CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2009
251.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 26 NOVEMBRE 2009

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ALLEGATO 1

Sulla missione svolta a Bruxelles il 27 e il 28 ottobre 2009.

COMUNICAZIONI

Nei giorni 26 e 27 ottobre 2009 una delegazione di deputati e di senatori si è recata in missione a Bruxelles, presso il Consolato d'Italia a Bruxelles, in occasione della presentazione da parte del Ministero degli affari esteri dei servizi consolari a distanza.
Alla missione, guidata dal Presidente della III Commissione, onorevole Stefano Stefani, hanno preso parte componenti delle Commissioni esteri e degli organi parlamentari competenti in tema di italiani all'estero nei due rami del Parlamento (ovvero il Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato e il Comitato permanente sugli italiani all'estero, istituito presso la III Commissione, della Camera dei deputati) e segnatamente: gli onorevoli Franco Narducci (PD), vicepresidente della III Commissione, Giuseppe Angeli (PdL), Gino Bucchino (PdL), Marco Fedi (PD), Enrico Pianetta (PdL), Fabio Porta (PD), Antonio Razzi (IdV) e Marco Zacchera (PdL), presidente del predetto Comitato permanente, nonché i senatori Giampaolo Bettamio (PdL), Mirella Giai (UDC-SVP-Aut), Basilio Giordano (PdL), Claudio Micheloni (PD) e Stefano Pedica (IdV).
Si ricorda che la missione ha rappresentato l'esito di un'iniziativa assunta dal Governo, e prospettata al Parlamento nel mese di giugno 2009 in occasione di un'audizione del Sottosegretario Alfredo Mantica davanti alle Commissioni esteri di Camera e Senato, sul processo di razionalizzazione della rete all'estero. Si ricorda inoltre che il 21 luglio scorso la III Commissione della Camera ha approvato la risoluzione Narducci n. 8-00050 sul medesimo tema, con cui il Governo si è impegnato, tra l'altro, «a promuovere l'informatizzazione destinata al funzionamento del «consolato digitale», e a presentare il progetto complessivo al Parlamento e al CGIE entro il 2009».
La permanenza della delegazione a Bruxelles ha pertanto consentito al Sottosegretario Mantica, assistito dai competenti Uffici dell'Amministrazione degli affari esteri, di illustrare il progetto di servizi consolari a distanza nella sede del Consolato d'Italia, a tal fine individuato come sede ottimale di sperimentazione delle nuove tecnologie in ragione della sua adeguatezza strutturale e, non ultimo, della sua storia quale consolato di riferimento per una delle maggiori comunità italiane all'estero in territorio europeo.
Il sopralluogo è stato brevemente introdotto dal Console d'Italia, Dino Sorrentino, che ha tra l'altro ricordato il primato della sede di Bruxelles nell'avere avviato, nel 1999, il programma di anagrafe consolare e per il rilascio del passaporto digitale.
Il successivo intervento del Sottosegretario Mantica ha consentito di segnalare l'interesse dell'Esecutivo ad instaurare un dialogo permanente con il Parlamento sull'evoluzione del processo di riorganizzazione della rete all'estero nello spirito che ha caratterizzato il percorso di approvazione della citata risoluzione n. 8-00050.
In questo quadro, il sottosegretario Mantica ha manifestato l'impegno del Governo a tenere aggiornato e coinvolto il Parlamento sulle diverse tematiche d'interesse per le comunità degli italiani all'estero. A tal proposito, anche al fine di garantire al dialogo tra Esecutivo e Legislativo un approccio di ampio respiro e

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onnicomprensivo, il sottosegretario ha prospettato l'opportunità di istituire una sede formale di lavoro ed approfondimento conoscitivo sulle questioni oggetto del processo in corso. Ha quindi evidenziato che l'Italia è l'unico Paese europeo ad avere in progetto l'apertura di 200 postazioni, dislocate in tutto il mondo, per il rilascio del passaporto biometrico digitale (che diventeranno operative entro il giugno 2010) e che tale fattore di eccellenza deve essere tenuto in considerazione nella valutazione del processo di riorganizzazione in atto. Non è mancato un accenno critico alla questione delle cosiddette «percezioni consolari», per le quali il nostro Paese registra invece un record negativo rispetto agli altri Paesi europei non avendo proceduto a sostanziali aggiornamenti dal 1993. A tal riguardo, il Sottosegretario ha proposto di trattare anche tale tema, possibilmente nella primavera del prossimo anno e comunque a conclusione dell'esame della legge finanziaria per il 2010, al fine di valutare costi e benefici connessi al mantenimento di bassi costi e di un conseguente elevato numero di utenti. Secondo Mantica, in generale, non vi devono essere dubbi sulla priorità perseguita dall'attuale Governo, e condivisa con la precedente Amministrazione di centrosinistra, relativa al raggiungimento di livelli di efficienza della rete diplomatico-consolare, senza imporre o subire scansioni temporali obbligate e in un clima di dialogo aperto con il Parlamento.
L'illustrazione della filosofia sottesa al servizio consolare a distanza è stata affidata al Capo dell'Unità di Coordinamento della Segreteria Generale del Ministero degli affari esteri, Ministro Pier Luigi Vignali, che ha ricordato come il progetto sia stato avviato nel 2006, anche a seguito del blocco del turn over, per l'urgenza di garantire servizi consolari più rapidi ed efficienti attraverso la creazione di una piattaforma integrata tra le banche dati dei diversi consolati. Tale filosofia ha al suo centro la visione di un consolato «hub» chiamato a consentire all'elevato numero di connazionali all'estero di interagire con la Pubblica Amministrazione italiana senza spostarsi dal proprio luogo di residenza. Attraverso un sistema di registrazione e certificazione individuale l'utente potrà espletare via internet funzioni quali l'avvio di pratiche per l'iscrizione all'AIRE, il pagamento on line di percezioni consolari o il rilascio di certificati e documenti (con successivo invio postale), nonché la comunicazione di rilevanti dati personali. Tale sistema, che si basa su di una piattaforma telematica denominata «Sistema Integrato delle Funzioni Consolari» (SIFC), riguardando la trattazione di dati sensibili, contempla un delicato apparato di misure di sicurezza e, dopo la sperimentazione nel 2009 nelle sedi consolari di Bruxelles, Berna e Monaco di Baviera, diverrà operativo in tutta la rete. Il Sistema è coerente con l'iniziativa coordinata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione chiamata «Reti amiche» ed include in una seconda fase di realizzazione il collegamento telematico dei consolati con l'intera Pubblica Amministrazione (è in fase di realizzazione il collegamento dei consolati con il Casellario Giudiziale, con la Polizia Criminale e con i Comuni per i dati AIRE). La presentazione ha incluso una indicazione analitica delle diverse fasi di attuazione e la presentazione dell'andamento più che positivo dell'allineamento dei dati sulla popolazione residente all'estero tra Anagrafe consolare e Ministero dell'interno.
Dopo una breve prova pratica, condotta dal Vice Capo Servizio per l'Informatica, le comunicazioni e la cifra del Ministero degli affari esteri, consigliere Luigi Ferrari, si è aperto un breve dibattito in cui è intervenuto il Presidente Stefani per esprimere apprezzamento per lo sforzo compiuto dall'Amministrazione degli affari esteri e per segnalare l'opportunità che al doveroso progetto di informatizzazione si accompagni una riflessione di fondo sul core business dei consolati italiani, al fine di stabilire se essi debbano assolvere ad una funzione di supporto alle esigenze delle comunità degli italiani all'estero o se essi debbano piuttosto perseguire l'obiettivo della penetrazione economica delle

