CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 luglio 2014
269.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Nuovo testo unificato C. 101 e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 101 Binetti, C. 102 Binetti, C. 267 Fucci, C. 433 Mongiello, C. 1596 Baroni, C. 1718 Iori, C. 1633 Formisano e C. 1812 Giorgia Meloni, recante «Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico»;
   considerato che l'articolo 15 del testo unificato disciplina gli obblighi relativi ai luoghi per il gioco d'azzardo;
   rilevata l'opportunità di prevedere nel testo indicazioni ai comuni in relazione alle distanze minime tra i diversi luoghi per il gioco d'azzardo, in modo da evitare lo stravolgimento degli equilibri commerciali e sociali delle zone urbane in cui frequentemente tali luoghi si addensano;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   all'articolo 15, valuti la Commissione di merito l'opportunità di stabilire che il regolamento comunale di cui al comma 1 preveda anche distanze minime tra i diversi luoghi per il gioco d'azzardo tali da evitare lo stravolgimento dell'equilibrio commerciale e sociale dei quartieri e quindi da limitare la densità della realizzazione dei medesimi impianti entro bacini di utenza definiti e quantificati.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Nuovo testo unificato C. 101 e abb.

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La VIII Commissione,
   premesso che:
    il testo in esame riguarda temi apparentemente connessi solo indirettamente all'VIII Commissione;
    il tema del gioco d'azzardo in realtà è parte integrante della struttura sociale ed economica italiana, visto che dai dati AAMS si stima che nel 2013 il raccolto del gioco d'azzardo è stato di circa 83 miliardi di euro tracciati e circa altri 23 stimati dalla Guardia di Finanza, con entrate relative alla tassazione che non sono sensibilmente variate dal 2004 (circa 8 miliardi di euro a fronte dell'aumento del raccolto del 251 per cento). Tali dati confermano la grave azione di depauperamento sociale esercitata dal gioco d'azzardo che non esercita alcuna significativa azione di incremento delle entrate nelle casse statali, sono noti oltretutto i passaggi di denaro a concessionarie estere in particolare per quanto concerne scommesse e gioco online. Il trattamento della ludopatia ha un costo crescente;
    in definitiva le ingenti somme drenate dal gioco d'azzardo tendono a ridurre le capacità di investimento pubbliche e private nel nostro Stato, sottraendo risorse anche per gli urgenti investimenti pubblici e privati in ambito ambientale che porterebbero ad una significativa crescita della sostenibilità ambientale e dell'occupazione, invertendo anche gli aspetti depressivi sociali ed economici che stanno contribuendo al dilagare del gioco d'azzardo;
    il provvedimento in esame, all'articolo 10, comma 4, prescrive l'utilizzo della tessera sanitaria a fini di tracciabilità del gioco d'azzardo; questa iniziativa, seppur lodevole, non inciderà sui circa 7.000 punti scommesse italiani (circa uno per comune) non autorizzati né dai monopoli né dalla polizia giudiziaria (dati Guardia di Finanza), dove è possibile scommettere per chiunque, indipendentemente da età ed eventuali conflitti di interesse (combine sportive ecc.); appare opportuno che detta criticità, già evidenziata in numerosi atti di sindacato ispettivo fra cui l'interrogazione Zolezzi numero 4/03214., sia oggetto di approfondimento nel prosieguo dell'esame della proposta di legge;
    all'articolo 12 si evidenzia la necessità di bloccare la pubblicità del gioco d'azzardo. La tutela estetica delle città e dei centri storici in particolare dovrebbe passare anche dalla rimozione di cartellonistica pubblicitaria relativa al gioco d'azzardo per l'intrinseco disvalore apportato al contesto e per l'incitamento al gioco d'azzardo, questo dovrebbe valere anche per i punti gioco esistenti, potrebbe essere proposto l'incremento della tassa di concessione degli spazi pubblicitari/insegne; in merito ad eventuali nuovi punti gioco, andrebbe studiata una opportuna distanza da un punto gioco/scommesse ad un altro, oltre a quanto previsto dall'articolo 15 in merito all'ubicazione dei punti Pag. 181gioco/scommesse in relazione a luoghi socialmente sensibili;

  In merito alla pubblicità andrebbe stigmatizzata anche la pubblicità indiretta realizzata a livello televisivo mainstream (vedi trasmissioni che incitano a sorteggi in prima serata sulle reti di Stato), che potrebbero essere sostituite da trasmissioni di approfondimento ambientale.

