CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 settembre 2011
540.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 (C. 4621 Governo, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione Finanze;
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 4621, approvato dal Senato, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010»;
considerato come sul rendiconto per l'esercizio finanziario 2010 continuino a riflettersi gli effetti negativi sull'economia e sulla finanza pubblica determinati dalla grave crisi finanziaria ed economica che sta coinvolgendo l'intera economia mondiale e dall'ancora marcata debolezza dei segnali di ripresa che pure erano emersi nel corso dell'anno considerato dal provvedimento;
segnalato come, nonostante tale difficile contesto, il disegno di legge di Rendiconto evidenzi una riduzione dell'indebitamento netto, che passa, in rapporto al PIL, da un valore pari al 5,4 per cento nel 2009 ad un valore pari al 4,6 per cento nel 2010, sia pure in misura non ancora sufficiente a riassorbire gli effetti sul bilancio pubblico della crisi;
evidenziato in particolare il netto miglioramento del saldo netto da finanziare di competenza, che costituisce l'indicatore più significativo della gestione del bilancio pubblico, il quale cresce nel 2010, rispetto al 2009, del 33,9 per cento, scendendo da un valore di 32.695 milioni di euro nel 2009 ad un valore di 21.619 milioni nel 2010;
sottolineato come il valore del risparmio pubblico registri nel 2010, in termini di competenza, un miglioramento rispetto all'anno precedente, al quale si contrappone tuttavia un peggioramento in termini di cassa ed un ampliamento del ricorso al mercato;
rilevato come la diminuzione del 4 per cento, rispetto alle previsioni iniziali, delle previsioni definitive relative alle entrate complessive sia principalmente dovuta alla diminuzione dell'accensione dei prestiti, cioè all'indebitamento a medio e lungo termine, in misura pari al 2,4 per cento;
evidenziato inoltre come le previsioni definitive di entrata per il 2010 rappresentano il 49,7 per cento del prodotto interno lordo, a fronte di un valore pari al 51,1 per cento nel 2009;
sottolineato altresì come alla riduzione, rispetto alle previsioni iniziali, delle previsioni definitive concernenti le entrate tributarie, abbia fatto riscontro un aumento, in misura maggiore, delle previsioni relative alle entrate extratributarie, nonché un incremento del dato a consuntivo 2010 rispetto al dato a consuntivo 2009;
evidenziato, in particolare, come tale risultato derivi dal combinato disposto di un incremento del gettito delle imposte sugli affari, delle imposte sulla produzione, i consumi e le dogane, nonché delle entrate dei Monopoli, e di una diminuzione del gettito complessivo delle imposte sul patrimonio e sul reddito;
rilevato come le previsioni definitive relative al gettito IRPEF, a quello IRES e a quello IVA registrino un incremento

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rispetto alle previsioni iniziali, mentre si segnala una diminuzione per quanto attiene al gettito delle imposte sostitutive e delle entrate non ricorrenti;
sottolineato altresì il positivo andamento del gettito delle imposte sui giochi, derivante essenzialmente dalla crescita nel 2010, rispetto al dato concernente il 2009, del volume di raccolta dei prodotti da gioco, che è giunto a circa 61 miliardi di euro, nonché dall'introduzione degli apparecchi da gioco del tipo videolotterie (VTL) e dalla definizione delle procedure di aggiudicazione delle lotterie ad estrazione istantanea;
rilevato altresì l'incremento rispetto al 2009 delle entrate erariali complessive derivanti dal settore dei tabacchi;
richiamata l'esigenza, sottolineata anche dalla Corte dei conti, di porre rimedio al crescente accumulo di residui attivi e passivi, le cui dimensioni rischiano in prospettiva di pregiudicare, oltre che le possibilità di gestione, la stessa leggibilità dei documenti di bilancio;
rilevato come il fenomeno della formazione dei residui risulti particolarmente rilevante soprattutto nel comparto delle entrate tributarie, ad ulteriore testimonianza della difficoltà, già segnalata nella Relazione approvata dalla Commissione Finanze sul disegno di legge di Rendiconto 2009, di molti contribuenti a far fronte ai propri obblighi fiscali nell'attuale congiuntura economica;
segnalato, con riferimento al Conto del patrimonio, come l'attività di ricognizione svolta dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze in attuazione dell'articolo 2, comma 222, della legge n. 191 del 2009 (legge finanziaria per il 2010), finalizzata alla redazione del Rendiconto Patrimoniale dello Stato a prezzi di mercato, consentirà di superare l'incompletezza che attualmente inficia le informazioni relative ai beni immobili dello Stato;
rilevato altresì come la predetta ricostruzione del valore di mercato dei beni e della rilevazione dei costi di manutenzione costituisca un elemento essenziale per l'effettiva realizzazione del processo di trasferimento dei beni dallo Stato agli enti territoriali prevista dal federalismo demaniale,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

