XIX Legislatura

III Commissione

COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA ESTERA PER L'INDO-PACIFICO

Resoconto stenografico



Seduta n. 19 di Mercoledì 10 aprile 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Formentini Paolo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA PROIEZIONE DELL'ITALIA E DEI PAESI EUROPEI NELL'INDO-PACIFICO
Formentini Paolo , Presidente ... 3 
Hai Hung Duong , Ambasciatore della Repubblica socialista del Vietnam ... 4 
Formentini Paolo , Presidente ... 8 
Hung Son Nguyen , Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam ... 8 
Formentini Paolo , Presidente ... 14 
Onori Federica (AZ-PER-RE)  ... 14 
Boldrini Laura (PD-IDP)  ... 15 
Furgiuele Domenico (LEGA)  ... 16 
Marrocco Patrizia (FI-PPE)  ... 17 
Billi Simone (LEGA)  ... 18 
Formentini Paolo , Presidente ... 18 
Hung Son Nguyen , Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam ... 18 
Formentini Paolo , Presidente ... 22

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PAOLO FORMENTINI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam, Nguyen Hung Son, e dell'Ambasciatore della Repubblica socialista del Vietnam, Duong Hai Hung.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle tematiche relative alla proiezione dell'Italia e dei Paesi europei nell'Indo-Pacifico, l'audizione del vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam, Nguyen Hung Son, e dell'Ambasciatore della Repubblica socialista del Vietnam, Duong Hai Hung.
  Ricordo che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e ai colleghi secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  Anche a nome dei componenti del Comitato, saluto e ringrazio per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori il dottor Nguyen Hung Son e l'Ambasciatore Duong Hai Hung, accompagnati dalla dottoressa Hoang Oanh, consigliere dell'Ambasciata della Repubblica socialista del Vietnam, dalla dottoressa Nguyen Thu Ha e dal dottor Nguyen Chi Trung, rispettivamente primo segretario e terzo segretario della medesima Ambasciata.Pag. 4
  Considerati i tempi ormai purtroppo ristretti dell'audizione, do subito la parola ai nostri ospiti.