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

5-02302 Gagnarli: Sugli sfratti per morosità incolpevole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La problematica segnalata dagli Onorevoli Interroganti è stata proprio di recente discussa dal Ministro Lupi in Aula Camera nel corso della seduta di question time del 2 luglio scorso.
  Come lo stesso Ministro ha avuto modo di evidenziare il Governo è particolarmente sensibile alle problematiche connesse all'emergenza abitativa nel nostro Paese.
  Infatti, tra le diverse iniziative intraprese, il 14 maggio scorso, è stato adottato il decreto interministeriale MIT-MEF recante i criteri e le priorità da rispettare nei provvedimenti comunali che definiscono le condizioni di morosità incolpevole per l'accesso ai contributi del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli istituito dall'articolo 6, comma 5, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
  Detto decreto ha ripartito tra le Regioni la dotazione relativa al 2014 tenendo conto della priorità riconosciuta dalla legge alle Regioni che sono già intervenute sul problema, riservando ad esse il 30 per cento dei fondi disponibili e ripartendo il restante 70 per cento tra tutte le altre Regioni in proporzione al numero dei provvedimenti di sfratto per morosità.
  Compete poi alle Regioni individuare i Comuni ad alta tensione abitativa, di cui alla delibera CIPE n. 87/2003, ivi compresi i comuni capoluogo di provincia non inclusi nella predetta delibera, cui destinare le risorse del Fondo unitamente ad eventuali stanziamenti regionali.
  In considerazione della rilevanza della questione è stato necessario un intenso confronto con l'amministrazione concertante, con la Conferenza Stato-Regioni e con la Conferenza Unificata al fine di pervenire a un testo condiviso da tutti i soggetti coinvolti.
  Il decreto, trasmesso agli Organi di controllo, è stato registrato dalla Corte dei conti lo scorso 24 giugno e sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale.
  Devo infine ricordare che il Governo nella consapevolezza del disagio per molte famiglie italiane, si è adoperato per l'incremento della dotazione di detto Fondo con il decreto legge n. 47 del 28 marzo 2014, e relativa legge di conversione.
  In proposito evidenzio che su espressa indicazione del Ministero dell'economia e delle finanze il riparto delle risorse aggiuntive verrà effettuato con successivo provvedimento di integrazione della tabella, con i medesimi criteri previsti dal decreto interministeriale già adottato.

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ALLEGATO 4

5-02302 Oliverio: Sulla realizzazione della diga di Gimigliano sul fiume Melito.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti ritengo non necessario ripercorrere l'iter del progetto della diga di Gimigliano ben noto agli onorevoli interroganti.
  Come correttamente evidenziato dagli interroganti, nel corso del 2009, il Consorzio concessionario trasmetteva, ai fini del riappalto dell'opera, un aggiornamento progettuale denominato «Riassetto e adeguamento del progetto delle opere di completamento – perizia esecutiva» perché venisse assoggettato all'iter istruttorio e approvativo di legge.
  Detta stesura progettuale, previa istruttoria, è stata inoltrata al Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, per il parere tecnico di competenza di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1363 del 1959 (Regolamento Dighe).
  Al riguardo, informo che detto Organo, nel novembre 2010, ha ritenuto di non poter rendere il proprio parere tecnico «essendo tuttora in corso un contenzioso tra il Consorzio e l'impresa appaltatrice Astaldi».
  I competenti Uffici del MIT hanno quindi provveduto a restituire formalmente al Consorzio, nell'aprile del 2011, gli elaborati progettuali richiedendo sulla base degli atti istruttori, i necessari approfondimenti e adeguamenti.
