TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 867 di Martedì 10 ottobre 2017

 
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INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

A) Interpellanza

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   il Parlamento francese ha adottato la legge del 6 febbraio 2014, n. 2014-110, che mira a fornire un quadro migliore per l'impiego di prodotti fitosanitari sul territorio nazionale. Pertanto, a partire dal 1o gennaio 2017, le persone giuridiche di diritto pubblico (Stato, enti locali ed enti pubblici) non possono più farvi ricorso per la manutenzione degli spazi verdi, delle foreste o delle reti stradali. Alcune persone giuridiche di diritto pubblico avevano già preso alcune iniziative in merito da molti anni, come dimostra la relazione informativa della delegazione degli enti locali e della decentralizzazione intitolata «Gli enti locali si impegnano per il clima» (n. 108, 2015-2016);
   questa legge vieterà, altresì, la vendita ai privati di prodotti fitosanitari a partire dal 1o gennaio 2019;
   prima del 1o gennaio 2017 l'utilizzo non agricolo di questi prodotti rappresentava circa il 10 per cento del volume dei prodotti fitosanitari riversati sui terreni francesi; per cui la riduzione dell'utilizzo non agricolo dei prodotti fitosanitari rappresenta una triplice sfida:
    a) innanzitutto una sfida sanitaria, dal momento che ad oggi i pericoli dermatologici e a esposizione a questi prodotti sono ben noti. A causa di una cattiva informazione al riguardo, coloro che ne fanno uso non si proteggono adeguatamente contro i prodotti chimici e tendono spesso ad un dosaggio eccessivo. La relazione di Ronan Dantec sulla proposta di legge che mira a fornire un quadro migliore per l'impiego di prodotti fitosanitari sul territorio nazionale ricordava che: «uno studio dell'Inserm (l'Istituto nazionale francese della salute e della ricerca medica) pubblicato nel giugno 2013 sottolinea[va] l'esistenza, a lungo termine, di un legame tra l'esposizione professionale ai pesticidi e alcune patologie nell'adulto, tra cui il morbo di Parkinson, il tumore della prostata e altri tumori, quali il linfoma non-Hodgkin e il mieloma multiplo»;
    b) in secondo luogo, una sfida ambientale, poiché molto spesso questi prodotti partecipano in modo significativo alla contaminazione delle acque. Dal momento che l'acqua non conosce confini, questi problemi sono transnazionali e comuni a tutti i Paesi che fanno ricorso a prodotti fitosanitari;
    c) infine, una sfida economica, poiché i servizi ecosistemici forniti dalla biodiversità sono considerevoli. Per quanto riguarda gli impollinatori, domestici e selvatici, ad esempio, il valore economico dell'impollinazione è stimato a 153 miliardi di euro annui (Gallai ed altri, 2008). L'erosione della biodiversità costa tra i 1.350 e i 3.100 miliardi di euro l'anno (Sukhdev, 2010);
   inoltre, sulla scia della dinamica di salvaguardia dell'ambiente innescata dalla Cop21 di Parigi, bisogna agire perché questa iniziativa francese si diffonda al resto dell'Unione europea, nell'ambito delle sue competenze in materia di protezione ambientale e salute. Peraltro, l'azione dell'Unione europea non deve limitarsi ai suoi confini, bensì iscriversi in una dinamica internazionale, al fine di generalizzare il controllo dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari;
   vanno considerati i rischi legati a un elevato utilizzo dei prodotti fitosanitari e il carattere transfrontaliero degli inquinamenti causati da questi prodotti, nonché la dinamica intrapresa dalla Cop21 e dall'accordo di Parigi e la necessità di trarne profitto al fine di sviluppare le azioni che mirano alla tutela ambientale;
   si richiamano in proposito i princìpi fissati dalla legge del 6 febbraio 2014, n. 110;
   occorre pertanto da parte dell'Unione europea analizzare in che modo la legislazione europea potrebbe vietare l'utilizzo dei prodotti fitosanitari alle persone giuridiche di diritto pubblico, fatta eccezione per gli stadi, i cimiteri e per tutte quelle reti stradali per le quali un mancato utilizzo di questi prodotti potrebbe risultare pericoloso, nonché la vendita ai privati dei medesimi prodotti;
   questi divieti non dovranno riguardare i prodotti utilizzabili nell'agricoltura biologica, i prodotti di biocontrollo, i preparati naturali scarsamente pericolosi, i professionisti e gli agricoltori, nonché i trattamenti e le misure necessarie alla distruzione e alla prevenzione della propagazione degli organismi nocivi –:
   se il Governo non ritenga prioritario, d'intesa con il Governo francese, assumere iniziative in sede di Unione europea al fine di perseguire ogni strada possibile nella direzione espressa in premessa.
(2-01820) «Kronbichler».
(31 maggio 2017)

