Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 10 novembre 2022

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:


   CONTE, PELLEGRINI e BALDINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da fonti di stampa («Politico.com», 26 ottobre 2022) che gli Stati Uniti d'America starebbero rimodulando i piani di aggiornamento dell'arsenale nucleare nelle basi della Nato nel continente europeo;

   si tratterebbe, segnatamente, di dotazioni belliche classificate di gravità B61-12 le quali, secondo una iniziale programmazione, avrebbero trovato collocazione nel suolo europeo nella primavera del 2023, ma tale nuovo piano accelererebbe l'installazione al dicembre del 2022;

   le bombe di gravità B61-12 costituiscono ordigni nucleari sviluppati negli Stati Uniti negli anni i Sessanta; il loro programma di aggiornamento prevederebbe investimenti pari a 10 miliardi di dollari e consterebbe nella sostituzione di versioni presenti in Germania, Belgio, Paesi Bassi, Turchia e Italia. In particolare, gli aggiornamenti concernerebbero aspetti di design, connessi ad un nuovo sistema riferito alla loro funzionalità operativa. Tali interventi, inoltre, sarebbero volti al caricamento degli ordigni su velivoli come bombardieri B2 e B21, F15, F16, F35 e Tornado;

   la rimodulazione del sistema difensivo atlantico caratterizzato, peraltro, da ordigni di tipologia nucleare, rappresenta una questione di primaria rilevanza nazionale ed internazionale che necessita di un accurato ed approfondito esame nelle opportune sedi, con la massima trasparenza –:

   se i fatti descritti in premessa corrispondano al vero e se il Governo intenda fornire al Parlamento, con somma urgenza, ogni elemento utile al riguardo;

   se il piano di aggiornamento dell'arsenale nucleare messo in atto dagli Stati Uniti d'America sia stato condiviso con il Presidente del Consiglio dei ministri e con il Ministro della difesa dopo l'assunzione dei loro incarichi ovvero nel corso della recente campagna elettorale;

   quali siano gli intendimenti del Governo in merito a tale accelerazione programmatica messa in atto dagli Stati Uniti d'America, nell'ambito dell'indirizzo politico di difesa nazionale, anche con riferimento al contesto europeo ed internazionale.
(3-00013)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MEROLA e DE MARIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto rilancio) ha introdotto una detrazione pari al 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici;

   per quanto riguarda i beneficiari, possono accedere al superbonus, tra gli altri soggetti, gli Istituti autonomi case popolari (Iacp), comunque denominati;

   la detrazione spetta per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo e in quattro quote annuali di pari importo per la parte di spesa sostenuta nel 2022;

   la legge di bilancio 2022 n. 34 del 2021 (comma 28) ha da ultimo prorogato i termini per avvalersi dell'agevolazione prevedendo scadenze differenziate in base al soggetto beneficiario;

   per gli interventi effettuati dagli Iacp su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, la detrazione è confermata al 110 per cento per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, purché, al 30 giugno 2023, siano stati eseguiti lavori per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo;

   da diversi giorni si apprende da organi di informazione dell'intenzione del Governo di modificare già dal 2023 le aliquote del cosiddetto superbonus 110 per cento, riducendone la percentuale dal 110 ad altra percentuale inferiore;

   tale intenzione è stata confermata anche in sede di audizione alla Camera dei deputati, nell'ambito dell'attività conoscitiva preliminare all'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2022, dal Ministro interrogato Giancarlo Giorgetti, il quale ha annunciato che, tra le modifiche oggetto della prossima legge di bilancio, ci sarà anche la rivisitazione del superbonus;

   risulta all'interrogante che diversi enti pubblici economici ex Iacp, come le Acer emiliano romagnole, fra le quali quella del capoluogo, hanno bandito gare ad evidenza pubblica di taglio europeo per lavori di efficientamento energetico degli edifici pubblici di proprietà dei comuni;

   risulta sempre all'interrogante che sono in corso le progettazioni per alcuni stabili mentre per altri si è già provveduto anche alla cantierizzazione. Si tratta quindi di nuovi e vecchi cantieri che opereranno a cavallo fra il 2022 e il 2023 e per i quali non è pensabile cambiare in corso d'anno e con così poco preavviso le condizioni normative di riferimento –:

   se, nell'ambito dell'annunciata rivisitazione dello strumento del superbonus 110 per cento, intenda confermare il taglio della detrazione anche per gli interventi effettuati dagli Iacp su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica e, in caso affermativo, come intenda tutelare i soggetti che hanno già bandito gare pubbliche ed evitare che chi si è aggiudicato i lavori poi si rivalga sulle stazioni appaltanti e, di conseguenza, sui comuni, beneficiari ultimi degli interventi di efficientamento;

   se, in ogni caso, trattandosi di edilizia residenziale pubblica, intenda adottare iniziative di competenza per concedere la possibilità ai soggetti che hanno già bandito gare pubbliche di terminare le opere per gli importi messi a bando prevedendo una proroga sia del termine del 30 giugno 2023, relativo all'esecuzione dei lavori per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo, sia del termine finale per beneficiare della detrazione fissata ad oggi al 31 dicembre 2023.
(5-00017)

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   BARBAGALLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da notizie a mezzo stampa e via web si è appreso che ormai da diversi anni, con una intensificazione nelle ultime settimane, a Gela si verificherebbero incendi di natura dolosa come misura sempre più diffusa per regolare presunti torti;

   in particolare nel solo 2021 i roghi notturni sarebbero stati 272, ben più di uno ogni due giorni, un numero elevatissimo per una città che non arriva neppure a ottantamila abitanti;

   recentemente sono state incendiate anche le auto di alcuni consiglieri comunali;

   desta particolare preoccupazione la circostanza che questi incendi sarebbero solo in parte legati a fenomeni di criminalità organizzata, mentre sembrerebbero da addebitarsi anche ad una modalità ormai invalsa a Gela per rispondere ai torti più diversi;

   dalle notizie riportate, ad oggi più del sessanta per cento degli autori di questi incendi sarebbe stato denunciato, mentre il restante quaranta per cento, sarebbe ancora non indagato per mancanza di prove;

   tale situazione crea profondo sconcerto e non rende giustizia a Gela, che non vuole rivivere un passato triste;

   Gela ha bisogno di maggiori certezze per tutelare le sue tante identità di mare e di terra, e, proprio recentemente, ha visto un significativo incremento di turisti grazie ad un'importante mostra sul mito di Ulisse –:

   quali iniziative urgenti intenda adottare per interrompere quanto prima la spirale in atto di questi roghi, nonché per prevenire il loro ulteriore ripetersi.
(5-00018)

Interrogazione a risposta scritta:


   ASCARI, QUARTINI e AMATO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il recente omicidio del comandante della caserma dei carabinieri di Asso (Como), il luogotenente Doriano Furceri, per mano del collega brigadiere Antonio Milia è purtroppo soltanto l'ultimo, in ordine cronologico, degli eventi tragici e violenti occorsi tra il personale delle forze dell'ordine, giacché le cronache consegnano un resoconto annuale sempre più preoccupante;

   Milia era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di San Fermo della Battaglia (Como) poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una commissione medico ospedaliera e dopo copiosa documentazione medico-sanitaria di una struttura ospedaliera pubblica. Al momento dei fatti si trovava in ferie;

   Furceri non voleva riammettere in servizio il brigadiere Antonio Milia, dopo la sospensione per motivi psichiatrici. Sarebbe stato questo il motivo che ha portato il brigadiere ad avere una discussione con il superiore fino ad ucciderlo. Milia era stato sospeso in concomitanza con l'arrivo ad Asso di Furceri, nel febbraio 2022: un provvedimento preso dai vertici della compagnia di Como in seguito ad alcuni comportamenti allarmanti, che avevano fatto emergere una tendenza suicida del militare, per via, sembra, di una crisi dei rapporti con la moglie. Gli era stata inoltre tolta la pistola di ordinanza, fino alle scorse settimane, quando Milia ha ottenuto il via libera al reintegro in servizio da parte della commissione medica di Milano, senza alcuna limitazione. Ma il luogotenente Furceri non lo riteneva in condizioni tali da poter tornare al lavoro, per cui l'aveva messo forzatamente in ferie. Da qui, molto probabilmente, gli attriti e la discussione sfociata in omicidio;

   da ciò emerge, sempre più evidente, la necessità di aiutare i membri delle forze dell'ordine in difficoltà, accompagnandoli in percorsi specifici e mirati per prevenire eventuali disturbi, nonché per porre rimedio a patologie più o meno gravi e per scongiurare tragedie altrimenti evitabili. Il malessere silente è una realtà sempre più drammatica, che sembra colpire anche persone «insospettabili» e apparentemente dotate di un buon equilibrio psichico. Segno che la problematica, nelle forze dell'ordine, è più profonda di quel che appare;