  Preciso, altresì, che tra le opere eseguite ma non completate con il contratto «Astaldi» vi erano le gallerie e la vasca di dissipazione; in particolare, per quanto riguarda le gallerie, erano stati eseguiti gli scavi e il rivestimento provvisorio (centine e spritz-beton) e per quanto riguarda la vasca di dissipazione era stato eseguito solamente lo scavo di sbancamento.
  Nel corso dei lavori di scavo delle gallerie si sono verificati alcuni distacchi lungo le pareti e lungo la volta delle gallerie stesse; l'esecuzione del solo rivestimento provvisorio non poteva garantirne la tenuta, né tantomeno scongiurarne il degrado e l'ammaloramento in conseguenza di possibile presenza di acqua.
  Lo scavo della vasca di dissipazione, pur essendo stato in gran parte eseguito, doveva essere completato con i necessari ulteriori scavi per adeguare la vasca alle dimensioni, pendenze e quote del modello idraulico; inoltre, poiché segni di erosione cominciavano a manifestarsi nelle pareti, appariva pure urgente la sistemazione con il rivestimento definitivo.
  Il Consorzio, a salvaguardia delle suddette opere solo parzialmente eseguite, ha ritenuto necessario predisporre con urgenza una perizia stralcio di urgenza volta al completamento delle stesse.
  I competenti uffici del MIT, nel corso del 2009, approvavano in linea tecnica la «perizia stralcio», relativamente alle gallerie di scarico e vasca di dissipazione. Quindi, i lavori sono stati appaltati dal Consorzio alla SAFAB, per circa 18,2 Milioni di euro, ed eseguiti sino alla risoluzione del contratto disposta dal Consorzio nell'aprile del 2011 a seguito di procedimento avviato dalla formale comunicazione della Prefettura di Roma circa «la situazione di infiltrazione mafiosa» della suddetta impresa. La realizzazione di tali interventi è stata pertanto interrotta.Pag. 184
  Inoltre, circa la riprogettazione dell'opera, non può non evidenziarsi che il progetto originario, poi restituito, contempla solo lo sbarramento, le opere di scarico e sicurezza e gli interventi complementari sul bacino (deviazione strada statale), con delocalizzazione di zona abitativa. Peraltro, a distanza di circa 30 anni dall'approvazione del citato progetto, risultano realizzate, come già detto, solo in parte le due gallerie di scarico e opere minori. La costruzione dello sbarramento nella sostanza ancora non è stata avviata e i competenti uffici del MIT ritengono che la tecnologia costruttiva prevista nel progetto originario andrebbe ottimizzata.
  A seguito della avvenuta restituzione dell'ultima stesura progettuale, il Consorzio Concessionario si è poi attivato per predisporre un progetto ridimensionato, aderente allo stato dei luoghi, dal punto di vista delle risorse idriche accertate come disponibili e della problematica conformazione geologico-geotecnica del sito, e calibrato sulle risorse economiche assentite.
  Detta nuova progettazione è in fase di predisposizione da parte del Consorzio.
  Nello specifico, il Consorzio ha provveduto ad inoltrare, nel gennaio 2013, nuovi elaborati relativi agli aspetti geologici inerenti la riprogettazione delle opere, riservandosi di trasmettere in una fase successiva gli elaborati afferenti agli aspetti geotecnico-strutturali e idrologico-idraulici.
  Nella Relazione introduttiva, il Consorzio delinea, sommariamente, il nuovo inquadramento dell'intervento, che porta alla prospettazione di un ridimensionamento dell'invaso, e quindi delle opere, rispetto al pregresso. In sintesi, la stima degli afflussi idrici viene basata – oltre che sull'afflusso proprio del fiume Melito – sull'allacciamento dei fiumi Pomo e Corace (rinunciando all'allacciamento del fiume Amato, peraltro in conformità alla pronuncia di VIA) e il volume del progettando serbatoio viene rideterminato da 106 Mm3 a circa 50 Mm3; l'altezza della diga verrebbe a ridursi da 108,76 m a 82 m ed il volume di materiale del corpo diga del 60 per cento circa (da 20 Mm3 a 8 Mm3).