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diverse realtà internazionali da parte del sistema Italia. Il Presidente Stefani ha rilevato che la prevalente partecipazione alla missione da parte di parlamentari eletti all'estero è indice di una tendenza a favore della prima funzione e comunque di un carente riconoscimento sul ruolo della rete consolare quale leva di politica estera e di rilancio commerciale dell'Italia.
Dopo l'osservazione del sottosegretario Mantica sul fatto che i consolati italiani assolvono a funzioni diverse a seconda dei contesti e della consistenza delle comunità italiane all'estero, il senatore Bettamio ha quindi richiamato la difficoltà di coinvolgere nel nuovo processo di modernizzazione gli italiani all'estero più anziani, che non hanno confidenza con gli strumenti informatici.
In modo diffuso è intervenuto l'onorevole Narducci che ha riconosciuto l'eccellenza del Ministero degli affari esteri rispetto agli altri settori dell'Amministrazione dello Stato quanto a impiego delle tecnologie ed innovazione. Ha tuttavia osservato che i nuovi strumenti svolgono una funzione preliminare di semplificazione e aumento dell'efficienza nelle procedure amministrative, ma sicuramente non possono eliminare il necessario spostamento dell'utente verso la sede dei consolati: per depositare l'impronta digitale occorre un ufficio che comprensibilmente non può distare centinaia di chilometri o che addirittura implichi la necessità di prendere l'aereo. Inoltre, anche alla luce di quanto evidenziato dal presidente Stefani, la chiusura delle sedi non può avere luogo laddove vi siano forti interessi strategici ed economici per l'Italia. Si deve comunque procedere con gradualità e contemplare, in luogo degli eventuali uffici chiusi, la permanenza di sportelli che garantiscano la continuità dei servizi ed esprimano, per le procedure più delicate come il rilascio dei passaporti, una reale presenza dello Stato. Ancora in merito alla questione sollevata dal presidente Stefani, per l'onorevole Narducci la penetrazione economica nelle diverse realtà non può che trarre benefici dal miglioramento e dalla velocizzazione dei servizi consolari e comunque la tutela degli interessi dell'Italia all'estero non può che avvenire attraverso le persone e le rappresentanze presenti sul territorio.
L'intervento dell'onorevole Fedi si è concentrato sui rischi connessi alle prevedibili difficoltà di comunicazione con gli altri settori dell'Amministrazione statale, con particolare riferimento agli enti locali, attesa la naturale vocazione del Ministero degli affari esteri, a differenza di altri dicasteri, a curare gli aspetti di comunicazione a distanza e di informazione al cittadino. Ha quindi ringraziato il sottosegretario Mantica per l'invito rivolto al Parlamento nella sua interezza ad occuparsi di tali questioni, che destano l'interesse non dei soli parlamentari eletti all'estero. Ha infine auspicato che il processo di riorganizzazione della rete sia assistito da adeguate garanzie finanziarie, da innovazione e da personale formato all'importante compito, sottolineando l'importanza di un confronto serrato e franco tra Camera e Senato su tali temi.
Il contributo del senatore Micheloni è consistito nella presa d'atto della funzionalità del nuovo strumento informatico e nell'auspicio dell'abbandono di un certo approccio conflittuale tra Governo e parlamentari eletti all'estero sulle questioni relative alla rete all'estero. Il senatore Micheloni ha incoraggiato il superamento del pregiudizio che vede nei parlamentari eletti all'estero i difensori di istanze superate, riconducibili alle prime comunità di lavoratori italiani emigrati all'estero. Quanto al nuovo servizio consolare a distanza, a suo giudizio esso rivela la contraddittorietà del processo di chiusura delle sedi all'estero in quanto sembra promuovere la moltiplicazione delle sedi presso le quali saranno disponibili le postazioni informatiche, i cosiddetti «totem», per la consultazione del SIFC. A tal proposito, ha infine suggerito di considerare i patronati quali rete di supporto al progetto del MAE, considerata la loro capillare presenza sul territorio.
L'onorevole Porta si è associato alla preoccupazione dei colleghi sulle criticità del sistema rispetto alle aree territoriali

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più vaste e ha proposto che gli omologhi organi parlamentari rappresentativi delle prerogative degli italiani all'estero possano individuare tempi e modi per un proficuo confronto. Analogamente ha fatto il senatore Giordano, portando il saluto del presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, senatore Firrarello, impossibilitato a partecipare alla missione per motivi di salute. Il senatore Giordano ha fatto presente l'esigenza di garantire per anziani e indigenti la fruibilità dei servizi consolari secondo le modalità ordinarie.
La questione pensionistica è stata affrontata dal presidente del Comitato permanente sugli italiani all'estero della Camera, onorevole Marco Zacchera, che ha suggerito al Governo l'attivazione di un collegamento con i dati dell'INPS al fine di far conseguire al nuovo sistema la dovuta completezza funzionale. Condividendo l'impostazione del servizio consolare a distanza, ha augurato che esso sia reso operativo avendo cura dei dettagli e in tempi rapidi. In merito al ruolo dei patronati, in disaccordo con il senatore Micheloni, ha auspicato che il nuovo sistema contribuisca a ricollocare i consolati al centro del sistema informativo, con effetti virtuosi anche in termini di spesa.
Replicando ai diversi interventi, il Sottosegretario Mantica ha accolto le sollecitazioni dei parlamentari che potranno essere attuate nelle prossime fasi di realizzazione del progetto. Pur confermando la piena disponibilità ad accogliere rilievi e suggerimenti ha espresso perplessità rispetto alle proposte emerse che chiamano in causa Amministrazioni diverse dalla Farnesina, quali l'INPS o l'Agenzia delle entrate, per le quali non sarebbe da parte sua corretto assumere impegni. Quanto al possibile coinvolgimento di reti di supporto per la diffusione delle postazioni informatiche, il Sottosegretario ha sottolineato la necessità di installare i terminali del nuovo sistema esclusivamente presso strutture riconducibili al Ministero degli affari esteri, considerata la sensibilità dei dati che il sistema custodirà. Nell'auspicare infine un rapporto stretto e costruttivo con il Parlamento, ha ricordato la recente inaugurazione del Museo nazionale dell'emigrazione a Roma riconfermando la vicinanza dell'Esecutivo alle comunità dei connazionali all'estero.
La missione è quindi proseguita in una visita degli Uffici del Consolato e in una successiva conferenza stampa alla quale hanno preso parte per la Camera dei deputati il vicepresidente della III Commissione, Franco Narducci, e il Presidente del Comitato permanente sugli italiani all'estero, Marco Zacchera, e per il Senato i senatori Claudio Micheloni e Giampaolo Bettamio.

