TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 870 di Venerdì 13 ottobre 2017

 
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INTERPELLANZA URGENTE

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il mercato del public procurement che potrebbe rappresentare una delle principali leve di politica industriale nel nostro Paese versa in uno stato di enorme confusione ed appare sostanzialmente paralizzato;

   in data 11 luglio 2012 Consip s.p.a., ha indetto una gara comunitaria a procedura aperta per l'affidamento dei servizi di pulizia ed altri servizi tesi al mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili, per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e per i centri di formazione della pubblica amministrazione. Tale gara è nota come progetto «Scuole belle» e aveva come primo scopo il reimpiego degli ex lavoratori socialmente utili della regione Lazio;

   al termine della gara, Ati 1 (di cui faceva parte il Consorzio nazionale servizi) e Manutencoop sono risultati vincitori di quattro lotti ciascuno, che corrispondono alla totalità dell'Italia centrosettentrionale. Infatti, dove ha vinto Cns, Manutencoop non ha presentato offerta, mentre negli unici due lotti dove c’è stata sovrapposizione Cns ha presentato «un ribasso decisamente meno aggressivo a quello formulato altrove». Né l'ATI1 né Manutencoop hanno, invece, partecipato alle procedure per l'aggiudicazione dei rimanenti cinque lotti, riferiti alle regioni dell'Italia meridionale. Questi ultimi lotti sono stati aggiudicati ad altri soggetti;

   nel luglio 2014 Consip ha trasmesso all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, su richiesta di quest'ultima, una documentazione descrittiva dell'esito della suddetta gara dalla cui analisi sono emerse alcune anomalie che lasciavano ipotizzare una violazione della normativa a tutela della concorrenza;

   l'Antitrust ha sanzionato duramente le suddette società e quest'ultime hanno presentato ricorso sia al Tar del Lazio sia al Consiglio di Stato, entrambi rigettati;

   il Consiglio di Stato il 26 gennaio 2017 ha confermato in via definitiva la condanna per la cooperativa nazionale servizi di Bologna e respinto l'appello principale;

   sempre Cns è il consorzio che, nel marzo del 2016, si ritira dalla gara Fm4 dopo la seconda richiesta di confermare l'interesse da parte di Consip. Tale decisione è apparsa ad alcuni singolare. In particolare, secondo alcuni osservatori, ci potrebbe essere una relazione tra la sanzione subita da Cns in relazione alla gara su «scuole belle» e la scelta di non confermare l'offerta per la gara di Fm4. «Improvvisamente», come scrive uno di tali osservatori, Amorosi, in merito alla vicenda «Cns si ritira da tutti i lotti vinti e viene sostituita da altri player»;

   ci si è chiesto se si voleva forse evitare che emergesse in maniera palese anche sul bando Fm4 lo stesso cartello emerso riguardo a «scuole belle»;

   bisogna, infatti, anche tenere in considerazione che nel suo intervento, relativo alla gara Fm4, del 21 marzo 2017, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha ritenuto necessario intervenire perché i principali operatori attivi nel settore del facility management potrebbero aver coordinato le proprie strategie partecipative, in violazione della normativa a tutela della concorrenza;

   si fa presente che sempre il Consorzio nazionale servizi, iscritto alla Legacoop, è l'aggiudicatario di un altro bando Consip quello relativo agli alloggi provvisori dei terremotati della regione Umbria, la cui presidente è Catiuscia Marini a sua volta già dipendente della Legacoop;

   serve maggiore partecipazione e un campo di gara certo e trasparente più aperto agli operatori economici;

   se davvero si vuole sostenere l'economia reale del Paese e le sue piccole e medie imprese, è fondamentale che le stazioni appaltanti, ad iniziare da Consip, procedano ad indire gare con una costante, corretta e ragionevole suddivisione in lotti; è questo lo strumento principale con cui si può davvero sostenere la partecipazione delle piccole e medie imprese;

   parimenti le stazioni appaltanti devono porre la massima attenzione alla limitazione di ogni tipo di aggregazione strumentale dei lotti, così come dovrebbero evitare la possibilità che un solo offerente possa aggiudicarsi tutti i lotti messi a bando;

   le stazioni appaltanti dovrebbero procedere ad evitare la definizione di bandi di gara di importo troppo elevato, che impediscono la partecipazione di tanti operatori e molto spesso non creano opere, lavori e servizi coerenti con la necessità dei committenti;

   il modello dei grandissimi appalti, riservati a pochissime imprese, è del tutto estraneo alla natura imprenditoriale del nostro Paese –:
   se non ritenga di assumere iniziative affinché la Consip provveda a sviluppare il suo ruolo nell'ottica di un reale sostegno alla politica industriale del Paese, in particolare con un concreto sostegno alle piccole e medie imprese;

   se non ritenga necessario adottare ogni iniziativa utile affinché la Consip sia governata con l'obiettivo di fare della domanda pubblica una leva di politica industriale nel nostro Paese secondo chiare linee d'azione nella predisposizione dei bandi di gara, ossia l'effettiva tutela e salvaguardia del processo competitivo tra gli operatori, la certezza circa i tempi di programmazione, svolgimento e conclusione delle procedure di aggiudicazione di contratti, una ragionevole diminuzione del contenzioso, l'effettiva applicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, una ragionevole costante suddivisione in lotti degli appalti, l'esclusione dell'aggiudicazione ad unico partecipante di tutti i lotti messi a bando.
(2-01971)
«Fantinati, Vallascas, Cancelleri, Crippa, Da Villa, Della Valle, Cominardi, Corda, Cozzolino, Dadone, Daga, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Dieni, D'Incà, D'Uva, Ferraresi, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano».
(10 ottobre 2017)