CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 ottobre 2012
729.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07257 Farina Coscioni: Decesso di una donna dopo il parto presso l'ospedale Landolfi di Solofra.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Si risponde all'interrogazione parlamentare in esame, sulla base dei dati trasmessi dalla Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Avellino.
  La Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero «A. Landolfi» di Solofra (ASL Avellino) ha precisato che la paziente veniva ricoverata presso l'Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Ostetricia e Ginecologia del «Landolfi» in data 4 giugno 2012, con gravidanza alla 40a settimana e 3 giorni e prodromi di travaglio.
  In serata la paziente veniva sottoposta a taglio cesareo «per distocia dinamica e mancato impegno della parte presentata».
  Dal successivo 6 giugno, la paziente presentava puntate febbrili alternate a periodi di remissione.
  Veniva eseguita una serie di esami (tra cui elettrocardiogramma, ecocardio, lastre Rx Torace e TAC torace e addome).
  Rilevata la presenza di un possibile focolaio polmonare e strie disventilatorie, veniva effettuata una visita a cura di un medico broncopneumologo, che modificava la terapia antibiotica già in atto.
  La temperatura corporea rientrava nella norma e il 15 giugno la paziente, apiretica ed in buone condizioni generali, chiedeva di essere dimessa «nonostante gli inviti alla prudenza dei medici di reparto».
  Il 18 giugno, su richiesta del ginecologo curante, la paziente si recava al «Landolfi», dove veniva visitata, medicata e sottoposta ad esami ematochimici.
  Malgrado le buone condizioni generali, era riscontrata la presenza di puntate febbrili.
  Il 21 giugno 2012, la paziente rientrava in regime di ricovero al «Landolfi», eseguendo ulteriori prelievi per emocoltura, con esito negativo, e una TAC addomino-pelvica che evidenziava «una oblunga raccolta di aspetto flogistico (9 cm x 2 cm), retro posta alla ferita isterotomica, sul piano trasverso, in parte indissociabile dalla cavità endometriale».
  Veniva effettuato un trattamento medico conservativo con antibiotico-terapia associata per via endovenosa, insieme agli opportuni controlli cinici ematochimici e diagnostico-strumentali da eseguire nel «follow up».
  Nei giorni successivi, 22-23-24 giugno, la paziente era in buone condizioni generali, apiretica, con addome trattabile.
  Il 23 giugno era inoltre sottoposta ad ecografia addominale e trans vaginale, con esito negativo.
  Il 25 giugno la paziente appariva «lievemente dispnoica con lievi edemi declivi».
  Dopo una serie di esami e di consulti con integrazione della terapia, il quadro clinico migliorava notevolmente tanto che in serata la paziente, sottoposta a consulenza dell'anestesista rianimatore, appariva «non dispnoica ed in buone condizioni generali».
  In data 26 giugno 2012, alle ore 6,30 circa, il medico di guardia si recava nella camera della paziente e constatava una lieve contrazione della diuresi.
  La signora sembrava in discrete condizioni generali, ma con ricomparsa di una modesta dispnea.
  Veniva pertanto disposto, in accordo con il ginecologo curante, il trasferimento della paziente presso l'Azienda Ospeda- Pag. 136liera «San Giuseppe Moscati», dove la stessa decedeva il 1o luglio 2012.
  La Direzione Sanitaria del «Landolfi» ha prontamente attivato tutti gli accertamenti interni rivolti ad acquisire informazioni in merito alle attività, ai processi assistenziali, all'appropriatezza e tempestività delle decisioni degli operatori sanitari coinvolti, in esito ai quali non sono scaturiti elementi di dubbio sull'operato e la professionalità del personale del presidio ospedaliero.
  Sulla vicenda sono in corso indagini da parte della Procura della Repubblica di Avellino, che ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche della paziente.
  Pertanto, non si ritiene, allo stato, di assumere ulteriori iniziative.

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ALLEGATO 2

5-07461 Iannuzzi: Adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la costituzione dell'azienda ospedaliera universitaria di Salerno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta, in aggiornamento a quanto esposto in occasione della seduta del 3 luglio 2012, come è noto all'onorevole interrogante, e a seguito della copiosa documentazione che è stata trasmessa dalla regione Campania ai Ministeri competenti a verificare la coerenza dell'iniziativa «costituzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona – Scuola Medica Salernitana» con il Piano di Rientro, si comunica quanto segue.
  La regione, con nota del 19 ottobre 2012 del sub commissario, ha trasmesso il decreto n. 136/2012 avente ad oggetto «Proposta di costituzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria integrata con l'Università San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona – Scuola Medica Salernitana».
  Al riguardo, dalle premesse del decreto in esame, emerge che la regione intende procedere per fasi progressive nel processo di costituzione della Azienda Ospedaliera Universitaria, e rinvia il recepimento delle osservazioni e dei rilievi formulati dai Ministeri della salute e dell'economia e delle finanze in materia di organizzazione aziendale, solo in sede di definizione del Protocollo d'intesa, che sarà stipulato tra regione Campania ed Università di Salerno; in quanto trattasi di rilievi relativi all'articolazione dei posti letto in ordinari, day hospital e day surgery, al numero di Unità Operative Complesse (U.O.C.) e al rapporto delle stesse con il personale docente, alla sovrastima delle U.O.C. da attribuire alla nuova struttura ed al quadro generale della dotazione organica, ai costi del personale e al finanziamento dell'Azienda.
  Alla luce delle valutazioni sopra rese e nel rispetto dell'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo n. 517 del 1999, che ai fini della realizzazione di nuove strutture come quelle in argomento, prevede la preventiva autorizzazione formalizzata con decreto del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di concerto con il Ministro della salute, si osserva che per il perfezionamento della procedura in questione, deve intervenire il citato decreto.
  Il Ministero della salute auspica, pertanto, di fornire le proprie definitive valutazioni in senso favorevole allorquando il Dicastero competente predisporrà lo schema di decreto, in ordine al quale viene appunto richiesto il concerto.

