CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 ottobre 2018
80.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00795 Ascani: Sul progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Ascani chiede chiarimenti in merito all'utilizzo dei fondi destinati al progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi dimenticati».
  Permettetemi di precisare che il Progetto è programmato nell'ambito del Piano stralcio «Cultura e Turismo» FSC 2014-2020 di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC), approvato con delibera CIPE 1 maggio 2016 n. 3, il quale prevede, all'interno del macroaggregato 3 del valore di 170 milioni di euro, una riserva di 150 milioni a favore di interventi di recupero di luoghi culturali dimenticati.
  L'attuazione del Progetto è articolato in fasi, la prima, l'istruttoria per l'individuazione dei beneficiari dei finanziamenti, ormai in fase conclusiva, è stata interamente gestita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha fornito anche le più recenti notizia a riguardo. Solo dopo il perfezionamento di tale fase di ammissione a finanziamento dei progetti potrà essere sottoscritto il relativo contratto tra il beneficiario e il MiBAC.
  Con particolare riguardo all'attività fino ad oggi svolta dalla Presidenza, si informa che, in ottemperanza alle disposizioni di legge, con DPCM 19 giugno 2017 è stata istituita una Commissione per la selezione degli interventi relativi al progetto, composta da:
   2 rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui uno con funzioni di Presidente;
   1 rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali;
   1 rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze;
   1 rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

  La Commissione, dopo aver esaminato tutte le proposte pervenute, ha redatto l'elenco degli interventi selezionati fino a concorrenza delle risorse disponibili.
  Con decreto dell'8 marzo 2018 del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri sono stati formalmente individuati i 271 progetti ritenuti ricevibili e sono state indicate le modalità per la trasmissione, a cura dei beneficiari, della documentazione necessaria per la valutazione di ammissibilità da parte della Commissione, da trasmettere entro il 12 giugno 2018.
  Il  3 agosto del 2018 è stata inviata all'Ufficio del Segretario Generale della Presidenza l'esito e la documentazione delle attività istruttorie effettuate sulla documentazione pervenuta dai proponenti e riguardante numero circa 200 interventi.
  Poiché non tutti i proponenti hanno avuto modo di poter ottemperare nei termini previsti per cause a loro non imputabili, si informa che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in corso di emanazione, si sta provvedendo alla riapertura dei termini per la presentazione della documentazione da parte degli enti attuatori.
  La stessa Presidenza ha comunicato la necessità di costituire una nuova Commissione Pag. 126per completare la necessaria fase istruttoria che precede la stipula delle convenzioni.
  Di recente la Presidenza ha richiesto a questo Ministero il nominativo di un proprio rappresentante in possesso di adeguata professionalità, in seno alla nuova Commissione che verrà istituita con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal canto suo questa Amministrazione indicherà, come del resto fatto in passato, il nominativo richiesto, così da poter fornire, in quella sede, il proprio contributo alla realizzazione dell'iniziativa.

