CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 novembre 2018
93.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (per le parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE DELLA RELATRICE

  La XII Commissione (Affari sociali),
   esaminato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 1334, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, per le parti di propria competenza;
   esaminati gli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella 4), limitatamente alle parti di competenza, e del Ministero della salute (Tabella 14);
   espresso apprezzamento per i previsti incrementi del livello del fabbisogno sanitario nazionale per gli anni 2019-2021, di cui all'articolo 40, e per le risorse destinate, rispettivamente, alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, di cui all'articolo 39, e ai contratti di formazione specialistica, ai sensi dell'articolo 41;
   considerata l'esigenza di introdurre risorse aggiuntive in materia di personale sanitario, con riferimento sia alle nuove assunzioni sia ai rinnovi contrattuali, pur evidenziando le responsabilità delle singole regioni rispetto a tali temi, soprattutto in termini di definizione dei rispettivi fabbisogni;
   evidenziata altresì l'esigenza di individuare apposite risorse da destinare al finanziamento e alla razionalizzazione delle banche dati in materia sanitaria, soprattutto al fine di consentire la completa realizzazione e la gestione evolutiva dell'Anagrafe nazionale vaccini e la piena funzionalità della banca dati delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT);
   apprezzato particolarmente l'articolo 37, che incrementa di 30 milioni, a decorrere dal 2019, le risorse del Fondo per le politiche giovanili, da destinare agli enti territoriali per la realizzazione di interventi volti prioritariamente a promuovere attività di orientamento o dirette alla prevenzione del disagio giovanile;
   espresso, inoltre, apprezzamento per le misure previste dal disegno di legge di bilancio, nella seconda sezione, in materia di politiche sociali e famiglia, con particolare riferimento agli incrementi in favore del Fondo per le politiche sociali e del Fondo per le non autosufficienze, nonché del Programma Famiglia, pari opportunità e situazioni di disagio;
   rilevato che gli stanziamenti per l'assegnazione del bonus bebè sono stati previsti, nella seconda sezione del disegno di legge di bilancio, soltanto per il biennio 2019-2020, e che, pertanto, il beneficio cesserebbe di essere erogato nel 2021,
   delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   alla luce delle predette considerazioni, valuti la Commissione di merito l'opportunità di:
    a) all'articolo 21, chiarire come i risparmi derivanti dai provvedimenti che Pag. 125disciplinano l'attuazione delle misure introdotte dai commi 1 e 2 possano essere quantificati già nelle relazioni tecniche di accompagnamento dei provvedimenti attuativi medesimi, tenuto conto che tali risparmi possono essere accertati effettivamente solo all'esito del previsto monitoraggio trimestrale sull'andamento della spesa (comma 3);
    b) all'articolo 39, comma 2, introdurre un criterio per la ripartizione delle risorse destinate alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie in base al quale si tenga conto, al fine di superare la sperequazione esistente sul territorio nazionale, delle condizioni di appropriatezza e del livello qualitativo e di efficienza nell'erogazione delle prestazioni e dei servizi contemplati nei livelli essenziali di assistenza (LEA), nonché delle condizioni delle infrastrutture tecnologiche esistenti con riferimento ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie;
    c) all'articolo 40, prevedere un breve differimento del termine stabilito per il raggiungimento di una specifica intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, che aggiorni il Patto per la salute per il triennio 2019-2021;
    d) all'articolo 42, comma 1, secondo periodo, prevedere una riformulazione in base alla quale l'attribuzione dell'incremento delle risorse a favore delle regioni per l'edilizia sanitaria sia collegata alla capacità di utilizzo delle regioni medesime e non al mero esaurimento delle iniziali disponibilità;
   e) all'articolo 48, modificare la denominazione della società «Sport e salute Spa» con la seguente: «Sport e benessere Spa», al fine di non creare confusione o eventuali sovrapposizioni con le competenze istituzionalmente demandate in materia al Ministero della salute;
    f) prevedere risorse congrue al fine di fare fronte ai problemi connessi, rispettivamente, alla carenza di personale sanitario e al rinnovo dei contratti per il personale del Servizio sanitario nazionale;
   g) introdurre un finanziamento volto a consentire la razionalizzazione e il finanziamento delle banche dati in materia sanitaria;
   h) individuare nuove risorse da destinare al rifinanziamento del cosiddetto bonus bebè.

