ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 59 del 28/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: ALMICI CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
URZI' ALESSANDRO FRATELLI D'ITALIA 27/02/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE delegato in data 27/02/2023
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00086
presentato da
ALMICI Cristina
testo di
Martedì 28 febbraio 2023, seduta n. 59

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la non adeguata gestione di alcune specie selvatiche ha molteplici conseguenze, dalla diffusione di malattie ai gravi effetti sulle attività economiche del settore primario, come recentemente accaduto con la peste suina africana in varie aree d'Italia;

   nel corso dell'esame in sede parlamentare della legge di bilancio 2023, è stata approvata una norma tesa a contrastare la proliferazione indiscriminata e dannosa della fauna selvatica, mettendo in condizione anche le regioni di intervenire contro i danni correlati: un rafforzamento delle strategie di contrasto fino a oggi troppo blande e assolutamente inefficaci, come dimostra il proliferare dei cinghiali anche all'interno delle città metropolitane;

   secondo gli ultimi dati Ispra, la popolazione nazionale di cinghiali è passata dai circa 500 mila individui del 2010 a più di un milione nel 2020, mentre più alta è la stima 2022 di Coldiretti, che parla addirittura di 2,3 milioni di cinghiali nel nostro territorio;

   la crescita esponenziale di suini selvatici è stata certificata anche da Confagricoltura, secondo la quale in Italia si contano un milione e mezzo di esemplari di cinghiali che provocano ingenti danni all'agricoltura, con una media annua di oltre 7 milioni di euro e una stima complessiva negli ultimi 7 anni di 120 milioni: le regioni più colpite sono Abruzzo e Piemonte, rispettivamente, con 18 e 17 milioni di euro di danni; seguono, con oltre 10 milioni di danni, Toscana, Campania e Lazio;

   oltre al problema degli ingenti danni economici alle produzioni agricole, il proliferare della fauna selvatica compromette l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali e, fattore non trascurabile, aumenta il rischio di incidenti in città: le stime Coldiretti parlano di un incidente ogni 41 ore, con il numero di incidenti gravi, anche mortali, aumentato dell'81 per cento sulle strade provinciali; i branchi si avvicinano sempre di più alle abitazioni e alle scuole e ai parchi;

   altra grande criticità, come detto, è la diffusione della peste suina africana: una malattia virale, non trasmissibile agli esseri umani, ma che può causare ingenti danni al tessuto economico, poiché altamente contagiosa e spesso letale anche per i maiali d'allevamento, tanto che anche i capi di bestiame positivi devono essere abbattuti per fermarne la circolazione;

   in Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna, dove ora la peste suina africana è sotto controllo, ma nel 2022 ne è stata confermata la presenza in diversi cinghiali infetti in Piemonte, in Liguria e nel Lazio, con l'istituzione di zone rosse;

   un passo importante è stato compiuto con gli interventi approvati nella legge di bilancio 2023 e, in tale direzione, sarebbe auspicabile l'adozione di misure più specifiche, da un potenziamento dei prelievi selettivi, a una più mirata programmazione dei piani di abbattimento e a un più efficace sistema di risarcimento dei danni;

   come si legge nella nota stampa congiunta di Confagricoltura ed Ets, andrebbero, peraltro, «estesi gli strumenti professionali per gli operatori specializzati, abilitati attraverso specifici corsi, per intervenire efficacemente sulla specie attraverso gli attenuatori di rumore, le ottiche di mira a infrarossi o le trappole trasportabili. [...] è indispensabile rafforzare la formazione degli operatori al fine di assicurare efficacia e sicurezza degli interventi, pianificare correttamente i piani di prelievo sulla base delle conoscenze scientifiche più aggiornate, monitorandone poi attuazione e risultati. È necessaria inoltre maggiore attenzione al ruolo delle imprese agricole nella gestione faunistica e faunistico-venatoria, a partire da un adeguato riconoscimento di tutte le attività quotidiane svolte a spese proprie, a beneficio dell'intero sistema della biodiversità e della collettività»;

   da ultimo, ma non per ordine di importanza, si richiede una revisione delle politiche fiscali, con il riconoscimento della gestione faunistica come attività connessa all'agricoltura;

   a oggi, le esigenze di tutela della vita umana e la salvaguardia delle colture, delle produzioni e dei posti di lavoro sono state contrastate da un approccio ideologico contrario a qualsiasi metodo di adeguata gestione della fauna selvatica –:

   quali siano i dati connessi alla proliferazione della fauna selvatica, sia dal punto di vista economico, che sanitario e di sicurezza;

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere al fine di dare seguito a quanto disposto dall'articolo 1, comma 447, legge 22 dicembre 2022, n. 197, anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico-istituzionale, al fine di adottare una strategia di intervento nazionale sulla base delle più aggiornate conoscenze scientifiche, che integri interventi di prevenzione dei danni e di contenimento delle popolazioni e assicuri prelievi selettivi e pianificati coerentemente con l'obiettivo prioritario di riduzione dei danni, contemperando le esigenze delle imprese agricole con la tutela ambientale e faunistica.
(2-00086) «Almici, Urzì».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fauna

peste animale

suino