CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 novembre 2008
99.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 172/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (C. 1875 Governo).

EMENDAMENTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

ART. 9.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
«1-bis. All'articolo 2, comma 143, della legge 27 dicembre 2007, n. 244, dopo l'ultimo periodo sono aggiunti, in fine, i seguenti: «Ai fini della definizione delle modalità di calcolo, il Gestore dei servizi elettrici (GSE), con il supporto tecnico e normativo del Comitato termotecnico italiano (CTI), ogni tre anni dalla data di emanazione del decreto, sviluppa e sottopone all'approvazione del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'aggiornamento delle procedure e dei metodi per la determinazione della quota di produzione di energia elettrica imputabile alle fonti energetiche rinnovabili, anche quando realizzata in impianti che impiegano contestualmente fonti energetiche non rinnovabili; con il medesimo decreto ministeriale, sono altresì identificate le tipologie dei rifiuti per le quali è predeterminata la quota fissa di produzione di energia elettrica riconosciuta ai fini dell'accesso ai meccanismi incentivanti. Nelle more della definizione delle modalità di calcolo di cui al periodo precedente, la quota di produzione di energia elettrica imputabile a fonti rinnovabili riconosciuta ai fini dell'accesso ai meccanismi incentivanti è pari al 51 per cento della produzione complessiva per tutta la durata degli incentivi nei seguenti casi di:
a) impiego di rifiuti urbani a valle della raccolta differenziata;
b) impiego di combustibile da rifiuti ai sensi dell'articolo 183 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, prodotto esclusivamente da rifiuti urbani».
9. 100.Il Governo.
(Approvato)

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ALLEGATO 2

7-00060 Alessandri: Realizzazione del corridoio intermodale Tirreno-Brennero.

7-00067 Motta: Realizzazione del corridoio intermodale Tirreno-Brennero.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
premesso che:
con l'articolo 1, comma 965, della legge 27 dicembre 2007, n. 296 (Finanziaria 2008) è stato previsto uno stanziamento pari a 24 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 per «la progettazione definitiva del raddoppio dell'intero tracciato della linea ferroviaria Parma-La Spezia (Pontremolese), funzionale al rafforzamento del corridoio plurimodale Tirreno-Brennero»;
il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), in data 21 dicembre 2007, con delibera n. 136 ha approvato il progetto preliminare dell'opera;
successivamente, con delibera n. 11/2008/P, del 24 luglio 2008, la Corte dei Conti - Sezione del controllo di legittimità su atti del Governo e delle Amministrazioni dello Stato - si è pronunciata in merito al controllo preventivo di legittimità della delibera del CIPE, ricusandone il visto e la conseguente registrazione, per rilievi risultanti dal parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che evidenzia profili economici, amministrativi e tecnico-progettuali;
il 13 ottobre 2003, la Provincia di Parma ha ospitato e coordinato il lavoro dei rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti interessati alla realizzazione del corridoio intermodale Tirreno Brennero (TiBre);
al Tavolo interistituzionale hanno partecipato, in particolare, le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Liguria; le Province, Comuni e Camere di Commercio di Massa Carrara, Livorno, Spezia, Parma, Reggio Emilia, Mantova, Cremona, Verona; l'Interporto Quadrante Europa, la CePIM, l'Autorità portuale della Spezia, l'Autorità portuale di Carrara nonché l'Autorità portuale di Livorno; l'Ente autonomo per le Fiere di Verona, Fiere di Parma e Fiere di Reggio Emilia; i parlamentari eletti in questi territori;
nella riunione in oggetto è stata compiuta una valutazione delle novità intercorse nel corso dell'anno, con particolare riguardo alla predetta decisione della Corte dei Conti che ha bloccato la delibera Cipe n. 136/2007 che assegnava i 48 milioni di euro alla progettazione esecutiva del raddoppio dell'intero tracciato della Ferrovia pontremolese;
tutti i soggetti partecipanti al predetto tavolo interistituzionale hanno espresso forte preoccupazione per il veto imposto dall'organo di controllo, riaffermando la validità strategica dell'opera e la sua rilevanza nazionale, nonché la sua capacità di favorire lo sviluppo di un sistema integrato di logistica e trasporti, con indubbi benefici sul piano economico e ambientale, ed hanno chiesto al Governo

