CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 maggio 2014
228.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01134 Braga: Gravi conseguenze, per la stazione ferroviaria di Como, derivanti dalla futura revisione della linea Milano-Zurigo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione in esame, gli onorevoli interroganti chiedono rassicurazioni in merito alla stazione ferroviaria di Como San Giovanni.
  Al riguardo, sono state assunte precise informazioni presso Ferrovie dello Stato.
  Ad oggi i servizi di carattere internazionale che servono la stazione di Como San Giovanni sono i seguenti:
   14 treni/giorno Eurocity (effettuati in cooperazione tra Trenitalia e Ferrovie svizzere) di cui:
    12 della relazione Milano Centrale- Zurigo;
    2 della relazione Milano Centrale- Lucerna;
   10 treni/giorno regionali Regio Express sulla relazione Milano Centrale-Bellinzona.

  Il Gestore dell'infrastruttura svizzero ha programmato, a partire dal prossimo giugno, alcune modifiche sulla rete elvetica alla tracciatura dei suddetti Eurocity, funzionali, soprattutto, a conseguire un miglioramento della regolarità di questi collegamenti.
  Sulla rete italiana, tali variazioni comportano conflitti di circolazione non risolvibili, specialmente nelle fasce orarie in cui sono previsti, sulla medesima tratta italiana, anche i treni regionali della Società Trenord della direttrice S11 Milano-Chiasso.
  Per i 5 Eurocity per cui si determinavano i conflitti sopra citati è stato quindi programmato l'instradamento via «Monte Olimpino 2», con conseguente perdita della fermata di Como San Giovanni, nella quale tuttavia continueranno ad effettuare fermata gli altri 9 Eurocity, 7 tra Milano e Zurigo e 2 tra Milano e Lucerna.
  Pertanto, a partire dal mese di giugno 2014, la nuova offerta della stazione di Como San Giovanni sarà la seguente:
   9 treni/giorno Eurocity di cui:
    7 della relazione Milano Centrale- Zurigo;
    2 della relazione Milano Centrale- Lucerna;
   16 treni/giorno regionali Regio Express sulla relazione Milano Centrale-Bellinzona.

  In tal modo, la stazione di Como, pur rinunciando a 5 treni/giorno della relazione Milano Centrale-Zurigo, guadagnerà 6 treni/giorno della relazione Milano Centrale-Bellinzona. Vi sarà quindi un bilancio positivo delle relazioni internazionali che serviranno la stazione di Como San Giovanni.
  In prospettiva, quando saranno completati gli interventi infrastrutturali in Svizzera sulla linea del Gottardo (Nuovi Tunnel di Base del Gottardo e del Monte Ceneri), la stazione di Como San Giovanni verrà servita da 32 treni/giorno da/per la Svizzera che avranno tempi di percorrenza sensibilmente migliori. Pag. 100
  Per quanto riguarda, poi, la stazione di Como San Giovanni, Rete Ferroviaria Italiana segnala che è stato avviato un programma di riqualificazione.
  Nello specifico, tra il 2013 ed il 2014 è stato rinnovato il sistema di informazione al pubblico con sostituzione totale delle periferiche presenti in stazione e recentemente sono stati conclusi interventi alla pensilina del secondo marciapiede con la previsione di completare entro il 2015 ulteriori azioni di rinnovo riguardanti il sottopasso di stazione.
  Per quanto concerne, invece, il servizio di biglietteria della stazione di Como San Giovanni, strutturato su due sportelli, lo stesso è attualmente svolto dalle 6.10 alle 20.20 dal lunedì al venerdì e dalle 9.00 alle 18.40 il sabato (con chiusura la domenica).
  Per la clientela comasca, la vendita della biglietteria ferroviaria viene anche assicurata, oltre che dalle numerose agenzie di viaggio ubicate sul territorio cittadino, da due emettitrici automatiche presenti in stazione, di cui una funzionante con moneta elettronica (carte di credito, bancomat) e l'altra sia con contante che con moneta elettronica; dette apparecchiature self-service vengono costantemente monitorate al fine di verificarne il corretto funzionamento.
  In stazione, infine, è presente un punto vendita autorizzato (edicola), dove è possibile acquistare i titoli di viaggio del servizio regionale anche la domenica.