  DUONG HAI HUNG, Ambasciatore della Repubblica socialista del Vietnam. Signor presidente, cari membri della Camera, è un grande privilegio per me oggi essere qui. Desidero innanzitutto ringraziare Lei, presidente, per il gentile invito.
  Sono molto lieto di avere con me Nguyen Hung Son, Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam, grande oratore in termini di politica estera, soprattutto nelle questioni strategiche dell'Indo-Pacifico. Egli è anche conosciuto a livello internazionale nell'ambito della diplomazia e della ricerca sul Mar della Cina meridionale.
  Prima di passargli la parola, vorrei ringraziare per questa opportunità di parlare sulle migliori relazioni economiche tra Vietnam e Italia, che risalgono al 1973. Negli ultimi cinquant'anni ci sono stati una serie di cambiamenti, però il rapporto fra i nostri due Paesi si è sviluppato positivamente, ad ampio raggio, e ha sviluppato una serie di attività di cooperazione, soprattutto per quanto riguarda la nostra relazione, che risale al 2013.
  Successivamente, abbiamo, ambo le parti, cercato di fare migliorie nelle nostre relazioni. Siamo molto lieti di vedere che il rapporto con l'Italia diventa sempre più profondo. Sicuramente abbiamo migliorato la fiducia reciproca. Quella di oggi è una buona testimonianza di come possiamo parlare di questioni strategiche insieme per aggiungere valore al nostro rapporto.
  Il Vietnam ha una politica che dà molta importanza a rafforzare la partnership strategica, l'amicizia tradizionale e la cooperazione con l'Italia. Questo rapporto è molto stimato da ambo le parti e vogliamo rafforzarlo.Pag. 5
  Prima di tutto vi è una forte amicizia tradizionale tra l'Italia e il Vietnam e questo è un valore molto importante fra i due Paesi, che continua ad essere rafforzato.
  Durante la guerra generazioni di italiani sono scesi per le strade per sostenere il Vietnam, la sua unità nazionale, e questo continua anche oggi.
  L'Italia ha dato il suo supporto con 2,8 milioni di vaccini durante la pandemia Covid. Io sono rimasto molto commosso quando a Genova lo scorso novembre ho partecipato ad un evento in cui si esprimeva anche il rapporto come cinquanta anni fa, quando sono stati portati i farmaci che erano necessari per il popolo vietnamita. Noi vi siamo molto grati per tutto questo.
  Le relazioni politiche sono eccellenti fra i nostri due Paesi. Continuiamo ad avere questa testimonianza dai nostri rispettivi leader. C'è una grande fiducia in vari scambi e visite, ivi compreso il più alto livello, soprattutto nella visita di Stato del presidente del Vietnam in Italia l'anno scorso in occasione del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche, con l'incontro con il Presidente del Senato e della Camera dei deputati.
  Il Primo Ministro ha dato istruzioni varie volte al Ministero di aumentare le relazioni con l'Italia. La partnership strategica tra Vietnam e Italia sottolinea nuovamente e rafforza la joint statement sulla visita di Stato dell'anno scorso che ha creato le condizioni per una più forte cooperazione fra i due Paesi nel futuro.
  L'Italia e il Vietnam hanno molte affinità in molti settori, a livello di cultura, di comunità, ma anche nel settore economico, con molte piccole e medie imprese. Le economie dei nostri due Paesi sono simili e complementari, quindi possono portare valore aggiunto quando ci sono joint ventures e cooperazioni. Le Pag. 6imprese italiane hanno successo quando fanno business in Vietnam.
  In un mondo ancora pieno di instabilità e conflitti, Vietnam e Italia condividono valori comuni e princìpi fondamentali, nel rispetto del diritto internazionale, dell'ordine internazionale, dello Stato di diritto, del rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale per promuovere il dialogo, la pace e la cooperazione allo sviluppo fra i vari Paesi e lavorare all'unisono per affrontare sfide comuni come cambiamento climatico e attività criminale internazionale.
  I nostri due Paesi hanno rafforzato la cooperazione. Ci siamo dati delle priorità verso i popoli, rispettando gli altrui interessi, per la pace, la cooperazione e lo sviluppo della regione nel mondo.
  Il commercio, gli investimenti e l'economia sono le aree prioritarie di cooperazione nel rapporto fra questi due Paesi e Italia è il più grande partner in Asia e il terzo Paese principale a livello di UE.
  Nonostante le difficoltà globali, c'è sempre un rapporto bidirezionale tra l'Italia e il Vietnam, pari a 6,1 milioni di dollari, leggermente di meno rispetto al 2022, ma è una delle riduzioni minori rispetto all'UE.
  Italia e Vietnam continuano ad aumentare le attività di investimento; investimenti nell'ampliamento delle attività in Vietnam. È un nuovo modo per le imprese italiane di esprimere interesse nel fare business in Vietnam.
  Il Governo italiano e la business community danno molta importanza al Vietnam come uno dei mercati focus countries, tenendo conto che il Vietnam ha un mercato di più di 100 milioni di persone, giovani, e una classe media che è in rapida crescita, con la possibilità di entrare nel mercato asiatico attraverso varie attività, attraverso l'Asean Free Trade AreaPag. 7(AFTA) di cui il Vietnam è membro, compreso Accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA).
  A tale riguardo, il Parlamento italiano ha contribuito significativamente ad aumentare il business environment ratificando l'accordo dell'anno scorso, di cui vi siamo molto grati.
  L'Italia è membro del G7. Ha molti punti di forza nella tecnologia, nell'attrezzatura nell'industria agricola, che è molto importante per l'industrializzazione e la modernizzazione del Vietnam.
  Molte delle attività in Vietnam, l'anno scorso, anche in molte regioni italiane, hanno costituito un rafforzamento dell'amicizia e della reciproca comprensione di maggiori opportunità economiche. Molti forum economici e seminari sono stati organizzati. Per esempio, siamo in discussione con la Lombardia per un memorandum che dovrebbe aprire nuove opportunità di cooperazione con altre regioni e province.
  Stiamo anche studiando adesso un volo diretto fra i nostri due Paesi per aumentare il turismo e le attività economiche. I nostri due Paesi hanno ancora tantissimo potenziale e margine di cooperazione.
  Per quanto attiene alla cooperazione a livello internazionale, abbiamo una buona collaborazione. Il Vietnam e l'Italia devono ulteriormente promuovere la cooperazione nel contesto Indo-Asiatico.
  Siamo membri importanti in ambito dell'ASEAN. Possiamo accogliere con favore, quindi, l'interesse dell'Italia nella zona dell'Indo-Pacifico e l'interesse nello sviluppare le relazioni con l'ASEAN. A tale riguardo, vogliamo ringraziare nuovamente il Parlamento italiano per la ratifica dell'accordo. Ringraziamo tutte le delegazioni, che si basano sul nostro rapporto di amicizia, di relazioni, nel pieno rispetto della nostra cooperazione. Ci auguriamo che il Parlamento continuerà in futuro a Pag. 8prioritizzare le relazioni con il Vietnam e ad incoraggiare il Governo verso un legame ancora più forte con il Vietnam. Siamo pronti a lavorare ancora più strettamente con voi per il vantaggio reciproco dei nostri due Paesi.
  Sono qui per rispondere alle vostre domande, però proporrei che le domande vengano fatte a Nguyen Hung Son, che è qui soltanto per oggi. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, Ambasciatore. Do la parola al Vicepresidente Nguyen Hung Son.