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di adottare tutte le misure necessarie affinché possa, al più presto, ripartire l'iter di progettazione di un opera tanto strategica per il territorio nazionale e venga mantenuto finanziamento per la progettazione del raddoppio della Ferrovia Pontremolese, con destinazione esclusiva delle relative risorse (48 milioni di euro) alla progettazione definitiva dell'intero tracciato;
in tali circostanze, come segnale fortissimo di determinazione da parte degli Enti coinvolti, è emersa la disponibilità degli enti pubblici a farsi promotori di iniziative per la gestione anche dell'attuale infrastruttura ferroviaria, in modo da offrire servizi ai sistemi economici dei territori interessati.

Gli obiettivi di lavoro e le richieste proposte in seno alla riunione del 13 ottobre attenevano alle medesime istanze che erano contenute in un documento siglato a gennaio e che si possono riassumere come segue:
a) il completamento del nuovo terminai ferroviario merci all'Interporto di Parma;
b) l'assegnazione delle risorse per l'elettrificazione del raccordo dei centri intermodali Cepim (Parma) e Quadrante Zai (Verona) e relativa al superamento dei cosidetti «colli di bottiglia». Attualmente si è in fase di sottoscrizione della Convenzione tra il Ministero dei trasporti Infrastrutture-Regione Veneto-Provincia di Parma;
c) l'elettrificazione dell'attuale linea ferroviaria Parma-Suzzara-Poggio Rusco, nonché la progettazione e realizzazione delle varianti necessarie al collegamento funzionale con l'asse ferroviario Verona-Brennero;
d) l'impegno, da parte delle Regioni e del Ministero, ad utilizzare i Fondi Strutturali Europei 2007-2013 (FAS) specificatamente dedicati ai progetti interregionali;
e) l'affidamento, entro il 2008, dell'appalto per la realizzazione del primo tratto dell'autostrada di collegamento A15-A22 in direzione Brennero e completamento del corridoio autostradale tirrenico Rosignano-Civitavecchia;
f) la necessità di coordinare la TIBRE autostradale con la CR-MN recentemente concessionata dalla Regione Lombardia;
g) inserimento delle funzioni dell'aeroporto di Parma nel sistema del trasporto merci e passeggeri nazionale.

Tale programma rappresenta il presupposto infrastrutturale per un ordinato sviluppo economico di un vasto quadrante territoriale del centro-nord, all'interno del quale, la realizzazione delle opere di completamento della linea Pontremolese, costituisce l'asse prioritario,

impegna il Governo:

a rivolgere una prioritaria e specifica attenzione alle questioni indicate in premessa ed in tal senso ad attivarsi affinché sia confermata la destinazione delle risorse già approntate dall'articolo 1, comma 965, della legge 27 dicembre 2007, n. 296, e al contempo, rimuovere gli ostacoli e le problematiche che hanno costituito rilievo da parte della Corte dei Conti;
ad adottare le necessarie iniziative affinché siano individuate le risorse finanziarie occorrenti al completamento del raddoppio della linea ferroviaria Parma-La Spezia, nonché a definire, in collaborazione con le amministrazioni interessate, ogni più utile misura volta a realizzare il programma degli interventi necessari alla realizzazione delle opere di corredo intermodale nelle realtà territoriali ed economiche, interessate alla Pontremolese.
(8-00013)
«Alessandri, Fava, Rainieri, Motta, Mariani, Andrea Orlando, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Martella, Mastromauro, Morassut, Realacci, Viola».

