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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 4 maggio 2023

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta orale:


   SARRACINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il Progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell'ex carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano/Ventotene, è stato promosso dal Governo nel 2016 e finanziato con 70 milioni di euro come deliberato dal CIPE a valere sui fondi Coesione e Sviluppo 2014/20;

   suddetto progetto si è configurato come Contratto istituzionale di sviluppo (Cis), sottoscritto nell'agosto 2017 da otto amministrazioni pubbliche: Presidenza del Consiglio, Ministero della cultura, Ministero dell'ambiente, Agenzia del demanio, regione Lazio, comune di Ventotene, Riserva naturale statale e Area marina protetta di Ventotene/Santo Stefano;

   il ruolo di soggetto attuatore è stato affidato a Invitalia ed è stato nominato un Responsabile unico del contratto (Ruc);

   l'obiettivo del Progetto è quello di restaurare e recuperare l'antico Panopticon borbonico e gli attigui edifici carcerari, che insistono nell'area demaniale dell'isolotto Santo Stefano ubicato a un miglio marino dall'isola madre Ventotene, per farne un Centro culturale e di respiro europeo sulla base del valore storico/politico specifico di quell'ergastolo, chiuso nel 1965, dove per quasi due secoli sono stati rinchiusi anche importanti detenuti politici come Settembrini, Spaventa durante il Risorgimento e Pertini e Terracini durante il regime fascista;

   una storia che arricchisce di significato il ruolo altamente simbolico dell'isola di Ventotene, sede dal 1939 al 1944 del confino di antifascisti e dove nel 1941 Spinelli, Rossi e Colorni scrissero il Manifesto per una Europa libera e unita;

   per rilanciare il progetto, il 28 gennaio 2020 è stato nominato un commissario straordinario di Governo nella persona della dottoressa Silvia Costa, con il compito di dare forte impulso e coordinare le amministrazioni competenti, con incarico che è stato rinnovato fino al gennaio 2023;

   il Governo Draghi, su proposta della commissaria Silvia Costa, ha intitolato al compianto Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il Progetto, quale «Scuola di Alti pensieri», frase fatta incidere sulla lapide del muro di cinta del piccolo cimitero di Santo Stefano, dall'illuminato direttore Eugenio Perucatti negli anni '50;

   nel corso di questi tre anni si è dato un forte impulso al Progetto con lo studio di fattibilità, l'avvio dei lavori di messa in sicurezza del Panopticon, la gara di progettazione complessiva e del progetto di approdo, approvato dalla Commissione statale VIA, il Progetto museale espositivo, la stipula di 23 protocolli e accordi scientifico culturali con soggetti italiani ed europei, la salvaguardia delle risorse assegnate, la sottoscrizione di un accordo di valorizzazione tra Ministero della cultura, demanio, regione e comune in vista della istituzione di una Fondazione di partecipazione come futuro ente gestore;

   a oltre tre mesi dalla conclusione del mandato del commissario Silvia Costa, non riconfermata dal Governo in carica, non si è ancora in presenza di un sostituto poiché la nomina del successore da parte del Consiglio dei ministri, il generale a riposo della Guardia di Finanza Antonio Macioce, è ancora sub judice, per una vicenda giudiziaria che lo riguarda –:

   quali iniziative intenda assumere il Governo, al fine di procedere nell'azione di rilancio del progetto, nonché se intenda fornire compiuti elementi sui profili di opportunità e di eventuale incompatibilità della attuale nomina per assumere rapidamente una definitiva decisione in merito, con l'obiettivo di velocizzare gli interventi e scongiurare anche un danno di immagine per l'Italia e il comune di Ventotene.
(3-00371)


   SCERRA, BALDINO, CONTE, PELLEGRINI e APPENDINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il 3 maggio 2023 il Commissario europeo per il mercato unico, Thierry Breton, ha presentato la proposta di regolamento «Act in Support of Ammunition Production» (ASAP) volta ad incrementare la produzione di armamenti impiegando fondi dell'Unione europea. Si tratterebbe di cinquecento milioni di euro l'anno destinati alla produzione di un milione di munizioni d'artiglieria, munizioni terra-terra e missili;

   in particolare, le risorse menzionate sono a valere per 260 milioni di euro sul Fondo europeo per la difesa (EDF) e per 240 milioni di euro su «European defence industry reinforcement through common procurement act» (Edirpa);

   secondo le dichiarazioni rilasciate dal Commissario Breton, «l'attuale produzione nel settore della difesa dell'Unione è adattata al tempo di pace», sostenendo che l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina «ha cambiato il paradigma» ed ora per le imprese del settore la sfida è «affrontare un aumento della domanda nel settore delle munizioni e dei missili, che richiede loro di produrre di più e più velocemente». Sostanzialmente, a parere degli interroganti, si sta spostando l'asse dell'azione europea dalla promozione della pace, dei suoi valori e del benessere dei suoi cittadini verso un'economia centrata sulla guerra;

   il provvedimento descritto fa seguito al piano messo a punto dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, approvato dai Paesi membri il 20 marzo a Bruxelles, che prevede 2 miliardi di euro per aumentare le forniture militari da inviare all'Ucraina e dando, altresì, modo ai Paesi degli Stati membri di poter reintegrare le proprie scorte;

   il Commissario Breton ha inoltre dichiarato, in merito alle risorse a disposizione, che stanno liberando finanziamenti dai fondi di coesione e dai fondi del Recovery and Resilience Facility da destinare agli Stati membri che «desiderano co-finanziare la loro industria della Difesa». Stando a quanto affermato dal Commissario il Recovery fund «è stato specificatamente costruito per tre principali azioni: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza. Intervenire puntualmente per sostenere progetti di industriali che vanno verso la resilienza, compresa la difesa, fa parte di questo terzo pilastro»;

   tale decisione avrebbe anche nefaste conseguenze sulle condizioni di lavoro degli operai del settore dell'industria della difesa. Nell'atto in oggetto, infatti, è prevista la possibilità per gli Stati membri, al fine di accelerare la produzione, di derogare alla direttiva dell'organizzazione dell'orario di lavoro per prolungare i turni e facilitare la continuità della produzione;

   a parere degli interroganti, tale impostazione è completamente fuorviante rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che è lo strumento principale di ripresa e rilancio dell'economia del Paese provato dalla recente pandemia –:

   se non ritengano che la proposta di regolamento descritta in premessa possa mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza volti principalmente alla ripresa economica e al rilancio del Paese e se intendano usare realmente tali risorse per la produzione di armamenti.
(3-00372)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DE MARIA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   le associazioni dei familiari delle vittime del 2 agosto e di Ustica hanno giustamente criticato le scelte del Governo, immotivate e assai discutibili, relative alla composizione del Comitato consultivo sulle desecretazioni, istituito a seguito della cosiddetta direttiva Renzi;

   la desecretazione di atti e documenti relativi alle stragi ed al terrorismo rappresenta una responsabilità di grande delicatezza ed importanza;

   anche con le motivazioni della sentenza sul nuovo processo per la strage del 2 agosto si stanno aprendo nuovi squarci di verità sugli anni tragici della strategia della tensione;

   il Governo ha modificato, integrandola, la composizione del suddetto Comitato che i diversi precedenti esecutivi avevano previsto –:

   quali siano le motivazioni delle scelte assunte dal Governo in merito al Comitato sopra ricordato e se il Governo intenda assumere iniziative a seguito della presa di posizione delle associazioni dei familiari delle vittime.
(5-00794)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   FRATOIANNI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   il 25 aprile 2023, a tre settimane dalle elezioni presidenziali e parlamentari che potrebbero rappresentare uno snodo cruciale nella storia della Turchia, una maxi retata della polizia turca ha portato all'arresto di buona parte dell'opposizione di sinistra nel Sud e nell'Est a maggioranza curda del Paese;

   gli arresti effettuati sarebbero 126 e fanno parte di una lunghissima lista di mandati di detenzione, almeno 216, in 21 province da Diyarbakir, la più colpita, a Van, da Smirne a Urfa;

   sono state effettuate perquisizioni e confische di computer e documenti in 186 tra uffici e abitazioni private e come riporta Human Rights Watch Europe, il fascicolo dell'inchiesta per terrorismo, coordinata dalla procura di Diyarbakir, non è accessibile;