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ALLEGATO 2

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011 (C. 4622 Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno 2011.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione Finanze;
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 4622, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011»;
rilevato come anche le previsioni del disegno di legge di assestamento debbano tener conto dell'ancora insufficiente livello di crescita delle attività economiche, a causa della perdurante incertezza delle prospettive congiunturali internazionali e delle turbolenze che, dopo aver colpito i mercati degli strumenti finanziari privati, stanno ora coinvolgendo anche i mercati dei titoli pubblici dell'Area Euro;
rilevato come tale sviluppo della situazione economico - finanziaria confermi i timori espressi nella Relazione approvata dalla Commissione Finanze sul disegno di legge C. 3594, recante l'assestamento per l'anno finanziario 2010;
sottolineato come il Governo sia impegnato in una difficile azione di stabilizzazione della finanza pubblica volta ad anticipare al 2013 il raggiungimento dell'obiettivo di azzeramento del rapporto deficit/PIL e ad accelerare il processo di riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL, in armonia con le indicazioni giunte dall'Unione europea e dalle istituzioni monetarie europee;
evidenziato in particolare come gli ulteriori interventi di correzione finanziaria adottati nel corso degli ultimi mesi intendano, attraverso interventi di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica e misure di incremento delle entrate, porre il Paese al riparo dai gravi rischi derivanti dalle turbolenze sui debiti sovrani degli Stati membri dell'Unione europea, le quali hanno comportato un preoccupante ampliamento del differenziale tra i tassi di interesse sui titoli del debito pubblico italiano rispetto ai titoli pubblici tedeschi;
rilevato come le previsioni contenute nei decreti - legge n. 98 e n. 138 del 2011 confermino l'impegno a rafforzare gli strumenti di lotta all'evasione fiscale, in particolare attraverso il potenziamento degli obblighi di tracciabilità dei pagamenti, la revisione della disciplina delle società di comodo, l'incentivazione delle partecipazione dei comuni all'accertamento tributario, l'attenuazione del segreto bancario, il potenziamento degli studi di settore, l'ampliamento dei poteri di indagine dell'Amministrazione finanziaria e l'inasprimento delle sanzioni penali per i reati tributari;
segnalato come, nonostante la difficile situazione della finanza pubblica e il forte elemento di rigidità rispetto alle scelte di politica economica rappresentato

