CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2009
251.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 10 DICEMBRE 2009

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ALLEGATO 1

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazione C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato)

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2010

EMENDAMENTI

Alla tabella 2, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma, «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 49.000.000
CS: - 49.000.000

Conseguentemente, alla tabella 11, dello stato di previsione del Ministero della difesa, missione Difesa e sicurezza del territorio, programma Approntamento e impiego delle forze terrestri, u.p.b. 1.2.1 Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 49.000.000;
CS: + 49.000.000.
2937/IV/Tab. 2.1.Recchia, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Alla tabella 2, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma, «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 49.061.315
CS: - 49.061.315

Conseguentemente, alla tabella 11, dello stato di previsione del Ministero della difesa, missione Difesa e sicurezza del territorio, programma Approntamento e impiego delle forze navali u.p.b. 1.3.1. Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 49.061.315
CS: + 49.061.315
2937/IV/Tab. 2.2.La Forgia, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Alla tabella 2, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma, «Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza», u.p.b. 24.3.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 6.279.803
CS: - 6.279.803

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Conseguentemente, alla tabella 11, dello stato di previsione del Ministero della difesa, missione Difesa e sicurezza del territorio, programma Approntamento e impiego delle forze navali u.p.b. 1.3.1. Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 6.279.803
CS: + 6.279.803
2937/IV/Tab. 2.3. La Forgia, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Alla tabella 2, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma, «Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza», u.p.b. 24.3.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 50.000.000
CS: - 50.000.000

Conseguentemente, alla tabella 11, dello stato di previsione del Ministero della difesa, missione Difesa e sicurezza del territorio, programma Approntamento e impiego delle forze aeree, u.p.b. 1.4.1 Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 50.000.000
CS: + 50.000.000
2937/IV/Tab. 2.4. Garofani, Villecco Calipari, Beltrandi, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Alla tabella 2, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma, «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 19.962.598
CS: - 19.962.598

Conseguentemente, alla tabella 11, dello stato di previsione del Ministero della difesa, missione Difesa e sicurezza del territorio, programma Approntamento e impiego delle forze aeree, u.p.b. 1.4.1 Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 19.962.598
CS: + 19.962.598
2937/IV/Tab. 2.5. Garofani, Villecco Calipari, Beltrandi, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

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ALLEGATO 2

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato)

EMENDAMENTI

ART. 2.

Sostituire il comma 11 con il seguente:
11. In relazione a quanto previsto al comma 10, per il triennio 2010-2012, le risorse per i miglioramenti economici del rimanente personale statale in regime di diritto pubblico sono determinate complessivamente in 270 milioni di euro per l'anno 2010, 410 milioni di euro per l'anno 2011 e 650 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, con specifica destinazione, rispettivamente, di 160, 290 e 430 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195.

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 135 milioni di euro per l'anno 2010, 209 milioni per l'anno 2011 e 343 milioni a decorrere dall'anno 2012.»
2936/IV/2.1. Laganà Fortugno, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Dopo il comma 11, aggiungere il seguente: «11-bis. All'articolo 65 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
a)
al comma 1: le parole «sono ridotti del 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno 2010» sono sostituite dalle seguenti «sono ridotti del 7 per cento a decorrere dall'anno 2009»;
b) i commi 2 e 3 sono soppressi;

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010.
*2936/IV/2.21. Il Relatore.
(Approvato)

Dopo il comma 11, aggiungere il seguente:
«11-bis. All'articolo 65 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1: le parole «sono ridotti del 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno

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2010» sono sostituite dalle seguenti «sono ridotti del 7 per cento a decorrere dall'anno 2009»;
b) i commi 2 e 3 sono soppressi;

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010.
*2936/IV/2.2. Cirielli, Ascierto, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Petrenga.
(Approvato)

Dopo il comma 11, aggiungere il seguente: «11-bis. All'articolo 65 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
a)
al comma 1: le parole «sono ridotti del 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno 2010» sono sostituite dalle seguenti «sono ridotti del 7 per cento a decorrere dall'anno 2009»;
b) i commi 1 e 2 sono soppressi;

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010.
*2936/IV/2.3. Villecco Calipari, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico, Beltrandi.
(Approvato)

Al comma 19, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente:
«Per gli stessi obiettivi di finanza pubblica le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 628, lettera b), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, circa la permanenza alla conduzione dell'alloggio, operano anche nei confronti degli utenti di alloggi AST soggetti al pagamento del canone maggiorato del 50 per cento».
2936/IV/2.4. Ascierto.
(Inammissibile)

Al comma 19, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente:
«Per gli stessi obiettivi di finanza pubblica le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 628, lettera b), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, circa la permanenza alla conduzione dell'alloggio, operano anche nei confronti degli utenti soggetti al pagamento del canone maggiorato del 50 per cento.»
2936/IV/2.5. Ascierto.
(Inammissibile)

Al comma 19, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente:
«Per gli stessi obiettivi di finanza pubblica le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 628, lettera b), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, circa la permanenza alla conduzione dell'alloggio, operano anche nei confronti degli utenti ultrasettantenni.»
2936/IV/2.6. Ascierto.
(Inammissibile)

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Al comma 19, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente:
«Per gli stessi obiettivi di finanza pubblica le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 628, lettera b), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, circa la permanenza alla conduzione dell'alloggio, operano anche nei confronti degli utenti di alloggi AST ultrasettantenni».
2936/IV/2.7. Ascierto
(Inammissibile)

Dopo il comma 22, aggiungere i seguenti:
22-bis
. Al fine di dare esecuzione ai programmi di reclutamento delle Forze Armate e corrispondere alle esigenze connesse all'ordine e alla Sicurezza Pubblica, il Ministero dell'Interno è autorizzato ad assumere, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, i volontari in ferma breve utilmente collocati nelle graduatorie - idonei non vincitori - reclutati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1997, n. 332, per l'immissione nei ruoli della Polizia di Stato di cui ai bandi di concorso pubblicati rispettivamente nelle G.U. n. 39 del 19 maggio 2000, n. 47 del 14 giugno 2002 e n. 38 del 16 maggio 2003.
22-ter. Ai maggiori oneri derivanti dall'applicazione del comma 22-bis, valutati in 80 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010 si provvede ai sensi dell'articolo 3, comma 2.

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 80 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010».
2936/IV/2.8. Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.
(Inammissibile)

Dopo il comma 22, aggiungere il seguente:
22-bis. Per le medesime finalità di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo con dotazione di 525 milioni di euro per l'anno 2010, di 600 milioni di euro per l'anno 2011 e di 700 milioni di euro per l'anno 2012. Per le modalità di alimentazione e di utilizzazione del citato fondo valgono le medesime disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 525 milioni di euro per l'anno 2010, 600 milioni per l'anno 2011 e 700 milioni per l'anno 2012».
*2936/IV/2.22. Il Relatore.