   Emma Sinclair-Webb, direttrice di Human Rights Watch per l'Europa e l'Asia centrale ha definito tale operazione come un «chiaro abuso di potere e una tattica intimidatoria prima del voto»;

   tra gli arrestati figurano 25 avvocati, una decina di artisti, almeno dieci giornalisti di diverse testate, politici e amministratori locali legati al Partito della Sinistra verde e all'Hdp, quel Partito democratico dei Popoli, il cui leader Demirtas è ingiustamente in carcere dal 2016, che vede uniti da anni i movimenti di sinistra e gli ecologisti turchi e curdi;

   secondo l'Hdp non sono stati arrestati solo rappresentanti del partito, ma anche «gli avvocati che proteggeranno le urne elettorali e i giornalisti che informeranno il pubblico»;

   l'interrogante auspica che le prossime elezioni in Turchia possano segnare una svolta democratica per il Paese dopo anni di repressione, operazioni di polizia e arresti arbitrari operati dal regime di Erdogan;

   quello che da anni accade in Turchia contro l'opposizione democratica e parlamentare è inaccettabile e l'Italia non può rimanere inerte e silente di fronte al continuo disprezzo ed oltraggio dei valori democratici, dei diritti umani e del Parlamento di quel Paese;

   il Governo italiano ha il dovere di rendersi protagonista nell'impegno per il rispetto dei diritti umani –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere, sia in modo unilaterale che presso le sedi degli organismi europei e internazionali, per esigere dalla Turchia il rispetto dei diritti umani e della democrazia nonché l'immediata cessazione di ogni attività repressiva nei confronti delle forze di opposizione.
(4-00946)

AFFARI EUROPEI, SUD, POLITICHE DI COESIONE E PNRR

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DE LUCA, BRAGA, AMENDOLA, BARBAGALLO, BONAFÈ, CASU, DE MARIA, FURFARO, GIANASSI, GRAZIANO, LAUS, MANZI, MEROLA, UBALDO PAGANO, PELUFFO, TONI RICCIARDI, ROGGIANI, SERRACCHIANI, SIMIANI e VACCARI. — Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   le risorse del ciclo di programmazione 2021-2027 del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) – finalizzato all'attuazione dell'obiettivo costituzionale di rimozione degli squilibri economici e sociali e la cui dotazione, salvo l'utilizzo di quote a copertura di specifiche misure previste da disposizioni legislative, è ancora largamente disponibile – sono a tutt'oggi in attesa di essere ripartite;

   in una riunione del 23 giugno 2022, presso il Dipartimento per le Politiche di coesione, è stato illustrato il piano di riparto per la parte delle risorse relativa alle regioni del Mezzogiorno (pari a circa 22,5 miliardi di euro), elaborato sulla base della chiave di riparto che, a norma di legge, prevede l'assegnazione per l'80 per cento ad interventi da realizzare nei territori delle regioni del Mezzogiorno e per il 20 per cento nelle aree del Centro-Nord;

   per la formalizzazione del riparto e la successiva erogazione delle risorse è necessaria la delibera del CIPESS, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ma tale delibera, a distanza di dieci mesi, non è stata ancora adottata;

   tale ritardo impedisce alle regioni di definire una programmazione economica completa e rallenta l'attuazione degli interventi necessari alla riduzione del divario territoriale, in particolare per il Sud del Paese;

   nel corso della riunione del 19 aprile 2023 della Conferenza delle regioni e delle province autonome – come richiamato dalla successiva lettera del 20 aprile indirizzata dal presidente Fedriga al Ministro interrogato – è emersa l'urgenza di procedere al riparto del FSC nonché una forte preoccupazione da parte delle regioni per il contenuto dell'articolo 51 del decreto-legge n. 13 del 2023 (cosiddetto decreto-legge PNRR), poi approvato e convertito in legge;

   l'articolo 51 del decreto-legge n. 13 del 2023, ai commi da 1-bis a 1-quater, dispone che i rimborsi riconosciuti dalla Commissione europea per le spese sostenute con risorse nazionali e rendicontate nell'ambito dei Programmi operativi nazionali (Pon) e regionali (Por) attuativi dei Fondi strutturali, nonché le risorse nazionali liberate per effetto di variazioni del tasso di cofinanziamento dei programmi cofinanziati, non siano immediatamente restituiti ai programmi di riferimento ma trasferiti sul Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (cosiddetto Fondo IGRUE) e poi riassegnati territorialmente in base a delibera CIPESS, per interventi complementari alla programmazione comunitaria;

   tale modifica, in un contesto di generale centralizzazione delle risorse europee, riduce gli spazi di flessibilità che consentono i Fondi strutturali per garantire il conseguimento dei target di spesa ed evitare la perdita di risorse;

   la conseguente riduzione delle risorse destinate ai nuovi investimenti a valere sui Por, si ripercuote inoltre sugli impegni già effettuati di progetti non ancora entrati in certificazione che, pertanto, perderanno la copertura finanziaria in entrata, con ripercussioni negative sui bilanci delle regioni e maggiori penalizzazioni per quelle del Mezzogiorno –:

   quali siano le ragioni dell'incomprensibile ritardo nel riparto delle risorse del ciclo 2021-2027 del Fsc e quali le tempistiche con cui si intenda procedere a tale riparto;

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda intraprendere per ovviare agli effetti negativi della mancata restituzione dei rimborsi della Commissione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale liberate, in termini di equilibrio finanziario dei bilanci regionali, perdita di risorse comunitarie e conseguente rinuncia alla realizzazione di importanti investimenti per lo sviluppo dei territori svantaggiati.
(5-00792)

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE

Interrogazione a risposta scritta:


   VOLPI. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della cultura, al Ministro della salute, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   l'Associazione di Promozione Sociale «Generazioni e Futuro» ha in corso fin dall'anno 2017 presso i competenti uffici del comune di Roma Capitale un progetto denominato «La Certosa Inclusiva» finalizzato alla creazione di una comunità multifunzionale per la realizzazione di servizi per persone diversamente abili e le loro famiglie ma anche aperti a tutta la cittadinanza;

   tale progettualità è stata localizzata, su indicazione del Municipio VI di Roma Capitale come risultante dalla memoria di giunta n. 45 del 28 febbraio 2019, in aree di proprietà comunale site all'interno del Piano di Zona B4 «Castelverde»;

   per l'esame di tale progettualità è stata convocata da Roma Capitale, su richiesta del proponente, una Conferenza dei servizi preliminare secondo le modalità di cui all'articolo 14, comma 3, della legge n. 241 del 1990, conclusasi con esito positivo come risultante da verbale apposito avente prot. QI/54903 del 22 marzo 2021;

   in data 11 febbraio 2023, in ottemperanza a quanto richiesto da Roma Capitale nel suddetto verbale, il proponente ha presentato il progetto definitivo richiedendo l'avvio della Conferenza dei servizi decisoria finalizzata alla definitiva approvazione della progettualità;

   alla data odierna tale Conferenza dei servizi decisoria non risulta essere stata convocata sebbene sia trascorsa la tempistica di cui all'articolo 14 e seguenti della legge n. 241 del 1990 e successive modifiche e integrazioni;

   tale comunità multifunzionale prevede la creazione di spazi per attività disciplinari e interdisciplinari, laboratori multimediali, spazi per la ricerca scientifica, istituti scolastici, family house, agricoltura sociale, spazi per attività sportive inclusive, cucina inclusiva e mensa sociale, strutture per il «durante noi» e il «dopo di noi», il tutto da realizzare secondo i dettami dalla smart city e i principi dell'economia circolare;

   l'ambito territoriale oggetto di localizzazione della proposta risulta essere caratterizzato dall'assenza di qualsivoglia servizio alla persona, oltre che da una diffusa situazione di degrado a livello urbanistico e sociale;

   il Municipio VI di Roma Capitale ha il più alto tasso di disabilità all'interno del territorio di Roma Capitale –:

   di quali elementi dispongano in ordine a quanto segnalato in premessa, e se risultino i motivi del ritardo nella deliberazione finale del progetto;

   se intendano adottare iniziative volte a favorire la realizzazione del progetto anche promuovendo un partenariato tra i proponenti, l'amministrazione comunale e municipale e i Ministeri competenti.
(4-00948)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazioni a risposta scritta:


   CERRETO e CANGIANO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 1116, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, di modifica dell'articolo 34, comma 1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, ha istituito, tra gli altri, il Parco del Matese, un patrimonio di biodiversità e paesaggi straordinari condiviso dalle regioni Campania e Molise e da quattro province, con una superficie di oltre 100 mila ettari;

   l'iter attuativo previsto dalla citata legge n. 394 del 1991 presuppone che il parco sia istituito e delimitato in via definitiva con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate;

   per quanto consta all'interrogante, la regione Molise, conformemente alle prescrizioni normative, avrebbe posto in essere tutte le attività di propria competenza, mentre la regione Campania non avrebbe completato le formalità di rito, nonostante i diversi solleciti ricevuti;

   la regione Molise, con una nota del 14 dicembre 2022, ha nuovamente evidenziato la priorità di portare a conclusione il procedimento di istituzione del Parco del Matese, bloccato, come detto, dal mancato adempimento delle formalità di competenza della regione Campania;

   il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, più volte, avrebbe richiesto alle comunità locali interessate alla perimetrazione del parco osservazioni e contributi utili al procedimento;

   nel corso dell'anno 2020 e, successivamente ad ottobre 2021, ISPRA ha inviato alle ragioni interessate la relazione sulla proposta tecnica di perimetrazione e zonizzazione dell'istituendo Parco Nazionale del Matese e, in particolare, il 6 novembre 2020, il Ministero competente ha chiesto alla regione Campania la formulazione della proposta entro il 30 novembre 2020;

   nel gennaio 2022 lo stesso Ministero ha trasmesso agli enti locali interessati la Proposta di disciplina di tutela del Parco Nazionale del Matese;

   come stigmatizzato in una nota del 23 gennaio 2023 indirizzata dall'interrogante al Ministero competente, l'istituzione del Parco Nazionale del Matese «avrebbe ricadute straordinarie sulle regioni della Campania e del Molise, non solo in termini economici, ma anche culturali e turistici, rilanciando un territorio che, purtroppo, risente delle problematiche comuni alle aree interne del Mezzogiorno»;

   i territori interessati dalla mancata istituzione del Parco Nazionale del Matese, ricadenti sia nella regione Molise che nella regione Campania, hanno perso, ad oggi, l'occasione di utilizzare risorse economiche stanziate dalla citata legge di bilancio 2018 per gli anni 2018 e 2019, a cui andrebbe sommata l'opportunità mancata di indirizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinate a questo peculiare settore di particolare rilevanza ambientale, sia nazionale che europea, oltre che la perdita di ulteriori tipologie di finanziamenti e vantaggi, ad esempio quelli provenienti dalle aste di CO2 e quelli relativi alle ZEA (zone economiche ambientali) –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda assumere al fine di consentire, in attuazione delle disposizioni previste dall'articolo 1, comma 1116 e seguenti, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, la rapida istituzione del Parco Nazionale del Matese.
(4-00944)


   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nei prossimi giorni inizieranno le operazioni di collaudo della nave rigassificatrice Golar Tundra, ormeggiata nel porto della città di Piombino (Livorno);

   nella notte fra il 4 e 5 maggio 2023 arriverà la prima nave metaniera che scaricherà il gas necessario, 70 mila metri cubi, per i test di collaudo e la messa a punto dell'impianto;

   da quanto è dato sapere dalle prese di posizione dei comitati contrari al rigassificatore e da quanto emerge dalle parole su Facebook dell'ex direttore de Il Tirreno Stefano Tamburini, giornalista piombinese che da tempo segue con attenzione le vicende che hanno portato alla scelta della città toscana per l'installazione di questa struttura galleggiante, la nave Golar Tundra ha subìto delle modifiche rispetto alla configurazione del progetto preso in esame in sede autorizzativa e non ha mai svolto tali operazioni, e i test di collaudo e di messa a punto saranno svolte vicino ad un'area popolata e a forte rischio, nel porto di Piombino non esisterebbe ancora un servizio antincendio, né le strutture «a corredo» di tale servizio, sarebbe stata disposta la presenza di un'autobotte con cinque vigili del fuoco in banchina dalle 8 alle 23 rendendo evidente la sproporzione tra i rischi e le azioni di prevenzione predisposte;

   ad oggi pare che non sia stata ancora predisposta dalle autorità competenti la presenza stabile di una squadra in banchina durante le operazioni di travaso;

   non si conosce l'esistenza di un vero e proprio piano di emergenza in caso di fughe di gas, sversamento o altri inconvenienti;

   non è dato sapere quante delle 129 prescrizioni decise in sede autorizzativa nei mesi scorsi nei confronti di questa installazione vengano fatte rispettare e da chi;

   i Comitati cittadini il 2 maggio hanno inviato una lettera al Comitato Tecnico Regionale (CTR) e al Prefetto in cui sono state evidenziate preoccupazioni ed osservazioni in riferimento al tema della sicurezza del rigassificatore di Piombino;

   nel mese di marzo i Comitati avevano richiesto al CTR un incontro e copia del Rapporto definitivo di sicurezza (Rds) presentato dalla Società Snam, documento essenziale senza la cui approvazione l'impianto non può entrare in esercizio;

   tale documento non è stato reso disponibile e non figura neanche sul sito della gestione commissariale nonostante sia un documento integrante del progetto;

