CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 ottobre 2011
542.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato, destinato all'alimentazione umana. Atto n. 378.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La XIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana (Atto n. 378),
visto il parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
vista la valutazione favorevole della V Commissione Bilancio sulle conseguenze di carattere finanziario,
considerato che lo schema in oggetto è adottato in attuazione degli articoli 1 e 26 della legge 4 giugno 2010, n. 96 (legge comunitaria 2009) e che il citato articolo 26 delega il Governo a provvedere al riassetto della vigente normativa attuativa della direttiva 2001/114/CE, come modificata dalla direttiva 2007/61/CE,
tenuto conto che le predette direttive hanno lo scopo di armonizzare le legislazioni degli Stati membri concernenti taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana, quale presupposto necessario per la libera circolazione di tali prodotti,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo l'esigenza, con il concorso di tutte le parti interessate, di valorizzare la filiera agricola del latte nell'interesse della produzione italiana, tutelare salute e sicurezza alimentare e competitività dell'industria agroalimentare italiana che ha interesse a garantire trasparenza e tracciabilità dei prodotti impiegati, valorizzandone le specifiche peculiarità e qualità;
b) sia garantito che le procedure di concentrazione del latte per la produzione di yogurt escludano nel modo più tassativo l'uso di latte in polvere;
c) si chiarisca la disposizione di cui all'articolo 2, comma 1, sostituendo le parole: «ai fini della correzione del tenore proteico del latte» con le seguenti: «ai fini della correzione del tenore proteico del latte conservato parzialmente o totalmente disidratato»;
d) si valuti la possibilità di prevedere l'utilizzazione, nel latte in polvere destinato ad uso zootecnico e nei suoi derivati, di traccianti di evidenziazione innocui per la salute umana ed animale e in grado di rendere tali prodotti stabilmente evidenziabili.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato, destinato all'alimentazione umana. Atto n. 378.

ULTERIORE NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La XIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana (Atto n. 378);
visto il parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
vista la valutazione favorevole della V Commissione Bilancio sulle conseguenze di carattere finanziario;
considerato che lo schema in oggetto è adottato in attuazione degli articoli 1 e 26 della legge 4 giugno 2010, n. 96 (legge comunitaria 2009) e che il citato articolo 26 delega il Governo a provvedere al riassetto della vigente normativa attuativa della direttiva 2001/114/CE, come modificata dalla direttiva 2007/61/CE;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo l'esigenza, con il concorso di tutte le parti interessate, di valorizzare la filiera agricola del latte nell'interesse dei produttori italiani e della loro competitività, di tutelare salute e sicurezza alimentare e l'industria agroalimentare italiana valorizzandone le specifiche peculiarità e qualità;
b) sia garantito che le procedure di concentrazione del latte per la produzione di yogurt escludano nel modo più tassativo l'uso di latte in polvere;
c) si valuti la possibilità di prevedere l'utilizzazione, nel latte in polvere destinato ad uso zootecnico e nei suoi derivati, di traccianti di evidenziazione innocui per la salute umana ed animale e in grado di rendere tali prodotti stabilmente evidenziabili.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato, destinato all'alimentazione umana. Atto n. 378.

FORMULAZIONE CONCLUSIVA DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana (Atto n. 378),
visto il parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
vista la valutazione favorevole della V Commissione Bilancio sulle conseguenze di carattere finanziario,
considerato che lo schema in oggetto è adottato in attuazione degli articoli 1 e 26 della legge 4 giugno 2010, n. 96 (legge comunitaria 2009) e che il citato articolo 26 delega il Governo a provvedere al riassetto della vigente normativa attuativa della direttiva 2001/114/CE, come modificata dalla direttiva 2007/61/CE,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
sia garantito che le procedure di concentrazione del latte per la produzione di yogurt escludano nel modo più tassativo l'uso di latte in polvere;
e con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo l'esigenza, con il concorso di tutte le parti interessate, di valorizzare la filiera agricola del latte nell'interesse dei produttori italiani e della loro competitività, di tutelare salute e sicurezza alimentare e l'industria agroalimentare italiana valorizzandone le specifiche peculiarità e qualità;
b) si valuti la possibilità di prevedere l'utilizzazione, nel latte in polvere destinato ad uso zootecnico e nei suoi derivati, di traccianti di evidenziazione innocui per la salute umana ed animale e in grado di rendere tali prodotti stabilmente evidenziabili.

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ALLEGATO 4

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 (C. 4621 Governo, approvato dal Senato).