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ALLEGATO 2

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

EMENDAMENTI

ART. 2.

Dopo il comma 24, aggiungere il seguente:
24-bis. Si autorizza la spesa di 300 mila euro a favore del Comitato atlantico italiano per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

Conseguentemente alla Tabella A, voce Ministero dello sviluppo economico apportare le seguenti variazioni:
2010: - 300;
2011: - 300.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce Ministero dell'interno apportare le seguenti variazioni:
2012: - 300.
2936/III/2. 1. Biancofiore, Antonione.
(Inammissibile)

Dopo il comma 5, inserire i seguenti:
5-bis. Per i soggetti non residenti, le detrazioni per carichi di famiglia di cui all'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, spettano, per gli anni 2010, 2011 e 2012, a condizione che gli stessi dimostrino, con idonea documentazione, individuata con apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, che le persone alle quali tali detrazioni si riferiscono non possiedano un reddito complessivo superiore, al lordo degli oneri deducibili, al limite di cui al suddetto articolo 12, comma 2, compresi i redditi prodotti fuori dal territorio dello Stato, e di non godere, nel paese di residenza, di alcun beneficio fiscale connesso ai carichi familiari.
5-ter. Al comma 3 dell'articolo 24 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, l'ultimo periodo è soppresso.

Conseguentemente, dopo il comma 55 del medesimo articolo, aggiungere il seguente:
55-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2010, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono aumentate le aliquote di cui all'allegato I del Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relativa sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, relative alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all'alcol etilico, al fine di assicurare un maggior gettito complessivo pari a 110 milioni di euro annui.
2936/III/2. 2. Fedi, Narducci, Bucchino.

Dopo il comma 5, inserire i seguenti:
5-bis. A decorrere dall'anno 2010 sono escluse dall'imposta comunale sugli immobili di cui al decreto legislativo n. 504 del 1992 e successive modificazioni, le

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unità immobiliari possedute in Italia, a titolo di proprietà o usufrutto, dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato ed equiparate ad abitazione principale ai sensi del comma 4-ter dell'articolo 1 del decreto-legge 23 gennaio 1993 n. 16, convertito dalla legge 24 marzo 1993, n. 75, a condizione che non risultino locate e ad eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9 per le quali continua ad applicarsi la detrazione prevista dall'articolo 8, commi 2 e 3, del citato decreto n. 504 del 1992.

Conseguentemente, dopo il comma 55 del medesimo articolo, aggiungere il seguente:
55-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2010, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono aumentate le aliquote di cui all'allegato I del Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relativa sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, relative alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all'alcol etilico, al fine di assicurare un maggior gettito complessivo pari a 110 milioni di euro annui.
2936/III/2. 3. Narducci, Fedi, Bucchino.

Dopo il comma 32, aggiungere il seguente:
32-bis. Al fine di garantire il contributo dello Stato al finanziamento del Fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria, sono stanziati 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere infine le seguenti parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.
2936/III/2. 4. Barbi, Maran, Fassino, Pistelli, Parisi, Tempestini, Corsini, Narducci, Fedi, Mecacci, Mogherini Rebesani, Sarubbi, Touadi.

Dopo il comma 32, aggiungere il seguente:
32-bis. Allo scopo di conseguire gli impegni internazionali assunti dall'Italia, volti a realizzare gli Obiettivi del Millennio fissati dalle Nazioni Unite e gli impegni assunti al G8 di Gleneagles che prevedono di destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo almeno lo 0,51 per cento del proprio PIL entro il 2010 e lo 0,7 per cento entro il 2015, nonché ad attuare gli impegni promossi dalla Presidenza italiana del G8 nel luglio 2009 e assunti ne «L'Aquila Joint Statement on Global Food Security», sono stanziati 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011, 2012.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere infine le seguenti parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, alla voce Ministero dell'economia e delle finanze, sono ridotti proporzionalmente per il triennio 2010-2012, con esclusione delle missioni «Soccorso civile» e «L'Italia in Europa e nel mondo», per l'importo complessivo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.
2936/III/2. 5. Quartiani, Touadi, Sarubbi, Mogherini Rebesani, Barbi, Maran, Pistelli, Parisi, Tempestini, Corsini, Narducci, Fedi.

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TABELLA A

Alla Tabella A, voce Ministero degli affari esteri, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 1.000;
2011: + 1.000;
2012: + 1.000.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce Ministero dello sviluppo economico, apportare le seguenti variazioni:
2010: - 1.000;
2011: - 1.000.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze apportare le seguenti variazioni:
2012: - 1.000.
2936/III/Tab. A. 1. Rosato, Maran.

TABELLA C

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale», legge n. 549 del 1995, articolo 1 comma 43 - Contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi apportare le seguenti variazioni:
2010: + 300;
2011: + 300;
2012: + 300.

Conseguentemente alla tabella A, voce Ministero dello sviluppo economico, apportare le seguenti variazioni:
2010: - 300;
2011: - 300.

Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'interno apportare le seguenti variazioni:
2012: - 300.
2936/III/Tab. C. 1. Biancofiore, Antonione.

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali», legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987 - Stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 200.000;
2011: + 200.000;
2012: + 200.000.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere le parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, alla voce Ministero dell'economia e delle finanze, sono ridotti proporzionalmente per il triennio 2010-2012, con esclusione delle missioni «Soccorso civile» e «L'Italia in Europa e nel mondo», per l'importo complessivo di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.
2936/III/Tab C. 2. Maran, Fassino, Pistelli, Parisi, Tempestini, Corsini, Barbi, Narducci, Fedi, Mecacci, Duilio, Quartiani, Mogherini Rebesani, Sarubbi, Touadi.

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale», legge n. 960 del 1982, Rifinanziamento della legge 14 marzo 1977, n. 73 concernente la ratifica degli accordi di Osimo tra l'Italia e la Jugoslavia, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 2.500;
2011: + 2.500;
2012: + 2.500.

Conseguentemente alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione allo sviluppo e

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gestione sfide globali», legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987 - Stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti variazioni:
2010: - 2.500;
2011: - 2.500;
2012: - 2.500.
2936/III/Tab. C. 3. Di Biagio, Picchi, Angeli, Berardi.

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali», legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987 - Stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 45.000;
2011: + 45.000;
2012: + 45.000.

Conseguentemente, alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale», legge n. 549 del 1995, articolo 1 comma 43 - contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 5.000;
2011: + 5.000;
2012: + 5.000.