   non si hanno informazioni neanche sulle risposte fornite da Snam alle 29 prescrizioni dei Vigili del CTR, né sugli aspetti tecnici inerenti alle aree di danno, i possibili incidenti e il raggio di interesse;

   i test di collaudo della nave rigassificatrice avverranno senza sapere se il Rapporto di sicurezza definitivo sia stato approvato e senza conoscere ancora il Piano di emergenza a cura del prefetto e senza che la popolazione sia stata adeguatamente istruita sulle procedure da seguire dal momento che il rigassificatore è un impianto a rischio di incidente rilevante;

   da quanto risulta, inoltre, nel momento in cui si discute di collaudi, peraltro in un piccolo porto trafficato, vicinissimo alle abitazioni e alle infrastrutture, non sarebbe ancora stata firmata l'AIA;

   sono forti le preoccupazioni della popolazione per la sicurezza, la salute, l'ambiente e il futuro anche economico di Piombino –:

   se non intendano, ciascuno per quanto di competenza, predisporre uno stop cautelativo della fase di collaudo, in attesa che tutte le condizioni di sicurezza, con mezzi e personale adeguato siano verificate dalle autorità nazionali e locali di prevenzione della sicurezza;

   se, di fronte anche alla situazione dello stoccaggio nei depositi italiani di gas, non ritengano che sia ormai superata l'emergenza che ha portato il Governo a confermare l'installazione di una nave rigassificatrice all'interno del porto della città di Piombino.
(4-00945)

CULTURA

Interrogazioni a risposta scritta:


   ORRICO e PAVANELLI. — Al Ministro della cultura, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la categoria degli esercenti dello spettacolo viaggiante in Italia è molto numerosa con circa 7500 imprese ed è anche radicata sul territorio e nelle tradizioni del Paese. Essa comprende: le attività spettacolari, i trattenimenti e le attrazioni allestiti a mezzo di attrezzature mobili, all'aperto o al chiuso, e i parchi permanenti, cioè le giostre, i luna park, i circhi;

   la legge 18 marzo 1968, n. 337, norma di riferimento del settore, all'articolo 1 recita «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore»;

   gli esercenti dello spettacolo viaggiante per lavorare necessitano di occupare spazi pubblici ove installare le proprie attrazioni;

   secondo l'articolo 11 della legge n. 337 del 18 marzo 1968 «per le installazioni degli impianti dei circhi e dello spettacolo viaggiante sul suolo demaniale si applicano le tariffe previste per le occupazioni di suolo pubblico comunale»;

   secondo il decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020 l'importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo dell'utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime non può essere inferiore a 3.377 euro più spese di istruzione della pratica e viene applicata da taluni enti competenti anche solo per un lasso temporale minimo di utilizzo, ovvero pochi giorni;

   questi ultimi costi vengono reputati dai rappresentanti della categoria in questione talmente esosi da inibirne l'attività, in particolar modo nella stagione estiva, considerata invece quella in cui ci sono maggiori opportunità lavorative ma, soprattutto, in contrasto con i principi guida della legge n. 337 del 18 marzo 1968 –:

   quali iniziative di competenza intendano intraprendere i Ministri interrogati per far sì che vi sia una interpretazione uniforme della normativa vigente sulla concessione di suolo pubblico agli esercenti dello spettacolo viaggiante e se prevedano l'istituzione di un tavolo tecnico con lavoratori del settore e associazioni di categoria in modo da comprendere al meglio esigenze e suggerimenti e rilanciarne l'attività.
(4-00941)


   TORTO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa del 3 maggio 2023 si apprende che nel Museo Archeologico Nazionale «La Civitella» di Chieti si sono verificati episodi ripetuti di infiltrazione d'acqua, che hanno provocato disagio alle visite di cittadini che, nei giorni festivi del 25 aprile e del 1° maggio, sono state numerose;

   già dal febbraio 2021 si hanno notizie su locali infiltrazioni d'acqua, che a distanza di 2 anni sono ancora persistenti;

   da quanto si apprende dalla stampa, sono i reperti risalenti al primo secolo dopo Cristo della sala romana ad essere stati maggiormente colpiti dalle infiltrazioni d'acqua dovute alle piogge degli ultimi giorni;

   le infiltrazioni d'acqua non solo possono deteriorare i reperti custoditi nel Museo, ma provocano anche un forte danno all'immagine del Museo e al turismo della città di Chieti, considerato che il 30 per cento dei visitatori è costituito da cittadini stranieri;

   a giudizio dell'interrogante, le risorse economiche e di personale che il Governo ha dedicato ai musei nazionali sono del tutto inadeguate e non sanano le carenze già note da anni –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di garantire una maggiore fruibilità dei musei della città di Chieti e quali iniziative urgenti verranno adottate per la manutenzione dei luoghi colpiti da suddette infiltrazioni di acqua, episodi già noti da oltre 2 anni.
(4-00942)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FENU. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel documento pubblicato lo scorso 28 febbraio 2023, in risposta alla lettera Istat del precedente 24 febbraio, Eurostat richiama le interlocuzioni avute con «le autorità statistiche italiane» in merito alla classificazione dei crediti fiscali edilizi e relativi al piano transizione 4.0;

   al riguardo, sarebbe anzitutto utile avere maggiori informazioni con riferimento ai partecipanti agli incontri, in particolare sulla presenza, oltre a Istat, di rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze e di altre istituzioni italiane, come ad esempio Banca d'Italia;

   nel merito della nota, Eurostat precisa, quanto al rapporto tra debito pubblico e crediti fiscali, che l'utilizzo dei crediti d'imposta non ha alcun impatto in termini di debito pubblico;

   è importante evidenziare tale aspetto in considerazione delle limitazioni sulle cessioni introdotte dal Governo con il decreto-legge n. 11 del 2023 proprio in ragione del dichiarato fine di evitare «il potenziale» aumento del debito pubblico con riferimento all'utilizzo dei crediti fiscali, soprattutto da parte della pubblica amministrazione;

   sul punto, già il Servizio bilancio dello Stato della Camera dei deputati ha opportunamente rilevato come il previsto rischio sarebbe al più limitato ai soli casi in cui il flusso in uscita, necessario al pagamento dei crediti d'imposta, sia aggiuntivo e non sostitutivo rispetto a quello che si verificherebbe per sostenere altre spese;

   inoltre, sempre il Servizio bilancio della Camera ha rilevato come, con riferimento al divieto generalizzato di cessione dei crediti l'intervento sembrerebbe, in realtà, riflettersi positivamente sui saldi di finanza pubblica. Infatti da un lato appare suscettibile di ridurre la platea potenziale dei beneficiari dei vari incentivi edilizi, con conseguenti prevedibili effetti migliorativi dei saldi iscritti negli andamenti tendenziali, sia in termini di fabbisogno sia in termini di indebitamento netto; dall'altro lato appare suscettibile di consentire la classificazione dei crediti d'imposta di nuova maturazione come crediti «non pagabili» anziché come crediti «pagabili», evitando in tal modo, per i lavori iniziati dopo l'entrata in vigore del provvedimento, di imputare l'intero onere in termini di indebitamento netto all'esercizio di avvio dei lavori (2023, 2024 e, in parte, 2025);