  NGUYEN HUNG SON, Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam. Signor presidente, signor vicepresidente, Ambasciatore, innanzitutto grazie per la vostra cortese introduzione.
  È per me un grande privilegio oggi essere qui con voi per presentarvi le mie visioni sull'Indo-Pacifico e perché questo è importante per l'Italia. Non saremmo qui, in questa sala, se non avessimo riconosciuto l'importanza dell'Indo-Pacifico, giusto? Tutti avete sentito parlare dello spostamento della gravità globale verso l'Indo-Pacifico e di come questo sia diventato sempre più importante dal punto di vista politico ed economico.
  Vorrei, comunque, illustrarvi le mie dieci statistiche preferite per parlare dell'importanza dell'Indo-Pacifico: 1) l'Indo-Pacifico è la regione a più alto tasso di popolazione; 2) costituisce circa metà della superficie terrestre; 3) ha una delle più grandi e importanti economie; 4) ha una delle più importanti democrazie; 5) è una potenza nucleare; 6) produce circa il 60 per cento del PIL globale; 7) possiede l'80 per cento – questo è uno degli aspetti più importanti – della concentrazione globale di litio e nichel, che sono fondamentali per l'economia; 9) ha i porti sull'oceano più importanti del mondo; 10) ha alcuni tra i Paesi più piccoli.Pag. 9
  Questi sono semplicemente alcuni dei punti che vi parlano dell'importanza dell'Indo-Pacifico. Però, credo che siamo tutti consapevoli che l'Indo-Pacifico è importante in quanto è laddove il mondo andrà a essere formulato, definito, dove le future regole dell'ordine mondiale verranno definite, dove l'ordine internazionale verrà testato.
  La vitalità del sistema delle Nazioni Unite è sotto un test, sperimentato, per esempio per la legge delle acque territoriali e del mare, ma anche dove il futuro verrà definito per quanto riguarda l'infrastruttura critica sul supply chain globale, semiconduttori, regole commerciali, standard industriali. Molti di questi prenderanno origina dall'attuale Indo-Pacifico. Ecco, è importante.
  Ma quali sono le sfide che si pongono innanzi? Ebbene, noi abbiamo molte sfide nell'Indo-Pacifico, ancora più importanti. Ci sono visioni conflittuali su come questo ordine globale dovrebbe essere definito. Ci sono pareri sul futuro dell'ordine globale che sono diversi da quello a cui noi eravamo abituati o ben diverse rispetto all'attuale ordine internazionale. Ci sono idee conflittuali su come raggiungere la sicurezza. Ci sono grandissime differenze sugli approcci alla sicurezza, uno che è basato sulla deterrenza, uno che è basato sulle sicurezze delle comunità. Ci sono anche dei punti cardine nell'Indo-Pacifico, fra cui il Mar Cinese meridionale e lo Stretto di Taiwan, la corsa al nucleare e il conflitto fra le grandi potenze. C'è stata una violazione eclatante del diritto internazionale nell'Indo-Pacifico, che è un esempio negativo per il resto del mondo, quindi alcune operazioni categorizzate come zone grigie. Ci sono sempre più concorrenze crescenti e una securitizzazione degli interessi economici che prendono origine nell'Indo-Pacifico. Ci sono anche dei meccanismi concorrenziali sulla cooperazione, Pag. 10ovvero ci sono diverse alleanze in corso che prendono origine dall'Indo-Pacifico.
  Queste sono sfide critiche non soltanto per i Paesi che sono nell'Indo-Pacifico, in quanto hanno ramificazioni anche nel resto del mondo.
  Ci sono anche opportunità nell'Indo-Pacifico. Vediamo che c'è un maggiore desiderio per la stabilità nell'Indo-Pacifico, semplicemente perché il mondo non si può permettere un'altra regione che crolli nel conflitto, con sconvolgimenti. Per questo motivo vediamo che sono ripartite delle comunicazioni strategiche nel dialogo tra Stati Uniti e Cina, poi – cosa ancora più importante – il summit a San Francisco, ma anche più recentemente le telefonate fra i due Paesi, che stanno ad indicare che ci sono le volontà da parte delle potenze principali di mantenere i canali di comunicazione, che cercano di mantenere la stabilità. Vi sono buone volontà che molti partner, dentro e fuori dalla regione, confluiscano nell'Indo-Pacifico. Questo vuol dire che sempre più Paesi parlano di strategia indo-pacifica. Abbiamo contato circa venti Paesi che hanno indicato e allocato risorse verso l'Indo-Pacifico attraverso strategie molto concrete, o piani di azione, o visioni. Comunque, tutti hanno elaborato politiche molto definite nell'Indo-Pacifico. Questo buon intendimento, se ben regolamentato, può creare molte sinergie, a vantaggio della comunità globale.
  L'Association of Southeast Asian Nations (ASEAN) è un'organizzazione molto flessibile, pronta a perorare l'interesse di tutti nella regione, ma anche fuori della regione che desiderano cooperare con la regione. ASEAN è un'organizzazione aperta, inclusiva e trasparente, che si vede come il fulcro dell'Indo-Pacifico, ed è il fulcro dell'Indo-Pacifico. Se aprite un attimo la mappa, potete vedere che effettivamente l'Asia Sud-Orientale è Pag. 11geograficamente centrata, ma anche diplomaticamente centrata nell'ambito dell'Indo-Pacifico, per promuovere la cooperazione.
  Tutto questo sta a dimostrare che ci sono delle sfide, ma ci sono anche tantissime opportunità per i Paesi se avviamo un dialogo con l'Indo-Pacifico.
  Adesso parliamo brevemente del perché il Vietnam. Il Vietnam si trova al centro dell'Indo-Pacifico, siamo molto attivi, siamo uno dei membri dell'ASEAN più grandi, siamo proprio nel centro dell'Indo-Pacifico, nel Mar Cinese meridionale, che è quello che unisce l'Indo-Pacifico, per cui naturalmente è di importanza critica per la geopolitica dell'Indo-Pacifico.
  Il Vietnam è un'economia di 100 milioni di persone, ben collegata con tutte le altre economie principali del mondo. È una porta verso l'Asia, ma anche una porta verso il sud-est asiatico, perché qualunque cosa prodotta in Vietnam ha una tariffa preferenziale in Cina, Giappone, Corea, India e il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP), che è la regione economica più grande del mondo, ma anche verso l'UE. Quindi, siamo molto ben collegati.
  Ci stiamo trasformando in un'economia verde, sempre più digitalizzata. Abbiamo minerali critici per trasformarci in un'economia green. Abbiamo la seconda più grande concentrazione di minerali rari. Questo è molto importante, anche per la produzione di energia pulita. Abbiamo anche risorse umane di alta qualità per aiutare a volgere verso questa nuova prosperità dell'economia.
  Il Vietnam, quindi, ha tantissimo da offrire alla comunità internazionale, ha tantissimo da offrire ai nostri partner europei e all'Italia come partner strategico del Vietnam.
  Ultimo punto: quali sono le nostre aspettative rispetto al ruolo dell'Italia nell'Indo-Pacifico? Noi vediamo gli Stati membri dell'UE, compresa l'Italia, come un polo molto importante Pag. 12nella configurazione multipolare che noi vorremmo costruire nell'Indo-Pacifico. Noi auspichiamo di avere maggiore impegno e presenza dell'UE nella regione, e questo vuol dire che l'Italia è compresa, per definire la narrativa, per definire l'ordine internazionale.
  Ci sono diverse narrative sul ruolo dell'UE e dell'Italia in questa regione. Alcuni, come me, pensano che la multipolarità richieda un coinvolgimento dell'UE nelle regioni, un coinvolgimento dell'Italia nella regione, e coloro che la pensano così pensano che più siamo e meglio è. Questo andrà a contribuire a creare alternative, a creare un equilibrio per il bene di tutti.
  Ci sono anche altri, però, che vedono il coinvolgimento di potenze esterne, di Paesi esterni come un motivo di divisione, di complicazione, che potrebbe provocare in modo inutile altri Paesi.
  Ci sono due narrative diverse nel coinvolgimento nell'Indo-Pacifico. Come possiamo promuovere la narrativa positiva? Come possiamo promuovere il coinvolgimento dell'Italia, che la vede come una fonte di bene e non di divisione? Penso che il coinvolgimento dell'Italia debba essere ad ampio spettro: deve essere basato sullo Stato di diritto, sul multilateralismo, deve portare con sé molto pragmatismo. Cosa vuol dire? «Ad ampio spettro» vuol dire che non dovete avviare un dialogo con quei Paesi in un solo settore, per esempio difesa o diplomazia navale. Questo non basta. Noi vogliamo il coinvolgimento UE nell'economia, nello Stato di diritto, nel settore politico, diplomatico, soprattutto nel settore economico, ma anche in altre sfere sociali. E poi vogliamo che l'UE e il coinvolgimento dell'Italia promuova lo Stato di diritto, come la Convenzione dell'ONU sulla legge del mare, rafforzare la Carta delle Nazioni unite. Noi vogliamo veramente un coinvolgimento dell'UE e dell'Italia, affinché supportino il multilateralismo, supportino il coinvolgimentoPag. 13 UE e ASEAN e supportino la fondazione multilaterale del sistema delle Nazioni Unite. Noi ci auguriamo che ci siano degli impegni lungo questa linea.
  Vorrei chiudere con delle proposte molto concrete o raccomandazioni. In primo luogo, il dialogo parlamentare. Penso che i Parlamenti di tutti i nostri Paesi svolgano un ruolo molto importante per promuovere la trasparenza, la consapevolezza e l'impegno dell'Italia insieme al Sud-Est asiatico e con il Parlamento vietnamita, a livello di dialogo Parlamento-Parlamento, molto importante per promuovere il collegamento tra i popoli e la consapevolezza delle rispettive regioni in termini di opportunità e sfide.
  In secondo luogo, vorrei che l'Italia collaborasse con il Vietnam per promuovere o costruire capacità non solo per il Vietnam, ma anche per altri Paesi nella regione, ovvero la capacità di sostenere l'ordine basato sulle regole, la capacità di implementare lo Stato di diritto, il diritto internazionale, di applicare la figura di autorità lungo la legge sul mare: per esempio, i Paesi italiani ed europei nell'avere a che fare con il Mar Rosso; si può applicare anche con il Mar della Cina meridionale, per forze di disturbo che potrebbero venirsi a creare.
  Noi proponiamo che l'Italia supporti l'ASEAN e Vietnam nel promuovere anche la cooperazione tecnologica, tenuto conto della forza dell'Italia in questo settore. La cooperazione a livello di istruzione è anche molto importante. Noi auspichiamo un maggiore coinvolgimento dell'Italia in questo settore.
  Ultimo, ma non per questo meno importante, riteniamo che il Vietnam abbia punti importanti nella sicurezza alimentare. Potremmo parlare di una forma di cooperazione trilaterale tra l'Italia, ASEAN, Vietnam e i Paesi africani. Questo potrebbe veramente essere un buon avviamento nell'ASEAN, ma anche in Pag. 14Africa, dove la sicurezza alimentare è molto importante. L'Asia del sud-est e il Vietnam hanno delle buone capacità che possono condividere con voi.
  Queste sono alcune delle idee che volevo illustrarvi oggi per avviare il nostro dibattito. Sarò molto lieto di rispondere alle vostre domande. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie mille. Intervento chiarissimo e di enorme utilità per i nostri lavori. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  FEDERICA ONORI. Signor presidente, La ringrazio. Un ringraziamento e un benvenuto al Vicepresidente e all'Ambasciatore. Un ringraziamento anche per questo intervento, che ha toccato, in effetti, diversi punti molto interessanti, anche ai fini dei lavori che vengono condotti in questa Commissione Affari esteri.
  Mi piacerebbe provare a riprenderne un paio. Il primo riguarda l'approvvigionamento dei materiali critici, la loro estrazione, il loro raffinamento, la loro produzione. Questo è un tema che stiamo affrontando in questa Commissione, specificatamente per quanto riguarda l'aspetto delle conseguenze geopolitiche dell'approvvigionamento di questi materiali. Il Vietnam sta giocando un ruolo incredibilmente importante. Come è stato menzionato, è il secondo Paese, dopo la Cina, ad avere la più grande concentrazione di materiali critici. Approfitterei di questa occasione per sapere che tipo di evoluzione si prevede in questo settore, con riferimento specifico ai memorandum of understanding che il Vietnam ha stipulato, ad esempio, con gli Stati Uniti, quindi che tipo di strategia il Vietnam sta seguendo, cercando di capire come l'Europa può intervenire. Se, ad esempio, immaginate che un memorandum of understandingPag. 15con l'Unione europea possa essere di utilità, se c'è un ragionamento in questi termini.
  Il secondo aspetto, che riguarda ancora l'approvvigionamento dei materiali critici, è, chiaramente, quello della sostenibilità, un campo su cui Italia e Vietnam già hanno delle collaborazioni importanti. Penso, ad esempio, alla Just Energy Transition Partnership (JETP), quindi agli investimenti italiani anche attraverso Cassa depositi e prestiti, al Fondo per il clima, nel Vietnam. Che tipo di strategia si sta immaginando di adottare per quanto riguarda le conseguenze negative sulla sostenibilità, sul clima, di questo settore economico? Chiaramente, è un settore che sarà sempre più importante per il futuro.
  È stata, poi, menzionata la volontà, l'auspicio di poter immaginare collaborazioni ad ampio spettro. Tra gli aspetti citati c'era quello dello Stato di diritto: sono interessata a conoscere che tipo di progettualità c'è in questi termini. Se, ad esempio, viene in qualche modo considerato anche qualcuno degli indicatori che nella comunità internazionale vengono utilizzati per monitorare, per quantificare lo Stato di diritto e la democrazia di un Paese, se questo è un argomento di interesse per il Vietnam.