Dopo il comma 22, aggiungere il seguente:
22-bis
. Per le medesime finalità di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e per la piena funzionalità degli enti e stabilimenti dell'area industriale della difesa, è istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo con dotazione di 525 milioni di euro per l'anno 2010, di 600 milioni di euro per l'anno 2011 e di 700 milioni di euro per l'anno 2012. Per le modalità di alimentazione e di utilizzazione

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del citato fondo valgono le medesime disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 525 milioni di euro per l'anno 2010, 600 milioni per l'anno 2011 e 700 milioni per l'anno 2012».
*2936/IV/2.22.(nuova formulazione) Il Relatore.
(Approvato)

Dopo il comma 22, aggiungere il seguente:
22-bis
. Per le medesime finalità di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo con dotazione di 525 milioni di euro per l'anno 2010, di 600 milioni di euro per l'anno 2011 e di 700 milioni di euro per l'anno 2012. Per le modalità di alimentazione e di utilizzazione del citato fondo valgono le medesime disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 525 milioni di euro per l'anno 2010, 600 milioni per l'anno 2011 e 700 milioni per l'anno 2012».
*2936/IV/2.20. Cirielli, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Petrenga.

Dopo il comma 22, aggiungere il seguente:
22-bis. Per le medesime finalità di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e per la piena funzionalità degli enti e stabilimenti dell'area industriale della difesa, è istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo con dotazione di 525 milioni di euro per l'anno 2010, di 600 milioni di euro per l'anno 2011 e di 700 milioni di euro per l'anno 2012. Per le modalità di alimentazione e di utilizzazione del citato fondo valgono le medesime disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 525 milioni di euro per l'anno 2010, 600 milioni per l'anno 2011 e 700 milioni per l'anno 2012».
*2936/IV/2.20. (nuova formulazione) Cirielli, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Laganà Fortugno, La Forgia, Mogherini Rebesani, Villecco Calipari, Rugghia, Garofani, Recchia.
(Approvato)

Dopo il comma 22, aggiungere il seguente:
22-bis. Nello stato di previsione del Ministero della difesa e' istituito un fondo, con la dotazione di 400 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, in conto spese per il funzionamento, con particolare riguardo al potenziamento funzionale degli stabilimenti della area industriale della Difesa e alla tenuta in efficienza dello strumento militare, mediante interventi di

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sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti e scorte, assicurando l'adeguamento delle capacità operative e dei livelli di efficienza ed efficacia delle componenti militari, anche in funzione delle operazioni internazionali di pace. Il fondo e' altresì alimentato con i pagamenti a qualunque titolo effettuati da Stati od organizzazioni internazionali, ivi compresi i rimborsi corrisposti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle citate missioni di pace. A tale fine non si applica l'articolo 1, comma 46, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Il Ministro della difesa e' autorizzato con propri decreti, da comunicare con evidenze informatiche al Ministero dell'economia e delle finanze, a disporre le relative variazioni di bilancio.

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 400 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010.»
2936/IV/2.9. Rosato, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Sopprimere i commi 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31 e 32.
2936/IV/2.10. Villecco Calipari, Laganà Fortugno, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Sopprimere i commi 23, 28, 29, 30, 31 e 32
2936/IV/2.11. Di Stanislao.

Sostituire il comma 23, con il seguente:
23. È istituita, conformemente a quanto previsto dagli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, l' «Agenzia risorse difesa», con personalità giuridica di diritto pubblico e una dotazione finanziaria pari a 1 milione di euro. L'Agenzia opera in piena autonomia contabile e amministrativa, avvalendosi anche degli strumenti di diritto privato, sulla base degli indirizzi definiti dal Ministro della difesa, ed è organizzata secondo i criteri previsti dall'articolo 12, comma 1, lettera r), della legge 15 marzo 1997, n. 59.
23-bis. L'Agenzia risorse difesa utilizza, per lo svolgimento della propria attività, il personale militare e civile del Ministero della difesa. L'Agenzia persegue la finalità di riqualificazione della spesa militare, secondo i principi di contenimento della spesa pubblica di cui all'articolo 1, comma 480, della legge. 27 dicembre 2006, n. 296, e di reperimento di risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle ordinarie annualmente stanziate nel bilancio del Ministero della difesa.
23-ter. Le norme concernenti l'organizzazione ed il funzionamento dell'Agenzia sono definite con regolamento del Ministro della difesa da adottarsi, ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, in conformità ai seguenti criteri:
a) attribuzione dei poteri e della responsabilità della gestione al direttore dell'Agenzia e al Comitato direttivo di cui al comma 23-quater;
b) approvazione dei programmi di attività, dei bilanci e dei rendiconti dell'Agenzia, secondo modalità idonee a garantirne l'autonomia;
c) definizione degli obiettivi specificamente attribuiti all'Agenzia, dei risultati

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attesi in un periodo determinato, delle strategie per il miglioramento dei servizi, delle modalità di verifica dei risultati di gestione, nonché delle modalità necessarie ad assicurare la conoscenza dei fattori gestionali interni all'Agenzia, quali l'organizzazione, i processi e l'uso delle risorse;
d) attribuzione all'Agenzia di apposite risorse finalizzate a garantirne annualmente l'autonomia di bilancio, nei limiti del fondo stanziato a tale scopo in apposita unità previsionale di base dello stato di previsione del Ministero della difesa;
e) facoltà del direttore generale dell'Agenzia di proporre schemi di regolamenti interni di contabilità ispirati, ove richiesto dall'attività dell'Agenzia, a principi civilistici, nel rispetto delle disposizioni sulla contabilità pubblica, al Ministro della difesa, che ne può deliberare l'approvazione con decreto da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
23 - quater. Sono organi dell'Agenzia la direzione generale e il Comitato direttivo.
È di diritto direttore generale dell'Agenzia il Capo di stato maggiore della difesa.
Il Comitato direttivo è composto da:
a) il direttore del Centro di responsabilità amministrativa dell'Esercito;
b) l'ispettore capo direttore dell'Ufficio del centro di responsabilità amministrativa della Marina militare (UCRAMM);
c) il comandante logistico dell'Aeronautica militare;
d) l'ispettore logistico dell'Arma dei carabinieri;
e) il direttore generale di commissariato e di servizi generali del Ministero della difesa (COMMISERVIZI);
f) un magistrato della Corte dei conti;
g) un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, nominato dal Ministro dell'economia e delle finanze;
h) un rappresentante del Ministero dell'interno, designato dal Ministro dell'interno;
i) un rappresentante dell'Agenzia del demanio.
23-quinquies. L'Agenzia, al fine di realizzare risparmi di spesa e reperire risorse aggiuntive, svolge i seguenti compiti:
a) gestione dell'utilizzazione economica delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e dei segni distintivi di cui al comma 23-nones;
b) promozione, ai sensi di quanto previsto dalle disposizioni di cui all'articolo 14- bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni della legge 6 agosto 2008, n. 133, di attività utili alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del demanio militare, coadiuvando gli organi titolari di prerogative e competenze in materia;
c) ottimizzazione dell'attività di approvvigionamento di beni, servizi e prestazioni non direttamente connessi all'attività operativa rientranti nelle competenze degli Ispettorati logistici di Forza armata e dell'Arma dei carabinieri e di COMMISERVIZI, mediante la centralizzazione degli acquisti, anche mediante la stipula di convenzioni e accordi quadro, e il riesame sistematico dei programmi di spesa;