   da ultimo, è necessario comprendere il reale impatto dei crediti d'imposta (edilizi e transizione 4.0) anche in relazione al tiraggio delle risorse PNRR e agli stanziamenti erogati in favore dell'Italia –:

   se il Ministero dell'economia e delle finanze e la Banca d'Italia abbiano partecipato, insieme ad Istat, alla visita di dialogo EDP in Italia del 15-16 novembre 2022 e del 16 dicembre 2022 nonché alla videoconferenza del 6 febbraio 2023 e, in caso affermativo, quale sia stata la posizione da loro espressa in merito alla classificazione dei crediti fiscali e edilizi;

   se condivida l'interpretazione citata in premessa in merito all'insussistenza di un impatto sul debito in conseguenza degli acquisti dei crediti da parte della pubblica amministrazione e, in caso negativo, le ragioni di contrarietà rispetto ad essa;

   se confermi gli effetti migliorativi dei saldi finanziari per le annualità future, sia in termini di fabbisogno sia in termini di indebitamento netto, a seguito delle modifiche introdotte dal decreto-legge n. 11 del 2023, nonché la possibile riclassificazione dei crediti edilizi come non pagabili;

   con riferimento alle risorse PNRR:

    quale sia l'ammontare dei crediti fiscali per Superbonus e transizione 4.0 da finanziare tramite il PNRR, stimati per anno, dal 2020 al 2026, e comunicati alla DG ECFIN;

    quale sia l'ammontare effettivo di mancati introiti comunicato ad Eurostat, per gli anni 2021 e 2022, e che secondo le regole contabili è stato quindi neutralizzato mediante risorse PNRR, con beneficio sul deficit;

    quale sia il costo effettivo (in termini di minori entrate effettive per lo Stato) dovuto all'uso dei crediti fiscali Superbonus e transizione 4.0.
(5-00795)

Interrogazione a risposta scritta:


   SANTILLO, PAVANELLI e PENZA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   con decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili n. 517 del 16 dicembre 2021 si è provveduto all'assegnazione e riparto delle risorse ai relativi soggetti attuatori, destinando alla regione Campania l'importo di euro 205.000.000,00 quale quota a valere sul PNRR, per l'intervento «Realizzazione delle opere di derivazione della Diga di Campolattaro»;

   con delibera di Giunta regionale n. 614 del 31 dicembre 2021 avente ad oggetto «Utilizzo idropotabile delle acque dell'invaso di Campolattaro e potenziamento dell'alimentazione potabile per l'area beneventana CUP B87B20098990009-Programmazione finanziamento» si è provveduto ad individuare in via programmatica la fonte di finanziamento per l'intera copertura dell'opera avente importo pari ad euro 421.000.000,00 tenuto anche conto dei citati euro 205.000.000,00 a valere sul PNRR;

   con delibera di Giunta regionale n. 92 del 1° marzo 2022, si è preso atto della disponibilità delle risorse necessarie a garantire l'intera copertura finanziaria dell'opera per un ulteriore importo di euro 103.894.228,56, ad integrazione dei precedenti (totale copertura finanziaria euro 524.894.228,56 IVA compresa);

   il CIPESS con delibera n. 1 del 15 febbraio 2022 ha previsto per l'intervento denominato «Diga di Campolattaro» un finanziamento pari ad euro 115.000.000;

   con deliberazione di Giunta regionale n. 563 del 3 novembre 2022 è stata istituita la UOD 60.06.06 «Programma di interventi per un utilizzo plurimo della risorsa idrica dell'invaso di Campolattaro (BN)», alla quale sono affidati il coordinamento e la gestione delle attività tecniche ed amministrative di competenza della regione Campania per la realizzazione del programma di interventi per un utilizzo plurimo della risorsa idrica dell'invaso di Campolattaro (Benevento) e di supporto tecnico ed amministrativo alla struttura del Commissario straordinario nominato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 18 aprile 2019 per l'intervento «Realizzazione delle opere di derivazione della Diga di Campolattaro»;

   con ordine di servizio del RUP del 4 febbraio 2023 è stata disposta la suddivisione del progetto in 3 lotti ed avviata la progettazione;

   la Società Acqua Campania SpA con nota n. 451 del 28 febbraio 2023 ha consegnato il PFTE suddiviso nei 3 lotti;

   nella riunione del 30 marzo 2023, Commissario di Governo e amministrazione regionale hanno convenuto sulla necessità di procedere con urgenza all'indizione della gara per la stipula di un accordo quadro suddiviso in 3 lotti ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo n. 50 del 2016;

   dal progetto preliminare del febbraio 2022 si rileva come «stabilizzata» una frana sulla sponda destra della diga che invece appare ancora attiva;

   nel dicembre 2022 ASEA ha incaricato lo studio SPERI di effettuare una nuova perizia sull'area interessata dalla frana, ma la società a febbraio 2023 ha risposto che occorrono mesi per la valutazione definitiva del movimento franoso;

   per la valutazione del rischio sismico, la Direzione generale Dighe ha chiesto alla società ASEA una perizia più approfondita sui possibili effetti dei terremoti nelle aree di epicentro –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto espresso;

   se non ritengano utile valutare di inoltrare una richiesta alla regione Campania per approfondire ed eventualmente adoperarsi affinché il progetto in essere possa superare le criticità segnalate in premessa, con particolare riferimento alla risoluzione di eventuali questioni legate alla presenza della frana;

   se non ritengano di inoltrare alla regione Campania una richiesta di maggiore approfondimento del quadro di utilizzo plurimo dell'invaso sia irriguo sia potabile in modo da conoscere meglio anche i termini di aggiudicazione dell'Accordo quadro, e chi sarà il gestore e/o esecutore della progettazione definitiva e del controllo e sorveglianza dell'avanzamento dei lavori.
(4-00940)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:


   SCERRA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 24 aprile 2023 Ryanair con una nota ufficiale ha comunicato di essere costretta a rimuovere dalla vendita tutte le rotte da/per Comiso;

   la compagnia accuserebbe Sac (Società Aeroporto Catania), che dal giugno 2022 gestisce anche lo scalo ragusano, oltre a quello catanese, di aver cambiato i termini dell'accordo. La Ryanair, ha poi reso noto che ripristinerà tutte le rotte nazionali e internazionali da/per Comiso con effetto immediato non appena Sac onorerà gli impegni assunti;

   dal canto suo la Sac ha replicato sostenendo che la decisione è mossa da sole ragioni di mercato, poiché la compagnia avrebbe chiesto condizioni che rappresentano «una discriminazione a danno degli altri vettori, in violazione della normativa in materia di concorrenza e che mettono in discussione la salvaguardia del patrimonio e dell'equilibrio finanziario della Società di gestione»;

   da quanto emerge dal rapporto di Assoaeroporti, che fotografa la situazione degli scali aeroportuali italiani, i dati che riguardano il traffico da e per l'aeroporto in questione nel 2022 sono in crescita rispetto agli anni 2019 e 2021. Infatti i dati evidenziano che l'aeroporto di Comiso abbia chiuso il 2022 con 364.735 passeggeri;

   pur non essendo meta di turismo di massa, nel ragusano negli ultimi anni si è registrato un flusso turistico sempre maggiore. Nel 2022 Ragusa ha contato 216 mila presenze;

   su un articolo del giornale online focusicilia.it, che racconta il mondo dell'economia siciliana, si legge testualmente: «il primo anno della gestione unica per il sistema aeroportuale della Sicilia orientale fa registrare un dato positivo [...] I movimenti sono cresciuti del 19,2 per cento rispetto al 2021 e dell'11 per cento rispetto al 2019, l'ultimo anno pre-pandemia [...] Più consistente l'aumento del numero di passeggeri che sale dell'83 per cento rispetto all'anno precedente, mentre l'incremento rispetto al 2019 è del quattro per cento»;