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 4621 Governo, approvato dal Senato, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010, per le parti di competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 5

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 (C. 4621 Governo, approvato dal Senato).

PROPOSTA DI RELAZIONE CONTRARIA PRESENTATA DAI DEPUTATI OLIVERIO ED ALTRI

La XIII Commissione,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 4621, «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010»,
premesso che:
la situazione economica e finanziaria del nostro Paese è molto preoccupante e le iniziative finora assunte dal Governo hanno rappresentato una risposta debole e del tutto inadeguata alle aspettative dell'intero tessuto sociale e produttivo del Paese;
gli indicatori macro e microeconomici evidenziano, per il nostro Paese, un andamento negativo in rapporto al resto dei Paesi maggiormente sviluppati. Dal punto di vista della crescita economica, i nostri principali competitors internazionali durante la crisi hanno registrato una minore riduzione percentuale del PIL;
in sintesi, l'analisi del quadro macroeconomico attuale segnala una perdita strutturale di capacità competitiva del Paese, non interpretabile soltanto come un fatto ciclico, ma al contrario come un deterioramento progressivo del capitale fisico imprese, del capitale sociale, dell'adeguatezza delle infrastrutture, del fattore lavoro e della mobilità sociale;
da un'attenta lettura dell'andamento delle singole voci di spesa nei dati definitivi del rendiconto 2010 emergono forti criticità. In particolare:
i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche sono aumentati di oltre 6 miliardi di euro (+2,8 per cento rispetto al 2009) nonostante fossero stati preventivati risparmi in relazione a tale voce di spesa;
i trasferimenti correnti alle famiglie e ad istituzioni sociali hanno subito un taglio di 2,2 miliardi di euro (-32,6 per cento rispetto al 2009);
si registra un irragionevole taglio alle spese in conto capitale pari a circa 6,6 miliardi di euro che ha colpito in particolare le imprese (-2,5 miliardi di euro di contributi agli investimenti) e i lavori pubblici;
sul rendiconto 2010 sono stati espressi giudizi negativi in merito all'attendibilità, alla trasparenza e alla correttezza dei dati contenuti che rischiano di compromettere la credibilità dei nostri conti pubblici con particolare riferimento alla consistenza dei residui accertati; nel corso dell'esercizio i residui attivi sono aumentati tanto da arrivare, al 31 dicembre 2010, a 229.790 milioni e, analogamente, i residui passivi sono aumentati fino a 108.276 milioni di euro;
quello dei residui passivi è un problema che trae alimento da una cattiva qualità della legislazione di spesa, quasi mai supportata da specifici progetti di fattibilità e da comportamenti gestionali

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non improntati a criteri di efficacia ed efficienza,
considerato che:
i rilievi della Corte dei conti nella relazione sul rendiconto sono stati molto severi sulla trasparenza dei conti pubblici, in relazione tanto alle entrate quanto alle spese; la Corte rileva discordanze contabili ed eccedenze di spesa non giustificabili rispetto alle previsioni definitive di competenza;
in ordine al conto generale del patrimonio, la Corte dei conti ha rilevato l'incompletezza delle informazioni relative ai beni immobili dello Stato suscettibili di utilizzazione economica;
valutato, per quanto di competenza della XIII Commissione, che:
la Corte dei conti, nella relazione citata, sull'attività del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali esprime considerazioni generali che evidenziano un andamento contrario rispetto alle aspettative dei comparti di spesa connessi ai costi del personale e soprattutto dei consumi intermedi, i quali risultano in aumento rispetto all'anno precedente, e una gestione finanziaria con risorse stanziate in costante diminuzione: dal consuntivo 2007, pari a oltre 2 miliardi di euro, a 1,7 miliardi nel 2010; per il 2011 il bilancio assestato prevede solo 1,3 miliardi di euro per il dicastero agricolo;
il dato più rilevante è l'elevato ammontare dei residui passivi e dei residui perenti del dicastero agricolo; questi ultimi «sono di gran lunga superiori sia alle risorse stanziate che a quelle impegnate nel 2010» (Corte dei conti), senza alcun dubbio per effetto di una mancata programmazione della spesa e dell'assenza di una regia politica concentrata sullo sviluppo del settore primario;
in questa legislatura il settore agricolo è stato interessato solo da misure tampone e sono del tutto mancate visioni economiche di sviluppo e rinnovamento del comparto; in un contesto come quello attuale, in cui l'Italia deve concentrare le proprie risorse in obiettivi chiari di crescita e sviluppo, nel Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si sono avute solo riduzioni di spesa senza nessuna strategia di investimento che, sfruttando il momento di crisi, realizzasse quelle riforme che il mondo agricolo chiede da molto tempo, alcune delle quali sono anche senza impatto su bilancio pubblico;
preso atto che,
in relazione all'andamento delle spese per missioni, la missione 9 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca) da un consuntivo 2008, pari a 1.551 milioni di euro, registra nel rendiconto 2010 una riduzione di circa 300 milioni di euro e che nel bilancio assestato 2011 tale riduzione arriva a sfiorare i 700 milioni di euro;
tali riduzioni sono avulse da strategie di sviluppo competitivo e rilancio del settore che risulta assente tanto nelle manovre estive quanto negli annunciati provvedimenti per la crescita che sono in preparazione,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Oliverio, Di Giuseppe, Servodio, Zucchi, Agostini, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Trappolino.