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ALLEGATO 2

5-01665 Pilozzi: Mancata emanazione del decreto ministeriale di fissazione del sovrapprezzo al canone dovuto per il trasporto ferroviario ad alta velocità.
5-01853 Catalano: Mancata emanazione del decreto ministeriale di fissazione del sovrapprezzo al canone dovuto per il trasporto ferroviario ad alta velocità.
5-02569 Gagnarli: Mancata emanazione del decreto ministeriale di fissazione del sovrapprezzo al canone dovuto per il trasporto ferroviario ad alta velocità.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni presentate dagli onorevoli interroganti in quanto vertono su analogo argomento.
  Preliminarmente, gli onorevoli portano all'attenzione del Governo la delicata questione del trasporto ferroviario interregionale e nazionale evidenziando, in particolare, il timore di una soppressione di alcuni treni interregionali Intercity che, come è noto, rientrano tra i cosiddetti servizi «a mercato» (di media/lunga percorrenza) ovvero quei servizi che, non essendo oggetto di alcun corrispettivo pubblico, sono effettuati a rischio di impresa e si sostengono esclusivamente con i ricavi da traffico: le dimensioni e le caratteristiche dell'offerta, quindi, sono determinate da valutazioni commerciali; ricordo che rientrano tra i servizi a mercato le «Frecce» di Trenitalia, nonché i treni internazionali e una quota di treni Intercity. La relativa programmazione, pertanto, è effettuata direttamente da Trenitalia che per i servizi svolti con la predetta quota di treni Intercity ha lamentato, come peraltro evidenziato dagli Onorevoli Interroganti, un rapporto costi/ricavi fortemente negativo, pari a poco meno di trenta milioni di euro l'anno.
  La quota di Intercity operati «a mercato», che percorrono principalmente la linea dorsale tra Roma e Firenze e servono varie destinazioni, da Milano, Trieste/Venezia sino a Roma/Napoli/Salerno, sono collegamenti che svolgono spesso, per buona parte, un servizio di cabotaggio, servendo flussi pendolari che li utilizzano per tratte limitate, sostanzialmente paragonabile a quello del trasporto ferroviario locale gestito dalle regioni.
  Questi treni presentano, accennavo poc'anzi, perdite rilevanti e, considerata l'insostenibilità di tale situazione, Trenitalia ha comunicato al MIT la sua intenzione di sospenderne l'effettuazione in regime di mercato, evidenziando allo stesso Ministero l'opportunità di inserirli nel cosiddetto «servizio universale» in modo da essere compresi nell'ambito del Contratto di Servizio in essere tra MIT-MEF e Ferrovie dello Stato, sostenendone l'onere, analogamente a quanto avviene per gli altri IC aventi le medesime caratteristiche.
  In effetti, come evidenziato dagli interroganti, due di questi IC (la coppia 586/587 in partenza da Roma alle ore 9.40 con arrivo a Milano alle 16,15 e in partenza da Milano alle 10.50 con arrivo a Roma alle 17.20) – che registravano uno scarso utilizzo da parte della clientela pendolare – sono stati soppressi dallo scorso 1° marzo.
  In merito, Trenitalia ha fatto presente di aver provveduto ad informarne il tavolo Pag. 102tecnico istituito presso il MIT, cui partecipano le regioni, le quali hanno valutato come riassorbiti, in termini di impatto sulla clientela pendolare, le soppressioni già operate.
  Per quanto attiene, poi, alla possibilità che le restanti coppie di IC, non compresi nel perimetro sovvenzionato dal citato Contratto di Servizio con lo Stato, non effettuino più il servizio, assicuro che il MIT è impegnato a individuare tutte le possibili soluzioni, che sia sotto il profilo tecnico che economico consentano il mantenimento in attività dei servizi in argomento oltre il prossimo mese di giugno 2014.