   Ragusa, così come le sue province, è uno dei luoghi della Sicilia più importanti per le testimonianze barocche, la cui architettura è stata riconosciuta dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità nel 2002;

   dopo la rottura tra la compagnia low-cost e la Sac l'unica alternativa per volare su Comiso resterebbe la compagnia Aeroitalia, tra l'altro subentrata senza alcun bando, con prezzi medi per biglietto di gran lunga superiori. Oppure altra soluzione è su Catania, con prezzi e disagi che aumenterebbero in ogni caso, considerando il noleggio di un'auto o comunque un mezzo alternativo per spostarsi verso il ragusano;

   non risultano chiari i termini della questione e la decisione della compagnia di privare la Sicilia orientale delle proprie rotte, legata forse a contrasti tra la compagnia stessa e la società di gestione degli scali, non può che tradursi in un gravissimo danno, sia in termini economici per il territorio, che in termini di disagi anche per i pendolari –:

   se sia a conoscenza di quanto sopra riportato e quali iniziative di competenza intenda porre in essere al fine di, accertati i fatti, garantire gli spostamenti da e per la tratta in questione a tariffe calmierate, scongiurando così il rischio che città come quella di Ragusa, ribattezzata il gioiello del Barocco della Sicilia e più in generale tutta la Sicilia orientale, subiscano ripercussioni da questa incomprensibile vicenda.
(3-00373)

Interrogazione a risposta scritta:


   FRATOIANNI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi Sea Watch ha denunciato che l'Mrcc di Roma avrebbe imposto al mercantile Grimstad di riportare in Libia 30 naufraghi che aveva salvato da una imbarcazione in difficoltà che tentava di attraversare il Mediterraneo;

   a parere dell'interrogante, il trasbordo avvenuto in alto mare, a 30 miglia dalla costa libica più vicina si può configurare come un respingimento illegale, in violazione del diritto internazionale che impone di condurre i naufraghi in un porto sicuro;

   l'imbarcazione in difficoltà era probabilmente partita da Derna, una città della Libia nord-orientale ed era stata avvistata dall'aereo Seabird, che ha seguito la segnalazione di Alarm Phone;

   le autorità libiche avevano negato il soccorso, sostenendo di non essere l'autorità responsabile delle operazioni di recupero in mare;

   la Ong Sea Watch ha diffuso sui suoi canali social video e audio in cui si sente distintamente il comandante del mercantile riferire dell'ordine ricevuto da Roma;

   Sea Watch, a operazioni ancora in corso, ha ammonito il comandante del mercantile, facendo presente che in base alla convenzione Sar e del trasporto marittimo internazionale (IMO) il trattamento delle persone salvate in mare impone lo sbarco in un porto sicuro, cosa che la Libia non è, perché i migranti finiscono nuovamente detenuti e sottoposti a trattamenti degradanti che ne violano i diritti;

   il Centro nazionale di coordinamento del soccorso (Mrcc), in sostanza, avrebbe delegato un respingimento in Libia inducendo il comandante della Grimstad ad adottare il medesimo comportamento per cui il comandante della Asso28 è stato condannato a un anno di carcere dall'Italia nel 2021, sentenza confermata anche in appello;

   per casi simili, già in passato l'Italia è stata duramente sanzionata dalla Corte europea dei diritti umani;

   il rapporto Onu sulla Libia diffuso poco più di un mese fa documenta «la pratica diffusa di detenzioni arbitrarie, omicidi, torture, stupri, riduzione in schiavitù e sparizioni forzate all'interno del Paese» e sottolinea che «la tratta, la riduzione in schiavitù, il lavoro forzato, la detenzione, l'estorsione e il contrabbando hanno generato entrate economiche significative per individui, gruppi e istituzioni statali»;

   i centri di detenzione presenti in Libia, in cui abusi, violazioni e torture avvengono «in modo sistematico», sono «sotto il controllo effettivo o nominale di diverse entità statali o parastatali come il Directorate for combating illegal migration (Dcim) e la Guardia costiera libica»;

   fra le raccomandazioni rivolte dall'Onu alla comunità internazionale c'è quella di «cessare ogni sostegno diretto e indiretto agli attori libici coinvolti in crimini contro l'umanità e gravi violazioni dei diritti umani contro le persone migranti, come il Directorate for combating illegal migration (DCIM), il Stability support apparatus (SSA) e la Guardia costiera libica» –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere affinché venga fatta piena chiarezza rispetto a quanto denunciato dalla Ong Sea Watch e se risponda al vero che l'Mrcc di Roma avrebbe ordinato al comandante del mercantile Grimstad di riportare in Libia 30 naufraghi che aveva salvato da una imbarcazione in difficoltà che tentava di attraversare il Mediterraneo, circostanza che potrebbe configurare una violazione del principio di non respingimento previsto dal diritto internazionale e, in tal caso, quali iniziative, per quanto di competenza, intenderà assumere per individuare i responsabili dell'adozione di comportamenti contrari alle leggi e alle convenzioni internazionali.
(4-00947)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   PENZA, CARAMIELLO, AURIEMMA e SANTILLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 28 aprile 2023, presso la stazione centrale di Milano, una giovane donna è stata oggetto di sevizie e stupro all'interno di un vano ascensore da parte di un uomo senza fissa dimora, ma, successivamente al 28 aprile, nella medesima zona si sono registrate altre due denunce per violenza sessuale e i tre casi sembrerebbero rappresentare solo gli ultimi di una lunga serie di drammatici e traumatici episodi di questo genere;

   nel dicembre 2022 si sono verificati tre casi di violenza contro le donne a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro presso la stazione Termini e nell'adiacente quartiere Esquilino;

   nei primi mesi dell'anno in corso, da gennaio ad oggi, i casi criminosi sono numerosi e di diversa gravità e ferocia, tra gli altri si ricorda l'accoltellamento di una turista, sempre alla stazione Termini, e il caso del 26 aprile 2023, in cui una donna è stata presa a morsi sul volto fino a staccargli la pelle;

   ai casi di violenza sessuale si aggiungono, quotidianamente, nelle zone delle stazioni centrali, risse, molestie, rapine e scippi, presenza di spacciatori: il tema della sicurezza nelle zone delle stazioni centrali delle grandi città desta fortissima preoccupazione e paura in tutti i cittadini che vi transitano, a causa della sensazione di un luogo «terra di nessuno», dove si è in balìa di delinquenti, violenti e sbandati;

   a Roma, in particolare, gli albergatori, i ristoratori e, in generale, tutti gli esercenti delle zone adiacenti o limitrofe lamentano da tempo una situazione di quotidiano pericolo cui si aggiungono forti ricadute sull'immagine e sull'attrattività della città e sulle loro attività a causa del degrado in cui quelle zone versano;

   le forze dell'ordine sono impegnate in continua attività di prevenzione e repressione delle attività criminali presso le stazioni centrali e i quartieri limitrofi, nonostante le esigue risorse e carenza di personale, ma, evidentemente, in assenza di una strategia, tali attività non possono essere sufficienti a ridurre la criminalità, il pericolo, il degrado urbano e a restituire la sicurezza;

