CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 giugno 2009
192.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008 (Doc. LXXXVII, n. 2).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008, trasmessa il 31 gennaio 2009;
valutato con favore il ribadito impegno al completamento del processo di allargamento dell'Unione europea, che il Governo italiano sostiene con convinzione con particolare riferimento all'adesione della Croazia, da realizzare entro il 2010, alla concessione dello status di candidato a tutti i Paesi dei Balcani occidentali e alla liberalizzazione del regime dei visti per i cittadini dell'Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia e della Serbia;
segnalata in particolare l'esigenza di procedere alla rimozione degli ostacoli che si frappongono alla piena attuazione dell'Accordo interinale tra l'Unione europea e la Serbia, nella prospettiva del completamento del processo di ratifica dell'Accordo di Stabilizzazione e Associazione tra Ue e Serbia;
sottolineato il valore strategico di un rapporto privilegiato con la Russia sulla base di un nuovo accordo di partenariato e di un legame più stretto con tutti i Paesi che aderiscono al cosiddetto Partenariato orientale;
considerata altresì l'urgenza di un impegno rafforzato, sia sul piano politico che su quello diplomatico, nei confronti del Pakistan ai fini della stabilizzazione di tutta l'area, con riferimento alla situazione in Afghanistan e alla lotta contro il terrorismo internazionale;
apprezzato il richiamo all'importanza di un saldo rapporto tra l'Unione europea e gli Stati Uniti come pure con i Paesi del Mercosur, soprattutto da un punto di vista economico-commerciale;
condiviso il richiamo ad un'adeguata presenza di funzionari italiani presso le istituzioni europee;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1) si ribadisce l'opportunità di una revisione dell'attuale procedura di trattazione congiunta del disegno di legge comunitaria e della Relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, affinché quest'ultima possa essere esaminata autonomamente all'inizio di ogni anno, al fine di consentire alle Camere di esprimersi tempestivamente sugli indirizzi politici che il nostro Paese dovrà assumere in sede comunitaria, in coincidenza con l'esame del programma legislativo della Commissione e del Consiglio e con particolare riferimento al controllo parlamentare della PESC-PESD;
2) si sollecita il pieno sostegno da parte degli altri Stati membri dell'Unione europea all'iniziativa assunta dal Governo italiano per la realizzazione della road map in otto punti sull'integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali;

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3) si rinnova l'auspicio per una più coesa partnership euro-americana al fine di contrastare congiuntamente la proliferazione degli armamenti atomici, nonché di rafforzare la mutua cooperazione per il processo di pace israelo-palestinese, la rinascita dell'Afghanistan e lo sviluppo di un governo civile durevole in Pakistan;
4) si raccomanda la conclusione del negoziato con la Federazione russa per il nuovo Accordo di partenariato strategico, sulla base di una rinnovata solidarietà di intenti;
5) con riferimento al Partenariato orientale, ferma restando l'esigenza di non alterare l'equilibrio con il Partenariato euro-mediterraneo, si dichiara imprescindibile la partecipazione dei Parlamenti nazionali degli Stati membri dell'UE nell'istituenda Assemblea parlamentare.

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ALLEGATO 2

Relazione annuale dell'UE sui diritti umani per il 2008.

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE DEL RELATORE

La III Commissione Affari esteri e comunitari,
esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, la relazione annuale dell'Unione europea sui diritti umani per il 2008;
rilevato come la tutela dei diritti umani costituisca un aspetto essenziale della politica estera dell'Unione europea sia in sede internazionale sia nelle relazioni bilaterali;
sottolineato il fatto che in molti accordi bilaterali stipulati dall'Unione con Paesi terzi sono previsti dei meccanismi per intervenire in caso di violazione grave dei diritti umani, fino alla sospensione dei trattati stessi;
condivisa la soddisfazione espressa nella Relazione per la lieve riduzione dell'applicazione della pena di morte, pur con il permanere di alcune situazioni di estrema criticità, quali la Cina e l'Iran;
esaminata la situazione dei diritti umani in Russia, dove l'Unione europea ha incontrato un netto rifiuto rispetto al dialogo cui partecipassero anche le organizzazioni non governative che si occupano della loro tutela, nonché quella di altri paesi dell'ex Unione Sovietica, quali Bielorussia, Turkmenistan e Uzbekistan;
rilevato che lo svolgimento delle Olimpiadi in Cina non ha portato alle aperture auspicate, in particolar modo in relazione alla condizione del Tibet, che in queste settimane si è ulteriormente aggravata, assieme al rifiuto delle autorità cinesi di avviare un serio, concreto e veritiero dialogo politico con il Dalai Lama, al controllo su Internet e gli altri mezzi di informazione e alla limitazioni delle libertà personali;
espressa grande preoccupazione per le violenze e scontri fra le forze di sicurezza iraniane e manifestanti, a seguito della contestazione dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali del giugno 2009, e per le restrizioni alla libertà di espressione;
considerato che nell'area del sud-est asiatico gli sforzi compiuti dalla comunità internazionale non hanno prodotto alcuna significativa riduzione delle gravi violazioni dei diritti umani in Birmania e che, pur con alcuni progressi, in Vietnam si verificano numerosi casi di limitazione della libertà di espressione e di culto;
rilevato positivamente che la relazione offre un'ampia panoramica della situazione dei diritti umani nel mondo ed individua alcuni strumenti innovativi, quali ad esempio l'inclusione fra i soggetti destinatari delle risorse della cooperazione allo sviluppo dei gruppi che operano a sostegno della tutela dei diritti umani;

esprime una valutazione positiva

impegnando il Governo a promuovere il rispetto della clausola relativa ai diritti umani e alla democrazia nell'attuazione degli accordi sottoscritti dall'Unione europea con i Paesi terzi e a svolgere un'efficace azione di coordinamento con i Governi degli altri Stati membri dell'Unione europea e di sensibilizzazione nei confronti dei Governi dei Paesi terzi, al fine di incrementare

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le probabilità di successo delle iniziative europee, quali la dichiarazione contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, svolte in sede di Nazioni Unite ed in particolare nel Consiglio per i diritti umani, in un quadro di alleanze transnazionali, come avvenuto nel caso della moratoria ONU delle esecuzioni capitali; nonché ad intervenire presso le Autorità iraniane, sia attraverso iniziative dell'Unione europea, che a livello bilaterale, affinché sia svolta un'indagine indipendente che possa accertare la regolarità delle elezioni presidenziali e affinché sia ristabilita la libertà di informazione e di espressione in Iran.