ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00783

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 82 del 04/04/2023
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 2/00039
Firmatari
Primo firmatario: ALMICI CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/04/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 04/04/2023
Stato iter:
19/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/04/2023
PICHETTO FRATIN GILBERTO MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/04/2023

CONCLUSO IL 19/04/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00783
presentato da
ALMICI Cristina
testo di
Martedì 4 aprile 2023, seduta n. 82

   ALMICI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   al fine di risolvere le criticità del sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda, nel 2017 veniva firmata la dichiarazione di intenti sul livello delle acque del lago tra le province di Mantova, Brescia e Verona e il comune di Peschiera del Garda;

   il 30 novembre 2020 il Consiglio provinciale di Brescia, con l'approvazione della «Mozione Sarnico», deliberava che le infrastrutture di depurazione, anche a progetto, dovessero essere localizzate «nelle aree territoriali dei comuni afferenti all'impianto stesso»;

   alla luce del citato atto di indirizzo, l'ufficio d'ambito di Brescia chiedeva ad Acque Bresciane, società in house della provincia di Brescia che gestisce il servizio idrico integrato, di individuare nuove ipotesi di localizzazione per il sistema di depurazione, conformi con gli indirizzi espressi dalla provincia e con i regolamenti regionali;

   il 9 aprile 2021 Acque Bresciane trasmetteva all'Ufficio d'ambito della provincia di Brescia la relazione Prot. 31745 «Valutazione nuovi scenari localizzativi» e lo studio redatto con la supervisione scientifica dell'università di Brescia «Confronto fra scenario a progetto e nuovo scenario alternativo» nei quali si comunicava che il nuovo scenario rispondente alla citata mozione del Consiglio provinciale risultava quello di Peschiera + Lonato;

   in particolare, nella relazione si concludeva: «Per le scelte progettuali sopra sintetizzate, la soluzione Lonato consente un significativo contenimento anche dei costi di esercizio, in particolare dei costi energetici del sistema di collettamento. Per tutte le considerazioni sopra esposte Acque Bresciane conferma la sostenibilità tecnica della soluzione Lonato, in alternativa alla soluzione a progetto, e si rimette alle determinazioni dell'ATO rispetto alla prosecuzione dell'iter autorizzativo»;

   nonostante ciò, con decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 (articolo 17-octies, comma 7), veniva stabilito che «Al fine di consentire la rapida attuazione del sistema di collettamento e depurazione del lago di Garda e la conseguente tempestiva dismissione della condotta sublacuale, giunta al termine della propria vita tecnica, il Prefetto di Brescia è nominato Commissario straordinario, con i poteri di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione delle nuove opere per il collettamento e la depurazione della sponda bresciana del lago di Garda»;

   il predetto decreto, prevedendo la nomina di un Commissario straordinario, escludeva, di fatto, la provincia di Brescia e tutta la sua comunità da ogni decisione, tanto che l'allora prefetto di Brescia, Attilio Visconti, in qualità di Commissario straordinario, con una nota del 23 luglio 2021, ben prima, quindi, della conversione in legge del provvedimento di iniziativa governativa, annunciava che «il sistema di collettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda si articolerà in due depuratori che verranno ubicati a Gavardo e Montichiari», disattendendo del tutto la delibera del Consiglio provinciale di Brescia con la quale si stabiliva, come detto, che le infrastrutture di depurazione dovessero essere localizzate «nelle aree territoriali dei comuni afferenti all'impianto stesso»;

   l'ipotesi del depuratore del Garda realizzato nei comuni di Gavardo e Montichiari prevede un investimento di oltre 170 milioni di euro, da aggiornare, nonché elevati costi di gestione, oggi lievitati anche a causa dell'aumento del costo delle materie prime e dei costi energetici: si pensi all'onere dell'energia di una rete che, in termini di chilometri, si raddoppia e che prevede due depuratori anziché uno solo;

   il progetto è stato, peraltro, portato avanti nonostante i diversi pareri negativi, non solo del Consiglio provinciale, ma dello stesso Commissario europeo per l'ambiente, Virginijus Sinkevičius, che in risposta a un'interrogazione ha dichiarato: «Lo smaltimento fognario è disciplinato dalla Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. I dati comunicati dall'Italia indicano che Gavardo e Montichiari non soddisfano i requisiti di trattamento»;

   a parere dell'interrogante, inoltre, non sussistono i presupposti di necessità e urgenza di cui all'articolo 120, secondo comma, della Costituzione che avrebbero consentito all'allora Governo di sostituirsi alla provincia, avendo la stessa già assunto decisioni in materia;

   la Repubblica italiana, in tutte le sue articolazioni, sancisce il principio di leale collaborazione, in base al quale i diversi livelli di governo devono cooperare fra loro, in quanto, nonostante le diversità di funzione e struttura, essi fanno pur sempre parte del medesimo ordinamento –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga sussistano i presupposti per revocare la nomina del Commissario straordinario per il sistema di collettamento e depurazione del lago di Garda e tornare a una gestione ordinaria.
(4-00783)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 aprile 2023
nell'allegato B della seduta n. 90
4-00783
presentata da
ALMICI Cristina

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
  L'intervento relativo al nuovo sistema di collettamento fognario-depurativo del lago di Garda è stato finanziato nell'ambito della convenzione operativa sottoscritta il 28 dicembre 2017 tra il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, la regione Lombardia, regione Veneto, ufficio d'ambito di Brescia, consiglio di bacino Veronese, associazione temporanea di scopo Garda Ambiente. Il costo complessivo delle opere da realizzare è pari a 220 mila euro, di cui 100 mila stanziati dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica a valere sulle risorse dell'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016.
  Suddetta convenzione aveva lo scopo di garantire la realizzazione coordinata del programma operativo di infrastrutturazione delle opere di collettamento e depurazione relative al servizio idrico integrato, in modo da renderle adeguate alla necessità del territorio e a garantire la sicurezza ambientale e la tutela del lago di Garda.
  Attesa la strategicità delle opere da realizzare, l'azione di monitoraggio viene svolta da parte di questo Ministero per il tramite della cabina di regia, prevista dalla convenzione operativa, a cui partecipano tutti i sottoscrittori della stessa convenzione.
  Relativamente agli interventi da realizzare sulla sponda bresciana, a cui il Ministero contribuisce per un importo di 60 milioni di euro, rilevato il considerevole ritardo determinato dalla difficoltà di individuare una possibile localizzazione dell'impianto di depurazione finalizzato alla dismissione della condotta sublacuale, è stato istituito nel giugno 2020 un tavolo tecnico per verificare i possibili impatti ambientali delle opere di collettamento e depurazione sui corpi idrici recettori, compreso il bacino del fiume Chiese.
  A tale tavolo hanno partecipato, oltre i firmatari della convenzione operativa, l'autorità di bacino del distrettuale del fiume Po, l'Arpa Lombardia, il consorzio di bonifica Chiese, il consorzio di bonifica Garda Chiese, due rappresentanti designati dai comuni del bacino del fiume Chiese ed i sindaci dei comuni di Montichiari, Gavardo e Muscoline.
  Il tavolo tecnico ha inteso approfondire e valutare tutti gli aspetti ambientali delle nuove opere, acquisire un quadro di dettaglio sullo stato di consistenza delle condotte sublacuali del lago di Garda e indicare eventuali prescrizioni tecniche da recepire in fase di progettazione delle opere per mitigare gli impatti ambientali sui corpi idrici, anche in relazione alla presenza ed alla frequenza degli sfiori provenienti dai manufatti di scarico delle reti di collettamento miste circumlacuali.
  I lavori del tavolo tecnico, si sono chiusi il 2 settembre 2020 ed hanno confermato la compatibilità delle acque depurate provenienti dalla soluzione progettuale in discussione con la qualità del fiume Chiese. Si riteneva, pertanto, all'esito dei lavori del suddetto tavolo, oramai definita la soluzione progettuale che prevedeva la realizzazione di un nuovo impianto a Gavardo ed il potenziamento dell'impianto di Montichiari.
  Stante la situazione di stallo nell'avanzamento realizzativo dell'opera, il Governo, nell'ambito delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 92 del 2021, ha nominato il prefetto di Brescia in qualità di commissario straordinario per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione delle opere.
  II Commissario straordinario nel luglio 2021 «ha comunicato che, a conclusione delle valutazioni eseguite sulle varie alternative progettuali esistenti, la cosiddetta soluzione Gavardo-Montichiari garantisce le migliori
performance dal punto di vista tecnico e ambientale».
  Inoltre, è opportuno evidenziare che lo stesso commissario straordinario ha ritenuto di istituire un tavolo tecnico di consultazione composto da rappresentanti della regione Lombardia, provincia di Brescia, ufficio d'ambito di Brescia e la società Acque Bresciane, al fine di favorire ogni utile confronto in ordine alle opere da realizzare.
  In data 13 gennaio 2023 il Commissario ha informato della richiesta, da parte del comitato di coordinamento presidio 9 agosto, di sospensione dell'
iter in corso per l'affidamento dell'incarico per la progettazione definitiva dell'intervento in questione. La richiesta è motivata dall'approvazione da parte del Consiglio regionale della Lombardia di 2 emendamenti che stanziano 120.000 euro per effettuare uno studio sull'ecosistema del fiume Chiese.
  Si rappresenta che per tutte le questioni ambientali connesse allo sviluppo della proposta progettuale in argomento, potranno essere portate osservazioni ed adottate ulteriori decisioni e prescrizioni a seguito dei pareri che tutti i soggetti competenti potranno esprimente in ambito Valutazione di impatto ambientale, prevista per i nuovi impianti di depurazione a livello regionale, nonché nella conferenza dei servizi decisoria di cui alla legge n. 241 del 1990, che sarà convocata per l'approvazione del progetto definitivo, compresi gli esiti dello studio che verrà effettuato sul fiume Chiese a seguito dello stanziamento della regione.
  Si ritiene in fine che, se i motivi di urgenza nella prosecuzione dell'
iter realizzativo verranno valutati tali da poter consentire la sospensione momentanea delle procedure di affidamento della progettazione dell'opera, sarà opportuno attendere l'acquisizione degli esiti dello studio che la regione Lombardia affiderà per le valutazioni sullo stato ecologico del corso fluviale, così come auspicato dall'interrogante.
Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica: Gilberto Pichetto Fratin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattamento dell'acqua

nomina del personale

zona urbana