B) Interrogazione

   D'INCECCO, SBROLLINI, PATRIARCA, BENI, CAPONE, AMATO, GRASSI, MARIANO e MIOTTO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'Adhd, disturbo da deficit di attenzione e iperattività è uno dei più comuni disturbi del neurosviluppo, caratterizzato da difficoltà di attenzione, incapacità di controllo della motricità e impulsività con esordio nell'infanzia. L'Adhd può perdurare durante tutto l'arco di vita delle persone, con diverse traiettorie evolutive, sia a seconda delle eventuali comorbilità, sia principalmente per l'appropriatezza o per l'inappropriatezza della presa in carico terapeutica;
   persone con Adhd possono avere autismo, disabilità intellettiva, disturbi specifici di apprendimento (Dsa), disturbi di ansia, dell'umore o altri disturbi e quando la componente Adhd viene adeguatamente riconosciuta/diagnosticata e presa in carico dai servizi secondo interventi terapeutici multimodali (neuropsicomotricità, psicoterapia cognitivo-comportamentale singola e di gruppo per bambini e ragazzi, parent training per i genitori, teacher training per insegnanti, logopedia quando necessaria, psicoeducativi e farmacologici nei casi più gravi), si arriva più frequentemente ad una complessiva consapevolezza e capacità di gestione del disturbo, evitando derive di disagio, sofferenza e fallimenti per i pazienti, le loro famiglie e con costi sociali e sanitari altissimi;
   in particolare, per ciò che riguarda la salute mentale dall'infanzia all'età adulta, la mancanza di appropriata presa in carico terapeutica porta all'aumento del rischio di esito disastroso verso le dipendenze e i comportamenti antisociali;
   dal 2007 è stato istituito il registro nazionale per la diagnosi e cura dell'Adhd tenuto dall'Istituto superiore di sanità, che garantisce appropriatezza diagnostica e terapeutica ai minori tra i 6 e i 18 anni;
   nel corso della riunione del 28 febbraio 2017 presso l'Istituto superiore di sanità, cui sono stati invitati a partecipare i centri di riferimento per l'Adhd di tutte le regioni italiane, momento condivisione dei risultati di 10 anni di attività del registro italiano per l'Adhd dal 2007 al 2016, risultato strumento di farmacovigilanza che ha consentito di verificare la sicurezza dei farmaci per l'Adhd, è stato deciso di somministrare un questionario sull'opportunità o meno di continuare tale esperienza;
   con la probabile chiusura del registro per l'Adhd l'Italia rischia di trovarsi senza indicazioni per la diagnosi e la presa in carico terapeutica delle persone con Adhd. Ciò accadrà perché l'unico atto istituzionale che le contiene è il decreto pubblicato dall'Agenzia italiana del farmaco nella Gazzetta Ufficiale n. 106 del 27 aprile 2007, che verrebbe a essere caducato insieme al registro nazionale per l'Adhd. I pazienti e le famiglie che convivono con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività rischiano di rimanere senza punti di riferimento;
   quotidianamente famiglie con bambini, ma anche giovani e adulti, con Adhd sono costrette ad estenuanti peripezie nel tentativo di arrivare alla diagnosi ed alla presa in carico terapeutica, nella quasi totalità dei casi assente nei servizi territoriali di salute mentale per l'età evolutiva e gli adulti e nella sanità privata completamente a carico economico delle famiglie –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra riportato;
   se intenda intervenire per evitare la soppressione del registro nazionale per la diagnosi e cura dell'Adhd e per garantire la completa presa in carico delle persone affette da Adhd nel servizio sanitario nazionale;
   quali strategie intenda portare avanti per assicurare alle persone con Adhd le stesse tutele messe in atto in questi ultimi anni, con leggi e linee guida, per gli alunni con disturbi di apprendimento e per le persone con disturbi dello spettro autistico. (3-03068)
(13 giugno 2017)

