CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 novembre 2013
124.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01489 Cimmino: Piano per il rilancio delle terme di Castellammare di Stabia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Cimmino, nell'esprimere rammarico per la mancata apertura al pubblico delle terme di Castellammare di Stabia auspica una ripresa turistica della zona e chiede quali interventi il Ministro intende porre in essere per realizzare un piano di valorizzazione di un intero territorio.
  Premetto che, come già riferito personalmente in questa stessa sede ed in altre occasioni, si è pienamente consapevoli del fatto che il comparto termale, come correttamente riferito nell'atto parlamentare in parola a proposito delle Terme di Castellammare, rappresenta per il sistema turistico nazionale una realtà molto rilevante e va inquadrato nello stesso ambito di valorizzazione del Paese e di possibilità di crescita sostenibile.
  Le imprese termali, tuttavia, garantiscono principalmente un servizio di ordine medico-sanitario, ed è quello il comparto nel quale dovrebbero formularsi le principali proposte, unitamente al settore dello sviluppo economico, così come correttamente ricordato dall'onorevole interrogante.
  Si conviene comunque sul fatto che esse costituiscono sicuramente anche una determinante risorsa per il sistema turistico, tanto che si è aperto, con l'amministrazione della Salute, un dialogo per definire un percorso condiviso per il rilancio del turismo nelle terme italiane e per rendere effettive le loro potenzialità, proprio in vista del recepimento della Direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera.
  Le Terme di Castellammare inoltre beneficeranno indirettamente del più ampio programma di qualificazione dell'offerta turistica del mezzogiorno e di tutte le iniziative in corso di sviluppo per attivare le risorse del ciclo della nuova programmazione dei fondi strutturali 2014/2020.
  Preciso, altresì, che nel decreto legge «Valore Cultura» è stata, come noto, disposta l'istituzione della «Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia», che succede alla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, ma con ambito territoriale di competenza focalizzato sulle sole aree archeologiche indicate.
  Questa appare un'occasione per un piano di rilancio che, pur partendo dall'ambito di valorizzazione del patrimonio archeologico, coinvolga la Regione e gli altri enti locali unitamente a tutte le realtà imprenditoriali dell'industria alberghiera della zona, interessati ad una ripresa turistica del territorio.

Pag. 130

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01490 Lacquaniti: Valorizzazione turistica dell'antica Stabiae.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Scotto, unitamente ad altri colleghi, richiede notizie in merito alla situazione degli scavi archeologici di Stabia.
  A tale proposito vi riferisco che le ville di Castellammare rappresentano una delle realtà archeologiche più importanti dell'area vesuviana. Il sito, anche per le caratteristiche geomorfologiche del territorio, presenta numerosi problemi che si ripercuotono sullo stato di conservazione delle strutture archeologiche. Sulla base delle disponibilità di risorse, la competente Soprintendenza interviene con attività di restauro e messa in sicurezza, come è evidente nel caso delle opere di puntellatura poste a protezione di un lato dei cortile del complesso della Villa S. Marco.
  La necessità di implementare le attività di ricerca e di conservazione è ben nota al Ministero ed alla stessa Soprintendenza. A tale proposito, nel 2009, è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa dal Comune di Castellammare di Stabia, dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, dalla Facoltà di Architettura del Maryland e dalla Fondazione RAS.
  Grazie a questo Protocollo la Fondazione si fa promotrice annualmente di attività di ricerca, di scavo e di studio che vedono il coinvolgimento di università italiane e straniere.
  Per quanto riguarda le attività didattiche svolte da Legambiente, vorrei far presente che la competente Soprintendenza, per quanto possibile, sostiene il coinvolgimento sul territorio del volontariato proprio perché tale attività non può essere garantita in forma continuativa dalla Soprintendenza stessa, attesa la carenza di personale.
  In merito all'inserimento di Stabia nei circuiti turistici mi preme sottolineare come essa sia una finalità che il Ministero sta perseguendo da tempo.
  Nel decreto legge «Valore Cultura» è stata, come noto, disposta l'istituzione della «soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia», che succede alla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, ma con ambito territoriale di competenza focalizzato sulle sole aree archeologiche indicate. È la necessaria premessa per un coinvolgimento fattivo non solo dell'amministrazione locale, ma di tutti i soggetti territoriali e non, interessati a fare del patrimonio archeologico volano dello sviluppo del territorio.
  Concludo riferendo che nell'ambito dell'attività di redazione del nuovo piano di gestione del sito UNESCO delle Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, si è avanzata la proposta di estendere l'area cuscinetto del sito iscritto ad un'ampia fascia di territorio che permettesse di tutelare il rapporto visivo delle città antiche con il Vesuvio e il mare. In questa nuova area di protezione è compreso il territorio comunale di Castellammare di Stabia, corrispondente all'antico insediamento di Stabiae.
  Si è inoltre ritenuto utile proporre, nelle stesso ambito, l'iscrizione nella Lista del Patrimonio, delle Ville di S. Marco e di Pag. 131Arianna poste sulla collina del Varano. Questa proposta, in corso di redazione, sarà presentata all'UNESCO come una minor boundary modification, così come previsto dalle Linee Guida Operative per l'attuazione della Convenzione sul patrimonio mondiale, entro il 1 febbraio 2014.
  Lunedì 25 novembre prossimo è prevista la sottoscrizione del protocollo d'intesa con gli enti territoriali. La procedura (di proposta, evidentemente) dovrebbe concludersi nei prossimi mesi in parallelo con la definizione del nuovo Piano di gestione e della nuova buffer-zone.