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ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (per le parti di competenza).

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAI DEPUTATI DE FILIPPO, CARNEVALI, CAMPANA, UBALDO PAGANO, PINI, RIZZO NERVO, SCHIRÒ, SIANI

  La XII Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 1334, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, per le parti di propria competenza;
   premesso che:
    l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il prodotto interno lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita;
    nonostante il primo arresto alla crescita nazionale da tre anni e mezzo a questa parte, le riforme attuate nel corso della precedente legislatura hanno proseguito a conseguire risultati positivi, particolarmente significativi nel mercato del lavoro – il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico e il tasso di partecipazione delle donne e delle classi di età più elevate si è finalmente innalzato – e proseguire in questa direzione di riforma strutturale del sistema-Paese costituisce l'unica via per aumentare in prospettiva il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione;
    alcune delle misure previste in questa legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro rispetto al processo di riforma strutturale che, con il contributo del Paese tutto, si è portato avanti, e i loro effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi al ribasso sull'andamento dell'economia prefigurati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, con un deterioramento dei conti pubblici a partire già dal 2019 che rischia di mettere in serio pericolo la solidità dei fondamenti dell'economia italiana;
    l'evidenza empirica, in particolare riferita agli anni precedenti alla crisi finanziaria globale, ci insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo;
    con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del prodotto interno lordo all'anno nel triennio 2019- 2021 e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;Pag. 127
    un'espansione di bilancio come quella delineata del disegno di legge all'esame, non determinata principalmente dalle spese per investimento, ma piuttosto da voci di spesa corrente, non garantisce la crescita nel medio termine e può anzi metterla in pericolo a lungo andare, e con essa la stabilità del Paese, quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;
    gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al prodotto interno lordo il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto elevati;
    l'aumento dello spread si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto ad aprile è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020 dalle stime della Banca d'Italia;
    gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della legge di bilancio;
    il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono neanche ancora stati definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella precedente legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;
    per quanto riguarda le misure di competenza della Commissione, l'articolo 21 introduce il Fondo per il reddito e la pensione di cittadinanza con una dotazione pari a 9 miliardi a decorrere dal 2019;
    nella realtà le risorse economiche aggiunte al fine di elargire un beneficio economico a quella parte della popolazione che vive in povertà sono 6,8 miliardi visto che i restanti finanziamenti vengono sottratti alla misura del Reddito di inclusione (ReI), misura per altro già ampiamente operativa che, secondo i dati pubblicati dall'Osservatorio sul ReI, nel primo semestre 2018, ha raggiunto 267 mila nuclei familiari per 841mila persone a cui si aggiungono i 44 mila nuclei familiari che percepiscono il SIA (Sostegno per l'inclusione attiva);
    sommando i trattamenti del SIA a quelli del ReI emerge che nel primo semestre 2018 le misure contro la povertà hanno raggiunto circa 311 mila nuclei familiari per oltre un milione di persone con un importo medio mensile pari a 308 euro andando dai 242 euro della Valle d'Aosta ai 338 euro della Campania;
    la decisione di introdurre la nuova misura del Reddito di cittadinanza invece di continuare quella già operativa del ReI non fa altro che ritardare ulteriormente la possibilità non solo di ampliare la platea dei beneficiari ma anche di limitare il Pag. 128beneficio economico visto che tale misura per essere applicata necessita di ulteriori e complessi provvedimenti legislativi;