Conseguentemente, dopo il comma 55, aggiungere il seguente:
55-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2010 la tassa sui superalcolici del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 è aumentata del 10 per cento.
2936/III/Tab. C. 4. Touadi, Sarubbi, Mogherini Rebesani, Barbi, Maran, Parisi, Tempestini, Corsini, Narducci, Fedi, Mecacci.

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali», legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987 - Stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 110.000;
2011: + 110.000;
2012: + 110.000.

Conseguentemente dopo il comma 55, aggiungere il seguente:
55-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2010, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono aumentate le aliquote di cui all'allegato I del Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relativa sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, relative alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all'alcol etilico, al fine di assicurare un maggior gettito complessivo pari a 110 milioni di euro annui.
2936/III/Tab. C. 5. Sarubbi, Touadi, Mogherini Rebesani, Barbi, Maran, Pistelli, Parisi, Tempestini, Corsini, Narducci, Fedi.

Alla Tabella C, voce Ministero degli affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale», legge n. 549 del 1995, articolo 1 comma 43 - Contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, apportare le seguenti variazioni:
2010: + 400;
2011: + 400;
2012: + 400.

Conseguentemente, all'articolo 3, comma 2, aggiungere infine le seguenti parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di

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parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, i cui stanziamenti sono iscritti in bilancio come spese rimodulabili, alla voce Ministero dell'economia e delle finanze, sono ridotti proporzionalmente per il triennio 2010-2012, con esclusione delle missioni «Soccorso civile» e «L'Italia in Europa e nel mondo», per l'importo complessivo di 400 mila euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.
2936/III/Tab. C. 6. Narducci, Fedi, Porta, Maran, Barbi, Corsini.

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ALLEGATO 3

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazioni C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato)

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l'anno finanziario 2010.

EMENDAMENTI

TABELLA 6

Allo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Informazione, promozione culturale, scientifica e dell'immagine del Paese all'estero», u.p.b. 1.7.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
2937/III/Tab. 6. 1. Rosato, Maran.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», u.p.b 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
2937/III/Tab. 6. 2. Garavini, Porta, Gianni Farina, Bucchino.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Informazione, promozione culturale, scientifica e dell'immagine del paese all'estero», u.p.b 1.7.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
2937/III/Tab. 6. 3. Porta, Garavini, Gianni Farina, Bucchino.

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Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Informazione, promozione culturale, scientifica e dell'immagine del paese all'estero », u.p.b 1.7.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 56.000;
CS: + 56.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 56.000;
CS: - 56.000.
2937/III/Tab. 6. 4. Gianni Farina, Porta, Garavini, Bucchino.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 6.000.000;
CS: + 6.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 6.000.000;
CS: - 6.000.000.
2937/III/Tab. 6. 5. Fedi, Narducci, Bucchino.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 4.000.000;
CS: + 4.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 4.000.000;
CS: - 4.000.000.
2937/III/Tab. 6. 6. Narducci, Fedi, Bucchino.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 24.1.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
2937/III/Tab. 6. 7. Fedi, Narducci, Bucchino.

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Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», u.p.b. 1.6.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 3.000.000;
CS: + 3.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri, missione «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche», programma «Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche», u.p.b. 2.2.1 - Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 3.000.000;
CS: - 3.000.000.
2937/III/Tab. 6. 8. Di Biagio, Picchi, Angeli, Berardi.

Allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri missione «L'Italia in Europa e nel mondo», programma «Cooperazione in materia culturale », u.p.b 4.1.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, missione «Tutela della salute », programma «Prevenzione ed assistenza veterinaria », u.p.b. 3.3.2 - Interventi, apportare le seguenti variazioni:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000.
2937/III/Tab. 6. 9. Di Biagio, Picchi, Angeli, Berardi.

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ALLEGATO 4

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazioni C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l'anno finanziario 2010.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,
considerata la proiezione internazionale dell'Italia in sede sia multilaterale che bilaterale che pone il sistema-paese nelle condizioni di dover adempiere adeguatamente agli obblighi internazionali derivanti dall'essere Stato fondatore dell'Unione europea, Paese del G8, uno dei principali contributori delle Nazioni Unite;
sottolineata la responsabilità che l'Italia si è assunta partecipando alle missioni internazionali per la stabilizzazione delle aree di crisi;
richiamata la diffusione degli italiani nel mondo che hanno reso universale la cultura nazionale ed oggi costituiscono una rete ideale di riferimento,

impegna il Governo:

a reperire, nell'ambito del gettito derivante dallo «scudo fiscale», le risorse finanziarie necessarie alla ratifica degli accordi internazionali ritenuti prioritari e ad accrescere il livello del contributo italiano al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
a ridotare il Fondo per le missioni internazionali al fine di consentire la programmazione annuale dei relativi interventi militari e civili;
a promuovere, coinvolgendo le collettività italiane all'estero, la promozione della lingua, della cultura e dell'economia italiana.
0/2936/III/1.Antonione, Biancofiore, Boniver, Nirenstein, Repetti, Pianetta, Renato Farina, Torazzi, Allasia, D'Amico.

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ALLEGATO 5

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazioni C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l'anno finanziario 2010.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminati il disegno di legge finanziaria per il 2010 e il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale 2010-2012 e relativa nota di variazione;
esaminata, altresì la Tabella n. 6, recante lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri;
evidenziata la necessità che siano messe a disposizione per il 2010 le risorse necessarie per procedere alla ratifica dei circa sessanta accordi internazionali considerati prioritari per la politica estera italiana, che comporterebbero l'assegnazione di circa 50 milioni di euro al Ministero degli affari esteri nell'ambito della Tabella A della legge finanziaria;
sottolineata l'opportunità di incrementare le risorse a favore della cooperazione allo sviluppo, nell'ottica del conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, anche alla luce della Dichiarazione finale del G8 dell'Aquila;
condivisa l'esigenza che il Ministero degli affari esteri sia messo nelle condizioni di contribuire nel prossimo anno alla formazione del Servizio europeo per l'azione esterna, istituito dal Trattato di Lisbona, procedendo senza indugio al reclutamento ordinario e straordinario del personale diplomatico;
sollecitato il rifinanziamento degli interventi in favore delle comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia e della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia, nonché degli interventi in favore delle collettività italiane all'estero, anche con riferimento al contributo all'attività della Società Dante Alighieri

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 6

Legge finanziaria per l'anno 2010 (C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

Bilancio dello Stato per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (C. 2937 Governo, e relativa nota di variazioni C. 2937-bis Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l'anno finanziario 2010.

