CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 dicembre 2010
419.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01391 Mariani: Interventi di bonifica e reindustrializzazione dei siti industriali inquinati nel comparto della chimica.

TESTO DELLA RISPOSTA

È possibile affermare, in via preliminare, che le premesse contenute nell'atto di sindacato ispettivo risultano sostanzialmente corrette.
In effetti, l'istruttoria condotta dal Ministero dello sviluppo economico di intesa con il Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare, sulle istanze avanzate dalle Regioni - giusta articolo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e delibera CIPE n. 61 del 2008 - volte al riconoscimento dei siti prioritari nazionali e regionali inquinati da bonificare e deindustrializzare, ha riguardato 116 proposte.
Nell'ambito di tali proposte, l'istruttoria suddetta ha ritenuto ammissibili sessanta siti e ne ha selezionati ventisei come prioritari.
I criteri istruttori di selezione sono stati adottati conformemente alle linee direttrici stabilite dal «PSS» (Programma Strategico Speciale) approvato con Delibera CIPE n. 61 del 2008, in attuazione della Delibera CIPE n. 166 del 2007.
L'esito istruttorio, reso in data 15 novembre 2008, nel rispetto dei tempi stabiliti dalle norme e disposizioni in materia, è stato condiviso dagli specifici Comitati di indirizzo e di sorveglianza dei quali fanno parte anche i rappresentanti delle Regioni.
A seguito della seduta del CIPE del 6 marzo 2009, le risorse, inizialmente assegnate al PSS per 3.009 ML di Euro, sono confluite nel «Fondo unico per il Paese a sostegno dell'economia reale» presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed a seguito dell'indicazione delle procedure e delle modalità di accesso a detto Fondo, basate sul criterio della cantierabilità degli interventi proposti, sono stati individuati i tre siti di Fidenza (ex CIP e Carbonchimica SIN), Ravenna (ex Sarom - SIR) e Massa Martana (ex Fornace Scarca PG-SIR), come correttamente riportato dall'on. Interrogante.
L'impegno finanziario corrispondente è stato individuato in 50 ML di Euro conformemente agli esiti istruttori condivisi di cui sopra per i tre siti (30 ML di Euro complessivi), oltre 20 ML di Euro per assistenza tecnica relativa all'intero Programma PSS di prima fase.
Si tratta, pertanto, di un modesto intervento iniziale rispetto agli obiettivi del PSS, capace tuttavia di sbloccare l'intera e complessa procedura prevista dalle norme specifiche in materia a partire da quei siti che sono risultati più immediatamente «cantierabili».
Si sottolinea, in questo passaggio iniziale, che l'effettiva realizzazione degli interventi ricadenti nell'ambito della norma in questione, rimane condizionata alla preliminare approvazione di un Decreto Interministeriale tra MISE e MATTM, previa intesa della Conferenza permanente Stato-Regioni.
Lo schema di detto Decreto, con il quale vengono individuati i 26 siti di primo intervento, come risultanti dall'istruttoria sopra citata, è stata trasmessa da questo MISE al MATTM alla fine di maggio dello scorso anno (2009) e si è tuttora in attesa di riscontro in merito alla condivisione dei contenuti.
Alla luce di quanto detto, si rileva che non appare condivisibile l'affermazione riportata nell'atto di sindacato ispettivo, secondo

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la quale «appare molto grave la scelta di escludere importantissimi siti già segnalati dalle Regioni, tra cui i siti della Toscana - Livorno, Piombino e Massa Martana - e quelli del Mezzogiorno come, ad esempio, il sito di Priolo (Siracusa) il sito di Bussi in Abruzzo, i siti di Taranto e Brindisi in Puglia, il sito di Portovesme in Sardegna».
A tal proposito, si segnala che tutti i siti sopra citati rientrano tra quelli ritenuti ammissibili a seguito di istruttoria e che, ad eccezione di Livorno e Brindisi, i restanti sono addirittura da annoverare tra i 26 siti selezionati in prima fase e che, pertanto, nessuna esclusione è stata operata nei termini su esposti.
D'altra parte non va trascurato che le finalità del Programma Strategico Speciale sono quelle di riqualificare aree degradate dal punto di vista ambientale su cui rilanciare attività industriali, secondo criteri di sostenibilità e innovazione.
Coerentemente con tali finalità, l'attività istruttoria è stata mirata non tanto ad intervenire semplicemente in siti da bonificare, bensì ad intervenire in quelli ove fossero presenti potenzialità concrete di sviluppo produttivo.
La valorizzazione delle sinergie tra crescita economica, sviluppo ecosostenibile, attrazione di nuovi investimenti, infrastrutturazione e insediamenti produttivi strategici, non solo rientrano tra le finalità fondamentali di questo Ministero, ma vengono considerate prevalenti dalle norme e disposizioni di cui all'articolo 252-bis e connesse Delibere CIPE; infatti, il coordinamento del Progetto nazionale PSS è stato affidato proprio al MISE.
L'individuazione dei siti prioritari cantierabili, pertanto, pur non escludendo la realizzabilità degli altri interventi selezionati, consente l'avvio del PSS ed in tale senso le dichiarazioni rilasciate il 22 aprile 2009, nella sede del Tavolo Nazionale, dall'allora Ministro on. Claudio Scajola, appaiono coerenti con tutte le attività svolte e in corso da parte del MISE.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02596 Tullo: Misure di sostegno al settore nautico.

TESTO DELLA RISPOSTA

In considerazione della grande importanza che il settore della cantieristica navale ricopre per l'industria italiana, il Ministero dello Sviluppo Economico è da tempo impegnato a contribuire a rafforzare questo comparto. Essendo lo stesso, peraltro, ritenuto uno dei settori di punta del Made in Italy, il Ministero dello Sviluppo Economico ha attivato un «tavolo nazionale».
Ovviamente, come noto, la crisi economica mondiale ha portato ad una contrazione dei mercati, che inevitabilmente ha avuto, come conseguenza, un aggravamento delle difficoltà del settore cantieristico-navale, con un crollo degli ordini per nuove unità navali a livello mondiale e la cancellazione di ordini già emessi.
Con il decreto-legge n. 40 del 2010 il Governo ha stanziato 300 milioni di Euro per i settori industriali di rilevante importanza per l'economia nazionale che stanno attraversando un forte momento di crisi.
Tra questi settori figura la nautica dove sono stati incentivati sia l'acquisto di motori fuoribordo con contributi sino a 1000 Euro per l'acquisto di nuovi motori ecologici, sia per le imprese con contributi per la realizzazione di stampi per scafi con laminazione sottovuoto.
In questo secondo caso, a fronte di un incentivo che per tutti gli altri settori poteva raggiungere al massimo il 20 per cento del prezzo di acquisto, è stato garantito un contributo del 50 per cento del prezzo di acquisto dello stampo.
Le conseguenze in positivo non si sono fatte attendere: il settore della nautica è stato il primo ad esaurire la quota di fondi ad esso destinata.
Con la riallocazione dei fondi decisa dal Ministro dello Sviluppo Economico ad inizio novembre, il settore della nautica ha ulteriormente beneficiato degli incentivi, potendo contare su un contributo più che raddoppiato rispetto a quello inizialmente previsto a Marzo.
Complessivamente le aziende del settore hanno potuto contare su incentivi pari a circa 42 milioni di Euro (a fronte di una richiesta iniziale da parte dei rappresentanti del settore di 20 milioni di Euro), raggiungendo una percentuale di utilizzo del fondo del 15 per cento circa, a fronte del 6,5 per cento inizialmente previsto.
Si rappresenta, inoltre, che la rilevanza del settore della nautica e della cantieristica ha indotto il Ministero, attraverso l'attività promozionale realizzata dall'ICE, alla individuazione di progetti e azioni miranti al rafforzamento del comparto in ambito internazionale e a favorire una serie di interventi normativi di natura tecnica.
In particolare, l'attività di promozione all'estero è focalizzata su una presenza a fiere specializzate internazionali e manifestazioni di settore, ed è rafforzata da un'intensa campagna pubblicitaria che intende valorizzare il «Made in Italy» sotto il marchio «Buy Italian», che rappresenta il nostro Paese nel mondo, non solo per classe ed eleganza, ma anche per l'alta tecnologia e l'innovazione.
L'attività all'estero è completata con missioni incoming di operatori/giornalisti in Italia presso le principali fiere e saloni e visite presso le maggiori realtà produttive del Paese, con lo scopo di promuovere l'offerta disponibile del comparto.

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Tra le iniziative messe in campo dal Ministero, tramite l'Istituto Commercio Estero, per la promozione della cantieristica nel 2010 si segnalano, in particolare:
la missione di operatori esteri al SEATEC di Marina di Carrara, nel mese di febbraio, che ha visto la partecipazione di 753 espositori (33 per cento stranieri) e 8.754 visitatori;
la partecipazione collettiva al SEATRADE di Miami, nel mese di marzo. Questa manifestazione, riservata esclusivamente agli operatori del settore, si è svolta presso il Miami Center, con 1.000 espositori provenienti da 119 paesi;
la partecipazione collettiva alla SMM (Shipbuilding Machinery & Marine Technology) di Amburgo, che si è tenuta lo scorso mese di settembre.

Non va dimenticato che già dal 2004 è stato sottoscritto un rapporto di partenariato Ministero - Ucina (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini). Tale Accordo di settore è stato sottoscritto per favorire le sinergie tra i programmi del Ministero e l'attività che l'associazione svolge a sostegno dell'internazionalizzazione del settore nautico. L'Accordo, rinnovato nell'ambito del 48esimo Salone Nautico Internazionale di Genova, tenutosi nel mese di ottobre 2008, ha avuto attuazione mediante una serie di Intese operative, cofinanziate al 50 per cento con fondi pubblici. Il 2 ottobre 2010, il Ministero, UCINA e ICE hanno sottoscritto la nuova intesa operativa MSE/ICE/UCINA 2010/11 a sostegno dell'internazionalizzazione del settore nautico. L'intesa prevede un investimento complessivo di 200.000,00 euro, per la realizzazione delle seguenti attività:
«Attività promozionali in occasione del salone nautico di Miami 2011», per euro 50.000,00 a carico UCINA ed euro 50.000,00 a carico ICE;
«Missione operatori esteri al 51o Salone Nautico di Genova 2011», per euro 50.000,00 a carico UCINA ed euro 50.000,00 a carico ICE.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03352 Di Biagio: Problematiche connesse all'efficienza e alla stabilità economica del mercato dei buoni pasto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Secondo quanto comunicato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze oltre che dalla competente Direzione Generale di questo Ministero, si fa presente quanto segue.
Occorre rilevare preliminarmente che non risponde al vero l'affermazione secondo la quale gli appalti aventi ad oggetto i servizi sostitutivi di mensa possono essere aggiudicati esclusivamente con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
Va osservato infatti che, per effetto di successive modifiche legislative oltre che di pronunce in merito della giustizia amministrativa (come, da ultimo, la sentenza del Consiglio di Stato n. 4970 del 26 settembre 2007), è venuto meno l'articolo 6 del DPCM 18 novembre 2005, articolo che verrà definitivamente abrogato a decorrere dall'8 giugno 2011, secondo quanto previsto dalla lettera i) del comma 1 dell'articolo 358 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 5 ottobre 2010 («Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre 2010, n. 288, S.O.).
Conseguentemente, nulla osta a che un'amministrazione decida, eventualmente, di aggiudicare il servizio di cui trattasi in base al criterio del prezzo più basso.
Per quanto riguarda, invece, la possibilità di prevedere lo sconto sul valore nominale del buono pasto quale parametro di valutazione, va rilevato che tale previsione risponde ad una prassi consolidata delle amministrazioni la cui piena legittimità è stata confermata anche dal decreto del Presidente della Repubblica n. 207/2010, il quale, all'articolo 285, comma 7, dispone che le procedure di scelta del contraente aventi ad oggetto l'affidamento dei servizi sostitutivi di mensa possano essere di preferenza quelle previste dall'articolo 83 del codice (offerta economicamente più vantaggiosa), ovvero quelle stabilite dall'articolo 82 (offerta con il prezzo più basso).
Nel caso di aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, fermo restando quanto previsto all'articolo 83, comma 1 del codice, il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione dell'offerta pertinenti, quali, a titolo esemplificativo:
a) il ribasso sul valore nominale del buono pasto;
b) la rete degli esercizi da convenzionare;
c) lo sconto incondizionato verso gli esercenti;
d) i termini di pagamento agli esercizi convenzionati;
e) il progetto tecnico.

Sotto altro profilo, preme sottolineare, stante l'espresso richiamo effettuato dagli interroganti alla gara Consip in corso di svolgimento, che la valutazione delle offerte presentate è stata effettuata dalla stazione appaltante avuto riguardo a una pluralità di criteri di valutazione - e segnatamente a criteri corrispondenti alle lettere a), b), c) e d) dell'articolo sopra menzionato - e non già sulla base del solo

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sconto offerto alle Amministrazioni ordinanti.
La Consip si è altresì preoccupata di verificare che le offerte pervenute fossero economicamente sostenibili, facendo attenzione che ove il cosiddetto «margine di intermediazione», ovvero il margine di utile dato dalla differenza tra il prezzo di vendita unitario del titolo (al netto del ribasso percentuale sul suo valore nominale) ed il costo unitario del suo riacquisto tramite rimborso all'Esercizio Pubblico convenzionato fosse negativo, tale margine fosse riequilibrato nel conto economico dagli altri elementi caratteristici del business (quali, a titolo esemplificativo i proventi derivanti dai Buoni Pasto cosiddetti «Persi e Scaduti», i proventi finanziari derivanti dalla fatturazione ai committenti di interessi di mora per ritardato pagamento, i proventi derivanti dalla remunerazione dei flussi di cassa, i ricavi derivanti da servizi aggiuntivi purché funzionalmente connessi con l'oggetto dell'appalto, eccetera).
I risultati raggiunti ad oggi in termini di commissioni applicate dalle società emettitrici agli esercenti sono senz'altro soddisfacenti. A fronte, infatti, di una media del mercato che si attesta fra il 7 ed il 12 per cento, lo sconto incondizionato agli esercenti nelle gare Consip si attesta fra il 4 ed il 5 per cento.
Infine, non appare condivisibile la preoccupazione palesata dagli interroganti di un depauperamento della rete degli esercizi convenzionati per effetto delle denunciate anomalie nel sistema di convenzionamento. Si rammenta, a tal proposito, che la rete degli esercizi convenzionati offerta nelle suddette gare si attesta tra i 60.000 e i 75.000 locali, ed appare in grado di assicurare ai consumatori la più ampia spendibilità su tutto il territorio.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03622 Marco Carra: Localizzazione di una centrale nucleare in provincia di Mantova.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione alla richiesta dell'On. Interrogante, si evidenzia quanto segue.
La localizzazione delle centrali nucleari non deriverà da una scelta unilaterale del Governo. Infatti, il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, che attua la delega prevista dall'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99 in tema, tra l'altro, di procedura per la localizzazione degli impianti nucleari da realizzare sul territorio italiano, prevede un articolato iter tecnico-amministrativo che conduce, per fasi successive, all'identificazione dei parametri tecnici ed ambientali per la localizzazione degli impianti, alla valutazione ambientale strategica di questi e, infine, alla certificazione dei siti proposti dagli operatori.
Tali fasi coinvolgono, oltre alle Amministrazioni competenti e l'Agenzia per la sicurezza nucleare, di cui all'articolo 29 della legge n. 99/2009, anche le Regioni e gli Enti Locali, nonché la Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e successive modifiche e integrazioni.
Sulla base di quanto sopra esposto, si evince che l'individuazione vera e propria dei siti, nell'ambito delle aree idonee alla localizzazione, potrà avvenire solo a seguito dell'iniziativa e sulla base di specifica istanza da parte degli operatori.
Pertanto, non vi può essere, allo stato attuale, alcuna veridicità circa l'ipotesi di costruzione di una centrale nucleare nella Provincia di Mantova, né in altri luoghi indicati dai mezzi di comunicazione; si specifica, infatti, che ad un insieme di siti certificati si potrà arrivare solo dopo la proposta degli operatori, la verifica da parte dell'Autorità di sicurezza, l'esito delle «intese» con le Regioni interessate.
Con riguardo alle dichiarazioni del Ministro Romani, è bene ricordare che l'affermazione era riferita a caratteristiche generali della Regione Lombardia quali la dimensione del territorio, la popolosità, l'elevato tasso di industrializzazione, gli elevati consumi energetici; tutti elementi che portavano a non escludere tale Regione aprioristicamente, sempre e comunque nel rispetto delle procedure sopra esposte.

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ALLEGATO 5

Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura in edilizia. Testo unificato C. 60 e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La X Commissione attività produttive, commercio e turismo,
esaminato il nuovo testo unificato delle proposte di legge recante: Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia (Testo unificato C. 60 Realacci e abbinate), come risultante dagli emendamenti e articoli aggiuntivi approvati dalla Commissione di merito,
delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) all'articolo 2, comma 1, lettera a), valuti la Commissione di merito l'opportunità di escludere espressamente dall'ambito di applicazione del provvedimento le attività industriali esercitate dai metalmeccanici con la posa in opera degli elementi prefabbricati;
b) all'articolo 2, al comma 1, lettera b), sarebbe opportuno specificare a quali categorie specialistiche previste dal regolamento di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, si faccia riferimento, atteso che per le attività di manutenzione e finitura si tratterebbe delle categorie OS7 e OS8.

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ALLEGATO 6

Proposta di regolamento (UE) del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell'Unione europea. COM(2010)350 def).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La X Commissione Attività produttive, commercio e turismo,
esaminata ai sensi dell'articolo 127 del regolamento la proposta di regolamento del Consiglio sul regime di traduzione del brevetto dell'Unione europea (COM(2010)350);
preso atto che la proposta verte su una questione estremamente rilevante per il sistema produttivo soprattutto in relazione alle prospettive di crescita e di innovazione delle imprese e che il suo obiettivo è quello di semplificare gli adempimenti e ridurre i costi molto elevati connessi alla convalida del brevetto europeo, particolarmente gravosi per le PMI che costituiscono l'asse portante del sistema produttivo nazionale;
sottolineando che la soluzione prospettata dalla proposta (ovvero che il brevetto unico, rilasciato dall'Ufficio europeo dei brevetti in una delle sue lingue di lavoro - inglese, francese o tedesco - e pubblicato nella medesima lingua unitamente ad una traduzione delle rivendicazioni nelle altre due lingue) appare, oltre che palesemente contraria alle disposizioni del Trattato sul funzionamento della UE, che stabiliscono il principio della parità di trattamento tra tutte le lingue ufficiali della UE, anche atta a creare ingiustificate sperequazioni tra le imprese italiane e le imprese dei Paesi le cui lingue fanno parte del regime di traduzione proposto;
rilevando con forza la correttezza delle proposte alternative avanzate in sede negoziale quali compromessi, per cui si utilizzerebbe una sola lingua ufficiale, ovvero l'inglese, per il rilascio e il riconoscimento dei brevetti europei;
segnalando che, a parere unanime dei componenti la Commissione, ulteriore proposta alternativa potrebbe essere quella di utilizzare una unica lingua ufficiale, da scegliere fra inglese, francese e tedesco, accanto alla lingua del Paese di origine del brevetto;
preso atto e condivisa la posizione molto ferma assunta dal Governo italiano, che ha posto il veto in sede di Consiglio;
apprezzato infine il parere espresso dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati
esprime una VALUTAZIONE CONTRARIA sulla proposta di regolamento in esame.