23-sexies. Al fine di svolgere un'efficace azione di analisi e controllo sulla qualità della spesa l'Agenzia accede, tramite il comando di vertice territorialmente competente, alle informazioni, ai dati, degli atti e ai documenti degli enti e dei reparti della difesa.
23-septiem. Gli utili derivanti dallo svolgimento dell'attività dell'Agenzia sono devoluti annualmente al Ministero della difesa in apposita unita previsionale di base a tal fine istituita nello stato di previsione del Ministero della difesa.
23-octies. Il Ministero della difesa, sulla base di progetti formulati dall'Agenzia, può affidare in concessione o in locazione, per un periodo non superiore a venti anni,

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a soggetti pubblici o privati, i siti militari, le infrastrutture e i beni del demanio militare o a qualunque titolo in uso o in dotazione alle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, con la finalità di installarvi impianti energetici esclusivamente alimentati da fonti rinnovabili, con esclusione di quelle assimilate.
23-nones. Il Ministero della difesa, avvalendosi della «Agenzia risorse difesa», può consentire a soggetti pubblici o privati l'uso temporaneo delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e dei segni distintivi delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, mediante concessioni o contratti, nel rispetto delle finalità istituzionali e dell'immagine delle Forze armate. Il Ministro della difesa adotta, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, i regolamenti con cui sono individuati le denominazioni, gli stemmi, gli emblemi e i segni distintivi di cui al presente comma, nonché le modalità di utilizzo degli stessi. A chiunque fabbrichi, venda, esponga, utilizza industrialmente, ovvero al fine di trarne profitto, le denominazioni, gli stemmi, gli emblemi e i segni distintivi di cui al presente comma in violazione delle disposizioni del presente articolo, si applicano le sanzioni di cui all'articolo 467 del codice penale, fatta eccezione per i collezionisti e gli amatori che operano per finalità strettamente personali e non lucrative.

Conseguentemente sopprimere i commi 24,25,26,27,28,29, 30 e 31.
2936/IV/2.12. Villecco Calipari, Laganà Fortugno, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.

Al comma 23, sostituire le parole: nonché delle attività di valorizzazione e di gestione, fatta eccezione per quelle di alienazione, degli immobili militari, da realizzare anche attraverso accordi con altri soggetti e la stipula di contratti di sponsorizzazione con le seguenti: nonché delle attività di valorizzazione e gestione, incluse quelle propedeutiche all'alienazione degli immobili militari e degli alloggi di servizio, da realizzare anche attraverso accordo con altri soggetti, inclusi gli Enti locali, e la stipula di contratti di sponsorizzazione.
2936/IV/2.13. Gidoni, Chiappori, Fava

Al comma 30, sostituire le parole: Con lo stesso decreto sono nominati i componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale per il primo periodo di durata in carica con le seguenti: Con lo stesso decreto sono nominati i componenti del Consiglio di amministrazione, nel numero massimo di otto, e del Collegio sindacale, nel numero massimo di tre, per il primo periodo di durata in carica.
2936/IV/2.14. Gidoni, Chiappori, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Petrenga, Fava.
(Approvato)

Sostituire il comma 31 con il seguente:
Gli utili netti della società di cui al comma 23 sono destinati ai programmi di ricerca e sviluppo d'interesse delle Forze armate. La società non può sciogliersi se non per legge.
2936/IV/2.15. Gidoni, Chiappori, Fava.

Dopo il comma 38, aggiungere il seguente:
«38-bis. È autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di 1.100 milioni di euro per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali. A tal fine è istituito apposito fondo nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze».

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Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 1.100 milioni di euro per l'anno 2010.
*2936/IV/2.23.Il Relatore.
(Approvato)

Dopo il comma 38, aggiungere il seguente:
«38-bis
. È autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di 1.100 milioni di euro per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali. A tal fine è istituito apposito fondo nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze».

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
« ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 1.100 milioni di euro per l'anno 2010.
*2936/IV/2.16. Cirielli, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Petrenga, Laganà Fortugno, La Forgia, Mogherini Rebesani, Villecco Calipari, Rugghia, Garofani, Recchia.
(Approvato)

Dopo il comma 32, aggiungere il seguente:
32-bis
. È autorizzata per l'anno 2010 la spesa di euro 1 miliardo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace, a valere sull' apposito fondo nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze.

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 1 miliardo di euro per l'anno 2010».
2936/IV/2.17. Mogherini Rebesani, Villecco Calipari, Maran, Barbi, Beltrandi, Corsini, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Narducci, Parisi, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tempestini, Tocci, Vico.

Al comma 38, sostituire le parole: 100 milioni di euro con le seguenti: 200 milioni di euro

Conseguentemente all'articolo 3, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole:
«, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010».
2936/IV/2.18. Rugghia, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Sereni, Tocci, Vico.

Dopo il comma 38 aggiungere il seguente:
38-bis
. Entro 30 giorni dalla conclusione del procedimento di negoziazione e

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concertazione con cui vengono definiti i contenuti del rapporto di impiego del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, i Ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e finanze, delle infrastrutture e dei trasporti convocano, le organizzazioni sindacali, le sezioni e le articolazioni del COCER, rappresentative del personale funzionalmente dipendente da ciascun ministro, al fine di definire con un ulteriore procedimento di negoziazione il riconoscimento e la valorizzazione della specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, utilizzando a tal fine le risorse appositamente stanziate.
2936/IV/2.19. Rugghia, Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Sereni, Tocci, Vico.
(inammissibile)

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ALLEGATO 3

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato)

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
l'articolo 66, comma 3, del decreto-legge 25 maggio 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, aveva fissato, per l'anno 2009, il limite posto alle amministrazioni dello Stato per le nuove assunzioni al 10 per cento del numero delle cessazioni avvenute nell'anno precedente;
l'articolo 61, comma 22, del medesimo decreto-legge n. 112 del 2008, aveva introdotto un indispensabile correttivo per la Polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri, il Corpo della guardia di finanza, il Corpo di polizia penitenziaria, il Corpo forestale dello Stato e il Corpo dei vigili del fuoco, necessario ad assicurare la continuità e l'efficacia dell'azione di contrasto al crimine, alle violazioni degli obblighi fiscali, nonché dei compiti di sicurezza e difesa da essi espletati, autorizzando, per l'anno 2009, la spesa complessiva di 100 milioni di euro, al fine di procedere ad assunzioni anche in deroga ai limiti posti dalla vigente normativa in materia di assunzioni da parte delle amministrazioni statali;
l'articolo 66, comma 7, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, ha fissato, per l'anno 2010, il limite posto alle amministrazioni dello Stato per le nuove assunzioni al 20 per cento del numero delle cessazioni avvenute nell'anno precedente, senza però prevedere analogo correttivo per garantire l'alimentazione delle citate Forze di polizia e del Corpo dei vigili del fuoco;
le concrete esigenze di sicurezza del Paese non sono certo diminuite per quel che riguarda le attività di prevenzione del crimine e il contrasto della criminalità organizzata, dell'immigrazione clandestina, dell'evasione fiscale, nonché le condizioni delle strutture penitenziarie che patiscono gravi carenze di personale e più in generale il complesso delle forze coinvolte negli interventi primo soccorso nelle emergenze;
garantire le necessarie condizioni di sicurezza per i cittadini costituisce un imprescindibile obiettivo dell'azione di Governo anche perché esse costituiscono un presupposto per favorire la ripresa dell'economia nazionale;
rilevata pertanto la necessità prevedere anche per l'anno 2010 una misura integrativa per le assunzioni nelle Forze di polizia non inferiore a quella prevista dal citato comma 22 dell'articolo 61 del decreto-legge n. 112 del 2008;

impegna il Governo

ad apprestare le risorse necessarie a garantire, per l'anno 2010, la copertura dell'intero turn over delle Forze di polizia, o, quantomeno, a consentire assunzioni in numero non inferiore all'anno 2009, al fine di permettere alle Forze di polizia e al Corpo dei vigili del fuoco di disporre