RELAZIONE DI MINORANZA

La III Commissione (Affari esteri e comunitari)
esaminati per le parti di propria competenza il disegno di legge n. 2936 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)» e il disegno di legge n. 2937 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012» e relativa Nota di variazione n. 2937-bis,
premesso che:
in sede di esame del DPEF 2010-2012 il Ministro Tremonti ha affermato che il Governo, per contrastare la crisi con le manovre 2009 e 2010, ha organizzato la politica economica su tre linee fondamentali: la finanza pubblica, la tenuta della struttura sociale, il credito alle imprese e la conservazione della struttura produttiva;
ad una attenta considerazione emerge che la gestione di bilancio e i provvedimenti anticrisi hanno avuto effetti perversi sullo stato dei conti pubblici e della nostra economia;
nel corso della legislatura sono apparsi evidenti le difficoltà previsionali e la sottovalutazione della gravità della crisi economica e finanziaria da parte del Governo: all'inizio della legislatura (giugno 2008) nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2013 indicava per il 2009 un PIL in crescita dello 0,9 per cento; nonostante la lunga sequenza di rettifiche in negativo di tali previsioni - a febbraio 2009, con l'aggiornamento del Programma di stabilità sono stati rivisti al ribasso tutti gli indicatori economici, riportando per la prima volta un dato negativo sulla crescita per il 2008 (-0,6 per cento) e per il 2009 (-2 per cento), ben al di sotto della media dell'Area euro - il Governo nella Nota di aggiornamento al DPEF 2010-2013 e nella Relazione previsionale e programmatica 2010 presentati dopo la pausa estiva, ha aggiornato in positivo le stime di crescita del PIL di quattro decimi di punto per il 2009 (da -5,2 per cento a -4,8 per cento) valori comunque migliori di quelli indicati a settembre 2009 dall'OCSE (Interim Assessment) e dalla Commissione UE (Interim Forecast); secondo la Commissione, in particolare, la contrazione del PIL 2009 in Italia, pari a -5,0 per cento, si mantiene di un punto percentuale al di sopra della media europea;
in particolare la strategia anticrisi dei provvedimenti adottati tra la fine del

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2008 ed i primi mesi del 2009 appare, con chiara evidenza, «troppo poco, troppo tardi»;
la capacità previsionale del Governo appare inadeguata anche rispetto ai due principali obiettivi di finanza pubblica considerati dalla UE indicatori di tendenziale equilibrio nella gestione delle risorse pubbliche: l' indebitamento netto e il debito pubblico misurati in rapporto al PIL; l'ISTAT stima per il 2009 un indebitamento al 4,6 per cento del PIL; per gli anni successivi l'istituto di statistica ritiene che non possa scendere al di sotto del 4 per cento (4,6 per cento nel 2010 e 4,3 per cento nel 2011); molto negativo il trend del rapporto debito pubblico/PIL: tra il 2008 (105,8 per cento) e il 2009 (115,3 per cento) è aumentato di 9,5 punti percentuali; si prevede un ulteriore deterioramento di tale rapporto, che dovrebbe toccare il 118,2 per cento nel 2010; solo a partire dal 2011 si inizierà ad invertire la tendenza, con un progressivo, ma limitato miglioramento nel 2012 e 2013;
l'avanzo primario in rapporto al PIL - essenziale per sostenere la spesa per il servizio del debito - è cresciuto costantemente dal 2,1 per cento del 1994 al 6,7 per cento del 1997; in seguito ha iniziato a contrarsi ogni anno, fino a raggiungere lo 0,4 per cento nel 2006; il Governo Prodi, con una terapia «d'urto» lo aveva riportato al 2,6 per cento nel 2007; la previsione, forse ottimistica, del Governo Berlusconi è che l'avanzo 2009 precipiti a -0,4 per cento del Pil; questo significa che l'avanzo primario, di 50 miliardi nel 2007, sarà pari a 5,6 miliardi di euro alla fine del 2009;
per le entrate le prospettive non sono incoraggianti: queste si ridurranno dell'1,4 per cento in termini nominali, per la prima volta negli ultimi cinquant'anni; secondo l'ISAE, intervenuto in audizione sulla Finanziaria in Senato, le entrate crescono (dal 46,6 per cento al 47 per cento del Pil) ma solo per la componente una tantum; la caduta del gettito è dovuta non solo alla forte contrazione del gettito dell'IVA (-9,5 per cento) nei primi nove mesi dell'anno ma, come ha puntualizzato Bankitalia nel corso dell'audizione sulla Finanziaria in Senato, «non si può escludere un intensificarsi del fenomeno dell'evasione»; e a proposito dello scudo: «può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro»; la politica del Governo ha dunque molto attenuato la «tax compliance» dei contribuenti, determinando anche una netta riduzione del reddito dichiarato ed emerso;
le spese «primarie» crescono dal 44,1 al 47,5 per cento del Pil: l'incremento della spesa corrente primaria, determinato, secondo il Governo, «dalle misure a sostegno dell'economia» contrasta con quanto affermato dal Governo, che più volte si è fregiato del merito di aver varato provvedimenti anticrisi «non espansivi, senza effetti finanziari «netti» che in alcuni casi hanno determinato miglioramento dei saldi di finanza pubblica»;
la Finanziaria 2010 anticipa alcune norme della riforma della contabilità: in particolare, non sono più incluse, rispetto alla disciplina ora vigente, le norme che implicano aumenti di spesa o riduzioni di entrata finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia; si mette così a regime la disciplina transitoria introdotta per l'esercizio finanziario 2009 dall'articolo 1, comma 1-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, la cui applicazione è stata estesa alla legge finanziaria per il 2010 dall'articolo 23, comma 21-ter, del decreto-legge n. 78 del 2009 collegato alla manovra;
tale misura non è «eccezionale» e «transitoria» e giustificata dalla strategia di prudenza fiscale del Governo per la politica di bilancio per il triennio «in attesa di un più netto consolidarsi della ripresa economica e, comunque, in attesa di una exit strategy (dalla crisi) che sarà definita in sede europea» ma, poiché è stata integralmente recepita dalla proposta di legge in materia di legge di contabilità

