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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 23 dicembre 2022

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:


   La XII Commissione,

   premesso che:

    il primo regolamento in materia di fascicolo sanitario elettronico (Fse) risale a ormai 7 anni fa ed è stato adottato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 178 del 29 settembre 2015;

    il fascicolo sanitario elettronico è uno degli assi fondamentali su cui è basata la digitalizzazione della pubblica amministrazione, tanto da essere annoverato tra gli obbiettivi del Modello strategico per l'informatica nella pubblica amministrazione, come indicato nel Piano triennale per l'informatica 2017-2019 dell'AgID;

    il Piano triennale per l'informatica 2021-2023 dell'AgID ha ribadito l'importanza dell'implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, suggerendone il rafforzamento attraverso l'aumento del livello di alimentazione e digitalizzazione dei documenti sanitari;

    nel luglio 2022 sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le linee guida di attuazione del nuovo Fascicolo sanitario elettronico, previste dal decreto n. 160 del Ministero della salute del 20 maggio 2022 per il potenziamento dell'attuale Fascicolo sanitario elettronico, che prevedono il raggiungimento di 4 obiettivi chiave: accesso e creazione di un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale; trasformazione del Fse in uno strumento per la diagnosi alla cura; personalizzazione e incremento della qualità e della quantità dei dati clinici presenti; creazione di una solida base di conoscenza in grado di fornire supporto alle istituzioni in fase di policy making;

    nell'ottobre 2022 si è conclusa con ottimi risultati la fase sperimentale del nuovo Fascicolo sanitario elettronico nazionale a cui hanno partecipato le regioni Basilicata, Campania e Piemonte per l'incremento dell'alimentazione, Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia per la trasferibilità automatica;

    con decreto interministeriale dell'8 agosto 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 ottobre 2022 il precedente Governo ha stanziato un fondo di oltre 610 milioni di euro per l'implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, la cui assegnazione temporale prevede che l'erogazione delle risorse avvenga nel secondo trimestre di ciascun anno, dal 2023 al 2025, e sia subordinata al raggiungimento di specifici obiettivi di alimentazione e formato dei documenti, fatta salva l'erogazione dell'anticipo previsto per l'anno in corso;

    per realizzare la missione 6, componente 2, del Pnrr è stato stanziato un fondo del valore complessivo di 1,38 miliardi di euro dedicato al potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico che prevede, oltre che l'aggiornamento dei sistemi e dei processi regionali, anche la creazione di un Ecosistema dati sanitari (linea di investimento 1.3. – Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione);

    per ottenere i finanziamenti di 1,38 miliardi erogati dalla Commissione europea per il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico sono stati definiti obiettivi stringenti: al 4° trimestre 2025 l'85 per cento dei medici di base dovrà alimentare il Fascicolo sanitario elettronico, al 2° trimestre 2026, il nuovo Fse dovrà essere adottato e utilizzato da tutte le regioni e province autonome;

    il 22 agosto 2022 il Garante per la protezione dei dati personali si è espresso sugli schemi di decreti attuativi concernenti il Fascicolo sanitario elettronico (con atto n. 294) e l'Ecosistema dati sanitari (con atto n. 295), rilevando la necessità di apprestare ogni necessaria forma di tutela e protezione rispetto ai dati personali dei soggetti interessati e, dunque, dei diritti fondamentali della persona;

impegna il Governo:

ad intervenire con la massima celerità ed adottare i provvedimenti attuativi del Fascicolo sanitario elettronico e dell'Ecosistema dati sanitari, apprestando tutte le misure necessarie a rendere i testi conformi alla normativa nazionale ed europea nonché ai rilievi del Garante per la protezione dei dati personali.
(7-00018) «Bonetti, Pastorella».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   BOLDRINI, ASCARI, BAKKALI, BRAGA, CASU, FERRARI, GHIO, GHIRRA, GRIBAUDO, GUERRA, LOIZZO, MALAVASI, MARINO, ONORI, PAVANELLI, QUARTAPELLE PROCOPIO, ROGGIANI e SCARPA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per lo sport e i giovani. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da notizie di stampa (Corriere Fiorentino del 22 dicembre 2022, «Alice Pignagnoli, calciatrice della Lucchese: “Io non pagata perché incinta”»; la Repubblica del 22 dicembre 2022, «Alice, calciatrice e mamma, “Trattata come roba vecchia perché sono rimasta incinta”») che l'atleta Alice Pignagnoli, 34 anni, è stata messa fuori rosa dalla squadra di serie C in cui militava come portiera dopo aver comunicato di essere incinta;