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delle risorse umane indispensabili per proseguire con efficacia ed efficienza nello svolgimento dei propri compiti istituzionali che sono indispensabili e irrinunciabili per la collettività;
a destinare tali assunzioni aggiuntive rispetto a quelle minimali già previste dalla legge, interamente ai volontari delle Forze armate, con priorità per quelli in ferma breve e in ferma prefissata che hanno prestato apprezzato servizio per più anni, anche in missioni internazionali.
0/2936/IV/1. Cirielli, Luciano Rossi, Moles, Cicu, Mazzoni, Ascierto, Speciale, Paglia, Fallica, Gregorio Fontana, De Angelis, Giulio Marini, Petrenga, Fava, Gidoni.
(Accolto)

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ALLEGATO 4

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato)

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazione C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato)

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2010

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione,
esaminata la tabella 11, relativa allo stato di previsione del Ministero della difesa per il 2010, e, per quanto di competenza, le connesse parti del disegno di legge finanziaria 2010;
premesso che:
il disegno di legge di bilancio, come risulta dalla relazione illustrativa all'Atto Senato n. 1791, è stato impostato secondo il criterio della legislazione vigente, in linea con l'obiettivo di mantenere un percorso di risanamento finalizzato a rispettare e conseguire gli obiettivi di finanza pubblica coerenti con gli impegni di medio e lungo periodo assunti con l'Unione europea per il Patto di stabilità;
per quanto riguarda il Ministero della difesa, come evidenziato dalla nota preliminare alla Tabella 11, lo stato di previsione della spesa è stato predisposto con una prospettiva triennale (2010-2012) sulla base di quattro priorità politiche (operatività ed impiego dello strumento militare, ammodernamento dello strumento medesimo, razionalizzazione del modello organizzativo e miglioramento della governance);
nella citata Tabella, le previsioni di spesa risultano articolate su un volume finanziario, pari a 20 miliardi e 362,63 milioni di euro, ripartito tra quattro missioni istituzionali suddivise, a loro volta, in dieci programmi di spesa;
le predette previsioni sono altresì ripartite nelle quattro missioni tradizionalmente utilizzate all'interno del dicastero ai fini della redazione della cosiddetta nota aggiuntiva (Difesa, Sicurezza del Territorio, Funzioni Esterne e Trattamento di ausiliaria);
rilevato che le risorse stanziate per la funzione difesa sono destinate: al Personale militare e civile in servizio per un ammontare pari a 9 miliardi e 347,1 milioni di euro, con un decremento rispetto al 2009 di 219,2 milioni di euro (-2,3 per cento), dovuto sostanzialmente ad una riduzione del personale in servizio di circa 10.289 unità, di cui 9.223 di personale militare e 1.066 di personale civile; al settore esercizio per un importo di 1 miliardo e 760,4 milioni di euro, con un decremento rispetto al 2009 di 127,5 milioni di euro (-6,8 per cento); al settore investimento, per un ammontare di 3 miliardi e 172,9 milioni di euro, con un incremento di 287,6 milioni di euro (+10 per cento) rispetto al 2009, in coerenza con il sostentamento dei programmi pluriennali in corso di svolgimento, particolarmente

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di quelli attuati in cooperazione internazionale;
considerato che la citata nota aggiuntiva:
evidenzia sostanzialmente due elementi di criticità: il primo riguardante le risorse destinate alle spese di esercizio della funzione difesa con le quali è possibile soddisfare, non in modo adeguato, «le esigenze nelle aree fondamentali della formazione e dell'addestramento del personale e delle capacità operative più rilevanti e maggiormente coinvolte nelle operazioni fuori area»; il secondo concernente il taglio incondizionato delle risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze armate, che dal 7 per cento del 2009 dovrebbe salire al 40 per cento a partire dal 2010, per effetto dei vincoli introdotti dal decreto-legge n. 112 del 2008;
individua alcune azioni che potrebbero fronteggiare le citate criticità sia sul fronte delle spese - attraverso misure di razionalizzazione degli oneri nonché mediante una rivisitazione dei programmi di investimento già avviati che dovessero apparire non più prioritari, prestando particolare attenzione alla protezione dei militari - sia su quello delle entrate, attraverso un'ampia dismissione degli alloggi esistenti, in vista della realizzazione di un bilanciato e armonico processo di ristrutturazione e riorganizzazione complessiva a cui dovrebbe contribuire anche l'istituenda società «Difesa Servizi S.p.a.»;
rilevato che, come risulta dalla stessa nota aggiuntiva, tali azioni per produrre gli auspicati effetti positivi dal punto di vista finanziario richiedono, tuttavia, un arco temporale che esclude che gli effetti medesimi possano manifestarsi già dal 2010;
ravvisata pertanto la necessità che, nell'ambito della manovra generale disposta con il disegno di legge finanziaria 2010, siano adottate soluzioni idonee a preservare lo strumento militare da effetti degenerativi e dannosi;
rilevato altresì che, per quanto riguarda la Difesa, il citato disegno di legge:
al comma 11 dell'articolo 2, dispone un finanziamento di: 79 milioni di euro per l'anno 2010, 135 milioni di euro per l'anno 2011 e 214 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, per i miglioramenti del trattamento economico del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia;
al comma 38 del medesimo articolo 2, introdotto nel corso dell'esame al Senato, stanzia ulteriori 100 milioni di euro a decorrere dal 2010, al fine di riconoscere la specificità della funzione e del ruolo del personale appartenente al comparto sicurezza-difesa;
ai commi da 23 a 32 dell'articolo 2, introdotti durante l'esame al Senato, prevede disposizioni per l'istituzione della società «Difesa Servizi S.p.a.», quale innovativo strumento organizzativo attraverso il quale dovrebbe realizzarsi una gestione efficace, efficiente e produttiva di attività e risorse, non direttamente connesse all'operatività delle Forze armate, suscettibili di costituire fonte di autofinanziamento, nonché per la tutela dei segni distintivi e per la valorizzazione ambientale dei beni immobili;
alle tabelle A, C, D e F, reca specifici stanziamenti relativi al Ministero della difesa;

ritenuto che:

le predette disposizioni vadano nella giusta direzione di una ridefinizione dei trattamenti retributivi del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia, attraverso il riconoscimento della loro specificità, più volte auspicata da questa Commissione, e della introduzione di innovative modalità di gestione delle entrate e delle spese, mediante la costituzione della «Difesa Servizi S.p.a.»;
tali disposizioni, tuttavia, non risultino sufficienti ad affrontare, quanto meno nel breve termine, le criticità che emergono dall'esame dello stato di previsione

