ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 46 del 31/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: CAPPELLETTI ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/01/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/01/2023
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/01/2023
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 01/02/2023
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00063
presentato da
CAPPELLETTI Enrico
testo di
Martedì 31 gennaio 2023, seduta n. 46

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:

   nel 2022 la media del Prezzo unico nazionale (PUN) dell'energia elettrica era 303 euro al MWh mentre dal 1° al 27 gennaio 2023 è di 176 euro al MWh. Tali valori sono superiori rispetto alla media dell'anno 2020, pari a 39 euro al MWh. Questi livelli di prezzi impattano direttamente sull'economia e sulla crescita dell'inflazione minando la competitività del Paese;

   dai dati del Centro studi di Unimpresa su base Banca d'Italia emerge che gli italiani attingono dai propri conti correnti per affrontare il caro bollette scalfendo la liquidità. Tra luglio e ottobre c'è stato un deflusso di 50 miliardi di euro;

   lo sviluppo delle rinnovabili ha comportato e può ancora contribuire alla riduzione dei costi di generazione dell'energia. Già alla fine del 2021, in Spagna l'energia prodotta da eolico e fotovoltaico è stata assegnata all'asta a 30,5 euro per MWh;

   l'International Renewable Energy Agency (IRENA) nel report Renewable Power Generation Costs mostra che nel 2021 il costo delle rinnovabili è diminuito, nonostante l'incremento dei prezzi delle materie prime. Grazie all'elettricità da rinnovabili, solo nei primi mesi del 2022 l'Europa ha evitato l'importazione di circa 50 miliardi di dollari di gas fossile;

   per l'Irex Annual Report 2022 di Althesys, gli investimenti in Italia sulle rinnovabili nel 2021 sono aumentati: 13,5 miliardi (+48 per cento rispetto al 2020). Eppure, su 264 nuovi progetti ben 188 (oltre il 70 per cento) risultavano fermi al palo;

   nello scenario «Fit for 55» al 2030, gli investimenti in Italia sono stimati nell'ordine di 296 miliardi di euro con ricadute importanti: fino a 332 miliardi di euro e 450 mila occupati al 2030. Per Althesys, i benefici potrebbero arrivare a toccare i 450 miliardi e i 470 mila occupati nello scenario Repower EU, attraverso l'installazione di 85 GW aggiuntivi di rinnovabili. La realizzazione degli obiettivi comporterà la riduzione di circa 21 miliardi di metri cubi di gas, rafforzerà la sicurezza del nostro Paese e lo renderà più autonomo energeticamente dai fornitori stranieri;

   tra i fattori che più influiscono negativamente sulla crescita delle rinnovabili c'è l'inefficienza degli iter autorizzativi, che durano in media 1 o 1,5 anni per il fotovoltaico e circa 5 anni per l'eolico;

   ai sensi dell'articolo 10 del decreto-legge n. 50 del 2022, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2022, n. 91, costituisce condizione di procedibilità delle procedure di valutazione di impatto ambientale l'allegazione dell'atto del competente soprintendente del Ministero della cultura relativo alla verifica preventiva di interesse archeologico;

   nella sostanza, vanificando gli interventi di semplificazione degli ultimi anni, si ritarda la presentazione di progetti per opere necessarie alla transizione energetica individuate nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) e agli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tale ritardo difficilmente quantificabile, può variare dai 30 giorni nei rari casi in cui il soprintendente non richiede l'avvio della verifica, fino ai 120/150 giorni per il procedimento o più, nel caso in cui per i saggi archeologici sia necessario l'accesso coattivo ai terreni;

   la verifica preventiva è ovviamente una attività imprescindibile e necessaria, ma non è affatto essenziale che sia compiuta prima della presentazione dell'istanza per la valutazione di impatto ambientale. Tale verifica può essere svolta durante la realizzazione dell'opera, come da prassi consolidata in Europa. Infatti, data la natura delle opere in questione – nel caso di impianti fotovoltaici si tratta della realizzazione di alcune palificazioni per profondità dell'ordine del metro – nel caso di eventuali rinvenimenti archeologici, è possibile adottare agevolmente adeguamenti in corso di cantiere;

   imporre che la verifica sia fatta prima dell'avvio della procedura di valutazione dell'impatto ambientale esprime una valutazione di prevalenza dell'interesse archeologico rispetto all'interesse e alla rapidità del procedimento e, poiché ritarda opere necessarie per la transizione ecologica e la difesa del territorio, appare contrastare con l'interesse alla salute, alla sicurezza del territorio e alla tutela dell'ambiente che la disciplina costituzionale ed europea considera prevalenti. Per far fronte alla crisi energetica, il regolamento europeo 2022/2577 per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili richiede agli Stati membri di provvedere affinché in sede di ponderazione degli interessi giuridici delle procedure di pianificazione e autorizzazione, sia data priorità alla costruzione e all'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché allo sviluppo della relativa infrastruttura di rete –:

   se e quali iniziative ritenga opportuno adottare per ridurre i tempi della verifica preventiva di interesse archeologico nei processi autorizzativi e se ritenga opportuno che la stessa possa essere svolta in parallelo alla procedura di valutazione di impatto ambientale, anziché prima.
(2-00063) «Cappelletti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

produzione d'energia

protezione dell'ambiente