  LAURA BOLDRINI. Signor presidente, La ringrazio. Saluto la delegazione. Mi fa piacere essere qui a ragionare su un'area geografica assolutamente strategica, come quella dell'Indo-Pacifico.
  Mi ha fatto piacere sentire che c'è un interesse al dialogo parlamentare. Vorrei fare una considerazione in merito al rapporto tra democrazia ed economia: sono stata recentemente in visita in Cambogia, in Laos, ho sfiorato anche un po' il Vietnam. È evidente che c'è uno sviluppo economico molto forte, peraltro concentrato nelle grandi città, mentre nelle zone Pag. 16rurali non ho visto uno standard di vita dignitoso: mancanza di servizi come Universal Health Services, schooling (anche il sistema scolastico si ferma presto). Mi chiedevo qual è la sfida, la vostra sfida per riuscire a fare in modo che il benessere, lo sviluppo economico sia ridistribuito all'interno della società e corrisponda ad uno standard di vita più alto di tutta la popolazione.
  Inoltre, mi chiedevo se lo sviluppo economico non debba, alla fine, essere anche declinato in termini democratici, cioè pluri-partitismo. Democrazia vuol dire competizione tra partiti. Democrazia vuol dire freedom of expression, cioè libertà dei media, vuol dire rispetto di chi ha una visione diversa, che però può giocare una partita politica. Come lo Stato di diritto si pone in un contesto come il Vietnam, che sta vivendo uno slancio economico, ma che credo debba anche riuscire a declinare questo slancio economico con alcune riforme, sia per migliorare lo standard di vita di tutti i suoi abitanti, anche quelli delle zone rurali, sia per poter soddisfare gli standard internazionali sui diritti umani, sulla tutela dei diritti umani – delle minoranze, ad esempio – e sulla sfida della democrazia. Un Paese così importante credo che debba anche porsi questo tipo di problematiche. Sarebbe per noi importante, anche nell'ottica di avviare un dialogo parlamentare, sapere se andiamo a confrontarci con un Paese che intende rimettere in discussione un assetto monopartitico o se, invece, questo non è interessante, non è all'ordine del giorno, quindi a quel punto il dialogo parlamentare diventa molto meno ampio e, quindi, molto più formale, ma non concettuale.
  Vi ringrazio e aspetto le vostre risposte.

