CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 settembre 2008
54.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007. C. 1416 Governo.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione Finanze,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 1416, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007;
considerato l'andamento sostanzialmente positivo dei conti pubblici nel corso del 2007, che ha consentito di ridurre il rapporto tra deficit e PIL all'1,9 per cento, di migliorare di circa 3 punti percentuali il saldo strutturale nel biennio 2006-2007, di incrementare l'avanzo primario di circa 2 punti in rapporto al PIL e di ridurre il rapporto tra debito e PIL dal 106,5 al 104 per cento;
rilevato come i saldi di bilancio nell'esercizio 2007 scontino, dal lato dell'entrata, il buon andamento del gettito legato alla crescita economica, che è risultata, sia pure in un contesto declinante, ancora favorevole, nonché gli effetti di maggiore entrata determinati dai provvedimenti tributari e dall'accresciuto livello di adesione agli obblighi fiscali;
sottolineato tuttavia come l'azione di riequilibrio dei conti pubblici attuata nel corso del 2007 abbia continuato a realizzarsi con modalità difformi da quelle prescritte dagli stessi documenti programmatici governativi e dalle tendenze osservate negli altri principali paesi europei, soprattutto attraverso un forte incremento delle entrate fiscali, la cui pressione sul PIL è aumentata di 1,2 punti rispetto al 2006, raggiungendo il 43,3 per cento, valore inferiore di solo lo 0,4 per cento al massimo storico verificato nel 1997;
rilevato, a tale ultimo proposito, come l'andamento delle entrate tributarie sia stato caratterizzato dalla rapida espansione del gettito tributario delle amministrazioni locali (in misura pari a circa il 7 per cento rispetto al 2006), soprattutto nel comparto delle imposte dirette, a seguito dell'ampio ricorso, molto superiore alle previsioni, alla leva fiscale, anche sotto forma di maggiorazione di aliquote disposte dalle regioni in disavanzo strutturale sanitario;
sottolineato altresì, sul versante delle spese, come l'andamento della spesa nel corso del 2007 rifletta le contrapposte spinte provenienti dalle misure di contenimento recate dalla legge finanziaria e dagli interventi espansivi di segno opposto adottati nel corso d'anno;
rilevato, in particolare, come anche per il 2007 si sia consolidata la tendenza alla crescita della spesa per interessi, mentre le azioni di contenimento hanno consentito di ridurre solo dello 0,2 per cento sul PIL la spesa corrente primaria nel periodo compreso tra il 2005 e il 2007, mantenendo altresì sostanzialmente invariata la spesa primaria totale;
evidenziato come le entrate finali abbiano registrato nel 2007 un incremento di 19.628 milioni di euro rispetto al 2006, e come, in particolare, le entrate tributarie accertate abbiano evidenziato un significativo aumento, sia rispetto al 2006 (14.805 milioni), sia rispetto alle previsioni (12.568 milioni in più rispetto alle previsioni iniziali e 3.658 milioni in più rispetto alle previsioni definitive);

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rilevato come tale incremento riguardi sia le imposte sul patrimonio e sul reddito (in aumento di 11.554 milioni di euro), sia le tasse e imposte sugli affari (in aumento di 1.408 milioni rispetto al 2006);
considerato, con riferimento alle singole imposte, come nell'esercizio finanziario 2007 siano aumentati sia gli accertamenti relativi all'IRPEF, passati da 155.344 milioni a 160.019 milioni di euro, sia quelli relativi all'IRES, passati da 43.556 milioni a 54.994 milioni di euro, sia gli accertamenti relativi all'IVA, passati da 129.512 milioni a 134.070 milioni di euro;
evidenziato come la gestione dei residui attivi nel corso del 2007 evidenzi un incremento del loro ammontare del 7 per cento rispetto a quello registrato al termine dell'esercizio precedente, a fronte del quale si segnala peraltro un decremento dei residui di nuova formazione;
considerato altresì come la gestione dei residui passivi evidenzi, al 31 dicembre 2007, una diminuzione del 23,6 per cento rispetto all'ammontare registrato al termine dell'esercizio precedente;
rilevato come il bilancio dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, presenti un sostanziale equilibrio tra le entrate correnti, in conto capitale e per accensione di prestiti accertate, e le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di passività finanziarie impegnate;
considerate positivamente le iniziative, già assunte dal Governo con i decreti - legge nn. 93 e 112 del 2008, di avviare un rigoroso processo di revisione della spesa statale, volto a realizzare un più efficace controllo della finanza pubblica e ad una complessiva riqualificazione dei flussi di spesa;
rilevato come, nell'ambito delle eccedenze di spesa evidenziate nel Rendiconto si segnalino, per quanto riguarda gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, con riferimento alla gestione dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, quella registrata nell'Unità previsionale di base 1.4.2, «Lotterie nazionali», pari a 2.318 milioni di euro in conto competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008. C. 1417 Governo.

Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno 2008.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione Finanze,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 1417, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008;
sottolineato come i dati contenuti nel disegno di legge di assestamento evidenzino, sia in termini di competenza sia in termini di cassa, sulla base delle previsioni assestate, comprensive degli stanziamenti relativi ai rimborsi connessi alla sentenza della Corte di giustizia europea in materia di IVA auto, poste a confronto con le previsioni iniziali del Bilancio 2008, un peggioramento del saldo netto da finanziare, del saldo corrente (risparmio pubblico), del saldo primario e del ricorso al mercato;
rilevato come tale peggioramento sia da porre in relazione con l'incremento delle spese finali, che aumentano di oltre 21.900 milioni di euro, principalmente a causa dell'andamento della spesa corrente primaria, e con la riduzione delle entrate finali, le quali registrano un calo di 941 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali di bilancio;
evidenziato come la riduzione delle entrate appena richiamata sia dovuta alla riduzione, pari a 3.293 milioni di euro, delle entrate tributarie, determinata in ragione dei recenti andamenti del gettito dei singoli tributi e del quadro macroeconomico aggiornato contenuto nel Documento di programmazione economico - finanziaria 2009-2013;
rilevato, in particolare, come le previsioni di gettito risultino in aumento per quanto riguarda le imposte sui redditi e, anche se in misura lieve, le accise sugli oli minerali, mentre risulta in diminuzione il gettito relativo alle imposte sostitutive sui redditi da capitale, alle accise sul gas naturale (in riduzione di 1.324 milioni di euro) ed ai proventi delle lotterie e degli altri giochi;
considerato come anche le variazioni dovute alle regolazioni debitorie determinino minori entrate pari a 4.610 milioni di euro, relative al mancato versamento dell'acconto da parte dei concessionari della riscossione di parte delle imposte indirette, conseguente alla soppressione, ad opera del decreto-legge n. 248 del 2007, dell'obbligo di anticipazione a carico dei concessionari della riscossione precedentemente disposto dall'articolo 9, comma 1, del decreto-legge n. 79 del 1997;
evidenziato inoltre come le autorizzazioni di cassa relative a spese finali segnalino un aumento complessivo di 18.246 milioni di euro, risultante da una

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maggiore spesa corrente al netto degli interessi per 12.093 milioni di euro, da una maggiore spesa in conto capitale per 1.063 milioni di euro, nonché da una maggiore spesa per interessi di 5.090 milioni di euro;
sottolineato come l'andamento, potenzialmente preoccupante, del gettito tributario sia principalmente legato al rallentamento dell'economia italiana, nel contesto di una più generalizzata crisi a livello mondiale, ed evidenzi come i positivi risultati raggiunti nel corso dell'anno precedente non dipendessero da un duraturo rafforzamento della finanza pubblica, ma avessero prevalentemente natura congiunturale, essendo legati alla fase ascendente del ciclo economico;
sottolineata altresì, in tale contesto, l'esigenza di far fronte alle peggiorate condizioni macroeconomiche e finanziarie nelle quali si trova ad operare la finanza pubblica, perseguendo un rigoroso contenimento delle spese pubbliche improduttive, una generale razionalizzazione dei centri di costo ed una efficace stabilizzazione delle entrate;
considerata altresì la necessità di iscrivere il processo di risanamento dei conti pubblici nel contesto più vasto della riforma in senso federalista del sistema tributario, che dovrà favorire una maggiore responsabilizzazione delle regioni e degli enti locali e determinare una più diretta correlazione tra scelte di politica tributaria, attività di riscossione delle entrate e decisioni di spesa;
sottolineata la necessità di proseguire nelle iniziative, già avviate dal Governo con i decreti-legge nn. 93 e 112 del 2008, di perequazione del carico tributario, da realizzare sia attraverso un ridisegno del sistema del prelievo che consenta di spostare maggiormente il carico tributario sui settori economici ad alta profittabilità e ad elevata incidenza speculativa, sia attraverso un corrispondente alleggerimento della pressione fiscale sul settore del lavoro, sia mediante un'effettiva ed equilibrata azione di contrasto all'evasione fiscale che non si limiti ad operare un generalizzato incremento degli adempimenti formali per i contribuenti;
evidenziata l'esigenza che la politica tributaria riesca a coniugare l'esigenza di risanamento della finanza pubblica con quella di far fronte alle necessità delle fasce più deboli della popolazione, con particolare riferimento alle famiglie con figli ed agli anziani,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.