CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 novembre 2012
746.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO

Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia (C. 5569 Governo, approvato dal Senato e C. 4740 Reguzzoni).

DOCUMENTO DEPOSITATO DAL RELATORE GAROFANI, RELATIVO ALLE AUDIZIONI INFORMALI DEL COCER E DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

  Nella seduta del 20 novembre 2012, il Presidente del COCER, Gen. Cotticelli ha illustrato un documento unitario fortemente critico sui contenuti del provvedimento. Non si considera infatti «accettabile che i costi della trasformazione siano caricati quasi esclusivamente sul personale», che viene «terrorizzato dal futuro e mortificato nelle proprie speranze».
  In estrema sintesi, il documento del COCER chiede:
   il pieno riconoscimento di un ruolo negoziale del COCER per l'intero processo di riforma;
   uno «slittamento» del termine finale della riduzione del personale al 2030, ovvero a 12 anni dopo il periodo di applicazione della «spending review»
   che nell'organico di 150.000 unità non siano compresi né il personale inserito nel ciclo di formazione né il personale escluso dall'attuale «professionale» (ovvero, quello indicato dall'articolo 2216 del Codice)
   la stabilizzazione dei VFP4 con l'assorbimento nel servizio permanente;
   di approvare o dare attuazione alla delega solo dopo l'approvazione dei regolamenti attuativi della spending review e del nuovo regime pensionistico;
   investimenti per il personale, anche con riguardo al collocamento in ausiliaria e ai percorsi di carriera, evitando sperequazioni con il personale del comparto sicurezza.

  Gli interventi hanno ribadito la richiesta di maggiore informazione (COCER Esercito – serg. Magg. Bilello), ed allo stesso tempo, allarme per la preannunciata predisposizione di numerosi provvedimenti attuativi già pronti (Comitato di presidenza COCER – ten. Col. Bottacchiari).
  Si è avanzata la richiesta di stabilire, già nel disegno di legge, criteri di selezione del personale da «esodare» ed i numeri riferiti a ciascun istituto cui si intende ricorrere per ridurre il personale (COCER Guardia di Finanza – app. sc. Taverna).
  Anche gli interventi anche delle organizzazioni sindacali rappresentative del personale civile, svolti nella seduta del 20 novembre 2012, sono stati critici nei confronti del progetto di riforma. In particolare, è stata evidenziato che:
   1. il rapporto numerico tra il personale civile e il personale militare in altri Paesi europei (Gran Bretagna, Germania e Francia) risulta di 1/3 in Italia tale rapporto è di 1/6 (CISL, dott. Salvatore DI FUSCO);
   2. In Italia manca una chiara suddivisione di compiti e funzioni tra la componente civile e quella militare (CISL, dott. Salvatore DI FUSCO); posti tipicamente non militari sono invece affidati ai graduati. Nella delega dovrebbe essere inserito Pag. 46quindi il principio della civilizzazione del personale del dicastero (Unione nazionale dirigenti dello Stato, dott. Emanuele COLLETTI)
   3. il costo medio dei dipendenti civili è sensibilmente inferiore a quello del personale militare in misura media pari al 30-35 per cento in meno (UIL, dott. Sandro COLOMBI, e USB, dott. Massimo SOLFERINO, DIRSTAT, dott. Antonio CHIEFALO), per cui le stime di riduzione del personale civile porterebbero risparmi per circa 320 milioni di euro pari solo allo 0,02 per cento della spesa attuale.
   4. vi sarebbe una palese diversità di trattamento tra il personale militare e quello civile, laddove si ipotizza per il personale militare l'estensione dell'istituto della aspettativa per riduzione quadri (ARQ) mentre per quello civile si cita il ricorso al part-time o al telelavoro in alternativa alla mobilità verso altre amministrazioni.
   5. nel disegno di legge delega non viene indicata alcuna linea programmatica dell'area tecnico-industriale (CGIL, dott.ssa Noemi MANCA);
   6. la scelta di penalizzare la logistica – e quindi il personale civile – è squilibrata ed inefficiente (CONFSAL-UNSA, dott. Gianfranco BRACONI);
   7. occorre attuare politiche gestionali finalizzate a ricondurre in house le attività (UGL, dott. Giancarlo LUSTRISSIMI.