  DOMENICO FURGIUELE. Signor presidente, saluto l'Ambasciatore e il Vicepresidente. La relazione è stata molto esaustiva. Vi do il benvenuto e vi ringrazio per la vostra Pag. 17presenza. È una cosa molto importante. Siete un'economia che, come avete appalesato, sta crescendo, per cui è importante la volontà che avete di collaborare con il continente europeo, e in particolare con l'Italia.
  L'Italia sta vivendo una fase nuova, di rilancio con il nuovo Governo, che sta puntando tanto sull'identità della nostra nazione, e l'identità della nazione italiana vuol dire anche made in Italy. Vorrei sapere, in base alla cooperazione e alle capacità che voi riconoscete a diversi settori italiani, qual è il vostro approccio con il made in Italy, che vedrà un'ottima manifestazione il prossimo fine settimana.
  Vorrei ribadire, inoltre, la volontà della massima cooperazione, che sicuramente ci potrà essere con il nostro Governo. A tal riguardo, con riferimento alla difesa della libertà di navigazione, considerati gli eventi che stanno caratterizzando anche il Medioriente negli ultimi mesi, e alla difesa dello status quo di Taiwan, vorrei che esprimeste una considerazione.
  Grazie per la vostra presenza. Speriamo di potervi riavere di nuovo qui in Italia.