Pag. 132

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01491 Benamati: Utilizzo dei fondi strutturali europei per la valorizzazione del patrimonio culturale e la qualificazione dell'offerta turistica del Mezzogiorno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Benamati, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative il Ministero abbia intrapreso o intenda ulteriormente sviluppare per far sì che le risorse dei fondi strutturali europei – sia con riferimento al ciclo presente fino al 2013, che relativamente al ciclo futuro – trovino proprio nel circuito virtuoso tra valorizzazione del patrimonio culturale e qualificazione dell'offerta turistica del mezzogiorno eccellenti prospettive di investimento a vantaggio di crescita e occupazione.
  Il matrimonio fra cultura e turismo, con conseguente reciproca valorizzazione, ha costituito sin dalla nascita del Governo, obiettivo fondamentale dell'esecutivo, come dimostra la stessa collocazione del turismo all'interno del dicastero dedicato alla cultura. Conseguentemente, anche l'azione concernente l'utilizzo delle fondamentali risorse in questione non può che muoversi in tale medesima ottica, senza dimenticare che in periodi di difficoltà per le finanze pubbliche si amplifica ulteriormente l'importanza dei fondi strutturali. A quest'ultimo riguardo, poi, proprio le storiche carenze strutturali ed infrastrutturali che condizionano lo sviluppo del turismo italiano, sottolineano ancor di più tale importanza.
  Per poter raggiungere gli obiettivi prefissati e procedere all'accelerazione della spesa sono state intraprese le seguenti azioni:
   1. Un'azione di revisione del POIn così da semplificare la sua struttura e la sua governance mediante la concentrazione su azioni mirate e conseguente riduzione delle linee di intervento in cui si declinano gli obiettivi specifici ed operativi del Programma nonché mediante una drastica riduzione del numero degli Organismi Intermedi delegati dall'Autorità di Gestione all'attuazione di tali linee ed individuati sulla base di un criterio di competenza nelle materie oggetto di intervento.
  Tale revisione si è conclusa con una nuova formulazione del POIn, approvata dalla Commissione Europea con Decisione C(2013) 5954 del 18 settembre 2013, ed il MIBACT è stato individuato quale unico Organismo Intermedio delegato all'attuazione dell'Asse I del POIN con delega conferita dall'Autorità di gestione il 3 maggio 2013.
   2. Un'azione di convergenza con la programmazione degli interventi con il Piano di Azione Coesione (PAC). Il Ministero, titolare delle risorse del Piano di Azione Coesione – «Valorizzazione aree di attrazione culturale» (PAC), di cui alla Delibera CIPE n.113 del 26 ottobre 2012, ha ritenuto di dover attivare le risorse in sinergia con il Programma operativo interregionale «Attrattori culturali, naturali e turismo» (FESR) 2007 – 2013 (POIn).
  Si è poi ritenuta opportuna l'individuazione nel POIn in due grandi ambiti: Grande progetto (Pompei) e Poli di attrazione culturale.
  Per il grande Progetto Pompei si è utilizzato lo strumento della cooperazione rafforzata tra la Commissione Europea, le Pag. 133diverse Amministrazioni e le strutture operative e tecniche coinvolte che lavorano insieme alla definizione delle strategie ed alla realizzazione delle diverse fasi del programma in particolare: il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) nelle sue articolazioni; il Ministro per la Coesione territoriale, e in particolare il Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica; il Ministero dell'interno e la Prefettura di Napoli e Invitalia, quale Agenzia Tecnica del Governo, cui è affidata un'azione trasversale di supporto tecnico alle Amministrazioni.