    nonostante il programma di governo prevedesse un capitolo dedicato alle politiche per la famiglia e la natalità con l'obiettivo di «consentire alle donne di conciliare i tempi della famiglia con quelli del lavoro, anche attraverso servizi e sostegni reddituali adeguati» prevedendo l'innalzamento dell'indennità di maternità, un premio economico a maternità conclusa per le donne che rientrano al lavoro e sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le madri dopo la nascita dei figli, rimborsi per asili nido e baby sitter, fiscalità di vantaggio, tra cui «IVA a zero» per prodotti neonatali e per l'infanzia» la nuova manovra non solo non mantiene tali promesse ma omettendo di rifinanziare alcuni istituti introdotti dai precedenti governi non attua alcuna politica a favore dei nuclei familiari;
    attualmente, infatti, la manovra non rifinanzia il cosiddetto «bonus bebè», ovvero sia l'assegno di 960 euro annui per i neo genitori con un Isee non superiore a 25 mila euro, raddoppiato nel caso in cui l'Isee fosse sotto i 7mila euro i cui beneficiari dalla sua introduzione sono stati circa 934mila per un importo pari a 1,7 miliardi (dati Inps); non rifinanzia gli sgravi contributivi introdotti in via sperimentale per gli anni 2017 e 2018 rivolti alle aziende che avessero adottato misure di conciliazione vita-lavoro; non rifinanzia il cosiddetti voucher babysitter che per il solo 2017 è stato erogato per 29,4 milioni di euro; non rifinanzia il congedo di paternità obbligatorio i cui lavoratori privati che ne hanno usufruito sono passati da 50474 a 107.369, con una crescita del 113 per cento;
    a fronte di una totale mancanza di una politica organica sulla famiglia, sui giovani, sulla disabilità non si possono certo ritenere sufficienti le poche misure che sono state rifinanziate come i 100 milioni sul Fondo della non autosufficienza, i 120 milioni sulle politiche sociali, i 100 milioni sul fondo per la famiglia o i 75 milioni per l'assistenza e l'autonomia degli alunni con disabilità o i 30 milioni sul fondo delle politiche giovani;
    il programma di governo, inoltre, prevedeva il tempestivo aggiornamento delle agevolazioni per l'acquisto di beni e ausili per le persone con disabilità; la garanzia dell'accessibilità di luoghi, beni e servizi attraverso un effettivo abbattimento delle barriere architettoniche; l'adeguamento dell'indennità di invalidità civile, tutte misure assenti nella legge di bilancio;
   considerato che:
    per quanto attiene alla sanità la manovra prevede un finanziamento del fabbisogno sanitario per il 2019 pari a 114.435 milioni di euro incrementato di 2.000 milioni per l'anno 2020 e di un ulteriore 1.500 milioni per l'anno 2021 solo se le regioni sottoscrivono una nuova intesa entro il 31 gennaio 2019 altrimenti i finanziamenti erogati saranno quelli già previsti per il 2018; tale lasso di tempo è troppo esiguo per addivenire ad un accordo complesso e soddisfacente costringendo le Regioni ad accettare un qualsiasi compromesso per poter avere le risorse promesse;
    non sono state stanziate le risorse necessarie per il rinnovo e la copertura del contratto del personale della sanità né per il superamento del vincolo delle assunzioni, fermo alla spesa storica dell'anno 2004 ridotta dell'1,4 per cento nonostante il comparto della sanità sia rimasto l'unico comparto della pubblica amministrazione sottoposto non solo al blocco del turn over ma all'obbligo di riduzione di spesa per il personale anche se in questi anni, sia stato chiamato a profonde riforme organizzative indotte non solo dai vincoli economici ma anche dal progredire delle conoscenze scientifiche e dalle opportunità offerte da nuovi farmaci e nuove tecnologie;
    non è stata prevista alcuna revisione della governance farmaceutica né alcuna normativa per risolvere il payback pregresso 2013-2015 e 2016; Pag. 129
    per quanto riguarda l'applicazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza non è stato definito l'impatto finanziario per la loro applicazione né sono stati ancora previsti alcuni provvedimenti fondamentali per colmare il divario tra livello delle prestazioni da garantire e il livello di finanziamento: in particolare delisting delle prestazioni obsolete, decreto tariffe e nomenclatore protesica;
    non è previsto alcun finanziamento per l'abolizione del superticket mentre la precedente legge di bilancio ha previsto l'istituzione di un Fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta con una dotazione di 60 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018 né sono previsti i finanziamenti per gli indennizzi agli emotrasfusi (legge n. 210 del 1992) che le regioni dal 2015 stanno anticipando ai sensi dell'articolo 1 comma 586 della legge n. 208 del 2015, per circa 170 milioni annui;
    si rende necessario il trasferimento delle somme dovute, in quanto gli anticipi per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 hanno raggiunto un importo di circa 680 milioni. Si rende necessario altresì ripristinare il finanziamento a regime per l'esercizio di tale funzione a decorrere dall'anno 2019;