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della spesa del Ministero della difesa, con particolare riguardo alla carenza delle risorse destinate all'addestramento e al reclutamento, all'esigenza di assicurare adeguati sbocchi occupazionali al personale in ferma prefissata, conformemente alle indicazioni risultanti dalla risoluzione n. 6-00028 di approvazione del DPEF 2010-2013, e all'individuazione di adeguate misure di rifinanziamento del fondo missioni internazionali;
ravvisata pertanto la necessità di introdurre, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, nell'ambito del disegno di legge finanziaria 2010, idonei interventi per fronteggiare le citate criticità,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti condizioni:
sia istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo con dotazione di 525 milioni di euro per l'anno 2010, di 600 milioni di euro per l'anno 2011 e di 700 milioni di euro per l'anno 2012, da destinare alle medesime finalità di cui all'articolo 1, comma 1238, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
sia autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di 1.100 milioni di euro per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali, istituendo a tal fine un apposito fondo nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze;
sia valutata la possibilità di eliminare l'incremento del taglio dal 7 al 40 per cento delle risorse stanziate per la professionalizzazione della leva, ai sensi della legislazione vigente;
siano adeguatamente incrementate le risorse destinate alle specificità delle Forze armate e di polizia;
siano individuate adeguate misure, anche di carattere finanziario, a favore dei giovani che, avendo completato il periodo di ferma volontaria nelle Forze armate, siano alla ricerca di nuova occupazione, privilegiando, in particolare, le iniziative volte a favorire il loro transito nel servizio permanente nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e, più in generale, il loro stabile inserimento nella pubblica amministrazione.

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ALLEGATO 5

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato)

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazione C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato)

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2010

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO

La IV Commissione,
esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge n. 2937 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (Tabella 11)» e le parti corrispondenti del disegno di legge n. 2936 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)»,
premesso che:
in sede di esame del DPEF 2010-2012 il Ministro Tremonti ha affermato che il Governo, per contrastare la crisi con la manovra 2009 e con la manovra 2010 ha organizzato la politica economica su tre linee fondamentali: la finanza pubblica, la tenuta della struttura sociale, il credito alle imprese e la conservazione della struttura produttiva.
ad una attenta considerazione emerge che la gestione di bilancio e i provvedimenti anticrisi hanno avuto effetti perversi sullo stato dei conti pubblici e della nostra economia;
nel corso della legislatura sono apparse evidenti le difficoltà previsionali e la sottovalutazione della gravità della crisi economica e finanziaria da parte del Governo: all'inizio della legislatura (giugno 2008) il Documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2013 indicava per il 2009 un PIL in crescita dello 0,9 per cento; nonostante la lunga sequenza di rettifiche in negativo di tali previsioni - a febbraio 2009, con l'aggiornamento del Programma di stabilità sono stati rivisti al ribasso tutti gli indicatori economici, riportando per la prima volta un dato negativo sulla crescita per il 2008 (-0,6 per cento) e per il 2009 (-2 per cento), ben al di sotto della media dell'Area euro - il Governo nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e nella Relazione previsionale e programmatica 2010 presentati dopo la pausa estiva, ha aggiornato in positivo le stime di crescita del PIL di quattro decimi di punto per il 2009 (da -5,2 per cento a -4,8 per cento) valori comunque migliori di quelli indicati a settembre 2009 dall'OCSE (Interim Assessment) e dalla Commissione UE (Interim Forecast). Secondo la Commissione, in particolare, la contrazione del PIL 2009 in Italia, pari a -5,0 per cento, si mantiene di un punto percentuale al di sopra della media europea;
in particolare la strategia anticrisi dei provvedimenti adottati tra la fine del

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2008 ed i primi mesi del 2009 appare, con chiara evidenza, «troppo poco, troppo tardi»;
la capacità previsionale del Governo appare inadeguata anche rispetto ai due principali obiettivi di finanza pubblica considerati dalla UE, indicatori di tendenziale equilibrio nella gestione delle risorse pubbliche: l'indebitamento netto e il debito pubblico misurati in rapporto al PIL; l'ISTAT stima per il 2009 un indebitamento al 4,6 per cento del PIL; per gli anni successivi l'istituto di statistica ritiene che non possa scendere al di sotto del 4 per cento (4,6 per cento nel 2010 e 4,3 per cento nel 2011); molto negativo il trend del rapporto debito pubblico/PIL: tra il 2008 (105,8 per cento) e il 2009 (115,3 per cento) è aumentato di 9,5 punti percentuali; si prevede un ulteriore deterioramento di tale rapporto, che dovrebbe toccare il 118,2 per cento nel 2010; solo a partire dal 2011 si inizierà ad invertire la tendenza, con un progressivo, ma limitato miglioramento nel 2012 e 2013;
l'avanzo primario in rapporto al PIL - essenziale per sostenere la spesa per il servizio del debito - è cresciuto costantemente dal 2,1 per cento del 1994 al 6,7 per cento del 1997; in seguito ha iniziato a contrarsi ogni anno, fino a raggiungere lo 0,4 per cento nel 2006; il Governo Prodi, con una terapia «d'urto» lo aveva riportato al 2,6 per cento nel 2007; la previsione, forse ottimistica, del Governo Berlusconi è che l'avanzo 2009 precipiti a -0,4 per cento del PIL; questo significa che l'avanzo primario, di 50 miliardi nel 2007, sarà pari a 5,6 miliardi di euro alla fine del 2009;
per le entrate le prospettive non sono incoraggianti: queste si ridurranno dell'1,4 per cento in termini nominali, per la prima volta negli ultimi cinquant'anni; secondo l'ISAE, intervenuto in audizione sulla Finanziaria in Senato, le entrate crescono (dal 46,6 per cento al 47 per cento del PIL) ma solo per la componente una tantum; la caduta del gettito è dovuta non solo alla forte contrazione del gettito dell'IVA (-9,5 per cento) nel primi nove mesi dell'anno ma, come ha puntualizzato Bankitalia nel corso dell'audizione sulla Finanziaria, in Senato, «non si può escludere un intensificarsi del fenomeno dell'evasione»; e a proposito dello scudo: «può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro»; la politica del Governo ha dunque molto attenuato la »tax compliance» dei contribuenti, determinando anche una netta riduzione del reddito dichiarato ed emerso;
le spese «primarie» crescono dal 44,1 al 47,5 per cento del PIL: l'incremento della spesa corrente primaria, determinato, secondo il Governo, «dalle misure a sostegno dell'economia» contrasta con quanto affermato dal Governo, che più volte si è fregiato del merito di aver varato provvedimenti anticrisi «non espansivi, senza effetti finanziari «netti» che in alcuni casi hanno determinato miglioramento dei saldi di finanza pubblica»;
la Finanziaria 2010 anticipa alcune norme della riforma della contabilità: in particolare, non sono più incluse, rispetto alla disciplina ora vigente, le norme che implicano aumenti di spesa o riduzioni di entrata finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia; si mette così a regime la disciplina transitoria introdotta per l'esercizio finanziario 2009 dall'articolo 1, comma 1-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, la cui applicazione è stata estesa alla legge finanziaria per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-ter, del decreto-legge n. 78 del 2009 collegato alla manovra;
tale misura non è «eccezionale» e «transitoria» e giustificata dalla strategia di prudenza fiscale del Governo per la politica di bilancio per il triennio «in attesa di un più netto consolidarsi della ripresa economica e, comunque, in attesa di una exit strategy (dalla crisi) che sarà definita in sede europea»ma, poiché è stata integralmente recepita dalla proposta di legge in materia di legge di contabilità

