prestiti, sono da considerarsi misure eccezionali, che si estendono su un periodo massimo di sei mesi (prorogabile). Non sono invece ammesse le operazioni di salvataggio che si limitano a mantenere la situazione esistente. Per quanto riguarda le condizioni generali d'autorizzazione, gli aiuti al salvataggio devono: consistere di aiuti di tesoreria sotto forma di garanzia di crediti o di erogazione di crediti; essere rimborsati entro dodici mesi dalla data dell'ultimo versamento all'impresa delle somme prestate; essere motivati da gravi difficoltà e non avere effetti gravi di «spillover» negativo in altri Stati membri; essere corredati, all'atto della notifica, di un impegno dello Stato a presentare entro sei mesi un piano di ristrutturazione/di liquidazione o della prova che il prestito è stato completamente rimborsato; limitarsi nel loro ammontare a quanto è necessario per mantenere l'impresa in attività nel periodo per il quale è stato autorizzato l'aiuto.
Sottolinea come spetti alla Commissione europea di valutare la sussistenza o meno, in un intervento statale a favore di imprese, di elementi atti a configurare un aiuto di Stato. La procedura è delineata negli articoli 87 e 88 del Trattato CE e si differenzia a seconda che si tratti di aiuti di stato esistenti o di progetti di aiuti di stato. L'articolo 88 del Trattato conferisce alla Commissione il compito di controllare gli aiuti di Stato e impone inoltre agli Stati membri l'obbligo di informare preventivamente la Commissione di ogni progetto volto a istituire aiuti. La valutazione della Commissione si svolge in due fasi. Nella prima fase, essa valuta se l'operazione finanziaria possa ricondursi al principio dell'investitore privato operante in economia di mercato. Nella seconda fase, se ritenga che possano configurarsi elementi di aiuto, la Commissione ne esamina la compatibilità con la normativa comunitaria. Se la Commissione, dopo avere chiesto agli interessati di presentare le proprie osservazioni, constata che un aiuto concesso da uno Stato, o mediante fondi statali, non è compatibile con il mercato comune oppure che tale aiuto è attuato in modo abusivo, può decidere che lo Stato interessato debba sopprimere l'aiuto o modificarlo. Qualora lo Stato non si conformi alla decisione della Commissione, questa può agire direttamente innanzi la Corte di giustizia per far constatare l'inadempimento.
Nel caso di specie, la Commissione è chiamata a verificare se l'erogazione disposta in favore di Alitalia dal decreto- legge n. 80 in esame costituisca o meno aiuto di Stato e se quindi ricada nel divieto fissato dal Trattato CE e se se tale erogazione, pur costituendo un aiuto di Stato, possa essere ritenuta compatibile con il Trattato, secondo i principi e gli orientamenti adottati dalla Commissione.
Ricorda, in proposito, che con decisione del 20 luglio 2004 la Commissione ha autorizzato la concessione di una garanzia di prestito pari a 400 milioni di euro da parte del Governo italiano alla compagnia Alitalia, prevista dal decreto-legge n. 168 del 2004 mentre il 7 giugno 2005 la Commissione ha fornito l'autorizzazione al piano di ristrutturazione di Alitalia che figurava fra le condizioni poste dalla Commissione europea per autorizzare la concessione del citato prestito ad Alitalia da parte del Governo italiano. In particolare, la Commissione ha autorizzato la prospettata ricapitalizzazione di AZ Fly, e il previsto investimento di Fintecna in AZ Servizi subordinandole ad alcune condizioni.
Secondo fonti informali, il Governo italiano non avrebbe notificato alla Commissione europea le disposizioni di cui al provvedimento in esame sostenendo che il prestito da esso previsto non costituirebbe aiuto di Stato. Il Governo riterrebbe, infatti, tale prestito, in considerazione delle

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modalità di erogazione espressamente previste dal decreto-legge, pienamente conforme al criterio dell'investitore privato operante in un'economia di mercato. Sarebbe, così, escluso uno degli elementi essenziali che determinano la qualificazione di un'erogazione o altro beneficio economico quale aiuto di Stato.
Sempre secondo fonti informali, la Commissione avrebbe chiesto all'Italia di fornire, entro il termine del 12 maggio, poi prorogato al 30 maggio 2008, chiarimenti in merito alla natura del prestito. La Commissione avrebbe, inoltre, preannunciato di poter considerare il prestito alla stregua di un'operazione a condizioni di mercato - diversa quindi da un aiuto di Stato - solo in presenza di un piano credibile di privatizzazione, necessario a precostituire una concreta possibilità di restituzione del debito da parte dell'azienda beneficiaria del prestito.

