ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 4 del 25/10/2022
Firmatari
Primo firmatario: FRASSINI REBECCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 25/10/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/10/2022
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/10/2022
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 26/10/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/10/2022
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/10/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/10/2022
Stato iter:
10/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2023
FERRO WANDA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/10/2022

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 27/10/2022

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/03/2023

CONCLUSO IL 10/03/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00016
presentato da
FRASSINI Rebecca
testo presentato
Martedì 25 ottobre 2022
modificato
Mercoledì 26 ottobre 2022, seduta n. 5

   FRASSINI, CECCHETTI, ZOFFILI, CATTOI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   ancora una delusione per i comuni lombardi in merito ai progetti per rigenerazione urbana: a titolo esemplificativo, 32 enti della provincia di Bergamo che avevano riposto nel bando per comuni con meno di 15 mila abitanti la speranza di vedersi attribuire risorse per progetti altrimenti inattuabili, come il restauro di Villa regina Pacis ad Albino o il restyling del centro di San Pellegrino o ancora la nuova piazza della Libertà a Ponte San Pietro, sono rimasti «a bocca asciutta»;

   si ricorda che l'articolo 1, comma 42-43, legge n. 160 del 2019, ha previsto, per gli anni dal 2021 al 2034, l'assegnazione di contributi ai comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, mentre con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021 sono stati fissati i criteri di assegnazione delle sopramenzionate risorse;

   con decreto interministeriale del 30 dicembre 2021 sono stati individuati i comuni beneficiari del contributo di cui all'articolo 1, commi 42 e seguenti, della legge n. 160 del 2019 e dal Dpcm 21 gennaio 2021, destinati ad «investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e dei tessuto sociale ed ambientate»; in seguito all'approvazione dell'elenco dei progetti beneficiari dei contributi per investimenti in opere di rigenerazione urbana, molte amministrazioni locali hanno riscontrato la mancata assegnazione delle risorse previste, pur rientrando tali progetti nella graduatoria di quelli ritenuti ammissibili, completi del target Pnrr di riferimento;

   purtroppo la causa di esclusione risiede nel criterio di assegnazione di tali contributi ai comuni, basato sull'indice di vulnerabilità sodale e materiale (Ivsm), indicatore di cui già nella precedente legislatura con diversi atti di sindacato ispettivo il gruppo Lega – Salvini Premier ha sottolineato quanto risulti anacronistico e inadeguato ai fini di un'equa ripartizione delle risorse disponibili su tutto il territorio nazionale, al netto di energie e risorse già investite per la progettazione da parte dei comuni stessi e con un'evidente disparità tra comuni del Nord e comuni del Mezzogiorno nel conferimento delle risorse previste;

   all'uopo, si ricorda il question-time n. 3-02713 e la mozione n. 1-00569 Molinari ed altri, approvata, con le quali si era evidenziata l'importanza di tener conto anche della bontà dei progetti, oltre alta preferenza delle realtà locali più svantaggiate, e si era impegnato l'allora Governo, tra l'altro, ad adottare tutte le opportune iniziative di competenza volte a «garantire il finanziamento di tutti i progetti che abbiano superato il vaglio di ammissibilità» e «a migliorare ed integrare l'indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm) con parametri territorialmente idonei a garantire un'equilibrata distribuzione territoriale dell'intero Paese, ferma restando la quota minima del 40 per cento per il Mezzogiorno» –:

   se il nuovo Governo intenda adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a rivedere e superare il criterio dell'indice di vulnerabilità sociale (Ivsm), al fine di premiare la validità dei progetti, garantire una più equa distribuzione territoriale dei finanziamenti ed evitare lo spreco di risorse e tempo per molti sindaci di comuni del Nord Italia, impegnati per mesi a redigere progetti di fattibilità con relativi allegati e quadri economici, di fatto esclusi aprioristicamente dalla possibilità di vincere.
(4-00016)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 marzo 2023
nell'allegato B della seduta n. 66
4-00016
presentata da
FRASSINI Rebecca

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, relativo al tema dei finanziamenti previsti in favore dei comuni per progetti di rigenerazione urbana, si rappresenta quanto segue.
  Nel richiamare preliminarmente la cornice legislativa di riferimento, si evidenzia che la legge del 27 dicembre 2019, n. 160, ha previsto specifiche linee di finanziamento per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, dedicate a progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. In particolare, sono stati stanziati 150 milioni di euro per il 2021, 250 per il 2022, 550 milioni per gli anni 2023 e 2024, 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.
  Lo scorso anno l'erogazione dei contributi in questione è stata attuata con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021, a seguito di un'intesa sancita con l'ANCI in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali il 26 novembre del 2020. In quella sede si è convenuto di introdurre, tra i criteri per la selezione dei progetti, quello che fa riferimento all'indice di vulnerabilità sociale e materiale definito dall'Istat (Ivsm), in ragione della necessità di riconoscere una preferenza alle realtà locali più svantaggiate, in coerenza con le finalità dell'intervento legislativo.
  Si rammenta anche che, per corrispondere alle esigenze di ampliare la platea dei beneficiari, il legislatore è intervenuto successivamente con il decreto-legge del 1° marzo 2022, n. 17, grazie al quale sono state stanziate ulteriori risorse pari a 905 milioni di euro, che hanno consentito di finanziare tutte le opere che erano state ammesse alla graduatoria finale.
  Ulteriori interventi in materia sono stati disposti dalla legge del 30 dicembre 2021, n. 234, che, nell'estendere la categoria dei possibili beneficiari dei contributi, ha previsto per l'anno 2022 l'assegnazione di risorse per progetti di rigenerazione urbana pari a 300 milioni di euro in favore dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti che, in forma associata, superano detta soglia.
  La legge sopra richiamata prevede che, qualora l'entità delle richieste superi l'ammontare delle risorse, l'attribuzione sia effettuata in favore dei comuni che presentano un valore più elevato dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale.
  Con il decreto interministeriale del 19 ottobre 2022 sono stati individuati i comuni beneficiari dei predetti contributi, per un importo complessivo di circa 297 milioni di euro, a fronte di istanze trasmesse da 5.268 enti locali e relative a progetti il cui importo complessivo è risultato ampiamente superiore alle risorse stanziate dalla legge.
  Tanto premesso, si assicura che le criticità segnalate nell'interrogazione sono all'attenzione del Governo. In particolare, il Ministero dell'interno, unitamente al Ministero dell'economia e delle finanze e in collaborazione con l'ANCI, ha valutato la possibilità di recuperare ulteriori risorse da destinare a interventi di rigenerazione urbana.
  Proprio al fine di corrispondere a tale esigenza, con la legge del 13 gennaio 2023, n. 6, in sede di conversione del decreto-legge del 18 novembre 2022, n. 176, è stato introdotto l'articolo 14-
quinquies, che istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un fondo per investimenti in rigenerazione urbana a favore dei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, con una dotazione di 115 milioni di euro per l'anno 2025 e di 120 milioni di euro per l'anno 2026.
  I criteri di riparto del predetto fondo saranno individuati con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, da adottare entro il 30 giugno 2023, assicurando in ogni caso l'attribuzione delle risorse in proporzione al fabbisogno espresso da ciascuna regione, tenendo conto delle risorse assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 534, della legge 30 dicembre 2021 n. 234.
  Sono state anche vagliate possibili soluzioni per individuare un correttivo all'utilizzo del criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale, con l'obiettivo di assicurare una più equilibrata distribuzione regionale delle risorse disponibili in relazione alle istanze presentate.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Wanda Ferro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piano di finanziamento

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