   la sua storia, simile a quella di tante atlete che giocano in campionati dilettantistici ma che di dilettante hanno solo il nome della categoria, non certo il lavoro quotidiano e la partita settimanale, è prima di tutto la storia di una lavoratrice e del suo diritto alla maternità;

   nell'ottobre 2022 l'atleta rimane incinta e informa l'allenatore. La società contatta allora il procuratore della calciatrice, sostenendo che la sua assistita era venuta meno agli impegni presi. All'atleta viene quindi comunicato che a fine stagione sarebbe stata svincolata e, oltre a manifestarle l'intenzione di non corrisponderle più lo stipendio, le viene richiesto di «riportare il materiale» e liberare il posto letto, buttandola di fatto fuori dalla squadra;

   dopo un sollecito via PEC, la società provvede a pagare gli arretrati, ma in un comunicato del 21 dicembre 2022 chiarisce di aver ritenuto opportuno sospendere la calciatrice poiché la stessa «non è titolare di alcun contratto di lavoro in quanto atleta non professionista»;

   giova ricordare che alle atlete, diversamente dai colleghi uomini che militano in quattro specifiche discipline sportive, il professionismo – con le tutele che esso comporta – non è riconosciuto, fatta eccezione per la serie A di calcio che soltanto dal 1° luglio 2022, anche grazie all'importante lavoro parlamentare svolto nella XVIII legislatura, ha aperto le porte al professionismo femminile, pure se queste atlete devono ancora lottare per avere riconoscimenti tecnici e salariali;

   Assist, l'Associazione nazionale atlete, che in passato ha denunciato altri casi simili a quello di Alice Pignagnoli – fra questi la vicenda della pallavolista Lara Lugli –, ha sempre rilevato l'iniquità della condizione femminile nel lavoro sportivo, sottolineando che tali episodi evidenziano una pratica abituale quanto esecrabile. In forza di questa consuetudine, le atlete degli sport di squadra o individuali, non appena incinte, si vedono stracciare gli accordi, rimanendo senza alcun diritto e alcuna tutela. E ciò anche quando non vi sia la presenza di una esplicita clausola antimaternità che, prima delle denunce di Assist, era la norma nelle scritture private fra atlete e club;

   la legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205 del 2017, articolo 1, comma 369) ha introdotto una importante novità istituendo presso l'Ufficio per lo sport il Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, allo scopo di destinare risorse al finanziamento, tra gli altri, di iniziative che sostengono la maternità delle atlete non professioniste (mille euro per 10 mesi);

   tuttavia, la realtà dei fatti dimostra quanto sia importante intraprendere un percorso che riconosca il lavoro sportivo e tuteli le atlete –:

   quali urgenti iniziative, anche normative, si intendano intraprendere per porre fine alla situazione per la quale le atlete italiane, non avendo di fatto accesso alla legge n. 91 del 1981 sul professionismo sportivo, vengono esposte a casi clamorosi come quello di Alice Pignagnoli;

   se non ritengano opportuno adottare iniziative normative volte all'introduzione di sanzioni per le società sportive che abbiano al proprio interno sia la componente atletica maschile sia quella femminile e non mettano in atto misure volte a riconoscere il professionismo di entrambe, con annessi diritti e tutele;

   quale sia lo stato dei fondi già previsti per garantire sostenibilità economica al passaggio al professionismo delle calciatrici, che avrebbero dovuto essere estesi all'intera filiera del calcio femminile e non essere limitati alla sola serie A.
(5-00183)

Interrogazione a risposta scritta:


