CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 gennaio 2016
573.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07349 Borghesi: Sui tempi del concorso per i docenti scolastici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L’iter per l'indizione del concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, previsto dal comma 114 dell'articolo unico della legge 107 è in corso, piuttosto è in dirittura di arrivo.
  Ed infatti, l'atto preliminare – l'adozione del regolamento in materia di razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso – sarà definitivamente approvato domani nel prossimo Consiglio dei Ministri.
  Il regolamento ha superato tutti i passaggi obbligatori fissati dall'articolo 17, comma 2, della legge 400 del 1988; ovverosia la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, l'acquisizione del parere della Conferenza unificata (espresso nella seduta del 6 agosto), del Consiglio di Stato (reso il 22 ottobre scorso) e delle competenti Commissioni parlamentari.
  Peraltro, sono state recepite le condizioni espresse in sede di parere da questa Commissione e dalla Commissione istruzione del Senato, compatibilmente con i vincoli imposti dalla finanza pubblica e con quelli derivanti dagli ordinamenti vigenti.
  Per di più, a testimonianza della volontà del MIUR di indire quanto prima il nuovo concorso, ieri, nella prima seduta utile, quella del suo insediamento, il Ministero ha depositato presso il CSPI (Consiglio superiore della pubblica istruzione) tutti gli atti propedeutici all'indizione del concorso su cui è stato chiesto allo stesso organismo di esprimersi.
  Al fine di accelerare i tempi, il Ministero ha invitato il neo istituito organo – che pur previsto dal decreto legislativo 233 del 1999 è stato costituito da questo Esecutivo, dopo diverse proroghe del precedente Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione, il 31 dicembre scorso – di emettere i pareri nel termine ridotto di 15 giorni.
  Pertanto, si prevede che l’iter preliminare possa concludersi entro il corrente mese di gennaio, in modo da poter subito procedere all'indizione del concorso.

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ALLEGATO 2

5-07350 Palmieri: Sull'effettività del principio della parità scolastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il MIUR, in attuazione del comma 56 dell'articolo unico della legge 107, ha adottato, con decreto del Ministro del 27 ottobre scorso, il Piano nazionale per la scuola digitale.
  Il Piano indica le azioni per favorire l'attuazione di un complesso e completo processo di digitalizzazione nelle scuole, individuando, in particolare, tre diversi ambiti di intervento:
   1. l'ambito degli «Strumenti», volto a promuovere azioni dirette a ridurre le carenze strutturali e infrastrutturali in termini di accesso digitale;
   2. l'ambito «Competenze e Contenuti», finalizzato a promuovere azioni per favorire il raggiungimento di un livello minimo di competenze digitali comune a tutti gli studenti, a sostenere i docenti nella realizzazione di percorsi didattici innovativi e a introdurre soluzioni per innovare i curricoli scolastici;
   3. l'ambito della «Formazione», diretto a rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali.

  Per l'attuazione di tali misure è previsto un investimento di risorse nazionali e, in buona parte, anche l'utilizzo di risorse europee legate ai fondi strutturali.
  Per quanto riguardo lo specifico quesito posto, va rilevato che le scuole paritarie, secondo quanto previsto nelle osservazioni della Commissione europea sull'Accordo di partenariato relativo alla programmazione 2014-2020, non possono essere destinatarie dirette di finanziamenti. Ciò per evitare si configuri un aiuto di Stato.
  In particolare, nel testo del citato Accordo approvato dalla Commissione (Obiettivo tematico 10 – Investire nell'istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l'apprendimento permanente) è previsto espressamente che «il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale interverranno nel settore dell'educazione pubblica, con esclusione delle scuole private e/o parificate».
  Nonostante ciò, nelle azioni sinora poste in essere, relative all'ambito degli strumenti del Piano nazionale scuola digitale (es. bando ambienti digitali), si è già provveduto ad individuare soluzioni concrete per garantire la massima partecipazione da parte di tutte le scuole, anche quelle paritarie, attraverso strumenti compatibili con le prescrizioni comunitarie, e quindi attraverso la partecipazione in rete con le scuole statali. Il Piano nazionale per la scuola digitale, infatti, ha tra le sue finalità anche quella di favorire la sinergia, la collaborazione, la creazione di reti e di contatti tra le scuole.
  Anche con riferimento all'azione dell'animatore digitale, già partita per le scuole statali e legata ad un processo formativo dei docenti, l'idea è quella di coinvolgere anche le scuole paritarie attraverso l'individuazione di un loro referente per il processo di digitalizzazione, che si faccia promotore delle iniziative in materia di innovazione digitale nella propria scuola e che possa fungere da punto di collegamento con gli animatori digitali delle altre scuole. Tale referente, compatibilmente con i vincoli esistenti, potrà accedere a una piattaforma comune di condivisione, di confronto e di contatto tra Pag. 71tutti i referenti del Piano nazionale per la scuola digitale presenti sul territorio nazionale, potrà usufruire di contenuti digitali formativi nonché di tutta la documentazione utile sulle tematiche del Piano.
  Il Ministero, dunque, anche con riferimento alle prossime azioni attuative del Piano che saranno avviate nei prossimi mesi, avendo ben presente il ruolo delle scuole paritarie, sarà attento a valutare tutte le soluzioni possibili per un coinvolgimento delle stesse nel processo di digitalizzazione e innovazione della scuola italiana.

