CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° luglio 2009
196.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Legge comunitaria 2009 (C. 2449 Governo).

RELAZIONE APPROVATA

La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato il disegno di legge comunitaria per il 2009 (C. 2449);
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui risulta opportuno prevedere, anche con riferimento all'attuazione delle decisioni-quadro di cui all'articolo 8, la possibilità di ricorrere alle risorse del fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie di cui all'articolo 5 della legge n. 183 del 1987;
delibera di riferire favorevolmente
con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
all'articolo 8, comma 3, alinea, sostituire le parole: «decisioni quadro e» con le seguenti: «decisioni quadro, dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e d), nonché»;
all'articolo 8, comma 3, lettera b), sostituire le parole: «nei limiti delle risorse di cui già dispongono e senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato» con le seguenti: «nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato».

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ALLEGATO 2

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008 (Doc. LXXXVII, n. 2).

PARERE APPROVATO

La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008;
valutata positivamente l'indicazione in un'apposita sezione degli orientamenti prioritari delle politiche dell'UE in campo economico e finanziario e della risposta dell'Europa alla crisi economica e finanziaria;
osservato tuttavia che la relazione reca un resoconto accurato delle attività svolte dal Governo nel 2008 ma definisce solo in un numero limitato di casi gli orientamenti che il Governo intende seguire per il futuro;
valutata la necessità di implementare le misure adottate sinora dalle istituzioni dell'UE per sostenere la ripresa economica a fronte della crisi;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
a) sia richiamata l'attenzione del Governo sulla necessità che le prossime relazioni:
espongano puntualmente gli orientamenti che il Governo stesso intende assumere per l'anno in corso;
diano conto degli interventi adottati dal Governo per attuare gli indirizzi definiti dalle Camere su singoli atti o progetti di atti dell'UE.
b) sia altresì segnalata l'esigenza che le Camere siano adeguatamente e tempestivamente consultate dal Governo ai fini della predisposizione del piano nazionale di riforma attuativo della Strategia di Lisbona e sulle relative relazioni annuali di attuazione nonché del programma di stabilità e dei relativi aggiornamenti annuali, prima che tali documenti siano sottoposti alla Commissione europea;
c) sia richiamata l'attenzione del Governo sulla necessità di trasmettere puntualmente alle Camere la relazione di cui all'articolo 15-bis, comma 1, della legge n. 11 del 2005, affinché il Parlamento sia tempestivamente informato delle procedure di infrazioni avviate e possano essere adottati gli opportuni provvedimenti;

con le seguenti osservazioni:
a) sia valutata, al fine di rafforzare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, l'opportunità di:
definire un nucleo ristretto di obiettivi comuni realmente prioritari, con particolare riferimento alle misure per le piccole e medie imprese e le infrastrutture;
promuovere, anche ricorrendo alle cooperazioni rafforzate, un coordinamento minimo dei sistemi fiscali nazionali al fine di evitare che, in una fase di crisi globale, la concorrenza fiscale tra gli Stati membri

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possa degenerare in comportamenti dannosi o con effetti negativi sulla competitività complessiva dell'economia europea e sulle politiche di bilancio;
b) sia riavviata, al fine di accrescere la flessibilità del Patto di stabilità e crescita e di promuovere le iniziative necessarie per rilanciare e consolidare la ripresa economica, l'ipotesi, già avanzata dal Governo Italiano nel 2003-2004, di escludere, ai fini del calcolo del rapporto deficit/PIL, le spese per investimenti, quanto meno quelle relative alle infrastrutture o all'innovazione e alla ricerca;
c) si considerino, anche in relazione all'attuazione della sentenza della Corte di giustizia del 13 novembre 2008, le modalità con le quali avviare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, una parificazione anche graduale dell'età pensionabile delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico, al fine di recuperare risorse da destinare alla conciliazione tra responsabilità familiari e impegni lavorativi;
d) si sottolinei l'opportunità di impiegare tutte le risorse di origine comunitaria disponibili al fine di contrastare la crisi economica in atto, nonché ad adoperarsi affinché l'UE stanzi risorse aggiuntive per sostenere la ripresa e l'occupazione, anche utilizzando il margine esistente tra il massimale delle prospettive finanziarie e quello delle risorse proprie previsti dal quadro finanziario vigente;
e) si assicuri, che nel dibattito in corso sulla riforma del bilancio dell'UE dopo il 2013, siano tenuti in adeguata considerazione i seguenti principi:
1) le spese dell'UE devono concentrarsi su obiettivi ad alto valore aggiunto europeo, che non si sarebbero potuti ottenere a livello nazionale, quali competitività, infrastrutture, innovazione e ricerca, sviluppo regionale, e soprattutto, la regolazione dei flussi migratori e la gestione del fenomeno dell'immigrazione clandestina;
2) attribuzione di risorse significative a progetti e «prodotti» europei ad altissimo valore aggiunto - quali centri di eccellenza nel campo della sanità, della ricerca o a progetti nel settore delle infrastrutture - in grado di dimostrare concretamente i vantaggi della spesa europea;
3) operare la revisione del sistema di risorse proprie in coerenza con questi principi e riconsiderando con attenzione la proposta di emettere titoli di debito europei per il finanziamento di progetti ad alto valore aggiunto in alcuni settori di interesse comune;
4) salvaguardare nel quadro finanziario dopo il 2013 le risorse per la politica di coesione, anche in relazione al particolare ruolo del nostro Paese nelle politiche euromediterranee, mantenendone il suo fondamento regionale e accrescendone al tempo stesso l'efficienza e l'efficacia attraverso la concentrazione delle risorse disponibili su pochi assi prioritari e l'introduzione di sistemi rigorosi di valutazione sia della regolarità sia dell'impatto qualitativo della spesa dei fondi.»;

f) a partire dal 2013, valuti il Governo la possibilità di sostenere un incremento del bilancio comunitario finalizzato a conseguire obiettivi specifici in settori quali la ricerca e lo sviluppo, il sostegno delle piccole e medie imprese, le grandi reti infrastrutturali.