   l'attuale sistema di rilevazione dello stress da lavoro correlato, peraltro, oltre ad essere giunto in maniera tardiva rispetto alle necessità, pare assolutamente limitato e non esaustivo rispetto alle numerose e diversificate realtà lavorative del Paese. Appare, poi, evidente che il supporto psicologico sia di fondamentale importanza, anche e soprattutto per chi, per vergogna o ripercussioni sulla carriera, nasconde il proprio disagio, oltre che di fondamentale importanza anche per contrastare efficacemente una deriva che è diventata oramai tragica cronaca quasi quotidiana;

   occorre pertanto approntare le risorse materiali e umane per individuare una soluzione con la quale si possa intervenire non solo ex post ma anche ex ante in ottica preventiva;

   in ogni questura sono presenti il cappellano ed il relativo luogo di culto per l'assistenza religiosa, ma non è presente la figura dello psicologo, con uno specifico luogo di comunicazione e confronto, per l'assistenza psicologica degli operatori;

   è necessario un investimento pubblico di assoluto rilievo per approntare una soluzione volta a preservare la salute mentale di chi ogni giorno, con abnegazione, presta il proprio servizio a tutela dell'incolumità e sicurezza altrui e della collettività intera –:

   quali iniziative di competenza, anche normative, ritengano opportuno adottare – in raccordo con le autorità e le istituzioni territoriali competenti – per dotare le forze dell'ordine di mezzi e sistemi volti a contrastare e prevenire il fenomeno del disagio psicologico nell'ambito del lavoro, per evitare che si possano ripetere ulteriori eventi come quello di Asso.
(4-00061)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta orale:


   DE MARIA. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il Ministro dell'istruzione ha inviato una lettera a tutti gli istituti scolastici indirizzata a tutti gli studenti in occasione dell'anniversario della caduta del muro di Berlino;

   tale iniziativa rappresenta una grave ed inopportuna azione di vera e propria propaganda politica che mette in discussione il principio della libertà di insegnamento garantito dalla Costituzione –:

   quali siano le ragioni di tale iniziativa e se il Ministro interrogato le ritenga ancora valide dopo le tante reazioni che inevitabilmente ha provocato.
(3-00012)

SALUTE

Interrogazione a risposta orale:


   SQUERI. — Al Ministro della salute, al Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   nelle attività di analisi, controllo ed indirizzo della spesa farmaceutica pubblica, grande rilevanza assumono le informazioni che scaturiscono dal sistema di tracciatura dei farmaci adottato a decorrere dal 2001 grazie al comma 1 dell'articolo 40 della legge del 1° marzo 2002 n. 39, che ha introdotto un articolo specifico nel decreto legislativo n. 540 del 1992 sull'etichettatura dei medicinali;

   il decreto del Ministro della salute del 15 luglio 2004 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2005, n. 2) ha previsto l'istituzione, presso l'Agenzia italiana del farmaco, di una banca dati centrale finalizzata a monitorare le confezioni dei medicinali all'interno del sistema distributivo;

   di questa attività, il punto centrale delle rilevazioni ai fini della tracciabilità integrale dei farmaci e del controllo della spesa è il codice identificativo in abbinamento con il numero dell'autorizzazione all'immissione in commercio, come stabilito dal Ministero della salute, poi riportato sul bollino ottico farmaceutico, che contrassegna ogni confezione di medicinali;

   attualmente il suddetto bollino ha una vigenza garantita fino al 2025, allorché entrerà in funzione il codice europeo;

   tale passaggio potrebbe creare problemi nel processo informativo sui flussi dei consumi dei farmaci in Italia. Molte specifiche del sistema attuale di tracciabilità sarebbero perdute in quanto la codifica europea non prevede l'uso di elementi anticontraffazione specifici e non realizza la tracciabilità completa nella filiera del farmaco;

   un recente studio dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato ha evidenziato la possibilità di trovare delle soluzioni, con un sistema di tipo ibrido che, senza perdere il valore di accertamento dei flussi per qualità e valore, non infrangerebbe sostanzialmente il necessario adeguamento anche alla normativa europea;

   sarebbe opportuno che l'Italia mantenesse l'invidiabile primato di essere il Paese con minor quantità di farmaci contraffatti in circolazione, oltre a una elevata capacità di contrasto in relazione ai furti di farmaci –:

   se non si ritenga opportuno adottare le necessarie iniziative in sede europea al fine di salvaguardare gli elementi essenziali dell'attuale sistema di tracciabilità, che permetterebbero di proseguire il processo di tracciabilità del farmaco secondo i criteri indicati nel decreto ministeriale 15 luglio 2014 e nel contempo rispettare i flussi informativi richiesti dall'Unione europea.
(3-00011)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:


   FRATOIANNI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la vertenza ex Gkn di Campi Bisenzio (storico marchio dell'automotive che il fondo finanziario Melrose più di un anno fa ha deciso di chiudere per delocalizzare la produzione), ora Qf di Francesco Borgomeo, si trova in una preoccupante fase di stallo;

   dall'ultimo incontro al Ministero dello sviluppo economico è emersa ancora una volta l'assenza di un piano industriale, elemento che impedisce un proficuo confronto e l'individuazione di soluzioni condivise tra azienda, organizzazioni sindacali, governo, regione Toscana ed enti locali sulle prospettive occupazionali e produttive dello stabilimento;

   a parere dell'interrogante occorre un intervento deciso da parte dei Ministri interrogati affinché prenda atto dell'incapacità dimostrata fino ad oggi dall'azienda di rispettare quanto previsto dall'accordo siglato il 19 gennaio 2022 presso lo stesso Ministero, valutando ogni azione straordinaria conseguente, compresa l'entrata in equity;

   il timore delle organizzazioni sindacali, condiviso dall'interrogante, è che il progetto di reindustrializzazione da parte di Qf del sito fiorentino ex Gkn possa irrimediabilmente naufragare se non verranno individuati potenziali investitori che possano finalmente intervenire per rafforzare il progetto di rilancio della fabbrica e in quest'ottica, un diretto coinvolgimento di Invitalia o di un altro ente economico pubblico potrebbe essere decisivo per risolvere una vertenza che si protrae da 16 mesi;

   i lavoratori e le lavoratrici di Gkn si trovano da mesi in assemblea permanente presso lo stabilimento e lunedì 7 novembre 2022 hanno presidiato gli ingressi della fabbrica per impedire alla proprietà di procedere con l'annunciato svuotamento dei rifiuti del materiale ferroso presenti dentro lo stabilimento, considerando tale azione un'inutile provocazione tendente solo ad allontanare ogni possibilità di reindustrializzazione del sito;

   la proprietà Qf, a parere dell'interrogante, preferisce ricorrere ad azioni unilaterali anziché ammettere di non aver ancora fornito le dovute garanzie previste dalla normativa che disciplina accordo e contratto di sviluppo affinché il contratto di sviluppo da lui stesso proposto possa essere considerato sostenibile e percorribile;

   come scritto nell'accordo quadro siglato lo scorso gennaio la disponibilità a confrontarsi su tempi e modi per lo smobilizzo dei materiali a vario titolo è sempre stata posta a fronte della condivisione di un piano industriale solido e concreto che, ad oggi, non è stato presentato in nessuna sede;

   è inimmaginabile l'avvio dello smobilizzo dei materiali senza aver definito un percorso preciso di salvaguardia del sito industriale e dei lavoratori e nonostante la disponibilità degli stessi a discutere per mesi, elaborando perfino dei progetti industriali, il timore di una delocalizzazione non è ancora scongiurato;

   la vertenza Gkn, oggi Qf, non può concludersi con l'ennesimo fallimento dei progetti di riconversione produttiva peraltro in una regione come la Toscana che in questi anni si è vista depauperare di vasto patrimonio industriale come la Matec, Electrolux e Bekaert per citare i casi più eclatanti;

   per i suddetti motivi, a parere dell'interrogante, occorre che i Ministri interrogati si facciano carico di individuare ogni azione utile a garantire la reale reindustrializzazione del sito, ricorrendo anche ad un intervento pubblico diretto, sulla base di un progetto concreto e condiviso con i lavoratori e le lavoratrici oggi preoccupati per il loro destino occupazionale –:

   quali iniziative urgenti intendano assumere i Ministri interrogati affinché Qf rispetti quanto previsto dall'accordo siglato il 19 gennaio 2022 presso il Ministero dello sviluppo economico, a partire dalla presentazione di un piano industriale solido e credibile, adottando al contempo ogni azione, compreso un diretto coinvolgimento di Invitalia o di un altro ente economico pubblico nonché l'individuazione di ulteriori potenziali investitori, per garantire la reale reindustrializzazione del sito e la salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi.
(4-00060)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta scritta:


   PAVANELLI, AMATO, CARMINA, QUARTINI, ASCARI, PELLEGRINI, MORFINO, PENZA e BARZOTTI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   in data 12 agosto 2014, la società SAO S.r.l. (oggi ACEA Ambiente S.r.l.) ha presentato istanza per l'avvio del procedimento di Via, coordinato Aia, per il progetto di adeguamento morfologico e per l'ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale della discarica «Le Crete» di Orvieto;

   detto progetto ha riscontrato la contrarietà di associazioni, cittadini e finanche delle amministrazioni locali, riaffermata unanimemente in data 6 febbraio 2017 dal consiglio comunale di Orvieto;

   in data 6 marzo 2017, con deliberazione n. 221, la Giunta regionale ha ritenuto non superabile il dissenso espresso dal comune di Orvieto in sede di conferenza di Via sul progetto in argomento, stante anche il parere negativo espresso dal segretariato regionale del Ministero della cultura;

   successivamente, in data 26 ottobre 2017, dopo alcune modifiche al progetto iniziale, veniva avviata una nuova procedura di valutazione Via-Aia, nell'ambito della quale il comune di Orvieto esprimeva nuovamente parere contrario all'ampliamento, mentre la Soprintendenza ai beni paesaggistici, cambiando orientamento esprimeva un nuovo parere favorevole;

   la conferenza dei servizi svolta in data 21 maggio 2018, ritenendo non vincolante il parere negativo del comune, forniva il via libera alla regione Umbria per l'autorizzazione all'ampliamento, successivamente concesso mediante determina dirigenziale n. 7019 del 5 luglio 2018, nonostante la ferma opposizione all'ampliamento della discarica espresso anche da altri 11 comuni dell'orvietano, tramite un documento sottoscritto dai relativi sindaci, assieme a quello di Orvieto, in data 1° giugno 2018;

   avverso tale autorizzazione, il comune di Orvieto adiva il Tar Umbria, il quale, con sentenza n. 680 del 2018 rigettava il ricorso per non avere il comune provveduto in precedenza a delimitare urbanisticamente l'area, ai sensi della normativa a tutela dei marchi Doc e Docg di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 228 del 2001 per le coltivazioni pregio;

   da ultimo, in data 5 gennaio 2022, con due delibere in tema di rifiuti, la Giunta regionale dell'Umbria, in vista della chiusura del relativo ciclo, ha previsto la costruzione di un termovalorizzatore e, nelle more, l'ampliamento di tre discariche, tra le quali quella di «Le Crete» di Orvieto;

   la discarica – che è da ritenersi industria insalubre di prima classe in base al decreto del Ministero della sanità del 5 settembre 1994 – è collocata a ridosso – a distanza di appena 28 metri – di un'area agricola di assoluta preminenza per l'interesse regionale e nazionale in ragione delle coltivazioni vitivinicole di pregio. Vicinanza che rende concreto il rischio di trasferimento di agenti inquinanti dalla discarica ai terreni coltivati;

   nonostante le numerose istanze, anche ufficiali, a quanto consta all'interrogante, nessuna ispezione è stata consentita al fine di verificare la presenza di rifiuti altamente inquinanti – in particolare di percolato di discarica – e pregiudizievoli per le sopradette aree agricole e all'unico controllo che risulta sul sito, datato ormai 11 marzo 2015, è stato rilevato il superamento della concentrazione soglia di contaminazione per il parametro relativo al mercurio –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;

   se non intendano, per quanto di competenza, adottare tutte le iniziative necessarie ad avviare immediatamente un'opportuna valutazione dei rischi di danno ambientale che potrebbero scaturire da un eventuale allargamento della discarica, anche in ragione della compresenza, nella medesima area, di un'area agricola di pregio – nonché di un centro storico – di assoluta rilevanza economica locale e nazionale.
(4-00062)

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Gribaudo Chiara n. 5-00008, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 7 novembre 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Quartapelle Procopio.

Pubblicazione di un testo riformulato.

  Si pubblica il testo riformulato dell'interrogazione a risposta scritta Dori n. 4-00055, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n. 8 del 9 novembre 2022.

   DORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 9 dicembre 2021 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 206 del 2021 recante «Delega al Governo per l'efficienza del processo civile»;

   l'articolo 1, comma 32, della predetta legge delega ha modificato l'articolo 543 del codice di procedura civile aggiungendo, dopo il quarto comma, due nuovi commi;

   il nuovo quinto comma dell'articolo 543 del codice di procedura civile in vigore dal 21 giugno 2022, stabilisce che il creditore, entro la data dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di pignoramento, notifica al debitore e al terzo l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura e deposita l'avviso notificato nel fascicolo dell'esecuzione. La mancata notifica dell'avviso o il suo mancato deposito nel fascicolo dell'esecuzione determina l'inefficacia del pignoramento;

   tale previsione pone a carico del creditore procedente non solo un ulteriore oneroso adempimento, peraltro a pena di inefficacia del pignoramento, ma lo costringe di fatto a indicare una data di udienza di assegnazione delle somme pignorate abbastanza lontana nel tempo, considerato che, oltre a depositare nel fascicolo l'iscrizione a ruolo del pignoramento, il creditore procedente deve attendere l'attribuzione del numero di ruolo al fascicolo da parte della cancelleria, deve notificare sia al debitore sia al terzo pignorato l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con l'indicazione del numero e, infine, depositare nel fascicolo le notifiche eseguite;

   tale previsione più che agevolare la posizione del terzo pignorato sembra agevolare la posizione del debitore a discapito del creditore, rallentando il procedimento di espropriazione presso terzi;

   il Ministero della giustizia, con nota del 20 settembre 2022 IV-DOG/03-1/2022/CA concernente gli adempimenti imposti dal nuovo comma 5 dell'articolo 543 codice di procedura civile, ha affermato: «Trattandosi di adempimenti che vanno a perfezionare l'intera procedura di pignoramento presso terzi, l'attività posta in essere dal funzionario UNEP/Ufficiale giudiziario va configurata nell'ambito dell'esecuzione forzata»;

   il Ministero della giustizia, con nota del 20 settembre 2022 IV-DOG/03-1/2022/CA concernente gli adempimenti imposti dal nuovo comma 5 dell'articolo 543 del codice di procedura civile, ha affermato: «Trattandosi di adempimenti che vanno a perfezionare l'intera procedura di pignoramento presso terzi, l'attività posta in essere dal funzionario UNEP/Ufficiale giudiziario va configurata nell'ambito dell'esecuzione forzata e i relativi atti di notifica dell'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura al debitore e al terzo sono da iscrivere nel registro cronologico Mod C o C/ter con l'indicazione delle relative indennità di trasferta previste dalla normativa vigente per l'espletamento dei corrispettivi atti»;

   alcune associazioni forensi hanno manifestato contrarietà a tale nuova e onerosa incombenza e alla sua interpretazione. L'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) ha affermato: «non si può [...] tacere sul fatto che questa nuova interpretazione comporterà costi a carico dell'utenza e ritardi a carico della procedura che si pongono in antitesi con la ricerca continua di maggior efficienza del processo civile; e questo se si considera che alcuni grandi soggetti, quali Poste Italiane o alcuni Istituti di Credito, avevano già richiesto che la comunicazione ex articolo 543 venisse loro inviata a mezzo pec proprio per favorire una maggiore celerità nella gestione delle posizioni»;

   anche il Consiglio nazionale forense (Cnf) ha preso posizione contro l'interpretazione ministeriale, inviando il 26 settembre 2022 una nota al Ministero della giustizia a firma della presidente Maria Masi;

   con una successiva nota, il Ministero della giustizia ha affermato che la precedente del 20 settembre 2022 non lascia intendere in alcuna sua parte alcuna immutazione della ordinaria disciplina dell'iscrizione a ruolo del pignoramento presso terzi e della notifica del relativo avviso al debitore e al terzo pignorato –:

   se il Ministro interrogato intenda, con iniziative di carattere normativo, prevedere l'eliminazione dell'incombenza prevista dall'articolo 543, comma 5 del codice di procedura civile messa a carico del creditore procedente e, in ogni caso, se intenda chiarire in modo definitivo e tempestivo l'interpretazione da dare al nuovo articolo 543, comma 5 del codice di procedura civile, escludendo che la notifica dell'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo sia da considerarsi un atto di esecuzione proprio dell'ufficiale giudiziario, prevedendo che tale incombenza possa essere espletata direttamente dal legale del creditore procedente anche a mezzo di notifica in proprio, se a ciò il legale sia espressamente autorizzato, ovvero a mezzo di notifica pec.
(4-00055)