ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00721

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 90 del 19/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: ASCANI ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 19/04/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/04/2023
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/04/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00721
presentato da
ASCANI Anna
testo di
Mercoledì 19 aprile 2023, seduta n. 90

   ASCANI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'ISTAT ha recentemente certificato che si ricorre di più al portafoglio per colmare il divario tra necessità e capacità tempestiva di offerta: aumenta chi ha pagato interamente a proprie spese sia visite specialistiche (dal 37 per cento del 2019 al 41,8 per cento nel 2022) sia accertamenti diagnostici (dal 23 per cento al 27,6 per cento nel 2022). Rispetto all'anno pre-Covid mancano all'appello ancora quasi 3,4 milioni di prime visite (il 15,5 per cento in meno quindi) per raggiungere i circa 22 milioni del 2019 e oltre 5,5 milioni di visite di controllo (cioè ne sono state erogate quasi il 17 per cento in meno) per eguagliare gli oltre 32,5 milioni sempre del 2019;

   tutto questo accade a fronte di circa 1 miliardo stanziato tra il 2020 e il 2022 dallo Stato proprio per il recupero delle liste di attesa ma per una buona parte ancora non speso dalle regioni, mentre al contrario i cittadini sono costretti a mettere mano sempre più al portafoglio per curarsi;

   in data 18 aprile 2023, come appreso dagli organi di stampa, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha pubblicato il riepilogo dei dati elaborati che consentono di conoscere i tempi d'attesa per le visite specialistiche o prestazioni diagnostiche monitorate nelle regioni italiane;

   nell'ultimo quadriennio, tra il 2019 e il 2022, l'Agenas ha misurato una significativa flessione dei volumi, quindi del numero di esami effettuati nella regione Umbria, superiore alla media nazionale;

   nel riepilogo si segnala in particolare il secondo peggior risultato italiano per quanto riguarda le ecografie ginecologiche con un -25 per cento in quattro anni. La sanità regionale umbra perde terreno anche nell'ambito delle «prime visite di altra tipologia» dove l'arretramento vale il quinto posto per crollo del numero di prestazioni eseguite: -25,3 per cento mentre in Italia ci si è fermati in media a -14 per cento;

   il servizio sanitario umbro appare appesantito e fragile nelle diverse componenti. Restano le criticità relative alla integrazione effettiva tra strutture sanitarie e territorio tra enti locali, Asl e aziende ospedaliere. Non è più rinviabile una nuova programmazione e una diversa organizzazione dei servizi l'obiettivo di rendere ancora più incisivo il monitoraggio dei tempi di attesa, quindi il controllo dei risultati ottenuti –:

   quali iniziative per quanto di competenza e in raccordo con enti e istituzioni territoriali, intenda promuovere, anche per le motivazioni espresse in premessa, affinché le regioni, ed in particolare l'Umbria, tornino al pieno delle loro potenzialità nell'erogazione di prestazioni ambulatoriali, diagnostiche abbattendo le liste di attesa e recuperando contestualmente tutte le prestazioni sanitarie arretrate.
(5-00721)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio sanitario