C) Interpellanza

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   il coordinamento regionale dei docenti di strumento musicale e di musica della Sardegna ha sottoposto all'interpellante la questione dell'istituzione di corsi ad indirizzo musicale in Sardegna;
   le richieste di istituzione di nuovi indirizzi musicali nelle scuole secondarie di primo grado della Sardegna coinvolgono, ogni anno, migliaia di alunni e le loro famiglie;
   per l'anno scolastico 2016-2017, in controtendenza rispetto a quanto accaduto in altre regioni, non è stato attivato alcun indirizzo musicale nelle scuole secondarie di 1o grado della Sardegna;
   si è ripetutamente annunciata un'efficace azione indirizzata al potenziamento della lotta alla dispersione scolastica attraverso l'apertura pomeridiana delle scuole con proposte educative e didattiche innovative e di grande rilevanza culturale, artistica e sociale;
   in una realtà culturale come quella della Sardegna, costituita da diverse centinaia di piccoli centri, raggiungibili per mezzo di una rete viaria spesso obsoleta e ad alto rischio, le scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale hanno ormai assunto il ruolo di «motori culturali» e la funzione socio-aggregativa del territorio, favorendo una concreta azione di antidispersione scolastica e garantendo un significativo ampliamento dell'offerta formativa nei confronti della comunità scolastica;
   la continuità scolastica con i conservatori di musica e i licei musicali della Sardegna, unitamente a progetti di formazione musicale attuati sulla base del decreto ministeriale n. 8 del 2011 o in autonomia da alcune scuole primarie, ha prodotto un interessantissimo fenomeno di «curricolo verticale» fondato proprio sugli indirizzi-musicali da diffondere in modo capillare;
   lo strumento musicale, in sinergia con l'educazione musicale diffusa, sta contribuendo in modo assai significativo alla prevenzione dei fenomeni dell'abbandono scolastico, della devianza giovanile, della microcriminalità e del consumo di alcool e sostanze stupefacenti, con importantissime ricadute sul tessuto sociale;
   sono all'ordine del giorno i casi di studenti «recuperati» grazie alla pratica musicale (vocale, corale, strumentale e altro), ormai equipollente a quella sportiva, e i gruppi corali, strumentali e gli ensemble esistenti in numerose comunità costituiscono un formidabile mezzo di aggregazione sociale;
   in passato, in termini occupazionali, l'istituzione di nuovi indirizzi musicali ha creato un circolo virtuoso studio-lavoro, tra il biennio formazione docenti dei conservatori di musica di Sassari e Cagliari e la crescita delle cattedre di strumento nella scuola media;
   le «agenzie educative» dell'isola, come scuole civiche di musica, bande musicali, cori polifonici, cori parrocchiali e cori sardi attingono oggi dal «serbatoio» dei nuovi abilitati, rendendo pertanto l'indirizzo musicale fulcro di questa «filiera della cultura musicale»;
   in merito alle scuole ad indirizzo musicale e alle relative possibilità di impiego dei docenti specializzati nella classe di concorso A077 (ora A056 per le scuole medie e A055 per i licei musicali) vi è una totale incongruenza, ad avviso dell'interpellante, fra l'attuale situazione della regione Sardegna e quanto programmato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con lo specifico decreto ministeriale 29 novembre 2012, n. 192;
   l'istituzione di un corso strumentale non richiede, da parte dell'ente locale, l'organizzazione dei servizi di mensa scolastica o di trasporto alunni, come è invece previsto per il tempo pieno e/o per il tempo prolungato, per cui anche in realtà economicamente svantaggiate risulta possibile proporre un'offerta formativa di alta qualità senza oneri, oggi insostenibili, per le amministrazioni comunali;
   la scuola sarda cede 173 posti di lavoro a favore di altre regioni, mentre il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ad avviso dell'interpellante, non si attiva per la piena realizzazione del diritto allo studio degli alunni della Sardegna;
   l'ufficio scolastico regionale della Sardegna dovrebbe tenere in debita considerazione le istanze di alunni, famiglie, docenti e dirigenti scolastici e attivarsi per rispondere alle esigenze della popolazione scolastica;
   da Cagliari a Sassari, da Nuoro ad Oristano trionferebbe il «colonialismo scolastico» che sta mettendo in pericolo il diritto costituzionale all'istruzione per le nuove generazioni di cittadini della Regione autonoma della Sardegna –:
   se non ritenga di dover assumere le iniziative di competenza per l'urgente istituzione (ai sensi del decreto ministeriale n. 201 del 1999 e delle normative vigenti in materia, incluso il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60) dei corsi ad indirizzo musicale richiesti dalle diverse scuole della Sardegna a partire dall'anno scolastico 2017/2018;
   se non ritenga di dover assumere le iniziative di competenza per evitare la soppressione per ridotta popolazione scolastica (si veda il caso della scuola media ad indirizzo musicale Samassi) di scuole ad indirizzo musicale esistenti in Sardegna, anche nel rispetto del principio di salvaguardia dello stato di insularità;
   se non ritenga di dover promuovere, attuando quanto previsto dal decreto ministeriale (anche per garantire continuità educativa in ambito musicale e il curricolo verticale nell'ambito della pratica strumentale), percorsi formativi nelle scuole primarie presenti nei territori in cui sono operanti le scuole medie ad indirizzo musicale, mettendo a disposizione i docenti abilitati e con competenze specifiche, sia tramite utilizzazioni sia attingendo dalle graduatorie ad esaurimento e di istituto della Sardegna.
(2-01909) «Pili».
(2 agosto 2017)