  La stima sommaria riportata nella medesima relazione indica in 189 milioni di euro il costo dell'infrastruttura diga e in 94 milioni di euro il costo del complesso delle opere accessorie, per un totale presunto di 283 milioni di euro che, comprensivi di IVA, portano ad un totale generale di 343 milioni di euro circa quale stima sommaria del nuovo progetto in corso di predisposizione.
  Per quanto concerne specificatamente gli aspetti geologici, i nuovi elaborati risultano in linea con le osservazioni effettuate in precedente sede istruttoria dal MIT, che esprimeva, in particolare, incertezze sulla stabilità della porzione di versante compresa tra il paramento di valle e la parte alta della spalla destra e quindi, sostanzialmente, sulla stabilità del sistema diga-terreni di fondazione. I nuovi elaborati progettuali, oltre a prospettare il ridimensionamento del volume del corpo diga, e quindi della sua altezza, prevedono anche lo spostamento verso monte dell'imposta della spalla destra, di circa 80 m, rispetto all'ubicazione precedente. Tali elaborati descrivono e rappresentano le caratteristiche geomorfologiche e l'assetto geologico-strutturale dell'area d'invaso e di sedime della diga, mettendo in evidenza gli aspetti geologico-tecnici connessi alla «nuova» imposta della spalla destra. La riduzione dell'altezza del corpo diga, e lo spostamento verso monte della spalla destra, permettono di superare le problematiche geomorfologiche connesse alla precedente imposta della menzionata spalla; la nuova imposta ricade infatti su aree con caratteristiche litotecniche e geomorfologiche che appaiono idonee ad ospitare le opere in progetto. Inoltre, le nuove ipotesi progettuali prevedono interventi di bonifica e consolidamento dei terreni potenzialmente instabili, direttamente o indirettamente interessati dalla precedente ipotesi d'imposta per la spalla destra, ma comunque ancora prospicienti il costruendo sbarramento.
  Tutto quanto sopra è stato rappresentato dagli uffici tecnici del MIT al Consorzio Pag. 185Concessionario nel marzo 2013, precisando peraltro che si restava in attesa dell'inoltro della completa rielaborazione progettuale delineata, per la successiva approvazione di competenza – ove ne ricorrano le condizioni – ai sensi e per gli effetti del Regolamento Dighe. Ad oggi, nulla è pervenuto da parte del Consorzio Concessionario.
  Le gallerie, della lunghezza complessiva di 3000 metri circa, risultano completate per circa il 70 per cento della lunghezza totale. Restano da ultimare 360 metri delle gallerie policentriche e i tratti a sezione circolare per una lunghezza pari a 600 metri circa; della vasca di dissipazione è stato pressoché ultimato lo scavo di sbancamento, resta da eseguire il rivestimento in calcestruzzo e le opere di difesa idraulica. Con riferimento all'elenco prezzi vigente della Regione Calabria (anno 2009), l'importo delle opere da eseguire può stimarsi in euro 12.470.000,00 comprensivi di spese generali ed IVA.
  Informo, infine, che sulla questione dei crediti che il Consorzio ritiene di vantare nei confronti del MIT, e per i quali ha attivato un contenzioso, il competente Provveditorato alle opere pubbliche per la Sicilia ha riferito che, a seguito di opposizione al decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Roma in favore del Consorzio, in conseguenza della mancata erogazione del quarto rateo previsto in convenzione – dell'importo di 38.960.331,00 euro – si è innestato un giudizio tuttora pendente che ha determinato la sospensione dell'erogazione del finanziamento.
  Peraltro, allo stato, la Concessione al trasferimento dell'opera nei confronti del Consorzio risulta scaduta il 27 aprile 2013 e non più prorogata, per le stesse motivazioni che hanno determinato la sospensione della erogazione del finanziamento.
  Nel concludere assicuro che i competenti uffici del MIT promuoveranno ogni azione utile al completamento di un'opera così rilevante per una regione che presenta forti criticità in termini di approvvigionamento idrico.