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ALLEGATO 6

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011 (C. 4622 Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 4622 Governo, approvato dal Senato, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011, con riferimento alla tabella 12 - stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

con la seguente osservazione:
si segnala la necessità di procedere ad una approfondita analisi delle risorse disponibili nell'ambito dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali al fine di una loro complessiva riallocazione, nel senso di destinare le medesime risorse a interventi di sostegno al comparto agroalimentare di carattere prioritario, definanziando nel contempo gli stanziamenti destinati a finalità non più attuali.

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ALLEGATO 7

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011 (C. 4622 Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

PROPOSTA DI RELAZIONE CONTRARIA PRESENTATA DAI DEPUTATI OLIVERIO ED ALTRI

La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 4622, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011, con riferimento alla tabella 12 - stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,
premesso che:
l'esame dell'assestamento per l'anno 2011 giunge in un periodo di evidente preoccupazione per l'andamento dell'economia e per la situazione economico-finanziaria internazionale, altamente instabile che si riflette sui paesi dell'Unione europea maggiormente indebitati, tra cui l'Italia;
l'ISTAT nel mese di settembre ha comunicato un decisivo rallentamento del PIL nel secondo trimestre 2011, con un tasso di crescita complessivo per l'anno in corso dello 0,7 per cento, nettamente inferiore a quanto previsto dal Documento di economia e finanza 2011;
l'OCSE ha previsto un calo del PIL italiano nel terzo trimestre dello 0,1 per cento, cui farà seguito una modesta crescita (+0,1 per cento) nel quarto trimestre. Tali previsioni sono le peggiori tra i sette paesi maggiormente industrializzati. Nel G7, negli stessi trimestri, la crescita è stimata a +1,6 e +0,2 per cento;
per quanto riguarda il nostro Paese, l'OCSE corregge le stime anche per la prima parte del 2011: rispetto al +1,1 per cento del primo trimestre e +1,3 per cento del secondo (nelle precedenti stime), ora il dato della crescita scende rispettivamente a +0,6 e +1per cento;
la Banca d'Italia ha recentemente comunicato che il livello del debito pubblico ha superato la soglia di 1.900 miliardi e gli ultimi dati disponibili relativi al conto economico delle amministrazioni pubbliche fanno comprendere appieno la gravità della situazione di deterioramento dei nostri conti pubblici;
il miglioramento del saldo netto da finanziare (8.533 milioni di euro) è frutto della somma algebrica tra un peggioramento di 1,35 miliardi di euro dovuto a variazioni per atto amministrativo ed un miglioramento di 9,88 miliardi di euro derivanti dalle proposte di assestamento stesso;
i residui passivi accertati al 31 dicembre 2010 ammontano a 108.276 milioni di euro. In sede di formazione del bilancio di previsione per il 2011 la consistenza dei residui passivi era stata determinata in via presuntiva in 50.967 milioni