  PATRIZIA MARROCCO. Signor presidente, rivolgo un ringraziamento e un benvenuto al Vicepresidente, all'Ambasciatore e a tutta la delegazione.
  Una domanda velocissima: il Vietnam sta innalzando le proprie relazioni con gli alleati degli Stati Uniti, con la Russia e con la Cina, a testimonianza di quanto stia acquisendo una priorità sulla diversificazione nella sua politica estera, in un contesto mondiale instabile. Quindi, vi chiedo: quale ritenete possa essere lo spazio di manovra del vostro Paese nel complesso equilibrio tra Washington e Pechino e quale contributo potrebbe portare per contribuire al ritorno ad un ordine internazionale bilanciato e cooperativo? Grazie.

Pag. 18

  SIMONE BILLI. Anch'io ringrazio il Vicepresidente dell'Accademia diplomatica e l'Ambasciatore.
  Mi vorrei soffermare su uno dei punti a cui accennava anche l'onorevole Furgiuele, vale a dire la libertà di navigazione. Per il vostro Paese è sicuramente importante, sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista politico e sociale, per cui mi chiedevo, considerati anche i recenti accadimenti e le problematiche che abbiamo nello Yemen con gli Houthi – che chiaramente hanno un enorme impatto sull'economia e soprattutto sull'import-export dei prodotti dalle vostre zone nel nostro Paese e addirittura nel continente europeo in generale – come secondo voi possiamo, come Paese Italia e anche come Unione europea, supportarvi e lavorare insieme per rafforzare la libertà di navigazione nella vostra area geografica. Grazie mille.