Massimo POMPILI (PD) osserva come l'illustrazione dell'onorevole Garagnani lasci aperte alcune questioni di notevole rilievo. In particolare, riterrebbe necessario avere chiarimenti sulla natura del prestito erogato ad Alitalia e conoscere quali siano le novità intervenute dall'emanazione del decreto sino ad oggi.

Jean Leonard TOUADI (IdV) considera importante la presenza del Governo al fine di comprendere quale sia il tipo di aiuto - si riferisce alla distinzione tra aiuti di salvataggio e aiuti di ristrutturazione - che il Governo intende concedere alla compagnia di bandiera.

Mario PESCANTE, presidente, rileva come siano state sollevate dai colleghi questioni di ampio respiro, sulle quali il Governo potrà certamente fornire delucidazioni. Invita il relatore, ove lo ritenga opportuno, ad una replica.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, ribadisce quanto affermato nella propria relazione in ordine al carattere del prestito concesso dal Governo, che si configura pienamente conforme al criterio dell'investitore privato operante in un'economia di mercato.

Sandro GOZI (PD) invita i colleghi a soffermarsi su alcune questioni che meriterebbero un chiarimento. Innanzitutto, si chiede come possa parlarsi di un prestito ponte, poiché dopo il fallimento della trattativa con Air France non sono note nuove cordate di imprenditori interessati all'acquisto della compagnia. Né risulta presentato un piano industriale di risanamento; sembra quindi difficile che la Commissione europea, in assenza di tale piano, possa non considerare il prestito del Governo italiano un aiuto di Stato.
Riassumendo i termini della questione, osserva che se il prestito disposto dal Governo si configura come un aiuto di Stato, allora non è erogabile, sulla base del principio dell'aiuto unico; se invece il Governo opera conformemente al criterio dell'investitore privato allora non vi sarebbe necessità di notificare alla Commissione europea le disposizioni in esame. La Commissione europea subordina tuttavia tale seconda interpretazione alla presentazione di un piano credibile di ristrutturazione. È sulla presenza di tale piano che chiede chiarimenti al Governo.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC) ribadisce le perplessità già formulate sul provvedimento in esame sul quale, a suo avviso, si aprirà una procedura di infrazione che determinerà il fallimento di Alitalia. Se si darà il via libera a questo provvedimento ci si dovrà anche assumere la responsabilità di un simile decorso. Nel 2004, in occasione del prestito concesso ad Alitalia, si era in presenza di un compratore, ossia di un consorzio di banche disponibile a sottoscrivere l'aumento di capitale della compagnia. Attualmente, invece, non vi è alcun compratore. Parlando metaforicamente, osserva come invece di un ponte tra due sponde dell'oceano si avrà un ponte che da una sponda dell'oceano finisce nell'oceano stesso. Ritiene quindi fortemente improbabile che il provvedimento possa trovare positiva accoglienza in ambito europeo, né potrà aiutare il

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fatto che vi è un cittadino italiano alla Vicepresidenza della Commissione. Questi - che dovrà decidere collegialmente sulla questione, anche insieme al Commissario per la concorrenza Kroes - si troverà nelle condizioni di dover assumere una posizione contraria a quella del proprio Governo.
Desta inoltre indignazione la previsione di cui al comma 3 dell'articolo 1, laddove si prevede, facendo eccezione alla legge fallimentare, che gli amministratori della compagnia non saranno responsabili per aver provocato insolvenze o per aver contratto obbligazioni non adempibili. La giustificazione di tale disposizione non può che rintracciarsi nel fatto che, solo a tali condizioni, gli amministratori della compagnia sarebbero stati disponibili alla gestione di una simile situazione.

Enrico FARINONE (PD), rilevato come quello della situazione di Alitalia sia un tema particolarmente delicato, ritiene indispensabile che il Governo chiarisca quali finalità si propone il prestito disposto, quale sia il piano industriale della compagnia e se vi sia effettivamente una cordata italiana in corso. Se tali aspetti non verranno chiariti il provvedimento non potrà essere accolto positivamente in ambito europeo, con gravissimo nocumento per il Paese.