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di euro e l'importo dei residui di nuova formazione risulta pari a 66.687 milioni di euro;
si segnala in proposito quanto rilevato dalla Corte dei conti in merito alla problematica dei residui passivi derivante in particolare da comportamenti gestionali caratterizzati da una certa incongruità e dalla circostanza che il volume dei residui passivi di conto capitale, per effetto del nuovo regime della perenzione, risulta sottostimato;
d'altro lato, l'andamento dei residui attivi sconta una sistematica sovrastima e un basso grado di esigibilità; di conseguenza il surplus che emerge dal confronto tra i residui attivi e passivi alla fine del 2010, rilevante in dato assoluto e in crescita rispetto all'anno precedente (121.514 milioni di euro a fronte di 97.884 milioni), « non serve, peraltro, a rassicurare sulla tenuta dei conti dello Stato»;
il disegno di legge in esame non sconta gli effetti dei provvedimenti di manovra approvati nel corso dell'estate ad eccezione dell'emendamento finalizzato a contabilizzare nel disegno di legge di assestamento, per un importo pari a 2,4 miliardi di euro, gli effetti dell'articolo 40, comma 1-bis, del decreto-legge n. 98 del 2011, il quale prevede la trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti, operati come clausola di salvaguardia ai sensi dell'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità per il 2011, degli introiti stimati per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettrica;
tra di essi è ricompreso il taglio per quasi un miliardo (951 milioni) dei fondi FAS (sviluppo e riequilibrio territoriale). Questo, oltre a rilevare una contraddizione politica tra la decurtazione e la manovra finanziaria di agosto, che escludeva i fondi del FAS dal taglio delle risorse ministeriali, evidenzia come la riduzione disposta dall'emendamento per l'anno finanziario in corso penalizzi fortemente ancora una volta gli investimenti nel Mezzogiorno;
emerge in tutta evidenza un'impellente necessità, quella di urgenti interventi per un decisivo cambiamento della politica economica e di bilancio, per il risanamento dei conti pubblici e di una politica che abbia un obiettivo ambizioso sistematicamente mancato nel corso degli ultimi tre anni, la crescita del nostro Paese;
considerato, per quanto di competenza della XIII Commissione, che:
la legge di bilancio 2011 prevede per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali una dotazione di competenza pari a circa 1.320 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente (1.438 milioni di euro) e quasi dimezzata rispetto alle dotazioni del bilancio 2007 (oltre 2.000 milioni di euro);
variazioni alle suddette spese iniziali sono già state introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi e ulteriori variazioni, di segno negativo, sono proposte con il disegno di legge di assestamento in esame;
in particolare, le variazioni positive apportate alle previsioni iniziali di bilancio sia in forza di atti amministrativi che del disegno di legge di assestamento, pari a 70 milioni di euro in più in termini di competenza e 346 milioni di euro in termini di cassa per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sono state ridotte da un emendamento del Governo;
anche se il disegno di legge di assestamento approvato dal Senato reca una variazione positiva del bilancio del dicastero per il 2011 di 34 milioni di euro in termini di competenza e di 310 milioni in termini di cassa, in realtà le cifre sono state consistentemente ridotte rispetto alle previsioni iniziali;
le variazioni proposte con l'assestamento, inizialmente pari a + 9,3 milioni di euro per la competenza e + 65,9 milioni di euro di cassa, in conseguenza delle modifiche introdotte dal Senato sono diventate di segno negativo per la competenza, divenendo

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pari a - 27,6 milioni di euro, e per la cassa si riducono a + 28,9 milioni di euro;
in termini di competenza, il disegno di legge di assestamento sottrae alla Missione 9 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca) ben 24,595 milioni di euro, mentre alla Missione 33 (Fondi da ripartire), cui erano attribuiti poco meno di + 3 milioni di euro, riferiti interamente al programma «Fondi da assegnare» per le spese di personale in attuazione dell'articolo 31 del contratto collettivo nazionale del lavoro, sottrae 2,367 milioni di euro;
le restanti risorse iscritte in competenza erano destinate alle spese di funzionamento del Corpo forestale dello Stato ed erano, quindi, assegnate al programma «Sicurezza pubblica in ambito rurale», cui andavano 1,638 milioni di euro, mentre 0,711 milioni di euro andavano al programma «Tutela e conservazione della fauna»: la variazione proposta, nel primo caso, riduce a +0,743 milioni di euro l'incremento, mentre nel secondo caso la variazione è addirittura negativa e pari a -0,942 milioni di euro;
anche per gli interventi rientranti nella Missione 8 (Interventi di soccorso civile), l'iniziale variazione di + 0,526 milioni di euro è stata sostituita da una sottrazione di risorse pari a - 0,379 milioni;
preso atto che,
il disegno di legge di assestamento introduce ulteriori penalizzazioni per la gestione finanziaria del Ministero agricolo, riducendo ulteriormente risorse necessarie al corretto funzionamento delle attività istituzionali di tutela e sviluppo per il settore primario;
c'è una totale assenza di indicazioni e strategie politiche di investimenti per il rilancio del comparto agroalimentare;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Oliverio, Di Giuseppe, Agostini, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Servodio, Trappolino, Zucchi.