D) Interrogazione

   CRIVELLARI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177 («Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato»), affida, tra l'altro, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco – oltre alle competenze già previste dalla normativa vigente – nuove e ulteriori competenze in materia di contrasto attivo degli incendi boschivi, come definite dall'articolo 7, comma 1, della legge 21 novembre, n. 353 («legge quadro in materia di incendi boschivi»);
   la carenza di organico che riguarda il Corpo nazionale dei vigili del fuoco costituisce un fattore di evidente preoccupazione;
   gli incendi che anche in queste settimane colpiscono vaste aree del Paese costituiscono una vera e propria emergenza di carattere nazionale;
   la legge di bilancio per il 2017 ha previsto una serie di stanziamenti finalizzati ad assunzioni straordinarie per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, pari a 23 milioni di euro per il 2017 e pari a 80 milioni di euro a decorrere dal 2018;
   il Governo ha parimenti annunciato di voler esaurire la graduatoria del concorso pubblico a 814 posti (decreto ministeriale 6 novembre 2008, n. 5140) –:
   quali iniziative il Governo intenda porre in essere al fine di potenziare stabilmente gli organici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e prorogare la validità della graduatoria del concorso pubblico a 814 posti, garantendo il suo esaurimento.
(3-03174)
(20 luglio 2017)