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ALLEGATO 2

5-00796 Toccafondi: Sulla necessità di iniziative a tutela del Corridoio Vasariano di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Toccafondi chiede quali iniziative il Ministero intende adottare per superare la problematica relativa agli imbrattamenti del Corridoio Vasariano di Firenze.
  Il Loggiato del Corridoio Vasariano, che dà sul Lungarno Archibusieri, è da sempre il crocevia di un ingente traffico di turisti che transitano nell'area di Ponte Vecchio per ammirare lo spettacolo che si può osservare da tale posizione privilegiata.
  Orbene, la presenza di scritte e frasi a spray, pennarello, matita ed inchiostro sulle superficie lapidee e intonaci dei monumenti storici di Firenze, incluso sui pilastri del Corridoio Vasariano sul Lungarno Archibusieri – messa in evidenza in un articolo sul Corriere Fiorentino del 5 ottobre u.s. – è un fenomeno ampiamente documentato dalla stampa e da denunce ai vigili urbani e altre forze dell'ordine da almeno gli anni Settanta del Novecento.
  Non vi è chi non veda infatti la condizione di degrado in cui versa attualmente il centro storico di Firenze, che patisce il considerevole afflusso di turisti, provenienti da ogni parte del mondo, alcuni dei quali percorrono le vie della città, purtroppo, nell'assoluto dispregio del valore culturale delle aree che si apprestano a visitare, adottando talvolta atteggiamenti di colpevole tracotanza sanzionabili, in primis, dalle autorità preposte alla garanzia dell'ordine e del decoro della città.
  Gli interventi di pulizia delle superfici in pietra e degli intonaci di valore storico sono particolarmente delicati e richiedono il loro affidamento esclusivamente a professionisti specializzati, con la conseguente impossibilità di ricorrere ad associazioni di qualsivoglia natura, quali, ad esempio, gli «Angeli del Bello» menzionati nell'articolo citato e nell'atto parlamentare.
  Attesa tale risalente situazione di allarme, la ex Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze, già nel 2013, aveva adottato una programmazione di restauri, continuati ed intensificati dalle Gallerie degli Uffizi, ai quali l'immobile è in consegna dal 2016.
  Per le operazioni di restauro e ritinteggiatura delle specchiature dei pilastri sono stati spesi 24.899,38 euro nel 2013 ed ulteriori 10.187,00 euro nel 2017.
  Per l'anno corrente è stata impegnata la cifra ulteriore di 20.000,00 euro per questi lavori, mentre ad oggi, nell'anno 2018, le Gallerie degli Uffizi hanno finora speso 12.440,00 euro per i lavori analoghi a Palazzo Pitti e in Piazza Levi, più 113.264,80 euro per la pulitura e il restauro del bugnato dei bastioni di Palazzo Pitti – la prima dopo la seconda guerra mondiale.
  Le Gallerie degli Uffizi, quindi, sin dalla presa in consegna degli immobili in oggetto – come detto nel 2016 –, hanno profondamente contribuito ad assicurarne l'integrità, in un'area, come si è detto in precedenza, di denso traffico di turisti, in cui risultano posizionate strategicamente apposite telecamere di sorveglianza, che operano 24 ore su 24, affinché non si compia alcun atto vandalico ad opere di siffatto valore culturale.
  Ciononostante, data la successione di ben sedici campate strette e profonde, la Pag. 128visuale, specialmente nelle ore notturne, diviene di fatto limitata, e non consente di identificare con precisione gli autori delle contestate riprovevoli condotte. Dunque l'efficacia di un sistema di videosorveglianza è strettamente correlato alla presenza in prossimità di una postazione permanente di polizia municipale, con un numero cospicuo di agenti, per dissuadere eventuali malintenzionati dal tenere comportamenti che possano mettere a rischio l'integrità culturale dei beni in parola.

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ALLEGATO 3

5-00797 Mollicone: Sui finanziamenti del progetto «Videocittà».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Mollicone ed altri onorevoli colleghi, prendendo le mosse da un articolo del 6 luglio scorso, del giornale on line «Digital Day», in merito all'iniziativa denominata «VideoCittà», chiedono di conoscere l'ammontare del contributo che il Ministero ha assegnato all'iniziativa, in svolgimento dal 19 al 28 ottobre a margine della Festa del Cinema di Roma e durante il Mercato internazionale dell'Audiovisivo.
  A tal riguardo, si informa che nel 2017 la Direzione generale Cinema di questa Amministrazione, su istanza di Anica Servizi srl, ha riconosciuto l'iniziativa «Videocittà» quale «progetto speciale» e le ha assegnato un contributo di euro 300.000.
  Alla data odierna, non risulta erogato alcun contributo, neanche a titolo d'acconto.
  La richiesta di riconoscimento del progetto speciale per il 2018 è in corso di istruttoria e la DG Cinema sta svolgendo approfondimenti anche relativi alla presentazione del consuntivo 2017, al momento non ancora presentato.
  Anica servizi, infatti, ha presentato un pre-consuntivo, che ovviamente non ha alcun valore rispetto all'erogazione del contributo 2017, al solo fine istruttorio rispetto alla richiesta presentata nel 2018.
  È opportuno specificare, in questa sede, che l'erogazione del contributo in questione può avvenire solo all'esito positivo dell'istruttoria sul consuntivo vero e proprio (che, come ho sopra riferito, non è stato ancora presentato) e che tale istruttoria prevede che i soggetti beneficiari debbano presentare, fra l'altro:
   a) una relazione dettagliata dall'attività svolta;
   b) la rendicontazione sottoscritta dal legale rappresentante, comprensiva di tutta la documentazione ivi indicata. In particolare, deve essere presentato il prospetto analitico delle spese pagate, sotto forma di autocertificazione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e sottoscritto dal legale rappresentante dell'ente;
   c) la certificazione del revisore contabile iscritto all'albo dei revisori, nel caso di contributi assegnati superiori a euro 40.000.