  nessuna risorsa, come invece era stata promessa, viene allocata per l'anagrafe vaccinale che rappresenta l'unico modo per monitorare e rendere disponibili a tutti gli operatori del processo vaccinale e anche alle famiglie i dati sulle coperture vaccinali rappresentando, inoltre, l'unico strumento che realmente può far superare lo stesso l'obbligo vaccinale,
    delibera di

RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Pag. 130

ALLEGATO 3

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (per le parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione (Affari sociali),
   esaminato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 1334, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, per le parti di propria competenza;
   esaminati gli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella 4), limitatamente alle parti di competenza, e del Ministero della salute (Tabella 14);
   espresso apprezzamento per i previsti incrementi del livello del fabbisogno sanitario nazionale per gli anni 2019-2021, di cui all'articolo 40, e per le risorse destinate, rispettivamente, alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, di cui all'articolo 39, e ai contratti di formazione specialistica, ai sensi dell'articolo 41;
   considerata l'esigenza di introdurre risorse aggiuntive in materia di personale sanitario, con riferimento sia alle nuove assunzioni sia ai rinnovi contrattuali, pur evidenziando le responsabilità delle singole regioni rispetto a tali temi, soprattutto in termini di definizione dei rispettivi fabbisogni;
   evidenziata altresì l'esigenza di individuare apposite risorse da destinare al finanziamento e alla razionalizzazione delle banche dati in materia sanitaria, soprattutto al fine di consentire la completa realizzazione e la gestione evolutiva dell'Anagrafe nazionale vaccini e la piena funzionalità della banca dati delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT);
   apprezzato particolarmente l'articolo 37, che incrementa di 30 milioni, a decorrere dal 2019, le risorse del Fondo per le politiche giovanili, da destinare agli enti territoriali per la realizzazione di interventi volti prioritariamente a promuovere attività di orientamento o dirette alla prevenzione del disagio giovanile;
   espresso, inoltre, apprezzamento per le misure previste dal disegno di legge di bilancio, nella seconda sezione, in materia di politiche sociali e famiglia, con particolare riferimento agli incrementi in favore del Fondo per le politiche sociali e del Fondo per le non autosufficienze, nonché del Programma Famiglia, pari opportunità e situazioni di disagio;
   rilevato che gli stanziamenti per l'assegnazione del bonus bebè sono stati previsti, nella seconda sezione del disegno di legge di bilancio, soltanto per il biennio 2019-2020, e che, pertanto, il beneficio cesserebbe di essere erogato nel 2021,
   delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   alla luce delle predette considerazioni, valuti la Commissione di merito l'opportunità di:
    a) all'articolo 21, chiarire come i risparmi derivanti dai provvedimenti che Pag. 131disciplinano l'attuazione delle misure introdotte dai commi 1 e 2 possano essere quantificati già nelle relazioni tecniche di accompagnamento dei provvedimenti attuativi medesimi, tenuto conto che tali risparmi possono essere accertati effettivamente solo all'esito del previsto monitoraggio trimestrale sull'andamento della spesa (comma 3);
    b) all'articolo 39, comma 2, introdurre un criterio per la ripartizione delle risorse destinate alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie in base al quale si tenga conto, al fine di superare la sperequazione esistente sul territorio nazionale, delle condizioni di appropriatezza e del livello qualitativo e di efficienza nell'erogazione delle prestazioni e dei servizi contemplati nei livelli essenziali di assistenza (LEA), nonché delle condizioni delle infrastrutture tecnologiche esistenti con riferimento ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie;
    c) all'articolo 40, prevedere un breve differimento del termine stabilito per il raggiungimento di una specifica intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, che aggiorni il Patto per la salute per il triennio 2019-2021;
    d) all'articolo 42, comma 1, secondo periodo, prevedere una riformulazione in base alla quale l'attribuzione dell'incremento delle risorse a favore delle regioni per l'edilizia sanitaria sia collegata alla capacità di utilizzo delle regioni medesime e non al mero esaurimento delle iniziali disponibilità;
    e) all'articolo 48, modificare la denominazione della società «Sport e salute Spa» con la seguente: «Sport e benessere Spa», al fine di non creare confusione o eventuali sovrapposizioni con le competenze istituzionalmente demandate in materia al Ministero della salute;
    f) prevedere risorse congrue al fine di fare fronte ai problemi connessi, rispettivamente, alla carenza di personale sanitario e al rinnovo dei contratti per il personale del Servizio sanitario nazionale;
    g) introdurre un finanziamento volto a consentire la razionalizzazione e il finanziamento delle banche dati in materia sanitaria;
    h) individuare nuove risorse da destinare al rifinanziamento del cosiddetto bonus bebè;
    i) introdurre una nuova deroga alla normativa vigente – come già avvenuto con la legge n. 147 del 2013 – per l'accesso al Servizio sanitario nazionale al fine di consentire ai medici con specifica competenza in materia di cure palliative di continuare ad operare nelle reti dedicate all'erogazione delle cure medesime.