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ALLEGATO 3

5-07351 Vacca: Sulle iniziative di marketing di McDonald's nelle scuole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Occorre in primo luogo sottolineare che questo Governo ha più che raddoppiato lo stanziamento per il funzionamento delle scuole che, infatti, è passato da circa no milioni dell'anno 2012 a circa 235 milioni a decorrere dall'anno 2016, questo grazie alla legge 107 su «La Buona scuola».
  Oltre a ciò le ulteriori misure previste dalla legge 107, sia in termini di risorse economiche che di personale, quale l'organico per il potenziamento, risponderanno alle esigenze delle istituzioni scolastiche che potranno così realizzare compiutamente la propria progettualità.
  In merito, poi, al dato da lei citato quale contributo delle famiglie, evidenzio che si tratta in gran parte di somme gestite dalle scuole per conto delle stesse in quanto riferite alle visite di istruzione. Solo in parte si tratta di risorse, derivanti da erogazioni volontarie, che, per lo più, concorrono all'ampliamento delle iniziative aggiuntive, anche extracurriculari.
  Il MIUR – anche attraverso la pubblicazione delle Linee guida per l'educazione alimentare da lei citate, che innovano le precedenti del 2011 – ha sempre inteso diffondere e sostenere una corretta alimentazione in modo tale da promuovere stili di vita salutari e una sistematica diffusione di una reale cultura del benessere in tutta la popolazione, fin dalle più giovani fasce di età.
  A conferma del valore importantissimo riconosciuto dal MIUR all'educazione alimentare e al corretto stile di vita, la legge n. 107 al comma 7, lettera g) dell'articolo unico ha contemplato tra gli obiettivi formativi lo sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione.
 Già il decreto-legge 104 del 2013 all'articolo 4 ha previsto, al fine favorire il consumo consapevole e per incoraggiare la consapevolezza dei rischi connessi ai disturbi del comportamento alimentare azioni coordinate, nell'ambito delle rispettive competenze, del MIUR, del Ministero delle politiche agricole e del Ministero della salute.
  Precisato ciò, evidenzio che il Ministero non è a conoscenza dell'iniziativa da lei rappresentata; né un preliminare assenso alla sua realizzazione è stato richiesto a questo Dicastero.
  Specificato ciò, ricordo, anche, che le aziende possono organizzare e promuovere, secondo le loro autonome strategie di marketing, nell'ambito della cosiddetta responsabilità sociale d'impresa, la propria offerta commerciale, anche attraverso l'istituzione di raccolte premi rivolte ai consumatori, prevedendo come possibili beneficiare le istituzioni scolastiche.
  Dal canto loro le scuole, in virtù della propria autonomia e a seguito di specifiche delibere dei propri organi collegiali, espressione di tutte le componenti della comunità scolastica, possono accettare premi e liberalità provenienti, anche, da soggetti privati.

