ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00686

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 85 del 12/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: LA SALANDRA GIANDONATO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/04/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE delegato in data 11/04/2023
Stato iter:
20/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/06/2023
Resoconto D'ERAMO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE)
 
REPLICA 20/06/2023
Resoconto LA SALANDRA GIANDONATO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/04/2023

DISCUSSIONE IL 20/06/2023

SVOLTO IL 20/06/2023

CONCLUSO IL 20/06/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00686
presentato da
LA SALANDRA Giandonato
testo di
Mercoledì 12 aprile 2023, seduta n. 85

   LA SALANDRA. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   da quanto appreso da distinte notizie di stampa, a fronte di un calo progressivo del prezzo del grano duro negli ultimi mesi, nelle borse merci il prezzo della semola non subisce i medesimi orientamenti, ed in particolare si legge che il prezzo della pasta rimarrebbe perfino invariato, nonostante, oltre al crollo del grano duro in quanto materia prima, siano scesi considerevolmente anche i costi del gas e della elettricità anche a ragione degli ultimi interventi di questo Governo;

   in specie, risulterebbero conclusi contratti in vista di acquisti futuri, con approvvigionamenti da giugno a dicembre per la nuova campagna cerealicola, al prezzo di 35 euro all'arrivo al mulino. A fronte di tutto questo, sembra che vi sia una più che importante immissione di grano canadese (sembrerebbe che siano stati scaricati circa 400 mila quintali, soltanto nell'ultima settimana al porto di Bari);

   a latere di ogni considerazione sulle differenti qualità del grano importato, è di tutta evidenza la crisi del settore cerealicolo italiano, che dovrebbe essere trainante per l'agricoltura della Nazione, e con particolare rilevanza in territori come quello di Capitanata, vero e proprio granaio d'Italia, con la necessità di un riconoscimento di valore ad un prodotto che ha elevati standard qualitativi e di salubrità ma costi di produzione meno competitivi rispetto ad altri Paesi esteri;

   in particolare, non può passare inosservato come gli agricoltori impegnati nello specifico settore abbiano seminato con prezzi altissimi (seme, gasolio, prima concimazione) anche a ragione degli eventi bellici noti, con la conseguenza che la diminuzione delle ultime settimane del prezzo del gasolio e dei concimi non compensa il drastico calo del prezzo del grano duro;

   tra le soluzioni più immediate, sicuramente potrebbe esserci l'istituzione di una Commissione unica nazionale, e l'istituzione di un registro di carico e scarico della merce che entra ed esce dai mulini. In particolare è di tutta evidenza come proprio la Capitanata subisca da tale specifica crisi del prezzo del grano una più che importante sofferenza del proprio sistema socio-economico, posto che sull'economia della terra si basa l'intera provincia di Foggia, essendosi – allo stato – determinato un calo di circa 200 euro a tonnellata rispetto allo scorso anno –:

   se sia intenzione del Governo avviare, per quanto di competenza, una preliminare indagine conoscitiva, al fine di escludere speculazioni a danno della produzione del grano duro, e quali siano gli intendimenti del Governo al fine di tutelare la produzione nazionale.
(5-00686)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 20 giugno 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00686

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

   le oscillazioni del prezzo del grano duro si presentano ciclicamente nei mercati, soprattutto nei momenti di particolare crisi, quale quello attuale.
   Per esaminare le problematiche che insistono sul comparto, lo scorso 12 aprile il Ministro Lollobrigida ha convocato il Tavolo del grano duro, nell'ambito del quale le organizzazioni agricole hanno espresso le loro preoccupazioni per la caduta dei valori all'ingrosso delle borse merci e prospettato alcune misure per tentare di invertire la tendenza.
   In tale contesto, oltre all'esame dei dati forniti da ISMEA, è stato affrontato il problema della ricostituzione della Commissione Sperimentale Nazionale per il grano duro, il cui progetto si è concluso alla fine del 2022.
   Il nostro intento è riattivare quanto prima la Commissione, non escludendo di procedere alla costituzione di una Commissione Unica Nazionale (CUN), per rafforzare il dialogo tra gli attori della filiera e per la formazione di un prezzo condiviso a livello nazionale.
   Riguardo al Registro di carico e scarico telematico cosiddetto «Granaio Italia» ricordo che la fase sperimentale è stata recentemente prorogata dal Decreto Milleproroghe fino al 31 dicembre 2024, nel corso della quale non verranno applicate le sanzioni pecuniarie previste di competenza dell'ICQRF.
   Preciso che il «Granaio Italia» risale a prima del conflitto russo-ucraino, a seguito del quale la Commissione UE ha adottato un nuovo quadro normativo europeo volto a garantire il monitoraggio delle giacenze di alcuni prodotti agricoli, tra cui i cereali, recepito dal Masaf con decreto dell'8 agosto 2022.
   Poiché il nuovo adempimento si sovrappone in parte agli oneri previsti dal «Granaio Italia», stiamo verificando la possibilità di unificare e semplificare gli adempimenti a carico degli operatori della filiera. L'obiettivo è garantire una raccolta dati precisa e tempestiva con il minimo onere burocratico a carico delle imprese.
   Per contrastare la speculazione in atto da parte dei molini nel mercato italiano, il Ministero settimanalmente monitora le quotazioni del prodotto in causa effettuate dalle CCIAA per acquisire, oltreché la quotazione della settimana interessata, anche quelle intervenute nel periodo precedente. Dette informazioni vengono trasmesse settimanalmente, attraverso il sistema UE-ISAMM, ai competenti Servizi dell'Esecutivo UE.
   Per quanto attiene, invece, al monitoraggio delle disponibilità di prodotto stoccato in Italia e per quello oggetto di importazione o trasferimento da altri Paesi UE, rilevo che il Regolamento UE 2022/791 fa obbligo agli Stati membri di notificare mensilmente i livelli delle scorte di cereali, semi oleosi e riso.
   Ricordo inoltre che, grazie all'azione realizzata dalla UE attraverso la Direzione generale fiscalità ed unione doganale (DG TAXUD), che registra in tempo reale tutti i flussi in entrata ed in uscita del prodotto, l'Amministrazione è in grado di conoscere in tempo reale i quantitativi di cereali sdoganati e la relativa destinazione, sia in ambito UE sia in ambito nazionale.
   Al 30 aprile 2023, le principali giacenze di cereali sono le seguenti: 1,3 milioni di tonnellate di frumento duro; 700.000 tonnellate di frumento tenero e frumento segalato; 1,5 milioni tonnellate di granturco; 381.580 tonnellate di riso; 400.000 tonnellate di semi di soia anche frantumati; 130.000 tonnellate di orzo.
   Con riferimento, poi, alle azioni di tutela della produzione cerealicola dell'Italia, che ha un tasso di autoapprovvigionamento pari al 60 per cento, l'Amministrazione è impegnata per sostenere programmi e progetti di tutela della produzione medesima. In particolare, i cerealicoltori, oltre a beneficiare della ripresa del processo di convergenza del valore dei titoli PAC, che costituiscono il sostegno di base al reddito, nel prossimo quinquennio saranno sostenuti con il sostegno PAC accoppiato al grano duro, oltre che con aiuti nazionali che incentivano i contratti di filiera.
   Riguardo alla dinamica dei prezzi, rilevo che la trasformazione della materia prima richiede, nell'ambito dei numerosi e poliedrici processi produttivi, l'impiego di fattori produttivi a logorio totale (energia, noli e trasporti, packaging et similia) i cui prezzi hanno subito incrementi, rispetto al periodo cosiddetto pre-Covid, anche a tre cifre.
   Per questo, occorre accostarsi al problema con una visione più ampia, al fine di sostenere le produzioni nazionali, in particolare quelle autoctone.
   Al fine di meglio rispondere ai fabbisogni interni, stiamo elaborando ulteriori iniziative volte ad aggregare l'offerta, a migliorare la qualità del prodotto destinato allo stoccaggio, a valorizzare le caratteristiche e le peculiarità intrinseche della materia prima prodotta in Italia.
   Ricordo che le risorse del Fondo di cui all'art. 23-bis del decreto-legge n. 113 del 2016 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 160 del 2016, ammontano a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, a 24 milioni di euro per l'anno 2022, a 14 milioni di euro per l'anno 2023, a 12 milioni di euro per l'anno 2024 e a 10 milioni a decorrere dal 2025. AGEA sta provvedendo al pagamento del saldo per l'annualità 2022 in favore degli agricoltori che abbiano presentato la domanda anche per il 2023 entro il 15 maggio scorso.
   Per quanto attiene alla promozione dei prodotti appartenenti alla filiera della pasta, l'Amministrazione ha attuato un programma di progetti volti a migliorare la conoscenza dei prodotti della filiera agroalimentare.
   In quest'ottica nasce l'Accordo di Cooperazione tra il Ministero e l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) per la realizzazione delle attività previste nella proposta progettuale «Promozione dei prodotti appartenenti alla filiera della pasta».
   Informo, infine, che il Ministro delle Imprese e del made in Italy ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi, di convocare la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi che si è riunita l'11 maggio scorso per la prima volta.
   La Commissione, prevista dal Decreto Trasparenza e presieduta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, è stata convocata per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo.
   Nel dettaglio la Commissione ha preso in esame l'andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall'ISTAT sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5 per cento e del 16,5 per cento.
   La Commissione ha ribadito che continuerà l'opera di monitoraggio sull'effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori.
   Ai lavori hanno partecipato, oltre ai membri previsti dal Decreto, i rappresentanti dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, dell'Agenzia delle entrate, delle associazioni delle imprese agricole, dell'industria molitoria e produttiva, delle cooperative, della distribuzione e del commercio, al fine di valutare in modo completo tutti i meccanismi di formazione del prezzo della pasta e poter così meglio definire le aspettative dei prossimi mesi anche in base ai positivi segnali di riduzione dei costi delle componenti della produzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo agricolo

ribasso dei prezzi

cerealicoltura