ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00874

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 91 del 20/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: LOMUTI ARNALDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 20/04/2023
MINISTERO DELLA SALUTE 20/04/2023
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/04/2023
Stato iter:
21/12/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2023
NORDIO CARLO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2023

CONCLUSO IL 21/12/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00874
presentato da
LOMUTI Arnaldo
testo di
Giovedì 20 aprile 2023, seduta n. 91

   LOMUTI. — Al Ministro della salute, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 24 gennaio 2019, moriva il maresciallo dell'Arma dei carabinieri Eugenio Fasano;

   secondo il racconto di alcuni testimoni, Fasano si sarebbe sentito male subito dopo essere rientrato negli spogliatoi, a seguito di una partita di calcetto con alcuni colleghi. I fatti in descrizione, sarebbero avvenuti in Roma, presso il circolo Antico tiro a volo di via Vajina. Arriverà al pronto soccorso soltanto dopo più di un'ora;

   la perizia dei Consulenti tecnici d'ufficio porta avanti la tesi della morte naturale. Nella relazione dei medici, viene riportato che il decesso sarebbe legato ad un arresto cardiaco terminale da insufficienza multi-organo e shock cardiogenico conseguente ad un infarto acuto del miocardio in soggetto sottoposto ad angioplastica primaria;

   tuttavia, i Consulenti tecnici di parte, nominati dalla famiglia del maresciallo, la pensano diversamente. Per loro, infatti, il decesso sarebbe stato causato, invece, da «un trauma, caduta, spinta, aggressione, calcio al torace o altro evento contundente traumatico al torace». Quindi, l'infarto – si legge nelle conclusioni – non sarebbe la causa prima della morte ma la conseguenza di un altro evento;

   pertanto, sulla morte del maresciallo Fasano esistono due tesi contrapposte: quella della morte naturale e quella di un violento pestaggio;

   diversi sono gli articoli di stampa nazionale che si sono occupati del caso: 29 luglio 2021 «La Repubblica» – Il giallo del maresciallo morto dopo la sfida a calcetto con i carabinieri. La famiglia: «chi sa parli» –. Lo stesso giorno si registra un articolo del «Messagero» – Risultano poco chiare le circostanze della morte del carabiniere Eugenio Fasano, di 43 anni, deceduto il 24 gennaio 2019. Anche il famoso programma televisivo «Chi l'ha visto» si occupa del caso il 15 dicembre 2021. Sul giornale on-line «Roma H24» del 13 giugno 2022 – Eugenio Fasano ucciso a calci e pugni, parlano i dottori Labella e Merolla, autori della perizia richiesta dalla famiglia del carabiniere – è riportata la notizia della presenza di una consulenza medico-legale che ipotizza possibili responsabilità di terzi nella cassazione della morte;

   il procedimento giudiziario è ancora in corso, a seguito dell'ordinanza con cui il GIP ha rigettato l'istanza di archiviazione, restituendo gli atti al PM perché effettui nuove e ulteriori indagini, e disponendo l'integrazione di tutte le prove richieste dagli avvocati dei familiari del maresciallo Fasano –:

   se, per quanto di competenza, i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto;

   se, pur nel rispetto dell'autonomia e della indipendenza della magistratura, siano stati disposti, per quanto di competenza, accertamenti di natura amministrativa presso gli uffici coinvolti nell'evento, compreso le strutture sanitarie e con quali risultati.
(4-00874)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 dicembre 2023
nell'allegato B della seduta n. 218
4-00874
presentata da
LOMUTI Arnaldo

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo riportato in oggetto, si avanzano quesiti in ordine alle eventuali iniziative volte ad effettuare accertamenti in merito alle cause del decesso del maresciallo dell'Arma dei Carabinieri E.F., deceduto il 24 gennaio 2019.
  Orbene, al fine di acquisire precise informazioni sulla vicenda, è stato acquisito contributo conoscitivo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, autorità giudiziaria competente, da cui emerge che (...) Si conferma la pendenza presso questo ufficio del procedimento n. 30375/20 iscritto a mod. 44 per il reato di cui all'articolo 589 del codice penale in relazione al decesso di Fasano Eugenio, deceduto il 24 gennaio 2019 presso l'Ospedale Umberto I presso il quale si trovava ricoverato dal precedente 22 gennaio quando si era sentito male dopo aver giocato una partita di calcetto presso il Campo Sportivo del Circolo Antico «Tiro a Volo».
  Il procedimento è scaturito a seguito della denuncia-querela presentata il 4 febbraio 2020, da un congiunto del F.E.
  La scrivente espletava approfondite indagini preliminari sentendo a sommarie informazioni testimoniali tutte le persone a conoscenza della vicenda e, dopo aver acquisto la cartella clinica ospedaliera, conferiva consulenza tecnica per accertare le cause del decesso del F.
  All'esito delle indagini espletate e del deposito della consulenza questo ufficio si determinava a richiedere l'archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato, non essendo emersi elementi di riscontro all'ipotesi investigativa.
  A seguito dell'opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dalla persona offesa, il Giudice per le indagini preliminari in data 22 giugno 2022 non accoglieva la richiesta di archiviazione e disponeva effettuarsi un ulteriore approfondimento investigativo consistente nel procedere all'esame autoptico sul corpo del Fasano Eugenio al fine di accertare la causa della morte, la correttezza dell'operato di tutti i sanitari intervenuti compreso i medici militari e si vi erano stati ritardi nell'apprestare le cure del caso.
  Veniva, pertanto, conferita, previa riesumazione della salma di Fasano Eugenio, nuova consulenza tecnica a consulenti diversi da quelli che avevano espletato la prima consulenza, i quali superando anche le osservazioni critiche mosse dai consulenti di parte opponente, confermavano che la causa di morte del F.E. dovesse ravvisarsi in un arresto cardio respiratorio terminale da insufficienza multi organo e
shock cardiogeno conseguente ad un infarto acuto del miocardio in soggetto sottoposto ad angioplastica primaria (...) ritenendo inoltre che l'operato dei sanitari intervenuti era stato corretto ed adeguato alle esigenze del caso clinico né vi erano stati ritardi od omissioni nell'apprestamento delle cure.
  Questo Ufficio, pertanto, formulava nuova richiesta di archiviazione e all'esito di una nuova opposizione formulata dalle persone offese, all'udienza del 15 marzo 2023 il Giudice delle indagini preliminari disponeva procedersi all'espletamento delle ulteriori indagini chieste da parte opponente entro il termine di sei mesi.
  La scrivente sta ancora espletando le attività indicate dal Giudice per le indagini preliminari sulle quali non può, pertanto, riferire sussistendo il segreto investigativo.
  Si segnala, in ogni caso, che nel fascicolo delle indagini preliminari sono state acquisite anche le risultanze investigative della parallela attività espletata dalla Magistratura Militare che si è conclusa con richiesta di archiviazione.
  Con riferimento agli accertamenti di natura amministrativa eventualmente disposti dalle Amministrazioni cui è rivolta l'interrogazione a risposta scritta presso gli uffici coinvolti nell'evento, comprese le strutture sanitarie, si rappresenta che agli atti del procedimento penale non vi è evidenza di alcuna iniziativa in tal senso.
  Quanto al Ministero della difesa, sui cui atti risulta altresì che il soccorso al militare fu prestato da personale sanitario – tra cui un ufficiale medico, in servizio presso l'infermeria del Comando generale (distante dalla sede del citato circolo circa 850 metri), giunto sul posto a seguito di richiesta di intervento da parte dei colleghi ivi presenti – che gli ha praticato manovre rianimative salvavita, proseguite da medici del 118, successivamente sopraggiunti.
  Il militare fu trasportato – in codice rosso – presso il Policlinico Umberto I e ricoverato in terapia intensiva, in pericolo di vita, decedendo alle ore 03.50 del 24 gennaio successivo.
  Successivamente, qualche mese dopo il decesso, la cognata del militare ha presentato una denuncia che ha originato un procedimento penale, rispettivamente, presso l'autorità giudiziaria militare di Roma, che l'ha archiviato l'8 aprile 2021 e quella ordinaria di Roma, ancora in essere.
  Nessuna informazione aggiuntiva ha riferito il Ministero dell'interno.
  In conclusione, la vicenda risulta ancora all'esame dell'Autorità giudiziaria ordinaria, e non risultano ulteriori emergenze di natura amministrativa.

Il Ministro della giustizia: Carlo Nordio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

morte

malattia cardiovascolare

consulenza e perizia