   «l'allarme sicurezza» nelle zone delle stazioni delle grandi città non è certo una novità del primo quadrimestre dell'anno in corso: nel 2022 sono state complessivamente registrate trentadue aggressioni verso pendolari nelle stazioni di Milano Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale;

   come, giustamente, riportato sulla homepage istituzionale, il Dicastero dell'interno «si pone come garante della sicurezza del cittadino, della tutela dell'incolumità e delle libertà individuali garantite dalla Costituzione, contro la criminalità comune e organizzata» e, ancora, «è sul territorio che si manifesta l'autorità di un Governo nel realizzare determinati fini», tra i quali «la cura dei propri cittadini» e, ad avviso degli interroganti, la tutela della loro libera e sicura circolazione –:

   quali iniziative intenda adottare a tutela e garanzia della sicurezza della collettività, anche attraverso il potenziamento dei presidi e dei servizi, e dei loro organici, nonché del controllo del territorio e in termini di prevenzione, nelle stazioni centrali delle grandi città e nelle zone ad esse adiacenti e limitrofe;

   se non intenda promuovere iniziative che comportino l'ascolto e il confronto con le categorie di esercenti indicati in premessa.
(4-00943)


   PALOMBI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la Procura di Civitavecchia nel corso dell'anno 2022 ha avviato una attività di indagine a margine della quale si inquadra la vicenda di cui all'articolo della testata «Il fatto quotidiano» del 9 aprile 2023. Il sindaco in questione è infatti il sindaco pro tempore della città di Santa Marinella, l'onorevole Pietro Tidei, ex parlamentare, ricandidato alle amministrative del prossimo 14 maggio 2023, che dialoga con il comandante della stazione dei Carabinieri di Santa Marinella Carmine Ricci in merito alle indagini in corso;

   la conversazione è trascritta in alcuni atti giudiziari, fonte di intercettazione ambientale negli uffici comunali del sindaco, e riportati dal quotidiano, la condotta del quale a parere dell'interrogante non si può non censurare;

   tra le altre frasi che maggiormente hanno attirato attenzione figurano le seguenti: «Parliamo sinceramente, marescià, – dice il sindaco – io non vorrei mo', adesso la questione sta buona, sta' cosa qua riapre un casino (...) Ormai so' morti!». Gli risponde l'ufficiale: «Io posso pure tenere... cioè posso pure non trasmettere nulla». «Eh! Questo ti chiederei per ora» – gli replica Tidei;

   nella conversazione, parrebbe che il sindaco raccontasse di presunti reati e quindi lo stesso chiedesse al Ricci di ometterne la trasmissione in Procura –:

   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare iniziative, anche di carattere ispettivo, in ordine alla correttezza delle condotte dei due soggetti coinvolti nella loro qualità di pubblici ufficiali, anche ai fini della valutazione della sussistenza dei presupposti per l'esercizio dei poteri di cui all'articolo 142 del TUEL.
(4-00949)

ISTRUZIONE E MERITO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MANZI, ORFINI, BERRUTO e ZINGARETTI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   in relazione alle difficoltà legate al periodo della pandemia e in seguito alla necessità di accogliere i tanti bambini ucraini, nella scorsa legislatura, l'allora Ministro dell'istruzione, ha avviato un progetto finalizzato a realizzare, sul territorio, attività di aggregazione, socializzazione, accoglienza e per il potenziamento degli apprendimenti;

   in tale ottica nasce, appunto, il progetto «Piano scuola estate», avviato, alla fine dell'anno scolastico, nei mesi estivi 2021 e 2022;

   il Piano scuola estate, nasce con l'obiettivo di mettere al centro le studentesse, gli studenti e le famiglie, e rendere le scuole capaci di accogliere tutti e ciascuno secondo le proprie condizioni. Le proposte, declinate sul territorio in base alle necessità e alle risorse di ciascun istituto, sono state finalizzate alla socializzazione, all'accoglienza, al rinforzo e al potenziamento delle competenze linguistiche, disciplinari e sociali dei ragazzi;

   dai dati disponibili sarebbero state più di 7.000 istituzioni scolastiche, statali e paritarie, ad avviare almeno un'iniziativa del Piano Scuola Estate; Il 53 per cento delle attività finanziate con le risorse PON sono state utilizzate nelle aree meno sviluppate del Paese per realizzare iniziative legate al potenziamento delle competenze linguistiche, digitali, tecnologiche e scientifiche. Sono state, negli ultimi due anni, quasi 3.700, inoltre, le scuole che hanno realizzato attività e laboratori all'esterno (parchi, centri sportivi, musei, teatri e altri spazi), coinvolgendo enti del terzo settore, educatori, volontari del servizio civile, genitori, secondo lo spirito dei patti educativi di comunità e valorizzando il contatto con il territorio;

   nel 2022, il pacchetto di risorse disponibili per le scuole sono ammontate a oltre 280 milioni di euro: 179 milioni provenienti dal PON per la scuola, circa 99 milioni da fondi PON attraverso progetti già candidati e approvati dalle scuole, 2 milioni dal sostegno alla relazionalità per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del Cyberbullismo, circa 700 mila euro sono infine stati stanziati per il coinvolgimento dei minori stranieri non accompagnati;

   ulteriori risorse sono derivate, inoltre, dalla possibilità di estendere e riorientare progetti già finanziati, attraverso collaborazioni con associazioni, fondazioni, Enti del Terzo settore. Fra queste risultano state attivate le proposte all'interno di «RiGenerazione Scuola», il piano avviato dal Ministero per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale, e attività nell'ambito dei Protocolli siglati dal Ministero dell'istruzione con i Ministeri della cultura e la Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport;

   l'estate può rappresentare un'opportunità unica e preziosa per un'azione specifica di contrasto alla perdita di apprendimenti, di sostegno al suo recupero, di rinforzo della motivazione allo studio –:

   se il Ministro interrogato – alla luce dell'esperienza positiva dell'iniziativa sopracitata – non intenda attivarsi al fine di riproporre, anche per l'estate 2023, e rendere, inoltre, strutturale, il «Piano scuola estate» e restituire al territorio, nei mesi più critici per le famiglie, un luogo di crescita, aggregazione e socializzazione.
(5-00793)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PORTA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   risulta all'interrogante che da circa un anno il Polo INPS specializzato per il pagamento delle pensioni in Argentina – Direzione provinciale INPS Venezia – si rifiuterebbe di pagare le pensioni ai soggetti residenti in Argentina i quali non sono o non sono ancora iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE);

   si tratta per la maggior parte di connazionali residenti in Argentina i quali hanno già acquisito il diritto a pensione, sia tramite il meccanismo della totalizzazione dei contributi previsto dalla Convenzione di sicurezza sociale tra Italia e Argentina sia in regime autonomo, e hanno presentato la domanda al Polo specializzato secondo le procedure previste dalla normativa convenzionale vigente e solitamente tramite patronato;