  Proprio in quest'ottica, i competenti uffici del MIT hanno chiesto a Trenitalia ulteriori dettagli per poter valutare i maggiori costi sottesi al contratto qualora tali collegamenti venissero riconosciuti come servizi di utilità sociale al pari di quelli che, nelle stesse direttrici, sono già sovvenzionati. Tutto ciò dovrà ovviamente avvenire in un quadro di invarianza delle risorse attualmente disponibili e pertanto sarà necessario individuare eventuali rimodulazioni degli altri servizi inclusi nel citato perimetro sovvenzionato.
  Gli onorevoli interroganti fanno poi riferimento all'articolo 21 del decreto-legge n. 98 del 2011, recante «Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria», e relativa legge di conversione.
  Al riguardo, devo evidenziare che tale norma avrebbe riflessi soltanto indiretti sul trasporto pendolare in quanto la stessa prevede l'introduzione di un sovrapprezzo al canone dovuto per l'esercizio dei servizi di trasporto passeggeri a media e lunga percorrenza, non forniti nell'ambito di contratti di servizio pubblici per la parte espletata su linee appositamente costruite per i collegamenti ferroviari AV, con velocità pari o superiore a 250 chilometri orari, destinato interamente al finanziamento degli oneri dei servizi universali di trasporto ferroviario di interesse nazionale, oggetto di contratto di servizio pubblico.
  Di contro, è evidente che l'introduzione del sovrapprezzo in questione determinerebbe impatti rilevanti sulla concorrenza, compromettendo così la redditività economica del segmento Alta Velocità, considerato che l'extra-canone interverrebbe su tariffe medie tra le più onerose in Europa.
  Devo peraltro rilevare che tale norma va letta in combinato disposto con l'articolo 15 del decreto legislativo n. 188 del 2003, che stabilisce il principio del tendenziale equilibrio dei conti del Gestore dell'infrastruttura tra, da un lato, i ricavi derivanti dalla riscossione dei canoni ferroviari e dei corrispettivi per la fornitura dei servizi, le eccedenze provenienti da altre attività commerciali e i contributi pubblici definiti nel contratto di programma e, dall'altro lato, i costi relativi alla gestione dell'infrastruttura al netto degli ammortamenti.
  Per quanto attiene al decreto MIT del 10 settembre 2013, citato in particolare dall'onorevole Pilozzi, faccio presente che, nelle more delle determinazioni che a regime assumerà l'Autorità per la regolazione dei trasporti, il MIT si è limitato ad approvare la proposta formulata dal Gestore di riduzione del valore del pedaggio per le linee AV, atteso che sia il bilancio consolidato 2010-2011 che quello di previsione 2012-2013 mostravano un utile crescente; in particolare un introito da circolazione stabilmente superiore al risultato di esercizio del Gestore stesso, il che ne consentiva la riduzione proposta, anche nel rispetto del già citato vincolo di tendenziale equilibrio di bilancio.
  Nel concludere, tengo ad evidenziare che – fermo restando che la programmazione e la gestione dei servizi regionali, dedicati principalmente all'utenza pendolare, competono, secondo la normativa vigente (decreto legislativo n. 422 del 1997), alle singole regioni i cui rapporti con Trenitalia sono regolati da specifici Contratti di Servizio – il MIT, ben consapevole dei disagi dell'utenza pendolare, valuterà attentamente ogni iniziativa utile per venire incontro all'esigenza di detta categoria, anche nell'ambito del citato tavolo tecnico appositamente costituito.