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ALLEGATO 4

5-07352 Pannarale: Sul riconoscimento del lavoro dei borsisti assegnisti e dottorandi universitari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'articolo 15 del decreto legislativo 22 del 2015 da lei citato è stato oggetto di un recente interpello pubblicato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali lo scorso 22 dicembre che ha ribadito che non rientrano nell'ambito di applicazione soggettivo della nuova indennità di disoccupazione mensile, seppure iscrivibili alla gestione separata INPS, gli assegnisti, i dottorandi ed i titolari di borse di ricerca in quanto tali soggetti svolgono attività non riconducibili alle collaborazioni coordinate e continuative.
  Tali fattispecie, infatti, hanno una finalità diversa da quelle per le quali è stata introdotta la norma sopra richiamata, ovvero quello di formare studiosi altamente qualificati mediante lo svolgimento di attività di studio e di ricerca scientifica.
  In tal senso, va altresì ricordato che la stessa legge n. 240 del 2010 prevede anche dei limiti temporali massimi dei rapporti di assegnista di ricerca e ricercatore a tempo determinato (12 anni) e va inoltre considerato che questi contratti non danno luogo ad alcun diritto in ordine all'accesso ai ruoli ma costituiscono titoli valutabili ai fini della carriera accademica (si consideri ad esempio che il titolo di dottore di ricerca è requisito obbligatorio per l'accesso ai contratti di ricercatore a tempo determinato).
  Tuttavia, il Governo è ben consapevole della problematica da lei segnalata e del lavoro quotidianamente svolto negli atenei dagli assegnisti di ricerca, dai dottorandi e dai titolari di borse di studio, a riprova di ciò cito solo alcune delle misure destinate all'università e alla ricerca varate dalla recente legge di stabilità per il 2016 che si è scelto di adottare proprio per concorrere a ridimensionare notevolmente il fenomeno del precariato nelle istituzioni universitarie e di ricerca:
   6 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni a decorrere dal 2017 per il Piano straordinario per la chiamata di professori universitari di prima fascia;
   38 milioni di euro per il 2016 ed 75 milioni di euro dal 2017 per il finanziamento del «Fondo Natta» destinato al reclutamento per «chiamata diretta» di professori universitari di prima e seconda fascia;
   47 milioni per il 2016 e 50,5 milioni a decorrere dall'anno 2017 a favore del FFO e 8 milioni per l'anno 2016 e 9,5 a decorrere dall'anno 2017 per il FOE che si tradurranno in 847 assunzioni di ricercatori presso le Università e di 200 ricercatori presso gli EPR;
   incremento delle risorse per i contratti di formazione specialistica in medicina;
   aumento del Fondo per la concessione delle borse di studio di 54.750.000 euro per il 2016 e di 4.750.000 euro a decorrere dal 2017;

  Occorre peraltro evidenziare che la legge di stabilità al comma 251, prevede che a decorrere dall'anno 2016 alle università «Virtuose» sarà consentito procedere alle assunzioni di ricercatori di cui all'articolo 24, comma 3, lettera a), della legge 240 del 2010, senza che a queste siano applicate le limitazioni da turn over. Ciò assicurerà uno sbocco professionale ai Pag. 74migliori assegnisti di ricerca, i quali vedranno notevolmente ampliate le loro possibilità di partecipare a tali selezioni.
  Questo Esecutivo ha adottato le succitate misure ritenendole più efficaci a corrispondere alle aspettative e alle esigenze di tutti quei giovani che concorrono al progresso della conoscenza nel nostro Paese, garantendo loro un futuro lavorativo più sicuro.

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ALLEGATO 5

5-07353 Coscia: Sui dati aggiornati del piano assunzionale disciplinato dalla legge n. 107 del 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come Lei ha ricordato, la legge 107, per l'anno scolastico 2015/2016, ha previsto un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la copertura di tutti i posti comuni e di sostegno dell'organico di diritto, vacanti e disponibili all'esito delle immissioni in ruolo, nonché per la copertura dei posti dell'organico del potenziamento di cui alla tabella 1 allegata alla medesima legge.
  Le operazioni di nomina si sono concluse tutte nei tempi previsti ed in particolare:
   le fasi o e A, entro il mese di luglio 2015;
   la fase B, il 2 settembre 2015
   la fase C il 10 novembre 2015.

  All'esito delle operazioni o, A e B, a livello nazionale, risultano immessi in ruolo su posti comuni 24.370 docenti e su posti di sostegno 14.241 docenti.
  All'esito della fase C, funzionale all'immissione in ruolo dell'organico per il potenziamento, le immissioni in ruolo sono state pari a 44.677, cui si debbono aggiungere 2.788 sul sostegno.
  Al termine delle operazioni, le proposte di nomina in ruolo accettate sono state complessivamente 86.076.
  Nel dettaglio, metto a disposizione per una loro consultazione i prospetti relativi al numero di nomine in ruolo articolate per regione e per provincia, per classi di concorso su posti comuni, posti di potenziamento e posti di sostegno.
  Aggiungo, altresì, che a conclusione delle operazioni del piano assunzionale straordinario, la consistenza delle graduatorie ad esaurimento si è ridotta di circa due terzi.

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ALLEGATO 6

5-07353 Coscia: Sui dati aggiornati del piano assunzionale disciplinato dalla legge n. 107 del 2015

ULTERIORE DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL SOTTOSEGRETARIO DAVIDE FARAONE

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