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e finanza pubblica approvata in seconda lettura, con modificazioni, dalla Camera l'11 novembre scorso, è una norma tale da pregiudicare tutte le politiche di sviluppo da adottare nei prossimi anni che il Governo intende introdurre «a regime» nella manovra di finanza pubblica; da tale quadro normativo deriva infatti che la legge finanziaria per il 2010 - così come quelle degli anni successivi - non possano più contenere disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia;
considerato che:
la crisi occupazionale in Italia è molto grave: le stime Ocse prevedono una crescita del tasso di disoccupazione dal 6,7 per cento del 2008 al 10,5 per cento nel 2010, con la perdita di 1,1 milioni di posti di lavoro;
sono circa un milione i lavoratori in Cassa integrazione; le imprese che nel 2009 faranno ricorso agli ammortizzatori in deroga sono circa 36.000; da gennaio ad agosto del 2009 i decreti di Cassa integrazione straordinaria interessano 1.779 aziende e 2.552 siti produttivi (oltre il 60 per cento per crisi aziendali), senza considerare i lavoratori delle piccolissime imprese e i parasubordinati che non hanno nessun ammortizzatore sociale: nel secondo trimestre del 2009 - avverte il Bollettino di Bankitalia di ottobre - si stima una flessione di 300mila lavoratori «precari», soprattutto giovani;
sul fronte delle politiche del lavoro, la Finanziaria 2010 ben rappresenta la «doppia morale» del Governo Berlusconi: poiché per il rinnovo dei contratti pubblici, non sono previsti stanziamenti adeguati, questo risulta, di fatto, condizionato alle entrate da scudo fiscale;
il Bollettino di Bankitalia di Ottobre segnala che alla caduta della produttività si accompagna un costo del lavoro in crescita del 5,4 per cento, anche dopo l'esame del Senato in Finanziaria non sono previsti interventi per contenere la pressione fiscale, in particolare sul lavoro dipendente;
quanto al Mezzogiorno, come ha sottolineato la Svimez, in Italia il finanziamento degli interventi anticrisi è stato assicurato principalmente mediante tagli, riprogrammazioni e riallocazioni delle risorse nazionali finalizzate allo sviluppo del Mezzogiorno, presenti nel Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS); il volume delle risorse FAS mobilitato prima per il finanziamento di interventi di carattere emergenziale e, successivamente, per misure anticrisi è ingente: tali fondi pur formalmente vincolati per legge, di fatto sono stati successivamente utilizzati per finalità specifiche non condizionate a particolari destinazioni territoriali; emerge, dunque, con evidenza, una configurazione di «non neutralità» delle crisi che rischia di dare luogo ad una tendenza alla redistribuzione delle risorse a favore delle aree più forti; la forte penalizzazione subita dal Mezzogiorno è riconducibile al sostanziale azzeramento degli interventi destinati alla riduzione degli squilibri territoriali;
l'Italia, sicuramente colpita sul versante dell'export dalla crisi del commercio mondiale, è tuttora la seconda manifattura d'Europa dopo la Germania, il che dimostra che l'Italia ha - nonostante tutto - un sistema produttivo solido, che sta affrontando la crisi senza il sostegno delle necessarie politiche anticicliche; in audizione al Senato sulla manovra di bilancio le Associazioni imprenditoriali hanno sottolineato che la manovra 2010 non contiene nuove misure di politica economica e industriale, se non per piccoli aggiustamenti finanziari;
l'avvio e il consolidamento delle misure anticicliche non può essere rinviato e, soprattutto, non può dipendere da incerte risorse derivanti da misure di fiscalità straordinaria come lo scudo fiscale; l'intero sistema economico e sociale e la struttura produttiva, pressati dalla crisi, chiedono certezze;
la strategia del Governo di rientro dal deficit e dal debito e di contrasto alla crisi («tentative recovery») appare ancora del tutto inadeguata alla gravità della crisi

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e a contrastare i suoi effetti sul sistema produttivo, sui lavoratori, sulle famiglie, sugli enti territoriali gravati da crescenti e pressanti responsabilità amministrative senza risorse;
per quanto riguarda le parti di competenza della III Commissione:
preliminarmente, occorre rilevare che alle esigenze di politica estera dell'Italia viene destinata una percentuale pari al solo 0,4 per cento della spesa complessiva dello Stato; ciò testimonia di una preoccupante inadeguatezza degli stanziamenti finanziari assegnati al Ministero degli Affari Esteri rispetto ai compiti e ai servizi all'estero che esso è chiamato a fornire, nonché del peso che il Governo assegna alla politica estera italiana, soprattutto in confronto a ciò che avviene negli altri Paesi europei, dove i dati sono sensibilmente differenti;
rispetto alle previsioni assestate per il 2009, gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del Ministero Affari Esteri a legislazione vigente fanno registrare una diminuzione complessiva di oltre 89 milioni di euro, che si aggiunge a quella assai consistente - circa 500 milioni - operata l'anno passato, che rende difficile addirittura la ordinaria attività del Ministero;
come già è avvenuto per il 2009, con i fondi stanziati sarà molto arduo nel 2010 non solamente garantire il funzionamento della rete diplomatico-consolare e il livello dei servizi forniti ai cittadini e alle imprese italiane all'estero, ma sarà anche assai difficile adempiere alle obbligazioni conseguenti agli accordi internazionali ed agli impegni contratti a livello internazionale dal nostro Paese;
lo stato di previsione del Ministero degli Affari Esteri si articola attorno a tre Missioni: L'Italia in Europa e nel mondo; Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche; Fondi da ripartire; per quanto riguarda la distribuzione delle risorse tra le Missioni, col passare del tempo progressivamente si è privilegiata la prima, ovvero «l'Italia in Europa e nel mondo», in particolare i Programmi di Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale, Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali, e Informazione, promozione culturale, scientifica e dell'immagine del Paese all'estero;
il Programma Cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali ha subìto una riduzione di ulteriori 38 milioni di euro (quasi totalmente sottratti agli interventi nel settore della cooperazione) nel 2010, dopo aver visto dimezzare nel 2009 lo stanziamento da oltre 700 a circa 350 milioni di euro; ciò a fronte di una serie di impegni contratti dal nostro Paese sul piano internazionale, in particolare relativamente alla lotta alla povertà globale e al rispetto degli Obiettivi del Millennio, a seguito dei quali l'Italia avrebbe dovuto gradualmente elevare gli stanziamenti a favore della cooperazione ad una percentuale eguale allo 0,7 per cento del PIL, quando al contrario si è avuta un'ulteriore diminuzione degli stanziamenti rispetto al passato, da un già insufficiente 0,22 per cento del PIL ad una percentuale inferiore allo 0,15 per cento;
il gap tra gli impegni internazionali e le risorse destinate a tale scopo si è manifestata nella riduzione di oltre 23 milioni di euro ai contributi volontari e finalizzati alle organizzazioni internazionali, Banche e Fondi di sviluppo impegnati nella cooperazione; nella diminuzione di oltre 18 milioni di euro dei finanziamenti finalizzati alla fornitura e costruzione di impianti, alle infrastrutture, attrezzature e servizi, ad interventi in materia di ricerca scientifica e tecnologica, o attinenti l'elaborazione di studi e progettazione; sono stati infine ridotti di oltre 1 milione e mezzo di euro i finanziamenti a titolo gratuito per l'attuazione di singoli programmi ed interventi tesi a fronteggiare casi di calamità, denutrizione e carenze igienico sanitarie;
dal disegno di legge originario del governo risultava azzerato il Fondo per lo

