CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 aprile 2010
311.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Norme in materia di nomina del Comandante generale del Corpo della guardia di finanza. (Testo unificato C. 864 Vannucci, C. 3244 Bocchino, C. 3254 Di Pietro e C. 3269-ter Cicu).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XI Commissione,
esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 864 Vannucci, C. 3244 Bocchino, C. 3254 Di Pietro e C. 3269-ter Cicu e gli emendamenti ad esso riferiti, trasmessi dalla IV Commissione,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

sul testo unificato, con la seguente osservazione:
all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 2), si raccomanda di prevedere che, qualora nel corso del mandato del Comandante generale questi raggiunga i limiti di età per il pensionamento, ne sia previsto il richiamo di autorità sino al termine del mandato, anche se si siano determinate le condizioni per la sua cessazione dal servizio permanente effettivo;

NULLA OSTA

sugli emendamenti trasmessi dalla IV Commissione.

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ALLEGATO 2

5-02766 Damiano: Chiusura dello stabilimento Bialetti di Omegna.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo dell'On. Damiano, inerente le vicende occupazionali della Bialetti, passo ad illustrare gli elementi informativi acquisiti presso i competenti uffici della Amministrazione che rappresento, della Regione Piemonte nonché quelli forniti dal Ministero dello sviluppo economico.
Il Gruppo Bialetti Industrie, Holding con oltre 1000 dipendenti, è presente in tutto il mondo con stabilimenti in Italia, India, Turchia, Romania; oltre al celebre marchio Moka, possiede anche i marchi Girmi, Aeternum, Rondine e Cem.
Lo scorso 7 aprile la società, come evidenziato anche dall'Onorevole interrogante, ha avviato una procedura di mobilità, a seguito della decisione di cessare l'attività dello stabilimento di Omegna e di delocalizzare l'attività produttiva, che coinvolgerà 113 lavoratori tra impiegati ed operai.
I motivi della decisione aziendale sono riconducibili:
nei risultati negativi che il Gruppo Bialetti Industrie ha conseguito anche nell'anno 2009, che si è chiuso con una perdita pari a 9,9 milioni di euro, una riduzione del fatturato del 7,6 per cento ed un indebitamento finanziario netto pari al 96, 1 milioni di euro;
nel trend negativo di fatturato registrato dal business delle caffettiere Bialetti negli ultimi anni (calo del fatturato nel 2008 del 21 per cento rispetto al 2007), confermato nel 2009 da un'ulteriore riduzione del fatturato del 10,1 per cento rispetto al 2008;
nel trend negativo del reparto caffettiere che continua a subire costanti contrazioni (riduzioni del 7,5 per cento annuo nel solo canale della Grande Distribuzione);
nella scarsa competitività del prodotto Bialetti in termini di costi rispetto ai prodotti provenienti da paesi esteri, quali in primo luogo Estremo Oriente ed Europa Orientale;
nel perdurare della crisi congiunturale del mercato di riferimento e nella crescita dei produttori dei Paesi low-cost, che hanno comportato un sensibile calo dei volumi del business delle caffettiere (-26 per cento nell'ultimo biennio), e hanno reso il modello produttivo utilizzato da Bialetti in passato per le caffettiere non più competitivo, né sostenibile, a causa dell'alta incidenza dei costi fissi e indiretti (41 per cento del costo del prodotto);
Nella conseguente necessità di adottare un sistema produttivo differente da quello attuale per le caffettiere con l'obiettivo di recuperare competitività e fronteggiare la difficile situazione di mercato.

Le OO.SS. hanno chiesto l'intervento dei rappresentanti della Provincia e della Regione al fine di trovare ogni utile soluzione volta alla salvaguardia di una realtà produttiva rappresentativa del «Made in Italy» e per la difesa dei livelli occupazionali; ne è seguito un incontro nel corso del quale è stato effettuato un primo esame della situazione aziendale.
Informo, inoltre, che ad oggi, non risulta pervenuta presso l'Amministrazione

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che rappresento alcuna richiesta, delle Parti sociali, di incontro per l'esame della situazione occupazionale.
Al fine di procedere all'esame della vicenda aziendale all'attenzione, è stato fissato un incontro, presso il Ministero dello sviluppo economico, per il prossimo 28 aprile 2010; a seguito ditale incontro si provvederà a mantenere comunque aperto il tavolo di confronto presso il MiSe per agevolare la ricerca di positive soluzioni ai problemi aziendali di che trattasi.
In conclusione sono in grado di garantire che sarà mia cura informare personalmente l'Onorevole Damiano degli ulteriori sviluppi della vicenda aziendale all'attenzione.

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ALLEGATO 3

5-02767 Delfino: Politiche a sostegno del lavoro e del reddito delle famiglie.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

L'On. Delfino, con il presente atto parlamentare, sollecita l'attenzione sulla necessità di porre in essere iniziative concrete a sostegno del reddito nei confronti dei lavoratori attualmente esclusi dall'applicazione di strumenti di ammortizzazione sociale.
In proposito, voglio ricordare che il Governo, con i provvedimenti emanati in funzione «anti-crisi», ha perseguito a finalità di ampliare la platea dei lavoratori da tutelare, sotto il profilo retributivo, tenuto conto anche della contingente crisi internazionale.
Mi sembra importante evidenziare, inoltre, come negli ultimi anni, il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga abbia consentito l'estensione delle misure di sostegno del reddito anche a quelle categorie di lavoratori esclusi in ragione della tipologia di contratto di cui sono titolari, dell'appartenenza settoriale dell'azienda di cui sono dipendenti ovvero della dimensione aziendale.
Il Governo, con la legge finanziaria per il 2010, ha confermato la programmazione degli impegni previsti per gli anni 2009-2011, attraverso la proroga di tutti gli strumenti di sostegno al reddito individuati da precedenti provvedimenti normativi, a completamento delle tutele già accordate in forza degli ammortizzatori sociali tradizionali.
In particolare, con riferimento ai collaboratori coordinati e continuativi, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS, la legge citata (articolo 2, comma 130), nelle ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro, ha riconosciuto, in via sperimentale, per il biennio 2010-2011, in costanza di specifici requisiti, una somma (liquidata in un'unica soluzione) pari al 30 per cento del reddito percepito nell'anno precedente.
Inoltre, si prevede, in via sperimentale per l'anno 2010, l'estensione della riduzione contributiva (di cui alla legge 223 del 1991) in favore di quei datori di lavoro che assumono soggetti beneficiari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano almeno cinquanta anni di età; tale misura è altresì prolungata, fino alla data di maturazione del diritto al pensionamento (e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2010), per chi assume lavoratori in mobilità o che beneficiano dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali che abbiano almeno trentacinque anni di anzianità contributiva.
Viene riconosciuto, inoltre, un incentivo in favore di quei datori che: non abbiano effettuato, nei dodici mesi precedenti, riduzione di personale avente la stessa qualifica dei lavoratori da assumere; non abbiano in corso sospensioni per procedure di CIGS; assumano, a tempo pieno e indeterminato, lavoratori destinatari dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali ovvero lavoratori destinatari dell'indennità di disoccupazione, per il settore edile ed affini.
La legge finanziaria per il corrente anno ha, inoltre, previsto interventi volti a semplificare le modalità di accesso nel campo di applicazione degli ammortizzatori sociali di cui alla legge 223 del 1991.