CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 maggio 2012
650.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali. Testo unificato C. 4826 e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VI Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, il testo unificato delle proposte di legge C. 4826 ed abbinate, recante «Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali», come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   provveda la Commissione di merito a riformulare il comma 2 dell'articolo 8, il quale, nel conferire una delega al Governo per l'armonizzazione del regime tributario delle erogazioni liberali in favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle iniziative umanitarie con quello stabilito dall'articolo 4 del testo unificato per le detrazioni delle erogazioni liberali in favore di partiti e movimenti politici, utilizza la dizione di «detrazioni sulle erogazioni liberali», laddove occorrerebbe riferirsi più correttamente alle detrazioni di tali erogazioni dall'imposta lorda;

  e con le seguenti osservazioni:
   a) con riferimento all'articolo 4, comma 1, il quale sostituisce, a decorrere dal 2013, il comma 1-bis dell'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, relativamente al regime tributario delle detrazioni ai fini IRPEF delle erogazioni liberali in favore di partiti e movimenti politici, verifichi la Commissione di merito come tale norma si armonizzi con la previsione del già citato comma 2 dell'articolo 8, il quale conferisce sulla medesima materia una delega al Governo della durata di 120 giorni;
   b) ancora con riferimento al comma 2 dell'articolo 8, si consideri che il Governo si accinge a presentare un disegno di legge di delega per la riforma del sistema fiscale che dovrebbe riguardare anche la revisione delle agevolazioni tributarie vigenti.

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ALLEGATO 2

Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle legge concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali. Testo unificato C. 4826 e abb.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE PRESENTATA DAL DEPUTATO BARBATO

  La VI Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, il testo unificato delle proposte di legge C. 4826 ed abbinate, recante «Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali», come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito;
   stigmatizzato come la maggioranza ed il Governo si preoccupino di intervenire sulla disciplina del finanziamento ai partiti politici invece di preoccuparsi dei problemi drammatici che affliggono il Paese, in particolare le famiglie, i giovani, i disoccupati i precari, gli anziani e le piccole e medie imprese, testimoniati dal tragico fenomeno, sempre più diffuso, degli imprenditori indotti alla disperazione ed al suicidio dall'impossibilità di assicurare la sopravvivenza delle loro imprese e di far fronte ai propri impegni con i lavoratori;
   evidenziato come la fretta con cui si intende intervenire su questo tema testimoni, oltre che dell'evidente incapacità a comprendere ed affrontare i reali problemi del Paese, della vergognosa sudditanza dell'Esecutivo, e della classe politica che lo sostiene, agli interessi di alcune cricche di potere, nonché dei grandi poteri bancari e finanziari, confermata del resto anche dalla decisione, assunta con il decreto – legge n. 29 del 2012, di tutelare gli istituti di credito, sostanzialmente svuotando il divieto, opportunamente stabilito dall'articolo 27-bis del decreto-legge n. 1 del 2012, di applicare commissioni sui contratti di concessione di credito e sugli sconfinamenti;
   sottolineato come ogni risorsa finanziaria disponibile debba essere in questa fase destinata in primo luogo a sostenere i consumi delle famiglie meno abbienti e a garantire il pagamento in tempi brevi dell'enorme ammontare di crediti vantati dalle imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, nei confronti dello Stato, delle regioni e degli enti locali;
   rilevata altresì l'esigenza di costringere il sistema creditizio a svolgere correttamente la sua funzione, eliminando il comportamento scandaloso, protervo e miope delle banche, le quali esigono commissioni e tassi di interesse esorbitanti dai correntisti e dei comuni cittadini, mentre riservano trattamenti privilegiati ai politici ed al loro entourage, nonché vincolandole ad utilizzare per l'erogazione di finanziamenti Pag. 60a tasso calmierato alle famiglie ed alle imprese almeno una parte dei crediti agevolati che esse hanno ottenuto dalla Banca centrale europea;
   richiamata la necessità di rispondere prioritariamente alle esigenze del lavoro e del mondo produttivo, ponendo immediata attenzione ai segnali d'allarme che sempre più forti si levano da ogni parte del territorio nazionale ed in particolare dalle regioni del Mezzogiorno, tra i quali si richiamano, a titolo di esempio, la protesta messa in atto dai lavoratori della Magneti Marelli di Termini Imerese, i quali hanno deciso di occupare gli uffici locali dell'Agenzia delle entrate per porre all'attenzione delle istituzioni la difficilissima situazione lavorativa in cui si dibattono, nonché le iniziative di lotta poste in essere dai lavoratori dello stabilimento Irisbus di Avellino, che, nel totale disinteresse dell'Esecutivo, sono stati messi di fronte all'improvvisa ed unilaterale decisione della FIAT di chiudere l'unico stabilimento attivo in Italia nella produzione di autoveicoli per il trasporto pubblico;
   rilevato come il generale discredito in cui è caduta la classe politica in questi anni non possa essere certo superato né con operazioni di palazzo né con le affrettate iniziative di falsa riforma di cui il testo unificato in esame è l'ennesima dimostrazione, ma dando invece finalmente alla cittadinanza il segnale concreto che la politica, liberandosi di tutte le incrostazione clientelari e partitocratiche che l'hanno fino ad ora zavorrata, si è riappropriata, con rigore e senso di responsabilità, e senza alcuna supplenza tecnocratica, del suo ruolo di direzione e di guida, per risolvere i reali problemi della gente e per guidare il Paese al di fuori dell'attuale difficilissima congiuntura socio-economica;
   sottolineato altresì come il testo unificato introduca elementi di confusione nel regime delle imposte sui redditi, segnatamente in quanto l'articolo 4, comma 1, sostituendo, a decorrere dal 2013, il comma 1-bis dell'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), innalza dal 19 al 38 per cento la percentuale di detraibilità ai fini IRPEF delle erogazioni liberali in favore dei partiti e movimenti politici, mentre, all'articolo 78 del TUIR, rimane fissata al 19 per cento la percentuale di detraibilità delle medesime erogazioni ai fini dell'imposta sul reddito delle società (IRES), con un evidente disallineamento tra i due regimi;
   evidenziata la mancanza di coordinamento nell'attività legislativa della maggioranza e del Governo, testimoniata dal fatto che il comma 2 dell'articolo 8, conferisce una delega al Governo per l'armonizzazione del regime tributario delle erogazioni liberali in favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle iniziative umanitarie con quello stabilito dall'articolo 4 del testo unificato per le detrazioni delle erogazioni liberali in favore di partiti e movimenti politici, laddove l'Esecutivo sta per presentare un disegno di legge di delega per la riforma del sistema fiscale che dovrebbe riguardare anche la revisione delle agevolazioni tributarie vigenti,

  esprime

PARERE CONTRARIO.