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sminamento umanitario, che pure era stato rifinanziato con un milione di euro dalla legge n. 108 del 2009 recante Proroga delle missioni internazionali, e sul quale l'Italia aveva assunto precisi impegni, e solo grazie all'approvazione di un emendamento presentato dal PD al Senato risulta essere rifinanziato il suddetto Fondo per 1 milione di euro (Tab. 6 - Missione «L'Italia in Europa e nel mondo», Programma «Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali»- cap. 2210);
si è avuta una riduzione complessiva di oltre 2 milioni di euro anche nel campo della cooperazione economica, finanziaria e tecnologica;
nel Programma relativo alla cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale, sono stati operati tagli alle spese destinate alla tutela degli interessi italiani e per la sicurezza degli italiani all'estero in emergenza (circa 6 milioni di euro), nonché alla Direzione generale per la cooperazione politica multilaterale ed i diritti umani;
è soppresso lo stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per la partecipazione dell'Italia ai fondi fiduciari della Nato;
alla Direzione generale per i Paesi dell'Europa, sono state tolte risorse nell'ordine dei 6 milioni di euro;
riguardo i fondi destinati al Programma «Integrazione europea», viene ridotto il finanziamento italiano allo sviluppo della Politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea (PESC), nonché azzerati i fondi per la partecipazione italiane alle iniziative della Politica europea di Sicurezza e Difesa (PESD);
per quanto riguarda gli interventi in favore delle comunità italiane nel mondo, essi sono stati gravemente penalizzati; infatti, nel Programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali», si è avuta infatti una riduzione complessiva degli stanziamenti dell'ordine di 21 milioni di euro, in particolare sul versante della Direzione generale degli italiani all'estero e politiche migratorie; ad esempio sono stati ridotti i contributi agli organismi istituzionali di rappresentanza degli italiani all'estero che garantiscono il collegamento tra le comunità emigrate e l'Italia, quali i COMITES; sono state ridotte le spese dirette alla tutela ed assistenza dei connazionali e delle collettività italiane all'estero, e dei cittadini dell'Unione europea nei paesi terzi;
ai Servizi istituzionali e generali del Ministero erano assegnati nel 2009 oltre 229 milioni di euro, ridotti a 91 milioni per il 2010;
si rileva che sono presenti in Tabella A della finanziaria, con riferimento al MAE, accantonamenti di 9mila euro per il 2010, 22mila euro per il 2011 e 50mila euro per il 2012, destinati alla ratifica della Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo e alla ratifica dell'Accordo tra Italia e Emirati Arabi Uniti relativo alla cooperazione nel campo della difesa; tuttavia, questione assai grave, non sono presenti gli accantonamenti necessari per procedere a tutte le altre ratifiche - circa 60 accordi bilaterali e multilaterali di natura prioritaria sottoscritti dall'Italia - per un importo complessivo, nel 2010, dell'ordine di circa 47 milioni di Euro;
infine, si evidenzia che il disegno di legge finanziaria per il triennio 2010-2012 non prevede alcun finanziamento per le Fondo Missioni Internazionali. A partire dal 2003 e fino al 2007 le missioni internazionali sono state finanziate attraverso il suddetto fondo, dando luogo ad una programmazione triennale e stabile. Alla fine del 2009 questo impegno scade e la finanziaria per gli anni 2010-2012 ha cancellato il consueto rifinanziamento. Qui rileva non tanto una questione quantitativa - per le singole missioni si troveranno di volta in volta i finanziamenti necessari, in particolare mediante il decreto-legge sulle missioni internazionali - quanto un'importante opzione politica. La scelta indica che le missioni internazionali e la

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nostra presenza militare, invece di essere valutate sulla base di un'analisi politica realistica della situazione e degli impegni assunti dall'Italia, sarà valutata sulla base delle disponibilità contingenti che la Ragioneria dello Stato e il Ministero dell'economia e delle finanze indicherà di volta in volta e ciò non potrà certo giovare all'immagine del nostro Paese all'estero, soprattutto nell'ambito di quegli organismi internazionali che governano le missioni internazionali in cui le nostre forze militari sono particolarmente impegnate,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Maran, Fassino, Pistelli, Narducci, Tempestini, Corsini, Barbi, Fedi, Mecacci.

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ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-02144 Stefani: Sulla protezione internazionale dei luoghi sacri ortodossi in Kosovo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il Governo segue con particolare attenzione la questione evocata.
Abbiamo registrato con piacere gli ultimi, positivi sviluppi del quadro politico e di sicurezza nella regione. La demarcazione delle frontiere kosovaro-macedoni e la conclusione dell'accordo Serbia EULEX, hanno contribuito ad un allentamento della tensione in Kosovo e auspichiamo che questi segnali di distensione vengano confermati e si rafforzino.
Stiamo registrando sul terreno anche significativi progressi sotto il profilo della sicurezza. Un importante passo in avanti, in questo senso, è stata l'istituzione delle forze di sicurezza kosovare, la cui capacità operativa iniziale è stata raggiunta nel settembre scorso.
Questi sviluppi consentono di proseguire sulla strada tracciata dai Ministri della Difesa l'11 ed il 12 giugno 2009 con la decisione di avviare una graduale riconfigurazione di KFOR in direzione di una presenza cosiddetta «di deterrenza».
I comandi militari della NATO hanno avviato la prima fase (Transition Gate One) del piano che porterà ad una graduale riduzione di KFOR nel corso del prossimo anno. La prima riduzione degli organici di KFOR dovrà essere portata a termine entro la fine del gennaio 2010. Nei mesi successivi - sempre che le condizioni politiche generali e di sicurezza rimangano stabili - sono previste ulteriori riduzioni fino al raggiungimento del livello di presenza minima della missione militare della NATO nel Paese.
Tale processo di progressiva riduzione degli organici riguarderà - proporzionalmente a quanto faranno gli altri paesi alleati e partner - anche il contingente italiano in KFOR.
Ciò non significa, tuttavia, che il livello di attenzione del nostro Paese nei confronti delle problematiche della regione si sia ridotto: tutt'altro. Come ho appena segnalato, la graduale riduzione dell'impegno nostro e della comunità internazionale procede infatti di pari passo con la stabilizzazione delle condizioni politiche generali e di sicurezza.
Continueremo naturalmente a monitorare con la massima attenzione gli sviluppi sul terreno. È un impegno che il Governo ha confermato anche in occasione del recente Vertice Italia-Serbia (13 novembre) ribadendo l'intenzione di continuare a conferire massima attenzione - in coordinamento con gli alleati e i partner che contribuiscono alla missione KFOR - al mantenimento della sicurezza nelle aree a maggioranza serba e dove sono ubicati i siti religiosi.