Il sottosegretario Nicola COSENTINO fa presente che nell'ambito del decreto-legge recante «Misure urgenti per aumentare il potere di acquisto delle famiglie e lo sviluppo», in corso di pubblicazione, è stata inserita una norma volta a salvaguardare la continuità aziendale dell'Alitalia provvedendo a fornire alla stessa i mezzi finanziari e patrimoniali necessari a verificare le possibili soluzioni alternative per il risanamento della società ed escludendo ogni ricorso ad ipotesi di liquidazioni e di applicazione di procedure concorsuali. Tale norma prevede che le somme erogate all'Alitalia ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge in argomento, vengano utilizzate per far fronte alle perdite che comportino una riduzione del capitale delle riserve al di sotto del livello minimo legale. A tal fine viene erogato l'importo di 300 milioni di euro quale apporto al capitale sociale per il ripiano di perdite con pari effetto sull'indebitamento netto della pubblica amministrazione per l'anno 2008.
La nuova previsione normativa e la scelta di inserirla nel decreto-legge «Misure urgenti per aumentare il potere di acquisto delle famiglie e lo sviluppo» discende in particolare dalla necessità e urgenza connesse con l'aggravarsi della situazione finanziaria dell'Alitalia, manifestata nelle informazioni rese al mercato e, in particolare, nel resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2008, comunicato al pubblico il 13 maggio 2008. Tale norma è resa necessaria per l'approvazione del bilancio dell'azienda al fine di evitare che per il terzo anno consecutivo venga approvato il bilancio in perdita con ricadute sugli organi societari e di scongiurare inoltre ipotesi di liquidazione o di applicazione di procedure concorsuali, che determinerebbero un depauperamento delle attività dello Stato in Alitalia - con effetti negativi anche sugli interessi dei terzi azionisti e obbligazionisti - e, dall'altro, potrebbero compromettere il ruolo della Compagnia quale vettore che maggiormente assicura il servizio pubblico di trasporto aereo nei collegamenti tra il territorio nazionale e i Paesi non appartenenti all'Unione europea, nonché nei collegamenti di adduzione sulle citate rotte del traffico passeggeri e merci dai e ai bacini di utenza regionali.
Fa inoltre presente che il Consiglio di Amministrazione è in attesa della pubblicazione di tale norma per l'approvazione del bilancio. Le risorse individuate per la copertura finanziaria utilizzata della norma sopracitata tengono conto anche delle osservazioni svolte dalla Commissione bilancio della Camera dei deputati. La copertura finanziaria utilizzata per l'erogazione dei 300 milioni di euro è stata compensata con la riduzione delle autorizzazioni di spesa di cui all'articolo 1, comma 841, della legge finanziaria 2007 (Fondo per la competitività e lo sviluppo

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per 205 milioni di euro) e del comma 847 del medesimo articolo (Fondo per la finanza di impresa per 10 milioni di euro). Per la parte restante (10 milioni di euro) è stato ridotto il Fondo speciale di parte corrente (Tabella A della legge finanziaria per l'anno 2008). Tale erogazione viene versata alla contabilità speciale 1201, per reintegrare sulla stessa contabilità l'importo già erogato ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 80 del 2008.
Si prevede quindi, in sintesi, la conversione del prestito ponte in un aumento del capitale sociale di Alitalia.

Mario PESCANTE, presidente, ricorda che la Commissione è tenuta ad esprimere il parere di competenza alla Commissione Trasporti e che sulle questioni oggetto della discussione odierna è in corso un ampio dibattito in Parlamento, nell'ambito del quale potranno essere svolti ulteriori approfondimenti.

Sandro GOZI (PD) sottolinea come il Governo non abbia fornito risposte alle questioni sollevate. Osserva peraltro come quanto dichiarato dal Sottosegretario Cosentino sollevi dubbi ancora più ampi sulla compatibilità comunitaria del provvedimento, che appare in contrasto palese con la normativa europea.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC) rileva la ridicolaggine di una situazione nella quale l'aiuto di Stato appare oramai conclamato. Il prestito ponte era dunque una mera forma di mascheramento, e appare ormai evidente che l'intento del Governo sia quello di intervenire con un aumento di capitale, al di fuori di ogni norma. Suggerisce al Governo una riscrittura completa del provvedimento poiché se ci si limitasse a trasformare il prestito ponte in un aumento di capitale, si dovrebbe poi prevedere, ai sensi del comma 2 dell'articolo 1, che l'aumento di capitale sia rimborsato!

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

Sandro GOZI (PD) alla luce delle indicazioni fornite dal Governo, che rendono ancora più ambiguo il provvedimento in esame, e visti gli eccessivi dubbi di incompatibilità comunitaria del decreto-legge, annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Gianluca PINI (LNP) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC) dichiara il voto contrario del gruppo dell'UdC sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore. Richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che, con tale provvedimento, l'Italia sta sfidando l'Unione europea e si sottrae ai suoi obblighi comunitari. Esiste infatti un ordinamento giuridico dell'Unione rispetto al quale la maggioranza sta producendo un atto nullo che comporterà per l'Italia una terribile figura in ambito europeo. Il gruppo dell'UdC non intende condividere questa responsabilità.

Jean Leonard TOUADI (IdV), preso atto delle ambiguità del provvedimento in esame e tenuto conto del voto espresso dai colleghi del Senato, dichiara l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Simeone DI CAGNO ABBRESCIA (PdL) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 19.50.