  Alla presentazione del consuntivo e prima dell'erogazione del contributo, la DG Cinema verificherà – quindi – la pertinenza, l'inerenza e l'ammissibilità delle spese consuntivate, al pari di quanto accade per tutti i contributi assegnati a valere sul DM n. 341 del 31 luglio 2017 (attuativo delle disposizioni di cui all'articolo 27, comma 4, della «legge cinema» n. 220 del 2016).
  Sono in corso da parte del Ministero degli approfondimenti ulteriori non limitati esclusivamente alle spese consuntive.
  Per quanto riguarda la richiesta di informazioni circa la coerenza del contributo assegnato rispetto alla normativa europea e nazionale sui limiti d'intensità d'aiuto, ciò implica due ordini di considerazioni.
  Dal punto di vista quantitativo, la verifica del rispetto della normativa sarà effettuata a consuntivo su dati finanziari certi e cristallizzati. Rispetto al progetto presentato a preventivo, il contributo è in Pag. 130linea con le disposizioni europee e nazionali (massimo 80 per cento dei costi ammissibili).
  Dal punto di vista generale, i progetti speciali sono disciplinati dal decreto ministeriale n. 341 del 31 luglio 2017, recante «Disposizioni applicative in materia di contributi alle attività e alle iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva di cui all'articolo 27 della legge 14 novembre 2016, n. 220» ed in particolare dall'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale stesso.
  Gli schemi di aiuto di Stato contenuti nel provvedimento sono stati regolarmente comunicati alla Commissione europea, in attuazione del Regolamento n. 651 del 2014 della Commissione europea del 17 giugno 2014, e in particolare detti schemi di aiuto ricadono nell'ambito di applicazione degli articoli 4 e 53 del Regolamento stesso, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Pertanto, anche detto contributo è in perfetta coerenza con la normativa europea riguardante gli aiuti di Stato al settore cinematografico ed audiovisivo.

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ALLEGATO 4

5-00798 Palmieri: Sull'attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 220 del 2016 «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Palmieri, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede notizie relative «allo stato dell'operatività e di attuazione delle disposizioni di cui alle norme attuative della legge 220/2016».
  A tale proposito, occorre preliminarmente ricordare che la nuova legge cinema ha ampliato enormemente il proprio campo d'azione, rivoluzionando la precedente disciplina che riguardava esclusivamente le opere cinematografiche. Le novità introdotte hanno comportato la necessità di prevedere diverse procedure per l'assegnazione di contributi ed incentivi destinati a tutta la filiera dell'industria audiovisiva.
  Attualmente tutte le misure risultano attuate, tranne due: l'articolo 17, comma 2, relativo al credito d'imposta per le industrie tecniche e di post-produzione, e un elemento dell'articolo 15, riguardante il credito d'imposta per le imprese di produzione di videogiochi.
  In particolare si segnala che con la pubblicazione del DPCM 11 luglio 2017 si sono definite le disposizioni applicative per il riconoscimento della nazionalità italiana delle opere cinematografiche e audiovisive, mentre con il decreto ministeriale del 14 luglio 2017 sono state definite le disposizioni applicative per l'individuazione dei casi di esclusione dai benefici della Legge 220/2016 e per la definizione della destinazione cinematografica delle opere.
  Con il decreto ministeriale del 31 luglio 2017 sono state disciplinate le modalità di deposito delle opere ammesse ai benefici della Legge 220 del 2016, nonché la costituzione della rete delle cineteche.
  Ciascuna tipologia di credito d'imposta descritta negli articoli dal 15 al 20 della legge stessa ha seguito pressoché il medesimo percorso di attuazione parallelo.
  In primo luogo, la legge 220 del 2016 ha stabilito per tutti gli articoli (ad eccezione degli articoli dal 33 al 37) l'entrata in vigore o la loro conseguente «applicabilità» dal 1o gennaio 2017.
  Per l'indicazione dei limiti di importo, delle aliquote e delle modalità di applicazione di ciascuna delle tipologie di incentivi, la stessa legge, al comma 5 dell'articolo 21, prevedeva inoltre un apposito decreto ministeriale.
  Ad eccezione del credito d'imposta per i comparti tecnici e di post-produzione e per le imprese di produzione di videogiochi, tutte le misure legate ai crediti d'imposta sono state attuate il 15 marzo 2018 con un decreto interministeriale congiunto del Ministero per i beni e le attività culturali («MiBAC») di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze («MEF») e sentito il Ministero dello sviluppo economico («MiSE»). Tali decreti sono stati pubblicati il 25 maggio 2018 e contengono le condizioni specifiche per ciascun beneficio fiscale.
  Pur essendovi due decreti interministeriali specifici per il credito d'imposta per i comparti tecnici e di post-produzione e per la produzione di videogiochi (decreto interministeriale 4 agosto 2017, n. 359 e decreto interministeriale 4 agosto 2017, n. 360), di concerto con il MEF e sentito il MiSE, i provvedimenti sono in attesa Pag. 132dell'autorizzazione della Commissione europea. L'accoglimento delle domande per i crediti d'imposta già in essere ha avuto inizio il 18 giugno 2018 attraverso la piattaforma DGCol (lo sportello telematico on line per domande di contributo).
  Anche i contributi selettivi (articolo 26) e quelli a favore delle iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva (articolo 27) sono divenuti applicabili a partire dal 1o gennaio 2017, come previsto dalla legge 220 del 2016. Entrambe le misure sono state concretamente attuate il 31 luglio 2017 con decreti ministeriali specifici. Le misure sono state poi attivate con bandi separati a partire dal 2017.
  I contributi automatici (articoli dal 23 al 25) hanno validità dal 1o gennaio 2017, con decreto ministeriale pubblicato il 31 luglio 2017 e la procedura di richiesta dei contributi è attiva dal 21 settembre 2018.
  Le altre misure (articoli dal 28 al 31) hanno seguito un percorso di attuazione differente:
   le due misure del piano straordinario (articoli 28 e 29) sono state attuate con decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri. L'articolo 28 è stato attuato il 4 agosto 2017 e l'articolo 29 il 24 ottobre 2017. A riguardo si precisa che è allo studio una modifica del DPCM previsto dal citato articolo 28 allo scopo di renderlo più funzionale alle esigenze del settore;
   la sezione speciale audiovisivi del Fondo di garanzia è stata attuata dal MiSE di concerto con il MiBAC e il MEF il 23 marzo 2018, ma è gestita dal Fondo di garanzia, che emetterà una circolare sul suo sito web quando la misura sarà attiva;
   l'articolo 31, «Misure dirette a favorire una migliore distribuzione delle opere cinematografiche», non ha richiesto un decreto ministeriale, ma ha trovato la sua prima attuazione con la relazione annuale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