   ORRICO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   nel 2024 ricorrono le celebrazioni dei 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini, fra i più celebri compositori e operisti di tutti i tempi, e per tale occasione la Presidenza del Consiglio dei ministri ha istituito un comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, insediatosi nel mese di ottobre 2022, presieduto dal Maestro Alberto Veronesi;

   il comitato, che ha fra le sue mission la valorizzazione della figura e dell'opera di Puccini attraverso celebrazioni e manifestazioni culturali, è composto da esponenti politici, accademici nonché delegati del Ministero della cultura e del Ministero dell'istruzione e del merito;

   le figure del tesoriere e del segretario del comitato erano ricoperte dal professor Nicola Bellini, emerito della Scuola Superiore Sant'Anna, nonché delegato del Ministero dell'istruzione e del merito, il quale si è dimesso da tali cariche perché, come riportato da alcuni organi di stampa, sussistevano divergenze con il metodo di lavoro del Maestro Veronesi;

   secondo quanto appreso dalla interrogante, parrebbe che il presidente del suindicato comitato adotti decisioni senza adeguato coinvolgimento degli altri membri dell'organismo;

   per le medesime ragioni esposte dalla interrogante, un'analoga interrogazione è stata presentata all'attenzione del Presidente del consiglio della regione Toscana –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per verificare se l'operato del comitato nazionale per le celebrazioni pucciniane lavori con la necessaria serenità, velocità ed unità d'intenti all'interno delle sue componenti in modo da raggiungere i risultati prestabiliti dalla propria missione e preparare e realizzare delle celebrazioni ambiziose, a livello nazionale ed internazionale, all'altezza della figura di Puccini.
(4-00201)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   dall'ultimo inventario dei rifiuti radioattivi detenuti in Italia, elaborato dell'ISIN e appena pubblicato, si evince che, nel 2021, rispetto all'anno precedente, è aumentato il volume dei rifiuti radioattivi detenuti in Italia. Il totale è di 31.812,5 metri cubi (+ 60,9 metri cubi) mentre in termini di radioattività complessiva registrata l'attività totale dei rifiuti radioattivi è pari a 2.785.393,9 GBq, con una diminuzione, rispetto al 2020, di 43.541,16 GBq;

   più precisamente i rifiuti radioattivi presenti in Italia, secondo la classificazione vigente ex decreto ministeriale 7 agosto 2015 sono: a vita molto breve (1.014 metri cubi, con una diminuzione pari a 277,41 metri cubi rispetto al 2020), ad attività molto bassa (17.096,64 metri cubi, con un aumento di 2.478,35 metri cubi), a bassa attività (10.426,43 metri cubi, -2.273,64 metri cubi rispetto al 2020) e a media attività (3.275,39 metri cubi, +133,56 metri cubi);

   dal citato report, come ben descritto da un articolo apparso ne Il Sole 24 Ore del 12 dicembre 2022, emerge il quadro di una situazione in evoluzione e con una gestione sicura ma troppo frammentata con molti siti sparsi per tutto il Paese e gli smantellamenti finali delle centrali nucleari vincolati dall'annosa questione del deposito unico nazionale per le scorie radioattive;

   il 5 gennaio 2021, con la pubblicazione della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), del progetto preliminare del Deposito nazionale e parco tecnologico (Dnpt) e dei documenti correlati, si è poi aperta la consultazione pubblica come previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010. Nei 180 giorni successivi alla pubblicazione, le regioni, gli enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, hanno potuto formulare osservazioni e proposte tecniche trasmesse a Sogin. Il 14 gennaio 2022, si è infine chiusa la consultazione pubblica, comprensiva del seminario nazionale, e sono state pubblicate le osservazioni trasmesse. Il 15 marzo 2022, Sogin ha trasmesso, per approvazione, al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica la proposta di Carta nazionale delle aree idonee (Cnai);

   nella risposta all'atto di sindacato ispettivo numero n. 3-02877 della XVIII legislatura circa il collocando deposito nazionale di scorie radioattive il Ministro pro tempore della transizione ecologica Roberto Cingolani così rispondeva: «[...] secondo il cronoprogramma attuale, è stata valutata come percorribile l'ipotesi di entrata in esercizio del deposito nel 2029, con individuazione del sito nel mese di dicembre 2023. Questo in base ai tempi dettati dalla norma» –:

   quali iniziative intenda assumere a riguardo il Ministro interrogato nei prossimi mesi e se intenda altresì confermare la data del dicembre 2023 come termine ultimo per l'individuazione del deposito nazionale rifiuti radioattivi.
(5-00182)


   CAPPELLETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   il 13 dicembre 2022 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato sette procedimenti istruttori – e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari – nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80 per cento del mercato, rispetto alle proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l'articolo 3 del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, (cd. Aiuti bis), convertito in legge n. 142 del 21 settembre 2022;

   la norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l'efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell'entrata in vigore del decreto stesso;

   questi interventi si aggiungono ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati e fanno seguito ad un'ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche – dopo il 10 agosto 2022 – ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati;

   alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso;

   sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo;

   dal provvedimento cautelare dell'Autorità emerge un contesto nel quale la condotta in esame appare presentare profili di aggressività, in possibile violazione degli articoli 24 e 25 del codice del consumo, in ragione dell'indebito condizionamento esercitato sui consumatori, inducendoli ad accettare l'incremento del prezzo delle forniture e ostacolando l'esercizio dei diritti loro attribuiti dalla disposizione sopra richiamata, costituente disciplina primaria di carattere eccezionale. Tale comportamento ha arrecato verso i consumatori considerevoli danni economici, a seguito dell'applicazione di condizioni economiche fortemente peggiorative (pari anche a 4 o 5 volte quelle previste dall'offerta corrente) determinando un esorbitante aumento tariffario e in un immediato e notevole pregiudizio economico per numerosi consumatori;

   in conseguenza dei procedimenti dell'Autorità le imprese dovranno, quindi, sospendere l'applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all'Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l'Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari –:

   se il Governo intenda attivare iniziative di carattere normativo al fine di garantire che i consumatori che risultassero lesi dall'indebito condizionamento vengano indennizzati automaticamente;

   quali iniziative intenda sostenere per evitare la reiterazione di tali comportamenti, anche attraverso eventuali iniziative legislative che rafforzino la trasparenza e la concorrenza tra gli operatori.
(5-00185)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   BARBAGALLO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio superiore dei lavori pubblici presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha approvato due progetti dal valore totale di 4,5 miliardi di euro di rete ferroviaria italiana, capofila del polo infrastrutture del gruppo FS, destinati ad imprimere un'accelerata allo sviluppo dell'Alta velocità ferroviaria nel Mezzogiorno;

   il primo progetto di fattibilità tecnico-economica che ha incassato il parere positivo del Consiglio riguarda i primi 33 chilometri di strada ferrata tra Battipaglia e Romagnano della Salerno-Reggio Calabria dal valore di 2,7 miliardi di euro finanziato con risorse PNRR. Il lotto 1A Battipaglia-Romagnano, già oggetto di dibattito pubblico, avrà effetti benefici sulla mobilità della zona e creerà un raccordo tra la costa tirrenica e quella adriatica;

   il secondo progetto approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici del Ministero delle infrastrutture e trasporti, riguarda la tratta Fiumetorto-Lercara diramazione della linea Palermo-Catania, ultimo lotto funzionale del valore di 1,8 miliardi di euro;

   si tratta di due singoli lotti che andavano assolutamente messi in gara entro la fine dell'anno per non perdere i finanziamenti degli extra costi decisi dal Ministero dell'economia e delle finanze a metà novembre;

   il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dato pochi giorni fa, era fondamentale per completare il complesso iter autorizzativo visto che, entrambi i progetti sono parte integrante del Corridoio della rete Ten-T «Scandinavia-Mediterraneo» che collega Palermo a Helsinki;

   le gare saranno pubblicate pare entro la fine dell'anno con aggiudicazione entro maggio 2023, il conseguente passaggio sarà l'avvio della progettazione esecutiva e poi dei lavori, previsto a partire già da giugno 2023 –:

   alla luce dei fatti esposti in premessa, considerato che questi due progetti per l'Alta velocità garantiranno collegamenti più celeri e scambi commerciali più agevoli quali iniziative intenda adottare affinché i tempi annunciati e previsti siano rispettati.
(5-00184)

Interrogazione a risposta scritta:


   FRIJIA e GAETANA RUSSO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   l'attuale linea ferroviaria «Pontremolese» è la linea di trasporto su rotaia che congiunge Parma con La Spezia, passando per alcuni centri vitali dell'Appennino come Pontremoli e Borgo Val di Taro, comuni che di fatto sono un riferimento per aree marginali della montagna;

   la «strada ferrata» Pontremolese, parte integrante della rete TEN-T Comprehensive, linea di collegamento trasversale tra la dorsale tirrenica e la dorsale Milano-Roma, storicamente il simbolo della connessione tra la montagna, la pianura e il mare, rappresenta un'infrastruttura strategica per il territorio, necessaria per rilanciare il sistema produttivo e turistico regionale;

   la linea è per il 50 per cento a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni dei treni, soprattutto per le merci, nonostante la ferrovia abbia al suo sbocco uno dei più importanti porti della nazione;

   il progetto di potenziamento della linea ferroviaria, con l'obiettivo di realizzare una linea a doppio binario di collegamento, era già presente nei piani di Ferrovie dello Stato sin dagli anni ’80 e in questi anni l'opera è stata sempre ritenuta strategica nel piano di sviluppo delle infrastrutture, al fine di ridurre sia tempi di percorrenza per le persone e favorire i convogli merci più moderni, sia per completare il collegamento ferroviario verso il Brennero e unire via ferro i flussi di persone e merci tra il Tirreno ed il Centro-Nord Europa;

   secondo quanto consta all'interrogante, per la tratta Parma-Vicofertile esiste già il progetto definitivo ultimato, mentre per le tre tratte Vicofertile-Osteriazza, Berceto-Scorcetoli (con galleria di Valico) e Scorcetoli-Chiesaccia è stato realizzato il progetto preliminare che prevede un importo complessivo per la realizzazione dei lavori di euro 4,5 miliardi;

   il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, cosiddetto decreto rilancio, ha stanziato fino al 2032 la somma di 78 milioni di euro, seguiti da una seconda tranche di ulteriori 92 milioni, per un totale di 170 milioni, che serviranno per finanziare interventi di potenziamento della linea e il completamento del progetto di raddoppio della tratta Parma-Vicofertile; gli interventi dovranno realizzarsi in 12 anni –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito al progetto di potenziamento della linea ferroviaria «Pontremolese», con particolare riguardo alla realizzazione di una linea a doppio binario di collegamento;

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, di concerto con gli enti locali interessati, al fine di confermare gli investimenti necessari per completare un'opera da sempre indicata come prioritaria e strategica per lo sviluppo del Paese, capace nello stesso tempo di rispondere alla necessità di infrastrutture a basso impatto ambientale per il trasporto delle persone e delle merci.
(4-00200)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   QUARTAPELLE PROCOPIO, GRIBAUDO e MADIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto «Aiuti» ha stanziato un «bonus energia» di 200 euro per lavoratori il cui reddito lordo non supera i 35 mila euro nel periodo d'imposta 2021, attraverso gli articoli 31 e 32, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, e il decreto «Aiuti ter» con l'articolo 18 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, ha stanziato un ulteriore bonus di 150 euro per lavoratori il cui reddito lordo non supera i 20 mila euro;

   vari cittadini, tra cui titolari di partita IVA in gestione separata, contratti Co.Co.Co., lavoratori occasionali, e titolari di borse di studio, hanno lamentato di non aver ancora ricevuto alcun bonus;

   il bonus di 200 euro sarebbe dovuto essere stato erogato in ottobre;

   il costo dell'energia elettrica ha cominciato ad aumentare da giugno 2021, perciò comportando elevati livelli di spesa per le famiglie da più di un anno, rendendo urgente una puntuale erogazione dei supporti statali –:

   quali siano la ragione e l'entità di questi ritardi, e quali iniziative il Governo intenda intraprendere per garantire una rapida erogazione dei bonus.
(5-00186)

Apposizione di firme ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Graziano e De Maria n. 5-00176, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 22 dicembre 2022, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Fassino, Carè.