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ALLEGATO 8

Interrogazione n. 5-02143 Migliori: Sui minorenni georgiani sequestrati al confine amministrativo con l'Ossezia del Sud.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Nelle ultime settimane, si sono succeduti incidenti riguardanti cittadini georgiani fermati all'attraversamento della linea amministrativa fra la Georgia e la regione secessionista dell'Ossezia del Sud.
Il caso di sedici cittadini georgiani detenuti, lo scorso ottobre, a seguito di sconfinamento in tale regione è stato risolto grazie all'azione della missione europea EUMM, come riconosciuto dal Ministero dell'Interno georgiano, che ha espresso la propria gratitudine nei confronti dei rappresentanti della Missione per il successo della loro azione negoziale.
A pochi giorni da tale rilascio, il 4 novembre, sono stati arrestati quattro minorenni georgiani, di età compresa fra i 14 e i 17 anni, con l'accusa di preparare azioni terroristiche. Secondo la versione diramata da Tskhinvali, i quattro avrebbero avuto con sé granate ed esplosivi.
In considerazione dell'operato di EUMM e degli specifici strumenti a disposizione, quali il meccanismo di risposta agli incidenti, gli Stati membri dell'Unione hanno adottato, lo scorso 12 novembre, su proposta della Presidenza svedese, una Dichiarazione dai contenuti molto chiari ed inequivocabili.
Nella Dichiarazione, l'Unione europea esprime la propria profonda preoccupazione riguardo l'arresto dei quattro minorenni e chiede con urgenza un rapido rilascio di tutti i detenuti. Fa inoltre riferimento ai diritti specifici dei minorenni secondo gli standard nazionali, in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo e sollecita la parti ad affrontare tali questioni all'interno dei meccanismi esistenti, in particolare i buoni uffici della EUMM e il meccanismo di prevenzione e risposta agli incidenti. L'Unione europea conferma altresì il pieno rispetto per la sovranità della Georgia e l'integrità territoriale all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti.
L'Italia ha aderito al passo comune europeo come ricordato dall'onorevole Interrogante e ritiene che questa sia al momento la strategia più efficace per tentare di raggiungere il risultato dell'auspicata scarcerazione dei quattro minorenni detenuti in Sud Ossezia. Come è noto, infatti, il nostro Paese, in linea con la posizione espressa dall'Unione europea il 1o settembre 2008 sul non riconoscimento delle due regioni secessioniste in Georgia, non ha rapporti con le locali autorità de facto che le amministrano. In tale contesto, è giusto che sia l'Unione europea - con il pieno sostegno dell'Italia e degli altri Paesi membri - a svolgere i passi opportuni per incoraggiare una rapida soluzione di questa vicenda.

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ALLEGATO 9

Interrogazione n. 5-01968 Maran: Sulla riorganizzazione del Ministero degli affari esteri.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il Ministero degli Affari Esteri sta elaborando un regolamento di riorganizzazione della propria amministrazione centrale, in adempimento all'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133.
Tale articolo dispone infatti espressamente che le amministrazioni dello Stato debbono provvedere a ridimensionare gli assetti organizzativi esistenti secondo principi di efficienza, razionalità ed economicità, operando la riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e di quelli di livello non generale.
Il regolamento in corso di elaborazione, nel dare attuazione all'adempimento appena richiamato coglierà al tempo stesso l'occasione per adeguare le strutture ministeriali alle nuove sfide ed alle nuove opportunità che caratterizzano gli attuali sviluppi del più ampio contesto delle relazioni internazionali.
Esso si ispira alle seguenti linee ed orientamenti:
riduzione del numero esistente delle Direzioni Generali del Ministero con accorpamenti di funzioni, in particolare di quelle attualmente svolte dalle Direzioni Generali geografiche, all'interno di strutture di più vasta e coerente visione strategica;
razionalizzazione, all'interno di queste Direzioni Generali, del numero e dei compiti degli uffici;
configurazione più snella ed operativa del Consiglio di Amministrazione, che tra l'altro sarà chiamato ad esprimere valutazioni sugli indirizzi strategici e sull'azione complessiva del Ministero;
piena valorizzazione del contributo professionale dell'intero personale, diplomatico, dirigenziale, delle aree funzionali, nonché degli impiegati a contratto assunti all'estero.

Le linee di questa riorganizzazione, che fanno seguito alla recente rideterminazione degli organici del Ministero con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 maggio 2009, hanno riscosso prime valutazioni positive del Ministero dell'Economia e delle Finanze, nonché del Dipartimento per la Funzione Pubblica.
Il regolamento di riorganizzazione sarà adottato con decreto del Presidente della Repubblica di cui all'articolo 17, comma 4-bis della legge 23 agosto 1988, n. 400, da emanarsi ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, il quale richiede il previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, garantendo pertanto il coinvolgimento parlamentare nella discussione del progetto di riforma.

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ALLEGATO 10

Interrogazione n. 5-01981 Grimoldi: Sull'arresto in Marocco di sette sahrawi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il caso dei sette attivisti arrestati in Marocco nell'ottobre scorso è seguito con attenzione dall'Unione europea e dalla comunità internazionale nel suo complesso, anche a seguito delle lettere inviate in merito dal Segretario Generale del Fronte Polisario, Abdelaziz, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Presidente degli Stati Uniti ed al Primo Ministro svedese, Frederik Reinfeldt, in qualità di Presidente di turno dell'Unione europea.
Come è stato sottolineato dal Ministro degli Affari Esteri svedese, Carl Bildt, il 22 ottobre scorso, la Presidenza intende seguire gli sviluppi della vicenda in coordinamento con i membri dell'Unione europea e definire in ambito comunitario, al momento opportuno, eventuali azioni comuni e passi congiunti presso le Autorità di Rabat a favore degli attivisti.
Il Marocco ha ratificato la maggior parte degli strumenti internazionali in materia di diritti umani. Tra le eccezioni, vi sono lo Statuto di Roma istitutivo della Corte Penale Internazionale, che il Marocco ha firmato ma non ancora ratificato, ed il Protocollo di Palermo sulla Prevenzione, Soppressione e Punizione del Traffico di Persone, specialmente donne e bambini, che Rabat non ha invece firmato. Si segnala che il Marocco è stato sottoposto all'esame periodico universale (UPR) del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite nell'aprile 2008.
Sono state impartite istruzioni al nostro Ambasciatore a Rabat affinché segua con attenzione l'evolversi della situazione in stretto raccordo con i partner comunitari: è nostra intenzione affrontare la questione nell'alveo dell'UE, per valutare congiuntamente agli altri Paesi europei le iniziative a favore degli attivisti che dovessero essere ritenute utili ad una positiva soluzione della vicenda.

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ALLEGATO 11

Disposizioni per la tutela e la commercializzazione di prodotti italiani (Nuovo testo C. 2624 Reguzzoni, C. 219 Mazzocchi, C. 340 Bellotti, C. 426 Contento, C. 477 Anna Teresa Formisano, C. 896 Lulli, C. 1593 Cota, C. 2760 Cosenza).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato per le parti di propria competenza il nuovo testo della proposta di legge C. 2624, recante «Disposizioni per la tutela e la commercializzazione di prodotti italiani», adottato dalla Commissione Attività produttive come testo base per il seguito dell'esame in sede referente;
apprezzata la finalità complessiva del provvedimento, mirato ad assicurare la tracciabilità di prodotti italiani in settori assai rilevanti per le esportazioni del nostro Paese, così da rendere possibile al consumatore individuare il prodotto realizzato interamente in Italia, contribuendo in questo modo a valorizzare pienamente il nostro sistema Paese nei mercati internazionali;
valutato positivamente il nuovo apparato di controlli e sanzioni, utili a garantire la piena efficacia del sistema di etichettatura introdotto;
considerata rilevante la previsione di possibili sviluppi in sede europea ai fini della definizione di iniziative legislative conformi allo spirito del provvedimento in esame;
esprime

PARERE FAVOREVOLE.