  Per i Poli di attrazione culturale sono stati intrapresi accordi operativi con i cessati Organismi Intermedi e la sottoscrizione degli Accordi con le Regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, avviate per l'individuazione e la selezione degli interventi da inserire nel quadro di attuazione dei medesimi. In conformità con quanto previsto dagli Accordi sottoscritti, all'articolo 2, è stato implementato un percorso di cooperazione istituzionale e tecnica con ciascuna Regione articolato in vari punti che comprendono: la formulazione della proposta di programma di interventi da parte del MIBACT e della Regione; una serie di incontri per la verifica congiunta dei requisiti di ammissibilità al POIn/PAC degli interventi individuati; la definizione di un programma di interventi ordinato per priorità di attuazione – associata alla maturità progettuale e all'immediata cantierabilità degli stessi – a scorrimento, in funzione delle risorse finanziarie disponibili a valere sul POIn/PAC ed infine la sottoscrizione dei Disciplinari operativi che regolano i rapporti tra il Ministero e i beneficiari e disciplinano le attività nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria.
  Alla conclusione di tale percorso, con decreto del Segretario generale n. 9 del 2 agosto 2013, registrato presso la Corte dei Conti, sono stati ammessi al finanziamento del POIn, per il 95 per cento del loro importo, e del PAC, per il restante 5 per cento, 111 nuovi interventi, pubblicati a settembre e in corso di aggiudicazione che potranno essere realizzati in parte nella programmazione 2007/2013 in parte nel nuovo ciclo 2014/2020.
  Per quanto riguarda le iniziative in corso di sviluppo per attivare le risorse del ciclo della nuova programmazione 2014/2020 preciso che il Ministero ha collaborato alla elaborazione dell’«Accordo di partenariato» del nuovo ciclo di programmazione, in corso di definizione, nell'ambito del quale è stata individuata una strategia specifica per il settore dei beni e delle attività culturali che si identifica nella valorizzazione delle aree di attrazione culturale nell'ottica di integrare la valorizzazione del patrimonio con l'offerta turistica.
  All'interno di questa strategia sono in corso di verifica le modalità di prosecuzione del grande lavoro svolto per la realizzazione del POIn attrattori che oltre a comprendere il Grande progetto Pompei ha individuato per le Aree di attrazione culturale un consistente numero di interventi ad avanzato stato di progettualità che potrebbe costituire un ponte per un virtuoso avvio del nuovo ciclo di programmazione.
  Al fine di valorizzare l'attività di programmazione fino ad ora svolta, il Ministro, in accordo con il Ministro per la coesione territoriale e con il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, sta valutando la possibilità di finanziare un Programma nazionale riguardante le regioni del Mezzogiorno (regioni meno sviluppate: Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia) volto prioritariamente alla attivazione e valorizzazione delle risorse del loro territorio.
  Questo programma potrà essere affiancato da un analogo programma nazionale esteso quindi anche al patrimonio delle Regioni centro nord, finanziato con le risorse del fondo di coesione nazionale (FSC).
  Per quanto riguarda i Poin turismo, (risorse 2007-2013) nei giorni scorsi sono Pag. 134state assegnate le prime risorse per pro getti di promo-commercializzazione, comunicazione e sensibilizzazione.
   Tali progetti dovranno essere realizzati entro i primi mesi del 2015.
  Per quanto riguarda la programmazione 2014-2020, anche, su proposta del Mibact si sta provvedendo all'inserimento di uno specifico punto (6.9) dedicato al Turismo.