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ALLEGATO 4

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici. C. 1189 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 1189, recante «Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici»;
   considerato che le disposizioni afferenti alla competenza della XII Commissione appaiono circoscritte, riguardando esclusivamente l'articolo 1, che al comma 1, lettera q), estende le ipotesi di perseguibilità d'ufficio di alcuni delitti contro il patrimonio, includendo fatti commessi nei confronti di persona incapace per età o per infermità, e l'articolo 5, relativo alle operazioni di polizia sotto copertura, che apporta alcune modifiche alla disciplina che in tale contesto considera non punibile, tra le altre, la condotta che consista nell'acquisto, ricezione, sostituzione ovvero occultamento di sostanze stupefacenti o psicotrope,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valutino le Commissioni di merito l'opportunità di inserire nel provvedimento in esame una disposizione volta a prevedere l'estensione degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari previsti dall'articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136, ai servizi sanitari e sociali erogati da strutture private accreditate, nonché ai progetti che possono essere erogati in regime di convenzione dagli enti del Terzo settore sulla base di affidamenti operati dagli enti territoriali, recependo così il contenuto della segnalazione dell'Autorità nazionale anticorruzione al Governo e al Parlamento del 7 settembre 2016.

Pag. 133

ALLEGATO 5

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Atto n. 51.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI ALLA V COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Atto n. 51);
   preso atto delle indicazioni dettagliate fornite dal rappresentante del Governo nella seduta del 13 novembre 2018 circa le modalità di utilizzo delle risorse assegnate al Ministero della salute per progetti di ricerca scientifica e per interventi in materia di edilizia sanitaria,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.