ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00674

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 85 del 12/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: COLUCCI ALFONSO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/04/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2023
PENZA PASQUALINO MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2023
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2023


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 12/04/2023
Stato iter:
13/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/04/2023
Resoconto COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/04/2023
Resoconto ZANGRILLO PAOLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
 
REPLICA 13/04/2023
Resoconto COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/04/2023

SVOLTO IL 13/04/2023

CONCLUSO IL 13/04/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00674
presentato da
COLUCCI Alfonso
testo di
Mercoledì 12 aprile 2023, seduta n. 85

   ALFONSO COLUCCI, AURIEMMA, PENZA e RICCARDO RICCIARDI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   le imponenti risorse dello strumento finanziario europeo Next Generation EU, ottenute dal nostro Paese nel 2020, successivamente distribuite nei progetti di riforma ed investimento di cui alle missioni e ai programmi del PNRR, avrebbero dovuto, per quanto concerne la pubblica amministrazione, scioglierne i nodi strutturali in termini di efficienza ed efficacia del suo operato, assolute precondizioni dell'ottimale utilizzo delle risorse stesse e della puntuale attuazione dei progetti;

   i predetti nodi inerivano al necessario rafforzamento della capacità amministrativa a tutti i livelli del comparto, centrale e locale, e al ricambio generazionale, per il tramite di nuove assunzioni che avrebbero consentito l'ingresso dei profili professionali dotati delle competenze necessarie alla realizzazione dei progetti attuativi del PNRR come, del resto, previsto dal Ministro per la pubblica amministrazione pro tempore, il quale intendeva riportare il numero di dipendenti pubblici, in cinque anni, a quota 4 milioni, contro i 3,2 milioni attuali, abbassando al contempo di 5-6 anni l'età media, ora sopra i 50 anni e, con il decreto-legge cosiddetto «reclutamento» dell'anno 2021, disponeva la disciplina di «concorsi rapidi e digitali per assumere entro 100 giorni dalle selezioni i tecnici con contratti a tempo determinato»;

   obiettivo principale, dunque, risultava l'accelerazione delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, in particolare negli enti locali per rafforzare gli uffici tecnici in ordine alla capacità amministrativa e gestionale richiesta dal PNRR;

   nell'anno 2023 preoccupano i gravi ritardi nel reclutamento pubblico e, vieppiù, la perdurante scarsa attrattività della pubblica amministrazione;

   entro il 2026, termine del PNRR, saranno andati in pensione oltre 300.000 dipendenti pubblici;

   in ordine alle assunzioni negli enti locali, sulla base dei dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato, si segnala, nell'anno 2023, il flop, si registra, anzi, una perdita di dipendenti e risultano assunti 2.500 tecnici a tempo determinato rispetto ai 15.000 attesi;

   in generale, risultano, come divulgato anche dagli organi della stampa: la scarsa riuscita di molti concorsi pubblici per i quali non sono stati coperti i posti messi a bando, le numerose rinunce da parte dei vincitori, in particolare tra i giovani e con i profili più elevati – sembrerebbe, a favore di altre opportunità con remunerazioni ben più alte o con migliori prospettive di avanzamento e stabilità –:

   quali iniziative organizzative intenda assumere per rendere attrattivo e competitivo l'impiego nella pubblica amministrazione da parte, in particolare, di giovani qualificati in ragione della sfida del PNRR.
(5-00674)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 aprile 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-00674

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, ringrazio gli Onorevoli interroganti per l'opportunità che mi viene data di affrontare un tema cruciale che riguarda nello specifico le procedure concorsuali nella pubblica amministrazione.
  Le recenti riforme legislative sul tema del lavoro pubblico, anche grazie alle sfide derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ci hanno portato a ripensare i processi di selezione del personale prevedendo procedure più rapide per selezionare il nostro capitale umano.
  Il tema, però, non è soltanto riferito all'accesso ma anche alle rinunce di coloro, soprattutto giovani candidati, che risultano vincitori o idonei nei concorsi pubblici. I fattori, tra loro interconnessi, che giocano un ruolo cruciale sono di tipo geografico ed economico.
  Il primo consiste nella necessità di affrontare i costi derivanti dall'assunzione di un impiego pubblico in una città diversa da quella di residenza. Mi riferisco in modo particolare alle grandi città che sono le più costose e anche quelle che assorbono, dal punto di vista quantitativo, i numeri maggiori di nuove assunzioni.
  Tale circostanza porta direttamente al secondo dei fattori che ho indicato sopra, ovvero quello retributivo: risultano preferite, per coloro che vincono più concorsi (che è uno dei fattori, a sua volta, che produce l'effetto rinuncia) le amministrazioni che offrono retribuzioni maggiori.
  A questo tipo di problemi, con la mia squadra, sto lavorando per individuare soluzioni concrete al fine di rendere attrattiva la pubblica amministrazione.
  Ne cito qualcuna.
  Per le amministrazioni che hanno articolazioni territoriali abbiamo individuato, finora con successo, la previsione di concorsi unici nazionali su base regionale.
  La misura non limita in alcun modo la partecipazione ai concorsi, ma la vincola ad una specifica regione o provincia per la quale il candidato dovrà optare sin dalla presentazione della domanda di partecipazione. Questo riduce la probabilità di successiva rinuncia all'assunzione in quanto consente già al candidato di conoscere la realtà territoriale sulla quale dovrà stabilirsi nel caso in cui dovesse vincere il concorso.
  Sotto il profilo economico stiamo lavorando, già nel decreto-legge di imminente pubblicazione, ad una ulteriore progressiva armonizzazione dei trattamenti economici tra le amministrazioni centrali, per ridurre ulteriormente i differenziali retributivi ed aumentare l'attrattività verso i giovani.
  Dal punto di vista amministrativo, inoltre, è in corso di definizione una timeline che potrà rappresentare un'utile guida per le amministrazioni nell'individuare chiaramente le fasi e la tempistica ottimale per garantire l'assunzione di candidati in tempi certi, riducendo il gap tra pubblicazione del bando e l'assunzione dei vincitori: un divario che talvolta registra termini patologici e incompatibili con le esigenze di assunzione.
  Con riferimento ai meccanismi premiali, infine, stiamo lavorando per mettere a terra sistemi di misurazione e di valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico.
  Inoltre, con specifico riferimento agli enti territoriali, il decreto-legge approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana, consentirà a questi ultimi di poter stabilizzare, nei limiti delle loro capacità assunzionali, il personale a tempo determinato assunto attraverso procedure concorsuali e che abbia maturato, entro il 2026, 36 mesi di servizio con pieno rendimento.
  Si tratta, anche in questo caso, di puntare sui migliori talenti, offrendogli una prospettiva di lunga durata.
  Modalità e tempi di accesso rapidi con possibilità di sviluppo di carriera per i più meritevoli sono le carte su cui dobbiamo puntare per vincere la scommessa del futuro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

retribuzione del lavoro

ricambio generazionale

professioni tecniche