ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00958

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 98 del 05/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: DI MAGGIO GRAZIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/05/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • FAMIGLIA, NATALITÀ E PARI OPPORTUNITÀ
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/05/2023
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00958
presentato da
DI MAGGIO Grazia
testo di
Venerdì 5 maggio 2023, seduta n. 98

   DI MAGGIO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. — Per sapere – premesso che:

   il 4 e 5 settembre 2021, come riportarono giornali italiani e stranieri, si tenne a Parigi «Desir d'enfant», evento dedicato alla procreazione assistita, nel quale numerose iniziative pubblicizzavano la maternità surrogata, pratica illegale in Francia, con suggerimenti al pubblico su percorsi e costi per realizzarla all'estero, aggirando il divieto;

   la maternità surrogata è una pratica clinica espressamente vietata in Italia dall'articolo 12, comma 6, della legge n. 40 del 2004, che commina la reclusione da tre a ventiquattro mesi e multe da 600.000 a 1.000.000 di euro a «chiunque, in qualsiasi forma, realizza organizza o pubblicizza (...) la surrogazione di maternità». Tale norma vieta il contratto di maternità surrogata perché contrasta con norme imperative, in particolare con il principio sancito dall'articolo 269, comma 3, del codice civile, secondo cui la maternità è attribuita soltanto alla donna partoriente;

   con queste tecniche, che coinvolgono diritti fondamentali della persona sanciti nella Costituzione, assumono rilievo diverse posizioni soggettive che richiedono tutela: il diritto della madre gestante di non essere oggetto o mezzo di pretese altrui, in particolare dei «genitori intenzionali», trova fondamento costituzionale negli articoli 2, 3 e 32, rispettivamente nei «diritti inviolabili dell'uomo», nella «pari dignità sociale» di ogni persona e nel divieto di «violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». A riconoscere che la surrogazione «offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane» è pure la Corte costituzionale, con la sentenza n. 272 del 2017. La Corte ha inoltre chiarito che titolare dei beni offesi dalla surrogazione non è soltanto la madre biologica, ma anche l'intera collettività, che risulterebbe compromessa da questa nuova tecnica di formazione delle famiglie;

   alla maternità surrogata ci si presta dietro il pagamento di un corrispettivo, così contravvenendo alle disposizioni che riconoscono una violazione della dignità umana nella riduzione a merce di scambio di beni e valori che non hanno natura patrimoniale. In particolare, rilevano la convenzione di Oviedo sui diritti umani e la biomedicina del 1997 e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che sanciscono, rispettivamente all'articolo 21 e all'articolo 3, il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro;

   gli organizzatori dell'evento di Parigi avevano programmato per il maggio 2022, con il titolo «Un sogno chiamato bebè», un analogo appuntamento a Milano che, in seguito a una forte mobilitazione, fu rinviato dagli organizzatori a data da destinarsi;

   con il titolo «Wish for a baby», la manifestazione milanese è stata riprogrammata per il 20 e 21 maggio 2023. Nella home page, tornano in forma allusiva gli inviti all'elusione internazionale del divieto nazionale, visti a Parigi: «scoprirai le diverse opzioni di trattamento disponibili nel mondo», «discuteranno dell'adeguatezza di un trattamento all'estero», «spiegheranno (...) i metodi di trattamento disponibili sia a livello locale che in tutto il mondo» –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere per garantire il rispetto delle leggi vigenti e contrastare ogni forma di promozione commerciale legata alle pratiche illegali descritte in premessa.
(4-00958)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

legalita'

diritti umani

diritti della donna