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dalla presenza di un imponente debito pubblico, la manovra finanziaria abbia anche previsto misure volte al sostegno dello sviluppo, quali: l'introduzione di un regime di tassazione agevolata e di sgravio contributivo per le somme erogate ai lavoratori dipendenti del settore privato correlate a incrementi di produttività o efficienza; la riduzione al 5 per cento dell'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi in favore dell'imprenditoria giovanile; l'introduzione di un'esenzione fiscale sui proventi dei fondi comuni di investimento armonizzati UE attivi nel settore del Venture Capital;
evidenziato come gli interventi legislativi in materia tributaria adottati dal Governo nel corso della presente legislatura dovranno trovare compimento nella riforma complessiva del sistema fiscale prevista dal disegno di legge C. 4566, recante delega al Governo per la riforma del sistema fiscale ed assistenziale, attraverso il quale sarà possibile realizzare gli obiettivi prioritari costituiti: dalla semplificazione del sistema delle aliquote e degli adempimenti fiscali; dal riassestamento del baricentro del prelievo dal lavoro ai consumi ed al patrimonio; dalla razionalizzazione delle agevolazioni fiscali; dalla separazione tra gli strumenti di sostegno alle situazioni di bisogno di carattere fiscale e quelli di carattere socio-assistenziale;
rilevato come il primo e più efficace strumento di sostegno alla crescita economica sia rappresentato dalla realizzazione di una riforma tributaria che, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, riequilibri il carico tributario a favore dei fattori del lavoro e della produzione;
evidenziato come le previsioni assestate di competenza per il 2011 evidenzino, rispetto alle previsioni iniziali, un sensibile miglioramento, sia per quanto riguarda il saldo netto da finanziare, che scende di circa 8,5 miliardi di euro, in gran parte grazie alle variazioni proposte dal disegno di legge, sia per quanto riguarda il risparmio pubblico, che cresce di circa 10 miliardi, sia del ricorso al mercato, che si riduce di oltre 24 miliardi di euro;
rilevato come tali miglioramenti risultino sostanzialmente confermati anche sotto il profilo delle previsioni di cassa, almeno per quanto riguarda il risparmio pubblico ed il ricorso al mercato;
sottolineato come il disegno di legge proponga una riduzione, in termini di cassa, di circa 11,1 miliardi di euro delle entrate complessive, determinata per 14,4 miliardi dalla riduzione di emissioni di titoli di Stato e per circa 2,3 miliardi dal decremento delle entrate extratributarie, a fronte di un incremento di circa 5,6 miliardi delle entrate tributarie;
evidenziato come l'incremento delle previsioni relative alle entrate tributarie riguardi in particolare l'aumento del gettito dell'IRES (per 3.727 milioni di euro), delle imposte sostitutive (per 1.337 milioni), dell'IVA (per 3.162 milioni) e dei proventi del lotto (per 587 milioni);
rilevato al tempo stesso come il disegno di legge proponga variazioni in diminuzione nelle previsioni di entrata relative all'IRPEF (per 1.592 milioni di euro), alle imposte di registro e bollo (per 488 milioni), alle accise e alle imposte erariali sugli oli minerali (per 768 milioni), alle imposte sui giochi (per 25 milioni), alle lotterie ed altri giochi (per 269 milioni);
evidenziato, in tale contesto, come si proponga una variazione al bilancio dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, tendente ad incrementare le previsioni di entrata delle gestioni speciali (Lotto, Lotterie e Bingo), in ragione del maggior gettito atteso dalle lotterie istantanee (per 1.495 milioni di euro in termini di cassa), dal gioco del Lotto (per 873,8 milioni in termini di cassa), a fronte di una riduzione di 59,4 milioni, sia in termini di competenza sia in termini di cassa, dei proventi attesi dal gioco del Bingo;
rilevato come le variazioni proposte dal disegno di legge alle previsioni iniziali

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per il 2011 rispecchino fedelmente l'andamento delle entrate, tributarie ed extratributarie, riscontrate nel corso dell'anno;
segnalato come il provvedimento preveda consistenti variazioni in aumento degli stanziamenti contenuti nei capitoli di bilancio dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (nn. 3551 e 3552) relativi, rispettivamente, alle spese di funzionamento delle Commissioni tributarie ed alle spese per i compensi attribuiti ai componenti degli organi della giustizia tributaria, al fine di fare responsabilmente fronte alle maggiori esigenze di funzionamento delle stesse Commissioni;
evidenziato come la decisione di incrementare le dotazioni finanziarie per il funzionamento della giustizia tributaria confermi l'intenzione del Governo di proseguire nel processo di rafforzamento di tale fondamentale comparto, tenendo conto delle raccomandazioni in tal senso espresse dal Parlamento ed alla luce delle recenti modifiche normative in materia di accertamento che hanno certamente aumentato il carico di lavoro delle Commissioni tributarie;
segnalato come il provvedimento determini una compressione delle spese correnti di competenza per il 2011 di circa 3 miliardi di euro, determinata dalle minori esigenze relative alla spesa per interessi e dalla riduzione delle somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea, ed un incremento delle spese in conto capitale per 744 milioni;
rilevato, per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa, come la riduzione delle spese sia confermata in termini di competenza per quanto riguarda le spese per interessi e quelle in conto capitale;
evidenziato come, anche sotto il profilo delle uscite, le decisioni assunte dal Governo confermino l'obiettivo di proseguire nel processo di razionalizzazione volto a eliminare le spese improduttive o ridondanti e a liberare risorse da destinare al rilancio dell'economia ed alla riduzione del peso del debito pubblico;
rilevato come il disegno di legge non comprenda ancora completamente gli effetti del decreto-legge n. 138 del 2011, la cui approvazione definitiva da parte della Camera è intervenuta lo stesso giorno dell'approvazione in prima lettura al Senato del medesimo disegno di legge di assestamento,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE