ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00136

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 91 del 20/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: COSTA SERGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023
L'ABBATE PATTY MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023
SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023
CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 20/04/2023
Stato iter:
02/05/2023
Fasi iter:

RITIRATO IL 02/05/2023

CONCLUSO IL 02/05/2023

Atto Camera

Interpellanza 2-00136
presentato da
COSTA Sergio
testo di
Giovedì 20 aprile 2023, seduta n. 91

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:

   l'ipotesi di reintroduzione dell'orso è nata nel 1996, con il progetto Life Ursus per la tutela della popolazione di orso bruno finanziato dall'Unione europea;

   il progetto è stato promosso dal Parco naturale Adamello Brenta in collaborazione con la provincia autonoma di Trento e l'Ispra; a tal fine è stato predisposto uno studio di fattibilità, in base al quale si è stabilito che c'erano le condizioni per reintrodurre gli orsi;

   in particolare sono stati studiati parametri ambientali (vegetazione, altitudine, esposizione, pendenza, presenza d'acqua, clima) e antropici (strade e abitati, densità popolazione, turismo, densità bestiame);

   è emerso che nelle Alpi centrali erano ancora presenti circa 2000 chilometri quadrati di ambienti idonei alla presenza dell'orso e si è valutato se la presenza dell'orso, in un'area così densamente antropizzata, avrebbe potuto sollevare problemi per danni alle attività o per l'incolumità dell'uomo;

   nello studio di fattibilità sono state analizzate le seguenti problematiche: compatibilità di un grande carnivoro in un Paese densamente abitato; sostenibilità dei conflitti; capacità delle amministrazioni di gestire il progetto;

   la fase preparatoria ha previsto un sondaggio di opinione, da cui è emerso che più del 70 per cento era a favore del ripopolamento; la percentuale ha raggiunto addirittura l'80 per cento con l'assicurazione di adottare misure di prevenzione e di emergenza; il parco ha pianificato questi provvedimenti nelle linee guida;

   nel corso dello studio di fattibilità sono state definite misure per eliminare o ridurre al minimo il rischio di aggressioni degli orsi, attraverso: capillare e specifica informazione, considerato che bastano semplici norme di comportamento per ridurre al minimo il rischio di aggressione; creazione di un «Emergency team», composto da persone appositamente addestrate per applicare misure dissuasive per gli orsi; procedere alla loro eventuale cattura e trasferimento, in modo da assicurare la sicurezza delle persone;

   nello studio di fattibilità si afferma che l'obiettivo del rilascio è raggiungibile a patto di comprendere che «questo richiederà da parte delle amministrazioni e dei tecnici impegnati uno sforzo lungo e straordinario»;

   al fine di garantire il mantenimento degli impegni, l'Unione europea ha erogato due finanziamenti Life, con l'obiettivo di: salvaguardare la biodiversità evitando l'estinzione dell'orso bruno sulle Alpi;

   dare continuità alla positiva esperienza di convivenza tra uomo e orso nel territorio; sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle principali ricchezze naturalistiche della regione; acquisire importanti dati scientifici relativamente alla biologia e all'etologia della specie;

   il programma prevedeva un accurato sistema di monitoraggio attraverso radiocollari e marche auricolari radioemettitrici, la cui corretta gestione avrebbe consentito un controllo capillare e costante di tutti gli individui della popolazione ursina;

   il progetto esecutivo per la reintroduzione viene completato da tre ulteriori programmi operativi, che definiscono ruoli e compiti dei soggetti responsabili rispettivamente di «ricerca scientifica», «monitoraggio periodico della popolazione» e «valutazione dei danni»;

   a quanto risulta gli interroganti sono state riscontrate numerose carenze nella corretta attuazione del piano: scarsi e tardivi investimenti per posizionare bidoni anti-orso; mancanza di corridoi faunistici che permetterebbero la diffusione degli orsi su territori più vasti, diminuendo così le probabilità di incontro con l'uomo; cartellonistica scarsa, inadeguata e non aggiornata; mancata inibizione al transito delle persone ove presenti cucciolate; mancata installazione di recinzioni elettrificate anti-orso; mancata gestione di monitoraggio; continuo foraggiamento della selvaggina a scopo venatorio, tramite mangiatoie con frutta e mais che attirano inevitabilmente anche gli orsi –:

   se il Ministro interrogato intenda fornire un quadro analitico e dettagliato delle modalità di utilizzo delle risorse stanziate fino ad oggi per il progetto di ripopolamento degli orsi in Trentino;

   a quanto ammonti l'investimento complessivo – europeo, statale e provinciale – per la realizzazione del progetto e quali strategie siano state adottate per un corretto monitoraggio degli orsi anche a lungo termine;

   quali iniziative siano state adottate per garantire il corretto e continuo funzionamento dei dispositivi di monitoraggio previsti dal piano;

   se la squadra di emergenza prevista dallo studio di fattibilità sia stata istituita e, nel caso, da chi sia composta e quali siano le azioni poste in essere nelle situazioni di emergenza verificatesi;

   quali iniziative di comunicazione e sensibilizzazione siano state effettivamente adottate;

   quali informazioni siano in possesso del Ministro interrogato in merito al monitoraggio della popolazione, considerato che al momento non si hanno dati ufficiali sulla sua consistenza;

   se il Ministro non ritenga opportuno avviare un'interlocuzione con la provincia di Trento per sapere se intenda rispettare gli impegni assunti con il progetto «Life Ursus» e, in tal caso, promuovere le iniziative di competenza necessarie per garantire la massima sicurezza possibile, nel rispetto del piano d'azione Pacobace per le situazioni che potrebbero richiedere la deroga al divieto di cattura o uccisione dei grandi predatori e previo esperimento delle valutazioni scientifiche del caso (in particolar modo attraverso Ispra) ai fini della concreta valutazione del rischio per l'incolumità pubblica, escludendo l'abbattimento come misura ordinaria di gestione.
(2-00136) «Sergio Costa, Ilaria Fontana, L'Abbate, Morfino, Santillo, Di Lauro, Caramiello».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento comunitario

mammifero selvatico

esperimento su animali