Pag. 135

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-01492 Allasia: Realizzazione di strutture ricettive in occasione di Expo 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Allasia chiede di sapere quali iniziative, anche di carattere legislativo, il Ministro abbia intenzione di adottare, in coordinamento coi piani di sviluppo turistico regionale, per incentivare la costituzione di strutture ricettive collegate alla realizzazione dell'evento Expo 2015, anche attraverso sgravi fiscali che possano attirare nuovi investimenti imprenditoriali per il settore turistico ricettivo.
  Come già evidenziato in sede di audizione sulle linee di sviluppo del Governo in materia di turismo, sia in linea generale il rafforzamento del settore ricettivo sia, in particolare, l'occasione dell'Expo 2015, costituiscono due elementi portanti delle iniziative adottate ed in corso di definizione.
  Sotto il primo versante, relativo al rilancio del settore turistico ricettivo, le linee di azione e le conseguenti novità normative seguiranno tutti i necessari filoni:
   innanzitutto, l'adeguamento dell'attuale sistema di classificazione, oggetto di intervento nel 2002 e nel 2008, sia per far fronte alle evidenti esigenze di aggiornamento dato il tempo trascorso, sia al fine di dar vita alla necessaria omogeneizzazione;
   in secondo luogo, al fine di accrescere la competitività del mercato turistico nazionale in ambito internazionale e per tutelare il turista, occorre istituire e rendere operativo su base nazionale – d'intesa con le Regioni e sentite le associazioni interessate – un sistema di rating, associabile alle stelle, per la misurazione e la valutazione della qualità del servizio reso ai clienti;
   in terzo luogo, l'incentivazione all'apertura ed al rilancio delle strutture viene agevolato attraverso l'adeguamento al settore di strumenti, già positivamente utilizzati in altri ambiti, quali i contratti di rete, ovvero l'utilizzo del meccanismo delle start up;
   infine, ma con primario rilievo nel perseguimento dell'obiettivo di incentivare nuovi insediamenti ricettivi, sono in via di predisposizione misure di forte semplificazione per l'avvio e l'esercizio delle strutture ricettive nonché specifiche misure urgenti per la riqualificazione ed il miglioramento tecnico delle strutture, anche al fine di coordinare le procedure per il mutamento di destinazione d'uso.

  Sotto il secondo versante oltre ai benefici effetti derivanti dalle predette misure generali per la stessa organizzazione dell'evento Expo, quest'ultimo occupa un posto di primario rilievo nell'ambito delle misure di pianificazione e programmazione, come emergerà dal piano strategico in via di approvazione. Come imposto dal contesto costituzionale più volte ricordato anche dalla Consulta, i passaggi indicati avverranno previa verifica dell'intesa e del raccordo con la pianificazione regionale.
  Per ciò che concerne gli invocati sgravi, pur nell'attuale contesto di crisi delle finanze pubbliche, il Governo sta predisponendo interventi dedicati in via specifica al settore turistico e quindi ricettivo, anche in termini di incentivazione fiscale per le nuove imprese nonché per quelle giovanili, anche in termini di credito d'imposta.

Pag. 136

ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-01493 Mucci: Strategie di marketing connesse al riconoscimento dei siti Unesco in Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Mucci ed altri colleghi onorevoli chiedono quali interventi il Ministero intenda adottare affinché il riconoscimento dei siti italiani quali «patrimonio dell'umanità» diventino un volano per il turismo nazionale.
  Vorrei innanzitutto precisare che il turismo non costituisce un obiettivo primario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale UNESCO che nasce con finalità di protezione. Nasce con l'intento proprio di conservare per trasmettere alle generazioni future.
  Si concorda tuttavia sul fatto che nella gran parte dei casi il turismo nei luoghi inseriti nella Lista sia diventato una importantissima conseguenza. A seconda dei casi il turismo può essere visto sia come uno strumento di valorizzazione, anche socio economica, del territorio sia come fattore di rischio per la conservazione dei precipui valori posti a base del riconoscimento internazionale conferito ad un sito. Ciò accade, ad esempio, nel caso del turismo di massa, possibile causa di erosione antropica dei beni o di una eccessiva mercificazione culturale.
  Per scongiurare tali rischi tutte le attività di sviluppo, ivi comprese quelle legate al turismo, devono essere inquadrate in una logica di sostenibilità, come pure indicato dalla recente raccomandazione UNESCO sul Paesaggio Urbano Storico.
  Spesso i siti UNESCO costituiscono ambiti complessi ove una pluralità di soggetti, istituzionali e non, è coinvolta nella gestione.
  È pertanto indispensabile la messa a punto di un sistema di coordinamento delle attività che confluisce, in genere, in uno specifico piano di gestione. Il piano di gestione, appunto, è lo strumento più idoneo per incentivare le attività di «sistema». Attività che mettano in rete anche diversi siti UNESCO, vicini per territorio o per affinità tematica o creino sinergia con attività di valorizzazione del patrimonio intangibile, sono particolarmente significative ai fini dello sviluppo turistico e alla diffusione dei suoi benefici.
  Vorrei però sottolineare che resta per noi fondamentale il modo in cui il patrimonio viene comunicato e fruito e dunque la messa a disposizione di corrette chiavi di lettura del patrimonio, in grado di superare logiche strettamente consumistiche.
  Questi sono gli argomenti su cui lavora lo stato parte italiano, nella sua totalità ed in particolare il MiBACT, nel suo ruolo di coordinamento generale e supporto tecnico-scientifico per l'attuazione delle Convenzioni UNESCO del 1972 sul patrimonio naturale e culturale e del 2003 sul patrimonio immateriale.
  Ed è nel rispetto di questo ruolo che tutte le iniziative in materia di turismo saranno intraprese.