  Sono stati approvati in data 7 dicembre 2017 i decreti legislativi in materia di tutela dei minori previsto all'articolo 33 della Legge 220/2016, quello per la riforma della promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi (previsto all'articolo 34 della Legge), nonché quello per la riforma delle norme in materia di rapporti di lavoro nel settore cinematografico ed audiovisivo (articolo 35)
  La competente Direzione generale cinema ha assicurato che sono inoltre in corso di elaborazione il decreto ministeriale sulla definizione «opera di espressione originale italiana» e i provvedimenti attuativi relativi al Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive.

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ALLEGATO 5

5-00799 Carbonaro: Sulla ricostruzione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale nelle zone colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Carbonaro chiede quali iniziative il Ministero intenda promuovere per rendere più efficace il processo di messa in sicurezza e ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici che negli ultimi due anni hanno colpito le regioni del centro-Italia.
  Una compiuta relazione dell'attività svolta da questo Ministero, a partire dalla Direttiva del 23 aprile 2015 del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 23 luglio 2015 n. 169, con la quale si è disposto che le Unità di crisi e coordinamento regionale UCCR-MiBAC, attivate presso i Segretariati Regionali MiBAC, sono competenti per le messe in sicurezza dei beni immobili e mobili, fino alle più recenti iniziative messe a punto, comporterebbe una relazione di almeno quattro pagine.
  L'Onorevole Carbonaro sembra tuttavia conoscere le vicende del sisma, dal primo piano di ricostruzione dei beni culturali di cui all'Ordinanza n. 38, alle successive Ordinanze di modifica nonché al protocollo d'intesa per la promozione ed il potenziamento della collaborazione volta ad azioni di restauro conservativo, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di proprietà del Fondo Edifici di Culto, sottoscritto in data 11 gennaio 2013, tra il Ministero dell'interno – Dipartimento delle Libertà Civili e dell'immigrazione ed il Ministero per i beni e le attività culturali.
  L'Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, istituito due anni fa, riveste, come noto, il ruolo di soggetto attuatore relativamente agli interventi di cui sia soggetto attuatore il MiBAC e quindi anche per le chiese del FEC.
  Per quanto riguarda lo stato di attuazione degli interventi per i quali il MiBAC e specificatamente l'Ufficio del Soprintendente Speciale è soggetto attuatore, alcuni degli interventi sono stati di difficile avvio a causa della carenza in organico di figure professionali adeguate allo svolgimento delle attività di progettazione architettonica e strutturale, motivo per cui il ministero sta attivando procedure amministrative, in attesa del concorso che partirà il prossimo anno, per incrementare il personale coinvolto nella ricostruzione dei Beni culturali con risorse umane aggiuntive sia nelle strutture periferiche che in quelle centrali del MiBAC, con l'obiettivo di rendere più efficiente ed efficace l'attività già in essere.
  In altri casi, invece, gli interventi sono stati impediti dalla presenza di macerie che di fatto ostacolano ancora oggi l'accesso agli edifici e a volte anche al loro interno. Devo rilevare a riguardo che sono le Regioni, in raccordo con i Comuni, i soggetti responsabili per l'attuazione di misure riguardanti la raccolta e il trasporto delle macerie e dei materiali che derivano dai crolli provocati dal terremoto, secondo quanto stabilito dalla terza ordinanza firmata, il 1o settembre 2016 n. 391, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha disposto nuove misure per la gestione dell'evento sismico che ha colpito le Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo il 24 agosto 2016.Pag. 134