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e finanza pubblica approvata in seconda lettura, con modificazioni, dalla Camera l'11 novembre scorso, è una norma tale da pregiudicare tutte le politiche di sviluppo da adottare nei prossimi anni che il Governo intende introdurre «a regime» nella manovra di finanza pubblica; da tale quadro normativo deriva infatti che la legge finanziaria per il 2010 - così come quelle degli anni successivi - non possano più contenere disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia;
considerato che:
la crisi occupazionale in Italia è molto grave: le stime Ocse prevedono una crescita del tasso di disoccupazione dal 6,7 per cento del 2008 al 10,5 per cento nel 2010, con la perdita di 1,1 milioni di posti di lavoro;
sono circa un milione i lavoratori in Cassa integrazione; le imprese che nel 2009 faranno ricorso agli ammortizzatori in deroga sono circa 36.000; da gennaio ad agosto del 2009 i decreti di Cassa integrazione straordinaria interessano 1.779 aziende e 2.552 siti produttivi (oltre il 60 per cento per crisi aziendali), senza considerare i lavoratori delle piccolissime imprese e i parasubordinati che non hanno nessun ammortizzatore sociale: nel secondo trimestre del 2009 - avverte il Bollettino di Bankitalia di ottobre - si stima una flessione di 300mila lavoratori «precari», soprattutto giovani;
sul fronte delle politiche del lavoro, la Finanziaria 2010 ben rappresenta la «doppia morale» del Governo Berlusconi: poiché per il rinnovo dei contratti pubblici, non sono previsti stanziamenti adeguati, questo risulta, di fatto, condizionato alle entrate da scudo fiscale;
il Bollettino di Bankitalia di Ottobre segnala che alla caduta della produttività si accompagna un costo del lavoro in crescita del 5,4 per cento, anche dopo l'esame del Senato in Finanziaria non sono previsti interventi per contenere la pressione fiscale, in particolare sul lavoro dipendente;
quanto al mezzogiorno, come ha sottolineato la Svimez, in Italia il finanziamento degli interventi anticrisi è stato assicurato principalmente mediante tagli, riprogrammazioni e riallocazioni delle risorse nazionali finalizzate allo sviluppo del Mezzogiorno, presenti nel Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS); il volume delle risorse FAS mobilitato prima per il finanziamento di interventi di carattere emergenziale e, successivamente, per misure anticrisi è ingente: tali fondi pur formalmente vincolati per legge, di fatto sono stati successivamente utilizzati per finalità specifiche non condizionate a particolari destinazioni territoriali; emerge, dunque, con evidenza, una configurazione di «non neutralità» delle crisi che rischia di dare luogo ad una tendenza alla redistribuzione delle risorse a favore delle aree più forti; la forte penalizzazione subita dal Mezzogiorno è riconducibile al sostanziale azzeramento degli interventi destinati alla riduzione degli squilibri territoriali;
l'Italia, sicuramente colpita sul versante dell'export dalla crisi del commercio mondiale, è tuttora la seconda manifattura d'Europa dopo la Germania, il che dimostra che l'Italia ha - nonostante tutto - un sistema produttivo solido, che sta affrontando la crisi senza il sostegno delle necessarie politiche anticicliche; in audizione al Senato sulla manovra di bilancio le Associazioni imprenditoriali hanno sottolineato che la manovra 2010 non contiene nuove misure di politica economica e industriale, se non per piccoli aggiustamenti finanziari;
l'avvio e il consolidamento delle misure anticicliche non può essere rinviato e, soprattutto, non può dipendere da incerte risorse derivanti da misure di fiscalità straordinaria come lo scudo fiscale; l'intero sistema economico e sociale e la struttura produttiva, pressati dalla crisi, chiedono certezze;
la strategia del Governo di rientro dal deficit e dal debito e di contrasto alla crisi («tentative recovery») appare ancora del tutto inadeguata alla gravità della crisi

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e a contrastare i suoi effetti sul sistema produttivo, sui lavoratori, sulle famiglie, sugli enti territoriali gravati da crescenti e pressanti responsabilità amministrative senza risorse adeguate;
per quanto riguarda le parti di competenza della IV Commissione:
premesso che:
nel settore della Difesa, si è operato e si continua ad operare con trascuratezza, riducendo le spese per l'esercizio attraverso tagli lineari sui consumi intermedi e sul reclutamento, senza riconoscere la peculiarità dei compiti e delle funzioni assegnate alle Forze Armate;
la manovra finanziaria del Governo continua a non tenere conto del fatto che nel bilancio della Difesa i consumi intermedi riguardano la manutenzione dei sistemi d'arma e l'addestramento che dovrebbero essere invece considerati investimenti e che la stessa politica per gli investimenti poggia di fatto sull'indebitamento;
tenuto conto che sarebbe assolutamente necessario assumere decisioni e comportamenti per garantire:
una migliore qualità e una razionalizzazione della spesa militare da ricercare accentuando a livello nazionale la dimensione interforze dello strumento militare e realizzando al livello europeo significative sinergie nel settore industriale e negli asset operativi;
il superamento di alcune rigidità delle norme di contabilità pubblica affidando la capacità di muoversi nel mercato a chi, all'interno delle Forze Armate, assume incarichi istituzionali con l'attribuzione della funzione di Centro di Responsabilità Amministrativa (al contrario, si sceglie invece, un percorso diametralmente opposto costituendo una società per azioni «Difesa servizi spa», che di fatto divenendo centrale unica di committenza e gestore plenipotenziario del patrimonio immobiliare della Difesa privatizza l'intera area delle attività non direttamente connesse alle esigenze operative senza nessuna garanzia certa di ritorni utili alla stessa Difesa);
il pieno recupero di una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia come fattore di risparmio e garanzia di qualità per soddisfare gran parte delle esigenze del nostro strumento militare;
la corresponsione in tempi ragionevoli alle piccole e medie imprese che forniscono beni e servizi essenziali alla Difesa di quanto ad esse dovuto a fronte delle prestazioni rese evitando così di mettere in crisi parti tecnologicamente significative del tessuto produttivo del Paese;
risorse adeguate a sostenere il passaggio dalla leva obbligatoria al reclutamento professionale con tutte le conseguenze che tale trasformazione comporta (al contrario la scarsità di risorse assegnate alla Difesa, come finanche esplicitato dalla nota preliminare che accompagna il provvedimento in esame, vanno, invece, molto al di là di un contenimento sostenibile);
l'eliminazione dei tagli di bilancio alle spese di esercizio, posto che questi tagli, oltre a compromettere la capacità operativa del nostro strumento militare, rischiano di produrre gravi conseguenze anche sulla stessa sicurezza del personale;
considerato che:
l'intero comparto è ormai ad un passo dall'ingovernabilità e da un collasso dalle conseguenze imprevedibili senza che lo stesso Ministro della Difesa sia riuscito ad assumere decisioni significative o a presentare al Parlamento, malgrado gli impegni assunti;
nonostante sia stata resa pubblica la notizia che l'apposita Commissione di alta consulenza e studio, insediata al Ministero, ha presentato al Consiglio supremo di Difesa le proprie conclusioni, la