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00574 Margiotta: nomina del Commissario dell'Ente Parco Val d'Agri-Appennino lucano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quanto indicato nell'interrogazione n. 5-00574 presentata dagli onorevoli Margiotta e Luongo, concernente la nomina del Commissario dell'Ente Parco Nazionale Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese, in premessa, occorre contestare l'assunto da cui partono gli interroganti che, probabilmente, non conoscono esattamente lo stato delle cose.
Ciò detto, si riferisce che, nonostante il Parco sia stato istituito di recente, con decreto del Presidente della Repubblica dell'8 dicembre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 55 del 5 marzo 2008, l'esigenza della tutela del territorio contenuto nel perimetro del Parco risale ad una previsione normativa ben precedente, contenuta nella legge n. 426 del 9 febbraio 1998. Ciò significa che sin da allora si era ritenuto necessario intervenire con azioni mirate alla conservazione del territorio e a frenare lo sfruttamento inidoneo delle sue risorse.
Le diverse peculiarità del territorio in questione, come la presenza di siti estrattivi, le cui concessioni sono ancora in uso, la sua elevata estensione e la presenza di boschi, non consentono di rinviare l'intervento di una gestione attiva, mirata alla tutela e allo sviluppo sostenibile del Parco istituito.
Lo stesso decreto Presidenziale istitutivo, oggi vigente, contiene la disciplina di tutela, graduata secondo le zone di valenza naturalistica, ed indica, oltre alle attività vietate in base alla legge n. 394/1991, anche le attività da promuovere per valorizzare il territorio, configurando a tal fine un soggetto gestore, avente la natura di ente di diritto pubblico, con organi di gestione e di indirizzo, quali il Presidente ed il Consiglio Direttivo.
Oggi, pur essendo trascorsi diversi mesi dalla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, il Parco non ha ancora avviato l'attività, poiché non è stato possibile individuare un soggetto idoneo, per capacità ed esperienza, in grado di raccogliere il consenso politico necessario per addivenire alla sua nomina, a Presidente dell'Ente Parco.
La norma contenuta nell'articolo 9 della legge n. 394 del 1991, prevede, come noto, una paritaria codeterminazione Stato-Regioni per la scelta dell'Organo di vertice, nella forma dell'intesa, che fino ad oggi non è stata ancora raggiunta, sebbene la procedura sia stata avviata.
È per questi motivi che si è resa improcrastinabile la nomina di un Commissario Straordinario, effettuata, peraltro, previo colloquio informale con la Regione, in quanto atto obbligato e necessario per dare attuazione alle prescrizioni contenute nel decreto Presidenziale istitutivo, tenuto conto che non può rimanere senza governo un Parco istituito ai sensi di legge, opportunamente perimetrato e con animali in «movimento». Pertanto, la nomina è stata doverosamente effettuata all'unico scopo di garantire al territorio in questione una tutela, nelle more del perfezionamento delle procedure di intesa, garantendo anche in questa fase di vacatio la presenza di una figura di responsabilità istituzionale.

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Tale nomina, dunque, non è certamente sostitutiva di una scelta compartecipata con la Regione, tant'è che si è inoltrata contemporaneamente alla Regione Basilicata formale richiesta di intesa, proponendo una terna di nominativi.
A suffragare tale posizione del Ministero si invocano i principi stabiliti dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 27/2004, emessa su un caso analogo: la Corte ha avuto modo di precisare che lo Stato può provvedere alla nomina del Commissario Straordinario dell'Ente Parco, se tale nomina avviene quando è stato avviato e proseguito il procedimento per raggiungere l'intesa per la nomina del Presidente dell'Ente, come nel caso di specie. La Corte ha, quindi, sottolineato il fatto che il Commissariamento deve essere limitato al tempo necessario per l'espletamento della procedura ordinaria per la nomina del Presidente.
Raggiunto l'accordo, naturalmente, per l'Ente Parco verrà meno la gestione straordinaria e si insedieranno gli organi definitivi.