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ALLEGATO 3

5-07715 Mancuso: Interventi per razionalizzare la spesa relativa ai centri per i trapianti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel rispondere all'interrogazione parlamentare in esame, è preliminarmente necessario segnalare che, con l'Accordo Stato-regioni del 14 febbraio 2002 e il successivo Accordo del 29 aprile 2004, sono state fornite le indicazioni, sulla base delle quali le regioni e le province hanno potuto individuare, nell'ambito della propria programmazione sanitaria, tra le strutture accreditate, quelle idonee ad effettuare i trapianti di organi e di tessuti.
  Da allora, anche a seguito di una stabilizzazione del sistema donazione-trapianto, dovuta alle modifiche degli assetti istituzionali intervenute con la revisione del Titolo V della Costituzione, nonché agli effetti conseguenti alla integrazione europea, si è sentita la necessità di adeguare la rete trapiantologica, sia dal punto di vista organizzativo che di razionalizzazione del sistema.
  Infatti, al riguardo è stato predisposto lo schema di Accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante «Indirizzi per la razionalizzazione e la sostenibilità delle attività della rete trapiantologica», che costituisce la risposta a quanto richiesto nell'interrogazione in esame riguardo alla razionalizzazione della spesa relativa.
  Lo schema di Accordo è stato sottoposto alla Conferenza Stato regioni e, dopo la seduta tecnica del 17 luglio 2012, è stato recepito nella seduta del 26 settembre 2012.
  Tale Accordo è volto a fornire gli indirizzi per garantire la sostenibilità della rete trapiantologica, individuando gli interventi da attuare, nel medio e nel lungo periodo, per il contenimento dei costi, la razionalizzazione del sistema e l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse, attraverso l'accentramento di attività e l'accorpamento di servizi che nel contempo assicurino qualità, sicurezza ed efficienza delle prestazioni lungo l'intero percorso donazione-trapianto.
  In allegato all'Accordo, lascio agli atti della Commissione il documento elaborato sulla base della proposta del Centro Nazionale Trapianti e dei Centri di riferimento regionali e interregionali, che fornisce gli indirizzi per contrastare le sovrapposizioni di servizi e le duplicazioni di attività, nel rispetto delle strutture operanti, individuando le seguenti aree di possibile intervento:
   rianimazioni e coordinamenti ospedalieri;
   strutture di coordinamento a livello regionale, interregionale e nazionale;
   attività chirurgiche di prelievo e trapianto di organi;
   servizi diagnostici e logistici di supporto all'attività di prelievo e trapianto di organi.

  Per quanto riguarda la numerosità e l'efficienza dei centri trapianto, segnalo che in Italia, nel 2011, sono risultati attivi ed autorizzati 111 programmi di trapianto; 42 hanno svolto attività di trapianto di rene, 22 di fegato, 17 di pancreas, 3 di intestino, 16 di cuore, 11 di polmone. Tra Pag. 139essi, 6 si sono dedicati esclusivamente al settore pediatrico. Il numero di trapianti complessivo è di 2.948 nel 2011.
  In 11 casi la stessa equipe chirurgica ha effettuato attività di trapianto sia di rene sia di fegato, in 17 casi di rene e pancreas, in 3 di intestino e fegato, in 6 casi di cuore e di polmone. Il numero complessivo delle equipe autorizzate ed attive è di 81 su tutto il territorio nazionale; la concentrazione di più equipe all'interno della stessa azienda sanitaria si verifica in 36 casi e sono 44 gli ospedali in cui si svolge attività di trapianto.

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ALLEGATO 4

DL 174/2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012. C. 5520 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 5520 Governo: «Conversione in legge del decreto-legge n. 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012»;
   esprimendo perplessità sul contenuto dell'articolo 1 del decreto-legge, che prevede controlli della Corte dei conti, preventivi, su atti delle regioni, in quanto rischiano di provocare un rallentamento dell'azione amministrativa oltre che un ulteriore carico di lavoro di lavoro che tale organo dovrebbe sopportare;
   ritenuto altresì criticabile il comma 1 dell'articolo 2, nella parte in cui prevede una decurtazione pari al 5 per cento dei trasferimenti erariali destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale in caso di inadempienza da parte della regione rispetto all'applicazione delle misure previste dallo stesso comma 1,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   all'articolo 2, al comma 1, sia soppressa la parte in cui si prevede una decurtazione pari al 5 per cento dei trasferimenti erariali destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale in caso di inadempienza da parte della regione rispetto all'applicazione delle misure previste dallo stesso comma 1.