ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 99 del 08/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: CAPPELLETTI ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2023


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA'  PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/05/2023
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/05/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00806
presentato da
CAPPELLETTI Enrico
testo di
Lunedì 8 maggio 2023, seduta n. 99

   CAPPELLETTI e PAVANELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   gli azionisti di Eni sono 268.394, individuati sulla base delle segnalazioni nominative relative ai percettori della seconda tranche del dividendo dell'esercizio 2022. In qualità di azionista di controllo pubblico, il Ministero dell'economia e delle finanze ha il controllo di fatto in Eni SpA in forza della partecipazione detenuta sia direttamente sia attraverso Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP SpA) con una quota pari al 30,624 per cento sul totale delle azioni ordinarie;

   in vista dell'assemblea degli azionisti del colosso dell'oil&gas, Reclaim Finance, ReCommon e Greenpeace Italia hanno pubblicato un'analisi della strategia climatica di Eni, presentata agli investitori nel mese di marzo e inclusa nella relazione annuale del 2022 nella quale viene denunciato che gli obiettivi di Eni non sono in linea con il rispetto degli impegni sul clima sanciti dall'Accordo di Parigi e che continua invece nell'espansione di petrolio e gas, senza considerare adeguatamente la crisi climatica che si manifesta ormai quotidianamente;

   l'analisi delle associazioni denuncia che l'Eni vuole incrementare la propria produzione di idrocarburi a 1,9 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, composta per il 40 per cento da petrolio e per il 60 per cento da gas, e di mantenere la produzione al livello di plateau fino al 2030. Con il raggiungimento di questo obiettivo, la sua produzione sarà superiore del 70 per cento al livello richiesto per allinearsi agli scenari di riduzione delle emissioni «Net Zero Emission – NZE» dell'Agenzia Internazionale dell'Energia;

   emerge inoltre che all'utilizzo dei profitti e gli ingenti flussi di cassa generati dalla società, per ogni euro investito nella linea di business Plenitude – la società dell'azienda che offre prodotti e servizi a basse emissioni – nel 2022 Eni ha investito più di 15 euro in petrolio e gas. Tenendo conto che Plenitude contempla anche attività energetiche non rinnovabili, come la commercializzazione e la vendita al dettaglio del gas, che tra l'altro sono ancora le sue attività principali, per ogni euro investito in combustibili fossili meno di sette centesimi sono stati investiti in energie rinnovabili sostenibili;

   dal 2023 al 2026, Eni prevede una spesa in conto capitale di poco superiore ai 9 miliardi di euro all'anno. Investirà da 6 a 6,5 miliardi di euro all'anno nelle sue attività upstream, di cui 2,1 miliardi di euro nell'esplorazione, mentre solo 1,65 miliardi di euro all'anno saranno dedicati alle energie rinnovabili, ossia meno del 20 per cento degli investimenti previsti. Con investimenti così modesti, nel 2030, la quota massima di rinnovabili nel mix di approvvigionamento energetico per l'azienda rimarrebbe al di sotto del 7 per cento;

   gli investimenti nel settore delle fonti rinnovabili si stanno notevolmente incrementando sia per la necessità di affrontare concretamente le cause del cambiamento climatico che per la loro competitività economica rispetto ad altri fonti. Per il nuovo rapporto «Energy Transition and the Changing Cost of Capital: 2023 Review» pubblicato dall'Oxford sustainable finance group, le rinnovabili non sono soltanto le fonti di energia più economiche ma anche le più convenienti da finanziare rispetto ai combustibili fossili –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative di competenza si intenda intraprendere affinché la strategia dell'azienda non comporti per il nostro Paese la violazione degli impegni internazionali ed europei nella lotta contro il global warming e per il raggiungimento degli obiettivi sulla transizione ecologica.
(5-00806)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica energetica

Agenzia internazionale per l'energia

gas naturale