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proposta di un nuovo modello di difesa non è stata ancora comunicata alle Camere;
il Governo, invece di adottare misure finanziarie adeguate, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione economica del momento quale base finanziaria, non tanto per razionalizzare il modello di difesa esistente, quanto per ridimensionarlo drasticamente senza tener conto delle conseguenze operative;
considerato inoltre che:
non viene ripianato il taglio di 304 milioni di euro sui fondi per il reclutamento per il 2010;
risultano ulteriormente decurtati del 6,8 per cento i fondi per l'esercizio, già largamente insufficienti;
non sono previsti investimenti per l'area industriale della Difesa né per le infrastrutture né per il ripianamento delle carenze organiche nei settori tecnici, condannando così all'estinzione un patrimonio di competenze dalle rilevanti capacità produttive;
le risorse per i rinnovi contrattuali sono assolutamente inadeguate e permettono l'erogazione della sola indennità di vacanza contrattuale;
non è previsto alcun fondo per il finanziamento delle missioni internazionali;
non sono previste misure per garantire l'immissione dei volontari in ferma breve nei corpi di polizia contrariamente ad impegni assunti in sede di approvazione del DPEF;
non viene ripristinato né rifinanziato il fondo, nello stato di previsione del Ministero della Difesa, per le esigenze di funzionamento dello strumento militare che esaurisce i suoi effetti nel 2009;
continuano ad essere ritenuti in esubero migliaia di marescialli, mortificandone la professionalità e la dignità, senza che vengano assunti provvedimenti per recuperarli ad una funzione produttiva o ricollocarli a domanda presso altre amministrazioni dello Stato,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Villecco Calipari, Beltrandi, Fioroni, Garofani, Giacomelli, La Forgia, Laganà Fortugno, Letta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci.

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ALLEGATO 6

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato)

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazione C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato)

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2010

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO DELL'ITALIA DEI VALORI

La IV Commissione,
esaminato per le parti di propria competenza la stato di previsione del ministero della Difesa (C. 2937 - Tabella 11) e le parti corrispondenti del disegno di legge 2936 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)»
considerato che:
lo scorso anno, il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha cercato di anticipare la manovra economica - normalmente affidata alla legge finanziaria - elaborando una serie di norme (contenute nel decreto-legge n. 112 del 2008) che, per almeno tre anni, avrebbero dovuto metterlo al riparo dai soliti assalti alla diligenza del percorso parlamentare delle leggi finanziarie;
la legge finanziaria 2010 risulta quindi costituita da pochissimi articoli e interventi essenzialmente volti alla proroga di norme esistenti;
pur tuttavia, la previsione governativa che non ci sarebbero più state leggi finanziarie omnibus come in passato è stata smentita dai duri attacchi dei senatori della stessa maggioranza alla legge finanziaria 2010. Un gruppo di senatori del Popolo della libertà si è infatti spinto ad ideare e redigere una vera e propria proposta di contro finanziaria;
in attesa di conoscere l'entità del gettito del cosiddetto «scudo fiscale», le molte questioni di rilievo che rimangono ad oggi sospese sono le seguenti: la banca per il mezzogiorno, il taglio dell'Irap, lo sblocco dei fondi per i ricercatori universitari, il recupero dei finanziamenti (800 milioni) per la banda larga, la cedolare secca sugli affitti, il risanamento del territorio dal punto di vista idro-geologico, problema diventato ancora più acuto dopo le frane di Messina ed Ischia, la detrazione fiscale per il risparmio energetico degli edifici (il 55 per cento), il 5 per mille, le misure anche fiscali a favore del lavoro, le risorse per la sicurezza e la giustizia;
al netto di alcuni provvedimenti dovuti e di altri fin troppo preannunciati, resterà ben poco da spendere del gettito dello scudo fiscale. Nel frattempo è ben evidente che il peggio della crisi, almeno dal punto di vista occupazionale, deve ancora arrivare;
il Governo non è in grado di proporre una politica economica anticiclica convincente tale da aggredire la crisi;
stiamo discutendo di una legge finanziaria inesistente, di un provvedimento

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del tutto inadeguato e insufficiente, che fa semplicemente da ponte tra ciò che non si è voluto fare prima e ciò che non si sa o non si vuole fare dopo;
il quadro dei conti pubblici è decisamente oscuro: la spesa corrente al netto degli interessi raggiunge il 43,1 per cento del PIL, con un aumento di ben 2,7 punti rispetto al 2008 e - ciò che è più grave - è programmata ben al di sopra del livello raggiunto nel 2008 fino a tutto il 2013;
la pressione fiscale cresce, nel 2009, fino al 43 per cento del PIL, e si mantiene vicina a questa percentuale per tutto il periodo 2010-2013 preso in considerazione dal DPEF, cioè per l'intera legislatura;
il livello di indebitamento raggiunge il 5,3 per cento del PIL nel 2009 e si mantiene ben al di sopra del 3 per cento fino a tutto il 2011, mentre lo stock del debito è programmato, nel 2009, pari al 115,1 per cento del PIL, in aumento di ben 9,4 punti rispetto al 2008, per salire al 117,3 per cento nel 2010 e restare attorno al 115 per cento in tutto il periodo considerato dal DPEF;
la manovra triennale avviata dal Governo nell'estate 2008, all'insegna della stabilizzazione dei conti pubblici, ci ha portato comunque in una nuova procedura d'infrazione per disavanzo eccessivo;
bisogna avere l'onestà di riconoscere che la crisi ne è una causa, ma fino ad un certo punto, e che il Paese, nonostante l'assenza colposa di necessari interventi anticiclici, si sta avviando verso un nuovo ciclo di aumento incontrollato della spesa primaria, simile a quanto già visto dagli italiani nel precedente Governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006;
i numeri di oggi ci dicono che la scelta messa in campo con il decreto-legge n. 112 del 2008 e basata su una logica prevalentemente di tagli lineari, non solo non ha prodotto i risultati attesi, ma contrariamente rispetto alle previsioni, ha prodotto una crescita dell'indebitamento e del fabbisogno, mentre la stima delle spese al netto degli interessi sale a circa 25 miliardi e solo una minima parte di essi sono stati spesi per interventi anticrisi;
se l'Italia dovesse uscire dalla recessione, a bocce ferme (come sta facendo il Governo) e crescendo con lo stesso ritmo con cui è cresciuta nei dieci anni che hanno preceduto la crisi, ci vorrebbero ben 15 anni per recuperare il terreno perduto, e ciò significa persone senza lavoro, famiglie in povertà alimentare, disuguaglianze sociali;
gli interventi attuati finora per attenuare i costi sociali della recessione hanno soprattutto utilizzato risorse già stanziate per altri impieghi. Sotto il profilo quantitativo, secondo l'OCSE il Governo Italiano ha stanziato in funzione anti-crisi risorse nette pari praticamente a zero nel triennio 2008- 2010, contro una media ponderata dei paesi OCSE pari al 3,9 per cento del Pil (4,2 per cento per i soli paesi che hanno adottato una politica fiscale espansiva);
se la crisi «è alle spalle» - come dice il nostro Governo - essa è, forse, alle spalle di qualche istituto finanziario. Ma Confindustria e Confcommercio sono preoccupate e le organizzazioni sindacali mobilitano i loro iscritti; la disoccupazione aumenta, i livelli di povertà anche, le sperequazioni dei redditi pure e le prospettive sono per ulteriori chiusure di fabbriche e di perdita di posti di lavoro;
la crisi che sta allentando la presa del Pil, pesa ora soprattutto sul mondo del lavoro: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione da gennaio a settembre 2009 è salito dal 6,8 per cento al 7,4 per cento, ed esso continuerà a salire nei prossimi mesi perché la reazione del mercato del lavoro si muove con ritardo rispetto al ciclo economico;
poco o niente è previsto dalla legge finanziaria 2010 per lo sviluppo economico, se non qualche timido accenno ad una riduzione dell'Irap, pur necessaria, insistendo su una politica solo dal lato