  PRESIDENTE. Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi, do la parola al Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam per la replica.

  NGUYEN HUNG SON, Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam. Vi ringrazio molto per le vostre splendide domande. Cercherò di rispondere nel modo migliore possibile.
  Materiali critici: credo che questi siano molto importanti per l'economia del Vietnam, che è molto fortunato ad avere i minerali di terre rare, però abbiamo anche il nichel. Il nichel in Vietnam è ad alto tasso di concentrazione ed è di qualità relativamente buona. La cosa importante è che si localizza vicino a fonti idroelettriche e che è una fonte molto importante per avere batterie di alta qualità, per corrispondere alle esigenze di mercati sempre più esigenti dell'Unione europea. Quindi, la cooperazione con i partner è stato un elemento molto importante, che il Vietnam ha cercato di promuovere con gli Stati Uniti d'America, il Giappone, l'Australia, la Corea del Sud Pag. 19e anche la Cina, che a sua volta è un produttore molto importante di materiali di terre rare. Ecco perché questo è un punto su cui ci vogliamo veramente lavorare. Se l'Unione europea e l'Italia sono interessate, siamo molto aperti alla cooperazione.
  Sostenibilità: il Vietnam si è impegnato a raggiungere l'obiettivo emissioni zero entro il 2050, e prendiamo molto seriamente questo obiettivo. Il Governo adesso ha una strategia per trasformare la sua economia da un'economia inquinata a un'economia verde, e prendiamo molto seriamente questo nostro impegno. Però, non possiamo raggiungere l'obiettivo da soli, abbiamo bisogno di cooperazione con partner. L'Italia fa parte del Just Energy Transition Partnership con il Vietnam e il Vietnam prende la cooperazione con i partner molto seriamente per raggiungere l'obiettivo.
  Stato di diritto: bene, parliamo dello Stato di diritto nell'ampio contesto dell'ordine internazionale basato sulle regole. Il Vietnam ritiene che questo ordine, che poggia sulla Carta dell'ONU, sul ruolo del diritto internazionale, sia molto importante e il Vietnam più e più volte ha indicato che continuerà a supportare il diritto internazionale, a supportare l'ONU e il suo ruolo nell'interpretare ed applicare il diritto internazionale. Questo è stata una priorità molto importante nella politica estera del Vietnam. Quindi, siamo stati molto attivi nell'ONU. Il Vietnam, però, non è membro permanente del Consiglio di Sicurezza per dare il nostro supporto al sistema dell'ONU a supporto del diritto internazionale.
  Dialogo parlamentare: credo che questo sia stata un'idea che ha preso origine proprio dal dialogo con il Parlamento. Il Parlamento in Vietnam è sempre più attivo e ha anche sessioni come quella odierna, con trasmissioni in diretta in tv. Proprio al Presidente recentemente è stato chiesto di fare delle relazioni Pag. 20in diretta tv e questa sessione è durata quasi quattro ore. Questo per dirvi quanto è diventato attivo il nostro Parlamento. L'abbiamo fatto promuovendo le linee di cooperazione italo-vietnamite per promuovere la voce del popolo, la voce della gente nel nostro sistema e per acuire la consapevolezza.
  Passiamo adesso alla domanda sul discorso del made in Italy. L'Italia è un marchio molto conosciuto in Vietnam. Molti vietnamiti adorano il brand made in Italy, ma ci sono concorrenti che stanno diventando sempre più bravi. Quindi, l'Italia, a sua volta, deve alimentare la sua presenza per salvaguardare la reputazione buona che ha sviluppato negli anni.
  Saremo più presenti nella nostra regione, nel Vietnam, per supportare il brand made in Italy. Ci auguriamo che ci possano essere nuove variazioni del made in Italy, per esempio made in Vietnam dagli italiani oppure made in Italy fatto dai vietnamiti. Anche questa potrebbe essere un'opportunità. Questi potrebbero essere i progetti congiunti su cui potremo lavorare per il futuro.
  Passo alla questione Taiwan: credo che questa sia una questione assai complessa. Lo Stretto di Taiwan è uno dei punti caldi. Ci sono molte preoccupazioni in merito. Attualmente, lo Stretto di Taiwan e la Cina meridionale non sono diventate una zona aperta di conflitto.
  Riteniamo che questa sia una situazione molto fortunata nella nostra regione. Però, non possiamo sottovalutare il rischio di questi punti caldi. I conflitti che sono scoppiati in Europa e nel Medio Oriente stanno a ricordarci che non possiamo dare per scontata la pace e la stabilità. Dobbiamo costantemente valutare il rischio, costantemente ricordarci di quello che potrebbe far sì che i Paesi arrivino a diffidarsi ed avere uno scontro, proprio per evitare che questo accada.Pag. 21
  Approcciamo il Mare Cinese meridionale e lo Stretto di Taiwan proprio con la piena consapevolezza che queste zone calde potrebbero diventare veramente calde. Auspichiamo anche la cooperazione internazionale per evitare questa catastrofica eventualità.
  Per quanto riguarda la cooperazione con la Cina e gli Stati Uniti, siamo perfettamente consapevoli che questi Paesi sono in concorrenza l'uno con l'altro per avere influenza sul Sud-Est dell'Asia. Vogliono promuovere la cooperazione con l'Asia del sud-est, ma nel contempo vogliono limitare la cooperazione degli altri con l'Asia del Sud-Est. Questo è un dato di fatto. Non ci illudiamo che questa cosa la possiamo cambiare, quindi cerchiamo di fare del nostro meglio per rimanere neutri, per rimanere autonomi.
  L'autonomia strategica potrebbe essere la parola chiave. Però, siamo anche pragmatici nel promuovere la cooperazione, quindi cerchiamo di fare tutto quello che possiamo, consapevoli che questo potrebbe inviare un messaggio errato all'altro. Lo facciamo in modo dinamico, in un modo che possa salvaguardare il nostro operato e la nostra autonomia.
  Mi auguro che questa risposta vaga possa rispecchiare le complessità che stiamo affrontando e anche il tipo di strategia che stiamo seguendo a tale riguardo.
  Vengo alla libertà di navigazione: a tale riguardo, questa questione è molto calzante per noi oggi, dopo che abbiamo visto quello che è successo nel Mar Rosso. Abbiamo capito che quello che è successo nel Mar Rosso ha un impatto diretto sull'attività import-export nell'UE. Il costo, per esempio, di questo trasporto per via navale si è quasi raddoppiato dopo quello che è successo nel Mar Rosso.
  Quello che succede nel Mar della Cina meridionale potrebbe avere, qualora dovesse accadere, una grave conseguenza sulle Pag. 22esportazioni altrove. Avremmo un impatto immediato sul costo delle esportazioni dell'UE in America, per esempio, o nei paesi dell'Asia del Sud-Est. Quindi, è nel nostro reciproco interesse collaborare affinché si possa evitare e mantenere la libertà di navigazione a livello globale.
  Le esperienze del Mar Rosso, del Mar Nero e di altri mari in Europa potrebbero essere condivise con altri Paesi dell'Indo-Pacifico proprio per trarre delle lezioni.
  Una delle eventuali aree di cooperazione tra Vietnam, Asia del Sud-Est e Paesi europei potrebbe essere come gestire gli attori non statuali, come gli attori nel settore marittimo; come gestire nuovi fattori come i veicoli non presidiati, come i droni, che svolgono sempre più un ruolo critico, ma anche su come adeguare il progresso tecnologico a vantaggio dell'ordine e della stabilità marittima. Io credo che l'UE abbia molteplici capacità, expertise e noi abbiamo sempre più interesse a tale riguardo.
  Questo, quindi, potrebbe essere un altro settore di cooperazione.