  Tra le iniziative più recenti vorrei segnalare che un percorso particolare è previsto per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto in Norcia per la quale è stato siglato un protocollo d'intesa (MIBAC, Comune di Norcia, Diocesi di Norcia, Regione Umbria e Commissario Straordinario) che ne ha delineato l’iter.
  Allo stato attuale i lotti di lavori già avviati in raccordo con la Soprintendenza ABAP dell'Umbria e con il Segretariato Regionale del MiBAC per l'Umbria, stanno riguardando la rimozione delle macerie dall'interno e la loro selezione e catalogazione, consentendo così la migliore definizione dello stato dei luoghi e delle strutture, indispensabili per la successiva progettazione e cantierizzazione.
  Entro il 30 ottobre la Commissione approverà gli indirizzi per la ricostruzione che consentiranno di completare il documento preliminare alla progettazione (già in corso di elaborazione) e avviare quindi il previsto concorso internazionale di progettazione che sarà gestito sul portale del Consiglio Nazionale degli architetti con il quale sono già in corso i contatti per coordinarsi ed ottimizzare la tempistica.
  Per quanto riguarda i beni mobili, si è ritenuto strategicamente rilevante e di forte impatto sociale, anche per ottimizzare il circuito finanziario, prevedere l'utilizzo dei fondi derivanti dalle donazioni attraverso il portale Art Bonus, ivi compresi quelli già raccolti fino ad ora ed il relativo cofinanziamento statale, per il restauro dei beni mobili attualmente collocati presso i depositi attivati per l'emergenza in ciascuna regione: Cittaducale e Rieti (Lazio), Spoleto (Umbria), Ancona, Ascoli Piceno, Camerino, San Severino (Marche).
  Il  progetto prevede di dare priorità al restauro dei beni mobili danneggiati recuperati da quelle chiese, già inserite nei piani di ricostruzione o per le quali sono già avviati i lavori di messa in sicurezza, che potranno quindi «ri-avere» i propri beni restaurati una volta terminati i lavori di consolidamento e ricostruzione, il tutto al fine di garantire una completa restituzione alla collettività del patrimonio culturale nella sua accezione più ampia, non rappresentato soltanto dalle chiese, ma anche da tutte le opere in esse presenti al momento del sisma.
  In merito, tra le iniziative adottate dal MIBAC, vi è proprio la valorizzazione di opere custodite nei depositi, a partire soprattutto da quelle «ferite» dal sisma. Si vuole rendere fruibili al pubblico depositi museali, laddove possibile, in cui sono custodite tantissime opere d'arte laddove si è reso urgente metterle in sicurezza. L'obiettivo è risolvere l'urgenza della fruizione di beni e sperimentare soluzioni gestionali di patrimoni diffusi non esposti assicurando un rilancio dei territori in difficoltà. Anche su questo lavorerà la Commissione per il Sistema Museale Nazionale che si è insediata il 18 settembre al Ministero dei Beni culturali, il cui compito sarà la messa in rete dei musei italiani di proprietà statale, regionale, comunale, dei musei diocesani, privati, universitari, militari e altro.
  Concludo informandovi che per favorire la semplificazione in materia di sicurezza di beni culturali è diventata operativa da settembre 2018 l'Unità per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del Mibac, istituita nel 2017 e mai entrata in funzione.
  L'unità ha il compito di unificare le diverse strutture che si occupavano di sicurezza al fine di un migliore coordinamento delle competenze. La struttura si muoverà sia nell'ambito della prevenzione che delle emergenze e per gli interventi ordinari.
  Come ha affermato il Ministro Bonisoli «la nascita dell'Unità per la Sicurezza del Patrimonio Culturale va nella direzione di quella semplificazione non solo burocratica e amministrativa, ma anche e soprattutto operativa».