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dell'offerta, riducendo i costi di produzione, quando siamo di fronte ovunque ad un crollo dei consumi del settore privato;
la competizione sui costi per tentare di attrarre o di mantenere una parte della domanda su scala internazionale attualmente depressa è una politica illusoria poiché le produzioni labour intensive sono ormai trasferite in altre parti del mondo;
la ripresa internazionale quando verrà non rimetterà in moto il meccanismo espansivo precedente basato sul traino dei consumi delle famiglie statunitensi. Il dopo crisi non lascerà le cose come erano. Nessuno sa in questo momento chi nel mondo sostituirà le famiglie americane come consumatori globali. Non potremo contare, dunque, per il rilancio della nostra economia, soltanto sulle esportazioni;
dovremmo comunque implementare politiche industriali e commerciali per aumentare la capacità di aggredire anche mercati in via di espansione come quelli asiatici;
il nostro Paese soffre, peraltro, di una doppia concorrenza esposto come è a quella dei paesi emergenti a basso costo del lavoro ed a quella dei paesi più innovatori per quanto concerne la qualità dei prodotti;
per il nuovo modello di sviluppo che dovremo costruire dopo la crisi ci vorrà più domanda interna, più domanda non soltanto a livello nazionale, ma anche a livello europeo;
il Governo italiano deve insistere in tutte le sedi affinché la politica economica europea manifesti un impulso estensivo ed espansivo tramite gli eurobond, tramite un maggior coordinamento della vigilanza bancaria e finanziaria per avere istituti di credito più capaci di dare credito;
il nostro Paese ha bisogno di interventi che correggano la politica economica e la politica fiscale dell'attuale governo: stimolando di più la domanda interna, prevedendo nell'immediato una vera manovra di almeno un punto di PIL che vada a sostegno dei redditi, della domanda, e delle piccole imprese;
premesso che, per quanto concerne, in particolare, gli aspetti all'attenzione della IV Commissione:
gli effetti della politica di bilancio del Governo, come finanche esplicitato dalla nota preliminare che accompagna il provvedimento in esame, vanno molto al di là di un contenimento sostenibile;
i tagli di bilancio nelle spese per l'esercizio, oltre a compromettere la capacità operativa del nostro strumento militare, hanno gravi conseguenze anche sulla stessa sicurezza del personale;
il Governo continua a non tenere conto del fatto che nel bilancio della Difesa i consumi intermedi riguardano la manutenzione dei sistemi d'arma e l'addestramento che dovrebbero essere invece considerati investimenti e che la stessa politica per gli investimenti poggia di fatto sull'indebitamento;
l'intero comparto rischia ormai l'ingovernabilità e un collasso dalle conseguenze imprevedibili senza che lo stesso Ministro della difesa sia riuscito ad assumere decisioni significative o a presentare al Parlamento, nonostante gli impegni assunti, la proposta di un nuovo modello di difesa per la cui elaborazione è stata insediata una apposita Commissione di alta consulenza e studio;
non viene ripianato il taglio di 304 milioni di euro sui fondi per il reclutamento per il 2010;
rispetto al 2009 vengono ulteriormente decurtati del 6,8 per cento i fondi per l'esercizio, già largamente insufficienti;
non sono previsti investimenti per l'area industriale della Difesa né per le infrastrutture né per il ripianamento delle carenze organiche nei settori tecnici, condannando così all'estinzione un patrimonio di competenze dalle rilevanti capacità produttive;

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le risorse per i rinnovi contrattuali sono assolutamente inadeguate e permettono l'erogazione della sola indennità di vacanza contrattuale;
i commi 23, 28, 29, 30, 31 e 32dell'articolo 2, introdotti durante l'esame presso la Commissione bilancio del Senato, recano la costituzione di una società per azioni denominata «Difesa Servizi Spa», la cui attività consisterà, da un lato, nello svolgimento dell'attività negoziale diretta all'acquisizione di beni mobili, servizi e connesse prestazioni strettamente correlate allo svolgimento dei compiti istituzionali dell'Amministrazione della Difesa, dall'altro nella concessione in uso temporaneo, a titolo oneroso, previa autorizzazione del Ministro della Difesa, dei mezzi e materiali prodotti dall'industria nazionale e acquisiti dalle Forze armate, per effettuare prove dimostrative, anche all'estero;
la nuova società avrà un potere enorme, che potrà gestire in regime privatistico, senza i consueti controlli normalmente previsti dalle strutture statali;
tenuto conto che la manovra finanziaria e di bilancio avrebbe dovuto:
perseguire l'esigenza di una migliore qualità e di una razionalizzazione della spesa militare, accentuando la dimensione interforze dello strumento militare a livello nazionale e realizzando le migliori sinergie nel settore industriale e negli asset operativi a livello europeo;
superare alcune rigidità delle norme di contabilità pubblica affidando la capacità di operare scelte strategiche a chi, all'interno delle Forze armate, assume incarichi istituzionali con l'attribuzione della funzione di Centro di responsabilità amministrativa;
recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, senza continuare a disattendere la necessità di corrispondere in tempi brevi alle piccole e medie imprese che forniscono beni e servizi essenziali alla Difesa quanto ad esse dovuto a fronte delle prestazioni rese;
adottare misure finanziarie adeguate, anziché assumere la difficile situazione finanziaria della Difesa quale base di partenza, non tanto per razionalizzare il modello di difesa esistente, quanto per ridimensionarlo drasticamente negli organici senza tener conto delle conseguenze operative;
ritenuto pertanto che rispetto a tali obiettivi il Governo dimostra di rimanere lontano da qualsiasi iniziativa concreta,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Di Stanislao.