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ALLEGATO 3

5-01749 Bargero: Progressivo depauperamento del servizio ferroviario in Piemonte e rischio di chiusura della stazione di Casale Monferrato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante porta nuovamente all'attenzione la delicata questione del trasporto pubblico locale e ferroviario regionale nella regione Piemonte.
  Devo ricordare che secondo la normativa vigente, decreto legislativo n. 422 del 1997, la programmazione e gestione dei servizi ferroviari regionali, che assicurano principalmente la mobilità della clientela pendolare, è di competenza delle singole regioni, nel caso di cui trattasi della regione Piemonte, i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da specifici Contratti di Servizio, nell'ambito dei quali vengono definiti, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili.
  Nel caso specifico, Ferrovie dello Stato ha evidenziato che in data 11 giugno 2012, con delibera n. 13/3991 la Giunta regionale del Piemonte ha adottato una riorganizzazione del servizio di trasporto regionale, finalizzata al contenimento dei costi, sospendendo il servizio ferroviario su 12 linee a bassa frequentazione – ad eccezione delle linee Vercelli-Casale Monferrato e Novara-Varallo per le quali è stata prevista l'attivazione di una sperimentazione di integrazione tra ferro e gomma – e convertendolo in servizio bus; tale servizio, sulla base della deliberazione n. 19/3042 che ha trasferito la gestione dei servizi ferroviari sostitutivi effettuati su gomma dal contratto di servizio con Trenitalia all'ambito dei servizi minimi provinciali, rientra nelle competenze delle Amministrazioni provinciali piemontesi.
  Successivamente, nell'ottobre 2013, con delibera n. 19/6537, la regione ha approvato il Piano di trasporto pubblico locale, confermando la chiusura della linea Vercelli-Casale Monferrato e l'attivazione di un servizio ridotto sperimentale sulla linea Novara-Varallo.
  Ferrovie dello Stato ha altresì fatto presente che la stazione di Casale Monferrato serve anche la linea Alessandria-Casale Monferrato-Chivasso sulla quale con l'orario attualmente in vigore la regione Piemonte ha confermato il servizio ferroviario.

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ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla creazione del blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med tra la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica di Malta, fatto a Limassol il 12 ottobre 2012 (C. 2280 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
  esaminato il disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla creazione del blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med tra la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica di Malta, fatto a Limassol il 12 ottobre 2012 (C. 2280 Governo, approvato dal Senato);
  premesso che:
   i blocchi funzionali dello spazio aereo europeo (Functional Airspace Blocks o FABs) costituiscono porzioni di spazio aereo più ampie di quelle nazionali, all'interno di ciascuna delle quali il traffico aereo sarà gestito con requisiti tecnici ed operativi armonizzati, superando la frammentazione dovuta alle specificità proprie di ciascun gestore nazionale; l'istituzione e la piena operatività dei blocchi funzionali di spazio aereo avranno di conseguenza l'effetto di semplificare e migliorare la gestione del traffico aereo, limitarne i costi e assicurare, attraverso una razionalizzazione delle rotte di volo, una significativa diminuzione dell'impatto ambientale dei voli stessi;
   in particolare il FAB Blue Med, mediante l'integrazione delle modalità e delle procedure tecnico-operative di gestione del traffico aereo tra l'Italia, da un lato, e Grecia, Cipro e Malta, dall'altro, potrà consentire un significativo miglioramento dell'efficienza nella gestione del traffico aereo da parte di questi ultimi Paesi, consentendo all'Italia di recuperare quote importanti di traffico aereo che proviene dal Medio e dall'Estremo Oriente o vi è destinato e che attualmente segue rotte alternative rispetto a quelle che interesserebbero il Mediterraneo centro-orientale;
   l'integrazione sotto il profilo tecnico e operativo della gestione del traffico aereo nel blocco funzionale Blue Med offre altresì all'Italia la possibilità di assumere una posizione di leadership, che potrà tradursi in esportazione di tecnologie, in attività di formazione e in altre relazioni economicamente significative;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
    a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza, anche in considerazione dei maggiori compiti che potranno derivare dall'attuazione dell'Accordo in esame, di evitare ulteriori misure di riduzione delle Pag. 105risorse destinate al funzionamento dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo;
    b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza di un appropriato coordinamento tra i tempi con cui sarà realizzata la prevista cessione a soggetti privati di una quota del capitale sociale di ENAV SpA e i tempi con cui si perverrà alla piena operatività del blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med;
    c) valuti la Commissione di merito le conseguenze dell'applicazione dell'articolo 16 dell'Accordo, in materia di armonizzazione delle politiche nazionali di tariffazione, nonché del ruolo di leadership riconosciuto all'Italia all'interno del FAB Blue Med.