Pag. 137

ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-01494 Abrignani: Reingegnerizzazione del portale Italia.it e svolgimento della prossima Conferenza nazionale sul turismo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Abrignani chiede di sapere se siano stati individuati i soggetti e quantificate le risorse per la rigenerazione del portale Italia.it con conseguente indicazione dei tempi di realizzazione; se e quando sia prevista la prossima Conferenza nazionale sul turismo e se sia stata data attuazione alle indicazioni del Piano strategico nazionale del turismo elaborato dal precedente Governo.
  Come l'Onorevole interrogante ha correttamente riportato, il Ministro Massimo Bray ha comunicato alle Commissioni X Camera e X Senato, nel corso dell'audizione del 16 ottobre, la volontà di procedere a «un investimento convinto sul web che si affiancherà ad un'unica piattaforma turistica».
  Posso oggi aggiungere e ulteriormente specificare che tra le novità che saranno introdotte dalle norme dell'annunciato Decreto Valore Turismo, il soggetto individuato per la rigenerazione e la gestione del portale Italia.it sarà ENIT, nell'ambito della complessiva trasformazione dell'attuale Agenzia in Società per Azioni.
  La nuova ENIT Spa sarà così in grado di configurarsi come una direzione marketing e promo-commercializzazione del sistema Paese, allargando la sua mission e ponendosi in linea con gli standard dei competitor europei. Più in generale, ogni azione programmata si muove nell'ottica della digitalizzazione, che costituisce non solo il futuro ma, come ognuno di noi ormai sa ogni volta che programma una vacanza o un viaggio, il presente del mercato.
  Per quanto riguarda la conferenza nazionale del turismo, il Governo ha avviato la macchina organizzativa per preparare adeguatamente questo fondamentale appuntamento, in programma per la prossima primavera. L'approvazione del piano e delle norme del decreto valore turismo, nonché i passaggi previsti nella fondamentale sede della Conferenza Stato Regioni, costituiranno gli elementi fondamentali per l'approfondimento ed il confronto tutti i soggetti del settore.
  Per quanto riguarda il Piano strategico del turismo, segnalo infine che il gruppo di lavoro per la sua revisione, peraltro da me coordinato, ha concluso lo scorso 31 ottobre il proprio lavoro e che presto il Piano, così aggiornato, comincerà l'iter di approvazione che prevede l'adozione da parte del Governo, sentita la Conferenza Stato-Regioni e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.

Pag. 138

ALLEGATO 7

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013. C. 1710 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE

  La X Commissione Attività produttive, commercio e turismo, esaminato il disegno di legge recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013 (C. 1710, Governo, approvato dal Senato);
   considerato che il gasdotto transadriatico (TAP) è stato concepito quale prosecuzione di fatto del gasdotto transanatolico per il trasporto del gas dell'Azerbaijan in Italia e in Europa;
   sottolineata la rilevanza strategica dell'infrastruttura in oggetto, un gasdotto che consentirà il trasporto di circa 10 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, raddoppiabili senza necessità di ulteriore posa di tubi, che consentiranno tra l'altro all'Italia di differenziare i Paesi fornitori di gas garantendo maggiori livelli di sicurezza nell'approvvigionamento;
   rilevato che tale collegamento, negli obiettivi, risulta congruente con quanto previsto nella strategia energetica nazionale (SEN);
   apprezzata l'avvenuta consegna da parte di TAP dello studio di impatto ambientale e sociale al Ministero dell'Ambiente nonché l'avvio da parte della regione Puglia in accordo con il Governo di una consultazione pubblica nei territori interessati,
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE