CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 luglio 2010
352.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010 (C. 3594 Governo).

EMENDAMENTI

Alla tabella 6, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente alla medesima tabella, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Cooperazione allo sviluppo e sfide globali, u.p.b. 1.2.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
Tab. 6. 1.Di Biagio, Angeli, Berardi.

Alla tabella 6, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente alla medesima tabella, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione Servizi istituzionali e generali della amministrazioni pubbliche - programma Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza - u.p.b. 2.2.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
Tab. 6. 2.Di Biagio, Angeli, Berardi.

Alla tabella 6, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Rappresentanza dello Stato nelle relazioni internazionali, u.p.b. 1.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.500.000;
CS: - 1.500.000.

Conseguentemente alla medesima tabella, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.500.000;
CS: + 1.500.000.
Tab. 6. 3. Fedi, Narducci, Bucchino, Gianni Farina, Garavini, Porta.

Alla tabella 6, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Rappresentanza dello Stato nelle

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relazioni internazionali, u.p.b. 1.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.600.000;
CS: - 1.600.000.

Conseguentemente alla medesima tabella, stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione L'Italia in Europa e nel mondo, programma Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.600.000;
CS: + 1.600.000.
Tab. 6. 4.Fedi, Narducci, Bucchino, Gianni Farina, Garavini, Porta.

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ALLEGATO 2

5-03194 Mecacci: Sulla persecuzione dei dissidenti politici a Cuba.

TESTO DELLA RISPOSTA

Nel rispondere ai quesiti dell'interrogante, appare opportuno sottolineare come nel lasso di tempo trascorso tra la presentazione dell'interrogazione parlamentare ed oggi siano intervenuti elementi nuovi, tali da indurci ad una più generale riflessione sulla situazione a Cuba e sugli sviluppi delle nostre relazioni con l'isola.
Nei giorni scorsi il Governo cubano ha avviato un processo teso a porre in libertà tutti quei detenuti per reati d'opinione tuttora rinchiusi nelle carceri cubane dopo la «primavera nera» del 2003. Le Autorità dell'isola si sono, inoltre, impegnate ad avvicinare ai luoghi di residenza i detenuti in cattive condizioni di salute.
Non vi è dubbio che a queste evoluzioni abbiano fortemente contribuito la tragica morte del dissidente Zapata Tamayo nel febbraio scorso ed il prolungato sciopero della fame iniziato subito dopo da Guillermo Farinas.
Le indignate reazioni della Comunità internazionale al primo evento (e l'Italia non ha, in questo contesto, mancato di far sentire la sua voce) e la costante solidarietà al protagonista del secondo hanno costituito segnali che il Governo cubano sembra aver finalmente colto. Ma non c'è dubbio egualmente che gli sviluppi di questi ultimi giorni sono stati resi possibili dall'azione della Chiesa cattolica cubana e dal dialogo che nelle scorse settimane essa ha portato avanti con la massima autorità del governo dell'isola: un dialogo «tra cubani» che, secondo quanto ci è dato sapere, non si è limitato soltanto alla situazione dei detenuti per reati d'opinione, ma più in generale alle grandi problematiche che ancora si registrano sull'isola.
Gli impegni assunti dal Governo cubano si stanno già realizzando ed il noto dissidente Guillermo Farinas, nel riconoscere la serietà dell'iniziativa, ha deciso di sospendere lo sciopero della fame.
Tutto ciò ripropone il tema della necessita di misurare gli strumenti e le politiche anche sul metro dell'efficacia. E penso, in particolare, all'esigenza di adottare una linea di condotta nella quale il sostegno alla dissidenza non possa essere strumentalizzato contro la dissidenza stessa, allontanando così ulteriormente il conseguimento dell'obiettivo che si vuole raggiungere.
L'Onorevole interrogante ricorda l'impegno cui il Parlamento ha chiamato il Governo «ad adoperarsi per ottenere la fine delle persecuzioni e dei maltrattamenti da parte del regime comunista cubano nei confronti dei dissidenti politici e dei detenuti per reati di opinione, e che il loro trattamento sia reso meno disumano e rispettoso del principio fondamentale di civiltà dell'habeas corpus».
Come l'Onorevole interrogante ben sa, questo impegno era ed è assolutamente in linea con l'azione che il nostro Paese ha costantemente portata avanti nei rapporti con La Avana ed in tutti i fori di dialogo europei e internazionali.
In piena coerenza con questa azione, nelle scorse settimane ho avuto modo di incontrare sia l'Ambasciatore cubano a Roma, sia il Vice Ministro della cultura dell'isola di passaggio in Italia. Ad entrambi, su indicazione dell'Onorevole Ministro Frattini ho ribadito le aspettative del Governo e dell'Italia in materia di rispetto dei diritti umani ed in merito alla necessità di riforme che migliorino le

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condizioni di vita sull'isola. Ad entrambi ho espresso il fermo sostegno dell'Italia al dialogo tra Governo e Chiesa cubana, nella convinzione che risultati concreti in questo contesto avrebbero anche indotto il Sig. Farinas a desistere dallo sciopero della fame. Ho, infine, confermato la disponibilità dell'Italia a sostenere con misure concrete il processo in atto. Oggi, questa disponibilità è rafforzata dalle evoluzioni delle ultime ore.
Restano naturalmente alcuni punti da chiarire e molte cose da fare. In primo luogo, riteniamo che la partenza per l'estero dei detenuti non debba costituire un obbligo per coloro che dissentono ma, semmai, una possibilità che viene offerta in alternativa a quella di tornare liberi e di rimanere a vivere nel proprio Paese. Riteniamo, inoltre, indispensabile che vengano liberati tutti coloro che sono detenuti solamente in ragione delle loro opinioni politiche. Auspichiamo parimenti che il dialogo tra Governo e Chiesa cubana comporti rapide ed ineludibili riforme che consentano alla popolazione cubana maggiori spazi di libertà da un punto di vista politico ed economico.
Già nel 1999, in occasione della visita di S.S. Giovanni Paolo II a Cuba, il Governo cubano aveva liberato un cospicuo numero di oppositori. Oggi, a seguito del dialogo tra Stato e Chiesa, assistiamo ad una nuova ondata di liberazioni. Si tratta di una manifestazione evidente del ruolo accorto, meritorio ed equilibrato che la Chiesa cattolica ha assunto nella società cubana. Un ruolo che può contribuire a facilitare quel dialogo «fra cubani» che rappresenta, come appare ormai con grande chiarezza a tutti gli osservatori internazionali, come lo strumento migliore per risolvere i problemi dell'isola.
Le reazioni positive che gli ultimi avvenimenti hanno provocato negli Stati Uniti, in molti Paesi UE e fra le fila della stessa dissidenza ci confortano nella nostra linea di sostegno attivo al dialogo in corso. L'Italia continuerà a muoversi lungo queste direttrici attraverso contatti ad ogni livello, a Roma e a L'Avana, a Washington, a Bruxelles e nella altre capitali europee nella convinzione che la strada del dialogo - pur nella perdurante attiva solidarietà verso la dissidenza - e non certo quella delle misure unilaterali e, quindi, controproducenti, rappresenti l'unico cammino percorribile per una pacifica e positiva transizione a Cuba.

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ALLEGATO 3

5-03216 Narducci: Sulle procedure di rilascio all'estero dei passaporti elettronici.

TESTO DELLA RISPOSTA

Nel messaggio del 10 maggio citato dall'interrogante il Ministero degli Affari Esteri ha fornito alla rete diplomatico-consolare una serie di istruzioni operative in vista dell'emissione del nuovo libretto di passaporto elettronico, richiamando principi generali e disposizioni vigenti in materia.
Tra le disposizioni richiamate vi sono quelle relative alle cause ostative al rilascio del passaporto. Cause fra cui figura (in base all'articolo 3 della legge 21 novembre 1967 n. 1185) l'esistenza di eventuali carichi penali pendenti.
Fino a tempi recenti le sedi estere hanno potuto verificare direttamente l'assenza di tali carichi in quanto il Ministero degli Interni provvedeva a consegnare periodicamente al Ministero degli Affari esteri i dati aggiornati relativi al «Bollettino Nazionale delle Ricerche».
Il Ministero degli Interni ha però interrotto tale fornitura alla fine del 2008 facendo presente l'impossibilità di consentire, per aspetti afferenti alla tutela dei dati personali, l'accesso diretto a tali informazioni da parte di altre Amministrazioni.
L'impossibilità di una verifica diretta dei carichi pendenti da parte degli Uffici all'estero ha quindi generato l'esigenza di chiedere di volta in volta un «nulla osta» all'emissione del passaporto alla Questura competente per i cittadini residenti all'estero.
È attualmente allo studio la possibilità di concedere agli operatori consolari un accesso «mediato» attraverso appositi programmi informatici per i quali, a fronte dell'invio di una richiesta di nulla osta, si otterrebbe, in tempo reale, unicamente una risposta positiva o negativa senza alcun dettaglio circa le motivazioni.
In attesa delle determinazioni del Ministero dell'Interno circa modalità e tempi di realizzazione di tale accesso nonché della quantificazione dei costi e tempi a carico di questa Amministrazione, è in fase di realizzazione la creazione presso gli Uffici passaporti delle sedi all'estero ed in Italia di apposite caselle di posta elettronica certificata per l'inoltro delle richieste e ricezioni delle relative risposte; tale modalità di collegamento, anche se non risolve completamente il problema, consente intanto di instradare in modo più veloce, puntuale ed economico le predette richieste.
Per quanto riguarda la presenza fisica del cittadino presso l'Ufficio passaporti essa è richiesta, da un punto di vista tecnico, una sola volta e cioè al momento dell'acquisizione delle impronte digitali in quanto tutte le altre attività possono essere espletate anche in sua assenza; le istruzioni fornite alla rete suggeriscono infatti specifiche modalità organizzative in tal senso.

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ALLEGATO 4

5-03207 Narducci: Sul personale docente destinato alle scuole italiane all'estero.

TESTO DELLA RISPOSTA

Vorrei rassicurare l'interrogante sul fatto che il Ministero degli Affari Esteri - pur in un quadro caratterizzato da una forte contrazione delle risorse finanziarie a sua disposizione - sta ponendo in essere ogni sforzo per garantire l'applicazione delle norme contrattuali e per assicurare il regolare inizio delle attività didattiche per il nuovo anno scolastico.
Il primo dei provvedimenti amministrativi citati, il Decreto Direzionale 3429 del 17 maggio 2010, non sospende la mobilità all'estero ma sospende soltanto una tipologia di trasferimenti: quelli «estero per estero» a domanda degli interessati.
Il carattere circoscritto del provvedimento è dimostrato dal fatto che sono stati emessi i decreti di restituzione ai ruoli metropolitani per fine mandato del personale scolastico; sono stati effettuati i trasferimenti d'ufficio per chiusura di posti precedentemente coperti; sono stati assicurati i trasferimenti senza oneri per l'Amministrazione nell'ambito della stessa Circoscrizione Consolare e sono in corso le nomine per gli aventi diritto in partenza dall'Italia. Questi movimenti consentiranno di assicurare il regolare avvio dell'anno 2010/2011.
La decisione, sia pur dolorosa, di sospendere per un anno i trasferimenti estero per estero al personale che chiede di spostarsi da un luogo all'altro a spese dell'Amministrazione - diversamente da quanto avviene in Italia ove le spese di trasferimento sono a carico degli interessati - ha prodotto un risparmio di 450.000 Euro. Un risparmio che ha consentito all'Amministrazione di assicurare le nuove nomine e garantire i diritti di coloro che sono in graduatoria preservando così il livello di servizi a favore dell'utenza.
Per quanto riguarda il secondo provvedimento indicato dall'interrogante, vorrei precisare che il Decreto Direzionale 3428 del 17 maggio 2010 si limita a prolungare la validità delle attuali graduatorie, per un periodo che non potrà però superare il 31 agosto 2012. Il che non impedisce che l'aggiornamento delle medesime possa essere effettuato anche nel corso di questo stesso anno o del prossimo, a condizione che siano erogati i fondi necessari.
Il problema, anche in questo caso, è di disponibilità finanziarie. Malgrado le reiterate richieste dell'Amministrazione degli Esteri, il capitolo su cui andrebbero finanziate nuove prove di accertamento linguistico - il 2471 - non presenta al momento alcuna disponibilità di fondi. Ed è questo il motivo per il quale non è stato indetto già nel corso del 2009 il bando per l'indizione di nuove prove.
Giova peraltro sottolineare che la maggioranza delle graduatorie non risulta esaurita e che, per tale ragione, si sta procedendo regolarmente alle nuove nomine.