  PRESIDENTE. Ringrazio davvero per il contributo a questo Comitato italiano sull'Indo-Pacifico. Per la prima volta il Parlamento italiano si occupa di quest'area. Sarà fondamentale quanto Lei ci ha detto.
  Continuiamo a cooperare, come avete auspicato, a livello parlamentare e governativo, ad ogni livello. Si può rafforzare ancor più la relazione tra i nostri Paesi. L'interesse comune a rafforzare le relazioni anche da un punto di vista economico è evidente.
  Per far questo dobbiamo difendere quell'ordine globale basato sulle regole, sul diritto internazionale sulla libertà di navigazione. Lo faremo, ne sono certo, insieme.
  L'Italia, come già si è menzionato, con la missione di diplomazia navale della nave Morosini ha visitato anche il Pag. 23Vietnam, tra gli altri Paesi, però non sarà l'unica presenza nell'area a livello militare dell'Italia, ma ci sarà una cooperazione. Proprio quest'anno la nostra portaerei Cavour farà delle esercitazioni congiunte con il Giappone. Questo impegno è concreto e va dalle Isole Senkaku allo Stretto di Taiwan fino alle Isole Spratly e Paracelso. Abbiamo ben presente qual è la situazione. Vogliamo qui ribadire la nostra volontà perché non sia violato lo status quo, perché si mantenga la pace e si possa commerciare e crescere insieme, entrambi i nostri Paesi.
  Vi ringrazio ancora.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.