   i tempi di iscrizione all'AIRE spesso risultano molto lunghi – anche oltre un anno – a cause delle complesse procedure e dei tempi di esecuzione delle stesse da parte dei Consolati e dei comuni interessati;

   molti connazionali residenti in Argentina, nonostante abbiano perfezionato il diritto alla pensione INPS e abbiano adempiuto correttamente e tempestivamente alla presentazione della domanda di pensione, non possono riscuoterla perché, a quanto consta all'interrogante, il Polo territoriale INPS di Venezia non eroga la prestazione fino a quando non viene completato il lungo e farraginoso iter di iscrizione all'Aire;

   la decisione del Polo territoriale INPS di Venezia di applicare requisiti immotivatamente rigidi e di non accettare l'autocertificazione della residenza dei richiedenti la pensione, sempre inserita nella stessa domanda di pensione, così come previsto invece dalla legge n. 15 del 1968 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000, starebbe creando disagi umani ed economici a centinaia di nostri connazionali –:

   se il Governo sia a conoscenza della condotta del Polo territoriale INPS di Venezia e non ritenga che, tenuto conto che la pensione è un diritto inalienabile garantito dalla nostra Costituzione, per la liquidazione della pensione ai soggetti residenti in Argentina sia sufficiente l'autocertificazione degli interessati per dimostrare la loro residenza in quel Paese;

   se il Governo ritenga opportuno dare disposizioni al Polo territoriale INPS di Venezia di liquidare comunque le pensioni dei nostri connazionali in Argentina che ne hanno diritto, in attesa che le procedure per l'iscrizione all'Aire – che non inficiano e non devono inficiare il diritto a pensione – facciano il loro regolare corso.
(5-00791)

Interrogazione a risposta scritta:


   D'ALFONSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   con i decreti-legge 21 ottobre 2021. n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215 e con il decreto-legge 9 agosto 2022. n. 115 convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2022, n. 142, ai rispettivi articoli 16-quinquies e 16-bis è stata istituita l'Anagrafe nazionale dei serbatoi GPL e l'Anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo;

   l'articolo 16-quinquies del citato decreto-legge n. 146 del 2021, al comma 1, ha istituito presso l'INAIL l'Anagrafe nazionale dei serbatoi GPL, con le risorse disponibili sul proprio bilancio, nel limite di 1 milione di euro per il 2022. Tale comma demanda quindi a un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, l'individuazione dei criteri e delle modalità di attuazione della già menzionata anagrafe;

   l'articolo 16-bis del citato decreto-legge n. 115 del 2022 ha stabilito che i comuni percettori di canone per le occupazioni permanenti, con cavi e condutture, per la fornitura di servizi di pubblica utilità, nonché gli altri enti territoriali interessati, comunichino le informazioni relative a tali occupazioni permanenti del sottosuolo al sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, previsto dall'articolo 2, comma 1, della legge n. 118 del 2022;

   questi importanti strumenti normativi sono fondamentali per permettere di conoscere cosa c'è nel sottosuolo locale e territoriale, di competenza comunale e ciò a significare che avere contezza di cosa passa al di sotto della superficie di ogni comune è un diritto da garantire;

   è opinione dell'interrogante che i Ministeri coinvolti dalla norma debbano farsi carico di rientrare nel tracciato obbligatorio della legge, assicurando di emanare al più presto i decreti attuativi, in primis perché tragedie come quella accaduta nel dicembre 2021 nel comune di Ravanusa, in Sicilia, non abbiano ad accadere mai più –:

   se i Ministri interrogati siano al corrente della situazione esposta in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere senza indugio, al fine di arrivare quanto prima all'emanazione dei decreti attuativi necessari per rendere vigente la norma a livello locale e territoriale.
(4-00950)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MALAVASI e FURFARO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in data 13 aprile 2023, nella relazione del Collegio del controllo concomitante presso la sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, la Corte dei conti ha rilevato ritardi nell'attuazione degli interventi relativi al progetto «Casa come primo luogo di cura e telemedicina» per il quale nel dettaglio sono oltre 2 miliardi e 700 milioni per interventi nel campo dell'assistenza domiciliare, 280 milioni per le centrali operative territoriali e un miliardo per la telemedicina;

   si tratta, dunque, di circa 4 miliardi dei 15 destinati alla sanità nel PNRR;

   il progetto è avviato ma anche in questo caso, come rilevato in generale per molti progetti del PNRR, la tabella di marcia non è stata del tutto rispettata;

   tale dettagliata relazione è stata inviata al Ministero della salute; al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR; alla Presidenza del Consiglio dei ministri-Cabina di Regia PNRR;

   alla Ragioneria Generale dello Stato-IGRUE-Autorità di audit PNRR e alle Commissioni parlamentari competenti;

   quattro gli obiettivi del progetto come sintetizzati dallo stesso Ministero della salute:

    identificare un modello condiviso per l'erogazione delle cure domiciliari che sfrutti al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, come la telemedicina, la domotica, la digitalizzazione;

    realizzare presso ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL) un sistema informativo in grado di rilevare dati clinici in tempo reale;

    attivare Centrali Operative Territoriali (COT), una in ogni distretto, con la funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e dialogo con la rete dell'emergenza-urgenza;

    utilizzare la telemedicina per supportare al meglio i pazienti con patologie croniche;

   nella sua relazione la Corte dei conti rileva in modo dettagliato una serie di ritardi nel conseguimento degli obiettivi fissati per la sub-misura 1.2.1 – Assistenza domiciliare (ADI) e per la sub-misura 1.2.2 – Centrali operative territoriali (COT):

   sulla base di questi ritardi e mancanze la Corte dei conti ha quindi raccomandato al Ministero della salute di:

    adottare tutte le opportune iniziative ed attività allo stesso rimesse ai sensi degli articoli 8 e 12 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 come convertito dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 e successive modificazioni e integrazioni ed, in particolare, vigilare sulla corretta ed efficace attuazione degli interventi da parte dei Soggetti attuatori – nel rispetto del cronoprogramma procedurale previsto in ambito europeo, nazionale o anche solamente interno alla stessa Amministrazione in ogni caso finalizzato a garantire un numero adeguato di punti di controllo – in conformità alle «Linee Guida per lo svolgimento delle attività connesse al monitoraggio del PNRR» (allegate alla citata circolare MEF n. 27 del 2022);

    monitorare con continuità l'attuazione, da parte dei Soggetti attuatori, delle ulteriori fasi del Progetto, al fine di scongiurare eventuali ritardi che possano pregiudicare il raggiungimento degli imminenti target europei;

    il Ministero della salute avrà 30 giorni per illustrare quali misure si intendono adottare «per superare le criticità segnalate» –:

   quali siano i tempi previsti per superare le criticità segnalate dalla Corte dei conti ed attuare finalmente gli interventi relativi al progetto «Casa come primo luogo di cura e telemedicina».
(5-00790)

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta scritta Dori e altri n. 4-00914, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 28 aprile 2023, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Zanella.

ERRATA CORRIGE

  L'interrogazione a risposta scritta Bonelli n. 4-00919 pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n. 94 del 28 aprile 2023, alla pagina 2919, seconda colonna, dalla riga decima alla riga undicesima, deve leggersi:

   «ministri, in qualità di consigliere giuridico;» e non come stampato.